cos'è una licenza commerciale? io credo sia
un'intollerabile balzello. Se un bisogno non è soddisfatto
da quel supermercato ne sorgerà uno più o meno vicino
all'altro che sarà in grado di farlo. La libertà
innanzitutto di acquistare ma soprattutto di vendere ciò
che si desidera
26 gennaio 2003 0:00 -
"Paese che vai, cultura che trovi...!!!"
27 gennaio 2003 0:00 -
Sono molteplici le domande che sorgono: 1) Fino a che punto
è commercio e fino a che punto è islam? 2) La religione
può limitare il commercio? 3) Se nei paesi islamici non
posso pubblicamente fare un segno di croce, perchè gli
islamici non accettano le nostre credenze, usi e costumi
delle nostre terre e puntano a rendere "islamico" anche il
nostro cibo? 4) Non posso neppure pensare che la ragione
stia solo da una parte: il Sindaco, nella licenza
attribuita, doveva preventivamente garantirsi l'intero
prodotto?
27 gennaio 2003 0:00 -
Reciprocita' assoluta. Sia concesso agli islamici cio' che
è concesso ai cristiani in Arabia Saudita (tanto per citare
uno stato islamico)
28 gennaio 2003 0:00 -
Ma dov'e' finita la liberta'? Chi decide cosa vendere: il
proprietario del negozio o il sindaco??? Non credo che sia
l'unico supermercato in zona, quindi non penso sia possibile
appellarsi alla causa di "servizio pubblico". Secondo me uno
puo' vendere cio' che preferisce cosi' come io son libero di
andare a far la spesa dove piu' mi garba. Adieu
28 gennaio 2003 0:00 -
ho risposto così non per razzismo, ma perchè ritengo che
ogni negoziante abbia diritto a vendere quello che vuole.
Sta ai clienti scegliere dove e cosa comprare! :-)
29 gennaio 2003 0:00 -
crediamo che ognuno deve essere libero di comprare dove
vuole e vendere cio' che vuole, esiste sempre la
possibilita' per il consumatore di rivolgersi ad un altro
supermercato, ce ne sono molti!! un saluto cordiale a tutti
dalla famiglia Salvagno
29 gennaio 2003 0:00 -
A me 'sti islamici mi hanno rotto il cazzo! Credo che
dovrebbero essere riaccompagnati a casa loro, a calci in
culo ovviamente!
30 gennaio 2003 0:00 -
nella mia attività devo poter esser libero di vendere o non
vendere ciò che mi pare. Come consumatore (con i miei
soldi) deciderò di comprare in un posto piuttosto che in un
altro in base a convenienza, assortimento e servizio.
Facciano come credono. Saluti
31 gennaio 2003 0:00 -
gli islamici stiano a casa loro !!!
31 gennaio 2003 0:00 -
LIBERTA' LIBERTA'!!!!!
31 gennaio 2003 0:00 -
I supermercati non sono come i negozi sotto-casa: le licenze
vengono centellinate e in cambio ai gestori viene chiesto di
fornire un servizio alla collettività. Se i due islamici
fossero proprietari di un semplice negozio, nessuno può
impedire loro di effettuare una cernita di ciò che
ritengono più opportuno vendere, ma non lo sono e quindi mi
pare più giusto che rispettino le esigenze della
collettività.
31 gennaio 2003 0:00 -
il fatto che si venda carne di maiale non implica che la si
debba anche mangiare! Nemmeno io bevo alcolici, eppure li
venderei!
31 gennaio 2003 0:00 -
La religione Musulmana in sè stessa è pacifista ma
profondamente intollerante. Guai a costruire templi di culto
di religioni differenti in terra islamica. L'intolleranza
non è giustificabile, ma nella loro terra possono fare
virtualmente ciò che vogliono. Quando sono ospiti e dunque
soggetti a consuetudini che non appartengono alla loro
cultura, possono, al limite andarsene. Non possono di certo
arrecare danno e/o disagi per mezzo delle loro convinzioni.
1 febbraio 2003 0:00 -
il supermercato è un posto aperto a tutto il pubblico
(indipendentemente dalla religione) per cui deve garantire
tutti i generi alimentari. Un islamico non comprerà cose
vietate dalla loro religione e così via. I cibi sigillati e
su scaffali non si contagiano l'uno con l'altro per cui
tutto il resto che la loro religione autorizza a mangiare
non verrà certo "contaminato". Credo che la tolleranza e
soprattutto la facilitazione di rapporti di integrazione
debba essere garantita da entrambi le parti. Evviva il Buon
Senso!
2 febbraio 2003 0:00 -
Dov'è andata a finire la LIBERTA'?
3 febbraio 2003 0:00 -
Se vogliono vivere ospiti di un paese devono adeguarsi alle
leggi ed usanze, tengano a casa le loro "virtu".
4 febbraio 2003 0:00 -
tutti devono servire tutto a tutti e quindi è giusto che
gli venga tolta la licenza
4 febbraio 2003 0:00 -
Al più se non sono interessato ai prodotti in questione non
li acquisto.
4 febbraio 2003 0:00 -
libertà è anche questo!
5 febbraio 2003 0:00 -
visto che tanto non posso fare loro concorrenza sleale
chiederei la licenza per aprire una eno-norcineria nel
palazzo accanto
5 febbraio 2003 0:00 -
In una città, l'unica cosa che non mancano sono i
supermarket
6 febbraio 2003 0:00 -
anche in certe farmacie non tengono i preservativi
6 febbraio 2003 0:00 -
penso che i due gestori siano liberi di vendere secondo
coscienza.
6 febbraio 2003 0:00 -
vadano a farlo a casa loro
7 febbraio 2003 0:00 -
Abito negli USA e, nonostante vivo in una cittadina di circa
28.000 abitanti, essendoci ormai un divario etnico come lo
e' a Parigi o a Roma e cosi via, la maggioranza dei
supermercati e' fornitissima di articoli di consumo per chi
professa differenti religioni (Cristiana, Islamica,
Ebrea...) e penso che il Supermercato di Evry, se decidesse
di far la stessa cosa, ne trarrebbe giovamento non solo da
un punto di vista pecuniario, ma anche di stima dalle varie
persone di differenti religioni.
7 febbraio 2003 0:00 -
cosa farebbero gli Islamici se a casa loro si verificasse
una situazione opposta?
8 febbraio 2003 0:00 -
penso che vada bene. Nei paesi islamici ho visto
supermercati dove si vende carne di maiale ed alcolici
(Marocco), invece e' proibito costruire chiese di altre
religioni. Per questo non farei costruire moschee finche'
non sono tolleranti nei confronti degli altri. Io non sono
credente. Paolo
8 febbraio 2003 0:00 -
ancora non siamo stati colonizzati dall'islam.
9 febbraio 2003 0:00 -
è una situazione inaccettabile, solo gli islamici sono
capaci di tanto, nessun altra religione ha la pretesa di
obbligare gli altri