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28 ottobre 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Il MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD avvisa tutti gli ITALIANI, che le Aziende fornitrici di energia, da quelle elettriche a quelle del gas, vogliono inviare agli utenti un questionario chiamato CATASTO ELETTRICO, con il fine NON DICHIARATO di schedare la popolazione e le unità immobiliari e passare in seguito questi dati agli enti locali, perchè gli stessi possano poi vessare a proprio piacimento i proprietari immobiliari.

Il MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD invita gli ITALIANI ed i proprietari immobiliari a RESCINDERE IMMEDIATAMENTE I CONTRATTI DI FORNITURA DI ENERGIA con le Aziende ed attrezzarsi con GRUPPI ELETTROGENI, CAMINI, TERMOCAMINI e quant' altro in termini di ritrovati tecnologici consenta di ricavare energia in qualsiasi forma utile a NON DIPENDERE dalle AZIENDE FORNITRICI.


F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
12 agosto 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
AGI) - Roma, 11 ago. - Il Governo sta studiando in vista della prossima finanziaria un "forte abbattimento" dell'Ici per gli immobili fino a 100 metri quadrati. La conferma viene dal Sottosegretario all'Economia Mario Lettieri che, all'Agi, spiege che si stanno cercando le risorse necessarie all'intervento "ma senza penalizzare i Comuni". "Abbiamo rinunciato, in modo responsabile, a una riduzione totale dell'Ici sulla prima casa perche' costava troppo ma ci sara' un forte abbattimento per gli appartamenti fino a 100 metri quadrati di superficie", ha assicurato Lettieri. Giorni fa, la commissione Bilancio della Camera ha rilevato che il pacchetto casa - che comprende anche gli sgravi Ici, previsti dal Dpef - costa troppo: ma l'esponente della Margherita garantisce che per reperire le risorse c'e' ancora tempo: "Aspettiamo i dati sulle entrate fiscali di fine agosto e poi si avra' un quadro piu' preciso". Quando scattera' l'agevolazione? Lettieri riferisce che "l'intenzione sarebbe quella di un entrata a regime gia' dal 2008". Il sottosegretario esclude inoltre che sulla questione-Ici possano crearsi strappi all'interno della maggioranza, e sottolinea che "dopo una prima fase di rigore, ora il governo deve procedere alla seconda fase, quella redistributiva e su questa strada procederemo". Insomma, a settembre il quadro sara' piu' chiaro: lo conferma anche Paolo Cento, sottosegretario all'Economia. "Alla ripresa dei lavori a settembre - spiega all'Agi - il governo dara' le risposte sulle copertura finanziaria del provvedimento".


Il MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD si chiede...... ma Clemente MASTELLA da CEPPALONI provincia di BENEVENTO Regione CAMPANIA, da chi li prende i voti ? E dare il voto a gente come lui e come Francesco RUTELLI non è come dare ai ladri le chiavi della propria abitazione ?.


F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
13 luglio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Tutti assolti per il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, avvenuto nel 2002 durante il sisma che colpi' il Molise. I sei imputati, tra cui l'ex sindaco del paese Antonio Borrelli, non sono stati ritenuti colpevoli dei reati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni perche' il fatto non sussiste.


E dai proprietari immobiliari volevano il FASCICOLO DEL FABBRICATO.....
F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
15 giugno 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
FIRMATO IL DECRETO PER IL CATASTO AI COMUNI
Confedilizia: la diminuzione dell’Ici
a questo punto è solo un gioco di parole
Il Presidente del Consiglio ha firmato il decreto per il trasferimento del Catasto ai
Comuni, che sbarcherà quindi in Gazzetta nei prossimi giorni.
“A questo punto – dichiara il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani
– qualunque decisione verrà presa per l’Ici, sarà un gioco di parole. Meglio: una partita di
giro. In sede nazionale si stabilirà di diminuirla e i Comuni l’aumenteranno. La situazione
sarà peggiore di adesso”.
Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri stabilisce infatti che i Comuni
possano riservare a sé stessi la decisione finale sulle rendite da attribuire agli immobili
urbani e ai terreni.
“E’ una posizione – dichiara ancora il Presidente della Confedilizia – che contrasta
con l’art. 1 comma 197 della legge finanziaria di quest’anno, che prevede che i Comuni
«partecipino» solamente al processo per la determinazione degli estimi, riservando allo
Stato, e per esso all’Agenzia del territorio, la decisione finale sulle rendite. Soprattutto, il
decreto del Presidente Prodi avalla un conflitto di interessi di proporzioni gigantesche (i
Comuni si stabiliranno da sé soli, oltre che le aliquote, anche la base imponibile dell’Ici e
cioè della loro maggiore entrata) e provoca l’inaccettabile situazione che i Comuni fissino
la base imponibile anche delle imposte dello Stato: una soluzione, a nostro avviso, che
dovrà essere valutata, in punto di legittimità costituzionale o meno, dalla Consulta.
Analogamente, ricorreremo alla giustizia amministrativa, a cominciare dal Tar Lazio,
perché è sufficiente leggere il testo del decreto per avere contezza che la cornice delle
leggi nazionali nell’ambito della quale i Comuni dovrebbero muoversi è assolutamente
evanescente, al pari delle ipotizzate funzioni di controllo dell’Agenzia del territorio
sull’operato dei Comuni, ai quali l’Agenzia del territorio può sostituirsi – a termini del
decreto – solo per un generalizzato mancato rispetto dei livelli del servizio catastale fornito
dal Comune e non per singole, sia pure diffuse, irregolarità nell’attribuzione delle rendite.
Per cui, di fatto, si metteranno agricoltori, condòmini e proprietari di casa in genere, nella
condizione, per potersi difendere, di fare luogo ad un enorme contenzioso, unico rimedio
essendo quello del ricorso alle Commissioni tributarie”.
La dichiarazione del Presidente della Confedilizia così conclude: “La promessa di
invarianza del gettito è poi uno specchietto per le allodole. Figurarsi che razza di vincolo
può configurare una previsione del genere se proprio nei giorni scorsi, e proprio in tema di
Catasto (quello dei terreni), si è preteso di poter impunemente violare la solenne norma
dell’irretroattività degli aggravi fiscali sancita addirittura dallo Statuto del contribuente,
addirittura prevedendosi anche la comunicazione delle nuove rendite agli agricoltori solo
via Internet, saltando a piè pari la notifica personale prevista dalla legge catastale”.
Roma, 14 giugno 2007
25 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
APPELLO AL PARLAMENTO E AL GOVERNO DI CONFEDILIZIA E DI TUTTE LE ORGANIZZAZIONI DELLA PROPRIETA' IMMOBILIARE.
La Camera dei deputati sta esaminando un disegno di legge governativo che prevede la messa a regime di un Catasto di valori (che censisca, cioè, il valore delle case)
anziché di un Catasto di redditi (che censisca quindi – com'è sempre stato – i normali canoni di locazione ritraibili da una casa, in un regolare mercato).
La (promessa) invarianza di gettito sarebbe, a questo punto, una semplice chimera. L'ICI, intanto, si troverebbe automaticamente ad avere una nuova base imponibile
(triplicata, pressoché ovunque, rispetto all'attuale), e la stessa cosa avverrebbe per tutte le altre imposte (registro ecc.) commisurate al valore catastale degli immobili.
Per le imposte sui redditi, invece, i valori censiti verrebbero tradotti in redditi (rendite) attraverso coefficienti stabiliti dal Governo, senza alcun riferimento – se non
teorico – alla realtà (in mancanza, appunto, del censimento anche dei redditi, nelle diverse zone). Il Catasto – a questo punto – potrebbe anche essere tranquillamente
abolito, con enorme risparmio di spese pubbliche: sarebbe, infatti, solo un'opinione, uno specchietto per le allodole. Ogni Governo che volesse (o dovesse) fare cassa,
non avrebbe che da modificare quei coefficienti, senza neppure scomodarsi a modificare – pubblicamente, e soprattutto palesemente – le aliquote delle imposte.
Chi non paga le tasse – e in particolare chi gode di privilegi e agevolazioni fiscali sconosciuti alla proprietà diffusa – ovviamente non ha preoccupazione alcuna. Per
questo, sull'argomento di un Catasto-truffa si è osservato finora – anche da parte di molta stampa – un rigoroso (e fragoroso) silenzio.
Ma chi alla fine del mese fa i conti – proprietario, anche, della sua sola prima casa –, non può che chiedere ai membri del Parlamento e del Governo, ad uno ad uno, di
considerare che i valori hanno una valenza meramente virtuale (si realizzano, infatti, solo se si venda un immobile, e in questa sede vanno tassati) nonché di adoperarsi
perché al Catasto venga conservata una sua funzione oggettiva. Perché, in poche parole, venga rispettata – sulla base del principio costituzionale della supremazia
della legge rispetto alla discrezionalità del Governo, di ogni Governo – quella certezza del diritto e dei tributi che, in uno Stato di diritto, sola può assicurare la condivisione
del dovere fiscale.
Le organizzazioni promotrici e firmatarie del presente documento – rappresentative dell'intero mondo immobiliare e di milioni e milioni di benemeriti risparmiatori –
chiedono che (in attesa di una moderna riforma del Catasto in senso probatorio, la vera rivoluzione che il Paese attende, anche in funzione dei risparmi – pubblici e
privati – che comporterebbe) venga confermata la (tuttora vigente) previsione del DPR 23.3.1998 n. 138 (presidente del Consiglio, on. Prodi; ministro delle Finanze,
on. Visco) che stabilisce la revisione delle tariffe d'estimo "facendo riferimento ai valori e ai redditi medi espressi dal mercato immobiliare", così disponendo comunque
– appunto attraverso il censimento anche dei valori – di riferimenti certi, e trasparenti, ai fini dell’imposizione fiscale sulle compravendite di immobili.
Le organizzazioni promotrici e firmatarie lamentano inoltre la gravità della norma contenuta in Finanziaria che obbliga gli agenti immobiliari al pagamento, in solido
con i propri clienti, dell’imposta di registro per le scritture private non autenticate di natura negoziale (preliminari ecc.). Per la prima volta in Italia, una categoria è
tenuta per legge a provvedere al pagamento delle imposte per i propri clienti.
Le organizzazioni promotrici e firmatarie fanno appello ai parlamentari e al Governo, alla loro sensibilità, al loro senso dello Stato e del diritto. Per salvare, appunto,
lo Stato di diritto.
I temi di attualità concernenti il Catasto (Catasto ai Comuni, Catasto patrimoniale e contenzioso catastale) saranno trattati in un Convegno
indetto dalla Confedilizia per il 30 maggio (h 10-13) all’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio a Roma.
Programma e presentazione della problematica sul sito della proprietà immobiliare (www.confedilizia.it).
25 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
CONVEGNO
CATASTO
FABBRICATI
Conoscere per decidere
(ore 10-13)
Roma 30 maggio 2007
Hotel Nazionale
Piazza Montecitorio
www.confedilizia.it
www.confedilizia.eu
INFORMAZIONI
CONFEDILIZIA – Via Borgognona 47, Roma
tel. 06.6793489 (r.a.) – fax 06.6793447 Ore 10 Saluto introduttivo
avv. CORRADO SFORZA FOGLIANI
Presidente Confedilizia
Relazioni
prof. VITTORIO ANGIOLINI
Ordinario di Diritto costituzionale
Il Dpcm per il Catasto ai Comuni
prof. FRANCESCO FORTE
Emerito di Scienza delle Finanze
Il Catasto patrimoniale
dott. ANTONIO NUCERA
Ufficio Studi Confedilizia
Il contenzioso catastale
Interventi
prof. RICCARDO ROSCELLI
Ordinario di Estimo
avv. FEDERICO FILIPPO ORIANA
Presidente Aspesi
Ai partecipanti sarà distribuita
la pubblicazione “CATASTO
PATRIMONIALE. CHI LO
VUOLE?” nonché materiale di
documentazione
Dpcm per il Catasto ai Comuni, mano libera…
L’attuale bozza di Dpcm per il trasferimento del Catasto
agli enti locali contrasta con la Finanziaria 2007 e
attribuisce ai Comuni la possibilità di optare per decidere
da sé soli la rendita di singole unità immobiliari.
Poi, fatalmente, avverrebbe la stessa cosa in occasione di
revisioni generali degli estimi. I Comuni si fisserebbero,
così, in piena libertà la base imponibile, oltre che le aliquote,
della loro maggiore entrata, l’Ici.
SI PUÒ ACCETTARE?
Catasto patrimoniale, una finzione di Catasto
Il Governo propone un Catasto di valori (patrimoniale,
cioè), ricondotto a Catasto di redditi attraverso coefficienti
stabiliti dallo stesso esecutivo. Non censendo sul
territorio anche i redditi, questi coefficienti sarebbero
totalmente arbitrari e facilmente piegabili da qualsiasi
Governo ad esigenze di cassa. Di fatto, il Catasto patrimoniale
è una finzione, che sarebbe allora meglio abolire
(si eviterebbero spese, se non altro).
SI PUÒ ACCETTARE?
Contenzioso catastale, cittadini senza un giudice al quale
rivolgersi
Le Commissioni censuarie sono organi amministrativi.
Le Commissioni tributarie (organi giurisdizionali) hanno
in materia catastale poteri del tutto limitati. Contro
le tariffe d’estimo è poi esperibile il rimedio del solo ricorso
al Tar, per meri motivi di legittimità. Senza una
profonda riforma del contenzioso (e l’individuazione di
un unico giudice della materia catastale) i cittadini non
avrebbero un giudice al quale rivolgersi perché valuti il
merito degli estimi.
SI PUÒ ACCETTARE?
La S.V. è invitata
10 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
da: MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Data: 9 Maggio 2007

ITALIA 9 MAGGIO 2007 ORE 15:40

LA STANGATA

Il Governo vuole triplicare le tasse sulla casaLa revisione del Catasto avrà come effetto l’aumento dell’Ici, delle imposte di registro e di ipoteca

di LAURA DELLA PASQUA SULLE case si sta per abbattere l’ennesima stangata. Mentre i riflettori sono puntati sul dibattito se abolire o meno l’Ici sulla prima casa, scatenando le speranze dei proprietari di immobili (più del 70% degli italiani), in Parlamento sta maturando un’altra operazione di spremitura del mercato immobiliare. Prodi giorni fa ha detto che prima di affrontare il discorso del taglio dell’Ici bisogna portare a termine la revisione del Catasto. Ed è proprio qui che si nasconde la stangata. Il ddl in Commissione Finanze della Camera che contiene le deleghe fiscali stabilisce una riforma del Catasto in senso patrimoniale anzichè reddituale. Questo significa che i proprietari di casa dovrebbero pagare le imposte sulla base del valore dei loro beni e non sulla base di quanto i loro beni producono o possono produrre. Per i contribuenti questo vuol dire un esborso dai 1.000 ai 2.500 euro in più di imposte, secondo quanto ha calcolato la Confedilizia. L’associazione dei proprietari di immobili ha valutato che con il nuovo Catasto, la base imponibile su cui calcolare l’Ici si triplicherebbe. Ecco un esempio: per una prima casa di 100 mq il valore catastale passerebbe da 100.000 euro a 300.000 euro con il catasto patrimoniale; la rendita catastale da 1.000 euro a 3.000 euro e l’Ici al 5 per mille da 397 euro a 1.397 euro. La maggiore imposta sarebbe di 1.000 euro. La maggioranza sta studiando di inserire alcune detrazioni ma finora tutto è molto vago e comunque sarebbero valide solo per le fasce di reddito molto basse. Al momento c’è la proposta dell’Ulivo di una franchigia fino a 500 euro. Il ceto medio sarebbe colpito in pieno. L’accusa del presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani è che l’imposta incide sul valore della casa che ultimamente è lievitato molto mentre i redditi sono rimasti fermi. Altro punto critico è di attribuire il governo del Catasto ai Comuni che avrebbero quindi la possibilità di fissare le rendite delle case. Secondo Sforza Fogliani i Comuni avrebbero di fatto via libera per un aumento indiscriminato della loro maggiore entrata tributaria, l’Ici, di cui stabilirebbero la base imponibile, oltre che le aliquote. Il che significa, dice, «espropriare l’Agenzia del territorio di ogni competenza in merito alla determinazione delle rendite di singoli immobili, attribuendo la totale competenza ai Comuni». Ammesso poi che l’Ici sulla prima casa venisse tolta la revisione del Catasto verrebbe a incidere sulle altre imposte che gravano sugli immobili: ovvero i fabbricati non abitativi quali negozi e uffici, le imposte di registro, ipotecaria e catastale e l’Irpef. La Confedilizia ha fatto un po’ di conti. Il gettito attuale dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale ammonta a 4,5 miliardi di euro. Con la revisione degli estimi su base patrimoniale il gettito sarebbe di 11,3 miliardi. Per Ires, Irpef, addizionali provinciali e regionali si passerebbe da un gettito di 6,820 miliardi a 13,300 miliardi. Per l’Ici l’ammontare si triplicherebbe: da 10 miliardi a 30 miliardi con la revisione degli estimi. Alla questione del Catasto si aggiunge la promessa, non ancora mantenuta da Prodi, di tassare separatamente gli affitti stabilendo delle detrazioni per gli inquilini. La Confedilizia conserva una lettera che il presidente del Consiglio inviò il 3 aprile nel quale chiariva alcuni punti del programma del centrosinistra in tema di immobili. Nella lettera si esprime l’intenzione di realizzare un «vantaggio sia per i locatori, in virtù dell’introduzione di un’aliquota fissa non cumulabile per i redditi da affitto, sia per i locatari con la detraibilità di una quota dell’affitto».


AMICI, ITALIANI NON ASCOLTATE RUTELLI E' SOLO UN INFAME, COME BERLUSCONI E FINI.



F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
8 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 8 MAGGIO 2007 ORE 19:26

1. ABOLIZIONE TOTALE DELL' I.C.I. SUBITO

2. RIFORMA DEL CATASTO CON LA TRASFORMAZIONE DELLO STESSO IN REDDITUALE COSI' COME PREVISTO DALL' ART. 53 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. SUBITO


O QUESTO O ASTENSIONE TOTALE DAL VOTO AD OLTRANZA.


F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
4 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 04.05.2007 ORE 10:00

Amici abbiamo appena appreso da un RADIO COMUNICATO diffuso dalla REDAZIONE GIORNALISTICA di RADIO DIMENSIONE SUONO, circa una DICHIARAZIONE rilasciata da Romano PRODI del seguente tenore:


L' ABOLIZIONE DELL' I.C.I. NON SI FARA' SUBITO.


ORA TUTTI SAPPIAMO COSA DOVREMO FARE NEI LUOGHI OVE SI TERRANNO CONSULTAZIONI AMMINISTRATIVE.






F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD



25 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 25 APRILE 2007:

Stralciata la modifica del trattamento fiscale sulle rendite finanziarie
Nel ddl gli sconti per l'imposta comunale sugli immobili. Addio all'aggravio su Bot e capital gain
Via l'Ici sulle prime case fino a 100 mq
Sì all'aliquota del 20% sugli affitti

Sconti Ici per la prima casa fino a 100 metri quadrati

di ROBERTO PETRINI
ROMA - Retromarcia sull'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, mentre arrivano sconti Ici per la prima casa fino a 100 metri quadrati e agevolazioni per chi è in affitto. L'articolo "cardine" del disegno di legge delega varato dal governo nell'ottobre del 2006, che prevede l'unificazione "con un'unica aliquota non superiore al 20 per cento" delle aliquote sui redditi da capitale, sarà cancellato con un emendamento del governo: la tassazione dei Bot, dei capital gain e delle obbligazioni resterà dunque al 12,5 per cento e quella sui conti correnti bancari al 27 per cento.

La misura, oggetto di uno strisciante braccio di ferro negli ultimi mesi e della preoccupazione dei mercati finanziari, sarà stralciata e rimandata a tempi migliori: si rinuncerà così ad un gettito di 1,1 miliardi ma non ci saranno effetti sui conti pubblici perché il provvedimento nei mesi scorsi fu scorporato dalla manovra 2007.

La decisione è stata presa ieri nel corso di una riunione dei capigruppo della commissione Finanze della Camera, dove è in discussione il provvedimento, presenti il viceministro all'Economia, Vincenzo Visco, e i sottosegretari Grandi e Lettieri. E' stata anche nominata la relatrice del provvedimento: Donatella Mungo di Rifondazione comunista. Critico il segretario della Cisl Bonanni: "Il rinvio - ha detto - è una palese ingiustizia".

Mentre le rendite finanziarie escono nel disegno di legge delega entrerà l'Ici. "Il testo sarà riscritto - ha spiegato sottosegretario al Tesoro Lettieri - e l'orientamento del governo è quello di introdurre una esenzione Ici sulla prima casa fino a 100 metri quadrati e di varare agevolazioni fiscali sugli affitti e per le giovani coppie". Sulla stessa lunghezza d'onda il sottosegretario al Tesoro Grandi che ha parlato di sconti per "chi è in affitto e per l'Ici prima casa" ma ha avvertito che il provvedimento difficilmente potrà avere effetti sull'acconto Ici di giugno che dovrà essere dunque calcolato sulla base delle attuali norme.

L'obiettivo, come ha spiegato Laura Fincato (capogruppo dell'Ulivo), è quello di "riprendere dopo Pasqua e chiudere prima dell'estate".
L'altra misura, concordata nel corso della riunione, riguarda l'introduzione della cedolare secca del 20 per cento sui redditi da locazione, cioè per i proprietari di case in affitto. Il governo dovrebbe presentare un emendamento ad un provvedimento, ancora da identificare, ma in via di approvazione al Senato presso la commissione Finanze presieduta da Giorgio Benvenuto (Ds). Nel provvedimento dovrebbero figurare anche le misure per la lotta all'evasione e agli affitti in nero.

Infine per quanto riguarda la parte della delega che prevede la revisione degli estimi catastali si inseriranno misure compensative: una volta aumentate le rendite si provvederà ad attenuare la tassa di registro e ad aumentare la franchigia sulle tassa di successione oggi ferma ad un milione di euro.

(29 marzo 2007)


Spiacenti, ma secondo noi questo puzza di truffa a 100 kilometri di distanza, ragione per la quale il MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD dichiara di porre in atto qualsiasi RAPPRESAGLIA ELETTORALE.

F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD


21 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOO
ITALIA 21 APRILE 2007.

ITALIANI, AMICI " LOR SIGNORI " HANNO DETTO AI GIORNALISTI CHE A GIUGNO DECIDERANNO COSA FARE DEL " TESORETTO ", QUESTI STANNO LANCIANDO UNA SFIDA A NOI TUTTI CIOE' AI LORO DATORI DI LAVORO.

RISPONDETE COME MERITANO, DATE LORO QUEL CHE MERITANO...... UN SONORO CALCIO IN CULO.

QUEL GIORNO PORTATE LE VOSTRE FAMIGLIE AL MARE IN MONTAGNA A VISITARE QUALCHE EREMO, SE FERETE QUESTO UNA COSA LA OTTERRETE SICURAMENTE NON VI DANNEGGERETE CON LE VOSTRE STESSE MANI.


F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD

15 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 15 APRILE 2007

SIGNOR NESSUNO, IN GENERE NON RISPONDIAMO ALLE PROVOCAZIONI, NEL SUO CASO PREFERIAMO PENSARE CHE ELLA ABBIA MALE INTESO E QUINDI MALE INTERPRETATO IL SENSO DI QUANTO ABBIAMO INSERITO NEL PROCLAMA.

1. NOI NON PONIAMO ALCUN DIKTAT AD ALCUNO E NON SI VEDE COME POTREMMO;

2. DI CONSEGUENZA NON SIAMO MOSSI DA BORIA ALCUNA;

3. QUANDO DICIAMO AGLI ITALIANI DI PENSARE E VALUTARE PROFONDAMENTE E ATTENTAMENTE PRIMA DI DARE IL PROPRIO VOTO
E QUINDI LA PROPRIA FIDUCIA A COSTORO ( DI QUALSIASI SCHIERAMENTO FACCIANO PARTE ) LO FACCIAMO PERCHE' FINO AD ORA IL VOTO CHE GLI ITALIANI HANNO CONCESSO A QUESTI SIGNORI E' STATO IN SEGUITO LORO RITORNO CONTRO SOTTO FORMA DI OGNI FORMA E GENERE DI VESSAZIONI E NOI SOSTENIAMO CHE QUESTO STATO DI COSE DEBBA CESSARE E CESSARE DEFINITIVAMENTE, NON SIAMO NOI AD ESSERE AL LORO SERVIZIO MA SONO COSTORO I NOSTRI DIPENDENTI, ED IN QUANTO TALI DEVONO PIEGARSI AI NOSTRI VOLERI, IN CASO CONTRARIO VADANO ALTROVE A GUADAGNARSI CON FATICA IL PANE.

PER QUANTO SOPRA REITERIAMO NUOVAMENTE E FORTEMENTE L' INVITO: ITALIANI, AMICI SE NON VOLETE FARVI DANNO ANCORA CON LE VOSTRE STESSE MANI NON ANDATE A VOTARE FINO A QUANDO NON SARANNO ACCETTATE PEDISSEQUAMENTE E TOTALMENTE LE NOSTRE RICHIESTE.


F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
15 aprile 2007 0:00 - NESSUNO
Caro robin hood, coi diktat non si risolve nulla. Un po' borioso come movimento di opinione, non ti pare?
15 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 15 APRILE 2007


RIBADIAMO, CHE NESSUN ITALIANO PER NESSUNA RAGIONE AL MONDO ( SE TIENE AL BENE PROPRIO E DELLA PROPRIA FAMIGLIA ) SI RECHI ALLE URNE NE' IN OCCASIONE DELLE AMMINISTRATIVE PROSSIME VENTURE, NE' AD EVENTUALI POLITICHE ANCHE IN CASO DI ELEZIONI ANTICIPATE SE PRIMA NON SARA' CANCELLATA L'IMPOSTA COMUNALE IMMOBILIARE, CON IMPEGNO SCRITTO E CONTROFIRMATO DA PARTE DEI LEADERS DI MAGGIORANZA E DI OPPOSIZIONE IN DIRETTA TELEVISIVA, IN PRIMA SERATA, ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA CONFEDILIZIA L' AVVOCATO DOTT. CORRADO SFORZA FOGLIANI, AL QUALE TALE DOCUMENTO DOVRA' ESSERE CONSEGNATO E LO STESSO CON LA PROPRIA AUTOREVOLEZZA DOVRA' A NOME DI TUTTI GLI ITALIANI ( COMPRESO IL MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD ) ASSUMERSI LA RESPONSABILITA' DI GARANTE DELL' IMPEGNO ALLA CANCELLAZIONE IMMEDIATA DELL' I.C.I..

FINO A CHE QUESTO NON AVVERRA' NESSUN ITALIANO DOVRA' RECARSI AL VOTO IN ALCUNA CONSULTAZIONE.


F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
15 aprile 2007 0:00 - Pierino
Ma siete dei pirla!se le chiese paganol'ici,alla fine la paghiamo sempre noi.
14 aprile 2007 0:00 - emilio loffredo
PERCHE TALE AGEVOLAZIONE.DEVONO APGARE COME FANNO MILIONI DI ITALIANI,CHE DOPO 2'-25 ANNI DI SACRIFICI PER METTERE DA PARTE LA QUOTA DI MUTUO-NON SENZA SACRIFICI-CI VEDIAMO IMPORRE QUESTA IMPOSTA MAFIOSA,E CAMORRISTICA.ORA AUMENTERA ANCORA,ATTRAVERSO LA REVISIONE DEGLI ISTIMI CATASTALI-SAPETE QUANTO MI HANNO CHIESTO I SIGNORI PRETI PER IL MATRIMONIO DI MIA FIGLIA--1300 EURO-
NON E QUESTO UN BUSINESS?AD UNA DOMANDA DI MMIA FIGLIA DI COME MAI TANTI SOLDI-GLI E STATO RISPOSTO--SE TI CONVIENE ALTRIMENTI VAI AD UNA ALTRA PARTE,DOVE HANNO CHIESTO 900 EURO SENZA FIORI.AZIENDA CHIESA--TASSIAMOLI SENZA PIETA STANNO PIU CHE BENE,ALLA FACCIA DI TANTI POVERI.
13 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 13 ALPRILE 2007.

IL MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD INVITA TUTTI GLI ITALIANI A DISERTARE TOTALMENTE LE URNE ALLE AMMINISTRATIVE PROSSIME VENTURE, QUALORA PRIMA DI TALI CONSULTAZIONI, L' ATTUALE GOVERNO NON TERRA' FEDE ALL' IMPEGNO DIFFUSO ALLA CANCELLAZIONE DELL' I.C.I. SULLA PRIMA CASA.



F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD

8 novembre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
RICHIAMO A PRODI


2006-11-08 06:04

CONTI PUBBLICI: PRODI, OBBLIGATO A SCONTENTARE PER RISANARE
ROMA - "Con uno stato in deficit è impossibile operare cambiamenti senza scontentare l'opinione pubblica. Mi trovo in una fase storica dove, per agire bene, sono obbligato a scontentare la gente. Lo sapevo e lo faccio con cognizione di causa". Lo afferma il premier Romano Prodi in una lunga intervista al settimanale francese 'L'Express'. Prodi si dice pronto a subire un periodo di impopolarità ("non c'é altra soluzione") e aggiunge: "Tra sei mesi penso che gli italiani cominceranno a capire".
"Berlusconi - aggiunge il presidente del Consiglio - aveva detto, e credo sia vero, che il 40% dell'economia era rappresentata dal sommerso. Ma lui se ne faceva vanto, mentre noi crediamo sia una delle più grandi calamità italiane. Se arriviamo a recuperare un terzo di questo 40% noi riusciremo a rimettere in sesto i conti". In quel momento, assicura Prodi, "potremo anche abbassare le tasse".
Ma il pensiero fisso del premier rimane il risanamento: "Devo risolvere il problema del deficit di bilancio - afferma - Non si vuole che si riducano le spese. Non si vuole che si aumentino le tasse. Che mi si dica come fare! Ho scelto di agire per aumentare il tasso di crescita. E' una scommessa seria. Se la vinco, come credo, i problemi di bilancio si risolveranno da soli. Altrimenti - osserva - avrò perduto". Il premier dunque è pronto a subire un periodo di impopolarità ("non c'é altra soluzione") anche se ammette che "si sarebbero forse potuti evitare alcuni errori di procedura, alcune discussioni tra ministri".

PRODI, siamo ancora una volta costretti a rimarcare che lei e lo schieramento che la sostiene non avete avuto una percentuale di consenso tale da consentirle di poter passare sopra la testa di tutti, che lo voglia o no, che le piaccia o no, che lo ammetta o no NON LEI CHE RAPPRESENTA SOLO SE STESSO, ma lo schieramento che la sostiene rappresentate solo il 50% ( E PER GIUNTA SCARSO E DUBBIO ) degli ELETTORI ragione per la quale lei ed il GOVERNO non sareste addirittura autorizzati a fare ALCUNA LEGGE FINANZIARIA e di lì poi ad affermare che lei si dice disposto ad accettare l' impopolarità perchè sa che gli ITALIANI tra SEI MESI COMPRENDERANNO ci appare AZZARDATO E IMPRUDENTE SE NON FUORI DI LUOGO, in quanto, proprio perchè come lei stesso ha ammesso nel corso dell' intervista rilasciata al quotidiano FRANCESE ( MA POI PERCHE' RILASCIA INTERVISTE SOLO AI QUOTIDIANI STRANIERI ? ) L' EXPRESS in SENATO avete una maggioranza RISICATA, ( FORSE SAREBBE PIU' ESATTO DIRE CHE IN SENATO SE NON FATE RICORSO AI SENATORI A VITA NON AVETE PROPRIO UNA MAGGIORANZA ) e avendo una tale maggioranza è DI TUTTA EVIDENZA CHE NON RAPPRESENTATE E QUINDI NON POTETE PARLARE ED ANCOR MENO POTETE LEGIFERARE ALCUNCHE' A NOME E PER CONTO DI ALTRI CHE NON SIA QUELLA PICCOLA MINORANZA CHE VI HA VOTATI, riguardo LA MAGGIORANZA ( QUELLA VERA ) E COMUNQUE L' ALTRA META' DELL' ELETTORATO, CHE NON VI HA VOTATI E CHE QUINDI NON VI HA LEGITTIMATI, NON AVETE NE' L' AUTORIZZAZIONE A FARE ALCUNCHE' E ANCOR MENO POTRETE ATTENDERVI CHE QUELLA META' DEGLI ITALIANI COMPRENDANO E APPROVINO UNA LEGGE FINANZIARIA CHE NON E' AFFATTO NECESSARIA ( FERMO RESTANDO CHE NON SIETE LEGITTIMATI NE' AUTORIZZATI ) MA SOLO IDEOLOGICA E PERSECUTORIA, AL SUO POSTO noi saremmo molto cauti e ci asterremmo da dichiarazioni insulse perchè intrise di FALSITA' SUL PIANO MORALE.



F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD





24 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Vorrebbero abitare gratis in casa d'altri. Ma che? Io ho comprato, costruito, speso, e tu ora ne vuoi godere a mio dispetto?
Questo significa rubare a qualcuno il suo, e dare ad un altro ciò che non gli appartiene. E queste nuove leggi vogliono dire proprio questo: io col mio denaro compro una casa: tu ti prendi la casa; ed io non ho più né casa né denaro.

Cicerone - De Officis II

Ora BASTA ! Siamo arrivati all' esasperazione e da perdere non abbiamo altro.

Se dalla Legge Finanziaria uscirà anche solo una minima penalizzazione nei confronti della Proprietà Immobiliare anche solo del piccolo proprietario metteremo a ferro e fuoco il PAESE.



QUESTO E' L' AVVERTIMENTO ULTIMO E DEFINITIVO.



F/TO

IL MOVIMENTO ( INCAZZATO ) DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
24 ottobre 2006 0:00 - LA GIOVINE ITALIA
Vorrebbero abitare gratis in casa d'altri. Ma che? Io ho comprato, costruito, speso, e tu ora ne vuoi godere a mio dispetto?
Questo significa rubare a qualcuno il suo, e dare ad un altro ciò che non gli appartiene. E queste nuove leggi vogliono dire proprio questo: io col mio denaro compro una casa: tu ti prendi la casa; ed io non ho più né casa né denaro.

Cicerone - De Officis II


FIRMATO
LA GIOVINE ITALIA


22 ottobre 2006 0:00 - LA GIOVINE ITALIA
HANNO VOLUTO LA GUERRA...........GUERRA AVRANNO.


FIRMATO

LA GIOVINE ITALIA

VIVA LA DEMOCRAZIA VIVA LA LIBERTA'





21 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Abbiamo subito un attacco alla LIBERTA' DI OPINIONE, stanno cercando di ridurci al silenzio chiudendo il nostro ACCOUNT di Posta perchè in questi anni li abbiamo braccati e messi in difficoltà, ma non riusciranno a farci tacere, in questo modo stanno solo peggiorando la loro posizione.


Sa questo momento il MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD NON ESISTE PIU', MA COME L' ARABA FENICE RISORGIAMO DALLE CENERI.

Da questo momento ( E CAMBIANDO ANCHE IL SERVER E L' ACCOUNT ) abbiamo deciso di chiamarci LA GIOVINE ITALIA CON CHIARO RIFERIMENTO A GIUSEPPE MAZZINI RESTANDO SOSTANZIALMENTE FERMI I NOSTRI GIA' PALESI E CHIARI OBBIETTIVI USEREMO PERO' LE TATTICHE ( COMMISURATE ALL' EPOCA PRESENTE ) DELLA CARBONERIA E DEI MOTI CARBONARI.

DA QUESTO MOMENTO CI FAREMO RICONOSCERE E CI FIRMEREMO CON QUESTA FORMULA: FIRMATO LA GIOVINE ITALIA.

VIVA LA LIBERTA', VIVA LA DEMOCRAZIA.


FIRMATO
LA GIOVINE ITALIA
19 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 19.10.2006.


STIAMO LAVORANDO.......



F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD

5 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD

Visto che in questi giorni i giornalisti hanno deciso di incrociare le braccia........SARA' UN CASO ?.......ma......chissà, allora noi che non siamo giornalisti ma semplici operai della penna come direbbe Davide MENGACCI, abbiamo deciso di sostituirci a loro e fare un pochino di informazione ( PERALTRO GRATUITA PERCHE' NOI ABBIAMO IL VANTAGGIO DI POTER FARE A MENO ANCHE DELL' EDICOLA ) anche se questa più che informazione è un rinfrescare la memoria, si perchè questo è un documento che abbiamo già fatto girare, ma siccome nelle ultime ore in relazione alla finanziaria stiamo registrando il malumore dei Sindaci di tutta ITALIA e di tutti gli schieramenti politici e la loro improvvisa preoccupazione per i CITTADINI e siccome dal documento postato di seguito risulta a chiare note che per più di DIECI ANNI costoro tutta questa sollecitudine non l' avevano mai manifestata.......anzi, allora abbiamo pensato di fare cosa gradita ai CITTADINI e non SUDDITI come invece siamo tutti stati fino ad ora per quelli che si palesavano come nostri RAPPRESENTANTI ED AMMINISTRATORI INTEGERRIMI DEL DENARO PUBBLICO ma che in realtà COME RISULTA INCONTESTABILMENTE DAL DOCUMENTO CHIAMATO " ODISSEA DELLO SPRECO - LE SPESE PAZZE DEGLI ENTI LOCALI hanno per più di un decennio come direbbe qualcuno fatto CARNE DI PORCO.

BUONA LETTURA E NON INCAZZATEVI TROPPO MA SE PROPRIO DOVETE FARLO CANALIZZATE LA VOSTRA RABBIA E UTILIZZATELA AL MOMENTO E NEL MODO OPPORTUNO.



F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD



Odissea dello spreco

Viaggio allucinante

nelle spese pazze degli Enti locali



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La Confedilizia ha stampato questo libro per rendere chiaro a tutti dove vanno a finire i soldi di chi paga le imposte locali. In particolare, i soldi di con-dòmini e proprietari di casa. Che – oltre al resto – pagano anche l’Ici, l’imposta più odiata dagli italiani: una patrimoniale che tassa anche se non c’è reddito, e quindi espropriativa per definizione. Un corpo estraneo nel nostro ordinamento tributario, uniformato alla redditualità. Ma che sfiora il 60 % delle entrate tributa-rie dei Comuni. Una giungla di aliquote e di stranezze che farebbero ridere, se non facessero piangere. E, spesse volte, anche lagrime amare, a incolpevoli cit-tadini.

Corrado Sforza Fogliani

Presidente Confedilizia



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Introduzione

Una mostra di pezze di stoffa coreane costata 220 mila euro. 480 mila euro per un planetario mai realizzato. Un centro di produzione cinematografica, del costo di 25 milioni di euro, chiuso dopo pochi anni. Quindici portali in calce-struzzo e trachite, realizzati per indicare gli alberghi di una nota cittadina terma-le, pagati 500 mila euro, pericolosi per il traffico. Una condotta elettromagnetica per non vedenti, costata 750 mila euro, mai completata. Una pista di ghiaccio (esborso, 2,3 milioni di euro), priva di impianto per la produzione del ghiaccio. Un inceneritore per rifiuti urbani, costato 25 milioni di euro, donato alla città di Pechino che non lo vuole. Sette telecamere piazzate su di una piazza, costate 100 mila euro, per scoprire che sulla piazza c’è traffico. Una diga iniziata 40 an-ni fa, costata 400 mila euro, a tutt’oggi senz’acqua.

Sono soltanto alcuni fra gli esempi di spreco forniti in questo volume che racconta come Comuni, Province e Regioni consumano milioni di euro l’anno in maniera più che discutibile. Oggi che parlare di sprechi è tanto di moda, è bene chiarire cosa si intenda per “spreco”. Spreco è l’acquisto di un bene al prezzo meno conveniente. Spreco è l’eccessivo ricorso a consulenti esterni a fronte di eserciti di dipendenti pubblici. Spreco sono le indennità ”a troppi zeri” e i troppi privilegi concessi ai nostri rappresentanti nelle istituzioni. Spreco è un progetto di un ospedale o di una strada che non vedrà mai la luce o la vedrà 50 anni do-po. Spreco sono gli incessanti e continui appuntamenti ludici organizzati dagli Enti locali, ad apparente vantaggio dei cittadini, i quali in realtà necessitano di più servizi o di servizi semplicemente adeguati. Spreco sono i continui viaggi all’estero dei nostri amministratori, con nutrite delegazioni al seguito, per quella curiosa malattia che va sotto il nome di “convegnomania” o di “turismo assesso-rile”. Spreco è l’istituzione di rappresentanze italiane – di tutte le Regioni, e a-desso anche di minori Enti locali – all’estero, lussuose anche dove non servono.

Sono “tutti comportamenti – come ha dichiarato il Procuratore generale della Corte dei Conti, la ‘Cassandra della Pubblica Amministrazione’ – che pro-



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ducono un’unica, fondamentale figura di danno, quella che comunemente va sotto il nome di spreco”.

Allora, ecco che accanto a planetari, inceneritori, condotte elettromagne-tiche, piste di ghiaccio e dighe, ci sono altri casi clamorosi che costituiscono veri capitoli a parte di questa sorta di Odissea nello spreco.

Come il corposo capitolo delle consulenze esterne, che ogni anno bru-ciano milioni di euro provenienti dalle casse statali. Sembra quasi che alcuni en-ti locali facciano a gara per partorire il consulente più bislacco: che ci crediate o no, esiste il consulente comunale per i nudisti, per la card turistica, per la tinta-rella, per il cimitero, per l’obitorio, per i barboni (che sfoggia un titolo davvero al-tisonante, homeless manager) e quello contro gli ingorghi. E, ancora, l’esperto di pesce azzurro, di piste ciclabili, di pace (ciascun Comune, Provincia e Regio-ne sembra ormai averne ingaggiato uno), di uccelli acquatici, di arredamento, di sciatica (sì, proprio l’esperto di sciatica), di bebè, di animali ungulati, di stalle. Fino ad arrivare al paradosso dei paradossi, ovvero al consulente dei consulen-ti, all’esperto degli esperti, il superesperto. Consulenti ed esperti che, dal Nord al Sud dello Stivale, hanno un tratto comune: sono pagati a peso d’oro.

Come il denso capitolo dedicato alle attività ludiche. Feste, concerti, balli e danze organizzati dagli Enti locali e finanziati con i soldi di tutti i contribuenti. Ecco allora uscire del cilindro delle casse comunali il finanziamento per il festi-val Souk, per il concerto di Edoardo Bennato, di Sting, di Simon & Garfunkel, di La Crus, di Manu Chao e di Raul Casadei. Ecco allora finanziate le celebrazioni in onore del soldato Brandolino, il festival canoro Gondola d’oro, il Capodanno celtico, l’apparizione della Beata Vergine di Tirano, la Perdonanza celestiniana e la finale di Miss Intimo 2002.

Per non parlare di un altro dei capitoli più consistenti della nostra saga, ovvero quello relativo all’acquisto di beni e servizi nella Pubblica Amministra-zione. Quando paga Pantalone si compra di tutto e non sempre ai prezzi più convenienti: poltrone, computer, statue, palazzi interi, acquistati a peso d’oro e dalla dubbia utilità. Lo sapevate che ciascuna delle venti Regioni italiane pos-siede un’ambasciata a Bruxelles e una a Roma? Lo sapevate che c’è una Re-



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gione del Sud che ha istituto un’ambasciata anche a New York, nel cuore di Manhattan, a due passi dalla 54a Strada?

Infine, un cenno doveroso ad un altro sostanzioso capitolo sugli sprechi italici, quello relativo alle generose, in alcuni casi generosissime, indennità con-cesse ai nostri rappresentanti negli enti locali. I consiglieri regionali godono dell’indennità di reiserimento nella società civile. Che la chiamino pure così, al-tro non è che la liquidazione bella e buona, soprattutto buona. Fino ad arrivare al caso eclatante della Regione Veneto che, ai suoi consiglieri, concede addirit-tura il privilegio di un contributo “per le spese funerarie”, forse l’unico privilegio cui nessun eletto aspira, per la verità.

Quanto si può arrivare a sprecare all’incirca in un anno? Molto, moltissi-mo. Gli sprechi raccolti in questo libro, che importanti testate nazionali hanno avuto il merito di scovare dandone notizia, non rappresentano che la punta di un iceberg dalle proporzioni ben più gigantesche. Solo attenendoci ai 170 casi citati in questa nostra Odissea nello spreco, si scopre che in un anno, o giù di lì, se ne sono andati in fumo circa 2.352.896.099 euro, ovvero, 2 miliardi, 352 mi-lioni, 896 mila, 99 euro.

Una cifra da capogiro, ma che rappresenta un dato insignificante se comparato al debito pubblico nazionale, ammontante a ben 1.386 miliardi di eu-ro. Ma se riflettiamo sul fatto che i 170 casi qui analizzati rappresentano soltan-to una piccolissima – ed esemplare – percentuale degli sprechi che ogni giorno si consumano alla corte degli enti pubblici, potremmo non a torto arrivare a pre-sumere che in Italia gli sprechi rappresentano il 2% del debito pubblico naziona-le. Questo cosa significa? Che, in circa 50 anni, eliminando gli sprechi, lo Stato potrebbe arrivare a risanare il suo disavanzo, senza considerare l’opportunità di investire le risorse pubbliche in attività e servizi utili e produttivi per la collettivi-tà.

Dunque, da una parte gli Enti locali, nello specifico i Comuni, per sopperi-re – dicono – alla riduzione di trasferimenti statali, hanno aumentato le tasse per i cittadini, Ici in prima battuta; dall’altra, ecco come, in 170 casi tutti da di-menticare, hanno speso i soldi dei contribuenti. C’è bisogno di aggiungere al-tro? Sì, sarebbe ora, proclami a parte, di mettere la parola fine allo spreco, ope-



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rando severi controlli, evitando i rimpalli di responsabilità e attribuendo veri po-teri alla magistratura contabile.

Monica Allegrucci

Le notizie riportate sono tratte dalla stampa nazionale, segnatamente da quotidiani come il Giornale e Libero, che meritoriamente hanno posto l’accento sul malvezzo delle spese facili da parte degli Enti locali. Di ciascuno spreco è indicato nel titolino l’ente responsabile, cui segue la descrizione sulla base di quanto a suo tempo apparso sulla stampa. In calce a ciascun brano viene citata la fonte originale.



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A mo’ di premessa

due testimonianze significative

Ogni volta che vengo a casa, tra quelli inviatimi dal presidente della Provincia, dal sindaco del Comune capoluogo, dai sindaci dei Comuni vici-ni, sono un pacco così alto d’inviti. Mostre, fiere, come si dice?, vernissa-ges, inaugurazioni, vernici. Sempre sottoscritti: il presidente della Provincia, il sindaco, e l’assessore accanto, perché così si capisce che i governi sono di coalizione. Io mi chiedo: ma tutti questi bellissimi cartoncini, che sono poi d’invito a tutte queste belle manifestazioni – come questa (guardate quanta bella gente c’è questa sera) – costano ai cittadini, incidono sui bilanci, sì o no? Perché se costano, e se per pagare queste cose bisogna aumentare le tasse, io preferirei chiedere prima il permesso ai cittadini, perché questo non è mica un servizio pubblico essenziale. O no? Magari, forse, si prende un po’ meno consenso. Certo, si fanno tante mostre, con tante inaugura-zioni, sempre con la fascia tricolore, la televisione, i sindaci, tutti, eh, tutti: il problema è generale. Se non costano, allora fanno bene a farle. Se invece costano, e c’è da stabilire quali sono le priorità dei tagli, forse si può comin-ciare anche da qui.

Marcello Pera, presidente del Senato della Repubblica

intervento alla Versiliana, Pietrasanta, 18 luglio 2004

Alla sana gestione finanziaria degli enti locali lo Stato è, quindi, diretta-mente interessato e non potrà sottrarsi al potere-dovere di dettare regole e prevedere controlli in sede di coordinamento della finanza pubblica (e, quindi, in attesa della auspicata legge, organica e concertata sul federali-smo fiscale, nelle annuali leggi finanziarie) e nella disciplina di principio dell’ordinamento contabile degli enti locali.

Si tratterà anche di regole e controlli più stringenti e costrittivi di quanto sia ipotizzabile per la restante gestione amministrativa, ma è que-sta una conseguenza inevitabile di quanto appena detto. Del resto anche



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in tutti gli altri paesi europei si riscontrano restrizioni specifiche all’autonomia contabile-finanziaria e sicuramente non meno gravose di quelle che potrebbero essere introdotte da noi.

Vorrei ricordare, di corsa, che in Francia (in cui, per di più, i ragionie-ri/contabili degli enti locali sono addirittura funzionari del Ministero delle fi-nanze) le Camere regionali dei conti approvano i bilanci preventivi e con-suntivi e hanno il potere di prescrivere le modifiche da apportare per rea-lizzare il pareggio effettivo; in Germania controlli altrettanto incisivi sono esercitati dalle Corti dei conti dei Länder per gli enti con una certa popola-zione e da organi decentrati degli stessi Länder perquelli minori; infine in Inghilterra un organo di controllo centrale (la Audit Commission) nomina i revisori dei conti, detta loro le prescrizioni operative e ne controlla l’attività.

Francesco Staderini, presidente della Corte dei conti

intervento al convegno “Autonomie locali, garanzie di legalità

e sana gestione”, Roma, 21 aprile 2004



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Poltroncine Frau

Comune di Perugia

Il Comune di Perugia ha sede presso il prestigioso palazzo dei Priori. Qui, nella splendida Sala dei Notari, si possono ammirare cicli di affreschi del tredicesimo secolo. Al centro del-la parete frontale, campeggiano lo stemma di Fortebraccio da Montone, capitano perugino di ventura del ‘400, ed un portale bronzeo più o meno dello stesso periodo. Fra tante me-raviglie, si possono ammirare anche 180 poltroncine “azzurro polvere”, acquistate qualche tempo fa dal Comune perugino. Pensate originariamente per l’Auditorium di Roma, le pol-troncine in pelle sono state disegnate dal celebre architetto Renzo Piano per la Frau, a-zienda leader nel settore poltrone e divani. Quanti euro sono stati spesi dall’amministrazione per le poltroncine? Secondo fonti ufficiali, il trasporto, il montaggio ed il collaudo delle suddette sono costate 90.000 euro, ovviamente Iva esclusa.

Libero, 13 agosto 2004

Punti luce

Comune di Roma

Il Comune di Roma ha varato un piano straordinario per illuminare la città eterna. L’investimento è piuttosto corposo: 15 milioni di euro, dal 2002 al 2005, per la creazione di circa 4.000 nuovi punti luce. Vale a dire ben 3.750 euro a lampione. Una cifra considere-vole, se la si confronta con quanto hanno speso altre amministrazioni. Il Comune di Mila-no, ad esempio, ha investito 77 milioni e mezzo di euro, installando 32.000 nuovi punti lu-ce. A Bologna, la Giunta ha commissionato per il biennio 2001-2002 la realizzazione dello stesso numero di punti luce capitolini, per un investimento complessivo di appena due mi-lioni e centomila euro, ossia solamente 525 euro a postazione. A Rimini, la spesa media è stata di 1.825 euro. A Olbia, in Sardegna, il piano di completamento della rete pubblica, comprensivo di progetto e installazione di nuovi 713 punti luce, è costato poco più di un milione di euro. Più o meno la stessa cifra che il Comune di Verona ha impegnato fino al 2001 per la manutenzione e la messa in opera dei sistemi illuminanti nella città di Giulietta e Romeo.

il Giornale, 9 agosto 2004

Pianeti fantasma

Comune di Napoli

Nel 1999, il Comune di Napoli deliberò l’acquisto di un planetario. Si aggiudicò l’appalto l’industria francese Rs Automation Industrie, che sconfisse la concorrenza di quattro a-ziende italiane, la veneta Gambato e le milanesi Goto Opticali, Spitz e Zeiss. Il progetto era ambizioso: la cupola avrebbe dovuto consentire la proiezione di 5.000 stelle. A distan-za di cinque anni, non c’è traccia dell’ambiziosa opera, per il cui acquisto sono stati già spesi da Palazzo San Giacomo 960 milioni di vecchie lire. A Ponticelli, quartiere periferico dove era stata prevista la sua installazione, nessuno ne sa nulla. Il planetario, per alcuni problemi burocratici, non è mai giunto in Italia ed attualmente giace, pronto per la conse-gna, nei magazzini dell’industria francese. Ma qual è il vero paradosso? Nel bilancio co-munale, risultano iscritte le spese per il controllo tecnico e funzionale della struttura: 12mila euro l’anno per 5 anni. Facendo un po’ di conti, l’amministrazione partenopea ha speso 61.000 euro per la manutenzione di un planetario che giace abbandonato in un ma-gazzino di un’industria francese.

Libero, 13 agosto 2004



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Pezze di stoffa

Comune di Milano

Il Comune di Milano, per il 2004, ha destinato a mostre e musei cittadini 44 milioni e 500 mila euro. Nel dettaglio: per la gestione del Castello Sforzesco sono stati impegnati 5 mi-lioni e 948mila euro; per le Raccolte storiche, 924.000 euro; per le Raccolte archeologiche, 522.000 euro; per la Galleria d’arte moderna e contemporanea, 300.000 euro; per il Plane-tario, 342.000 euro; per il Civico acquario, 785.000 euro; per il Museo di storia naturale, 1 milione e 800mila euro; per il Palazzo Reale, 2 milioni di euro e, infine, 530.000 euro per il Centro studi arti visive. Si tratta di spese forse eccessive, ma tutto sommato doverose.

Meno comprensibile appare, invece, lo stanziamento per la mostra di un’artista coreana, Kim Soo Ja, ospitata al Padiglione d’arte contemporanea. La mostra è costata 220.000 eu-ro, il tutto per allestire quelle che sono ad ogni buon conto semplici pezze di stoffa, di pro-venienza coreana non c’è dubbio, stese su fili di metallo, seppure abbellite da otto schermi per la video-installazione.

Le spese di funzionamento del Padiglione d’arte contemporanea, più noto come Pac, co-sta 193.000 euro l’anno, cui vanno aggiunti 90.000 euro per consulenze professionali ed i fondi per finanziare le mostre ospitate nel centro espositivo. Il Poldi Pezzoli, invece, ospite-rà la mostra “A caccia in Paradiso: arte di corte nella Persia del ‘500”, per una spesa com-plessiva di 300.000 euro.

Libero, 5 settembre 2004

Auto blu alle pulci

Comune di Roma

Il presidente del 1° Municipio del Comune di Roma, nonostante abbia a disposizione l’Alfa di servizio con tanto d’autista pagata dal Comune, ha chiesto ed ottenuto una seconda au-tomobile. Questa la motivazione alla base della richiesta subito soddisfatta: poiché ad una certa ora del pomeriggio la vettura comunale torna in garage, il presidente necessita di una seconda autovettura, per cavarsela nelle ore serali a causa degli innumerevoli impe-gni istituzionali. Così, si è subito provveduto a noleggiare presso una ditta privata automo-bile ed autista. Costo dell’operazione, solo nel 2003, 5.940 euro, mentre per i primi tre me-si del 2004 l’impegno preventivo è di 3.685,62 euro per 240 ore, salvo variazioni o diverse esigenze. Ed ecco il paradosso: al costo dell’automobile e dell’autista, si deve aggiungere la spesa di 287,40 euro, per i membri di una commissione convocata ad hoc per decidere a quale ditta di autonoleggio affidare il servizio.

il Giornale, 9 agosto 2004

Hollywood sul fiume Nera

Comune di Terni

Nel 1994 il Comune di Terni decise di dar vita ad un ambizioso progetto: sulle ceneri delle ex officine meccaniche Bosco, realizzare un centro di produzione cinematografica sul mo-dello di Cinecittà. Il progetto del nuovo Centro multimediale, prevedeva megacomputer, mediateca, set virtuali, articolati su 17.000 metri quadri di superficie totale. Insomma, ce n’era abbastanza da far impallidire Hollywood ed anche Bollywood. Per la gestione, fu co-stituita una società, la Centro Multimediale Terni spa, partecipata dal Comune (51%), dalla Regione (4%) e da Telecom Italia (45%), allora di proprietà dello Stato. A dirigere la neo-nata società, fu chiamato un importante e bravo giornalista, già presidente della Rai dal 1980 al 1986, dietro un compenso di 100.000 euro l’anno. Il progetto, davvero ambizioso, venne finanziato anche con il contributo dell’Unione Europea, con complessivi 25 milioni di euro.



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A distanza di una decina d’anni, il Centro multimediale non è mai decollato. In sette anni l’unico a sfruttare l’Hollywood umbra è stato Roberto Benigni, che proprio là ha girato “La vita è bella”, premio Oscar. Carlo Rambaldi, genio degli effetti speciali cinematografici, ha provato a lanciare all’interno del Centro una “Accademia europea degli effetti speciali”, ma ha chiuso dopo pochi mesi. Alcuni errori di gestione hanno infatti messo ko l’Hollywood umbra: i 150 posti di lavoro si sono ridotti a 50, le circa 40 aziende del settore cinemato-grafico si sono dileguate ed il bilancio 2003 si è chiuso con 832.000 euro di passivo, che si aggiungono ai 4 milioni di euro di debiti pregressi.

Libero, 22 agosto 2004

Addetti stampa

Comuni

Gli enti locali tengono in modo particolare alla loro immagine. Qualche esempio? A Milano sono circa 30 le persone che seguono la comunicazione del Comune, compreso l’Ufficio stampa (4 persone per un totale di spesa di 398.000 euro l’anno, di cui 120.000 lordi al capo ufficio). A Genova gli addetti stampa comunali sono sette (di cui sei dipendenti e un consulente esterno da 75.000 euro netti l’anno), più il portavoce del sindaco, distaccato da un altro ufficio.

Anche il Comune di Palermo non lesina in quanto a esperti di comunicazione: uno dei cin-que consulenti personali del sindaco si occupa solo dell’Ufficio stampa, affiancato da una nutrita squadra di giornalisti. L’Ufficio stampa della Regione Calabria ha addirittura un au-tista a completa disposizione del capo e del suo vice, oltre che di due collaboratori. Un pri-vilegio dovuto a una legge regionale che nel 1996 ha elevato l’Ufficio stampa al rango di “struttura speciale”, due parole che hanno garantito anche un “trattamento economico ac-cessorio”: il passaggio da 14.228 euro a 27.484 in più ogni anno.

La Calabria, come qualunque altra Regione, ha due Uffici stampa diversi, uno per la Giun-ta e uno per il Consiglio. In Basilicata, la Giunta ha 3 addetti stampa e il Consiglio 5; in Campania sono 7 e 2; in Umbria, 6 e 4, nelle Marche, 6 e 5; in Liguria 3 e 3: costano in tut-to 400.000 euro l’anno.

L’elenco potrebbe continuare a lungo. Ma gli stipendi sono solo una voce da considerare tra i costi della comunicazione. Per provvedere alle altre esigenze dei quattro addetti stampa, la Giunta siciliana spende 85.000 euro l’anno. In più, ogni assessore dispone di 35.000 euro per spese d’informazione e portavoce. Per l’acquisto di libri e giornali, solo la Presidenza ha in cassa 59.000 euro. Tra le spese più astruse per la comunicazione, si di-stingue sempre la Sicilia con i 103.000 euro spesi “per la composizione della partitura mu-sicale del testo dell’inno ufficiale della Sicilia e per la riproduzione audio dell’inno stesso”. Non sapevamo che la Regione Siciliana avesse un inno a parte.

il Giornale, 17 agosto 2004

Portavoci

Comune di Bergamo

A fine luglio 2004, il sindaco di Bergamo ha deciso di aumentare la retribuzione del proprio addetto stampa, elevandola a 82.800 euro lordi l’anno. Nell’amministrazione precedente, il portavoce del sindaco guadagnava 10.000 euro in meno. Facendo un rapido raffronto tra la busta paga dell’addetto stampa e quella del sindaco, si scopre che la busta paga mensi-le del giornalista è di 6.900 euro, mentre quella del primo cittadino è di 6.000 euro mensili. Vale a dire 900 euro in meno rispetto al giornalista. Curioso.

Vita facile per il fortunato giornalista. Si deve occupare esclusivamente della comunicazio-ne personale del sindaco. I rapporti istituzionali tra Comune e stampa sono curati, infatti, da un’apposita agenzia. La busta paga del dirigente responsabile dell’agenzia di comuni-



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cazione è altrettanto dignitosa: 101.428 euro lordi l’anno, ovvero, 8.437 euro mensili. Fa-voloso fare gli addetti stampa al Comune di Bergamo.

Libero, 31 agosto 2004

Consulente dei nudisti

Comune di Ravenna

Il Comune di Ravenna ha speso, nel 2003, 4 milioni e 425.000 euro per collaborazioni e-sterne, stipulando 257 provvedimenti di incarichi e 411 contratti di collaborazione. Una ci-fra che si ricava dall’esame del piano esecutivo di gestione comunale del 2003. Nonostan-te la presenza di valide professionalità tra i dipendenti comunali, il ricorso a consulenze e-sterne è stato decisamente eccessivo e, soprattutto, non sempre di qualità. Questo è quanto risulta: 2.324.889,36 euro per consulenze, progettazioni, studi e prestazioni pro-fessionali varie (113 provvedimenti, 152 contratti); 801.412,21 euro per la sicurezza sul la-voro e la direzione di lavori (30 provvedimenti, 30 contratti); 629.793,09 euro per collabo-razioni coordinate e continuative (38 provvedimenti, 49 contratti); 556.404,24 euro per in-carichi di docenza, scolastica o formativa (56 provvedimenti, 153 contratti); 113.326,44 eu-ro per collaudi (20 provvedimenti, 27 contratti). Sfogliando l’elenco delle consulenze, s’incontrano anche collaborazioni per voci curiose: per esempio, il “monitoraggio sistema-tico-ricognitivo su capanni da pesca e turistici”, la “consulenza per Museo ornitologico e di scienze naturali” e, infine, “l’incarico conservatore per trasferimento Museo ornitologico”. Infine, la migliore di tutte: una consulenza per la “valutazione dell’incidenza del naturismo sul lido di Dante”: 624 euro, non una grande cifra in realtà, ma spesi per gli effetti della spiaggia per nudisti.

il Giornale, 27 agosto 2004

Card turistica

Comune di Perugia

Questa storia comincia nel 1999 a Perugia, quando il capoluogo umbro decide di lanciare un progetto: una card turistica, destinata ai visitatori provenienti dai municipi amici, che dà diritto a sconti particolari nei negozi, negli alberghi e nei ristoranti. A studiarne la fattibilità, un funzionario comunale che ottiene addirittura che dei costi della card si faccia carico la Confcommercio. La Giunta se ne compiace, sottolineando come “risulti interessante la proposta, che non implica costi per l’amministrazione”. E siccome non costa niente, la card resta nel cassetto. Finché, a ottobre 2003, la carta riemerge dal dimenticatoio. E’ sempre la stessa, ma in municipio non sembrano ricordarsene. La Giunta approva il finan-ziamento del progetto-clone nella quale è ipotizzata l’offerta di una card che consenta di ottenere sconti ecc. ecc. Una differenza, a dire il vero, c’è. Questa volta, invece di affidarsi alle risorse interne, la Giunta sottolinea che per realizzare la card non si può fare a meno di “un soggetto in possesso di una formazione orientata alla comunicazione”. Dunque, via libera al consulente esterno, individuato per chiamata diretta.

La prescelta è una giovane laureata in “tecnica pubblicitaria” alla quale, per gli 8 mesi di incarico, viene riconosciuto un corrispettivo di 14.464,26 euro. Ovviamente, “la professio-nista incaricata non è tenuta a osservare orari prestabiliti”. Importante è il risultato. La con-sulenza, però, non passa inosservata. L’opposizione comunale avanza il legittimo sospetto che si tratti di un doppione e di un’inutile consulenza. Il caso finisce alla Corte dei conti. L’amministrazione perugina che cosa fa? Quando il contratto della consulente sta per sca-dere, decide di rinnovarlo. E il contratto non è più di 8 mesi, ma di un anno retribuito con 25.581,98 euro, quindi con un aumento mensile pari a circa 600 mila lire. Il tutto per addi-venire alla piena realizzazione della card che era stato di fatto realizzato già 4 anni prima, senza spendere un euro e senza ricorrere a consulenti esterni.



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il Giornale, 26 agosto 2004

Spazio ai grandi eventi

Comune di Roma

Venti milioni e 910mila euro nel 2003. A tanto ammonta la spesa complessiva del Comune di Roma per i collaboratori esterni. Tra le spese più curiose c’è quella di 16.250 euro lordi, per 6 mesi di lavoro, destinati ad una collaboratrice esterna che si è dovuta occupare dello “Studio di fattibilità per la creazione di uno spazio permanente da dedicare alle Arti della Figura”. E’ andata molto meglio all’incaricata delle “politiche di promozione del turismo, della moda e dei grandi eventi”, che ha potuto beneficiare di 50.000 euro. Da quest’anno, inoltre, il Comune di Roma ha un consulente in licenze da noleggio di auto, che riceve 32.000 euro, Iva esclusa.

Libero, 21 agosto 2004

Delegato per l’abbronzatura

Comune di Roma

Il Comune di Roma, ormai da qualche anno, ha un “delegato del sindaco per la tutela dei consumatori e degli utenti”. Il delegato pare sia un avvocato che, nei ritagli di tempo, veste i panni del paladino dei diritti del cittadino. A questo punto sarebbe stato lecito attendersi qualche intervento contro il caro-prezzi o contro la mala-burocrazia. Niente da fare: per questa estate la preoccupazione del delegato del sindaco è stata la tintarella. Sì, perché immediatamente prima delle vacanze ha approntato un preziosissimo “Decalogo per una tintarella sicura”. La premessa del Decalogo è eloquente: “un eccesso di sole può essere dannoso per la salute”. Anche i 10 suggerimenti, però, non sono da meno: si va dal “verifi-care sulla confezione delle creme solari il fattore di protezione” a “i prezzi dei solari sono più alti nelle località turistiche”. Notizie preziose. E a caro prezzo. Il consulente del Sinda-co, attraverso un contratto di collaborazione esterna, percepisce dal Comune 25.000 euro l’anno.

Libero, 10 agosto 2004

Due consulenti cimiteriali

Comune di Firenze

Due consulenti per fare lo stesso, identico, lavoro. Succede a Firenze, dove l’Amministrazione Comunale nel 2003 ha deciso di realizzare uno “studio per ampliare e migliorare la gestione dei cimiteri”. L’incarico, però, è stato affidato a due persone diverse, chiamate a distanza di 11 giorni l’una dall’altra. In pratica si ritrovano in due a svolgere un lavoro per il quale basterebbe una persona. Stesso compito, stesso incarico, stessa retri-buzione. Per la realizzazione dello studio sui cimiteri il bilancio comunale prevedeva lo stanziamento di complessivi 15.000 euro e l’Amministrazione ha salomonicamente deciso di dividere questa cifra: ciascuno dei due esperti in cimiteri ha percepito così 7.500 euro.

Libero, 25 agosto 2004

Betlemme

Comune di Milano

Nel bilancio di previsione del Comune di Milano per l’anno 2004 figurano alcune voci di spesa davvero curiose. Decine o centinaia di migliaia di euro che verranno distolti dalle e-sigenze dei cittadini milanesi per progetti la cui opportunità rimane tutta da dimostrare. Ad esempio, a pagina 434 del volume delle spese correnti, si trovano impiegati 195.000 euro per le celebrazioni del trentennale del gemellaggio fra il capoluogo lombardo e Dakar, la



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capitale del Senegal dove ogni anno si celebra la famosa Parigi-Dakar, ovvero la traversa-ta del deserto in motocicletta.

Non meno curioso l’impegno di 300.000 euro per partecipare ai festeggiamenti del 450° anniversario dalla fondazione di San Paolo del Brasile. E che dire della previsione di spe-sa di 290.000 euro che la Giunta di Palazzo Marino prevede di spendere per una non me-glio precisata “apertura verso Est”?

Il sindaco sembra voler fare della politica internazionale uno dei capisaldi della propria amministrazione. Ed in questo contesto si inseriscono anche i 51.650 euro destinati al “Consiglio internazionale consultivo scientifico e tecnico delle Nazioni Unite per il pro-gramma di prevenzione del crimine e di giustizia penale”. Del resto, anche nel 2003, la Giunta aveva già adottato una politica simile. Il Servizio cooperazione internazionale del Comune ha sovvenzionato ben 56 associazioni, da Emergency a Fratelli dell’Uomo, dalla Fondazione Giordano Dell’Amore a Sallam-Ragazzi dell’Olivo. Così sono stati stanziati 102.000 euro per la realizzazione a Betlemme di un centro di accoglienza e d’informazioni per il turismo italiano in Palestina, mentre altri 40.000 euro hanno preso la via del Senegal: 20.000 euro per un misterioso progetto di “diminuzione della dipendenza dalle rimesse degli emigranti attraverso il miglioramento sostenibile della produttività agricola dei villaggi” ed altri 20.000 per attività di “appoggio alla microfinanza locale per un sistema finanziario attento alle esigenze contadine”. Ancora 20.000 euro sono finiti in un progetto per la for-mazione a Gerusalemme di giovani impegnati nel restauro dei mosaici del Monte Nebo e 25.000 euro sono stati investiti per la promozione del Museo d’arte di Sarajevo.

La lista è ancora lunga. Sempre nel 2003, l’amministrazione ha attribuito 15.000 euro alla Fondation Desarollo per la promozione dell’artigianato in Ecuador, 50.000 euro alla Fon-dazione Fiorello La Guardia per progetti sull’ambiente in Brasile, 129.000 euro al Politec-nico di Milano per un progetto di sistemazione della City Hall del municipio di Ramallah, sempre in Palestina. Da ultimo, ci sono anche 2.500 euro erogati per la piantumazione della foresta delle Aclu in Israele.

Libero, 17 agosto 2004

Cento città

Comune di Torino

Un incarico professionale per l’individuazione delle linee strategiche di politica internazio-nale per gli anni 2002-2006. Questo è il contenuto di una delibera del Comune di Torino che ha deciso di dotarsi di una specie di ambasciatore o ministro degli Esteri “per promuo-vere a livello internazionale la città”. La scelta è andata su G.M., già presidente della Commissione Esteri del Senato. Il curriculum vitae del prescelto è allegato alla delibera: docente di storia dell’America settentrionale all’Università di Torino, senatore per tre legi-slature. Il suo compito è quello di “razionalizzare i network internazionali ai quali la città partecipa”, “razionalizzare i gemellaggi esistenti”, “razionalizzare le attività delle istituzioni internazionali presenti a Torino”. Ma non è tutto.

Tra “l’intensificazione del marketing internazionale” e i “processi di policy urbana”, la Giun-ta riconosce all’ambasciatore comunale e ai suoi collaboratori i rimborsi per gli indispen-sabili viaggi all’estero: si tratta di 10.330 euro. Passano quattro mesi e il Comune affida al prescelto un nuovo incarico: “rieditazione del piano strategico”. Importo: 36.000 euro. Ma arriva l’imprevisto. G.M. ha redatto un piano che non soddisfa del tutto il Comune. E il Comune che fa? Affida di nuovo l’incarico a G.M., pagandolo di nuovo, chiedendogli di ap-profondire e di “presentare di progetti volti a internazionalizzare la città”. E si ricomincia: curriculum, obiettivi e relativi impegni di spesa. Passano altri tre mesi, arriva un altro inca-rico. Il consulente non cambia, è sempre G.M., questa volta per “l’avvio del progetto di co-operazione internazionale denominato Cento città per cento progetti in Brasile”. Motivo: la svolta strategica per le politiche di cooperazione internazionale di questa amministrazione



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civica, così che si rende necessaria e non più differibile la definizione di un progetto. Nuo-vo stanziamento: 14.400 euro. E sono tre incarichi in sette mesi. Totale, 140.000 euro, più le spese per i viaggi fanno 150.000.

il Giornale, 15 agosto 2004

Comitatologia

Comune di Roma

Nel 2004, il Comune di Roma ha istituito un “Comitato per gli indirizzi sulle metodologie delle attività di controllo e di gestione”, composto da 5 dirigenti del Comune e 3 consulenti. I tre collaboratori esterni all’amministrazione percepiscono un compenso, Iva esclusa, di 15.000 euro l’anno ciascuno. Ai dirigenti interni spetta, invece, il gettone di presenza. In to-tale, per il funzionamento del comitato sono stati stanziati 59.000 euro. Il comitato si occu-pa di controllare le spese comunali, con scarso successo, evidentemente.

Ma quella dei comitati deve essere una fissazione del Comune di Roma. Nel 1995, venne istituito, infatti, il ”Comitato di consulenza e garanzia del Gruppo Comune di Roma”, con il compito, a quanto pare, di vigilare sull’operato delle municipalizzate. L’organismo, che è composto anch’esso da dipendenti comunali e da collaboratori esterni, è tuttora operante, almeno dal punto di vista del costo: dal 2002 al 2004 sono stati spesi, tra stipendi, rimborsi e tasse, 286.000 euro.

Libero, 17 agosto 2004

Aquiloni

Comune di Genova

Il Comune di Genova, per il 2004, ha approvato una delibera di spesa, per un totale di 408.000 euro, con finanziamenti ad alcune associazioni: 24.000 euro alla Chance Eventi per il Festival Multietnico “Souk a Genova”; 2.500 euro alla Cineteca Griffith per la proie-zione della copia restaurata del film degli anni ‘20 “Metropolis” di Fritz Lang e, infine, 400 euro per “manifestazioni aquilonistiche atte a promuovere la costruzione di aquiloni in la-boratori didattici”.

il Giornale, 11 agosto 2004

Ecomostro

Comune di Torino

L’Assessorato alle periferie del Comune di Torino, per festeggiare l’abbattimento di un e-comostro, il palazzaccio di via Fratelli Garrone, ha organizzato un concerto ingaggiando l’artista Edoardo Bennato: 56.000 euro il compenso per l’artista. L’operazione urbanistica era certamente sacrosanta, ma era necessario che il Comune organizzasse per l’occasione addirittura un evento musicale, ingaggiando per di più un cantautore napoleta-no? Era necessario spendere 56.000 euro per un concerto, invece di investire nel recupe-ro delle periferie?

Libero, 27 agosto 2004

Rocky, Rambo e Sting

Comune di Roma

Il Comune di Roma ha organizzato due grandi concerti gratuiti per i cittadini. All’ombra del Cupolone si sono così esibiti, rispettivamente il 30 giugno ed il 31 luglio, Sting e Si-mon&Garfunkel. Sting, ex leader dei Police, è autore di notissime canzoni, mentre il duo americano è un’icona del movimento hippies degli anni ’70. Insomma, stiamo parlando di vere leggende del rock. Nonostante la presenza di numerosi patrocinatori, il concerto di Sting è costato al Comune di Roma la cifra di un milione e mezzo di euro. Meno costosa



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l’esibizione di Simon&Garfunkel, anche se i due hanno preteso un esercito di body-guard, trenta stanze, due suite in albergo e, dulcis in fundo, l’allestimento di un piccolo chalet nel retropalco, adornato con mazzi di calle bianche. La spesa a carico del Comune è stata di 500.000 euro. Con le difficoltà di bilancio comunale, insomma, forse andava riflettuto me-glio l’investimento di 4 miliardi di lire per due concerti musicali, seppur con noti artisti.

Libero, 17 agosto 2004

Musicopoli

Comune di Piacenza

Il Comune di Piacenza ha stanziato, nel biennio 2002-2003, 46.000 euro per tre concerti musicali. All’artista La Crus sono andati 8.000 euro, a Manu Chao 33.000, a Ivano Fossati, l’unico italiano per giunta, 5.000 euro. Ma siccome il Comune ha il pallino della musica, e dei concerti, non possiamo dimenticare la manifestazione canora “Tendenze”, che comple-ta la sezione musicale: 165.000 euro spesi per gestire bene la manifestazione. Bene, cioè, male.

Libero, 25 agosto 2004

Il nomade archeologo

Comune di Roma

Al Comune di Roma sono arrivati gli “Archeo-nomadi”. Non sono una nuova etnia, ma una creazione comunale. Di cosa si tratta? Tutto è cominciato perché, nell’area occupata dalle baracche dei nomadi a villa Gordiani, sono stati rinvenuti i resti di un’antica villa romana. La Sovrintendenza, giustamente, ha interrotto i lavori di costruzione del campo attrezzato e i nomadi sono stati trasferiti in container provvisori nello stesso campo. Ma, a questo punto, alcuni giovani rom, tirando fuori un’insospettabile passione per l’archeologia e le at-tività di scavo, hanno dato la loro disponibilità a collaborare. Così, l’Ufficio speciale immi-grazione del Campidoglio ha cavato tutti dagli impicci, sfornando due progetti, i cosiddetti “Archeo-nomadi”, per una spesa complessiva di 45.000 euro. Con il primo provvedimento, il Comune di Roma ha stanziato 23.940 euro a favore della Dafne snc per “indagini arche-ologiche e la documentazione scientifica del campo nomadi di via dei Gordiani”. Con il se-condo, ha deliberato un finanziamento di 21.540 euro a favore dell’associazione Nessun luogo è lontano, per realizzare il progetto “Archeo-nomadi”. Insomma, i rom non sono più nomadi, s’interessano ai reperti archeologici e hanno trovato lavoro a Roma che di reperti ne ha tanti. Ed i giovani archeologi in cerca di occupazione?

il Giornale, 27 agosto 2004

Premi ai nomadi abusivi

Comune di Verona

Il Comune di Verona ha stanziato, nel 2002, 915.000 euro per favorire l’inserimento di gio-vani nomadi nella realtà cittadina. Il problema, però, è che l’obiettivo sembra non essere stato minimante raggiunto. Anzi, a fronte di tanta generosità da parte dell’amministrazione cittadina, nel corso del 2002 i nomadi hanno occupato abusivamente con le loro roulotte il parcheggio dello stadio Bentegodi. La risposta del sindaco non si è fatta attendere: dopo aver disposto la fornitura degli allacciamenti elettrici e dell’acqua potabile, ha stipulato un accordo con alcune istituzioni religiose per gestire l’area, mandare a scuola i giovani rom ed inserire gli adulti nel mondo nel lavoro. Passa un anno ed il campo viene chiuso. Che fine hanno fatto gli zingari? Alcuni si sono spostati sotto un cavalcavia, altri nella zona di Boscomantico. Una cosa è certa: i rom non si sono minimamente integrati, mentre 915.000 euro sono finiti in fumo.



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Libero, 18 agosto 2004

Fiore di cactus

Comune di Piacenza

La pace è un tema caro a tutti. Spendere soldi in nome della pace è un tema caro a molte amministrazioni comunali. Il Comune di Piacenza, ad esempio, nel biennio 2002-2003, ha speso 600 euro per la partecipazione alla marcia della pace “Perugia-Assisi 2003”; 750 euro per la manifestazione “Gli enti locali per la pace”; 3.000 euro per il convegno “Chi ha paura dei conflitti?” e, infine, 1.550 euro per quello analogo “Conflitti, litigi ed altre rotture”. E siccome l’importanza della pace bisogna iniziare ad apprenderla sui banchi di scuola, sono state dedicate molte parole sul tema della pace agli studenti piacentini. Iniziamo con il convegno “Gestione dei conflitti a scuola”, sovvenzionato con 5.700 euro, proseguiamo con “Mimì fiore di cactus contro le molestie”, con 5.500 euro, e poi “Gestire i conflitti senza farsi male”, con 898 euro. Parole, parole, parole.

Libero, 25 agosto 2004

Affitti parentali

Comune di Anzio (Rm)

Nel 1998, il commissario straordinario alle rendite catastali del Comune di Anzio, in pro-vincia di Roma, aveva deliberato aumenti dei canoni di locazione di alcuni locali commer-ciali di proprietà dell’amministrazione, che non avevano subito modifiche dal 1990. Nel 1999, però, il Comune decise di annullare gli aumenti dei canoni di affitto. Il nuovo asses-sore al Patrimonio, infatti, bloccò il provvedimento e stabilì i nuovi parametri: per i locali centrali si sarebbero pagati 8 euro al mese a metro quadrato, per le zone limitrofe 5,65 eu-ro, per gli immobili più periferici 3,55 euro. Si badi bene che non si sta parlando di locali ad uso abitativo, ma di negozi, ristoranti, alberghi, i cui titolari si affrettarono a stipulare i nuo-vi, vantaggiosi, contratti di locazione per la durata di ben 12 anni.

Nel 2004, la Corte dei conti ha dichiarato l’intera Giunta di Anzio “responsabile per danni all’Erario”, per una cifra complessiva di 202.000 euro. Fra i beneficiari dei nuovi contratti, peraltro, figuravano il proprietario de Il Bambinello, una delle trattorie più rinomate della cit-tadina, e M.F., titolare di una società di assicurazione, nonché, vedi caso, moglie dell’assessore al Patrimonio.

Libero, 31 agosto 2004

Homeless manager

Comune di Roma

Il Comune di Roma conta tra le sue fila di consulenti anche un esperto per i “senza fissa dimora”. L’homeless manager comunale riceverà un compenso annuo di 72.000 euro per occuparsi delle esigenze dei tanti barboni romani. Il fortunato consulente è F.B., un socio-logo di 38 anni, figlio di un noto esponente politico cittadino, e questo è il suo curriculum vitae: consulente dell’assessore alla Salute, collaboratore di lunga data del V Dipartimento del Comune di Roma, direttore dell’Unità organizzativa emergenza sociale, docente a con-tratto presso la facoltà di Sociologia dell’Università di Roma.

Tra le conoscenze specifiche, la partecipazione a due convegni a Strasburgo nel 2000, la realizzazione di un cortometraggio di dieci minuti dal titolo “Il vortice dell’anonimo” e la pubblicazione del libro “Il Nome del Barbone, vita di strada e povertà estrema in Italia”, la promozione su e giù per l’Italia del libro suddetto e, infine, il racconto del pianeta clochard a 360 gradi in una lunga intervista ad un quotidiano. Oltre ai 72.000 euro annui,



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all’homeless manager andrà un’indennità ad personam, a titolo di retribuzione di posizio-ne, pari a 30.0000 euro e 6.000 euro di retribuzione di risultato.

il Giornale, 12 agosto 2004

La first lady consulente

Comune di Venezia

“Mia moglie ha diritto di lavorare, di realizzare sé stessa come persona e come donna”. Così si è difeso il sindaco di Venezia, quando che gli è stata chiesta ragione delle consu-lenze assegnate dal Comune alla moglie, durante i suoi quattro anni alla guida della città lagunare. La collaborazione della first lady è cominciata nel luglio del 2000, quando ha ri-cevuto un incarico per la Competitive communication service srl e curato la promozione pubblicitaria del Casinò municipale. Lasciati i tavoli verdi, la signora nell’agosto del 2001 è diventata testimonial della Fondazione Teatro la Fenice, presieduta dal marito. Il contratto, stipulato attraverso la società Euterpe srl, prevedeva una retribuzione fissa, più il 2% dei contributi raggranellati, per conto della Fondazione, presso le aziende locali. Da ultimo, nel 2003, la moglie del sindaco è diventata consulente, dietro un compenso lordo di 15.000 euro l’anno, del Ministero per i beni culturali, per collaborare al “progetto di riforma degli enti lirici”.

Libero, 7 agosto 2004

Cerimoniale e famiglia

Provincia di Roma

Tra professionisti, sindacalisti, politologi e accademici di varia natura, la Provincia di Roma ha complessivamente speso in consulenze esterne, da luglio a dicembre 2003, la rag-guardevole cifra di un milione e 560 mila euro. Sulla stessa linea i primi nove mesi del 2004, durante i quali sono stati spesi un milione e 300mila euro. L’elenco completo delle retribuzioni dei collaboratori provinciali è evidentemente lungo, ma una menzione partico-lare merita “l’esperto di politica della pace”, retribuito con 40.000 euro l’anno. Più di tutti guadagna il capo di Gabinetto del presidente, che si porta a casa 159.000 euro lordi l’anno, mentre il più “povero” fra i consulenti, con 10.000 euro l’anno, risulta essere un col-laboratore dell’Ufficio del cerimoniale della Provincia. Quest’ultimo è figlio d’arte: suo pa-dre lavora all’Ufficio del cerimoniale, ma del Comune di Roma.

Libero, 21 agosto 2004

Referendum proibito

Comune di Arcidosso (Si)

Nel 2001 gli abitanti del Comune di Arcidosso, un piccolo paese in provincia di Siena, so-no stati chiamati a votare sull’ipotesi di una fusione territoriale con tre paesi limitrofi, Castel del Piano, Santa Fiora e Seggiano. In pratica, l’amministrazione di Arcidosso voleva riunire i quattro Comuni attualmente esistenti in un’unica amministrazione cittadina. Peccato che, in base all’art. 133 della Costituzione, la competenza rispetto alle fusioni territoriali dei Comuni spetti alle Regioni. Non solo. Dopo il via libera della Regione, occorre che tutti i Comuni coinvolti si esprimano sulla fusione. E i cittadini di Castel del Piano, Santa Fiora e Seggiano non sono stati chiamati a votare. In buona sostanza, l’amministrazione di Arci-dosso ha letteralmente buttato gli 11.650 euro spesi per organizzare il referendum. Che non sarà una grande cifra di per sé, ma poteva essere destinata ad un fine più utile. Il sin-daco ha dovuto pagare 2.500 euro per danni all’amministrazione. Ma oltre al danno (era-riale), la beffa: il referendum di Arcidosso non ha neppure raggiunto il quorum.

Libero, 26 agosto 2004



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Annibale e gli elefanti

Comune di Montebruno (Ge)

Nei Comuni liguri non mancano provvedimenti che istituiscono assessorati stravaganti, con relativi costi di funzionamento, se non di stipendio, visto che a volte riguardano ammi-nistratori già forniti di altre deleghe. A Carcare, in Vallebormida, entroterra savonese, ora c’è il delegato “alla cooperazione internazionale”. A Celle Ligure, sempre in provincia di Savona, ma sul mare, c’è l’Assessorato per “la pace nel mondo”. Mentre a Montebruno, 300 abitanti nell’entroterra genovese, è stato addirittura nominato un assessore alla Cultu-ra. Qualcuno, ironicamente, l’ha ribattezzato assessore alle guerre puniche, visto che duemila anni fa passò dal paese Annibale con gli elefanti. L’assessore, ad onore del vero, presta la sua opera a titolo gratuito. Sconosciuta, al momento, l’indennità per gli elefanti.

il Giornale, 11 agosto 2004

Trentacinque ore

Comune di Scordia (Ct)

Le 35 ore per qualcuno sono un sogno, per qualcun altro una realtà, anche se di breve du-rata. Accade, infatti, che l’amministrazione comunale di Scordia, un paese di 16.000 abi-tanti in provincia di Catania, ha realizzato a suo modo le celebri 35 ore. In pratica, è stato stabilito di pagare i dipendenti comunali per le 36 ore previste, ma facendoli lavorare un’ora in meno. Peccato che sia proibito dalla legge. La vicenda risale al 1989 ed il proget-to è durato quattro anni. Risultato? In quattro anni, ci sono 208 settimane: ciascun impie-gato comunale di Scordia è stato pagato per 208 ore non lavorate. Tutto è filato liscio fino al febbraio 1993, quando la nuova amministrazione comunale ha deciso di far recuperare al personale le ore non lavorate. Ovviamente, apriti cielo, i dipendenti non ne hanno voluto sapere ed hanno presentato ricorso al Tar. Nel frattempo, però, la Sezione regionale della Corte dei conti ha condannato l’ex sindaco e gli assessori al pagamento di un’ammenda di 38 milioni e 445mila delle vecchie lire.

Libero, 25 agosto 2004

Consulente contro gli ingorghi

Comune di Firenze

Il Comune di Firenze ha un consulente, C.B., che lavora nell’Ufficio spazi e tempi. Dal 1997 ad oggi, il consulente in questione ha guadagnato 200.000 euro. Che cos’è e, so-prattutto, che cosa fa l’Ufficio spazi e tempi? Difficile dirlo: quello che si sa è che ad oggi l’Ufficio ha partorito un piano degli orari dove si spiega che se si evitano orari coincidenti di apertura di scuole e uffici si diminuiscono gli ingorghi di traffico cittadino.

il Giornale, 20 agosto 2004

Portaborse ribolliti

Comune di Firenze

Il Comune di Firenze ha provveduto ad aumentare gli stipendi dei responsabili della segre-teria degli assessori, i cosiddetti portaborse. Nella precedente consiliatura, i portaborse percepivano lo stipendio tabellare della categoria D1, pari a 18.131 euro annui, più un’indennità accessoria di 12.473 euro. La nuova Giunta, insediatasi nel luglio del 2004, ha innalzato l’indennità accessoria a 16.917 euro. 4.500 euro in più in un colpo solo. In to-tale, i portaborse sono arrivati ad uno stipendio di 35.000 euro lordi l’anno. Stiamo parlan-do di quasi 6 milioni di vecchie lire lordi al mese.

Libero, 24 agosto 2004



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La mi porti una medaglia

Comune di Firenze

Le porte di Firenze si sono spalancate per dare ospitalità ad un pugile palestinese che a-vrebbe dovuto partecipare alle qualificazioni per le Olimpiadi ed aveva necessità di un luo-go idoneo alla sua preparazione atletica. Tutto a spese della Regione Toscana, in collabo-razione con Provincia e Comune. Il suo allenamento, più vitto e alloggio per moglie e figlia, a partire da marzo 2003, sono costati 15.000 euro. L’ingegnere agrario Monir Abu Kreshek è stato campione palestinese di pugilato nelle categorie medio-massimi e massimi leggeri dal 1994 al 1999, medaglia d’argento ai campionati arabi del 1999 e di bronzo ai campio-nati asiatici. Vive a Nablus, il Cisgiordania, una delle città più colpite dal crudele conflitto con Israele. Qui la sua palestra è vuota ed è impossibile pensare di allenarsi lungo le stra-de. L’unica palestra per lui è la cantina di casa sua. La storia di Monir viene resa nota dal New York Times e arriva ai giornali italiani. La triste storia fa accendere i cuori dei politici toscani: il presidente della Regione Toscana, il sindaco di Firenze e l’allora presidente del Consiglio comunale si attivano per dare ospitalità al pugile. Viene stipulato un accordo in presenza di Nemer Hammad, delegato generale dell’Autorità nazionale palestinese in Ita-lia, il 27 marzo 2003. Il pugile è stato così ospite della Federazione italiana di pugilato, che ha messo a sua disposizione la palestra e un tecnico per la preparazione. Terminati gli al-lenamenti, Monir si è trasferito a Firenze con la famiglia, a spese di Regione, Provincia e Comune che hanno versato alla Federazione 15.000 euro. La speranza era quella che alle Olimpiadi vincesse una medaglia e, magari, che la dedicasse all’ospitale Firenze prima di rimpatriare. In Comune già prefiguravano titoloni a caratteri cubitali sui principali quotidiani: “Firenze salva il povero Monir, che dedica alla città la medaglia d’oro” . Ma il destino è sta-to cieco e baro con Monir: due giorni prima della partenza per le qualificazioni è incappato in un incidente e si è fratturato un dito. Per il pugile niente Olimpiadi, per le amministrazio-ni toscane nessuna soddisfazione né titoloni sui giornali. Soltanto il conto da pagare.

Libero, 18 agosto 2004

Yoga e sepolture monumentali

Comune di Firenze

Al Comune di Firenze non solo gli Assessorati, ma anche le Circoscrizioni (unità ammini-strative nelle quali viene suddiviso il territorio del Comune dei grandi centri urbani, come ad esempio Roma, Milano, Firenze, ecc…) brillano nell’affidare consulenze esterne a pioggia. Nel 2003, il record assoluto è stato del Quartiere 5, con incarichi vari per 3,9 mi-lioni di euro, seguito a ruota dal Quartiere 4 con 3,8 milioni. Tra le spese superflue spicca-no un corso di yoga per adulti, 5.700 euro per studiare le antiche festività fiorentine, 3.000 euro per censire le sepolture monumentali, 2.700 euro per una campagna fotografica in Palazzo Vecchio, 7.800 euro per un consulente filosofico, 10.000 euro per il Servizio citta-dinanza attiva, 15.000 euro di consulenza per realizzare due non meglio specificate vetra-te. Il conto finale di incarichi e consulenti nel 2003 è stato di 24 milioni, contro i 7 milioni del 2002, mentre nel 2004 rischia di essere altrettanto salato.

il Giornale, 20 agosto 2004

Staffetta ciclopodistica

Comune di Piacenza

Il Comune di Piacenza ha sovvenzionato con 10.000 euro le spese di trasferta di una de-legazione giapponese in visita nella città emiliana. L’amministrazione piacentina ha speso altri 2.800 euro per partecipare alla “Staffetta Ciclopodistica nella Repubblica Sudafrica-na”.



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Libero, 25 agosto 2004

Il marciapiede della discordia

Comune di Roma

A Roma, ogni anno, si svolge la festa de Noantri nel quartiere di Trastevere, cuore della vecchia Roma. La questione è semplice quanto paradossale. Durante tale festa, una stori-ca processione attraversa il quartiere, ma un marciapiede ostacola il passaggio di una macchina tradizionale. Allora l’amministrazione cosa fa? Nel mese di luglio di ogni anno fa buttare giù il marciapiede, salvo poi farlo ricostruire con una colata di catrame a festa fini-ta. L’Ufficio tecnico del Comune di Roma, interpellato sulla vicenda, ha allargato le braccia sconsolato: la pratica, infatti, va avanti in maniera ormai automatica e inesorabile tanto che la squadra addetta alla distruzione e alla ricostruzione del marciapiede lavora da anni in assoluta autonomia.

il Giornale, 8 agosto 2004

Via Condotti dei miracoli

Comune di Roma

Oltre un miliardo delle vecchie lire spese per rifare la storica via Condotti e ora, neanche dopo due anni, la Giunta comunale vuole rifarla. Nell’estate del 2002, fra roventi polemi-che, il Comune di Roma sborsava 504.000 euro per ricoprire con una colata di asfalto la più celebre delle antiche vie che si dipartono a raggiera da piazza di Spagna, con il bene-placito dell’Associazione dei commercianti della strada. Ora, dopo appena due anni, l’Associazione chiede nuovi lavori per allargare i marciapiedi e riportare via Condotti a com’era nell’Ottocento e quella colata di cemento, che tanto era piaciuta ai commercianti, adesso viene considerata un pugno nell’occhio. Tutto e il contrario di tutto, tanto paga Pantalone. La vicenda è ancora in corso.

il Giornale, 13 agosto 2004

La città equo-solidale

Comune di Roma

Prendersi un caffè al bio-bar, mangiare un boccone al bio-ristorante, dare un’occhiata ai rom Kalerasha intenti a lavorare i metalli, aprire un conto corrente nella banca etica. Que-sto è l’ultimo progetto dell’Assessorato alla periferia e al lavoro del Comune di Roma. La “Città dell’altra economia”, apertura prevista nel 2006, ospiterà anche iniziative di finanza etica, consumo critico, turismo responsabile, riciclaggio, energie rinnovabili e libera infor-mazione. Tra bancarelle, Altroteatro, Bar del Mondo, Museo dell’altra economia, occuperà una buona parte dell’ex mattatoio capitolino. Il costo previsto per i lavori destinati a “equo-solidarizzare” i circa 2.000 metri quadrati coperti ammonta a poco meno di 4 milioni di eu-ro. Tolti i circa 3,7 milioni di euro che dovrebbero coprire i costi della sola ristrutturazione, la cittadella dovrà essere finanziariamente autosufficiente. Ultima curiosità: siccome, come è già stato detto, la città si alimenterà di energie rinnovabili, si finanzierà di fondi etici e chi vi lavorerà si nutrirà di cibo bio ed equo, anche la moneta si deve adeguare. E così, ecco pronta una moneta interna alla cittadella, battezzata “patacca”, come laboratorio di scambi non monetari.

il Giornale, 24 agosto 2004

Consulenti per gli obitori

Comune di Milano

Milano è una città grande e complessa. Per questa ragione, l’amministrazione comunale ha deciso di investire oltre 2 milioni di euro per il settore urbanistica. Molti di questi soldi,



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però, se ne sono andati in consulenze. Per “incarichi di pianificazione e progettazione ur-bana” sono stati spesi 220.000 euro, altri 190.000 euro sono stati impiegati per “progetta-zione e collaudo”. Ancora, 270.000 euro sono stati investiti per “incarichi e consulenze ge-neriche nell’ambito della direzione centrale, pianificazione urbana ed attuazione”, 75.000 euro per “incarichi e consulenze del servizio espropri”, 20.000 euro per “incarichi e consu-lenze dell’Urban Center”, 15.000 euro per “incarichi del servizio informativo territoriale”.

L’elenco è ancora lungo. 700.000 euro sono stati spesi per il “progetto pianificazione stra-tegica”, 272.000 euro per “la pianificazione del tessuto urbano”, 130.000 euro per la sicu-rezza urbana. In questa miriade di professionisti è possibile individuare anche i consulenti dei servizi cimiteriali. I collaboratori dei civici obitori, dei servizi mortuari e del servizio di cremazione sono costati complessivamente 31.000 euro. Quale alta professionalità o comprovata esperienza nel settore può giustificare il ricorso a personale esterno all’amministrazione per i civici obitori?

Libero, 17 agosto 2004

Vigili di cartone

Comune di Forlì

L’Assessorato alla mobilità del Comune di Forlì, poiché assumere nuovi vigili urbani sa-rebbe stato troppo oneroso per le casse comunali, ha preferito commissionare ad un’azienda forlivese undici sagome di cartone raffiguranti, a grandezza naturale, un vigile urbano con tanto di paletta. Le undici sagome sono state posizionate su un apposito piedi-stallo agli incroci più pericolosi, a mo’ di spaventapasseri. Gli abitanti di Forlì raccontano che i primi tempi gli automobilisti rallentavano, ma, scoperto il trucco, hanno cominciato a correre più di prima ed i vigili di cartone sono repentinamente diventati la barzelletta della città.

La storia ha avuto peraltro un risvolto grottesco e paradossale. Per la sagoma di cartone era stata usata una fotografia di un vigile vero, senza che questi avesse rilasciato alcuna autorizzazione. Il Comune di Forlì è stato quindi denunciato per sfruttamento improprio di immagine ed ha perso la causa. L’amministrazione ha dovuto così liquidare al vigile 20 mi-lioni di vecchie lire, che si sono andati aggiungere alla spesa di 10 milioni di lire per la rea-lizzazione delle sagome. A conti fatti la fenomenale idea è costata alle casse comunali 30 milioni di vecchie lire.

Libero, 7 settembre 2004

Totem stradale

Comune di Abano Terme (Pd)

Un miliardo e duecento milioni di lire. Tanto ha speso il Comune di Abano Terme, in pro-vincia di Padova, per 30 cartelli stradali. Cartelli stradali di natura particolare, realizzati per segnalare gli alberghi. Ad Abano, nota stazione termale, infatti, ci sono 78 alberghi, dagli extralusso alle pensioncine a una stella, uno ogni 230 abitanti. I cartelli, dunque, sono per i 250.000 turisti che ogni anno si riversano in una delle stazioni termali più importanti d’Italia. Nel 1999, l’Associazione albergatori chiede al Comune di realizzare i cartelli stra-dali con le indicazioni per raggiungere i vari alberghi. Detto fatto, ci pensa il Comune. La Giunta approva il progetto esecutivo delle opere per l’attuazione del piano urbano del traf-fico. Somma stanziata: un miliardo di lire. Nome in codice dell’operazione: Hotel Ring, ov-vero circuito degli alberghi. Tradotto: 30 cartelli segnaletici la cui realizzazione viene affi-data a una ditta di Asciano, vicino Siena. Il lavoro finale è straordinario: più che cartelli, la ditta realizza tre portali, veri e propri archi di trionfo alti sei metri all’ingresso della città. E poi ancora, gli alberghi divisi in gruppi a seconda della zona, ogni gruppo contrassegnato da una lettera e da un colore. E ancora. Quindici totem, alti 4 metri con basamento in cal-cestruzzo rivestito di trachite, fusto in acciaio, effetto ruggine; tettoia in acciaio inox forella-



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ta, per suggerire la sensazione del cielo stellato. Quando l’opera è appena finita, ci si ac-corge di un problema. E non da poco. Le indicazioni incise sui pregiatissimi cartelli sono di difficile lettura. E che problema c’è? Bastano altri 200 milioni di lire e le scritte diventano più grandi. Ma non è ancor abbastanza per rendere più facile la vita del turista in visita ad Abano. E così nel marzo 2002 viene messa a punto anche una segnaletica orizzontale, strisce gialle e blu al bordo della strada. Risultato: molti turisti continuano, nonostante il filo d’Arianna, a girare in tondo per le strade di Abano. Ma i problemi non finiscono qui. Pare che la segnaletica, secondo il codice della strada, sia assai pericolosa. La palla, ora, pas-sa ai funzionari del Ministero delle infrastrutture per le opportune verifiche.

il Giornale, 6 settembre 2004

Pens
5 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Spazzolando sul web, come peraltro facciamo a turno in tutta ITALIA 24 ore su 24 365 giorni l'anno a turni in tutto ITALIA, alle 22:11 del 19.10.2005 abbiamo trovato questa CHICCA, come giornalisti ( SENZA NESSUN INTENTO OFFENSIVO NEI CONFRONTI DELLA CATEGORIA ) dovreste sentire il dovere di pubblicarla e di chiedere spiegazioni a BERTINOTTI facendogli le pulci.

Altrimenti fate come volete, ma sappiate che non esiteremo un minuto ad informare tutti i nostri contatti del fatto che i giornalisti ITALIANI messi al corrente di questo DOCUMENTO hanno fatto ORECCHIE DA MERCANTE.




F/TO


IL MOVIMENTO DI OPINIONE



Robin di SHERWOOD

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Chiediamo di tassare i titoli di Stato salvaguardando, contemporaneamente, i piccoli risparmiatori
Liberazione 18 settembre 2005
La lettera
Caro Fausto, ti ho sentito in televisione dire una frase del tipo «tasseremo le rendite da capitale». Non so se ricordo bene né se ho capito bene. Pochi giorni dopo Berlusconi ha replicato: «Non tasseremo Bot e Cct». Premetto che non ho alcuna simpatia per Berlusconi né per le destre. Il mio animo è a sinistra da sempre. Provengo da una famiglia operaia di Reggio Emilia, trasferita in Lombardia negli anni 50 dopo la crisi delle Officine Reggiane (ricordi?). Sono un'insegnante in pensione, ho la tua età. Davvero vuoi tassare quel po' di risparmi che molti italiani hanno faticosamente messo assieme per affrontare con più tranquillità il futuro (quelli che io chiamo «i soldi per la badante»)? Possiedono Bot e Cct non certo i ricchi, che hanno la possibilità di fare investimenti più redditizi (immobili o altro). Non mi preoccupa tanto il danno che personalmente potrei avere. Mi preoccupa il distacco tra la politica e il paese reale. Mi chiedo se i politici, persone con stipendi molto più alti della media, che attualmente stanno entrando nell'ottica di una campagna elettorale, cioè di una ricerca di consensi, sappiano veramente chi sono e come vivono i loro elettori. Forse ho interpretato male la frase sentita in Tv; ma se ho capito male io, che ho una discreta cultura, avranno capito male anche altri. Probabilmente non avrai tempo per rispondermi, ma un chiarimento mi sembrerebbe doveroso, in qualsiasi forma, per me e per le molte altre persone confuse come me (amici, vicini di casa, di destra e di sinistra). Perché nessuno sembra veramente intenzionato a far pagare le tasse a chi le evade? Se si va dal dentista o dall'oculista ci si sente chiedere: «Vuole la ricevuta o lo sconto?» L'idraulico non rilascia fatture. Gli evasori devono essere molti. Non dovrebbe essere difficile trovarli. Ma sembra manchi la volontà di farlo. Scusa l'ingenuità delle domande.
Maria Prampolini via e-mail
Fausto Bertinotti risponde
Cara Prampolini, la materia fiscale è certamente di per sé complicata e quindi si presta facilmente a fraintendimenti. Per questo ho detto in recenti dibattiti, anche alla Festa nazionale di Liberazione, che non userò il termine "patrimoniale" per evitare alla sorgente possibili incomprensioni o, peggio, speculazioni sul significato del termine.
Ma veniamo alla sostanza del problema. Tu mi poni il problema, in sé non nuovo, di che cosa vogliamo fare dei Cct e dei Bot. Per risponderti in modo compiuto è necessaria una premessa. Non è vero che i titoli del debito pubblico siano detenuti solo dai piccoli risparmiatori, dai risparmiatori individuali, come potresti essere tu. Per quanto la loro redditività sia oggi meno appetibile di qualche anno fa, sono ancora numerosi gli investitori istituzionali, come banche e imprese che li comprano e li tesaurizzano. Non voglio annoiare te e i nostri lettori con cifre, ma se si dà uno sguardo ai dati ufficiali sull'analisi per settori dei detentori dei titoli del debito pubblico, si vede facilmente quanto sia rilevante il peso di banche, società finanziarie, imprese tra coloro che possiedono Bot e Cct. Quando parliamo quindi di tassare anche questi titoli non intendiamo affatto riferirci ai piccoli risparmiatori, ma a queste grandi istituzioni economiche e finanziarie.
Rispondo subito alla possibile tua obiezione. Come è possibile tassare queste ultime senza tartassare i primi? E' lo stesso problema che ci siamo posti quando abbiamo detto che le proprietà immobiliari vanno adeguatamente tassate, facendo però esente la prima casa, quella di abitazione, perché essa non rappresenta un fattore di rendita per il suo proprietario, ma solo un valore d'uso. Infatti proponiamo da tempo l'abolizione del pagamento dell'Ici sulla prima casa.
Allo stesso modo possiamo operare per i titoli di Stato, stabilendo cioè una franchigia al di sotto della quale non cambia il loro trattamento fiscale rispetto alla condizione attuale, in modo da salvaguardare interamente il piccolo risparmio, quello messo da parte con le fatiche di una vita di lavoro.
Naturalmente si tratta di discutere sull'entità della cifra su cui collocare questa linea di discrimine. Penso si possa parlare di cento o di centocinquantamila euro. Cito queste cifre solo per fornire un'idea. Una scelta in questo campo si deve fare solo sulla base di accurate rilevazioni.
Ciò che conta, però è stabilire il principio. Fatto salvo un diverso trattamento per il piccolo risparmio, cioè una franchigia, bisogna perseguire in modo fiscalmente giusto i grandi patrimoni finanziari, comunque essi siano costituiti. Infatti non è possibile che le rendite finanziarie nel nostro Paese continuino ad essere tassate solo al 12,5 per cento, mentre la tassazione sul lavoro è di venti punti superiore. Dobbiamo porre l'obiettivo di portare questa tassazione almeno al livello europeo, ad un valore di dieci punti superiore. Grandi paesi europei tassano le rendite in questo modo e non per questo sono meno, anzi lo sono di più, competitivi sui mercati internazionali.
Bisogna poi tassare le cosiddette plusvalenze finanziarie. Ti pare possibile che i nuovi raiders, i palazzinari, i Ricucci e gli Gnutti, per intenderci, possano portare a casa, tra le operazioni di vendita all'Unipol delle azioni Bnl e agli olandesi delle azioni Antonveneta in loro possesso, ben di più di due miliardi di euro senza pagare neppure una lira di tasse?
Bisogna tassare le transazioni finanziarie speculative internazionali. E' questa la proposta della Tobin Tax, di modesta entità, inferiore addirittura all'uno per cento, ma che, dato il volume enorme dei movimenti di capitale quotidiani sul mercato internazionale, potrebbe fornire entrate sufficienti ad intervenire contro le grandi scarsità nel mondo contemporaneo. Gli economisti calcolano che una tassazione inferiore allo 0,5 per cento metterebbe in condizione il mondo di sconfiggere definitivamente la piaga della fame, naturalmente se si usassero bene le risorse così ottenute.
Recentemente sono state riaggiornate le stime ufficiali sull'evasione e l'erosione fiscale nel nostro Paese. Si tratta di 200 miliardi di euro sottratti annualmente al fisco, cui va aggiunta l'evasione contributiva per altri 50 miliardi e passa. Sono cifre enormi, che ci collocano all'ultimo posto nella classifica della Ue (almeno quando era a quindici Paesi) per quanto riguarda la fedeltà fiscale. Bisogna quindi aggredire lo scandalo dell'evasione fiscale. Non si può farlo a parole, bisogna stabilire un preciso programma di azioni e di iniziative, cioè fare l'esatto contrario della politica di questo governo che con i condoni e gli scudi fiscali ha addirittura premiato, oltre che incoraggiato, l'evasione fiscale.
Quindi la tassazione delle rendite finanziarie, secondo i principi della progressività contenuti nella nostra Costituzione, è un punto essenziale per determinare una svolta radicale nelle politiche economiche. Lo è particolarmente nel nostro Paese, ove l'evasione fiscale è più elevata di ben dieci punti rispetto alla media europea. Ma, come si vede dalla campagna elettorale per le elezioni tedesche che si tengono proprio oggi, il tema del fisco è centrale per salvaguardare il modello di Stato sociale europeo. Il tema della giustizia fiscale è precisamente una delle moderne discriminanti che separa la destra dalla sinistra, che chiarisce a quali settori sociali si vuole parlare, che è in grado di aiutare la costruzione di un nuovo blocco sociale, che costituisce la necessaria precondizione di una politica economica alternativa, di un nuovo modello di sviluppo.
Se vinceremo le elezioni non avremo vita facile. Ci troveremo di fronte, tra le tante difficoltà, ad una desertificazione delle risorse dello Stato, in tutti i sensi, tra cui quello finanziario. Le scelte delle destre hanno peggiorato enormemente una situazione che già non era florida. Proprio per evitare che qualcuno pensi di riproporre la logica dei sacrifici, della politica dei due tempi, prima i sacrifici e poi le riforme, per dare subito un segno di cambiamento e di nuova politica economica sociale, dovremo andare a prendere le risorse finanziarie là dove le ricchezze si sono costruite in questi decenni ai danni del lavoro dipendente. E noi sappiamo, come ci dicono tutti i dati, che in questi ultimi anni vi è stato un massiccio spostamento della ricchezza prodotta dai profitti alle rendite.
Ma, anche nel fare questo, terremo conto della differenza sostanziale tra un lavoratore che ha accumulato un po' di risparmio e un rentier, sia essa persona o impresa. La giustizia fiscale si ottiene trattando condizioni diverse in modo differente. Il caso contrario è esattamente rappresentata da quella flat tax, cioè da una tassazione su un'unica aliquota, che ha celebrato i suoi fasti nei Paesi dell'est europeo, nei quali il liberismo si è rapidamente diffuso in modo spietato, e che oggi viene riproposta in Germania, ed attorno alla quale si gioca l'esito dello scontro elettorale in atto in queste ore. A ben vedere, d'altro canto, il modello proposto, ma per fortuna non ancora realizzato, dal governo italiano in carica arriva più o meno allo stesso esito, poiché un sistema che avesse solo due aliquote di fatto le ridurrebbe ad una, essendo lì concentrati la grande maggioranza dei redditi. Una ragione in più per sconfiggere le destre e produrre una radicale riforma del fisco al fine di proteggere e valorizzare i redditi da lavoro.

( QUESTA LETTERA PORTA LA DATA DEL 18 OTTOBRE 2005 IL FAUSTO CUI E' STATA INVIATA E CHE RISPONDE E' FAUSTO BERTINOTTI, QUELLO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA




4 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
MA CHE BRAVI CHE SONO DIVENTATI ALL' IMPROVVISO QUESTI SINDACI, MA CHE BUONI CHE SONO DIVENTATI ALL' IMPROVVISO QUESTI SINDACI, ORA DOPO AVER SPENNATO I CITTADINI PER PIU' DI DIECI ANNI SI PREOCCUPANO DI DOVER PESARE SULLE FINANZE DEI PROPRIETARI IMMOBILIARI ? SIAMO SBALORDITI DAVVERO NON CE LO ASPETTAVAMO COSA E' ACCADUTO......PER CASO QUELLE BELLE POLTRONE COMINCIANO A SCOTTARE E SEMBRA DI STAR SEDUTI SUI CARBONI ARDENTI ? O PER CASO COMINCIATE A SENTIRE CHE TIRA UNA BRUTTA ARIA E LA FIFA DI LASCIARCI LA GHIRBA E' TROPPA E NON CI SONO ABBASTANZA POLIZIOTTI E CARABINIERI CHE OFFRANO IL PETTO AL POSTO VOSTRO ? D' ALTRONDE PER VENTI MISERI EURO CHI GLIELO FA FARE ?.


F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
2 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Roma, 2 ott. (Adnkronos) - In arrivo 120 mln di euro per favorire il passaggio alla tv digitale e 30 mln per agevolare il completamento delle infrastrutture per la banda larga. E' quanto prevedono gli articoli 121 e 122 della Finanziaria. In particolare, per quello che riguarda il digitale, viene istituito presso il ministero delle Comunicazioni un apposito Fondo per realizzare una serie di interventi mirati. Tra cui ''incentivare la produzione di particolare valore in tecnica di digitale'' ma anche ''incentivare il passaggio al digitale terrestre'', parte della Rai che dovra', tra altro, ''favorire la progettazione, realizzazione e messa in onda di servizi interattivi di pubblica utilita' diffusi su piattaforma televisiva digitale''. Tra le 'mission' del fondo e' previsto l'agevolazione del passaggio al digitale terrestre anche alle famiglie ''economicamente o socialmente disagiate''. Quanto invece alla banda larga, e per completare il ''programma per lo sviluppo della banda larga nel Mezzogiorno'', verranno incrementate di 10 mln per ciascuno dei tre anni le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate.


DOMANDA: SE PRODI E LA SUA SGANGHERATA COMPAGNIA DI IDIOTI IMBECILLI - PADOA SCHIOPPA IN PRIMO LUOGO AFFERMANO CHE TUTTE QUESTE TASSE SERVONO PER RIPIANARE UNA SITUAZIONE ECONOMICA DISASTRATA, I DENARI PER FINANZIARE IL DIGITALE TERRESTRE DA DOVE SONO SALTATI FUORI ? SE FOSSIMO NOI AL POTERE IN QUESTO PAESE QUESTI SIGNORI SI TROVEREBBERO GIA' AL SICURO ALL' INTERNO DI UNA CELLA E DOPO AVER CONFESSATO E AVER SUBITO UN ADEGUATO PROCESSO UNA BELLA PALLOTTOLA A CARICO DEI LORO FAMIGLIARI NON GLIELA TOGLIEREBBE NESSUNO.


VERGOGNA SIETE DEI FARABUTTI. MA RICORDATEVI CHE LA VITA E' UNA RUOTA CHE GIRA E PRESTO O TARDI QUEL CHE SI FA AGLI ALTRI LO SI PAGA.

F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
2 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
MAIL INVIATA ALLA PROLOCO DI CEPPALONI IN DATA 02.10.2006.

( COSI' CHE I CONCITTADINI DI MASTELLA DA CEPPALONI NON POSSANO ACCUSARE IL MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD DI NON AVERLI INFORMATI ).

F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD


MASTELLA

"In Italia le tasse si pagano in base al reddito, così come prevede la Costituzione. Non si capisce perché solo condòmini e proprietari di casa debbano pagarle in base al valore dei loro beni, perfino nel caso non ne ricavassero alcun reddito. Anche nell'ottica della difesa delle famiglie condivido l'appello che 15 organizzazioni del settore immobiliare riunite attorno alla Confedilizia, hanno rivolto alle forze politiche. Occorre impostare presto un programma di revisione in senso reddituale del Catasto cui far seguire una revisione nello stesso senso della fiscalità sulla casa".

(Ansa)



Cari amici di CEPPALONI, questa DICHIARAZIONE rilasciata dal vostro AUGUSTO CONCITTADINO potete anche ignorarla e cestinarla, ma non servirebbe a nulla perchè in formato PDF ha già fatto il giro di tutta ITALIA comprese AGENZIE DI STAMPA, GIORNALI, RADIO PUBBLICHE E PRIVATE, LA RAI, L' OSSERVATORE ROMANO, RADIO VATICANA e già che ci siamo anche il FINANCIAL TIME.



A voi la scelta, farlo girare anche tra gli abitanti del paese e dire a Clemente ( che tra l' altro già ne ha conoscenza, a proposito anche se partiamo dal presupposto che l' On. FABBRIS che ha rilasciato una dichiarazione all' AGI già ne avesse cognizione, abbiamo comunque ritenuto opportuno recapitargliela ) che anche voi siete a conoscenza di quanto lui va dicendo in giro per il mondo.





Con tanti cordiali saluti.





F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD






2 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTU SOS BALENTES
NON ESITEREMO UN MINUTO A DIFENDERE LE NOSTRE CASE, SE VOGLIONO PRENDERLE DEVONO ESSERE DISPOSTI A COMBATTERE CON LE ARMI E A MORIRE.


SU MOVIMENTU
SOS BALENTES



1 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Avevamo detto che in un nostro intervento saremmo stati EPICI ed ARTICOLATI, dobbiamo rimandare ad un altro momento questo proposito; ora è importante far sentire la GOVERNO la voce di 47.000.000 di persone l' 85% di ITALIANI che sono PROPRIETARI DELLA CASA IN CUI ABITANO.

La CDL a suo tempo con i proprietari si è comportata SCORRETTAMENTE, ma se ora i Comuni riusciranno a mettere le loro sgrinfie sul Catasto e con la facoltà di rivedere gli ESTIMI CATASTALI, non avremo altra scelta che o CONSEGNARE AI SINDACI LE CHIAVI DI CASA E ANDARCENE TUTTI SOTTO I PONTI O PRENDERE LA VIA DELL' EMIGRAZIONE IN MASSA.

NON POSSIAMO NE' DOBBIAMO CONSENTIRLO, QUELLE SONO LE NOSTRE CASE, IL VISSUTO DI OGNIUNO DI NOI, QUESTO E' IL NOSTRO PAESE E SE QUALCUNO DEVE ANDARSENE QUESTO QUALCUNO SI CHIAMA PRODI, D' ALEMA, FASSINO,BERTINOTTI, PECORARO SCANIO, RUTELLI E QUANT' ALTRO.

QUANDO LA IL CENTRODESTRA SCENDERA' IN PIAZZA NOI TUTTI DOVREMO ESSERE LI'E SE CI SARA' DA ARRIVARE AI FERRI CORTI PER OTTENERE DI RIAVERE I NOSTRI DIRITTI, BE' A MALINCUORE, ANCHE CON DISPIACERE MA OGNI CONQUISTA RICHIEDE UN PREZZO DA PAGARE E CI ASPETTIAMO CHE CONFEDILIZIA CON IL SUO PRESIDENTE L' AVVOCATO CORRADO SFORZA FOGLIANI SIA LI'INSIEME A TUTTI GLI ITALIANI.


F/TO

IL MOVIMENTO DI OPINIONE

Robin di SHERWOOD
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