La religione non deve entrare in queste cose! In Francia,
come negli altri paesi d'Europa, c'è parecchia gente che
consuma carne di ogni tipo e alcoolici (e non sono
'mbriaconi!). Perchè questi due fratelli non si aprivano un
negozio di spezie o di tappeti!
7 gennaio 2003 0:00 -
Purtroppo Evry vive le sorti di un sobborgo di periferia di
molte delle nostre citta', mi spiace. Questa è frutto della
società che abbiamo costruito intorno a regole che valgono
all'interno di essa. Ma se ricordiamo la storia, essa si
ripete, ogni impero vede la Sua fine quando viene a contatto
con culture estranee e noi la stiamo scrivendo dall'alto del
nostro comportamento civile e liberale che viene
opportunamente sfruttato da chi ci conosce. A quel signore
offrirei un buon caffe' corretto grappa, ogni volta che
chiede al bar un caffe'. L.T.
8 gennaio 2003 0:00 -
Le persone islamiche, in quanto rappresentano una minoranza,
dovrebbero adeguarsi ai nostri modi di vivere: non possono
imporre alle altre persone (in tal caso i clienti del
negozio) di non bere alcoolici né mangiare carne di maiale.
Qualcuno potrebbe dire che i clienti possono cambiare
negozio; ma ciò può significare strada in più, disagi a
persone anziane che magari erano clienti abituali del
negozio.
8 gennaio 2003 0:00 -
Nessuno ha diritto di imporre le sue abitudini, tradizioni,
il proprio credo in terra straniera che oltretutto lo
accetta gia' come ospite!
8 gennaio 2003 0:00 -
L'esercizio rilevato non era un negozio specializzato nella
vendita di alimentari consoni alla religione islamica;
quindi deve vendere tutto quello che prima era consentito.
P.es.: io sono contrario alla vendita di materiale
pornografico, ma devo rispettare la liberta' di stampa e
accettarequello che la legge consente.
8 gennaio 2003 0:00 -
La tolleranza è un nobile esercizio, ma sarei curioso di
sapere se nelle terre islamiche ci permetterebbero di aprire
un negozio dove vengono venduti alcoolici e carne di maiale
... Io credo che, come minimo, ci caccerebbero a pedate nel
sedere!!! ... Il guaio è che, mentre noi stiamo discutendo
su "tolleranza sì o tolleranza no", quelli ci stanno
accerchiando e non è lontano il tempo in cui, dopo aver
fatto rimuovere il Crocifisso dalle aule scolastiche, ci
indurranno ad abbattere le Chiese e ad inchinarci, la sera,
verso la Mecca!!! ...
9 gennaio 2003 0:00 -
mi pare ragionevole che il commerciante venda ciò che
vuole
9 gennaio 2003 0:00 -
se ognuno rispettasse le regole dei paesi ospitanti allora
non ci sarebbero problemi di alcun genere
9 gennaio 2003 0:00 -
Non si può obbligare nessuno a vendere o non vendere i
prodotti che "ci piacciono". Se in un supermercato non trovo
gli articoli che desidero acquistare (anche una marca di
biscotti per es.) divento cliente di un altro.
9 gennaio 2003 0:00 -
Spiace vedere che su di una questione di diritto commerciale
sia partita una duplice crociata anti e pro islam! E tutte e
due le fazioni si combattono senza motivo alcuno. Il
sondaggio non chiedeva di scegliere tra islam e
cristianesimo (come i neo crociati hanno creduto), non
chiedeva neppure se si preferisce la pizza o il cinese (come
qualche difensore della societa' multietnica ha inteso). A
mio parere il sindaco potrebbe giustamente ritirare la
licenza se i commercianti in questione non accettassero di
vendere alcolici e carne di maiale e se la cosa causasse
disagi in termini di tempo ed economici alla propria
comunita'. Tuttavia trattandosi di un supermarket di
quartiere non credo che sia l'unico esistente quindi
verrebbe meno la motivazione del disagio arrecato ai
cittadini. Se cosi' fosse il sindaco non avrebbe diritto di
revocare la licenza e su di lui ricadrebbe la
responsabilita' politica di aver accordato una licenza senza
curarsi preventivamente di cosa sarebbe stato venduto e non
venduto da parte di islamici. Io ritengo che sia giusto
rispettare le altre culture, ma ritengo sacrosanto (in senso
laico e civile) che colui che entra a far parte di una
comunita' ne accetti gli usi e costumi o quantomeno ci
conviva, altrimenti se non li gradisce puo' sempre tornare
nella propria terra natia, ma in questo caso si parla di un
esercizio commerciale e chiunque puo' decidere di vendere (e
soprattutto di non vendere) quello che gli pare purche'
rispetti la legge ...
9 gennaio 2003 0:00 -
E' uno scandalo!!!
9 gennaio 2003 0:00 -
Personalmente non consumo alcoolici e mangio pochissima
carne di maiale, ma penso che in tal caso l'unica via sia
favorire la concorrenza.
9 gennaio 2003 0:00 -
Ci sono in Italia supermercati che mettono in vendita solo
alcuni prodotti o tipi di prodotto. Niente di strano, se non
si trova un prodotto in un esercizio si va in un'altro.
Tutta la questione mi sembra utile per far eco ad
intolleranze razziali!
10 gennaio 2003 0:00 -
Personalmente credo che continuerei a servirmi presso il
medesimo supermercato, acquistando altrove la merce ivi
irreperibile. Ovviamente troverei scomodo dovermi
allontanare dalla mia zona di residenza per acquistare carne
di maiale o alcolici. Credo tuttavia che i proprietari del
supermercato non stiano violando la legge e che, in assenza
di specifici vincoli inerenti alla gestione dell'attività,
abbiano tutti i diritti di decidere quali prodotti mettere
in vendita. Ovviamente la mancanza di certi prodotti di
largo consumo dirotterà gran parte dei potenziali
consumatori della zona a servirsi altrove anche per gli
altri acquisti, comportando per il supermercato in questione
una perdita progressiva della clientela abituata alla
precedente gestione.
10 gennaio 2003 0:00 -
Trovo che la decisone presa da questi due fratelli sia
giusta in quanto alla loro fede, ma sbagliata nel non
considerare che non si trovano in un paese musulmano.
D'altro canto se una persona qualsiasi si permettesse di
andare nel loro paese e aprire un supermercato non potrebbe
sicuramente fare a meno di considerare le tradizioni del
posto
10 gennaio 2003 0:00 -
Ma aprissero Supermercati nel LORO Paese!
11 gennaio 2003 0:00 -
Non mi importerebbe se il commerciante non vendesse alcolici
ne' carne di maiale. Per decidere se servirmi in questo
supermercato, mi baserei su altri criteri: ha prezzi buoni?
Ha merce buona? Offre un servizio decente? Se pensassi di
si', allora andrei in questo negozio. Per acquistare
alcolici o carne di maiale, andrei altrove. Mi sembra un
problema davvero irrilevante.
11 gennaio 2003 0:00 -
Manca la risposta: darei ragione agli esercenti!
11 gennaio 2003 0:00 -
Ognuno nel suo esercizio e' libero di vendere cio' che
vuole. A Melzo c'e' una macelleria solo di carne equina....
dovrei chiedere al sindaco di farla chiudere per correttezza
nei confronti della carne bovina o suina???
11 gennaio 2003 0:00 -
Tolleranza...tolleranza, ma sempre e solo da parte nostra?
11 gennaio 2003 0:00 -
lo andassero ad aprire nel loro paese
11 gennaio 2003 0:00 -
Credo che ogni gestore di supermercati sia libero di vendere
un po' quello che vuole. Personalmente andrei a fare la
spesa altrove se avessi bisogno di alcolici o maiale, alla
fine sono loro a perdere i clienti.
11 gennaio 2003 0:00 -
Le persone che vivono in un paese straniero penso che si
debbano adeguare agli usi e consumi del paese stesso,
mantenendo le proprie abitudini ma senza cercare di
modificare quelle degli altri. Se i consumatori in massa
evitassero di spendere in quel supermercato, penso che i
proprietari capirebbero che un servizio pubblico deve
rimanere accessibile a tutti e che le abitudini restrittive
di origine religiosa non c'entrano niente con il commercio e
neanche con altre cose.
11 gennaio 2003 0:00 -
a Milano presso gli ipercoop e' in vendita e macellata con
il rito islamico quindi se vogliono essere integrati
dimostrino anche loro di essere democratici verso le altre
religioni
12 gennaio 2003 0:00 -
Comunque, un supermercato per quanto sia un'attività
commerciale privata è un servizio pubblico. Non credo che
si possa imporre uno o l'altro prodotto ma, favorendo
l'arrivo di concorrenti, sarà il consumatore che deciderà
della "vita o morte" di quell'attività commerciale. Buona
Giornata.
12 gennaio 2003 0:00 -
Essere "schiavi" di una religione o di una convinzione è
certo un diritto di ognuno, ma nel momento in cui viene
esteso ad altri è una prepotenza! Cosa direbbero se
andassimo al Cairo ad aprire una bella SALUMERIA con
Prosciutti crudi, cotti e co? O una bell'ENOTECA? Cosa c'è
in questi casi? La lapidazione?
13 gennaio 2003 0:00 -
Se ne esistono altri nel paese non sono contrario alla
chiusura del supermarket islamico,anzi! Cosi' i seguaci di
Allah andranno in questo ed io, se fossi cittadino di Evry,
vado a fare la spesa negli altri. Almeno li' non mi trovo in
mezzo a quei talebani
13 gennaio 2003 0:00 -
ognuno è libero di operare come vuole. Sarà il mercato a
decidere se la scelta del negoziante è economicamente
valida o meno. Il consumatore potrà decidere di recarsi a
fare la spesa altrove.
14 gennaio 2003 0:00 -
Manca un opzione: il commerciante vende quello che gli pare!
Se non vende il danno lo fa solo a se stesso quindi perchè
deve essere obbligato a vendere quello che dicono gli altri?
Il negozio è suo e fa come gli pare, visto che ne risponde
in prima persona
14 gennaio 2003 0:00 -
Sono d'accordo con chi dice: "manca una risposta adeguata:
si passa dall'"andrei + lontano a far la spesa"
all'entusiastico "finalmente...". " c'è gente, come me ad
esempio, che andrebbe a fare la spesa li’, come in
qualunque altro supermercato e per i prodotti che non si
trovano (non mi pare che nei supermercati si trovi sempre
tutto) si possono sempre comprare da un'altra parte.