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17 agosto 2007 0:00 - XILON
S.ra Rita de Rossi, il tema da Lei argomentato e' spinoso, quanto emblema di una societa' che in questa Nazione non rispetta i minimi principi di solidarieta' e di mutuo soccorso, per una generazione a cui noi dobbiamo una risposta concreta. Io vivo in Olanda in cui i "vecchietti" se la passano felici e contenti in strutture parecchio all'avanguardia. Di solito questi gerontocomi sono ubicati in zone boscose, ma ben serviti dai mezzi pubblici e non lontani dai centri cittadini, il mantenimento degli ospiti e' totalmente a carico del sistema sociale per le fasce meno abbienti, chi non ha diritto alla totale esenzione al massimo paga 300 €uro mensili, che di solito sono pagati dalla assicurazione privata contratta all'epoca dell'attivita' lavorativa, la stessa assicurazione garantisce le spese ospedaliere. Questo meccanismo e' garantito da una politica ferrea in tema di TASSE. Qui non arriveremo mai a quegli standard perche' siamo un popolo di cialtroni, non sappiamo esprimere una classe politica seria. La beneamata sinistra, che al tal proposito ci si aspettava qualcosa, non ha fatto nulla, del resto con elementi come D'Alema preoccupati a cazzare la randa al Baltic, che cara signora e' una marca di barche a vela, come dire, una mercedes ma di quelle care. Per l'amor di iddio D'Alema libero di veleggiare quanto vuole, ma per me rimane un gran buffone, al pari di Berlusconi, Casini, Fini e tutti i lor signori professionisti della politica, che io madrei a lavorare in fabbrica con la preoccupazione della cassa integrazione e di una famiglia da mantenere. Signora tutto cio' e' il risultato di una politica fatta da cialtroni che pensano solo al proprio interesse.
Xilon
16 agosto 2007 0:00 - rita de rossi
Mi sorprende che non ci sia nessun commento, mi dispiace e quasi quasi solo per questo mi viene voglia di scrivere io: GRAZIE. Nessuno ha portato avanti la questione come voi, dovreste avere più visibilità, magari considerando l'attualità, putroppo, di tale problema, molti non sanno della vs.attività a riguardo, ripeto siete gli unici che si prodigano tanto per questo il mio GRAZIE, a nome di tutti quelli che come me seguono la vicenda...dolorosa o "dolorosa vicenda". Proprio così, dolorosa per tanti versi davvero non ultimo quello dei contributi da versare, quale "PARTECIPAZIONE" alla così definita " retta alberghiera".
Da un lato mi sembra giusto che l'utente contribuisca alle spese e dall'altro mi sembra giusto anche che sia esentato se invalido e/o con patologie gravi per le quali dovrebbe essere sostenuta la spesa totale dal SSN, ma... è anche vero che se l'utente in questione "vive" o "risiede" o " è ospite" o "è ricoverato" ( come meglio dire?) in una RSA non sostiene alcune spese che comunque rimanendo in casa dovrebbe sostenere per mangiare, per riscaldarsi, per vedere la televisione e quindi per tutte le spese ordinarie correnti quali luce gas,acqua, lavanderia ecc...ma la somma di queste spese non ammonta certo a quanto gli viene richiesto ed a quanto, secondo me, dovrebbe pagare, il fruitore, come giusto contributo e perciò per tutto il resto dovrebbe essere esentato, proprio come leggo nel vs.comunicato. Ma se gli enti interessati: ASL.COMUNE,REGIONE,SSN...che gravitano intorno alla questione non sono "trasparenti" e motivano le richieste di contributo alla retta,sempre con la solita scusa: mancanza di fondi e quindi tentano di reperire quanto dovuto alle RSA, richiedendo delle cifre spropositate agli utenti e se non basta ai parenti. Quale chiara risposta possiamo ottenere almeno da voi? Come dobbiamo comportarci? E' giusto che, come alcuni municipi , rimanga all'utente una somma pari alla pensione sociale (circa 320,00 euro) , o come dite voi altre volte, solo 100,00 euro (parliamo delle persone con isee inferiore ai 13.000 euro), ma per la fascia dai 13.000 ai 25.000, come si mette la questione? Mi sembra che alcuni solo per un euro in più (oltre i 13.000euro isee anno), siano davvero caduti nella sfortuna più nera: niente contributo del comune, niente quota da 100,00 0 da 320.00 da trattenersi per le spesucce personali(che poi sono un orzo o un giornale, e tante medicine a pagamento, il podologo una volta al mese, il parrucchiere ogni tanto), anzi ad alcuni neppure basta dare tutto quello che hanno di pensione +l 'accompagno, per saldare la retta mensile, COME FARANNO? Ci pensa qualcuno a questa fascia sociale caduta nella disgraziata rete della rimodulazione? Mi farebbe enorme piacere sapere cosa ne pensate e come affrontare il problema, anche se non mi riguarda detta fascia, in prima persona, non mi sento di disinteressarmene, anzi.
Cordiali saluti ed ancora grazie per la vs. attiva partecipazione.RITA DE ROSSI
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