COMMENTI
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18 agosto 2011 20:47 - savpg8801
Insomma, IVAN, piantala di spiegare cosa vuol dire "volontarietà" pur anche in solo campo giurisprudenziale; ci prendi forse per fessi, senza dirlo, stavolta, apertamente?
Allora sei tu che non capisci lo spirito di ciò che si vuole da parte della gente, escluso pochi accaniti puntigliosi esplicatori di significati delle parole e non sulle giuste e condivisibili realtà che, paroline e puntigliose definizioni lessicali a parte, si vogliono eliminare.

Quì non si sta a far accademia degna della "Crusca" (che stanno pure per far chiudere)per soldi, ma su concetti specifici che non seguano i cavillosi e che tutti conoscono, giochetti di parole tendenti a dare (per becera causa di legge scritta) parvenza di giustizia ed ineluttabilità di comportamento per aver pedissequamente applicato alla lettera quella parolina o quell'altra a prescindere dal buon senso interpretativo. Quì mi si verra a dire che sono proprio le variegate interpretazioni che rovinano le sentenze( o i capi di incriminazione) rendendole equivoche, impopolari, solitamente indegne del principio di univocità e che ho già più volte dichiarato.
La naturale esplicazione del discorso in questo tema, non è, IVAN, il limitarsi a ripetere fino alla noia una definizione, la sua giustezza di convenzionale applicabilità e portarla a giustificazione di operati, conditio sine qua non.
A prescindere, poi, dal concetto intrinseco, c'è quello non ultimo della sua interpretazione funzionale e cioè se chi è responsabile di qualcosa, nel caso di disattesa o criminale operatività nel suo esercizio, ne sia anche reo in quanto nel patto di responsabilità è naturalmente anche inserito il concetto di volontarietà e non di casualità (o colposità).
E quì a spiegare che, nell'esercizio-per esempio-di una funzione amministrativa, diventa difficile in caso di fallimento, dire che vi può essere colposità piuttosto che volontarietà quando si provi che si sono disattese le comuni imposizioni di responsabilità del buon padre di famiglia. Infatti la colposità è indice di reato comunque, ma effettuato per così dire per cause di forza maggiore e quindi trattato più blandamente(e spesso anche troppo in quanto ha prodotto in ogni modo cocci che vanno ripagati, giusto il vecchio adagio)---
Un tamponato che a sua volta tampona, uccidendone il conducente, il mezzo che ha davanti è considerato colposo, in genere; ma se si appura che costui non stava alle distanze di sicurezza, come la mettiamo?
Quindi mancanza di richiesta prudenza dal momento che sei patentato ufficiale, perciò punibile per aver volontariamente ovviato alle regole che ne hanno consentito il rilascio.
A prescindere, poi, che ormai si bada solo ad omicidi in cui vi sia un reo drogato o ubriaco...Robe da matti.
Eppoi, fare lo scocciato per dover ripetere sempre la stessa banale cosa che viene contestata da molti zucconi patentati, o fatti passare per tali, lasciami dire che è alquanto "scocciante".
18 agosto 2011 18:12 - IVAN.
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• (da Savpg:) «La mancanza di proverbiale presa di prudenza o di diligenza, sono criteri di provata responsabilità nel produrre reato.»


Infatti è quello che ho affermato fin dall'inizio: si tratta di “Responsabilità”, non di “Volontà”.
(Per l'ultima volta, cacchio: QUANDO UN REO NON INTENDE DELIBERATAMENTE E MIRATAMENTE UCCIDERE, IN AMBITO GIURIDICO NON PUÒ ESSERE CONFIGURATA LA “VOLONTARIETÀ” DI OMICIDIO. Ri-punto! Com'è che non si riesce a comprendere neppure un concetto tanto semplice?)


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• (da Savpg:) «E' fin troppo noto che allo stesso reato si risponde in modo diverso, alle decisioni di una Corte, con i pretesti più vari, si opera in giudicato contrario, disconoscedo l'operato di altri giudici.»


Talvolta accade davvero, SAV...Ma questo malcostume perdurerebbe inalterato ANCHE nell'eventualità che venisse promulgata quella ridicola proposta sulla transazione da “Omicidio Colposo” a “Omicidio Volontario”. Quindi tanto come prima.
Pertanto non è nelle diciture del Codice che vanno apportate delle modifiche, ma più A MONTE, ovvero nella possibilità generale dei magistrati di applicare una facoltativa disparità di trattamento tra casi simili.
Ma se già ci mettiamo a raffazzonare le Leggi in fase di TEORIA (la loro formulazione scritta), A MAGGIOR RAGIONE esse verranno mal applicate nella PRATICA.
Tuttavia quello che poi avverrà nella pratica è un ALTRO discorso; rimane il fatto che, ALMENO nella loro fase di formulazione su carta, le leggi devono rispettare dei sani parametri di EQUITÀ. (E se qualcuno considera una prova di “Equità” l'attribuire arbitrariamente la volontarietà di un reato...beh, tanti auguri, e si metta pure nelle mani di gente “equa” come Maroni & C.)




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18 agosto 2011 18:03 - IVAN.
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Domenica, la tua ultima replica non ha proprio nessuna pertinenza logica con quanto ho esposto.

Io ho semplicemente precisato ciò che bisogna intendere per “Volontarietà” in ambito giuridico - e mi pare anche di averlo fatto apportando argomentazioni logiche e razionali.
Se hai intraletto qualcosa di diverso è segno che non ci intendiamo, ma questo poco importa; quello che c'era da dire è stato detto, inutile proseguire a suon di chiarimenti-dei-chiarimenti che non aggiungono nulla al nocciolo del discorso.



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18 agosto 2011 17:25 - lucillafiaccola1796
18 agosto 2011 11:28 - ennio4531
in genere non m i trovo d'accordo con Ennnio, ma.... stavolta.... conciso, efficce, esplicativo.....non poteva dire meglio!!!!
ANCH'IO
Io la penso così: chi va contromano e ubriaco è al pari di uno che con un mitragliatore spara all'impazzata e, dopo averne assassinati più di uno, afferma di non aver voluto uccidere.
18 agosto 2011 15:00 - Cepu
Caro Sav, il dolo eventuale, che consiste nell’ accettazione del rischio che un evento accada ancorché non voluto in modo diretto e tuttavia da considerarsi per implicito voluto, è figura che nel codice penale non esiste.

È figura di conio giurisprudenziale, sentenze della Cassazione alla mano. E al dolo eventuale, sentenze della Cassazione alla mano, si è richiamato il gip di Alessandria nell’ordinare l’arresto cautelare del giovane albanese ubriaco che il 13 agosto, sulla A26 Genova Voltri-Sempione, ha ucciso col suo Suv quattro giovani francesi. Cercava un modo di tenerlo in galera per accontentare l'opinione pubblica ?

In una civiltà giuridica fondata sulla codificazione e sul primato della legge e sulla democrazia costituzionale, le sentenze della Cassazione non possono né creare fattispecie criminose né alterare l’elemento soggettivo del reato ampliandolo oltre la colpa e il dolo generico o specifico, e la preterintenzione.
18 agosto 2011 14:40 - domenica56
caro Ivan, non continuare sempre sullo stesso tono, perchè dai veramente la sensazione che tu voglia metterti dalla parte di chi commette certi reati, la proposta di legge si dovrebbe chiamare "Omicidio Stradale", come verrà articolata a me non interessa, omicidio volontario....colposo.....doloso...a me e penso a tante altre persone interessa che chi commette un reato venga punito in maniera adeguata, altrimenti rischiamo di perdere il bene più prezioso che può avere un paese "DEMOCRAZIA", o forse tu pensi che la mia libertà vale meno di chi si mette alla guida ubriaco, non credo proprio, ed è proprio in base a questo concetto che lo stato ci deve tutelare.

Sono molto d'accordo con SAV, i giudici fanno come vogliono, la giustizia è a loro discrezione, sono uomini ma non devono sentirsi DIO in terra, quindi bisogna dargli delle linee guida ben precise e siccome su questa materia c'è molta ambiguità è giusto che si introduca nel C.P una legge ben definita.
18 agosto 2011 13:09 - Cepu
Il problema è tenerli dentro, tra sconti, indulti amnistie e buone condotte. Anche dopo un quadruplice mortale, consumate le violazioni massime della strada: cioè guida in stato di ebbrezza e contromano, l'elemento comunicativo è quello che comunque in galera non ci si va.

Dal 2008 al 2010 sono morte quasi 300 persone per mano di pirati della strada. Almeno 100 erano i pirati ubriachi o drogati. Nel 1011 alla vigilia di ferragosto eravamo già a 74 morti e 560 feriti il 21% dei quali causati da ubriachi o drogati alla guida, considerando solo i pirati identificati nell'immediatezza del fatto, con una proiezione che ci porta sicuramente ad oltre il 40% di ubriachi sul totale.

Ebbene di oltre il 70 % dei pirati degli ultimi 3 anni conosciamo l'elenco con il loro nome e cognome e quello delle loro vittime. Se dovessimo fare l'elenco dei pirati della strada che stanno scontando la loro giusta pena, credo che ci fermeremmo quasi a quota zero.
18 agosto 2011 12:48 - Cepu
E perché non anche l’omicidio nel bus, in tram, in metropolitana, in volo, sugli sci?

Quella di inventarsi una nuova figura di reato, di fronte alle telecamere, sarebbe un comportamento legislativo da vietare perchê dannoso.

L’omicidio stradale, per chi non l’avesse capito, è un nuovo colpo all’autonomia del giudice, l’ennesimo rotolare verso un diritto bloccato in cui i margini di autonomia del stesso pm e del gip stanno diventando inesistenti.
18 agosto 2011 11:30 - savpg8801
Dimenticavo di chiedere a lor signori, di cui non avevo ancora letto i commenti, se il magistrato che ha modificato platealmente (furore di popolo) la decisione di incriminare il tipo che ha assassinato i quattro francesi, badiben, in "Omicidio volontario per dolo eventuale" cos'è un cretino errante che se ne beffa della legge? E tutti gli altri che hanno agito in tal senso non potendo (inequivocabilità sentenziante della legge!) farlo , sono stati trasferiti o hanno preso solo i rimbrotti???
Anche voi sentenziare ragioni in materia così vaga e fumosa, penso vi manchi correttezza, ma comunque, rientra nello spirito del forum, ad ogni modo; è facoltà di ognuno esprimere le proprie opinioni.
18 agosto 2011 11:28 - ennio4531
... siamo alle solite.. dopo aver letto che :

Tre morti e cinque feriti. E’ il bilancio del grave incidente avvenuto questa mattina sulla A26. L’incidente si è verificato sulla Genova Voltri-Sempione a causa di un’auto che viaggiava in contromano .... il veicolo contromano, un Suv, era guidato da un albanese risultato positivo al test sul tasso alcolemico.

si incomincia a sostenere che i problemi sono.. ben altri ( .. il benealtrismo impera !)!

Per cui Donvito si appella a migliori infrastrutture ( .. ma che c'entra se uno va in contromano ? ) e a maggiori numero di forza di polizia ( .. mettiamo una guardia per ogni automobilista ? ) , cepu a 'educare e prevenire è meglio che curare.' per poi fare il salomonico 'purtroppo hanno ragione sia ivan che vincenzo' .

La questione è che fino a quando non si è toccati da tragedie in cui si va oltre la disattenzione o la mera casualità, tutti a pontificare da filosofi o razionalisti.

Io la penso così: chi va contromano e ubriaco è al pari di uno che con un mitragliatore spara all'impazzata e, dopo averne assassinati più di uno, afferma di non aver voluto uccidere.

Ben venga, dunque, una norma che, fissando dei paletti ben precisi, stabilisca anche per gli incidenti stradali, il reato di omicidio volontario.
18 agosto 2011 11:19 - savpg8801
...la Giurisprudenza non si basa sui “secondo me”....; e siccome quì si bada più alla finezza personale attribuita alle parole, direi piuttosto col condizionale ""NON DOVREBBE BASARSI"".
questa poi....La giurisprudenza (disciplina) viene utilizzata dalla Magistratura che non è "la legge" in senso letterale di raccolta di norme, ma una Istituzione fatta di persone (il giudice, come l'avvocato o altre figure), quindi fallibili per definizione.
Non c'è nessuno, infallibile, tranne....non IVAN che potrebbe prenderla per una presa...ed io vorrei essere più corretto nell'esprimere i miei giudizi e le mie opinioni rivolgendole ai fatti e non alle parole, direi l'Entità Superiore, per chi ci crede.
E' fin troppo noto che allo stesso reato si risponde in modo diverso, alle decisioni di una Corte, con i pretesti più vari, si opera in giudicato contrario, disconoscedo l'operato di altri giudici.
E' fin troppo evidente che se la legge fosse applicata nello spirito del diritto, sarebbe(per lo meno fra le leggi pluricollaudate) applicata in modo univoco.
E' fin troppo chiaro che le sentenze o i giudizi spesso odorano di parte.
Ed è altrettanto sicuro che i giudici, come ogni essere umano anche se professionista (lasciamo stare i "professori" storturati e storturatori), operano con punti di vista differenti, perciò, come si dice per le analisi, possono incorrere in falsi positivi o falsi negativi, o quantomeno essendo ossequiosi e deferenti, in errori di buona fede.
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Quindi non confondiamo, ovviamente, la legge(Giurisprudenza e criteri applicativi consequenziali di disciplina) con la Magistratura, fatta di persone, organo operativo.
E' talmente noto che un giudice, o un PM che aveva agito in un modo prima, poi, sull'onda di proteste, si rimangia tutto.
Ripeto, persone fallibili come tutti noi, e non Divinità in terra arrocantisi nella costituzionale indipendenza della Magistratura da ogni altro potere, incluso quello sommo del Popolo.
E proprio questo voler difendere la cavilleria verbale dei significati estremi attribuiti alle definizioni, lascia perplessi sui modi e sulla qualità(buona si intende) di essere in grado di affermare, di criticare, di interpretare correttamente ed inequivocabilmente questa complessa materia, sentenziando.
Ogni parola, di qualsiasi genere, subisce interpretazioni differenti a seconda delle culture, dell'educazione pro-tempore, delle ,ancorchè adiacenti geograficamente, fraseologie o dialetti, o linguaggi, o contesti di appartenenza.
Perciò affermare(e quì intendo "in generale" categoricamente che una parola ha uno, et uno solo, incontestabile significato è scorretto (non uso per correttezza il termine cattivello più appropriato).
Anche le leggi, spesso, si fabbricano sull'ondata di furore della gente, oltre che da incompetenti temporanei e saputoni raccattati "specialisti" e spesso riciclati oggi bravi all'agricoltura e domani ottimi alla difesa o ai beni culturali, per non parlare di peggio.
Quando un giudice(ma anche molti altri in molti altre vicende giudiziarie e non solo legate alla strada) fanno e disfano, si rimangiano e riconfermano, liberano e poco dopo incarcerano o fanno l'esatto contrario arrogandosi( e quì sta il guaio) la facoltà (legale e quando diciamo legale non vogliamo crearci un alibi incondizionato di perfezione) di decidere sbagliando (perchè modificare spesso i propri dictat legali significa che in qualcuno hai sbagliato e non sono sempre decisamente i primi), impunemente, ed a danno spesso delle parti in causa o del buon senso, quì è proprio dove anche l'asino casca.
Stai bene attento a quello che dici, perchè potrebbe esserti impugnato contro. I detti delle polizie nei filmetti televisivi.
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Quì non si tratta di cavillare su giudici o sentenze equivoche o leggi inimpugnabili o immodificabili nel loro letterale (spesso errato senso atto a immancabili cavillerie), ma di reati chiari e tondi che provocano la morte o altro ancora, tali e quali a quelli palesemente identificati nella volontà di provocare l'evento.
La mancanza di proverbiale presa di prudenza o di diligenza del buon "padre di Famiglia", sono criteri di provata responsabilità nel produrre reato.
18 agosto 2011 11:01 - Cepu
Pantente a punti: a conti fatti, il 95% dei patentati ha recuperato 2 punti ogni biennio. Quindi a fronte dei quasi 68 milioni di punti prelevati ne sono stati già assegnati 205 milioni (95% dei 35.972.976 di patentati per l’omaggio di 6 punti per buona condotta).

Dall’agosto 2010 (governo attuale) con la legge 120 è previsto che i neopatentati che non commettono infrazioni, avranno diritto ad avere un ulteriore abbuono di un punto per i primi 3 anni.

Consola però il fatto che dal 2002 al 2009 gli incidenti sono passati da 239.354 a 215.405 (-10%), i feriti da 341.660 a 307.258 (-10,1%), ma soprattutto i morti sono passati da 6.739 a 4.237, cioè 2.502 vittime in meno, pari a un calo del 37,1%.

All'appello delle infrazioni con prelievo punti ne manca una bella fetta di quelli che non hanno fornito il nome di chi guidava e hanno preferito pagare quasi altri 300 euro per la loro dimenticanza. Sono incosciente ma ricco = non perdo punti.

Molti anche i nonni ultraottantenni che hanno perso i punti alla guida di potenti auto, magari in piena notte e in zone ad alta densità di discoteche.

Tanti anche gli extracomunitari dipendenti di industriali, imprenditori, albergatori che avevano avuto in prestito la super berlina tedesca quando la targa è stata pizzicata dal tutor. Alla faccia di chi dice poi che non siamo un popolo generoso o addirittura siamo xenofobi. Ma come? Prestiamo le nostre supercar con così grande generosità…
18 agosto 2011 10:35 - Cepu
Roberto, educare e prevenire è meglio che curare.

Un buon deterrente potrebbe essere rimettere la patente a punti senza l'edulcorazione successiva/attuale, dove chi ha soldi se la scampa.
18 agosto 2011 10:32 - Cepu
sav, domenica, purtroppo hanno ragione sia ivan che vincenzo. Mettersi al volante drogati e ubriachi è il classico comportamento irresponsabile, perchè si rischia sia la propria sia l'altrui vita.

E il codice penale prevede pene più dure del semplice omicidio colposo.

L'omicidio volontario è ben altro.

Insomma, i soliti effetti annuncio. E maroni, che è avvocato e si avvale di plotoni di giuristi dentro il ministero ... lo sa benissimo.

Per quanto vale, poteva proporre la pena di morte o la legge del taglione.
18 agosto 2011 8:23 - roberto9959
Sulle strade italiane da sempre vige la LICENZA DI UCCIDERE Si deve comunque agire in qualche modo Basta chiacchere FATTI ma subito
18 agosto 2011 7:29 - IVAN.
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(da Domenica56:)
«...è ovvio che nel momento che sei alla guida non c'è volonta di uccidere, è ancor prima di cominciare a bere che devi capire quello che stai per fare, è in quel momento che SECONDO ME inizia la consapevolezza e di conseguenza la volontà di assumersi i rischi che possono derivare dal gesto che stai facendo...»
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Ecco il punto, Domenica:
la Giurisprudenza non si basa sui “secondo me”;
per “Volontarietà di reato” si deve intendere SOLO l'assunto che ho spiegato: se un reo non intende uccidere, per la Legge non si può configurare la Volontarieta di omicidio. (E' un procedimento matematico di Causa/Effetto; non può esserci discussione su questo punto.)

Tutto il resto (condizioni di alto rischio, il pensarci prima, la consapevolezza della probabilità, ecc) sono libere interpretazioni della parola “Volontà” buone per parlarne in ALTRI ambiti - al bar, nei comizi politici, in chat, o dove si vuole...ma NON mentre si discute di formulare la configurazione di un reato in ambito GIURIDICO.



Anche per questa ragione, mettiti pure il cuore in pace sulla sparata di Renzi e Maroni: quella “proposta di legge” NON PUÒ essere codificata (non nei termini con cui è stata presentata, almeno).

Persino lo stesso Maroni è perfettamente consapevole (e ci mancherebbe!) della inapplicabilità giuridica di una simile proposta;
il suo scopo era solo di provocare una scossetta mediatica tramite una provocazioncina gratuita, fine a se stessa (leggasi: propaganda populista).

D'altra parte, questa è una tattica collaudata a più riprese da molti di questi politicanti da strapazzo (pare siano convinti che il loro lavoro non debba consistere in altro che fare sparate ad effetto).
Purtroppo il nostro assecondare questi sterili proclami non porta ad altro che ad ALLONTANARCI da una effettiva presa di coscienza dei VERI termini di un dato problema - e di conseguenza, dal trovarne delle soluzioni CONCRETE.

Per capirci, faccio un esempio in tema:
Tutto il tempo dedicato a fomentare questa sciocchezza oggettivamente inapplicabile (la configurazione di “omicidio volontario” per chi guidava in stato di ebbrezza), non era forse più produttivo dedicarlo SUBITO E DIRETTAMENTE ad una riformulazione delle pene previste per i casi più gravi di Omicidio COLPOSO alla guida?
Così facendo, invece, si sta solo sprecando tempo e risorse attorno ad una futile bolla di sapone, mentre la legge attualmente in vigore rimarrà fossilizzata così com'è ancora per chissà quanto tempo.



È più chiaro, adesso, qual'è il punto che si contesta nel topic, e che nessuno sta “tutelando” proprio nessun reo?



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18 agosto 2011 1:57 - domenica56
(da domenica56)
"Nello stesso momento in cui ti metti alla guida sotto l'effetto dell'alcool o di droghe sai perfettamente che è come impugnare una pistola e sparare all'impazzata, io capisco perfettamente che chi si ubriaca o si droga una volta alla guida dell'auto non è in grado di intendere e di volere, lo deve decidere prima di bere e gettare le chiavi dell'auto altrimenti stà compiendo un atto di cui conosce gli eventuali rischi, se non è volontà questa? mi dica caro Ivan cosa è."

caro Ivan intanto il periodo va riportato tutto, è ovvio che nel momento che sei alla guida non c'è volonta di uccidere, è ancor prima di cominciare a bere che devi capire quello che stai per fare, è in quel momento che secondo me inizia la consapevolezza e di conseguenza la volonta di assumersi i rischi che possono derivare dal gesto che stai facendo, comunque io non sono nè un avvocato, nè un magistrato e tanto meno un costituzionalista, io penso che chi formulerà la proposta di legge sappia quello che fà.

Sò perfettamente che non sono l'unica ad aver subito un lutto e ti garantisco che non ragiono con il cuore, non ho sete di vendetta, anche perchè le cose non cambiano mio figlio non torna, ma non sono stupida.

SE Maroni stà facendo demagogia lo vedremo, intanto la raccolta delle firme continua ad andare avanti e poì vedremo cosa succede.

Probabilmente è vero quando si dice che la legge c'è già, infatti alcuni PM incriminano per omicidio volontario e arrestano subito, altri neanchè arrestano, la legge non può essere libero arbitrio, ci vogliono regole precise, per questo motivo che considerati i tempi che cambiano è opportuno rivedere le cose.

Ma non prendermi per scema solo perche sono una mamma che ha perso il figlio, e non parlare di discorsi di cuore o di pancia, non va bene così.

buonanotte
17 agosto 2011 23:56 - IVAN.
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(da Domenica56:)
«Nello stesso momento in cui ti metti alla guida sotto l'effetto dell'alcool o di droghe sai perfettamente che è come impugnare una pistola e sparare all'impazzata. [...] Se non è volontà questa, mi dica caro Ivan cosa è.»
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No, Domenica. Non è “Volontà”, bensì proprio l'opposto: è IRRESPONSABILITÀ.

Le Parole sono importanti. Se parliamo giusto per parlare, allora va bene tutto...Ma quando si parla in ambito GIURIDICO, i termini hanno un significato preciso. E “Volontà” significa: INTENZIONE DELIBERATA E CONSAPEVOLE DI COMPIERE UN DETERMINATO ATTO.

Ora; possiamo onestamente affermare che un ubriaco che si mette alla guida abbia la “intenzione deliberata e consapevole di uccidere qualcuno”?

Sciocco solo pensarlo, ovviamente.

Quindi - sempre giuridicamente parlando - non si può parlare di “Volontarietà”. Questione molto semplice.
E anche il paragrafo che hai citato dal topic (“reato commesso ma non voluto”) va letto in quest'ottica.

Chi intende fare un discorso SERIO deve perciò partire dal concetto di “CONDOTTA GRAVEMENTE IRRESPONSABILE”.

E allora partiamo da questo: vogliamo inasprire le condanne per “condotta gravemente irresponsabile” in ambito stradale?
Perfetto. Sono d'accordo. Però accantonando i discorsi “di pancia” sulla “Volontà”, che metterebbero fin da subito la questione sui binari sbagliati.

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(P.S.)
Non sei l'unica ad avere subìto un lutto per l'irresponsabilità altrui. So cosa si prova. Ma non per questo dobbiamo sentirci autorizzati a ragionare col cuore.
Anche per questo motivo le becere sparate di Maroni e Renzi mi odorano di basso sciacallaggio; populismo a buon mercato che fa leva sulla nostra (sacrosanta) indignazione, ma depistandola sul binario morto della facile demagogia strumentalizzata.
I serpenti si riconoscono anche da come adottano queste tecniche ruffiane. Attenzione.




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17 agosto 2011 23:50 - IVAN.
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Uffa, SAV. A volte mi chiedo proprio che diamine capisci quando leggi.
(Va be', sarà colpa del mio stentato itaglianico.)


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17 agosto 2011 22:39 - savpg8801
IVAN: ....Demenzialità allo stato puro,scemenza del genere,perfetti dementi, IGNORANZA , DISPREZZO ,...
In poche righe stai finendo le giaculatorie offensive della tua onnipotenza giudicante, che pretende di spaziare dall'ago alla corazzata.
La gente, poi, si stufa di questi interventi-risposta mirati. Se ti va proprio esprimi i tuoi giudizi e commenti asetticamente, ma astieniti dal riprendere sempre gli intervenuti, che, di essere "professorati" non ne hanno nessuna voglia.
Smettila e comprendi che questi tuoi modi di intervenire superano, in offensività, le stesse frasi dette da altri che a te non vanno a "genio" , perchè sei palesemente ed ostentativamente di qualche parte, ma lo spazio di ragionamento è anche diritto di tutti, non solo tuo nel pontificare e riprendere. Senz'altro non hai occhi e orecchie per rileggere.
In un progetto così serio bisogna vederci bene dentro senza autonomamente sentenziare norme, concetti e cavilli. Non per nulla l'associazione amici della polizia stradale, prima che il ministro Maroni avesse fatto sua la proposta, decine di migliaia di firme erano già state messe in rete da tempo e, da tempo, gran parte degli italiani la pensa così e precisamente contro il buonismo che da tempo sta addivenendosi nelle nostre istituzioni.
17 agosto 2011 22:06 - domenica56
Il reato di “Omicidio VOLONTARIO” è configurato dalla parola stessa: LA DELIBERATA INTENZIONE DI PROVOCARE LA MORTE ALTRUI. Punto.

Questo punto mi preoccupa caro Ivan mi auguro che Lei abbia il titolo per poterlo mettere.....


Nello stesso momento in cui ti metti alla guida sotto l'effetto dell'alcool o di droghe sai perfettamente che è come impugnare una pistola e sparare all'impazzata, io capisco perfettamente che chi si ubriaca o si droga una volta alla guida dell'auto non è in grado di intendere e di volere, lo deve decidere prima di bere e gettare le chiavi dell'auto altrimenti stà compiendo un atto di cui conosce gli eventuali rischi, se non è volontà questa? mi dica caro Ivan cosa è.




E' la proposta in se' che non regge, perche' sarebbe il caso il caso -improbabile pur se gia' previsto dalla legge- di chi, dopo essersi ubriacato o drogato, si mette volutamente al volante con l'intento di ammazzare qualcuno, trasformare la colpa (reato commesso ma non voluto) in dolo (reato che si e' appositamente voluto commettere) e' incostituzionale e viola i più elementari principi del diritto della tradizione giuridica occidentale: sorgerebbe una sorta di responsabilita' oggettiva che contraddice i principi garantisti della Costituzione in materia penale.

Ma vi rendete conto di quello che scrivete?
"reato commesso ma non voluto"
e questo non è tutelare.

caro Ivan, io non bevo ma se bevessi me ne starei a casa e non mi metterei a guidare, perchè so perfettamete quello che può succedere.

Mi dispiace ora il PUNTO lo metto io e ho tutto il diritto di farlo, visto che mio figlio non c'è più, o forse mi devo rassegnare e pensare che è stato un incidente?

NON SCHERZIAMO!!!!
17 agosto 2011 20:42 - IVAN.
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(dal topic:)
«Il Sindaco di Firenze Matteo Renzi e il ministro dell'Interno Roberto Maroni stanno conducendo una campagna estiva affinché chi - guidando in stato di alterazione per alcool o stupefacenti - commette un omicidio, non sia più incolpato del reato di omicidio colposo ma volontario.»
_________________________



Demenzialità allo stato puro. Ma come si fa solo a PENSARE una scemenza del genere?

Il reato di “Omicidio VOLONTARIO” è configurato dalla parola stessa: LA DELIBERATA INTENZIONE DI PROVOCARE LA MORTE ALTRUI. Punto.

Nessun altro reato può venire a libero piacimento configurato come “Omicidio Volontario” solo per usufruire del relativo inasprimento di pena rispetto al reato di “Omicidio COLPOSO”.
Semmai, possiamo proporre di inasprire le ATTUALI pene per determinate circostanze di Omicidio Colposo (es, se causato da guida in stato di ebbrezza)...ma pensare di mettersi allegramente a interscambiare tra loro le configurazioni di reato è una cosa da perfetti dementi.

Non so cosa diavolo passa per la zucca di Maroni e Renzi, ma una sparata del genere denota una totale IGNORANZA dei più elementari fondamenti giuridici, oltre che un completo DISPREZZO per il senso di responsabilità e moderatezza che la loro carica istituzionale dovrebbe esigere. Dico “dovrebbe”.

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(P.S.)
Mi pare che Domenica56 abbia completamente frainteso il senso dell'articolo;
in quale paragrafo l'Autore avrebbe affermato di voler “tutelare”(?) chi commette un reato stradale? Personalmente non ne vedo traccia.




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17 agosto 2011 18:59 - lucillafiaccola1796
poiché il pedone non va a benzina, se ammazzano un pedone prendono il premio! E' OMICIDIO PREMEDITATO!!!!!! ERGASTOLO O MEGLIO TANTI NE HAI AMMAZZATI TANTE VOLTE MORIRAI QUI ED ORA!!!!!
purtroppo quest'ultima che sarebbe la vera unica giustizia, non si verificherà mai perché zio non c'è e la Natura non ha coscienza individuale... e noi siamo fottuti!!!!! che bel ferro agosto!!!!!
17 agosto 2011 16:12 - savpg8801
Molto d'accordo con domenica56.
Molti hanno notato che in questa associazione, palesemente o subliminalmente, si tiene dalla parte di chi si droga, di chi viene beccato da autovelox, di chi viene multato per ragioni spesso giuste, ma difeso, insomma la parvenza di una linea sovversiva, appare.
Si odia Giovanardi, si aprono articoli anche troppo parlando di droghe e favorendo la loro legalizzazione, alcuni ed altri la loro liberalizzazione.
Il reato commesso sulle strade non si discosta dagli altri reati e non si deve considerare l'omicidio stradale come un reato a se stante. L'omicidio è omicidio, e da tempo se ne chiede la esemplare punizione.
Sarebbe come dire che si denominano omicidi diversi per ogni natura di essi: omicidio casalingo, omicidio da gioco, omicidio da lite, omicidio marino o lacustre, ecc.ecc.
E non deve essere neppure classificato tale ancorchè commesso in fase alcoolemica o stupefacente.
Quando ci si mette in auto, ma anche in bicicletta o su di un calesse, si deve essere consci che ogni comportamento fuori regola è un reato. E si deve essere consci che un reato verrà punito debitamente.
Perciò si deve essere consci che un mezzo come l'auto(ecc.) è una potenziale arma puntata su altri, oltre che anche su se stessi.
L'uso improprio di tale arma può provocare conseguenze a prescindere buonisticamente che lo sia solo se commesso in stato tossico.
L'omicidio(il ferimento ecc.) sono atti penali gravissimi.
Ogni deriva contestante la gravità o la mite condanna di tali atti è inopportuna, interessata, e sospetta.
17 agosto 2011 15:57 - Cepu
Ad integrazione: Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni.

Si applica la pena della reclusione da tre a dieci anni se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale da: 1) soggetto in stato di ebbrezza alcolica ai sensi dell'articolo 186, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni; 2) soggetto sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni quindici.
17 agosto 2011 14:53 - domenica56
Buongiorno Sig.Vincenzo Donvito, le vorrei fare qualche domanda, se vuole può rispondermi altrimenti per me non è un problema:
- quali diritti tutela questa associazione?
- Lei è sposato? ha dei figli?
io ne ho perso un figlio esattamente il 26 marzo 2011, avrebbe compiuto 22 anni fra qualche giorno, 28 agosto, sig. Donvito non è stata colpa delle buche, ma di una persona che quella sera aveva deciso che poteva guidare dopo aver bevuto il tutto insieme ad un'amico imbottito di cocaina.
Sig. Donvito chi difende i diritti di mio figlio?
come si permette Lei a ignorare completamente il dolore di centinaia di famiglie se non migliaia?
che cosa devo fare? augurarle quello che è successo a me e a tante altre famiglie?
Sig. Donvito la dovete fare finita di aprire bocca e parlare senza pensare, l'Italia è un paese democratico e non possiamo ignorare quello che stà succedendo sulle strade, per cui aderisca al sito che Lei conosce benissimo: http://www.omicidiostradale.it/firma
oppure fra un pò ci dobbiamo preoccupare di recuperare tossici e drogati?, sono loro che volete tutelare?, senza pensare a tutte le persone che continuano a morire sulle strade, ci vuole rigore, la ns.società è completamente fuori controllo, sono daccordo sulla prevenzione, ma chi si mette alla guida SOTTO L'EFFETTO DELL'ALCOOL E DELLA DROGA DEVE ANDARE IN CARCERE E CI DEVE RIMANERE PER MOLTO TEMPO, perchè quando è salito in macchina sapeva a quello che andava incontro.
Sig. DONVITO lasci stare il ministro MARONI e il sindaco di Firenze.
17 agosto 2011 12:42 - Radius
Credo si possa essere d'accordo con l'autore dell'articolo quando afferma che si tratta dei soliti proclami populistici dei nostri politici che non risolvono nulla. Non si può però accettare l'approccio ideologico dell'autore quando afferma che il reato di "omicidio stradale" è "incostituzionale" o che "viola i più elementari principi del diritto della tradizione giuridica occidentale". E' vero il contrario e semmai si tratta di adeguare le pene previste per l'omicidio colposo (di questo si tratta) del nostro ordinamento penale e che nei paesi occidentali e, aggiungo io, civili, è punito in maniera adeguata (in Gran Bretagna, per esempio, chi uccide una persona a causa della propria condotta pericolosa di guida o sotto l'influenza di droga o alcool, è punito con la pena della reclusione fino a 14 anni. Per la sola guida pericolosa la reclusione è fino a 2 anni e sono 6 i mesi di reclusione per guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti). Per cui, al contrario dell'Italia, nella tradizione giuridica occidentale chi causa la morte di una persona è sempre punito in maniera adeguata e le condotte che violano le norme stradali sono sanzionate pesantemente. La realtà è che uno Stato (in questo caso l'Italia) che ha rinunciato alla pretesa punitiva e certezza della pena senza sconti non può considerarsi civile. E' damagogico ricondurre il problema alla scarsa presenza delle forze di polizia nelle strade o alle infrastrutture ed alla loro manuntenzione che sono, tuttavia, importanti.
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