Insomma, IVAN, piantala di spiegare cosa vuol dire
"volontarietà" pur anche in solo campo giurisprudenziale;
ci prendi forse per fessi, senza dirlo, stavolta,
apertamente?
Allora sei tu che non capisci lo spirito di ciò che si
vuole da parte della gente, escluso pochi accaniti
puntigliosi esplicatori di significati delle parole e non
sulle giuste e condivisibili realtà che, paroline e
puntigliose definizioni lessicali a parte, si vogliono
eliminare.
Quì non si sta a far accademia degna della "Crusca" (che
stanno pure per far chiudere)per soldi, ma su concetti
specifici che non seguano i cavillosi e che tutti conoscono,
giochetti di parole tendenti a dare (per becera causa di
legge scritta) parvenza di giustizia ed ineluttabilità di
comportamento per aver pedissequamente applicato alla
lettera quella parolina o quell'altra a prescindere dal buon
senso interpretativo. Quì mi si verra a dire che sono
proprio le variegate interpretazioni che rovinano le
sentenze( o i capi di incriminazione) rendendole equivoche,
impopolari, solitamente indegne del principio di univocità
e che ho già più volte dichiarato.
La naturale esplicazione del discorso in questo tema, non
è, IVAN, il limitarsi a ripetere fino alla noia una
definizione, la sua giustezza di convenzionale
applicabilità e portarla a giustificazione di operati,
conditio sine qua non.
A prescindere, poi, dal concetto intrinseco, c'è quello non
ultimo della sua interpretazione funzionale e cioè se chi
è responsabile di qualcosa, nel caso di disattesa o
criminale operatività nel suo esercizio, ne sia anche reo
in quanto nel patto di responsabilità è naturalmente anche
inserito il concetto di volontarietà e non di casualità (o
colposità).
E quì a spiegare che, nell'esercizio-per esempio-di una
funzione amministrativa, diventa difficile in caso di
fallimento, dire che vi può essere colposità piuttosto
che volontarietà quando si provi che si sono disattese le
comuni imposizioni di responsabilità del buon padre di
famiglia. Infatti la colposità è indice di reato comunque,
ma effettuato per così dire per cause di forza maggiore e
quindi trattato più blandamente(e spesso anche troppo in
quanto ha prodotto in ogni modo cocci che vanno ripagati,
giusto il vecchio adagio)---
Un tamponato che a sua volta tampona, uccidendone il
conducente, il mezzo che ha davanti è considerato colposo,
in genere; ma se si appura che costui non stava alle
distanze di sicurezza, come la mettiamo?
Quindi mancanza di richiesta prudenza dal momento che sei
patentato ufficiale, perciò punibile per aver
volontariamente ovviato alle regole che ne hanno consentito
il rilascio.
A prescindere, poi, che ormai si bada solo ad omicidi in cui
vi sia un reo drogato o ubriaco...Robe da matti.
Eppoi, fare lo scocciato per dover ripetere sempre la
stessa banale cosa che viene contestata da molti zucconi
patentati, o fatti passare per tali, lasciami dire che è
alquanto "scocciante".
18 agosto 2011 18:12 - IVAN.
.
• (da Savpg:) «La mancanza di proverbiale presa di
prudenza o di diligenza, sono criteri di provata
responsabilità nel produrre reato.»
Infatti è quello che ho affermato fin dall'inizio: si
tratta di “Responsabilità”, non di “Volontà”.
(Per l'ultima volta, cacchio: QUANDO UN REO NON INTENDE
DELIBERATAMENTE E MIRATAMENTE UCCIDERE, IN AMBITO GIURIDICO
NON PUÒ ESSERE CONFIGURATA LA “VOLONTARIETÀ” DI
OMICIDIO. Ri-punto! Com'è che non si riesce a comprendere
neppure un concetto tanto semplice?)
=====================================
• (da Savpg:) «E' fin troppo noto che allo stesso reato
si risponde in modo diverso, alle decisioni di una Corte,
con i pretesti più vari, si opera in giudicato contrario,
disconoscedo l'operato di altri giudici.»
Talvolta accade davvero, SAV...Ma questo malcostume
perdurerebbe inalterato ANCHE nell'eventualità che venisse
promulgata quella ridicola proposta sulla transazione da
“Omicidio Colposo” a “Omicidio Volontario”. Quindi
tanto come prima.
Pertanto non è nelle diciture del Codice che vanno
apportate delle modifiche, ma più A MONTE, ovvero nella
possibilità generale dei magistrati di applicare una
facoltativa disparità di trattamento tra casi simili.
Ma se già ci mettiamo a raffazzonare le Leggi in fase di
TEORIA (la loro formulazione scritta), A MAGGIOR RAGIONE
esse verranno mal applicate nella PRATICA.
Tuttavia quello che poi avverrà nella pratica è un ALTRO
discorso; rimane il fatto che, ALMENO nella loro fase di
formulazione su carta, le leggi devono rispettare dei sani
parametri di EQUITÀ. (E se qualcuno considera una prova di
“Equità” l'attribuire arbitrariamente la volontarietà
di un reato...beh, tanti auguri, e si metta pure nelle mani
di gente “equa” come Maroni & C.)
.
18 agosto 2011 18:03 - IVAN.
.
Domenica, la tua ultima replica non ha proprio nessuna
pertinenza logica con quanto ho esposto.
Io ho semplicemente precisato ciò che bisogna intendere per
“Volontarietà” in ambito giuridico - e mi pare anche di
averlo fatto apportando argomentazioni logiche e razionali.
Se hai intraletto qualcosa di diverso è segno che non ci
intendiamo, ma questo poco importa; quello che c'era da dire
è stato detto, inutile proseguire a suon di
chiarimenti-dei-chiarimenti che non aggiungono nulla al
nocciolo del discorso.
.
18 agosto 2011 17:25 - lucillafiaccola1796
18 agosto 2011 11:28 - ennio4531
in genere non m i trovo d'accordo con Ennnio, ma....
stavolta.... conciso, efficce, esplicativo.....non poteva
dire meglio!!!!
ANCH'IO
Io la penso così: chi va contromano e ubriaco è al pari di
uno che con un mitragliatore spara all'impazzata e, dopo
averne assassinati più di uno, afferma di non aver voluto
uccidere.
18 agosto 2011 15:00 - Cepu
Caro Sav, il dolo eventuale, che consiste nell’
accettazione del rischio che un evento accada ancorché non
voluto in modo diretto e tuttavia da considerarsi per
implicito voluto, è figura che nel codice penale non
esiste.
È figura di conio giurisprudenziale, sentenze della
Cassazione alla mano. E al dolo eventuale, sentenze della
Cassazione alla mano, si è richiamato il gip di Alessandria
nell’ordinare l’arresto cautelare del giovane albanese
ubriaco che il 13 agosto, sulla A26 Genova Voltri-Sempione,
ha ucciso col suo Suv quattro giovani francesi. Cercava un
modo di tenerlo in galera per accontentare l'opinione
pubblica ?
In una civiltà giuridica fondata sulla codificazione e sul
primato della legge e sulla democrazia costituzionale, le
sentenze della Cassazione non possono né creare fattispecie
criminose né alterare l’elemento soggettivo del reato
ampliandolo oltre la colpa e il dolo generico o specifico, e
la preterintenzione.
18 agosto 2011 14:40 - domenica56
caro Ivan, non continuare sempre sullo stesso tono, perchè
dai veramente la sensazione che tu voglia metterti dalla
parte di chi commette certi reati, la proposta di legge si
dovrebbe chiamare "Omicidio Stradale", come verrà
articolata a me non interessa, omicidio
volontario....colposo.....doloso...a me e penso a tante
altre persone interessa che chi commette un reato venga
punito in maniera adeguata, altrimenti rischiamo di perdere
il bene più prezioso che può avere un paese "DEMOCRAZIA",
o forse tu pensi che la mia libertà vale meno di chi si
mette alla guida ubriaco, non credo proprio, ed è proprio
in base a questo concetto che lo stato ci deve tutelare.
Sono molto d'accordo con SAV, i giudici fanno come vogliono,
la giustizia è a loro discrezione, sono uomini ma non
devono sentirsi DIO in terra, quindi bisogna dargli delle
linee guida ben precise e siccome su questa materia c'è
molta ambiguità è giusto che si introduca nel C.P una
legge ben definita.
18 agosto 2011 13:09 - Cepu
Il problema è tenerli dentro, tra sconti, indulti amnistie
e buone condotte. Anche dopo un quadruplice mortale,
consumate le violazioni massime della strada: cioè guida
in stato di ebbrezza e contromano, l'elemento comunicativo
è quello che comunque in galera non ci si va.
Dal 2008 al 2010 sono morte quasi 300 persone per mano di
pirati della strada. Almeno 100 erano i pirati ubriachi o
drogati. Nel 1011 alla vigilia di ferragosto eravamo già a
74 morti e 560 feriti il 21% dei quali causati da ubriachi o
drogati alla guida, considerando solo i pirati identificati
nell'immediatezza del fatto, con una proiezione che ci porta
sicuramente ad oltre il 40% di ubriachi sul totale.
Ebbene di oltre il 70 % dei pirati degli ultimi 3 anni
conosciamo l'elenco con il loro nome e cognome e quello
delle loro vittime. Se dovessimo fare l'elenco dei pirati
della strada che stanno scontando la loro giusta pena, credo
che ci fermeremmo quasi a quota zero.
18 agosto 2011 12:48 - Cepu
E perché non anche l’omicidio nel bus, in tram, in
metropolitana, in volo, sugli sci?
Quella di inventarsi una nuova figura di reato, di fronte
alle telecamere, sarebbe un comportamento legislativo da
vietare perchê dannoso.
L’omicidio stradale, per chi non l’avesse capito, è un
nuovo colpo all’autonomia del giudice, l’ennesimo
rotolare verso un diritto bloccato in cui i margini di
autonomia del stesso pm e del gip stanno diventando
inesistenti.
18 agosto 2011 11:30 - savpg8801
Dimenticavo di chiedere a lor signori, di cui non avevo
ancora letto i commenti, se il magistrato che ha modificato
platealmente (furore di popolo) la decisione di incriminare
il tipo che ha assassinato i quattro francesi, badiben, in
"Omicidio volontario per dolo eventuale" cos'è un cretino
errante che se ne beffa della legge? E tutti gli altri che
hanno agito in tal senso non potendo (inequivocabilità
sentenziante della legge!) farlo , sono stati trasferiti o
hanno preso solo i rimbrotti???
Anche voi sentenziare ragioni in materia così vaga e
fumosa, penso vi manchi correttezza, ma comunque, rientra
nello spirito del forum, ad ogni modo; è facoltà di ognuno
esprimere le proprie opinioni.
18 agosto 2011 11:28 - ennio4531
... siamo alle solite.. dopo aver letto che :
Tre morti e cinque feriti. E’ il bilancio del grave
incidente avvenuto questa mattina sulla A26. L’incidente
si è verificato sulla Genova Voltri-Sempione a causa di
un’auto che viaggiava in contromano .... il veicolo
contromano, un Suv, era guidato da un albanese risultato
positivo al test sul tasso alcolemico.
si incomincia a sostenere che i problemi sono.. ben altri (
.. il benealtrismo impera !)!
Per cui Donvito si appella a migliori infrastrutture ( .. ma
che c'entra se uno va in contromano ? ) e a maggiori numero
di forza di polizia ( .. mettiamo una guardia per ogni
automobilista ? ) , cepu a 'educare e prevenire è meglio
che curare.' per poi fare il salomonico 'purtroppo hanno
ragione sia ivan che vincenzo' .
La questione è che fino a quando non si è toccati da
tragedie in cui si va oltre la disattenzione o la mera
casualità, tutti a pontificare da filosofi o razionalisti.
Io la penso così: chi va contromano e ubriaco è al pari di
uno che con un mitragliatore spara all'impazzata e, dopo
averne assassinati più di uno, afferma di non aver voluto
uccidere.
Ben venga, dunque, una norma che, fissando dei paletti ben
precisi, stabilisca anche per gli incidenti stradali, il
reato di omicidio volontario.
18 agosto 2011 11:19 - savpg8801
...la Giurisprudenza non si basa sui “secondo me”....; e
siccome quì si bada più alla finezza personale attribuita
alle parole, direi piuttosto col condizionale ""NON DOVREBBE
BASARSI"".
questa poi....La giurisprudenza (disciplina) viene
utilizzata dalla Magistratura che non è "la legge" in senso
letterale di raccolta di norme, ma una Istituzione fatta di
persone (il giudice, come l'avvocato o altre figure), quindi
fallibili per definizione.
Non c'è nessuno, infallibile, tranne....non IVAN che
potrebbe prenderla per una presa...ed io vorrei essere più
corretto nell'esprimere i miei giudizi e le mie opinioni
rivolgendole ai fatti e non alle parole, direi l'Entità
Superiore, per chi ci crede.
E' fin troppo noto che allo stesso reato si risponde in modo
diverso, alle decisioni di una Corte, con i pretesti più
vari, si opera in giudicato contrario, disconoscedo
l'operato di altri giudici.
E' fin troppo evidente che se la legge fosse applicata nello
spirito del diritto, sarebbe(per lo meno fra le leggi
pluricollaudate) applicata in modo univoco.
E' fin troppo chiaro che le sentenze o i giudizi spesso
odorano di parte.
Ed è altrettanto sicuro che i giudici, come ogni essere
umano anche se professionista (lasciamo stare i "professori"
storturati e storturatori), operano con punti di vista
differenti, perciò, come si dice per le analisi, possono
incorrere in falsi positivi o falsi negativi, o quantomeno
essendo ossequiosi e deferenti, in errori di buona fede.
--
Quindi non confondiamo, ovviamente, la legge(Giurisprudenza
e criteri applicativi consequenziali di disciplina) con la
Magistratura, fatta di persone, organo operativo.
E' talmente noto che un giudice, o un PM che aveva agito in
un modo prima, poi, sull'onda di proteste, si rimangia
tutto.
Ripeto, persone fallibili come tutti noi, e non Divinità in
terra arrocantisi nella costituzionale indipendenza della
Magistratura da ogni altro potere, incluso quello sommo del
Popolo.
E proprio questo voler difendere la cavilleria verbale dei
significati estremi attribuiti alle definizioni, lascia
perplessi sui modi e sulla qualità(buona si intende) di
essere in grado di affermare, di criticare, di interpretare
correttamente ed inequivocabilmente questa complessa
materia, sentenziando.
Ogni parola, di qualsiasi genere, subisce interpretazioni
differenti a seconda delle culture, dell'educazione
pro-tempore, delle ,ancorchè adiacenti geograficamente,
fraseologie o dialetti, o linguaggi, o contesti di
appartenenza.
Perciò affermare(e quì intendo "in generale"
categoricamente che una parola ha uno, et uno solo,
incontestabile significato è scorretto (non uso per
correttezza il termine cattivello più appropriato).
Anche le leggi, spesso, si fabbricano sull'ondata di furore
della gente, oltre che da incompetenti temporanei e saputoni
raccattati "specialisti" e spesso riciclati oggi bravi
all'agricoltura e domani ottimi alla difesa o ai beni
culturali, per non parlare di peggio.
Quando un giudice(ma anche molti altri in molti altre
vicende giudiziarie e non solo legate alla strada) fanno e
disfano, si rimangiano e riconfermano, liberano e poco dopo
incarcerano o fanno l'esatto contrario arrogandosi( e quì
sta il guaio) la facoltà (legale e quando diciamo legale
non vogliamo crearci un alibi incondizionato di perfezione)
di decidere sbagliando (perchè modificare spesso i propri
dictat legali significa che in qualcuno hai sbagliato e non
sono sempre decisamente i primi), impunemente, ed a danno
spesso delle parti in causa o del buon senso, quì è
proprio dove anche l'asino casca.
Stai bene attento a quello che dici, perchè potrebbe
esserti impugnato contro. I detti delle polizie nei filmetti
televisivi.
--
Quì non si tratta di cavillare su giudici o sentenze
equivoche o leggi inimpugnabili o immodificabili nel loro
letterale (spesso errato senso atto a immancabili
cavillerie), ma di reati chiari e tondi che provocano la
morte o altro ancora, tali e quali a quelli palesemente
identificati nella volontà di provocare l'evento.
La mancanza di proverbiale presa di prudenza o di diligenza
del buon "padre di Famiglia", sono criteri di provata
responsabilità nel produrre reato.
18 agosto 2011 11:01 - Cepu
Pantente a punti: a conti fatti, il 95% dei patentati ha
recuperato 2 punti ogni biennio. Quindi a fronte dei quasi
68 milioni di punti prelevati ne sono stati già assegnati
205 milioni (95% dei 35.972.976 di patentati per l’omaggio
di 6 punti per buona condotta).
Dall’agosto 2010 (governo attuale) con la legge 120 è
previsto che i neopatentati che non commettono infrazioni,
avranno diritto ad avere un ulteriore abbuono di un punto
per i primi 3 anni.
Consola però il fatto che dal 2002 al 2009 gli incidenti
sono passati da 239.354 a 215.405 (-10%), i feriti da
341.660 a 307.258 (-10,1%), ma soprattutto i morti sono
passati da 6.739 a 4.237, cioè 2.502 vittime in meno, pari
a un calo del 37,1%.
All'appello delle infrazioni con prelievo punti ne manca una
bella fetta di quelli che non hanno fornito il nome di chi
guidava e hanno preferito pagare quasi altri 300 euro per la
loro dimenticanza. Sono incosciente ma ricco = non perdo
punti.
Molti anche i nonni ultraottantenni che hanno perso i punti
alla guida di potenti auto, magari in piena notte e in zone
ad alta densità di discoteche.
Tanti anche gli extracomunitari dipendenti di industriali,
imprenditori, albergatori che avevano avuto in prestito la
super berlina tedesca quando la targa è stata pizzicata dal
tutor. Alla faccia di chi dice poi che non siamo un popolo
generoso o addirittura siamo xenofobi. Ma come? Prestiamo le
nostre supercar con così grande generosità…
18 agosto 2011 10:35 - Cepu
Roberto, educare e prevenire è meglio che curare.
Un buon deterrente potrebbe essere rimettere la patente a
punti senza l'edulcorazione successiva/attuale, dove chi ha
soldi se la scampa.
18 agosto 2011 10:32 - Cepu
sav, domenica, purtroppo hanno ragione sia ivan che
vincenzo. Mettersi al volante drogati e ubriachi è il
classico comportamento irresponsabile, perchè si rischia
sia la propria sia l'altrui vita.
E il codice penale prevede pene più dure del semplice
omicidio colposo.
L'omicidio volontario è ben altro.
Insomma, i soliti effetti annuncio. E maroni, che è
avvocato e si avvale di plotoni di giuristi dentro il
ministero ... lo sa benissimo.
Per quanto vale, poteva proporre la pena di morte o la legge
del taglione.
18 agosto 2011 8:23 - roberto9959
Sulle strade italiane da sempre vige la LICENZA DI UCCIDERE
Si deve comunque agire in qualche modo Basta chiacchere
FATTI ma subito
18 agosto 2011 7:29 - IVAN.
.
(da Domenica56:)
«...è ovvio che nel momento che sei alla guida non c'è
volonta di uccidere, è ancor prima di cominciare a bere che
devi capire quello che stai per fare, è in quel momento che
SECONDO ME inizia la consapevolezza e di conseguenza la
volontà di assumersi i rischi che possono derivare dal
gesto che stai facendo...»
_________________________________
Ecco il punto, Domenica:
la Giurisprudenza non si basa sui “secondo me”;
per “Volontarietà di reato” si deve intendere SOLO
l'assunto che ho spiegato: se un reo non intende uccidere,
per la Legge non si può configurare la Volontarieta di
omicidio. (E' un procedimento matematico di Causa/Effetto;
non può esserci discussione su questo punto.)
Tutto il resto (condizioni di alto rischio, il pensarci
prima, la consapevolezza della probabilità, ecc) sono
libere interpretazioni della parola “Volontà” buone per
parlarne in ALTRI ambiti - al bar, nei comizi politici, in
chat, o dove si vuole...ma NON mentre si discute di
formulare la configurazione di un reato in ambito
GIURIDICO.
Anche per questa ragione, mettiti pure il cuore in pace
sulla sparata di Renzi e Maroni: quella “proposta di
legge” NON PUÒ essere codificata (non nei termini con cui
è stata presentata, almeno).
Persino lo stesso Maroni è perfettamente consapevole (e ci
mancherebbe!) della inapplicabilità giuridica di una simile
proposta;
il suo scopo era solo di provocare una scossetta mediatica
tramite una provocazioncina gratuita, fine a se stessa
(leggasi: propaganda populista).
D'altra parte, questa è una tattica collaudata a più
riprese da molti di questi politicanti da strapazzo (pare
siano convinti che il loro lavoro non debba consistere in
altro che fare sparate ad effetto).
Purtroppo il nostro assecondare questi sterili proclami non
porta ad altro che ad ALLONTANARCI da una effettiva presa di
coscienza dei VERI termini di un dato problema - e di
conseguenza, dal trovarne delle soluzioni CONCRETE.
Per capirci, faccio un esempio in tema:
Tutto il tempo dedicato a fomentare questa sciocchezza
oggettivamente inapplicabile (la configurazione di
“omicidio volontario” per chi guidava in stato di
ebbrezza), non era forse più produttivo dedicarlo SUBITO E
DIRETTAMENTE ad una riformulazione delle pene previste per i
casi più gravi di Omicidio COLPOSO alla guida?
Così facendo, invece, si sta solo sprecando tempo e risorse
attorno ad una futile bolla di sapone, mentre la legge
attualmente in vigore rimarrà fossilizzata così com'è
ancora per chissà quanto tempo.
È più chiaro, adesso, qual'è il punto che si contesta nel
topic, e che nessuno sta “tutelando” proprio nessun
reo?
.
18 agosto 2011 1:57 - domenica56
(da domenica56)
"Nello stesso momento in cui ti metti alla guida sotto
l'effetto dell'alcool o di droghe sai perfettamente che è
come impugnare una pistola e sparare all'impazzata, io
capisco perfettamente che chi si ubriaca o si droga una
volta alla guida dell'auto non è in grado di intendere e di
volere, lo deve decidere prima di bere e gettare le chiavi
dell'auto altrimenti stà compiendo un atto di cui conosce
gli eventuali rischi, se non è volontà questa? mi dica
caro Ivan cosa è."
caro Ivan intanto il periodo va riportato tutto, è ovvio
che nel momento che sei alla guida non c'è volonta di
uccidere, è ancor prima di cominciare a bere che devi
capire quello che stai per fare, è in quel momento che
secondo me inizia la consapevolezza e di conseguenza la
volonta di assumersi i rischi che possono derivare dal
gesto che stai facendo, comunque io non sono nè un
avvocato, nè un magistrato e tanto meno un
costituzionalista, io penso che chi formulerà la proposta
di legge sappia quello che fà.
Sò perfettamente che non sono l'unica ad aver subito un
lutto e ti garantisco che non ragiono con il cuore, non ho
sete di vendetta, anche perchè le cose non cambiano mio
figlio non torna, ma non sono stupida.
SE Maroni stà facendo demagogia lo vedremo, intanto la
raccolta delle firme continua ad andare avanti e poì
vedremo cosa succede.
Probabilmente è vero quando si dice che la legge c'è già,
infatti alcuni PM incriminano per omicidio volontario e
arrestano subito, altri neanchè arrestano, la legge non
può essere libero arbitrio, ci vogliono regole precise, per
questo motivo che considerati i tempi che cambiano è
opportuno rivedere le cose.
Ma non prendermi per scema solo perche sono una mamma che ha
perso il figlio, e non parlare di discorsi di cuore o di
pancia, non va bene così.
buonanotte
17 agosto 2011 23:56 - IVAN.
.
(da Domenica56:)
«Nello stesso momento in cui ti metti alla guida sotto
l'effetto dell'alcool o di droghe sai perfettamente che è
come impugnare una pistola e sparare all'impazzata. [...] Se
non è volontà questa, mi dica caro Ivan cosa è.»
______________________
No, Domenica. Non è “Volontà”, bensì proprio
l'opposto: è IRRESPONSABILITÀ.
Le Parole sono importanti. Se parliamo giusto per parlare,
allora va bene tutto...Ma quando si parla in ambito
GIURIDICO, i termini hanno un significato preciso. E
“Volontà” significa: INTENZIONE DELIBERATA E
CONSAPEVOLE DI COMPIERE UN DETERMINATO ATTO.
Ora; possiamo onestamente affermare che un ubriaco che si
mette alla guida abbia la “intenzione deliberata e
consapevole di uccidere qualcuno”?
Sciocco solo pensarlo, ovviamente.
Quindi - sempre giuridicamente parlando - non si può
parlare di “Volontarietà”. Questione molto semplice.
E anche il paragrafo che hai citato dal topic (“reato
commesso ma non voluto”) va letto in quest'ottica.
Chi intende fare un discorso SERIO deve perciò partire dal
concetto di “CONDOTTA GRAVEMENTE IRRESPONSABILE”.
E allora partiamo da questo: vogliamo inasprire le condanne
per “condotta gravemente irresponsabile” in ambito
stradale?
Perfetto. Sono d'accordo. Però accantonando i discorsi
“di pancia” sulla “Volontà”, che metterebbero fin
da subito la questione sui binari sbagliati.
-----
(P.S.)
Non sei l'unica ad avere subìto un lutto per
l'irresponsabilità altrui. So cosa si prova. Ma non per
questo dobbiamo sentirci autorizzati a ragionare col
cuore.
Anche per questo motivo le becere sparate di Maroni e Renzi
mi odorano di basso sciacallaggio; populismo a buon mercato
che fa leva sulla nostra (sacrosanta) indignazione, ma
depistandola sul binario morto della facile demagogia
strumentalizzata.
I serpenti si riconoscono anche da come adottano queste
tecniche ruffiane. Attenzione.
.
17 agosto 2011 23:50 - IVAN.
.
Uffa, SAV. A volte mi chiedo proprio che diamine capisci
quando leggi.
(Va be', sarà colpa del mio stentato itaglianico.)
.
17 agosto 2011 22:39 - savpg8801
IVAN: ....Demenzialità allo stato puro,scemenza del
genere,perfetti dementi, IGNORANZA , DISPREZZO ,...
In poche righe stai finendo le giaculatorie offensive della
tua onnipotenza giudicante, che pretende di spaziare
dall'ago alla corazzata.
La gente, poi, si stufa di questi interventi-risposta
mirati. Se ti va proprio esprimi i tuoi giudizi e commenti
asetticamente, ma astieniti dal riprendere sempre gli
intervenuti, che, di essere "professorati" non ne hanno
nessuna voglia.
Smettila e comprendi che questi tuoi modi di intervenire
superano, in offensività, le stesse frasi dette da altri
che a te non vanno a "genio" , perchè sei palesemente ed
ostentativamente di qualche parte, ma lo spazio di
ragionamento è anche diritto di tutti, non solo tuo nel
pontificare e riprendere. Senz'altro non hai occhi e
orecchie per rileggere.
In un progetto così serio bisogna vederci bene dentro senza
autonomamente sentenziare norme, concetti e cavilli. Non per
nulla l'associazione amici della polizia stradale, prima che
il ministro Maroni avesse fatto sua la proposta, decine di
migliaia di firme erano già state messe in rete da tempo e,
da tempo, gran parte degli italiani la pensa così e
precisamente contro il buonismo che da tempo sta
addivenendosi nelle nostre istituzioni.
17 agosto 2011 22:06 - domenica56
Il reato di “Omicidio VOLONTARIO” è configurato dalla
parola stessa: LA DELIBERATA INTENZIONE DI PROVOCARE LA
MORTE ALTRUI. Punto.
Questo punto mi preoccupa caro Ivan mi auguro che Lei abbia
il titolo per poterlo mettere.....
Nello stesso momento in cui ti metti alla guida sotto
l'effetto dell'alcool o di droghe sai perfettamente che è
come impugnare una pistola e sparare all'impazzata, io
capisco perfettamente che chi si ubriaca o si droga una
volta alla guida dell'auto non è in grado di intendere e di
volere, lo deve decidere prima di bere e gettare le chiavi
dell'auto altrimenti stà compiendo un atto di cui conosce
gli eventuali rischi, se non è volontà questa? mi dica
caro Ivan cosa è.
E' la proposta in se' che non regge, perche' sarebbe il caso
il caso -improbabile pur se gia' previsto dalla legge- di
chi, dopo essersi ubriacato o drogato, si mette volutamente
al volante con l'intento di ammazzare qualcuno, trasformare
la colpa (reato commesso ma non voluto) in dolo (reato che
si e' appositamente voluto commettere) e' incostituzionale e
viola i più elementari principi del diritto della
tradizione giuridica occidentale: sorgerebbe una sorta di
responsabilita' oggettiva che contraddice i principi
garantisti della Costituzione in materia penale.
Ma vi rendete conto di quello che scrivete?
"reato commesso ma non voluto"
e questo non è tutelare.
caro Ivan, io non bevo ma se bevessi me ne starei a casa e
non mi metterei a guidare, perchè so perfettamete quello
che può succedere.
Mi dispiace ora il PUNTO lo metto io e ho tutto il diritto
di farlo, visto che mio figlio non c'è più, o forse mi
devo rassegnare e pensare che è stato un incidente?
NON SCHERZIAMO!!!!
17 agosto 2011 20:42 - IVAN.
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(dal topic:)
«Il Sindaco di Firenze Matteo Renzi e il ministro
dell'Interno Roberto Maroni stanno conducendo una campagna
estiva affinché chi - guidando in stato di alterazione per
alcool o stupefacenti - commette un omicidio, non sia più
incolpato del reato di omicidio colposo ma volontario.»
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Demenzialità allo stato puro. Ma come si fa solo a PENSARE
una scemenza del genere?
Il reato di “Omicidio VOLONTARIO” è configurato dalla
parola stessa: LA DELIBERATA INTENZIONE DI PROVOCARE LA
MORTE ALTRUI. Punto.
Nessun altro reato può venire a libero piacimento
configurato come “Omicidio Volontario” solo per
usufruire del relativo inasprimento di pena rispetto al
reato di “Omicidio COLPOSO”.
Semmai, possiamo proporre di inasprire le ATTUALI pene per
determinate circostanze di Omicidio Colposo (es, se causato
da guida in stato di ebbrezza)...ma pensare di mettersi
allegramente a interscambiare tra loro le configurazioni di
reato è una cosa da perfetti dementi.
Non so cosa diavolo passa per la zucca di Maroni e Renzi, ma
una sparata del genere denota una totale IGNORANZA dei più
elementari fondamenti giuridici, oltre che un completo
DISPREZZO per il senso di responsabilità e moderatezza che
la loro carica istituzionale dovrebbe esigere. Dico
“dovrebbe”.
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(P.S.)
Mi pare che Domenica56 abbia completamente frainteso il
senso dell'articolo;
in quale paragrafo l'Autore avrebbe affermato di voler
“tutelare”(?) chi commette un reato stradale?
Personalmente non ne vedo traccia.
.
17 agosto 2011 18:59 - lucillafiaccola1796
poiché il pedone non va a benzina, se ammazzano un pedone
prendono il premio! E' OMICIDIO PREMEDITATO!!!!!! ERGASTOLO
O MEGLIO TANTI NE HAI AMMAZZATI TANTE VOLTE MORIRAI QUI ED
ORA!!!!!
purtroppo quest'ultima che sarebbe la vera unica giustizia,
non si verificherà mai perché zio non c'è e la Natura non
ha coscienza individuale... e noi siamo fottuti!!!!! che bel
ferro agosto!!!!!
17 agosto 2011 16:12 - savpg8801
Molto d'accordo con domenica56.
Molti hanno notato che in questa associazione, palesemente o
subliminalmente, si tiene dalla parte di chi si droga, di
chi viene beccato da autovelox, di chi viene multato per
ragioni spesso giuste, ma difeso, insomma la parvenza di una
linea sovversiva, appare.
Si odia Giovanardi, si aprono articoli anche troppo parlando
di droghe e favorendo la loro legalizzazione, alcuni ed
altri la loro liberalizzazione.
Il reato commesso sulle strade non si discosta dagli altri
reati e non si deve considerare l'omicidio stradale come un
reato a se stante. L'omicidio è omicidio, e da tempo se ne
chiede la esemplare punizione.
Sarebbe come dire che si denominano omicidi diversi per ogni
natura di essi: omicidio casalingo, omicidio da gioco,
omicidio da lite, omicidio marino o lacustre, ecc.ecc.
E non deve essere neppure classificato tale ancorchè
commesso in fase alcoolemica o stupefacente.
Quando ci si mette in auto, ma anche in bicicletta o su di
un calesse, si deve essere consci che ogni comportamento
fuori regola è un reato. E si deve essere consci che un
reato verrà punito debitamente.
Perciò si deve essere consci che un mezzo come l'auto(ecc.)
è una potenziale arma puntata su altri, oltre che anche su
se stessi.
L'uso improprio di tale arma può provocare conseguenze a
prescindere buonisticamente che lo sia solo se commesso in
stato tossico.
L'omicidio(il ferimento ecc.) sono atti penali
gravissimi.
Ogni deriva contestante la gravità o la mite condanna di
tali atti è inopportuna, interessata, e sospetta.
17 agosto 2011 15:57 - Cepu
Ad integrazione: Chiunque cagiona per colpa la morte di una
persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque
anni.
Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla
disciplina della circolazione stradale o di quelle per la
prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della
reclusione da due a sette anni.
Si applica la pena della reclusione da tre a dieci anni se
il fatto è commesso con violazione delle norme sulla
disciplina della circolazione stradale da: 1) soggetto in
stato di ebbrezza alcolica ai sensi dell'articolo 186, comma
2, lettera c), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.
285, e successive modificazioni; 2) soggetto sotto l'effetto
di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o
più persone e di lesioni di una o più persone, si applica
la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle
violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non
può superare gli anni quindici.
17 agosto 2011 14:53 - domenica56
Buongiorno Sig.Vincenzo Donvito, le vorrei fare qualche
domanda, se vuole può rispondermi altrimenti per me non è
un problema:
- quali diritti tutela questa associazione?
- Lei è sposato? ha dei figli?
io ne ho perso un figlio esattamente il 26 marzo 2011,
avrebbe compiuto 22 anni fra qualche giorno, 28 agosto, sig.
Donvito non è stata colpa delle buche, ma di una persona
che quella sera aveva deciso che poteva guidare dopo aver
bevuto il tutto insieme ad un'amico imbottito di cocaina.
Sig. Donvito chi difende i diritti di mio figlio?
come si permette Lei a ignorare completamente il dolore di
centinaia di famiglie se non migliaia?
che cosa devo fare? augurarle quello che è successo a me e
a tante altre famiglie?
Sig. Donvito la dovete fare finita di aprire bocca e parlare
senza pensare, l'Italia è un paese democratico e non
possiamo ignorare quello che stà succedendo sulle strade,
per cui aderisca al sito che Lei conosce benissimo:
http://www.omicidiostradale.it/firma
oppure fra un pò ci dobbiamo preoccupare di recuperare
tossici e drogati?, sono loro che volete tutelare?, senza
pensare a tutte le persone che continuano a morire sulle
strade, ci vuole rigore, la ns.società è completamente
fuori controllo, sono daccordo sulla prevenzione, ma chi si
mette alla guida SOTTO L'EFFETTO DELL'ALCOOL E DELLA DROGA
DEVE ANDARE IN CARCERE E CI DEVE RIMANERE PER MOLTO TEMPO,
perchè quando è salito in macchina sapeva a quello che
andava incontro.
Sig. DONVITO lasci stare il ministro MARONI e il sindaco di
Firenze.
17 agosto 2011 12:42 - Radius
Credo si possa essere d'accordo con l'autore dell'articolo
quando afferma che si tratta dei soliti proclami populistici
dei nostri politici che non risolvono nulla. Non si può
però accettare l'approccio ideologico dell'autore quando
afferma che il reato di "omicidio stradale" è
"incostituzionale" o che "viola i più elementari principi
del diritto della tradizione giuridica occidentale". E' vero
il contrario e semmai si tratta di adeguare le pene previste
per l'omicidio colposo (di questo si tratta) del nostro
ordinamento penale e che nei paesi occidentali e, aggiungo
io, civili, è punito in maniera adeguata (in Gran Bretagna,
per esempio, chi uccide una persona a causa della propria
condotta pericolosa di guida o sotto l'influenza di droga o
alcool, è punito con la pena della reclusione fino a 14
anni. Per la sola guida pericolosa la reclusione è fino a 2
anni e sono 6 i mesi di reclusione per guida in stato di
ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti). Per
cui, al contrario dell'Italia, nella tradizione giuridica
occidentale chi causa la morte di una persona è sempre
punito in maniera adeguata e le condotte che violano le
norme stradali sono sanzionate pesantemente. La realtà è
che uno Stato (in questo caso l'Italia) che ha rinunciato
alla pretesa punitiva e certezza della pena senza sconti non
può considerarsi civile. E' damagogico ricondurre il
problema alla scarsa presenza delle forze di polizia nelle
strade o alle infrastrutture ed alla loro manuntenzione che
sono, tuttavia, importanti.