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29 aprile 2011 19:42 - lucillafiaccola1796
visto che anche i garanti si sono puliti la "bokka" con la "C"ostituzione [a partire dall'art 11] il "C"on Tratto è res.cisso o cesso, ed IO Contribuente NON ho più obblighi verso i malamministratori! MENA!
29 aprile 2011 8:08 - domenico6630
LA SOLUZIONE e riprenderci la SOVRANITA MONETARIA dobbiamo essere padroni della nostra moneta , avere la possibilita di stamparci il nostro denaro, provate a fare una ricerca sul web sul "il piu grande crimine" un documento che spiega cosa capita e capitera alla nostra economia e relativamente a noi persone . ciao a tutti
21 marzo 2007 0:00 - FABRIZIO
LO stato é una grande famiglia e le regole della buona amministrazione valgono anche per lui.

Se in casa mia non si riesce a far fronte alle spese, si fanno sacrifici e le si riducono, cominciando da ciò che non é indispensabile.

Altri invece, opterebbero per aumentarsi le entrate:

Solo che il dipendente non può, invece lo stato lo fa.... aumentando le tasse.

Ma anche il professionista lo fa, cercando di aumnetare i suoi compensi.

Però, mentre il professionista deve comunque confrontarsi col mercato, lo stato se ne frega e va giù con la mano pesante e tosa, tosa, tosa sempre di più.

E quando non ci sarà più niente da tosare ?
21 marzo 2007 0:00 - mario
ho una proposta, cioè togliere la tredicesima
cordiali saluti
16 dicembre 2006 0:00 - fabrizio monge - assibank.com
Sono pienamente d'accordo con i presupposti nel testo che ha dato luogo al dibattito.
Mi chiedo però quante volte nel raggiungere un risultato si tenga conto di tutti i fattori in gioco.
ripianare un debito significa aumentare le entrate e ridurre le uscite..
come e in quanto tempo è da valutare.
tornando all esempio della famiglia rossi non credo che debba passare da avere un mutuo sulla casa e due finanziamenti auto ad azzerare i passivi in un mese altrimenti si muore di fame!
altra cosa da valutare a livello di effetti psicologici è il cambio generazionale: nel tempo i contribuenti non sono sempre gli stessi! quando l'inedbitamento aveva le maglie larghe si facevano affari d'oro .. il carico fiscale non era nemmeno paragonabile e oggi ci si trova a confrontarci con ciò che è stato ottenuto dalle generazioni passate che hanno cambiato il volto dell' Italia in pochissimo tempo ma con condizioni di base completamente diverse.. evitiamo di lasciare il debito incontrollato ma non spingiamo la gente al suicidio per una questione di numeri anche perchè nell'economia reale gli aspetti psicologici incidono sulla produttività quanto se non più dei meri dati numerici.

4 dicembre 2006 0:00 - Giuliano
E' vero il debito pubblico deve essere ridotto ad un livello pari a quello dei paesi più virtuosi ma non basta. Bisogna sradicare totalmente il malcostume della classe politica nostrana che ad ogni cambio di colore deve sistemare centinaia se non migliaia di non eletti in posizioni di prestigio con stipendi da nababbi e magari con una professionalità da far invidia ad un analfabeta. Seguendo la trasmissione "Report" su Rai 3, ho perso il sonno per la rabbia che mi assaliva vedendo certi comportamenti: Stanziamenti alle università statali miseri e finanziamenti milionari a istituti di ricerca inattivi (100 mil. di euro/anno ad un istituto Ligure inaugurato dal min. Tremonti. Possibilità di ottenere un laurea concessa ai dipendenti di amministrazioni statali (Inps, Polizia di Stato, Finanza ecc.) con agevolazioni sul costo del corso di laurea e possibilità di ottenere più del 60% dei crediti necessari per la laurea solo facendo valere l'anzianità di servizio presso l'ente statale senza uno straccio di esame per verificare le capacità acquisite. Con l'ottenimento della laurea tutte queste persone possono accedere al grado di Dirigente! Non parliamo poi degli stipendi dei nostri parlamentari, i più alti d'europa. Dei nostri militari in missione: i più alti d'Europa. Senza contare quei signori che cacciati da incarichi prestigiosi (esempio il sig. Billè ex confcommercio) che risultano consiglieri, insieme a molti altri benemeriti colleghi (ex sindacalisti ex dirigenti ex ex ex), in società che non si sa bene cosa fanno ma che pagano 1.800 euro per ogni riunione consigliare con cadenza mensile (se non partecipano ne prendono solo 1.500). Nell'elenco dei suddetti consiglieri pubblicato sul Corriere della Sera nel mese di Giugno 06, insieme al nome della Società che purtroppo non ricordo, c'erano persone che prendevano la cifretta da 20/30 anni. Probabilmente se non ci fossero questi parassiti da pagare e questi ed altri sprechi, il rapposto deficit Pil sarebbe molto più vicino e quello dei paesi più virtuosi.
2 dicembre 2006 0:00 - Mario Ciampolini
L'Italia è amministrata in modo demagogico. Le scelte non sono fatte per vantaggi a lunga scadenza, ma immediati. Nelle nostre autorità sembra prevalere una sorta di scemenza che le accomuna ai più ignoranti. Forse è per questo che io mi sono trovato male in Italia e i miei figli lavorano felicemente in Francia e Inghilterra.
1 dicembre 2006 0:00 - Alex1
Io invece sono d'accordissimo con l'impostazione dell'articolo.
Insomma, non è il livello del debito in sè a dover preoccupare, ma la capacità di farvi fronte. Visto che ogni anno invece di riuscire a far fronte al debito ne aggiungiamo di nuovo, aggravato dal fatto che il Pil cresce poco, ecco che si va verso il fallimento.
Il paragone con le aziende private vale fino ad un certo punto; è vero che esse hanno certe passività, ma anche a fronte di attività. Inoltre l'obiettivo di ogni azienda è produrre utile in modo da poter far fronte ai debiti e remunerare gli azionisti. Se non è così viene eroso il capitale sociale fino a portare i libri in tribunale. Quest'ultima è la situazione dello Stato.
1 dicembre 2006 0:00 - Paolo 1
Maurizio,
- dal 1980 il "debito" oubblico italiano e' sempre aumentato (in valore assoluto, non parlo del rapporto debito/PIL), ma gli interessi sui titoli di Stato sono scesi, quindi il tuo ragionamento non fila
- sulle autostrade il ricavo e' diretto, con i pedaggi, ma tutte le strade portano a ricavi indiretti (accise su benzina, diesel,metano, etc)
- se tutte le aziende pubbliche del mondo, dalla Tennesse Valley Authority all'ENI, sono delle schifezze, che i politici stando alle tue parole svenderebbero ai loro amici, come mai i grandi capitalisti stranieri sarebber poi cosi' scemi da comprarle a peso d'oro?
- certo dove c'e' un fine sociale ci si guadagna di meno, e allora che si fa? Si chiudono tutte le ferrovie tranne la TAV per ricconi? E gli uffici postali in montagna? Etc etc?
1 dicembre 2006 0:00 - FABRIZIO
Maurizio scrive:

....Il fatto e' che ragionando cosi' si strangola il paese per difendere i "diritti acquisiti" di chi ce li ha e per distruggere quelli di chi non li puo' acquisire e non li acquisira' mai ...

**************************************

Scusate se replico, ma Maurizio mi ha tolto le parole di bocca.

Mai frase più giusta fu pronunciata !

Infatti, sere fa, a un talk show politico ho sentito un politico di sinistra dire che:

"... nessuno vuole toccare i diritti acquisiti, per cui chi é andato ormai in pensione ha un diritto acquisito e non gli si può diminuire l'importo...

( i napoletani direbbero: chi ha avuto, ha avuto ecc. e chi ha dato, ha dato, ecc.)

.. Occorre invece disincentivare chi vorrebbe andarci (in pensione).... la gente deve capire che deve lavorare di più... ecc. ecc. "

(vi risparmio le amenità pronunciate)

Non vado oltre ma dico semplicemente:

Quando olre 30 anni fa iniziai a lavorare e pagare i contributi in base a una prospettiva (io lo chiamerei "contratto") secondo la quale avrei dovuto anadre in pensione a una certa, con il tale stipendio, ecc.

Ebbene, non era anche quello un diritto acquisito ?
Non era un patto fra me e l'INPS ?

Tu versi tot per tot anni e io, alla scadenza, ti darò tot !
Io lo chiamo "contratto" !

Orbene, se per assurdo non ci fossero più soldi per rimpinguare le casse dissanguate dell'INPS, chi potrà garantire questi famosi "diritti acquisiti" di chi é già in pensione ?

Costoro (i pensionati) affermano che "hanno pagato" ed é giusto che lo stato non si rimangi quanto ha stabilito.

Ma chi ha stabilito che il loro trattamento é intoccabbile mentre il mio (futuro) trattamento é sempre ridiscutibile ?

Certo, il governo che osasse solo accennare un'ipotesi di "riallineamento" delle pensioni, cadrebbe 1 secondo dopo, e allora nessuno osa parlarne.

Molto più comodo dire alla gente:
"fatevi la pensione integrativa se volete avere una pensione".

Già, e i miei soldi pagati per oltre 30 anni ?
Spariti nel nulla ?
1 dicembre 2006 0:00 - FABRIZIO
Potrà la mia, sembrare banale, ma prima di tentare di ridurre il debito pubblico, occorre ridurre il costo pubblico.

Una volta fosse ridotto (ma non di poco) il costo del "pubblico", vedrete che il debito pian piano inizierà a ridursi da solo.

Ma ridurre il costo pubblico non vuole necessariamente dire tagliare le voci importanti e licenziare gente (come molti paventano al solo scopo di gettare benzina sul fuoco).

Si cominci a ridurre gli sprechi, le spese di inultili rappresentanze, i costi di inutili "vacanze" spacciate come "visite di cortesia" che tantissimi politici fanno, a partire dai sindaci (che sono 8000) a finire agli onorevoli e sottosegretari (che sono circa 2000).

E'stato calcolato che in Italia circa 130.000 persone "vivono" di politica.
Non vi paiono troppi ?

Abbiamo all'estero più ambasciate noi che gli USA, ma non perché l'Italia abbia più di una ambasciata per paese, ma perché ne ha 20 per ogni paese !!!

Ogni regione, infatti, da quando c'é l'autonomia reginale, ha pensato bene a crearsi ambasciate ovunque.
Vi pare logico ?

Sindaci di paesi di 1000 abitanti che aprono delegazioni all'estero in altri paesini e che, con la scusa dei gemellaggi, scialaquano decine e centinaia di migliaia di euro come spese di rappresentanza.

Non la faccio più lunga ma vi invito a leggere "l'italia degli sprechi", un testo scritto e pubblicato da confedilizia che descrive tutta una serie di allucinanti sperperi di denaro pubblico con le maotivazioni più amene !

Dai corsi per diventare "veline", ai corsi per insegnare ai cani ad "esprimersi" (!!), ai corsi per imparare ad andare in bicicletta contromano nei centri storici(!), a corsi di cucito, di lingua araba, fino a descrivere tutta una serie di incarichi professionali assegnati sempre dai comuni a professionisti esterni e per le motivazioni più assurde come l'incarico di contare ed inventariare i cartelli stradali giacenti nel magazzino di una città emiliana, incarico assegnato ad una impresa esterna per la misera somma di 12.000 euro (24 milioni), incarico che poteva benissimo essere fatto da un dipendente comunale in qualche giornata di lavoro e con poche ore di strordinario.

E sempre per quella città simile incarico, sempre affidato ad imprese esterne di "amici degli amici" per contare gli immobili di proprietà del comune (già, perché il comune non sa più cosa possiede !!!) per una cifra da capogiro con la quale potrei mettermi a riposo a vita e magari anche divertirmi a contare tutte le case della città, e non solo quelle di proprietà del comune !

Prima di fare fumosi calcoli sul PIL, sui bilanci, sulle cifre più o meno ufficiali, sarebbe meglio mettere in pratica quella "dovuta diligenza" che ogni "buon padre di famiglia" usa quando amministra i sui soldi !

Già, ma a quanto pare, quando si amministrano quelli pubblici, si diventa stranamente tutti "larghi di manica" e "generosi di portafoglio".

Sempreché si voglia essere rieletti.... !
1 dicembre 2006 0:00 - Maurizio
In risposta a Paolo. Anche tu usi piccoli (?) trucchetti.

...il che evoca immagini di tassi di interesse da pagare, usura, e guai a non finire,...

Invece e' proprio uno dei problemi: DEBITO ALTO, RISCHIO ALTO, INTERESSI MAGGIORATI. Finora ci ha salvato l'euro, mettendoci nella stess barca di paesi piu' virtuosi, ma non e' detto che duri se non mostriamo segni di buona volonta'. Con la lira avremmo intressi di qualche punto piu' alti, e allora altro che manovra da 40 G€.

...lo Stato costruisce strade ferrovie etc e direttamente o indirettamente ne ricava un profitto, e cosi' tutti contenti.

Chi vuoi far ridere? Quando mai in Italia (ma anche nella maggior parrte degli altri paesi) lo Stato ha avuto un profitto da una qualunque delle sue imprese, spoecie se investite di finalita' sociali? Vogliamo parlare di FS, Alitalia, ANAS, acciaierie, chimica, tutti i settori portati allo sfascio dallo stato imprenditore e dai suoi boiardi, come quello attualmente al governo, che vendeva (regalava?) agli amici imprese che poi venivano vendute con lauti profitti pezzo per pezzo a compratori esteri (Buitoni Perugina ti dice niente? E il tentativo di fare lo stesso con SME?).

Il fatto e' che ragionando cosi' si strangola il paese per difendere i "diritti acquisiti" di chi ce li ha e per distruggere quelli di chi non li puo' acquisire e non li acquisira' mai (ma dovra' pagare le pensioni di quelli che , in questo modo, arriveranno a prenderle intere, mentre a lui che gliela paga non arrivera' che una frazione. Sempre che nel frattempo cinesi e indiani non ci abbiano spazzati via a causa della nostra mancanza di avanzamento tecnologico e infrastrutturale.

Maurizio



1 dicembre 2006 0:00 - Paolo 1
Non sono affatto d'accordo con l'impostazione di Murrone, e' tutto un imbroglio finalizzaziono a depredare i meno ricchi in un'ottica di politica economica liberista. Il nocciolo dell'inganno sta in un trucchetto linguistico, il cosidetto "debito pubblico" viene chiamato appunto debito, il che evoca immagini di tassi di interesse da pagare, usura, e guai a non finire, come lavorare per pagare gli interessi senza mai poter saldare il debito, per cui la cosa migliore, si suggerisce, sarebbe fare grossi sacrifici per pagare debito e interessi e rimettersi in pareggio, dopo di che, risanate le finanze, si lavora e vive serenamente. Tutto un imbroglio. Il capitale della FIAT (o di qualsiasi altra societa' per azioni) che cos'e' se non un debito? Un debito dell'azienda che prende in prestito quel denaro dagli azionisti (cioe' da risparmiatori), lo usa per fare i suoi affari, e paga gli interessi (quanto alla restituzione del capitale, in pratica basta rivendere le azioni a qualcun altro, cosi' il capitale non diminuisce, cambia solo il nome di uno degli azionisti). Pero' dato che lo si chiama capitale e non debito non fa una cattiva impressione e nessuno pensa che bisogni ridurlo o azzerarlo. Anzi, quel debito-capitale e' utile all'azienda, ai risparmiatori azionisti e alla economia in generale. E il cosidetto "debito pubblico" e' la stessa cosa, provate a chiamarlo capitale invece che debito e vedrete che nessun proporra' di ridurlo, si tratta di denaro preso in prestito dai risparmiatori, che ne ricavano un piccolo o grande profitto (con tassi di interesse pero' molto inferiori a quelli che lo Stato dovrebbe pagare alle banche per prendere in prestito la stessa somma, e questo contribuisce a spiegare perche' le banche ce l'abbiano tanto con i BOT), lo Stato costruisce strade ferrovie etc e direttamente o indirettamente ne ricava un profitto, e cosi' tutti contenti. Non un debito, quindi, ma un capitale, che giova a tutti. Il contrario comporterebbe il privatizzare, il chiedere prestiti alle banche private a tassi di interesse doppi, a mettere i risparmi sui c/c che costano piu' di quel che rendono, a opere pubbliche non piu' realizzate dallo Stato e gratuite, ma strade, ponti e tutto quanto realizzato da privati con loro capitali, e poi con secoli di pedaggi per rifarsi delle spese, come accaduto per le autostrade, la A1 avrebbe dovuto essere a pagamento solo per cinque anni, per coprire le spese, e poi essere gratuita come tutte le strade e come tutte le autostrade tedesche, inglesi, etc, e avete visto come e' andata. E poi con la scusa di ridurre il debito pubblico si fanno un sacco di porcate e si tagliano servizi di ogni tipo, senza che il famoso debito cessi di crescere, il che farebbe chiedere chi ci stia mangiando sopra.
Paolo
1 dicembre 2006 0:00 - Donatello
Negli ultimi decenni, la situazione del pianeta è quella di una speculazione incontrollata sulle risorse naturali. Lo stesso si può osservare in sistemi più piccoli come quelli nazionali, è la tendenza del momento. E' più facile per gli imprenditori uscirne fuori riducendo i costi, e chi ne paga le conseguenze sono i dipendenti e la salute dell'intera azienda.
Una soluzione per il pianeta non si è ancora trovata, nonostante sembra che i primi a muoversi siano associazioni naturalistiche apparentemente senza scopo di lucro. Sarà lo stesso anche per le aziende italiane? Esistono ancora imprenditori di sani principi, oppure il sistema obbliga la scelta per una strada di non sani principi?
1 dicembre 2006 0:00 - stefano
dal 1981 è iniziata la vertiginosa cresdita del debito pubblico? Mi pare che coincida con la data della privatizzazione della moneta? Banche centrali... la moneta circolante non è più quella a cui corrisponde la riserva aurea del paese, ma è divenuta proprietà della BCI... quindi pare proprio che la crescita esponenziale del debito pubblico sia dovuta al "Signoraggio"... o sbaglio?
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