Non lo ritengo un problema, io sono astemia e non faccio uso
di alcolici, ma se mi dovessero servire andrei a comperarli
in un altro negozio e, per quanto riguarda la carne di
maiale non la compero mai nei supermercati, quindi non
capisco perchè dovrebbero togliere la licenza ai due
fratelli soltanto perché sono islamici, io rispetto tutte
le religioni.
16 gennaio 2003 0:00 -
Provare a rilevare un'attività nei paesi islamici ed a
mettere in vendita ciò che invece la religione cristiana
permette....
17 gennaio 2003 0:00 -
mi sembra che questi islamici stiano un po' esagerando.
Vorrei vedere che cosa succederebbe se uno di noi andasse a
gestire in stile occidentale un supermercato in un paese
arabo
17 gennaio 2003 0:00 -
e se fossero ebrei? Dovrei mangiare solo kosher come al
portico d'Ottavia? Perche` non fare un referendum anche su
questo? Se poi fossero indu non troverei mai carne di manzo
e se strettamente osservanti nessuna carne di nessun tipo,
lo stesso se fossero buddisti. Il vostro referendum puzza un
po' di razzismo, e a proposito in Francia non ci vuole
nessuna licenza e si trova di tutto ( Evry se non sbaglio e`
un sobborgo di Parigi) in tutte le citta`. Magari con
qualche mal di pancia per Le Pen
17 gennaio 2003 0:00 -
ancora con gli islamici!!
17 gennaio 2003 0:00 -
La propria libertà di scelta inizia con il rispetto della
libertà di scelta degli altri
18 gennaio 2003 0:00 -
Perchè pretendere che vendano alcolici e carne di maiale?
Che i beneamati cittadini aprano una macelleria e una
bottiglieria o un nuovo supermercato, può essere una
opportunità per creare lavoro.
18 gennaio 2003 0:00 -
Un freno, comunque, alla strage di creature incolpevoli e al
dilagare dell'alcoolismo.
18 gennaio 2003 0:00 -
A tanto arrivano le prese in giro per quanto ci facciamo
mettere i piedi in testa? Ma 'sti islamici maledetti devono
pure venire qui a votare: "finalmente un buon posto dove
andare a fare la spesa"?
18 gennaio 2003 0:00 -
VI RICORDO CHE LA LIBERTA' DI UN INDIVIDUO FINISCE DOVE
INIZIA QUELLA DELLA COLLETTIVITA'. Tutte le leggi seguono
questa regola. In questo caso quindi il bene della
collettività è superiore alle scelte del singolo gestore,
che infatti è sottoposto a licenze regolamentate dalla
legge.
18 gennaio 2003 0:00 -
gli islamici non compreranno carne di maiale e alcoolici ma
altri lo potranno fare
19 gennaio 2003 0:00 -
ma solo per acquistare maiale e alcolici... Per il resto,
magari troverei dei deliziosi piatti magheribini take
away...
19 gennaio 2003 0:00 -
Chiedo anzi ESIGO che venga levato il diritto di accesso nel
nostro Stato !!! Alla fine questi "ncammughiati" (gente che
porta le lenzuola in testa) ci caccerrano di casa !!!! Basta
con questo assistenzialismo e garantismo !!!
19 gennaio 2003 0:00 -
Comunque anche in Italia la religione cattolica impone i
suoi anatemi; aborto, pillola, preservativo, crocefisso,
ecc...
20 gennaio 2003 0:00 -
fanculo questi cazzi di islamici, hanno rotto i coglioni fin
troppo. se ne tornino al loro paese e non scassino più il
cazzo!
20 gennaio 2003 0:00 -
La libertà non è mai una cosa gratuita, qualche cosa costa
sempre, a me costa + benzina per andare in altro
supermercato, ma non ledo la libertà degli altri.
20 gennaio 2003 0:00 -
non credo che in regime di libero mercato si possa obbligare
il commerciante a detenere la merce che piace al sindaco o a
chiunque. Tale principio mi sembra anche abbastanza
socialista. Non sarà invece che il sindaco è un fascista?
Dai risultati del sondaggio devo dedurre l'intolleranza di
moti visitatori di questo sito. Ne sono molto addolorato. Se
vivessi in quel quartiere aprirei io un negozio per vendere
solo alcolici e carne di maiale. ciao a tutti.
21 gennaio 2003 0:00 -
trovo la scelta del supermercato discriminante verso la
comunita' di consumatori che abitano nei pressi del
supermercato stesso, e per il buonsenso non usato in quanto
la presenza di tali prodotti non implica che debbano per
forza essere acquistati da chi non ne fa uso.
21 gennaio 2003 0:00 -
E' più che ovvio che è facile imporre agli altri le
proprie scelte se si è l'unico market della zona. Quindi
accesso alla concorrenza, di religione si parli in altri
luoghi.
21 gennaio 2003 0:00 -
esiste una legge che impone ad un commerciante di vendere
per forza un determinato articolo?
22 gennaio 2003 0:00 -
Ogni paese ha i suoi usi e costumi e questi signori
(islamici) devono imparare a rispettarli.
22 gennaio 2003 0:00 -
Si devono attenere alle regole. Sono loro che sono venuti
nel nostro paese e poi vorrei solo aggiungere che quando noi
andiamo da loro dobbiamo adattarci x cui lo facciano anche
loro
23 gennaio 2003 0:00 -
Per gli alcolici è accettabile ma per ogni altra merce
no.... È un pubblico esercizio e non puo' eliminare merce
richiesta. Ps. Questa è la democrazia dei musulmani. La
nostra libertà la vogliono vivere ma sono fermi a
tradizioni che applicate nel loro deserto sarebbero valide
ma dove fa 0 gradi d'inverno che senso hanno? Paese che vai
usanze che trovi, ma per loro sarebbe il contrario. Per
questo mi stanno sul coso..... I marrocchini sono sempre
tali
23 gennaio 2003 0:00 -
Ma questi STRACCIONI di mussulmani dove credono di essere?
23 gennaio 2003 0:00 -
è semplicemente una cultura diversa, e posso decidere
liberamente se provarla oppure no, è giusto che vi siano
attività commerciali di etnie diverse
24 gennaio 2003 0:00 -
si devono adeguare alle leggi e costumi del paese in cui
hanno trovato ospitalità
25 gennaio 2003 0:00 -
In realta' andrei a fare la spesa li' tranne quando devo
comprare alcolici o carne di maiale che' andrei altrove.
Ognuno ha il diritto di vendere cio' che vuole se
nell'ambito della legalita'.
25 gennaio 2003 0:00 -
Non credo che ad un cristiano in terra d'Islam sia concesso
comprare/consumare/commerciare in alcoolici o carne di
maiale. Se non c'è reciprocità non può esserci rispetto!
26 gennaio 2003 0:00 -
Sono riusciti a rilevare una precedente attività
onestamente? Tanto di cappello, chiunque sia. Nel mio
negozio vendo cio' che mi pare! Non trovi quello che vuoi?
Vai da un'altra parte...
26 gennaio 2003 0:00 -
Capiranno cosa vuol dire stare in un paese democratico.
Esser classificato come un infedele o esser tacciato di
altro ancora (chi non è con me è contro di me) me li fa
vedere ostili, e comunque mai integrabili con la nostra
cultura.