COMMENTI
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11 febbraio 2011 10:22 - dakorda
x Ennio

Con tutte le cose che sono state dette su Giovanardi, compresi insulti reali (detti da altri), deve averti colpito particolarmente quella frase.

Mi viene da pensare che sei del suo staff, o adirittura sei tu stesso Giovanardi. E non me ne stupirei, vista la tua 'intelligenza', 'tolleranza', 'socialità', e 'capacità di discussione' molto simile.

Ho scritto e riscrivo:
"Lo sappiamo bene che Giovanardi è messo li da altre persone, e che è un burattino ai servizi, sopratutto di interessi transnazionali.
Ma mettere un burattino anche con interessi 'particolari' rafforza la sua posizione ed il suo impegno. Ti posso garantire che a livello nazionale Giovanardi ha una discreta autonomia, tra cui anche quella di bloccare eventuali manifestazioni antipro, o eventi musicali di portata nazionale con la scusa del consumo di stupefacenti.
Nessun altro elemento del governo in carica ha un interesse tanto morboso. Bisogna anche considerare che Giovanardi è sottosegretario con delega alla famiglia e lotta alla droga. Un ministero morale, insomma."
__________________________________________
Ho inviato tutto ciò al seguente indirizzo:
[email protected]

Che è appunto l'email di Giovanardi (se tu non sei Giovanardi, puoi comunque verificare se esiste questa email).

Contento??? Soddisfatto???

Ed ora torna a giocare a bocce!!!
11 febbraio 2011 0:12 - ennio4531
x dakorda

concludendo ...quanto hai scritto in questo forum
" Lo sappiamo bene che Giovanardi è messo li da altre persone, e che è un burattino ai servizi, sopratutto di interessi transnazionali."

non l'hai inviato all'interessato con le tue generalità.

Tutto il resto che scrivi è il tentativo goffo di chi si nasconde dietro una email , una associazione per alzare fumo .... e che danno la misura di un profilo umano che getta il sasso e poi ritira la mano...
10 febbraio 2011 17:28 - dakorda
Giusto per sdramattizzare, sul proibizionismo, sulle differenti modi di interpretare la giustizia ed i diritti individuali, quello che segue è un dialogo immaginario, che sarà pubblicato nel nostro sito Lunedì:

___________________________________________________

Abbiamo seguito volenti o nolenti tutte le vicissitudini che hanno coinvolto il nostro premier Silvio Berlusconi e i presunti festini organizzati nella sua abitazione.

Abbiamo ascoltato con stupore le sue affermazioni circa il diritto di ognuno alla libertà di scelte e di comportamenti all’interno delle mura domestiche.

Abbiamo assistito ad una pantomima che non si ricordava dai tempi della follia di Caligola e allora ci è venuto in mente un colloquio immaginario tra il nostro premier (P) e un consumatore di cannabis (C):

P: - ...ma cribbio! ...io dico ...neanche sotto Stalin c’era un atteggiamento così persecutorio della magistratura contro gli esponenti del governo...

C: - ...ha ragione presidente, ma mi permetta ...dobbiamo risalire alla Santa Inquisizione per paragonare storicamente la persecuzione contro i consumatori di marijuana attuata dal vostro governo...

P: - ...mi consenta ...fra il sesso e la droga c’è una certa differenza ...vuol mettere una sana scopata che rinvigorisce, invece che distruggersi il cervello?

C: - ...presidente, non mi dica che anche lei crede alle cazzate di Giovanardi ...ma, ammesso e non concesso che la canapa distrugga il cervello ...a! llora ...come mai in vista di incontri osé, c’era della marijuana nelle stanze delle ragazze?

P: - ...ripeto ...visto che nessuno stava vendendo o trafficando in stupefacenti ...credo che all’interno delle proprie mura domestiche ognuno possa fare quello che vuole... lei non crede?

C: - ...e come mai questa sua convinzione non è poi seguita dalla coerenza? Come mai migliaia di fumatori di marijuana vengono invece perseguiti anche se usano fumare solo all’interno delle proprie mura domestiche?

P: - ...ci sarà sicuramente un motivo, molti saranno spacciatori o consumatori anche di altre sostanze, come eroina o cocaina...

C: - ...mi permetta di interromperla presidente, ma sembra che nella cerchia delle sue conoscenze proprio questo è avvenuto, è uscita fuori anche la cocaina ...12 chili presidente!

P: - ...ma cribbio ...lei non sa parlare altro che! di droghe, mentre io sono perseguitato dalla magistratura?

C: - ... ma presidente, io non sto parlando di droghe, ma della persecuzione del governo contro i consumatori di marijuana...

P: -...ma caro amico ...mi consenta ...lei mi sembra animato da molta indignazione!

C: - ..sì, ma anche da molta rabbia per il comportamento del governo...

P: - ...proprio come me nei confronti della magistratura ...e allora faccia come me ..faccia causa allo Stato no?

C: - ...buona idea presidente ...ce lo presterebbe Ghedini per un po’ di tempo?

P: - ...faccia poco lo spiritoso ...io se serve arrivo fino alla Corte di Strasburgo per difendere la mia dignità!

C: -...ottimo presidente, la pensiamo allo stesso modo e ...allora ce lo presterebbe anche Frattini?

legalizziamolacanapa.org Team
____________________________________________________
X Ennio
dai trova anche qui, qualche insulto, se riesci.
E sarebbe davvero bella, vista la situazione, se siamo noi ad insultare a loro, e non loro a noi!!!

La verità è che ci stanno profondamente pigliando per il c**o

http://www.legalizziamolacanapa.org/
10 febbraio 2011 17:10 - dakorda
x Ennio

Strano che mi accusi di insulti ...... perchè non ci sono insulti. Ti sta particolarmente a cuore Giovanardi come vedo. A me no!!! Ti crea problemi???

Io ho il diritto di pensare che Giovanardi sia un buffone, daltronde è un mio pensiero, nulla di oggettivo per carità, non sto dicendo che Giovanardi è un buffone, sto solo dicendo che secondo me Giovanardi è un buffone.

Sarebbe stato più interessante avvanzare ipotesi di illazioni gravi nel nostro articolo, che parlava di conflitto d'interessi dei gemelli Giovanardi.

Guarda qui:
http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=1101

Forse Ennio non conosci neanche il codice penale, molto probabilmente. Vai a studiare che è meglio!!!

Io agisco per conto di un associazione riconosciuta, come già detto, se ritieni che ci siano delle offese verso qualcuno, puoi avanzare TU STESSO denuncia all'autorità giudiziaria.

Quindi il mio rifermento già te lo dato, visto che è un email ufficiale e registrata, e non su un dominio hotmail, google mail, etc, ma con dominio personale, è rintraciabilissima.

Come già detto, noi inviamo sempre tutto il materiale da noi esposto a Giovanardi, con tanto di Statuto dell'associazione allegato (e come, credo, sai nello Statuto ci sono anche i nomi di tutti gli appartenenti, compreso il mio).

Se vuoi ti mando tutto anche a te, mandami la tua email, a: [email protected]

Scrivimi aspetto tue notizie, almeno se vorrò insultarti potrò farlo privatamente ......

Per quanto riguarda la parola buffone, puoi andare a vederti la sentenza della corte di cassazione che dice: "Non è reato dire ad un politico buffone, Corte di Cassazione sentenza 4129/08"

E poi, vai a giocare a bocce, che almeno ti rilassi!!!
10 febbraio 2011 16:41 - ennio4531
x dakorda

.. fammi capire bene .

Hai inviato si o no a Giovanardi con le tue generalità quanto di seguito affermi su questo forum ?

" Lo sappiamo bene che Giovanardi è messo li da altre persone, e che è un burattino ai servizi, sopratutto di interessi transnazionali.".

Mi confermi ?

Oppure, ti sei messo a giocare in difesa invitandomi a scrivere alla tua email bla ..bla.. bla...

Mentre mi accusi affermando' Forse Ennio, non conosce la libertà di pensiero.' , scrivi anche 'Le tue Ennio sono ilazioni, che come ben sai, sono passibili di denuncia penale.' ....

Che fai ?

Tu insulti e ti appelli alla libertà di pensiero, mentre io , avendo avanzato illazioni ( ... de chè ) mi minacci adombrando una denuncia penale ?

E la libertà di pensiero ... dove la metti ?

Amico ... un pò di coerenza ...datti una regolata ...
10 febbraio 2011 12:00 - dakorda
@Ivan

Si, mi pare che concordiamo perfettamente su tutto.

Noi ci stiamo adoperando per creare un grosso movimento coalizzato con l'unione di tutti i gruppi antiproibizionisti.

A Bologna ai primi di Aprile (dovrebbe essere il 3), faremmo un convegno dove sono stati invitati varie personalità inerenti alla legalizzazione della Canapa.

Ancora non abbiamo certe tutte le presenze, e quindi non svelo chi probabilmente interverrà.

Per ora, stiamo preparando una video intervista a Gianluigi Gessa, con cui ho avuto un incontro anche ieri.

Gessa si è fatto una sonora risata, quando ha visto il testo in oggetto di questo articolo.

Lo stesso Marco Diana che ha scritto nel libro di Giovanardi, è stato allievo di Gessa, e si è stupito il professore quando ha visto che Diana era su posizioni proibizioniste, avendo lui il ricordo che tale ricercatore si trovava su posizioni opposte.

Non sarà che il D.P.A. finananzi copiosamente, coloro che dicono ciò che il loro 'capo' vuole???

Ancora ci chiediamo perchè il D.P.A. dipenda dalla presidenza del consiglio, mentre dovrebbe essere una branca del ministero della salute, con il nome più appropriato di 'Dipartimento contro le droghe d'abuso".

http://www.legalizziamolacanapa.org/

[email protected]
10 febbraio 2011 11:26 - dakorda
@Ennio

Ennio forse non ha visto che ho pubblicato varie volte l'indirizzo email

lo ripeto:
[email protected]

Forse ennio non ha neanche compreso cosa ho detto, che ovviamente si riferiva a interessi transnazionali come quelli petroliferi e farmaceutici, controllati dagli USA e dall'ONU.

Forse Ennio, non conosce la libertà di pensiero. Forse Ennio è più vicino al pensiero oltranzista di Giovanardi che desiderebbe la non possibilità di replicare alle sue idiozie proibizioniste.

Forse Ennio non sa, che ogni nostra pubblicazione, dal sito www.legalizziamolacanapa.org, viene spedita via email, a Giovanardi, Serpelloni ed altre varie persone delle istituzioni.

Noi stiamo aspettando che si facciano sentire, che rispondano alle email, ma nulla, fanno finta di non vederci. Ed è chiaro il perchè: Preferiscono ignorarci che contrastarci, perchè sappiamo bene che non conta parlarne bene o male, ma basta parlarne. E se parlano di noi, ci faranno conoscere ancora di più.

Se Ennio ritiene che ci siano i presupposti di una denuncia all'autorità giudiziaria, lo invito a scriverci all'indirizzo di sopra. Faremmo in modo di farli avere tutti i nostri nomi, indirizzi, e numeri telefonici (se lo ritiene opportuno).

Siamo un'associazione legalmente riconosciuta dal nome ASCIA (Associazione per la sensibilizzzione sulla Canapa Autoprodotta in Italia), facente capo al sito Legaliazziamolacanapa.org.

Le tue Ennio sono ilazioni, che come ben sai, sono passibili di denuncia penale.

Quindi aspettiamo una tua email, in modo che noi ti forniamo i nostri dati, e tu i tuoi.

Ok???
9 febbraio 2011 19:07 - ennio4531
x dakorda

Ti invito, se credi a quel che affermi,
" Lo sappiamo bene che Giovanardi è messo li da altre persone, e che è un burattino ai servizi, sopratutto di interessi transnazionali.", di ripeterlo scrivendolo a Giovanardi lasciando le tue generalità e indirizzo.

Ci sarebbe una querela e tu, di fronte al mondo in una'aula di tribunale, potresti finalmente smascherare il reprobo.

Fatti coraggio, rompi l'anonimato e ... scendi in campo !

Facciamo il tifo per te !
9 febbraio 2011 19:04 - IVAN.
.



(da Dakorda:)
«Secondo alcuni, sotto il concetto di legalizzazione rientrerebbe anche la regolamentazione, ma secondo i più le due cose vanno differenziate. Considerare sullo stesso piano eroina e canapa è comunque da folli, il metodo di Legalizzazione delle due sostanze deve essere totalmente diverso. Per me la canapa potrebbe essere venduta al tabacchino, l'eroina no!»
__________________________


Chiaro. Di fondo stiamo dicendo la stessa cosa, Dakorda; forse intendiamo solo in modo diverso alcuni termini specifici (per esempio, io sono proprio uno di coloro per i quali "...sotto il concetto di legalizzazione rientrerebbe anche la regolamentazione")

Con "stesso piano" intendevo che entrambe le sostanze (eroina e canapa) devono rientrare in un ambito di controllo LEGALE; poi, in successione, è ovvio che le MODALITÀ di legalizzazione/regolamentazione devono essere diversificate per ciascuna sostanza (vedi il discorso qui sotto, con Chinaski).

Per le cosiddette "droghe pesanti", il discorso della regolamentazione è lungo e complesso;
per la semplice canapa invece mi sorprende l'ipocrisia con cui ci si ostini a demonizzarla, laddove sostanze similari (tabacco e alcool) sono legalizzate/regolamentate senza problemi, né logistici né ideologici.



.
8 febbraio 2011 17:29 - dakorda
@ Ivan

Si conosco benissimo, le differenze tra regolamentazione, legalizzazione, liberizzazione.

- Regolamentazione: Nonostante la sostanza rimanga illegale, vi è una certa tolleranza, nell'acquisto o nella vendita di piccole quantità a scopo personale. Si potrebbe ritenere regolamentazione, il sistema olandese (che non è legalizzazione), ma anche la rep.Ceca, Spagna, Svizzera (però per le narcosale) o altre nazioni dove fino ad un certo quantitativo di sostanza o di piante, non si rientra in un concetto penale.

- Legalizzazione: Vui sono delle apposite leggi che consentono il commercio sotto un aspetto legale e controllato, come Alcool e Tabacco, in cui la produzione rimane vietata senza specifica autorizzazione. Non c'è nessun paese al mondo in cui la Canapa è legale. (Secondo alcuni, sotto il concetto di legalizzazione rientrerebbe anche la regolamentazione, ma secondo i più le due cose vanno differenziate)

- Liberizzazione: E' il concetto estremo, libero commercio senza vincoli. Totalmente utopistico.

Considerare sullo stesso piano, eroina e canapa e comunque da folli, quando dici:
"E non ha nulla a che fare nemmeno con le differenziazioni in base alla PERICOLOSITÀ delle diverse sostanze (per come va inteso il termine "Legalizzazione", Eroina e Canapa possono essere considerate sullo STESSO piano, cioè sostanze "a rischio" che esigono una precisa REGOLAMENTAZIONE STATALE)."

Su questo non sono assolutamente daccordo, il metodo di Legalizzazione delle due sostanze deve essere totalmente diverso. Per me la canapa. potrebbe essere venduta al tabacchino, l'eroina no!!! Per l'eroina andrebbe effettuata un procedura di riduzione del danno, con narcosale e centri di recupero per chi sia interessato a smettere.

La più grande fregatura della fini-giovanardi è stato l'accorpamento di tutte le sostanze in un unica tabella, dire che sono entrambe sostanze a rischio non fa che alimentare questa ideologia proibizionista.

Per questo noi a differenza dell'antiproibizionismo storico, pretendiamo la regolamentazione della canapa per i consumatori adulti, ma non proferiamo parola sulla regolamentazione di altre sostanze. Basta confondere le carte, così si fa il loro gioco!!!

http://www.legalizziamolacanapa.org/
8 febbraio 2011 16:10 - IVAN.
.



LEGALIZZAZIONE & LIBERALIZZAZIONE
*****

(da Dakorda:)
«Rispetto a sostanze realmente delibitanti come Eroina, Cocaina e sostanze sintetiche, la Canapa è un altra cosa; sarebbe in effetti sconcertante pensare che si possano legalizzare (ma regolamentare si) o liberalizzare tutte le sostanze indistintamente, solo per un presunto diritto individuale.»
______________________________


Comprendo il concetto generale che vuoi esprimere, Dakorda, tuttavia dobbiamo fare un preciso distinguo tra "Legalizzazione" e "Liberalizzazione".

Nell'ambito del problema-droga, il termine "Legalizzazione" va inteso UNICAMENTE con un solo significato, ovvero:
la Produzione e la Commercializzazione di sostanze stupefacenti sotto controllo STATALE, le quali comunque potranno essere messe a disposizione SOLO dei tossicodipendenti "storici" - e RIGOROSAMENTE previo regolare certificato medico che li attesti come tali.
That is. Nothing else.


Pertanto "Legalizzazione" non ha proprio NULLA a che fare col concetto (insensato) di "Liberalizzazione" inteso come droga-libera-per-tutti.
E non ha nulla a che fare nemmeno con le differenziazioni in base alla PERICOLOSITÀ delle diverse sostanze (per come va inteso il termine "Legalizzazione", Eroina e Canapa possono essere considerate sullo STESSO piano, cioè sostanze "a rischio" che esigono una precisa REGOLAMENTAZIONE STATALE).



I benefici della Legalizzazione sono evidenti:

• 1) Le sostanze prodotte/coltivate sotto l'egida Statale sarebbero sottoposte ad un rigido controllo della QUALITÀ.
Di conseguenza, si verificherebbe una drastica diminuizione dei rischi di overdose o di tagli con additivi che provocano assuefazione.

• 2) Notevole diminuizione dei PREZZI (attualmente "gonfiati" a totale discrezione delle organizzazioni clandestine, essendone le UNICHE produttrici).
Ciò preverrebbe anche quella miriade di reati che molti tossicodipendenti sono costretti a commettere giornalmente per racimolare il costo di una dose.

• 3) Si toglierebbe alla Malavita la sua principale fonte di introiti.
Essa non sarebbe in grado di reggere la "concorrenza" con lo Stato, sul terreno di prezzi & qualità.



Giovanardi & C. possono essere all'oscuro di questi semplici punti?...
Certo che NO, ovviamente; li conoscono già BENISSIMO.
Perciò il loro ostinarsi a portare avanti assurde campagne proibizioniste ha una sola spiegazione: MALAFEDE.

Ho già spiegato come la Criminalità tragga enormi interessi dal fatto che Produzione & Commercializzazione di droga rimangano ILLEGALI (cioè, non regolamentate dallo Stato);
nulla di strano, quindi, che la Criminalità eserciti tutta la pressione politica che le è possibile affinché il COMPLETO monopolio delle sostanze stupefacenti rimanga nelle sue mani.

Le argomentazioni di Giovanardi a difesa della sua "nobile" campagna proibizionista fanno acqua da tutte le parti; la sua sola astuzia è quella di esporle SEMPRE in un contesto privo di contraddittorio, poichè in un dibattito ONESTO un qualunque esperto potrebbe sgretolare i suoi fragili sofismi con assoluta facilità.



Comunque rassicurati; in realtà sono ben pochi quelli che si bevono i suoi ridicoli proclami.
Infatti la campagna proibizionista del DPA non procede GRAZIE al "consenso popolare", bensì procede NONOSTANTE questo "consenso popolare" non ce l'abbia affatto.
(Il che è la cosa più preoccupante, poiché significa che ormai il Popolo non ha più alcuna voce in capitolo sulle decisioni prese d'arbitrio dalla Casta. Alla faccia della "Demos-Kratos".)




.
8 febbraio 2011 13:16 - dakorda
@chinaski

Daccordissimo, infatti sta proprio li la pericolosità.... di questo aproccio antidroga.

I giovani che iniziano ad usare Canapa, e magari si informano, sapendo magari ciò che è la canapa, ciò che può fare, etc, sentendo dire che le 'droghe' sono tutte uguali, potrebbe pensare anche che se la canapa non fa così male, allora non faranno così male neanche l'eroina e la cocaina.

Regolamentare la Canapa come Alcool e Tabacco (che sono sono sostanze dalla maggiore dannosità, ma per questioni culturali ed economiche, non possono venir totalmente tolte dal commercio)

Divieto di pubblicità per gli alcolici.

Somministrazione controllata di Eroina per i tossicodipendenti.

Per la Cocaina non saprei, secondo Gessa, un consumo controllato è possibile ma è un qualcosa di utopistico, in quanto è difficile 'controllarne' il consumo, da parte di un soggetto addicted.

Ieri ero al dipartimento di Neuroscienze, a parlare con Gianluigi Gessa, è notevolemente contrariato dall'impostazione del manuale (tomo di 550 pagine) edito dal D.P.A., sopratutto in relazione a come viene presentata la questione canapa come un male assoluto. Secondo Gessa, l'unica via d'uscita è la legalizzazione.

Ci ha concesso una video intervista, che sarà effettuata ai primi di Marzo, dove si tratteranno temi concernenti nuovi studi sulla canapa (non quelli citati dal libro 'cannabis e danni alla salute, in quanto 'rimodellati' secondo esigenze ideologiche e politiche), la sua pericolosità nel consumo ludico, legalizzazione o regolamentazione della sostanza.

Informeremo comunque anche ADUC, di questa intervista, per un eventuale diffusione a tutti i livelli, per far girare una voce autorevole al di fuori della classica propaganda di 'regime'.

Ieri abbiamo pubblicato un estratto di una vecchia intervista a Gessa, che sicuramente avrete già letto, ma che comunque in linea di massima esplicita il suo pensiero, che è attualmente ancora più aperto e ragionevole, avendo sentito di persona cosa pensa.

Articolo vecchia intervista a Gessa:
http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=1112

Collaborate con noi, scriveteci a:
[email protected]
8 febbraio 2011 12:29 - chinaski
@dakorda

Ovvio, la cannabis andrebbe regolamentata, più o meno con modalità similari a quelle di tabacchi ed alcolici. Si possono decidere le modalità specifiche ma l'approccio da proporre è chiaramente di questo tipo.

Sarei favorevole anche alla somministrazione controllata di eroina farmaceutica per i tossicodipendenti cronici che non rispondano a metadone/buprenorfina/subuxone.

Molto più difficle, sarebbe regolamentare l'uso della cocaina e degli stimolanti, onestamente sarebbe difficile stabilire dei parametri di regolamentazione per la cocaina. Senza parlare di sostanze devastanti come amfetamine o peggio metamfetamine.

Il problema è che oggi ci troviamo di fronte, grazie a questa stramaledetta legge, a una nuova ondata di uso di eroina tra i ragazzi tra i sedici e venti anni. Non si bucano, la fumano sulla stagnola, ma è chiaro che tra pochi anni passereanno inevitabilmente alla siringa e ci troveremo con una nuova ondata di tossicodipendenti.

Tanto, l'eroina è come la cannabis no? Non esistono droghe pesanti e droghe leggere! Fanno male tutte! Quindi, provato lo spinello e visto che non è poi tutto sto pericolo come mi dicevano, perchè non provare l'eroina? Così ragiona un ragazzino imberbe, magari debole di carattere e ignorante in materia.

Ditemi voi se tutto questo non è criminale.
8 febbraio 2011 11:57 - dakorda
@Ivan

Lo sappiamo bene che Giovanardi è messo li da altre persone, e che è un burattino ai servizi, sopratutto di interessi transnazionali.

Ma mettere un burattino anche con interessi 'particolari' rafforza la sua posizione ed il suo impegno.

Ti posso garantire che a livello nazionale Giovanardi ha una discreta autonomia, tra cui anche quella di bloccare eventuali manifestazioni antipro, o eventi musicali di portata nazionale con la scusa del consumo di stupefacenti.

Nessun altro elemento del governo in carica ha un interesse tanto morboso.

Bisogna anche considerare che Giovanardi è sottosegretario con delega alla famiglia e lotta alla droga. Un ministero morale, insomma.

Non si dice, nell'articolo, che esiste una politica repressiva a causa di interessi concomitanti tra i gemelli, ma che esistendo interessi concomitanti, fa comodo far credere che un consumatore di canapa, abbia bisogno di un centro di recupero per uscire dalla "tossicodipendenza".

Il problema base, è far uscire la cultura della Canapa, ed il suo uso consapevole da parte di persone adulte, dal problema 'droga', intese come tali, sostanze realmente delibitanti, come Eroina, Cocaina, sostanze sintetiche.

Fintanto che la Canapa, viende considerata al pari di sostanze realmente più pericolose, e fintanto che altre sostanze anche se legali vengono separate dal concetto di droga, non si fa da nessuna parte.

La Canapa è un altra cosa, sarebbe in effetti sconcertante pensare che si possano legalizzare (ma regolamentare si) o liberalizzare tutte le sostanze indistintamente, solo per un presunto diritto individuale.

http://www.legalizziamolacanapa.org/
8 febbraio 2011 11:51 - chinaski
@Ennio

Colgo anche l'occasione per scusarmi con te per alcuni miei toni eccessivi nelle risposte, vediamo se questa può essere la base per iniziare una discussione costruttiva, nel merito del problema, e scevra da ideologie precostituite da entrambi i lati.
8 febbraio 2011 11:16 - chinaski
@Ennio

Per una volta hai scitto una cosa sensata, priva di toni provocatori e astio. Questo per dimostrarti che non nutro pregiudizi di sorta.

Siamo arrivati ad un punto comune: l'uso di stupefacenti per uso non medico è un male per la persona e riduce la libertà, su questo conveniamo tutti. Riduce la libertà al pari di molte altre cose (non solo sostanza chimiche) che invece sono legali.

Ora ti chiedo: dopo ottanta anni di proibizionismo vogliamo fare una valutazione seria dei costi/benefici, come si fece dopo solo 15 anni di proibizionismo degli alcolici?
7 febbraio 2011 19:10 - ennio4531
x SMGL


Ops … intendevo anti … ovviamente … grazie per la correzione .

Quando scrivi : ‘ Perchè, forse, la vera utopia è quella di pensare che il problema droghe sia risolvibile.. mentre probabilmente, purtroppo, non lo è. ‘ non posso che convenire con te.

Se l’uso delle droghe per persone sane rappresenta una delle tante facce del Male che rende l’uomo meno libero, è utopistico pensare di sconfiggerlo.

Il proibizionismo ne evidenzia la nocività , l’antiproibizionismo si limita ad osservarla, altri ci giocano, altri ancora la esaltano.

‘Quando non sai qual è la strada giusta, scegli la più difficile’ … io ci provo ….
7 febbraio 2011 10:15 - SMGL
x Ennio


"Quindi ne deduco che , se uno stato democratico decide di proibire un comportamento perché ritiene che possa danneggiare l’individuo e quindi comportare un costo sociale, il proibizionismo ha un suo fondamento legittimo .

Bene , almeno su di un punto siamo d’accordo ; molto meno lo saranno i proibizionisti duri e puri ."


Immagino che ti sia sfuggito un "anti-"...
Comunque il fondamento del proibizionismo è assolutamente legittimo, anche se non per tutti equivale a quello da te descritto, ma ha ragioni più vicine ad una certa visione morale o politica, quando non adirittura di convenienza economica...

In ogni caso bisogna poi vedere se il proibizionismo ha effetti positivi o controproducenti.

Guarda la cannabis.
La politica proibizionista (evito di raccontare la sua origine, Aslinger, l'USA anni '30, la crisi economica, ecc. ecc. una storia che conosciamo tutti) ha di fatto "eliminato" la canapa per tutti quegli usi positivi per la società mentre l'ha diffusa proprio per quello che è l'utilizzo per cui (formalmente...) è stata proibita: quello psicotropo.
Il consumo di cannabis come stupefacente si è trasformato in fenomeno di massa in regime proibizionista.
Anzi, probabilmente proprio a causa del proibizionismo (non vi è la controprova, ma gli indizi sono molto forti...).

Poi sono d'accordo con te che discutere sul come legalizzare, sull'età del consumo, i meccanismi di controllo e o suoi annessi e connessi...ecc. ecc. sia meglio farlo un'altra volta.

Però non si può negare che se in quasi 80 anni di proibizionismo i risultati sono questi, considerare una politica diversa (possibilmente a livello globale), dovrebbe essere doveroso.
Una politica che sia più efficace nel controllare e ridurre i problemi legati alla droga.
Perchè, forse, la vera utopia è quella di pensare che il problema droghe sia risolvibile.. mentre probabilmente, purtroppo, non lo è.
5 febbraio 2011 22:28 - ennio4531
X SGML

Prima scrivi che : l'antiproibizionismo … parte dal principio che la libertà personale non deve essere toccata fin quando non lede quella altrui ‘ , adesso sostieni che se questa libertà, pur non ledendo libertà altrui, può comportare un costo sociale allora lo stato può limitarla.

Quindi ne deduco che , se uno stato democratico decide di proibire un comportamento perché ritiene che possa danneggiare l’individuo e quindi comportare un costo sociale, il proibizionismo ha un suo fondamento legittimo .

Bene , almeno su di un punto siamo d’accordo ; molto meno lo saranno i proibizionisti duri e puri .

Andiamo in dettaglio:

-da quale età ci si può ‘cannare’ ?
Diciamo dai 21 anni in su ….

Non capisco perché 21 anni . Se la canna è meno pericolosa dell’alcol , perché l’alcol è lecito a 18 e la canna a 21 ? Il mitico prof . Gian Luigi Gessa sostiene che la canna può inceppare i neuroni fino a 25 anni . Se facciamo 25 anni, non sarebbe meglio ? Rimane il problema di chi non intende aspettare 21/25 anni per prendere il volo ? Verso questi … cosa facciamo ? Manteniamo il proibizionismo e il relativo apparato di controllo ?

-quale sarebbe l’organo ‘scientifico’ deputato a stabilirne le quantità e l’età per l'iniziazione alla canna?
Una commissione medica internazionale.

Commento: stante che la materia è in pieno divenire e che, come sul clima, i pareri sono i più disparati, chi sceglierebbe la commissione medica ? Giovanardi o qualche proibizionista duro e puro ? Chi mi garantisce che la commissione medica sia prevenuta verso una scelta o l’altra ?

-in caso di smercio di canne da parte di chi se ne approvvigiona a mezzo ricetta ad altri magari minorenni, sarebbero previste penalità ? E se sì, di quale natura ?
Sicuramente tutto il commercio svolto al di fuori di quello autorizzato diventerebbe automaticamente contrabbando, e quindi punito con forti sanzioni penali, da aggravare ulteriormente in caso siano coinvolti minorenni.

Quindi se un consumatore, occasionalmente, cede un poco della sua roba ad amici e conoscenti privi di tessera , per te dovrebbe andare in carcere . Penso che Giovanardi sia, al riguardo, meno manettaro di te !

-e se fosse il minorenne a smerciare, cosa proponi ?
Da qualcuno dovrebbe pur procurarsi la merce, e per questo qualcuno sarebbero "volatili per diabetici"... se il minorenne collabora ne esce pulito, altrimenti "volatili per diabetici" anche per lui.

Scopro in te un vero carattere … draconiano !!!

Scrivi… Andrebbe considerato più o meno come un superalcolico, ma con controlli e limiti più rigidi. Sarebbe quindi vendibile su licenza (certo non nei supermercati), i cui titolari andrebbero selezionati accuratamente, magari con un bando pubblico…. Per acquistare si dovrebbe essere in possesso di una tessera personale (magari elettronica con un collegamento ad un sistema centrale internazionale in cui vengono registrati gli acquisti) e posto quindi un limite di acquisto……
Ovviamente la mia è un'ipotesi un po' buttata lì, sicuramente molto utopistica vista la situazione attuale.

Commento : la tessera ? Spetterebbe di diritto e quale ente dovrebbe distribuirla o ritirarla in caso di abusi ? Il canale distributivo quale sarebbe ? Ne facciamo uno nuovo ? E il tutto gestito da un sistema centrale internazionale …..
Convengo con te che la tua ipotesi sia sicuramente molto utopistica e quindi irrealizzabile .

Aspetto soluzioni meno …. oniriche …

Dei valori dell’uomo che vanno oltre la droga, la tassazione del suo commercio, quantità , costi sociali , tessere , caro SMGL, ne parleremo in un’altra occasione ….
5 febbraio 2011 22:02 - ennio4531
caro pettine,

dal tenore delle tue risposte, ti consiglio una doppia pozione di tisane calde ... più sonno ... meno c.....
5 febbraio 2011 20:20 - pettine
caro ennio, il tuo non capire un cazzo è irritante.. ma vabbè..
tisana? meglio un bel cannone!
5 febbraio 2011 15:42 - IVAN.
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GENERALI & PORTABANDIERE

(ovvero: perchè dei "Giovanardi" non deve iportarci più di tanto)
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(Per Dakorda:)


Ho dato un'occhiata al link da te suggerito (http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=1101).

In sintesi, viene ipotizzato un interesse personale della famigliola Giovanardi nel demonizzare artificiosamente la Cannabis al fine di mantenere un lucroso giro d'affari con le loro cliniche private.

Uhm...Mah.

Personalmente tralascerei questa questione, valutandola come "molto secondaria" nel contesto generale della politica antidroghe.

In fondo, sarebbe come riconoscere a Carlo Giovanardi una AUTONOMIA di gestione della propria carica...che in realtà NON possiede.

Anzi, diciamolo pure: Giovanardi è soltanto un burattino piazzato lì con lo scopo di fare da semplice PRESTANOME ad una campagna proibizionista che in realtà viene mossa da ben ALTRI tirafili;
lui ci mette il nome e la faccia (su cui tirare i pesci), mentre dietro le quinte i VERI promotori del Proibizionismo non corrono alcun pericolo.



Confermo: Giovanardi NON ha una autonoma voce in capitolo sulla campagna che rappresenta.
Lui si limita ad imparare a memoria la lezioncina che gli passano su un foglietto, e poi la ripete in pubblico da bravo galoppino.

In breve, Giovanardi non è la CAUSA dell'attuale sconsiderata politica antidroga, bensì soltanto il suo PORTABANDIERA - e in quanto tale, è RIMPIAZZABILE a piacimento.
Di questo dobbiamo farcene una ragione; infatti se QUESTO "Giovanardi" venisse silurato, i suoi "generali" ne metterebbero subito un altro al suo posto, e tutto rimarrebbe uguale a prima.

Non è lui il vero "nemico". Attenzione quindi agli specchi per allodole, poiché sparare sul semplice Portabandiera non serve a vincere le battaglie.



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5 febbraio 2011 15:37 - IVAN.
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Impeccabile, a mio avviso, l'intervento di Sergio.

Evidenzierei un suo passaggio:

«Non è la sostanza in sé che determina la dipendenza, ma il rapporto tra l’individuo e la sostanza.»



Nella sua apparente semplicità, questo è un concetto di pura e indiscutibile LOGICA.

Allora dobbiamo chiederci: come mai i sedicenti "esperti" del DPA sembrano ignorare questo concetto di "semplice logica" che invece a noi contadinotti analfabeti appare tanto scontato?

Forse non ci arrivano col cervello? Non credo, dato che persino un bimbo di 6 anni è in grado di recepire un concetto così elementare.

Quindi le opzioni per continuare ad affermare che "le sostanze provocano dipendenza" si restringono alla pura MALAFEDE. Non ci si scappa, direi.



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5 febbraio 2011 12:27 - dakorda
Caro Ennio, nonostante mi fossi ripromesso di non replicare alle tue idiozie.... perchè come già detto è tempo sprecato, ti chiedo:

Ma c'era bisogno di guardarla la 'trasmissione', per affermare che trattasi di propaganda proibizionista della peggior specie?????

Se non sbaglio, hai detto che hai lavorato presso una comunità di recupero....... vero???

Non è che sei azionista anche tu di qualche comunità di recupero, e quindi sei interessato al fatto che anche i consumatori di cannabis siano considerati dei Tossicodipendenti???? Come lo è Daniele Giovanardi????

http://www.legalizziamolacanapa.org
5 febbraio 2011 11:43 - ennio4531
Dakorda prima ci racconta che " Neanche io ho visto la trasmissione porta a porta, perchè neanche posseggo la TV." e poi conclude "Classica trasmissione propagandistica, di Giovanardi & C,.... ".

Questa sì che è ... logica !!!

Complimenti !
4 febbraio 2011 17:15 - dakorda
@chinaski, @Ivan

Neanche io ho visto la trasmissione porta a porta, perchè neanche posseggo la TV.

Classica trasmissione propagandistica, di Giovanardi & C, sopratutto per mettere in risalto l'ultima pubblicazione del DPA, appunto.

Ma quando un singolo od un gruppo, ricorrono a codeste armi 'letali' come questo Tomo di 500 pagine, cariche di vigliaccheria e idiozie allo stato puro, i motivi che inducono a presentare simili 'prove' 'scientifiche' contro la Canapa, sono l'opposto di ciò che qualcuno potrebbe pensare.

Si sentono minacciati, la loro guerra non ha senso, e tentano di rafforzarla con delle 'astuzie' a dir poco 'stupide'.

Questa mattina ho avuto un coloquio telefonico, con Gianluigi Gessa (che conosco personalmente), e Lunedì lo incontrerò al dipartimento di Neuroscienze della facoltà di Cagliari.

Stiamo infatti predisponendo un intervista video, con Gessa, proprio sulla questione del 'manuale' del DPA e sulla propaganda governativa.

Gessa è molto contrariato, dal fatto che ancora oggi si abbia il coraggio di sparare simili falsità, sulla canapa.

Serpelloni è stato allievo di Gessa, ma secondo il professore, è stato scelto proprio per la sua capacità di dire ciò che vuole il suo capo.

Inoltre c'è la questione, del conflitto d'interessi dei gemelli Giovanardi, per la questione della gestione dei centri di recupero.

Leggete qui: (Giovanardi: Conflitto d'interessi?)
http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=1101
4 febbraio 2011 15:02 - chinaski
Sergio2:

Ottimo, ottimo....ancora ottimo.
4 febbraio 2011 14:48 - chinaski
@Ivan:

Grazie delle tue spiegazioni Ivan, ritengo che quello che hai scritto su tali trasmissioni sia palesemente vero. Non posso giudicare nel merito però, poichè essendo un intellettuale, per giunta molto snob, non le guardo. Comprese quelle "de sinistra".

Ciao.
4 febbraio 2011 14:29 - SMGL
x Ennio

Domanda: Esistono oggi norme che ci obbligano a determinati comportamenti come l’obbligo del casco e delle cinture .
Ritieni che queste norme coattive, dal momento che non ledono la libertà altrui , siano illiberali e quindi da abolire ?
Risposta:
casco e cinture di sicurezza sono obbligatori perchè il loro utilizzo riduce la mortalità e quindi il costo sociale (che riguarda tutti). Costo sociale che non può essere compensato (vabbè, a parte le multe per chi non rispetta questa regola).
Il proibizionismo si è dimostrato non efficace nel ridurre il costo sociale del consumo di droga, anzi aggiunge ulteriore (spese per le forze di polizia, spese processuali, affollamento dei penitenziari... oltre ai problemi che crea ai consumatori, spesso superiori ai quelli legati al consumo della sostanza stessa), e non permette la possibile compensazione che potrebbe essere messa in atto con una tassazione del mercato regolamentato.


Domanda: ammesso che si arrivi a ‘legalizzare’ le droghe leggere ( … leggere … si fa per dire ..) , in concreto come regolamenteresti la materia ?
Provo, a grandi linee, a risponderti.

Esempio:
-l’uso è possibile solo con ricetta medica ?
No, ma sarebbe soggetto a monopolio di stato e le sostanze vendute controllate da esperti. Che avrebbero la responsabilità penale e civile di ciò che viene immesso nel mercato.

-se si rende obbligatoria la ricetta medica, la canna va considerata come un medicinale ?
-se la risposta è positiva, il costo sarebbe a carico del SSN … giusto ?
Andrebbe considerato più o meno come un superalcolico, ma con controlli e limiti più rigidi. Sarebbe quindi vendibile su licenza (certo non nei supermercati), i cui titolari andrebbero selezionati accuratamente, magari con un bando pubblico.
Le sostanze dovrebbero avere dei limiti sul principio attivo contenuto, e i titolari di licenza responsabilità penale e civile sul loro commercio.
Il costo dei controlli sulla sostanza e tutti i costi aggiuntivi che potrebbero gravare sul SSN sarebbero coperti dalla tassazione dalla del commercio.

-da quale età ci si può ‘cannare’ ?
Diciamo dai 21 anni in su. Se negli USA in molti stati la vendita di alcolici è proibita ai minori di 21 anni ci sarà un motivo, no?

-se la canna è consentita anche ai minorenni, esiste l’obbligo di informare i genitori ?
Assolutamente non consentita ai minorenni. I genitori, comunque, nel caso i propri figli, per qualche motivo, ne facessero uso, andrebbero non solo avvertiti, ma responsabilizzati.

-quale sarebbe la dose massima prescrivibile e consentita ad esempio giornaliera ?
Per acquistare si dovrebbe essere in possesso di una tessera personale (magari elettronica con un collegamento ad un sistema centrale internazionale in cui vengono registrati gli acquisti) e posto quindi un limite di acquisto. Per esempio un limite di 2 grammi alla settimana a persona sarebbe sufficiente a prevenire gli abusi e le dipendenze.

-quale sarebbe l’organo ‘scientifico’ deputato a stabilirne le quantità e l’età per l'iniziazione alla canna?
Una commissione medica internazionale.

-il medico, a seguito di un abuso o di un suo parere medico, può rifiutare la prescrizione ?
-in questo caso , il consumatore può ricorrere ad altro medico compiacente oppure deve ricorrere al TAR ?
-per i medici ‘proibizionisti’ sarebbe prevista l’obiezione di coscienza ?
Se il sistema funzionasse gli abusi diventerebbero pochi, e quindi ben individuabili. Laddove si riscontrassero problemi dovuto al consumo si potrebbe intervenire con la sospensione o al ritiro della tessera per l'acquisto (e ovviamente con terapie di recupero).

-in caso di smercio di canne da parte di chi se ne approvvigiona a mezzo ricetta ad altri magari minorenni, sarebbero previste penalità ? E se sì, di quale natura ?
Sicuramente tutto il commercio svolto al di fuori di quello autorizzato diventerebbe automaticamente contrabbando, e quindi punito con forti sanzioni penali, da aggravare ulteriormente in caso siano coinvolti minorenni.
Gli stessi titolari di licenza dovrebbero essere posti a controlli per conservarne la titolarità.

-e se fosse il minorenne a smerciare, cosa proponi ?
Da qualcuno dovrebbe pur procurarsi la merce, e per questo qualcuno sarebbero "volatili per diabetici"... se il minorenne collabora ne esce pulito, altrimenti "volatili per diabetici" anche per lui.

-Cosa risponderesti a gino che pretende di usarla per divertimento, relax, benessere... perchè ne ha voglia !! e quindi la vorrebbe ‘ liberalizzata’ ?
Che se lo fa a casa sua (o in locali autorizzati), se non si mette alla guida o svolge altre attività pericolose per terzi mentre ne è sotto l'effetto e rispetta le regole valide per tutti, sono solo affari suoi e non ho nessun diritto ad impicciarmi...

Ovviamente la mia è un'ipotesi un po' buttata lì, sicuramente molto utopistica vista la situazione attuale.
Il presupposto sarebbe comunque di una legalizzazione su scala internazionale, per lo meno Europea.
Perchè l'obiettivo sarebbe anche (se non principalmente) quello di combattere le mafie, che ormai sono globalizzate, e se la legalizzazione avvenisse solo da qualche parte, potrebbero utilizzare questo territorio "libero" come serbatoio per smerciare altrove....

Se poi funzionasse, si potrebbe vedere se è applicabile, con controlli ancora più stretti, per le altre sostanze.
Se non funzionasse, si è sempre in tempo a fare un passo indietro...

Sono stato abbastanza fazioso? ;-)
4 febbraio 2011 14:11 - sergio2
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Informazione, postriboli e lotta alla droga

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Ho visto anch’io la trasmissione Porta a Porta dedicata a “Droga come se ne esce”.

La trasmissione a mio avviso è stata un trionfo della banalità e della disinformazione con pochi spunti interessanti, prontamente silenziati.

Bernardini è stata inefficace e poco incisiva.
Certamente non è stata messa a proprio agio da una conduzione che, usando i criteri del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, potrebbe essere definita “turpe”.
Che c’entra contrastare l’affermazione che una canna non è più pericolosa di qualche bicchiere di vino o la domanda “quante persone sono morte per consumo di marijuana” con la ridicola vespasiana sintesi “allora secondo lei se una persona fuma ogni giorno per 365 giorni uno spinello non gli succede nulla?”
Credo che questo sia un esempio di turpe conduzione di un “postribolo televisivo”, sempre per emulare l’intenditore Berlusconi.

Turco ha espresso concetti condivisibili indulgendo troppo sui suoi amati toni da madonna pellegrina: un po’ di concretezza signora Turco, del suo sentire da mamma non sappiamo cosa farcene. Abbiamo milioni di mamme sensibili e attente come lei, però a un legislatore di lungo corso chiediamo altro.

La giovane attrice di cui non ricordo il nome ha giustamente messo in risalto l’inutilità del continuare a ripetere che le droghe fanno male… Ha tentato, dimostrando più intelligenza e competenza della coppia Meloni – Giovanardi, di spostare l’attenzione su qualcosa di logico ed efficace per contrastare la cultura\ricetta della droga\dipendenza.
Non le è stato possibile dire di più che un “serve altro”.
Questo altro nessuno ha voluto raccoglierlo perché fa sempre comodo ridurre tutto a una apparente contrapposizione tra tifoserie: favorevoli e contrari. Ma a cosa? Boh!


SERVE ALTRO
Occorre partire dalla consapevolezza che tendenza diffusa – da sempre – della nostra cultura è la medicalizzazione dei problemi. Milioni di persone soffrono di ansie immotivate e assumono tranquillanti per dormire; milioni di persone non riescono a concentrarsi senza accendere una sigaretta; altri hanno bisogno di dieci caffè al giorno e altri per parlare con una ragazza hanno bisogno di ingurgitare un po' di alcol. Anche molte giovani e meno giovani donne per rompere i freni inibitori hanno bisogno di tracannare un po'...
La nostra cultura e il nostro diffuso disagio portano tanti a non affrontare i problemi, ma ad accantonarli ricorrendo a qualche magica sostanza.

Combattere la droga significa combattere l’illusione che i problemi si risolvono ignorandoli.

La necessità di rinunciare alle illusioni sulla propria esistenza è la necessità di rinunciare a un’esistenza che necessita di illusioni per essere vissuta.

Cultura e progettualità sono le armi che consentono di essere padroni della propria vita e del proprio tempo.

Senza progettualità la vita perde interesse, subentra la noia, il tram tram del quotidiano che ci logora lasciandoci nella depressione della vita che sfugge.

Rifletteteci.
La morte è assurda perché non può essere oggetto di alcun progetto.
La vita senza progetto è un lento trascinarsi tra barbera e champagne…

Inutile, allora, insistere sulla nocività – che nessuno nega – delle droghe.
Inutile declamare come fanno Giovanardi e Meloni: occorre un’alleanza tra tutte le forze per mandare un unico messaggio contro le droghe, affermano.
Trasformandosi così, di fatto, in sponsor della droga e della cultura di morte, perché trasmettono messaggi privi di attendibilità e ricchi di contraddizioni criminogene.

Eterogenesi dei fini; questo il rischio quando compiti delicati sono affidati a persone senza alcuna credibilità e sensibilità politica, culturale e sociale.

Giovanardi e Meloni, ovvero come diffondere la droga in poche mosse.

Vediamo perché analizzando i punti centrali del loro pericoloso messaggio.


LA PERICOLOSITA’
Partiamo da un passaggio del comunicato che ha dato il via a questa discussione.

"E' un volume fondamentale - spiega Carlo Giovanardi, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, alla droga e al servizio civile - perche' sottolinea l'aspetto scientifico della vicenda e mette a tacere, una volta per tutte, la questione su droghe leggere e droghe pesanti: tutte provocano dei danni.”

Inutile sperare che l’ineffabile Giovanardi si zittisca giacché nessuno afferma che le droghe leggere siano innocue come l’aria di montagna che, en passant, anch’essa può far male in determinate condizioni…

Vogliamo capirlo che non esiste sostanza innocua?

Qualsiasi sostanza può essere letale: tutto dipende dall’uso che se ne fa.

Verissimo, poi, che alcune sostanze hanno una tossicità superiore ad altre; tra queste il tricloroetilene, l’etanolo… che non mi risultano proibite…
Stricnina, aspirina, novalgina, zucchero, coca-cola, soda caustica… vi dicono nulla queste sostanze?
Quante sono le sostanze potenzialmente molto nocive e in grado di uccidere chiunque o di far sballare e che sono disponibili in quasi tutte le case e giardini degli italiani?

Va dato un solo univoco messaggio: le droghe fanno male, affermano in una scalcinata recita i nostri professionisti della lotta alla droga.

E chi afferma il contrario?

Ma perché adottare leggi differenti pur in presenza di pari o superiore pericolosità?

Forse chi ha inalato tricloroetilene è meno pericoloso alla guida di chi si è fatto una canna?
Forse non ci sono persone che provocano incidenti perché alla guida fumano innocue sigarette? Io ho rischiato di morire a causa di un criminale automobilista fumatore di sigarette.
Forse chi è ubriaco o in stato di ebbrezza (non è giuridicamente la stessa cosa) è meno pericoloso di uno che ha fumato una canna?

Il tema della pericolosità, poiché affrontato in modo illogico e discriminatorio dagli incapaci legislatori rappresentati di se stessi o al massimo dei loro partiti, è destituito di qualsiasi valore culturale e giuridico.


LA DIPENDENZA
Gli sprovveduti legislatori alla Meloni o alla Giovanardi a questo punto tirano in ballo l’argomento della dipendenza.
Dimostrando ancora una volta la loro incredibile incapacità e inadeguatezza.

Esistono persone che sanno contenere e dominare l’uso di alcol, tabacco, cioccolato, cocaina, hashish, marijuana…
Esistono tantissimi consumatori sporadici e saltuari di droghe illegali.

Il messaggio che tutti diventano dei “tossici” è vero tanto quello che chiunque beve vino alla fine diventerà un ubriacone.
Non è vero che il fine giustifica i mezzi.
Non sarete mai creidbili se diffondete cazzate.

Non è la sostanza in sé che determina la dipendenza ma il rapporto tra l’individuo e la sostanza.

Anche la TV può dare dipendenza e anche il potere… purtroppo.
Senza dubbio alcuni legislatori occupano scranni parlamentari perché drogati di potere e non perché avvertono la responsabilità della funzione pubblica.
Volete sapere quanti parlamentari e ministri e sottosegretari sono dei tossici dipendenti da “potereina”?
Non è dato sapere, ma molti segnali lasciano supporre che si tratti dalla maggioranza assoluta.

Nessuno può in onestà essere credibile quando agita il tema della “dipendenza” e propugna provvedimenti legislativi e politiche di contrasto che discriminano tra sostanze che possono indurre dipendenza e comportamenti coattivi.
Tra queste sostanze, certamente i derivati della Cannabis, che però generano danni individuali e pericolosità sociale notevolmente inferiore rispetto ai danni generati dall’alcol.

Non è quindi il dato della “dipendenza” che determina una legislazione differenziata tra alcolici e cannabinoidi.

Anche l’argomento della dipendenza è quindi eliminato.

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Basta qui si esauriscono gli argomenti dei nostri solerti quanto inutili legislatori.

Quindi?

La prima conclusione possibile è che abbiamo molte persone che hanno costruito formidabili carriere fondate sulla simulazione della lotta alla droga, favorendo così il dilagare della droga e delle tragedie individuali e collettive.

Combattere la droga significa combattere l’atteggiamento mentale e culturale che porta a medicalizzare i problemi ovvero a ritenere che la soluzione di un problema, di un disagio, di un malessere sia nel semplice gesto di accendere una sigaretta, ingerire qualche sostanza da sballo, alzare il gomito…

Se non ci interroghiamo su cosa fare per contrastare il diffuso disagio sociale e individuale che genera dipendenza non potremo mai avviare una seria lotta alla droga, resteremo ancorati all’aspetto militare-repressivo che in oltre un secolo ha fallito.

Non va dimenticato che la droga si è diffusa in regime proibizionista e di continuo inasprimento delle pene.

Molto più comodo e facile insistere sulla strada della repressione, che da un lato consente di perpetuare la diffusione della droga e dall’altro di assicurare prestigiose posizioni di potere senza correre alcun rischio e senza dubbio senza rischiare di inimicarsi alcuni poteri forti, grandi sponsor di divieto e punizione.
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