BASTA CON QUESTI SOPRUSI DI CHI VIENE A FARE IL PREPOTENTE
IN TERRA NOSTRA!
9 gennaio 2003 0:00 -
Se essere razzista vuol dire non chinarsi alle loro
prepotenze, alle loro usanze, non adeguarci alla loro
religione ecc...nel nostro paese, ebbene sono RAZZISTA!
9 gennaio 2003 0:00 -
Pensate che se fossimo noi a volere aprire un negozio dalle
loro parti,e vendere i prodotti che loro non condividono, ce
lo permetterebbero?
9 gennaio 2003 0:00 -
Prima di dargli il consenso alla gestione dell'attività, mi
farei dare dal governo del paese di provenienza degli
islamici un consenso scritto che lasci la libertà ad un
cittadino francese di aprire un supermercato che possa
vendere tutti i prodotti tipici francesi. Altrimenti farei
predisporre una legge in Francia che obbliga gli stranieri
che vogliono aprire un'attività commerciale ad uniformarsi
agli usi e costumi del paese ospitante compreso quindi
l'obbligo di vendere merce che non è contemplata con le
proprie usanze o religioni. Mi pare tuttavia che nei paesi a
religione islamica non ci sia questa libertà se non
addirittura la persecuzione per chi professa una religione
diversa. C'è un'altra notevole differenza tra islamici e
non: i primi non ammettono diversità tra culture e
religioni mentre le altre religioni tollerano, almeno senza
uccidere le differenti religioni. Dovremmo impedire
l'ingresso degli islamici nei paesi con differenti
religioni: è solo questione di tutelare la propria vita e
nient'altro. Badate bene questo non è razzismo è solo
precauzione.
9 gennaio 2003 0:00 -
per conto mio il supermercato non guadagnerebbe un euro
9 gennaio 2003 0:00 -
ognuno nel proprio negozio e’ libero di vendere o non
vendere cio’ che piu’ gli piace
9 gennaio 2003 0:00 -
Trovo la questione di tendenza molto polemica perche’
tenta di ottenere una risposta dettata dai sentimenti mentre
penso che la soluzione sia puramente di natura legale,
inoltre manca una scelta di risposte a favore del
supermercato stesso. Forse ogni venditore ha il diritto di
vendere cio’ che gli interessa senza essere legato ad una
gamma e pertanto se il supermercato che senz’altro
vendera' prodotti orientati verso un mercato Islamico
potrebbe avere tutti i diritti di togliere tutto cio’ che
risulta offensivo per la loro religione, se nella licenza ci
fosse l'obbligo di vendere tutto, allora sarebbero in torto
e dovrebbero essere sanzionati. D'altro canto nei
franchising non troviamo tutti i prodotti disponibili sul
mercato ma solo quelli messi a disposizione dal franchiser
stesso, non e' forse lo stesso che non trovare la carne di
maiale o gli alcoolici ??
9 gennaio 2003 0:00 -
Penso che il trattamento da riservare sia lo stesso che
viene riservato a noi nei loro paesi d'origine. Quello del
supermercato non è niente rispetto a quello di non
festeggiare il Natale in certi istituti scolastici per non
mettere a disagio i bambini islamici ad esempio.
10 gennaio 2003 0:00 -
Oddio.. ..un po' di alcool ogni tanto non fa male. ..e poi
pare che secondo gli islamici il maiale sia disprezzabile
perche' e' l’unico mammifero che non difende la sua
compagna e la lascia libera. Io non ci vedo niente di male
ne' nel maiale ma neanche in un altro supermercato in piu'.
10 gennaio 2003 0:00 -
vaffanculo islamici di merda
10 gennaio 2003 0:00 -
Se un occidentale va in un paese islamico sta alle regole.
E' giusto che anche gli islamici stiano alle nostre. Basta
con i lassismi, le leggi e le regole vanno rispettate come
devono essere rispettati i diritti umani.
11 gennaio 2003 0:00 -
?????????????????
11 gennaio 2003 0:00 -
Con rammarico ho notato molti commenti stupidi e offensivi.
Per fortuna la maggior parte delle persone da noi in Europa
e’ mentalmente evoluta. Perche' se l'evoluzione fosse
stata quella dei quattro analfabeti che hanno fatto commenti
volgari dimostrando intolleranza, oggi noi europei forse
saremmo stati piu' integralisti e fanatici di alcune sette
islamiche estremiste....
11 gennaio 2003 0:00 -
credo che le vostre opzioni siano un po’ a cavolo. Manca
la risposta: Siamo in un paese democratico e ciascun
negoziante ha il diritto di vendere e/o di non vendere
quello che gli pare (nei limiti della legge naturalmente).
Se la cosa piace alla gente faranno i soldi, se no
falliranno. Sono le regole del mercato.
11 gennaio 2003 0:00 -
andrei piu lontano ok però penso che non sia giusto e vero
che si deve essere tolleranti con tutti ma cosi’ questi
islamici non sono altro che dei razzisti se e giusto il
termine, dato che fanno delle discriminazioni. Poi dopo
tutto il loro negozio è una attivita’ pubblica e come
tale dovrebbe essere
11 gennaio 2003 0:00 -
In qualsiasi negozio e supermercato ci sono alcuni prodotti
e ne mancano altri! In particolare, ha ragione chi ha
scritto che qualunque negozio in "franchising" ha una gamma
ben definita di prodotti e ne esclude, altrettanto
chiaramente, tutti gli altri. Anch'io trovo che il sondaggio
serva piu' a rilevare la quota di xenofobia nel pubblico,
che non a discutere di questioni commerciali. Concordo con
chi dice che le risposte tra cui scegliere sono male
impostate. Io andrei tranquillamente dal commerciante
islamico, ma manca una risposta adeguata: si passa dal-
l'"andrei + lontano a far la spesa" all'entusiastico
"finalmente...". Penso che il sindaco di Evry avrebbe di
meglio da fare. Il suo comportamento e' pretestuoso. E'
evidente che e' un pretesto per rendersi popolare (e
rieleggibile) presso gli xenofobi e i reazionari di Evry.
12 gennaio 2003 0:00 -
Islamici a casa loro!!!
12 gennaio 2003 0:00 -
Viviamo in un sistema democratico, quindi!!! Però al posto
del sindaco, cercherei delle possibilità di creare
concorrenza per soddisfare tutti. Personalmente non faccio
granchè uso nè degli uni nè degli altri, ma trovo giusto
che un punto vendita vi siano cibi locali per ogni
possibilità di scelta; trattandosi di un SUPERMERCATO, mi
sembra ovvio che debba tenere almeno il minimo di carne di
maiale e/o di vini, sennò che supermercato è????????.
Questi cibi e bevande sono il frutto di una lunga tradizione
italiana, sopratutto nelle Marche, per esempio essendo stata
in passato una regione a bassa produzione di olive da olio,
del maiale si usava molto il lardo al posto dell'olio, e si
beveva l'acetello, vino fatto con i raspi dell'uva. Parlo
naturalmente del mondo contadino di cento, duecento anni fa
e forse più.
13 gennaio 2003 0:00 -
Ognuno è libero di porre in vendita determinati prodotti,
ed altri no.
13 gennaio 2003 0:00 -
e in caso non fosse possibile trovare il prosciutto e il
vino me lo faccio mandare dal Marocco. Comunque ognuno fa
quello che vuole. Nel mio comune c'è una macelleria
islamica, io mi sono sempre chiesto “e se io italiano mi
mettessi a macellare gli animali in modo contrario alla
legge, cosa mi farebbero”. Li sgozzano, la morte arriva in
maniera lenta … lei ha mai visto morire un animale per
dissanguamento? Io si’. Sono dei barbari ma se la legge lo
consente … buon per loro
14 gennaio 2003 0:00 -
Andrei altrove, comunque non gradirei troppi negozi del
genere, presenti nello stesso luogo.
14 gennaio 2003 0:00 -
se vogliono stare nel nostro paese devono adeguarsi. Non è
detto che vendendo carne di maiale o bevande alcoliche
devono anche mangiare e bere. Ma è sempre la vecchia storia
siamo noi ad essere razzisti perchè vogliamo la pluralità
nelle scelte e non loro con quel modo di pensare del tutto
opinabile.
14 gennaio 2003 0:00 -
Se non avessero venduto il sale, si sarebbe sollevato tutto
questo polverone? Io comunque andrei a fare la spesa +
lontano solo se dovessi comprare specificatamente carne e/o
alcolici ed i prezzi e la qualità dei prodotti non fossero
buoni
14 gennaio 2003 0:00 -
ibera circolazione delle merci e delle idee
14 gennaio 2003 0:00 -
La scelta di cosa, spetta esclusivamente al gestore del
negozio, non credo che nessuno possa in alcun modo
interferire con tale diritto. Purchè non vengano violate le
leggi. Perche’ non vi chiedete come mai un commerciante
italiano puo’ esporre prodotti alimentari scaduti? Tra
l'altro mi stupisce il fatto che nel vostro sondaggio ci
siano quattro opzioni contro ed una sola a favore. Ognuno
deve essere libero di poter manifestare il proprio pensiero
come meglio crede.
15 gennaio 2003 0:00 -
e' impensabile subire comportamenti ed usanze imposti da
soggetti "ospiti". I fratelli di religione islamica, se
vogliono, potrebbero aprire un negozio in un paese islamico.
Perchè non lo fanno? Forse perchè tutto sommato si vive
meglio nell'Occidente della perdizione piuttosto che
nell'Islam dei divieti e dell'ignoranza?
15 gennaio 2003 0:00 -
Visto che non riusciamo a trasmettere i nostri usi e costumi
forse è bene che ci insegnino come si fa :-). Basta che
finiamo a fare la fine del "cadaverino sulla croce". D'altra
parte la nostra Chiesa ne ha combinate tante nei secoli. Che
sia giunta l'ora del Islam???
15 gennaio 2003 0:00 -
Abito in Francia, nei supermercati francesi gestiti da
francesi, o multinazionali? Vendono carne macellata secondo
il rito islamico. Il rispetto deve essere reciproco,
altrimenti arriva subito il razzismo.
16 gennaio 2003 0:00 -
Come si chiede il rispetto da parte nostra delle usanze dei
paesi di cui siamo ospiti, chiedo la medesima cosa per le
nostre usanze.