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3 maggio 2006 0:00 - Fabrizio Ugolini
Caro Sig. Parisi,

mi dispiace ma io non le concedo proprio niente! La sua analisi socio/teologica, piena di luoghi comuni e di livore anticattolico, è di una superficialità imbarazzante e andrebbe semplicemente ignorata se non fosse per quel disprezzo, che rivela un chiaro pregiudizio ideologico, rivolto a coloro che "condividono il proprio credo la domenica in chiesa", e non soltanto a ciò che lei crede sia la morale cattolica sulla sessualità. Tra l'altro, trovo quantomeno bizzarro che un simile articolo venga inviato con una newsletter di una associazione per la difesa dei diritti dei consumatori (per citare un vostro amico: "che c'azzecca?!?"). Mi permetta poi di evidenziare un fatto, il suo articolo è vecchio ormai di 40 anni. La rivoluzione sessuale è arrivata da una pezzo e anche il suo tentativo di rilanciarla in salsa New Age non è certo una novità. Forse, se l'avesse pubblicata prima del 9 Aprile qualche voto in più la Rosa nel pugno l'avrebbe preso, ma è arrivato fuori tempo anche in quello. Evidentemente i "cattivi maestri e le sentinelle della coscienza" sono più duri a morire di quanto lei e elissa P. crediate.

Quella che lei annuncia come liberazione dal bigotto moralismo vaticano, in realtà, non è altro che una semplice soddisfazione dei propri istinti, esattamente quello che la morale dominante e i mass media ci propinano in continuazione.

Lei è libero di accontentarsi, ma non se la prenda con chi non lo fa.
3 maggio 2006 0:00 - claudio marotti
Leggo sempre con interesse i vostri interventi. In questo caso trova particolarmente interessante l'argomento affrontato, per le riflessioni che induce e per l'ampia possibilità di associazione ai molteplici aspetti dell'esistenza e dei condizionamenti a cui è sottoposto l'uomo. Quest'ultimo aspetto: il condizionamento (perché, a mio parere, è ciò che maggiormente ha motivato la negazione, la paura, il senso del peccato nella storia dell'uomo)sarebbe molto importante discuterne.
Grazie, in ogni caso,
cordiali saluti
Claudio Marotti
3 maggio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
I Dr.Giuseppe Parisi credo sia una persona senza dubbio faceta; infatti recita, ad un certo punto, con mia grande soddisfazione: "Oggi il sesso sta divenendo pian piano, per ciascuno ed ognuno di noi, una grande necessita' fisiologica, ed anche prezioso supporto alla salute del corpo e dello spirito."

Questo vuol dire che allora, forse, staremmo tornando alla normalità?

Ne sarei felice, considerando che personalmente sono sempre stato e sempre sarò un maschio dai gusti anticamente tradizionali!!!

L'unica cosa che mi preoccupa un po', invero, è che si imbocchi la strada giusta, in tale ritorno. Ossia: per chi vuol rimanere maschio, se anche non si ricordasse bene la cosa, credo sia sufficiente seguire la strada del cuore;
per chi si sente tanto liberale da voler provare, durante il tragitto, una deviatina di percorso, faccia pure; ma se si dovesse trovar male, vorrei vedere come farà, in questo caso, ad incolpare la Chiesa!

Saluti a tutti.
2 maggio 2006 0:00 - SAN GIUSTINO
GIUSTISSIMO!

"Questa ambivalenza tra coscienza e istinto primordiale, crea oggi –a differenza della specie animale- il fascino e la nostra felicita'. Il desiderio di sesso e' fisiologico, naturale, basilare, insostituibile, tant'e' che la sua negazione, a qualsiasi livello possa applicarsi, comporta gravi disturbi biologici, psichici, psicofisici e psicosomatici di non piccola entita'."


"E se l'uomo nega l'uomo, nega la Natura, nega Dio. Se nega Dio nega se stesso, perche' figli a sua immagine e somiglianza."

Se fosse stato creato(?)solo per la riproduzione,avremmo avuto le "femmine" pronte ogni tre - sei mesi come le bestie.

Se il sesso fosse vissuto fine a se stesso non dovremmo chiamarci umani ma bestie!

Ma il vero sesso è amore e quindi sublime!

1 maggio 2006 0:00 - Lucio Musto
Signor Parisi, scusi la mia ignoranza, ma sulle sue dotte affermazioni non mi ci ritrovo quasi per niente.

Cortesemente, qualche Sua fonte, su cui approfondire?

Grazie!
1 maggio 2006 0:00 - NESSUNO
Un'enciclica di pochi mesi fa e un lieve cambiamento rispetto a una sessuofobia millenaria ha ben poca incidenza pratica. Fabrizio e Giovanni me ne daranno atto. E' anche vero che la sessuofobia, la paura dell'eros e del corpo non sono un monopolio del cristianesimo/cattolicesimo, ma si trova da tante altre parti e in tanti altri tempi. Forse è una paura atavica della vita.
1 maggio 2006 0:00 - Pipino Giovanni
I possessor della verità sono sempre lontani da essa, estremisti e bigotti, credenti o no. E normalmente sono coloro che non sono informati sulle cose su cui dicono di credere o di non credere. Anzi, non s'informano perchè "non ne hanno bisogno": il loro pensiero "è la verità"!
L'articolo pare scritto proprio da una di queste persone. La sessualità non è soltanto genitalità, è molto di più.
Condivido pienamente quanto scritto da Fabrizio.
1 maggio 2006 0:00 - Fabrizio Ugolini
Le consiglio la lettura di "Deus caritas est" l'enciclica di papa Ratzinger, forse, se il suo muro ideologico dovesse fare qualche crepa, capirebbe che la dottrina cattolica sul sesso e l'amore e' ben lontana dal bigottismo e la repressione di cui lei parla.

Saluti!
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