S.ra Rita de Rossi, il tema da Lei argomentato e'
spinoso, quanto emblema di una societa' che in questa
Nazione non rispetta i minimi principi di solidarieta'
e di mutuo soccorso, per una generazione a cui noi dobbiamo
una risposta concreta. Io vivo in Olanda in cui i
"vecchietti" se la passano felici e contenti in
strutture parecchio all'avanguardia. Di solito questi
gerontocomi sono ubicati in zone boscose, ma ben serviti dai
mezzi pubblici e non lontani dai centri cittadini, il
mantenimento degli ospiti e' totalmente a carico del
sistema sociale per le fasce meno abbienti, chi non ha
diritto alla totale esenzione al massimo paga 300 €uro
mensili, che di solito sono pagati dalla assicurazione
privata contratta all'epoca dell'attivita'
lavorativa, la stessa assicurazione garantisce le spese
ospedaliere. Questo meccanismo e' garantito da una
politica ferrea in tema di TASSE. Qui non
arriveremo mai a quegli standard perche' siamo un popolo
di cialtroni, non sappiamo esprimere una classe politica
seria. La beneamata sinistra, che al tal proposito ci si
aspettava qualcosa, non ha fatto nulla, del resto con
elementi come D'Alema preoccupati a cazzare la randa al
Baltic, che cara signora e' una marca di barche a vela,
come dire, una mercedes ma di quelle care. Per l'amor
di iddio D'Alema libero di veleggiare quanto vuole, ma
per me rimane un gran buffone, al pari di Berlusconi,
Casini, Fini e tutti i lor signori professionisti della
politica, che io madrei a lavorare in fabbrica con la
preoccupazione della cassa integrazione e di una famiglia da
mantenere. Signora tutto cio' e' il risultato di una
politica fatta da cialtroni che pensano solo al proprio
interesse. Xilon
16 agosto 2007 0:00 - rita de rossi
Mi sorprende che non ci sia nessun commento, mi dispiace e
quasi quasi solo per questo mi viene voglia di scrivere io:
GRAZIE. Nessuno ha portato avanti la questione come voi,
dovreste avere più visibilità, magari considerando
l'attualità, putroppo, di tale problema, molti non
sanno della vs.attività a riguardo, ripeto siete gli unici
che si prodigano tanto per questo il mio GRAZIE, a nome di
tutti quelli che come me seguono la vicenda...dolorosa o
"dolorosa vicenda". Proprio così, dolorosa per
tanti versi davvero non ultimo quello dei contributi da
versare, quale "PARTECIPAZIONE" alla così
definita " retta alberghiera". Da un lato mi
sembra giusto che l'utente contribuisca alle spese e
dall'altro mi sembra giusto anche che sia esentato se
invalido e/o con patologie gravi per le quali dovrebbe
essere sostenuta la spesa totale dal SSN, ma... è anche
vero che se l'utente in questione "vive" o
"risiede" o " è ospite" o "è
ricoverato" ( come meglio dire?) in una RSA non
sostiene alcune spese che comunque rimanendo in casa
dovrebbe sostenere per mangiare, per riscaldarsi, per vedere
la televisione e quindi per tutte le spese ordinarie
correnti quali luce gas,acqua, lavanderia ecc...ma la somma
di queste spese non ammonta certo a quanto gli viene
richiesto ed a quanto, secondo me, dovrebbe pagare, il
fruitore, come giusto contributo e perciò per tutto il
resto dovrebbe essere esentato, proprio come leggo nel
vs.comunicato. Ma se gli enti interessati:
ASL.COMUNE,REGIONE,SSN...che gravitano intorno alla
questione non sono "trasparenti" e motivano le
richieste di contributo alla retta,sempre con la solita
scusa: mancanza di fondi e quindi tentano di reperire quanto
dovuto alle RSA, richiedendo delle cifre spropositate agli
utenti e se non basta ai parenti. Quale chiara risposta
possiamo ottenere almeno da voi? Come dobbiamo comportarci?
E' giusto che, come alcuni municipi , rimanga
all'utente una somma pari alla pensione sociale (circa
320,00 euro) , o come dite voi altre volte, solo 100,00 euro
(parliamo delle persone con isee inferiore ai 13.000 euro),
ma per la fascia dai 13.000 ai 25.000, come si mette la
questione? Mi sembra che alcuni solo per un euro in più
(oltre i 13.000euro isee anno), siano davvero caduti nella
sfortuna più nera: niente contributo del comune, niente
quota da 100,00 0 da 320.00 da trattenersi per le spesucce
personali(che poi sono un orzo o un giornale, e tante
medicine a pagamento, il podologo una volta al mese, il
parrucchiere ogni tanto), anzi ad alcuni neppure basta dare
tutto quello che hanno di pensione +l 'accompagno, per
saldare la retta mensile, COME FARANNO? Ci pensa qualcuno a
questa fascia sociale caduta nella disgraziata rete della
rimodulazione? Mi farebbe enorme piacere sapere cosa ne
pensate e come affrontare il problema, anche se non mi
riguarda detta fascia, in prima persona, non mi sento di
disinteressarmene, anzi. Cordiali saluti ed ancora
grazie per la vs. attiva partecipazione.RITA DE ROSSI