visto che anche i garanti si sono puliti la "bokka" con la
"C"ostituzione [a partire dall'art 11] il "C"on Tratto è
res.cisso o cesso, ed IO Contribuente NON ho più obblighi
verso i malamministratori! MENA!
29 aprile 2011 8:08 - domenico6630
LA SOLUZIONE e riprenderci la SOVRANITA MONETARIA dobbiamo
essere padroni della nostra moneta , avere la possibilita di
stamparci il nostro denaro, provate a fare una ricerca sul
web sul "il piu grande crimine" un documento che spiega cosa
capita e capitera alla nostra economia e relativamente a noi
persone . ciao a tutti
21 marzo 2007 0:00 - FABRIZIO
LO stato é una grande famiglia e le regole della buona
amministrazione valgono anche per lui.
Se in casa
mia non si riesce a far fronte alle spese, si fanno
sacrifici e le si riducono, cominciando da ciò che non é
indispensabile.
Altri invece, opterebbero per
aumentarsi le entrate:
Solo che il dipendente non
può, invece lo stato lo fa.... aumentando le tasse.
Ma anche il professionista lo fa, cercando di
aumnetare i suoi compensi.
Però, mentre il
professionista deve comunque confrontarsi col mercato, lo
stato se ne frega e va giù con la mano pesante e tosa,
tosa, tosa sempre di più.
E quando non ci sarà
più niente da tosare ?
21 marzo 2007 0:00 - mario
ho una proposta, cioè togliere la tredicesima cordiali
saluti
16 dicembre 2006 0:00 - fabrizio monge - assibank.com
Sono pienamente d'accordo con i presupposti nel testo
che ha dato luogo al dibattito. Mi chiedo però quante
volte nel raggiungere un risultato si tenga conto di tutti i
fattori in gioco. ripianare un debito significa
aumentare le entrate e ridurre le uscite.. come e in
quanto tempo è da valutare. tornando all esempio della
famiglia rossi non credo che debba passare da avere un mutuo
sulla casa e due finanziamenti auto ad azzerare i passivi in
un mese altrimenti si muore di fame! altra cosa da
valutare a livello di effetti psicologici è il cambio
generazionale: nel tempo i contribuenti non sono sempre gli
stessi! quando l'inedbitamento aveva le maglie larghe si
facevano affari d'oro .. il carico fiscale non era
nemmeno paragonabile e oggi ci si trova a confrontarci con
ciò che è stato ottenuto dalle generazioni passate che
hanno cambiato il volto dell' Italia in pochissimo tempo
ma con condizioni di base completamente diverse.. evitiamo
di lasciare il debito incontrollato ma non spingiamo la
gente al suicidio per una questione di numeri anche perchè
nell'economia reale gli aspetti psicologici incidono
sulla produttività quanto se non più dei meri dati
numerici.
4 dicembre 2006 0:00 - Giuliano
E' vero il debito pubblico deve essere ridotto ad un
livello pari a quello dei paesi più virtuosi ma non basta.
Bisogna sradicare totalmente il malcostume della classe
politica nostrana che ad ogni cambio di colore deve
sistemare centinaia se non migliaia di non eletti in
posizioni di prestigio con stipendi da nababbi e magari con
una professionalità da far invidia ad un analfabeta.
Seguendo la trasmissione "Report" su Rai 3, ho
perso il sonno per la rabbia che mi assaliva vedendo certi
comportamenti: Stanziamenti alle università statali miseri
e finanziamenti milionari a istituti di ricerca inattivi
(100 mil. di euro/anno ad un istituto Ligure inaugurato dal
min. Tremonti. Possibilità di ottenere un laurea concessa
ai dipendenti di amministrazioni statali (Inps, Polizia di
Stato, Finanza ecc.) con agevolazioni sul costo del corso di
laurea e possibilità di ottenere più del 60% dei crediti
necessari per la laurea solo facendo valere l'anzianità
di servizio presso l'ente statale senza uno straccio di
esame per verificare le capacità acquisite. Con
l'ottenimento della laurea tutte queste persone possono
accedere al grado di Dirigente! Non parliamo poi degli
stipendi dei nostri parlamentari, i più alti d'europa.
Dei nostri militari in missione: i più alti d'Europa.
Senza contare quei signori che cacciati da incarichi
prestigiosi (esempio il sig. Billè ex confcommercio) che
risultano consiglieri, insieme a molti altri benemeriti
colleghi (ex sindacalisti ex dirigenti ex ex ex), in
società che non si sa bene cosa fanno ma che pagano 1.800
euro per ogni riunione consigliare con cadenza mensile (se
non partecipano ne prendono solo 1.500). Nell'elenco dei
suddetti consiglieri pubblicato sul Corriere della Sera nel
mese di Giugno 06, insieme al nome della Società che
purtroppo non ricordo, c'erano persone che prendevano la
cifretta da 20/30 anni. Probabilmente se non ci fossero
questi parassiti da pagare e questi ed altri sprechi, il
rapposto deficit Pil sarebbe molto più vicino e quello dei
paesi più virtuosi.
2 dicembre 2006 0:00 - Mario Ciampolini
L'Italia è amministrata in modo demagogico. Le scelte
non sono fatte per vantaggi a lunga scadenza, ma immediati.
Nelle nostre autorità sembra prevalere una sorta di
scemenza che le accomuna ai più ignoranti. Forse è per
questo che io mi sono trovato male in Italia e i miei figli
lavorano felicemente in Francia e Inghilterra.
1 dicembre 2006 0:00 - Alex1
Io invece sono d'accordissimo con l'impostazione
dell'articolo. Insomma, non è il livello del
debito in sè a dover preoccupare, ma la capacità di farvi
fronte. Visto che ogni anno invece di riuscire a far fronte
al debito ne aggiungiamo di nuovo, aggravato dal fatto che
il Pil cresce poco, ecco che si va verso il fallimento.
Il paragone con le aziende private vale fino ad un certo
punto; è vero che esse hanno certe passività, ma anche a
fronte di attività. Inoltre l'obiettivo di ogni azienda
è produrre utile in modo da poter far fronte ai debiti e
remunerare gli azionisti. Se non è così viene eroso il
capitale sociale fino a portare i libri in tribunale.
Quest'ultima è la situazione dello Stato.
1 dicembre 2006 0:00 - Paolo 1
Maurizio, - dal 1980 il "debito" oubblico
italiano e' sempre aumentato (in valore assoluto, non
parlo del rapporto debito/PIL), ma gli interessi sui titoli
di Stato sono scesi, quindi il tuo ragionamento non fila
- sulle autostrade il ricavo e' diretto, con i pedaggi,
ma tutte le strade portano a ricavi indiretti (accise su
benzina, diesel,metano, etc) - se tutte le aziende
pubbliche del mondo, dalla Tennesse Valley Authority
all'ENI, sono delle schifezze, che i politici stando
alle tue parole svenderebbero ai loro amici, come mai i
grandi capitalisti stranieri sarebber poi cosi' scemi da
comprarle a peso d'oro? - certo dove c'e'
un fine sociale ci si guadagna di meno, e allora che si fa?
Si chiudono tutte le ferrovie tranne la TAV per ricconi? E
gli uffici postali in montagna? Etc etc?
1 dicembre 2006 0:00 - FABRIZIO
Maurizio scrive:
....Il fatto e' che
ragionando cosi' si strangola il paese per difendere i
"diritti acquisiti" di chi ce li ha e per
distruggere quelli di chi non li puo' acquisire e non li
acquisira' mai ...
**************************************
Scusate se
replico, ma Maurizio mi ha tolto le parole di bocca.
Mai frase più giusta fu pronunciata !
Infatti, sere fa, a un talk show politico ho sentito un
politico di sinistra dire che:
"... nessuno
vuole toccare i diritti acquisiti, per cui chi é andato
ormai in pensione ha un diritto acquisito e non gli si può
diminuire l'importo...
( i napoletani
direbbero: chi ha avuto, ha avuto ecc. e chi ha dato, ha
dato, ecc.)
.. Occorre invece disincentivare chi
vorrebbe andarci (in pensione).... la gente deve capire che
deve lavorare di più... ecc. ecc. "
(vi
risparmio le amenità pronunciate)
Non vado oltre
ma dico semplicemente:
Quando olre 30 anni fa
iniziai a lavorare e pagare i contributi in base a una
prospettiva (io lo chiamerei "contratto") secondo
la quale avrei dovuto anadre in pensione a una certa, con il
tale stipendio, ecc.
Ebbene, non era anche quello
un diritto acquisito ? Non era un patto fra me e
l'INPS ?
Tu versi tot per tot anni e io, alla
scadenza, ti darò tot ! Io lo chiamo
"contratto" !
Orbene, se per assurdo
non ci fossero più soldi per rimpinguare le casse
dissanguate dell'INPS, chi potrà garantire questi
famosi "diritti acquisiti" di chi é già in
pensione ?
Costoro (i pensionati) affermano che
"hanno pagato" ed é giusto che lo stato non si
rimangi quanto ha stabilito.
Ma chi ha stabilito
che il loro trattamento é intoccabbile mentre il mio
(futuro) trattamento é sempre ridiscutibile ?
Certo, il governo che osasse solo accennare un'ipotesi
di "riallineamento" delle pensioni, cadrebbe 1
secondo dopo, e allora nessuno osa parlarne.
Molto più comodo dire alla gente: "fatevi la
pensione integrativa se volete avere una pensione".
Già, e i miei soldi pagati per oltre 30 anni ?
Spariti nel nulla ?
1 dicembre 2006 0:00 - FABRIZIO
Potrà la mia, sembrare banale, ma prima di tentare di
ridurre il debito pubblico, occorre ridurre il costo
pubblico.
Una volta fosse ridotto (ma non di
poco) il costo del "pubblico", vedrete che il
debito pian piano inizierà a ridursi da solo.
Ma
ridurre il costo pubblico non vuole necessariamente dire
tagliare le voci importanti e licenziare gente (come molti
paventano al solo scopo di gettare benzina sul fuoco).
Si cominci a ridurre gli sprechi, le spese di inultili
rappresentanze, i costi di inutili "vacanze"
spacciate come "visite di cortesia" che tantissimi
politici fanno, a partire dai sindaci (che sono 8000) a
finire agli onorevoli e sottosegretari (che sono circa
2000).
E'stato calcolato che in Italia circa
130.000 persone "vivono" di politica. Non vi
paiono troppi ?
Abbiamo all'estero più
ambasciate noi che gli USA, ma non perché l'Italia
abbia più di una ambasciata per paese, ma perché ne ha 20
per ogni paese !!!
Ogni regione, infatti, da
quando c'é l'autonomia reginale, ha pensato bene a
crearsi ambasciate ovunque. Vi pare logico ?
Sindaci di paesi di 1000 abitanti che aprono delegazioni
all'estero in altri paesini e che, con la scusa dei
gemellaggi, scialaquano decine e centinaia di migliaia di
euro come spese di rappresentanza.
Non la faccio
più lunga ma vi invito a leggere "l'italia degli
sprechi", un testo scritto e pubblicato da confedilizia
che descrive tutta una serie di allucinanti sperperi di
denaro pubblico con le maotivazioni più amene !
Dai corsi per diventare "veline", ai corsi per
insegnare ai cani ad "esprimersi" (!!), ai corsi
per imparare ad andare in bicicletta contromano nei centri
storici(!), a corsi di cucito, di lingua araba, fino a
descrivere tutta una serie di incarichi professionali
assegnati sempre dai comuni a professionisti esterni e per
le motivazioni più assurde come l'incarico di contare
ed inventariare i cartelli stradali giacenti nel magazzino
di una città emiliana, incarico assegnato ad una impresa
esterna per la misera somma di 12.000 euro (24 milioni),
incarico che poteva benissimo essere fatto da un dipendente
comunale in qualche giornata di lavoro e con poche ore di
strordinario.
E sempre per quella città simile
incarico, sempre affidato ad imprese esterne di "amici
degli amici" per contare gli immobili di proprietà del
comune (già, perché il comune non sa più cosa possiede
!!!) per una cifra da capogiro con la quale potrei mettermi
a riposo a vita e magari anche divertirmi a contare tutte le
case della città, e non solo quelle di proprietà del
comune !
Prima di fare fumosi calcoli sul PIL,
sui bilanci, sulle cifre più o meno ufficiali, sarebbe
meglio mettere in pratica quella "dovuta
diligenza" che ogni "buon padre di famiglia"
usa quando amministra i sui soldi !
Già, ma a
quanto pare, quando si amministrano quelli pubblici, si
diventa stranamente tutti "larghi di manica" e
"generosi di portafoglio".
Sempreché
si voglia essere rieletti.... !
1 dicembre 2006 0:00 - Maurizio
In risposta a Paolo. Anche tu usi piccoli (?)
trucchetti.
...il che evoca immagini di tassi di
interesse da pagare, usura, e guai a non finire,...
Invece e' proprio uno dei problemi: DEBITO ALTO,
RISCHIO ALTO, INTERESSI MAGGIORATI. Finora ci ha salvato
l'euro, mettendoci nella stess barca di paesi piu'
virtuosi, ma non e' detto che duri se non mostriamo
segni di buona volonta'. Con la lira avremmo intressi di
qualche punto piu' alti, e allora altro che manovra da
40 G€.
...lo Stato costruisce strade ferrovie
etc e direttamente o indirettamente ne ricava un profitto, e
cosi' tutti contenti.
Chi vuoi far ridere?
Quando mai in Italia (ma anche nella maggior parrte degli
altri paesi) lo Stato ha avuto un profitto da una qualunque
delle sue imprese, spoecie se investite di finalita'
sociali? Vogliamo parlare di FS, Alitalia, ANAS, acciaierie,
chimica, tutti i settori portati allo sfascio dallo stato
imprenditore e dai suoi boiardi, come quello attualmente al
governo, che vendeva (regalava?) agli amici imprese che poi
venivano vendute con lauti profitti pezzo per pezzo a
compratori esteri (Buitoni Perugina ti dice niente? E il
tentativo di fare lo stesso con SME?).
Il fatto
e' che ragionando cosi' si strangola il paese per
difendere i "diritti acquisiti" di chi ce li ha e
per distruggere quelli di chi non li puo' acquisire e
non li acquisira' mai (ma dovra' pagare le pensioni
di quelli che , in questo modo, arriveranno a prenderle
intere, mentre a lui che gliela paga non arrivera' che
una frazione. Sempre che nel frattempo cinesi e indiani non
ci abbiano spazzati via a causa della nostra mancanza di
avanzamento tecnologico e infrastrutturale.
Maurizio
1 dicembre 2006 0:00 - Paolo 1
Non sono affatto d'accordo con l'impostazione di
Murrone, e' tutto un imbroglio finalizzaziono a
depredare i meno ricchi in un'ottica di politica
economica liberista. Il nocciolo dell'inganno sta in un
trucchetto linguistico, il cosidetto "debito
pubblico" viene chiamato appunto debito, il che evoca
immagini di tassi di interesse da pagare, usura, e guai a
non finire, come lavorare per pagare gli interessi senza mai
poter saldare il debito, per cui la cosa migliore, si
suggerisce, sarebbe fare grossi sacrifici per pagare debito
e interessi e rimettersi in pareggio, dopo di che, risanate
le finanze, si lavora e vive serenamente. Tutto un
imbroglio. Il capitale della FIAT (o di qualsiasi altra
societa' per azioni) che cos'e' se non un
debito? Un debito dell'azienda che prende in prestito
quel denaro dagli azionisti (cioe' da risparmiatori), lo
usa per fare i suoi affari, e paga gli interessi (quanto
alla restituzione del capitale, in pratica basta rivendere
le azioni a qualcun altro, cosi' il capitale non
diminuisce, cambia solo il nome di uno degli azionisti).
Pero' dato che lo si chiama capitale e non debito non fa
una cattiva impressione e nessuno pensa che bisogni ridurlo
o azzerarlo. Anzi, quel debito-capitale e' utile
all'azienda, ai risparmiatori azionisti e alla economia
in generale. E il cosidetto "debito pubblico"
e' la stessa cosa, provate a chiamarlo capitale invece
che debito e vedrete che nessun proporra' di ridurlo, si
tratta di denaro preso in prestito dai risparmiatori, che ne
ricavano un piccolo o grande profitto (con tassi di
interesse pero' molto inferiori a quelli che lo Stato
dovrebbe pagare alle banche per prendere in prestito la
stessa somma, e questo contribuisce a spiegare perche'
le banche ce l'abbiano tanto con i BOT), lo Stato
costruisce strade ferrovie etc e direttamente o
indirettamente ne ricava un profitto, e cosi' tutti
contenti. Non un debito, quindi, ma un capitale, che giova a
tutti. Il contrario comporterebbe il privatizzare, il
chiedere prestiti alle banche private a tassi di interesse
doppi, a mettere i risparmi sui c/c che costano piu' di
quel che rendono, a opere pubbliche non piu' realizzate
dallo Stato e gratuite, ma strade, ponti e tutto quanto
realizzato da privati con loro capitali, e poi con secoli di
pedaggi per rifarsi delle spese, come accaduto per le
autostrade, la A1 avrebbe dovuto essere a pagamento solo per
cinque anni, per coprire le spese, e poi essere gratuita
come tutte le strade e come tutte le autostrade tedesche,
inglesi, etc, e avete visto come e' andata. E poi con la
scusa di ridurre il debito pubblico si fanno un sacco di
porcate e si tagliano servizi di ogni tipo, senza che il
famoso debito cessi di crescere, il che farebbe chiedere chi
ci stia mangiando sopra. Paolo
1 dicembre 2006 0:00 - Donatello
Negli ultimi decenni, la situazione del pianeta è quella di
una speculazione incontrollata sulle risorse naturali. Lo
stesso si può osservare in sistemi più piccoli come quelli
nazionali, è la tendenza del momento. E' più facile
per gli imprenditori uscirne fuori riducendo i costi, e chi
ne paga le conseguenze sono i dipendenti e la salute
dell'intera azienda. Una soluzione per il pianeta
non si è ancora trovata, nonostante sembra che i primi a
muoversi siano associazioni naturalistiche apparentemente
senza scopo di lucro. Sarà lo stesso anche per le aziende
italiane? Esistono ancora imprenditori di sani principi,
oppure il sistema obbliga la scelta per una strada di non
sani principi?
1 dicembre 2006 0:00 - stefano
dal 1981 è iniziata la vertiginosa cresdita del debito
pubblico? Mi pare che coincida con la data della
privatizzazione della moneta? Banche centrali... la moneta
circolante non è più quella a cui corrisponde la riserva
aurea del paese, ma è divenuta proprietà della BCI...
quindi pare proprio che la crescita esponenziale del debito
pubblico sia dovuta al "Signoraggio"... o sbaglio?