Elton John ha raccontato i suoi trascorsi .. erbivendoli a
Matt Lauer durante il programma "Today"
"Mi venivano attacchi epilettici e diventavo blu. Mi trovano
sul pavimento e mi mettevano a letto e dopo 40 minuti ero
già lì che mi facevo un’altra striscia"..
"Rimanevo sveglio, fumavo qualche spinello, bevevo una
bottiglia di Johnnie Walker e non mi addormentavo per tre
giorni. Poi mi addormentavo per un giorno e mezzo, mi
svegliavo ed ero affamatissimo perché non avevo mangiato.
Mi facevo tre panini al bacon, un barattolo di gelato e poi
vomitavo tutto perché ero diventato bulimico. E poi
ricominciavo tutto dall’inizio. La mia vita era una
tragedia".
"Ho sprecato una bella fetta della mia vita. Ero drogato ed
egocentrico. C’erano persone, amici, che mi morivano
accanto ma la cosa non mi fermava dal continuare a vivere
quella vita, il che è la parte più terribile della
dipendenza. Sai, è una malattia davvero brutta".
3 novembre 2013 13:53 - chinaski
@roberto7266
Sottoscrivo e condivido al 101% ciò che hai scritto.
3 novembre 2013 13:20 - roberto7266
Chinas, il quid non è ciò che fa la cannabis, a queste
cazzate non varrebbe neanche la pena di rispondere; ma è
utile (a mio avviso, si intende) notare, come stiamo
filettando in questa tirata di post, come tutta la politica
di controllo dell'individuo è accentrata su fatti
artificiosi, della serie: una bugia è una bugia, ma se la
ripeti in continuazione nell'immaginario collettivo diventa
verità.
Tutto sta assumendo questa piega, a cominciare dall'immensa
tassazione che ci propinano con la balla dell'evasione
fiscale, che esiste, ma non giustifica questo enorme
dissanguamento che stanno perpetrando nei confronti di noi
commercianti; il fine è "solo" prelevare per portare soldi
alle banche dell'unione europea. Questa balla dei buchi nel
cervello è un'ennesimo tassello che giustifica la
criminalizzazione nei confronti dei consumatori di sostanze,
in modo che, una volta criminalizzati, non abbiano più voce
in capitolo nella vita pubblica.
Un consumatore considerato reietto è utile a questa gente,
per i motivi detti e ridetti in questi post.
3 novembre 2013 12:26 - chinaski
Paul Mc Cartney ha fumato cananbis regolarmente per quasi
cinquant'anni.....con i buchi nel cervello ha scritto un pò
di roba entrata nella storia del '900 fatto una discreta
carriera direi....
3 novembre 2013 11:31 - chinaski
@roberto7266
Bisogna anche poratre delle prove per smentire le amenità
di Serpelloni adesso?
"La cananbis buca il cervello"
Quindi dobbiamo dedurne che gli americani che hanno votato
alla presidenza della nazione un uomo che in gioventù è
stato un FORTE FUMATORE di cananbis, hanno eletto un uomo
con i buchi nel cervello a guidare gli USA? Quindi un nugolo
di artisti, musicisti, attori, scienziati, scrittori,
fumatori di cannabis per loro ammissione hanno prodotto arte
e scienza con i loro cervelli....bucati.
3 novembre 2013 9:27 - roberto7266
di Domenico Chionetti, Comunità di S.Benedetto al Porto
(Genova)
Quando abbiamo ricevuto la telefonata della segreteria di
Giovanardi che chiedeva di poter venire a San Benedetto ci
siamo detti... bhe’ la nostra é una porta aperta sulla
città accogliamo e diamo ascolto a tutti, poveri,
tossicomani, disperati chiunque passi insomma, figuriamoci
se non ascoltiamo Giovanardi!
E così e’ stato, ci siamo trovati nella sede genovese
della comunità per ascoltare la scoperta sientifica più
importante del nuovo millennio: "La droga buca il cervello"
abbiamo le prove scientifiche!
Sarà il Dr. HOUSE-Serpellonni capo del nuovo dipartimento
sulle droghe a supportare "scientificamente" il nuovo slogan
delle destre, la tesi e’ semplice: attraverso lo scannig
della scatola cranica sono visionabili "macchie" di diverso
colore, "queste macchie rosse rivelano che qui si e’ perso
il 5% della sostanza celebrale".
Incredulità degli astanti, stampa compresa. Non serve un
neurologo per dire che lo scannig e’ uno strumento di
recente concezione che mostra le diverse coloriture delle
corteccia celebrale in funzione... peccato che quelle
"macchie" nessuno sa ancora con certezza cosa siano e ognuno
le interpreta come vuole per dirla con le parole di Don
Gallo "Belin! Che lo spinello faccia venire il buco al
cervello non ci credo, non diciamo belinate!"
La disputa si conclude con la consegna da parte nostra di un
documento tratto dalla Beckley Foundation, un recente
dossier sulla cannabis compiuto da un osservatorio mondiale
e presentato il tre ottobre scorso all’House of Lords di
Westminster in collaborazione con l’Università di Oxford
che riequilibra scientificamente e politicamente le loro
amenità, per sintetizzare banalmente ciò che e’ proibito
non può essere regolato e su ciò che non può esserere
regolato non possono esistere dati scientifici certi.
Inoltre dei loro allarmismi neurologici neanche
l’ombra.
Appare chiara sin dalle prime battute di ieri la campagna di
semplificazione e paura "La droga buca il cervello!"
amplificare la mistificazione,creare allarme per spostare la
realtà delle cose: Quali sono i benefici di 50 anni di
probizionismo, nel mondo e in Italia? Nell’ultimo anno e
mezzo di attuazione della sua legge quali sono stati i
miglioramenti? Che dati, anche falsi, avete?
Non crede che siamo di fronte a un emergenza educativa tale
per cui gli under 20 non conoscono minimamente le sostanze
che assumono? E lo stato del servizio pubblico (SERT) che
e’ in ginocchio tra le privatizzazioni dei servizi e i
tagli alla spesa pubblica?
Le risposte alle domande non arrivano, Giovanardi le elude,
nega l’evidenza e l’esistente.
Arriva solo la sfida da parte sua e da noi rifiutata: tre
nostri esperti contro tre vostri esperti a Roma per
discutere della droga che buca il cervello!
Arrivano poi in risposta le nostre due promesse di lavoro: a
Trieste, in marzo, sede della prossima conferenza
governativa sulle droghe ci impegneremo per costruire una
mobilitazione insieme a tutte quelle voci scientifiche,
persone, studenti, genitori, consumatori, operatori,
comunità di accoglienza e spazi sociali che non si
arrendono di fronte alle dinamiche di controllo e propaganda
del proibizionismo.
Dando vita ad un luogo di contestazione e messa in
discussione di chi mente sapendo di mentire.
A Genova, ci impegneremo nella nostra battaglia per
sperimentare luoghi igienici del consumo, sul modello della
sala Baluard di Barcellona.
Il tentativo di spot "Lo spinello buca il cervello" di
Giovanardi nella nostra comunità non e’ andato a buon
fine, ma appare evidente ormai come le argomentazioni e le
campagne su toni sensazionalistici volte a generare paura e
controllo sociale necessitano da parte nostra un salto di
qualità nel creare opposizione da un punto di vista
culturale, scientifico e sociale.
La semplice libertà di consumo, intesa come esaltazione del
consumo di massa, che abbiamo sperimentato in passato nel
mobilitarci piuttosto che l’abuso di sostanze rischia di
inserirsi perfettamente all’interno dei meccanismi di
controllo biopolitico.
Servono quindi nuove sinergie fra i soggetti che prima
citavamo e che intendiamo mobilitare in vista di Trieste,
serve una maggior consapevolezza e la capacità di generare
un dibattito politco che rompa gli argini della sola
discussione sui consumi.
Servono la rabbia e la lucidità di chi vorrà mettere
nell’angolo in quei giorni di marzo chi vuole vederci
sotto controllo ai margini delle città e delle
metropoli.
Tutto questo dipenderà certamente da noi.
2 novembre 2013 15:43 - ennio4531
L'idea di uniformare gli approcci terapeutici, da allargare
a quelli riabilitativi, non è in linea di principio da
scartare.
Essa potrebbe rappresentare uno standard minimo a cui le
comunità terapeutiche dovrebbero attenersi per garantire
sia le vittime del pattume ludico che la collettività
chiamata direttamente o indirettamente a finanziare tali
attività.
Certo .. tutto questo in attesa che i vari Ivan, chinaski,
roberto ecc. ecc ... possano offrire una via di scampo
alternativa agli ospiti delle comunità accogliendoli nel
loro ideale giardino dell'eden.
Nel caso i suddetti maestri di vita non si ritenessero
all'altezza del compito, suggerirei loro di sollecitare, per
stroncare la dipendenza dalle erbe, ciò che è avvenuto
decenni fa per la ... pazzia e cioè far dichiarare con
apposita norma che la dipendenza non ... esiste .
Così, come è avvenuto per i manicomi, le comunità di
recupero verrebbero azzerate e tutti ci sentiremmo
sollevati.
E, a chi bussa alla porta per chiedere un aiuto (... ne
sanno qualcosa le famiglie dei disturbati mentali ), la
risposta serafica sarebbe, come conseguenza della legge, un
bel .......arrangiati !
Ecco dove volevano arrivare: a centralizzare tutti i
DIFFERENTI approcci terapeutici sotto UNA SOLA DIRETTIVA
conformata al Pensiero Unico sulle droghe (quello di
Giovanardi e Serpelloni).
Non hanno neanche la decenza di provare a nasconderlo.
(Scusate, vado a prendere un antiemetico.)
.
30 ottobre 2013 23:30 - roberto7266
Ci credo che i Moratti non vogliono la legalizzazione,
guardate cosa ho trovato:
www.carlogiovanardi.it/sito/modules.php?name=News&file=artic
le&sid=1694
30 ottobre 2013 23:21 - ennio4531
Secondo il Fatto Quotidiano del 7 agosto 2012 il numero di
ospiti a San Patrignano ammonta a 1320 .
Chinaski , Ivan ecc. potrebbero darci il loro indirizzo per
toglierli dall'inferno e ospitarli nel loro giardino
dell'eden ?
30 ottobre 2013 23:01 - ennio4531
.... perchè chinaski , che si propone con le sue certezze
come profondo conoscitore della psiche umana e maestro di
vita, non si reca a San Patrignano e comunità simili per
liberare le migliaia di ospiti proponendo loro quanto
suggerisce come cura ?
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di
gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !
30 ottobre 2013 22:56 - IVAN.
.
[rif. 26 ottobre 2013 14:45 - chinaski]
-----
Sono d'accordo, Chinaski. San Patrignano è un'associazione
a delinquere legalizzata...ma questo non ci deve far nascere
preconcetti su TUTTE le comunità in generale.
Purtroppo lo schifo emerso da mele marce come San
Patrignano, o i centri Narconon, o le cliniche del gemello
sfigato del Giovy, rischiano di compromettere la
credibilità anche delle ALTRE organizzazioni dello stesso
settore che invece lavorano in sincera buonafede. E che non
meritano affatto di essere accomunate con le suddette, o
sospettate a priori di POTER operare con secondi fini.
Quindi sta alla nostra ragionevolezza discernere le
responsabilità personali delle SINGOLE comunità da quelle
che riguardano l'INTERA categoria delle comunità.
That's called..."equità di giudizio".
.
30 ottobre 2013 22:43 - IVAN.
Dai, Cepu. Per sfottere il balordo4531 c'è già un apposito
thread; lasciamo le altre discussioni sgombre da inutili
botta-e-risposta con trolls incapaci.
30 ottobre 2013 18:34 - ennio4531
... cepu è fatto così... si limita al copia/incolla oppure
a fare da reggicoda per pura astio.
Tipico dei ...balilla ....
30 ottobre 2013 18:17 - Cepu
sicuramente, se la proposta di Farina è osteggiata da
Gasparri e Serpelloni, vuol dire che è ottima e da
sostenere.
30 ottobre 2013 18:11 - ennio4531
cepu .. non ti accontenti del pizzo legalizzato che incassi
sulle energie rinnovabili ?
Vuoi anche metter su bottega per guadagnare sulla vendita
del pattume ludico ?
30 ottobre 2013 14:40 - Cepu
La soluzione è depenalizzare, legalizzare.
Se la proposta di Farina è osteggiata da Gasparri e
Serpelloni, vuol dire che è sicuramente ottima e da
sostenere.
26 ottobre 2013 23:56 - ennio4531
.... perchè chinaski , che si propone con le sue certezze
come profondo conoscitore della psiche umana e maestro di
vita, non si reca a San Patrignano e comunità simili per
liberare le migliaia di ospiti proponendo loro quanto
suggerisce come cura ?
Se riuscisse nell'intento, vivrebbe altro che ... momenti di
gloria !
In caso di fiasco non tema.
Non mi risulta che i pifferai siano inseguiti per essere
presi a ... randelllate !
26 ottobre 2013 14:45 - chinaski
Riguardo a S.Patrignano, ho sempre sconsigliato questa
comunità terapeutica. Non per una diffidenza generica verso
questo tipo di strutture, che in alcuni casi, e solo in
alcuni, possono essere di aiuto se non risolutivie per
risolvere il problema della dipendenza da OPPIACEI.
Specifico oppiacei, perchè secondo il mio punto di vista,
per la dipendenza da cocaina e derivati ed alcool l'apporto
della comunità non è utile quasi mai. Quanto alla
cannabis, bhè, mi sembra inutile specificare che per quanto
in percentuale del 2-3% del totale dei consumatori, si possa
rilevare una forte dipendenza psciologica, questa non è
paragonabile come gravità alle dipendenze dalle sostanze
sopracitate e necessita in genere solo di un approccio di
tipo psicoterapeutico, specie negli adolescenti, e
NULL'ALTRO. Mi sembra di specificare l'ovvio. Tornando a
S.Patrignano, la sconsiglio anche a chi ha una forte
dipendenza da oppiacei. Per il semplice fatto, che
sostituire una dipendenza con un'altra non mi sembra una
cura per delle persone che abbisognano di ricostruire (o
spesso costruire) una propria personalità di uomini liberi.
25 ottobre 2013 23:28 - ennio4531
Secondo il Fatto Quotidiano del 7 agosto 2012 il numero di
ospiti a San Patrignano ammonta a 1320 .
Chinaski , Ivan ecc. potrebbero darci il loro indirizzo per
toglierli dall'inferno e ospitarli nel loro giardino
dell'eden ?
25 ottobre 2013 14:27 - IVAN.
.
*******************************************
LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 6
*******************************************
(Lettera di una ex "ospite" di S.Patrignano.)
«Rimasi a S.Patrignano quasi un anno e fu un incubo.
Lavoravamo e basta, nessun tipo di assistenza psicologica o
farmacologica (se non per i malati di HIV).
Lavoravamo 9 ore al giorno, in cambio di 5 sigarette e del
pasto cucinato da noi stessi.
Stavi lì 3 anni senza mai uscire, senza un contatto con
gentiori, amici, o con l'altro sesso.
I momenti peggiori erano quando venivano le "comitive" da
fuori (visitatori di associazioni e cose simili) a cui
eravamo obbligati a mostrarci sorridenti e redenti, così
loro dicevano: "Che bravi ragazzi, e che bravo Muccioli che
li ha riportati sulla retta via!"
Bisognava anche fare regali alla Moratti, che veniva col
consorte ogni domenica, o alla moglie di Muccioli. Verso
queste figure c'era una reverenza che loro, paternalisti e
moralizzatori vergognosi, si tenevano ben stretta.
Un paio di anni dopo sono uscita dal problema dell'eroina,
ma non certo grazie al loro aiuto. Ne sono uscita grazie a
una terapia cognitivo-comportamentale, quando mi sono
sentita capita, ascoltata, valorizzata e rispettata come
individuo, non certo come mi facevano sentire a San
Patrignano, cioè una colpevole che doveva redimersi, una
reietta che doveva pagare abbassando la testa e integrandosi
in un loro falso modello di società, alienante e
irreale.
Ancora oggi, dopo più di dieci anni, se ripenso alle
umiliazioni e al tempo buttato via in quel posto, mi viene
da piangere.»
.
25 ottobre 2013 14:26 - IVAN.
Sì, Pettine. Fine OT, perché vedo che non parliamo la
stessa lingua.
25 ottobre 2013 12:40 - ennio4531
... caro scr-Ivan-o ,
pettine, con le sue conclusioni, c'ha accomunati e
liquidati : tu con i tuoi sermoni ed io con le mie
stronzate.
Io mi piego alle argomentazioni di tale gigante del pensiero
riportando alcune sue affermazioni che ne attestano la
profondità di pensiero ...
25 ottobre 2011 18:41 - Vittime_della_droga
@PETTINE
L’unica fetta della torta che vediamo, sono i numeri dei
morti e delle disgrazie che ogni sostanza d’abuso provoca
(compreso alcol e tabacco).
Come mai difendi tanto la droga?
Quale interesse hai TU in merito?
26 ottobre 2011 9:41 - pettine
io sono tabaccaio, ho molti interessi che questa droga
(mortale) rimanga nostro monopolio.....
A seguire ..
22 ottobre 2013 12:24 - pettine
ennio, ti dico di più: spero che molti tuoi
parenti/amici/conoscenti si lascino tentare ed abusino di
tabacco e gioco d'azzardo.
magari qualcuno c'è già!
Commento: mi pare che ci sarebbero gli estremi per invocare
l'espressione di quel comico di Genova di cui non ricordo il
nome ....
25 ottobre 2013 9:47 - pettine
caro ivan, so bene che dar da mangiare ad un troll è
sbagliato, ma la tua pedanteria nel ricordarlo ogni
qualvolta uno gli scriva qualcosa è irritante.
si può anche sbagliare senza che la maestrina lo ricordi, a
suon di epiteti tra l'altro. epiteti che puoi
tranquillamente tenere per te, dato che non sono un tuo
amico.
con questo chiudo l'o.t. e lascio la community libera di
godersi i tuoi sermoni alternati alle stronzate di ennio...
(tutto molto costruttivo).
25 ottobre 2013 0:02 - ennio4531
Secondo il Fatto Quotidiano del 7 agosto 2012 il numero di
ospiti a San Patrignano ammonta a 1320 .
Chinaski , Ivan ecc. potrebbero darci il loro indirizzo per
toglierli dall'inferno e ospitarli nel loro giardino
dell'eden ?
24 ottobre 2013 13:37 - Nick
"22 ottobre 2013 23:01 - ennio4531
25 ottobre 2011 18:41 - Vittime_della_droga
@PETTINE
L’unica fetta della torta che vediamo, sono i numeri dei
morti e delle disgrazie che ogni sostanza d’abuso provoca
(compreso alcol e tabacco).
Come mai difendi tanto la droga?
Quale interesse hai TU in merito?
26 ottobre 2011 9:41 - pettine
io sono tabaccaio, ho molti interessi che questa droga
(mortale) rimanga nostro monopolio.....
-----------------------------------------------------------
- ------------
Pettine la speranza espressa mira forse ad aumentare i tuoi
ricavi ?"
Questa è proprio da pagina 5 del manuale del troll.
Per chi lo prendesse ancora sul serio...
24 ottobre 2013 12:57 - IVAN.
.
*******************************************
LE VERITÀ NASCOSTE DI SAN PATRIGNANO / 6
*******************************************
(Lettera di una ex "ospite" di S.Patrignano.)
«Rimasi a S.Patrignano quasi un anno e fu un incubo.
Lavoravamo e basta, nessun tipo di assistenza psicologica o
farmacologica (se non per i malati di HIV).
Lavoravamo 9 ore al giorno, in cambio di 5 sigarette e del
pasto cucinato da noi stessi.
Stavi lì 3 anni senza mai uscire, senza un contatto con
gentiori, amici, o con l'altro sesso.
I momenti peggiori erano quando venivano le "comitive" da
fuori (visitatori di associazioni e cose simili) a cui
eravamo obbligati a mostrarci sorridenti e redenti, così
loro dicevano: "Che bravi ragazzi, e che bravo Muccioli che
li ha riportati sulla retta via!"
Bisognava anche fare regali alla Moratti, che veniva col
consorte ogni domenica, o alla moglie di Muccioli. Verso
queste figure c'era una reverenza che loro, paternalisti e
moralizzatori vergognosi, si tenevano ben stretta.
Un paio di anni dopo sono uscita dal problema dell'eroina,
ma non certo grazie al loro aiuto. Ne sono uscita grazie a
una terapia cognitivo-comportamentale, quando mi sono
sentita capita, ascoltata, valorizzata e rispettata come
individuo, non certo come mi facevano sentire a San
Patrignano, cioè una colpevole che doveva redimersi, una
reietta che doveva pagare abbassando la testa e integrandosi
in un loro falso modello di società, alienante e
irreale.
Ancora oggi, dopo più di dieci anni, se ripenso alle
umiliazioni e al tempo buttato via in quel posto, mi viene
da piangere.»