COMMENTI
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8 maggio 2005 0:00 - carlo
Se non ci fosse la licenza , troverei giusto che chiunque venda cio´ che vuole, ma essendoci un piano regolatore per la grande distribuzione ritengo invece giusto che siano obbligati a vendere generi di largo consumo. E cio´ vale anche per le farmacie che non vendono preservativi. Comunque ancora una volta sono le religioni il vero problema, e´da li´ che partono sempre ignoranza, intolleranza e sottosviluppo!
8 maggio 2005 0:00 - Giuseppe P.
Beh se l'occidente è il tuo modo di pensare, allora fanno bene a trasformaci lentamente.

Però per fortuna l'occidente non ti rappresenta.
Buon esercizio di disprezzo e di veleno.
6 maggio 2005 0:00 - un padano in profondo disaccordo
Non è questione di vendere o non vendere la carne di maiale o gli alcolici. Che sia sbagliata o giusta non interessa. Il fatto è nella salvaguardia della propria identità e nello scontro di civiltà.
Io conosco gli arabi personalmente e li disprezzo con tutte le mie forze qui, (....anche nel loro paese, ad essere onesto, ma non è politically correct).
Chi vuol essere svegliato alla mattina dalla voce trapanante del muezzin, essere abituato a vivere nell'immondizia, assaporare i disgustosi e dolciastri effluvi e vedere la propria strada trasformata nella rue Saint Denis di Parigi (in centro, provata ad andarci), beh, alzi la mano.
Purtroppo sono giunto alla conclusione che nel lungo periodo vinceranno e ci trasformeremo lentamente. ma io, per fortuna, sarò già morto.

Io, come diceva
5 maggio 2005 0:00 - Roberto
Sono anni che cerco uova di struzzo ... pensate che in Italia esiste qualche veto sulla loro vendita ?... Perché non ne ho mai visti in nessun scaffale ....
2 febbraio 2005 0:00 - Giuseppe P.
"Nel mio quartiere la farmacia fa obiezione di coscenza e non vende preservativi e altri anticoncezzionali." (andrea p.)

Ho riportato questa frase dell'intervento di Andrea, perchè "esemplare".
Da noi nessuno si lamenta se il farmacista non vende preservativi per obiezione, o la pillola del giorno prima o del giorno dopo.

E qui, c'è di mezzo la salute, e nessuno alza barricate.

Perché allora indignarsi per la carne di maiale e gli alcolici che fanno piu danno del tabacco?

Se accadesse in Italia, allora anche le farmacie dovrebbero vendere la merce che per adesione al cristianesimo non vogliono vendere... e aggiungo un medico che lavora in un ospedale pubblico dovrebbe praticare l'aborto anche se cristiano. Commetteremmo una violenza comunque.

Vogliamo questo? No! Bisogna rispettare dunque le convinzioni religiose, di ogni tipo (e anche quelle laiche). Non a parole, ma dimostrarlo soprattutto quando queste convinzioni si "materializzano" nel fare quotidiano.
2 febbraio 2005 0:00 - ermanno
ognuno dovrebbe essere libero di vendere quello che vuole. Se c'è vera concorrenza, se cioè il mercato è veramente libero, ci sarà qualcuno che vende ciò che gli acquirenti preferiscono.
2 febbraio 2005 0:00 - Dario
Sinceramente non vedo come la presenza o l'assenza di un prodotto di largo consumo in un supermercato possa essere motivo di provvedimenti presi dall'autorita'. La questione sorge se tale presenza o assenza ha lo scopo di selezionare la clientela, nel senso di escludere qualcuno per via delle preferenze individuali non gradite. In questo caso, e' dovere dell'autorita intevenire perche si tratta di discriminazione e le questioni di religione non devono essere discriminatorie.
30 novembre 2004 0:00 - VIC
E'il come il fatto della presenza della croce nelle scuole...sec me ci dovrebbe essere una divisione tra cio' che é laico e cio' ke concerne la religione. Se siamo in Italia nn credo sia necessario avere la croce a scuola x dimostrare quanto siamo religiosi(la religione é spirituale no?)e quindi in qst modo ci mostreremmo "tolleranti" (solo in apparenza pero'...il comportamento individuale e collettivo é quello ke conta!)verso coloro che appartengono a religioni diverse. Per i supermercati:i musulmani dovrebero mostrarsi tolleranti nei nostri confronti vendendo anche i famigerati alcool e carne di maiale, l'importante é ke loro pratichino la loro religione. Nn credo ke vendere alcool o carne suina sia un peccato...Sono ospiti di qst Paese e sec me é importante integrarsi,accettare le nostre usanze nn costituire un ghetto a parte. Qst é la mia opinione e spero ke nn venga scambiata x intollerante poiché nn lo é assolutamente. E cmq...religiosi si ma fanatici no!Gli estremismi in tutti i sensi nn hanno mai portato nulla di buono...
21 novembre 2004 0:00 - gerundio.a
elena, non è il fatto che indigna, è da cosa scaturisce, sono le motivazioni.
mi pareva di averlo chiarito, ma se tu preferisci non capire, è un tuo diritto. Qui da noi, in un paese arabo , non so.....................c
16 novembre 2004 0:00 - dani
bravo Andrea, hai detto esattamente quello che avevo in mente anch'io.
16 novembre 2004 0:00 - anna
per abuhankitarsubualtrak:
infatti non siamo un paese islamico
anche se di questo passo, temo, ancora per poco)
ciao
15 novembre 2004 0:00 - luciano caiazza
sevogliamo esportare democrazia, con guerre preventive, dobbiamo prima accettare cio' che c'e' di buono nella cultura degli altri popoli, mentre in occidente costumi opposti sono un suicido legalizzato a costi inestimabili.
volentieri consumerei suino, ma se eliminassero anche il fumo, rinuncerei anche al bovino, ecc. ecc. ecc.;
non si puo' dire che nei paesi islamici facciano finta di rispettare questa regola antialcool.
19 novembre 2004 0:00 - gerundio.a
andrea e dani dimenticano la componente di servizio pubblico che gli esercizi commerciali aperti al pubblico debbono fornire: è vero che è il proprietario a scegliere la merce da vendere, perchè non potrà vendere tutti i prodotti presenti sul mercato,ma la scelta deve essere di tipo commerciale. In questo caso si tratta di apartheid merceologica,che trasuda razzismo strisciante; è il principio che la governa ad essere offensivo, non la scelta in sè.
E'chiaramente un modo per allontanare una fascia di persone sgradita.
22 ottobre 2004 0:00 - Andrea P.
Nel mio quartiere la farmacia fa obiezione di coscenza e non vende preservativi e altri anticoncezzionali.

Nessuno mi vieta di andare da un altra parte, ognuno deve essere libero di vendere cio che crede inquanto noi siamo liberi di comprare dove vogliamo.
21 ottobre 2004 0:00 - giulio
Senza troppi allarmismi, credo sia ingiusto privare un intero quartiere di un bene di consumo.
21 ottobre 2004 0:00 - Massimiliano
E' in atto una colonizzazione culturale, religiosa ed economica. L'Europa prossima (e neppure troppo) terra di conquista di Arabi ed orientali che continuano a scalzare via gli esercenti italiani proponendo merci prodotte a bassissimo costo grazie a mano d'opera schiavizzata. E le banche naturalmente fanno loro credito per aprire altri negozi!!!! E' assurdo, dobbiamo aprire gli occhi al più presto!
20 ottobre 2004 0:00 - gerundio
è in atto una colonizzazione.
bar, pizzerie, macellerie sono punti di diffusione che attirano la propria clientela nella zona ed espellono gli altri. Esattamente come fa i cuculo mettendo nel nido di altri uccelli il proprio uovo.
E questo è solo uno degli aspetti, e non il più preoccupante.
20 ottobre 2004 0:00 - abuhankitarsubualtrak
X CORRADO: SE METTI UNA MACELLERIA IN UN PAESE ISLAMICO E VENDI MAIALE, TI AMMAZZANO!! TI METTONO IN GALERA!!
abuh
20 novembre 2004 0:00 - elena
io lavoro in un discount, e noi non vendiamo zucchero di canna, guani di lattice monouso e preservativi...... vi prego, ritirate la licenza ai proprietari del locale!!!!!!
mi obbligano a prendere il the con lo zucchero normale, mi han fatto sporcare le mani e mi obbligano a rimanere incinta o a prendermi le malattieeeeee


ma scherziamo?????? a meno che non sia assolutamente richiesto dalla legge , non vedo perchè dovrei vendere una cosa che io non ritengo necessaria e che , a dirla tutta, non è nemmeno salutare, come alcool o carne suina. se io avessi un negozio non venderei stracci catturapolvere, che sono sostituibili da vecchi collant, cibo per cocorite, perchè mi danno sui nervi i loro versi al mattino presto e preferisco che nel mio quartiere nessuno le abbia e lumini da morto con la Madonna sopra, perchè mi deprimono. ora denunciatemi perchè sono contro la tecnologia, odio gli animali e sono irrispettosa nei riguardi del culto dei morti cristiano cattolico.
ma per favore, mi ricordate mia nonna che va via di testa se non trova il suo the preferito sullo scaffale..... solo che lei , santa donna, si limita a cambiare negozio invece di indignarsi.....
8 ottobre 2004 0:00 - Corrado
Bè certo che però mi piacerebbe vedere cosa capita a un cristiano che va ad aprire un supermercato che vende alcolici a casa loro se questa gente pretende libertà e eguaglianza DEVE a loro volta dare le stesse cose.. Non trovo accettabile anche se a prima vista sembra la soluzione migliore il discorso di andare a comprare più lontano, il quartiere si trasformerebbe in una casbah islamica e siccome per esperienza diretta so cosa vuole direnon credo sarebbe una bella cosa..
8 ottobre 2004 0:00 - FABRIZIO
Si chiamano TABELLE MERCEOLOGICHE ed indicano, per ogni tipologia di esercizi commerciali, ciò che quell'esercizio PUO' VENDERE, e non quello che é OBBLIGATO a vendere.

Per quanto mi riguarda, per ora, sono ancora convinto di vivere in un paese libero,...... per ora .... !!!
7 ottobre 2004 0:00 - Mario
X Andrea

ti quoto appieno

basta darsi un occhiata in giro per capire con chi si ha a che fare

:(

però in merito a questo "supermercato" direi che hanno la piena libertà di aprire e di vendere tutto quello che vogliono a loro discrezione.
Il punto è che se nella legislazione non viene specificato che un supermercato deve vendere prodotti PER TUTTI e non solo per particolari generi di clientela di fatto cose del genere possono tranquillamente capitare. e tutti noi dobbiamo accettarle.
ciao a tutti
6 ottobre 2004 0:00 - ANDREA
LA COLPA NON è DEL LORO FANATISMO, MA DI CHI, COMUNISTI E TERRORISTI, RETORICAMENTE LI DIFEMDONO PER DIMOSTRARE CHE loro NON SONO RAZZISTI, MA IO NON HO MAI VISTO UN COMUNISTA PORTARSI A CASA UN MAROCCHINO PER NATALE PER SFAMARLO.
TUTTI I COMUNISTI CHE CONOSCO IO VESTONO BURBERRYS E HANNO LA JEEP, E POI PREDICANO L'UGUAGLIANZA, PERCHè ALLORA NON MI COMPRANO UNA JEEP ANCHE A ME???
6 ottobre 2004 0:00 - giuseppe
chi difende queste scelte di sta' gente dal fanatismo estremo, e ce ne sono tanti, cosa penserebbe se io gestore di un edicola decidessi, per idea politica, di non vendere IL MANIFESTO - LA REPUBBLICA - L'ESPRESSO - L'UNITA' E LIBERAZIONE !!!!
è LA STESSA IDENTICA COSA.
6 ottobre 2004 0:00 - FABRIZIO
La frase da me riportata tra <> e che mi é stata censurata é stata pronunciata in TV su una rete nazionale ed é stata ascolatat da milioni di italiani.

Peccato che io non ricordi la data e il nome di chì l'ha pronunciata.

Mi spiace dirlo, ma averla censurata é il sintomo della nostra debolezza !

E non c'era bisogno di darne ulteriore dimostrazione....... !

A questo punto ..... vada come vada ....
5 ottobre 2004 0:00 - bastardo
...rimandiamoli a casa loro!!!!
5 ottobre 2004 0:00 - FABRIZIO
Penso che in un paese veramente libero ognuno sia libero di vendere ciò che vuole purché lecito (non si può certo vendere la dinamite !).

Il mercato libero premia e punisce in massima trasparenza ciò che é buono da ciò che non lo é.

Reagire a quanto sopra ipotizzato, più che indice di razzismo direi é indice di debolezza.

La nostra vera forza é dimostrare al mondo intero che l'Italiano é popolo corretto e democratico e che non cade in simili tranelli.

Il problema invece é un altro:

Quello che mi spaventa é una frase che ho sentito pronunciare in TV da un non ben precisato IMAM (si dice così ?) e che diceva pressapoco:

<>

Temo proprio che sarà così......
2 ottobre 2004 0:00 - marc
Queste "persone" non hanno rispetto degli altri e venendo da noi cercano di imporci con la forza le loro usanze. se ne tornino alla Mecca
2 ottobre 2004 0:00 - Gian Luca Minotti
vado in un altro supermercato!!!
1 ottobre 2004 0:00 - Pietro

E' ora che tutta questa gente inizi a
capire che non è nel suo paese, è in italia
se non gli stanno bene le nostre leggi,
che se ne tornino a casa loro ... ci hanno
stufato, facciamogliela capire
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