mi dispiace ma io non le
concedo proprio niente! La sua analisi socio/teologica,
piena di luoghi comuni e di livore anticattolico, è di una
superficialità imbarazzante e andrebbe semplicemente
ignorata se non fosse per quel disprezzo, che rivela un
chiaro pregiudizio ideologico, rivolto a coloro che
"condividono il proprio credo la domenica in
chiesa", e non soltanto a ciò che lei crede sia la
morale cattolica sulla sessualità. Tra l'altro, trovo
quantomeno bizzarro che un simile articolo venga inviato con
una newsletter di una associazione per la difesa dei diritti
dei consumatori (per citare un vostro amico: "che
c'azzecca?!?"). Mi permetta poi di evidenziare un
fatto, il suo articolo è vecchio ormai di 40 anni. La
rivoluzione sessuale è arrivata da una pezzo e anche il suo
tentativo di rilanciarla in salsa New Age non è certo una
novità. Forse, se l'avesse pubblicata prima del 9
Aprile qualche voto in più la Rosa nel pugno l'avrebbe
preso, ma è arrivato fuori tempo anche in quello.
Evidentemente i "cattivi maestri e le sentinelle della
coscienza" sono più duri a morire di quanto lei e
elissa P. crediate.
Quella che lei annuncia come
liberazione dal bigotto moralismo vaticano, in realtà, non
è altro che una semplice soddisfazione dei propri istinti,
esattamente quello che la morale dominante e i mass media ci
propinano in continuazione.
Lei è libero di
accontentarsi, ma non se la prenda con chi non lo fa.
3 maggio 2006 0:00 - claudio marotti
Leggo sempre con interesse i vostri interventi. In questo
caso trova particolarmente interessante l'argomento
affrontato, per le riflessioni che induce e per l'ampia
possibilità di associazione ai molteplici aspetti
dell'esistenza e dei condizionamenti a cui è sottoposto
l'uomo. Quest'ultimo aspetto: il condizionamento
(perché, a mio parere, è ciò che maggiormente ha motivato
la negazione, la paura, il senso del peccato nella storia
dell'uomo)sarebbe molto importante discuterne.
Grazie, in ogni caso, cordiali
saluti Claudio Marotti
3 maggio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
I Dr.Giuseppe Parisi credo sia una persona senza dubbio
faceta; infatti recita, ad un certo punto, con mia grande
soddisfazione: "Oggi il sesso sta divenendo pian piano,
per ciascuno ed ognuno di noi, una grande necessita'
fisiologica, ed anche prezioso supporto alla salute del
corpo e dello spirito."
Questo vuol dire
che allora, forse, staremmo tornando alla normalità?
Ne sarei felice, considerando che personalmente sono
sempre stato e sempre sarò un maschio dai gusti anticamente
tradizionali!!!
L'unica cosa che mi preoccupa
un po', invero, è che si imbocchi la strada giusta, in
tale ritorno. Ossia: per chi vuol rimanere maschio, se anche
non si ricordasse bene la cosa, credo sia sufficiente
seguire la strada del cuore; per chi si sente tanto
liberale da voler provare, durante il tragitto, una
deviatina di percorso, faccia pure; ma se si dovesse trovar
male, vorrei vedere come farà, in questo caso, ad incolpare
la Chiesa!
Saluti a tutti.
2 maggio 2006 0:00 - SAN GIUSTINO
GIUSTISSIMO!
"Questa ambivalenza tra
coscienza e istinto primordiale, crea oggi –a differenza
della specie animale- il fascino e la nostra felicita'.
Il desiderio di sesso e' fisiologico, naturale,
basilare, insostituibile, tant'e' che la sua
negazione, a qualsiasi livello possa applicarsi, comporta
gravi disturbi biologici, psichici, psicofisici e
psicosomatici di non piccola entita'."
"E se l'uomo nega l'uomo, nega la Natura,
nega Dio. Se nega Dio nega se stesso, perche' figli a
sua immagine e somiglianza."
Se fosse stato
creato(?)solo per la riproduzione,avremmo avuto le
"femmine" pronte ogni tre - sei mesi come le
bestie.
Se il sesso fosse vissuto fine a se
stesso non dovremmo chiamarci umani ma bestie!
Ma
il vero sesso è amore e quindi sublime!
1 maggio 2006 0:00 - Lucio Musto
Signor Parisi, scusi la mia ignoranza, ma sulle sue dotte
affermazioni non mi ci ritrovo quasi per niente.
Cortesemente, qualche Sua fonte, su cui approfondire?
Grazie!
1 maggio 2006 0:00 - NESSUNO
Un'enciclica di pochi mesi fa e un lieve cambiamento
rispetto a una sessuofobia millenaria ha ben poca incidenza
pratica. Fabrizio e Giovanni me ne daranno atto. E'
anche vero che la sessuofobia, la paura dell'eros e del
corpo non sono un monopolio del cristianesimo/cattolicesimo,
ma si trova da tante altre parti e in tanti altri tempi.
Forse è una paura atavica della vita.
1 maggio 2006 0:00 - Pipino Giovanni
I possessor della verità sono sempre lontani da essa,
estremisti e bigotti, credenti o no. E normalmente sono
coloro che non sono informati sulle cose su cui dicono di
credere o di non credere. Anzi, non s'informano perchè
"non ne hanno bisogno": il loro pensiero "è
la verità"! L'articolo pare scritto proprio
da una di queste persone. La sessualità non è soltanto
genitalità, è molto di più. Condivido pienamente
quanto scritto da Fabrizio.
1 maggio 2006 0:00 - Fabrizio Ugolini
Le consiglio la lettura di "Deus caritas est"
l'enciclica di papa Ratzinger, forse, se il suo muro
ideologico dovesse fare qualche crepa, capirebbe che la
dottrina cattolica sul sesso e l'amore e' ben
lontana dal bigottismo e la repressione di cui lei
parla.