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5 dicembre 2006 0:00 - ZaZaan!
lalla, come persona che villipende un altro, no?
non hai letto?
5 dicembre 2006 0:00 - lalla
E chi invece insulta chi non è credente come viene punito?
una persona laica o anticlericale o atea, che diritti ha?
5 dicembre 2006 0:00 - isaia
Altro che miraggio, che nella sua natura virtuale potrebbe dare un valore, e' tutto vero il meccanismo forte e potente, anti-laico e clerical-fascista.
Isaia
3 dicembre 2006 0:00 - Zuzzurellone
Valerio, io la prova pratica l'ho fatta, proponendo di dire bestemmie islamiche, ma senza risultato ed ho spiegato pure perché. Perché ci si fotte di paura che ti trovino e ti taglino la linguetta!

Rosario Vesco dici bene, ma una cosa è lodare il proprio dio, una cosa è sputare su quello degli altri!
3 dicembre 2006 0:00 - Simona
Rosario Vesco, mi piace molto quello che hai scritto nel tuo post..

Condivido anch'io ciò che hai espresso e terrò una copia del tuo testo perchè merita parecchia riflessione..

Complimenti per come lo hai scritto chiaro ed equilibrato.
3 dicembre 2006 0:00 - Valerio
Interessante il resoconto di Claudia Moretti. Mi domando, leggendo i vari commenti (complimenti ... che senso civico ..!): perchè facciamo grandi discorsi "contro" la religione cattolica, che difende oggettivamente la LIBERTA' di TUTTI, anche di coloro che non la pensano allo stesso modo, e poi diventiamo dei miti agnellini di fronte alla religione islamica?
Tant'è che sulle vignette olandesi contro Maometto qui in Italia non si pubblica nulla - mentre sul Papa cattolico!!
Oppure ci si preoccupa giustamente di guardare al senso religioso islamico rispettandone alcune feste significative, e poi si censura il presepe, si dissacra il Natale ecc.?
Ho la netta impressione che, poco liberi di mente, sia fin troppo facile usare due pesi e due misure: dove la libertà ha un senso, attacco. Dove la libertà è di fatto negata, mi ritraggo abilmente.
Insomma: CODARDI, venite allo scoperto finalmente!
3 dicembre 2006 0:00 - Rosario Vesco
La religiosità in un individuo fa parte delle realtà insite e quindi dei diritti umani fondamentali.

Quindi il legislaore ha ben provveduto ad assicurare nella carta costituzionale a tutelare l'individuo dall'essere, in questo suo bisogno e in questa sua realtà,
vilipeso.
Probabilmente la sconvolgente vicenda degli ebrei sotto il fascismo aveva insegnato molto.

Da ciò il diritto inalienabile riconosciuto a professarsi ebreo, cattolico o mille altre cose senza potere essere reprensibile e/o oggetto di scherno o violenza (verbale altro).

Se però uno dice che non accetterebbe mai, non so, di essere ebreo o protestante o cattolico o buddista e ne cita pratiche e/o riti e/o credenze da lui non condivise è un su inalienabile diritto, perchè parla di se stesso.
Se costringe altri ad umiliarsi, a piegarsi a questo suo pensiero, quale sia la forma di tale violenza, credo faccia vilipendio.

E' ovvio che la religiosità è materia talmente scottante che comunque vada trattata solo nelle forme consone e con una certa prudenza.

Ma anche un tribunale non ha il potere di fare violenza al singolo e costringerlo a non esprimere il suo pensiero religioso, purchè non forzi altri a formulare il proprio in libertà.
Sarebbe un potere superiore non solo alla legge stessa in quanto tale ma anche alla natura umana e farebbe esso stesso violenza (benchè non, ovviamente, vilipendio).
Se può una magistratura negare tale diritto al cittadino perchè non dovrebbe esercitarlo a maggior ragione anche lo Stato, reprimendo così (in casi estremi) il diritto religioso dell'individuo o delle collettività?
2 dicembre 2006 0:00 - PORCODIO
L’esposizione di Claudia Moretti è ineccepibile.

Difatti i soliti guastatori cristiani, che non si capisce perchè continuino a frequentare questo forum di cui dicono peste e corna non se ne vadano da un’altra parte magari sui loro siti cattolici , devono ricorre a “cazzate” quale l’uccello di fuori o le scazzottate per strada per potere fare il loro verso. Non hanno ancora capito, o fingono di non capire, la differenza tra l’espressione scritta e i fatti concreti. Mi piacerebbe fargliela capire con un esempio pratico. (oops, altri due anni?)
Certo che sono da scuola per minorati mentali se non capiscono una cosa tanto evidente, ma sono soltanto dei cristiani falsi e senza dignità.
Cretino, ripeto sempre, significa cristiano,.. e ci sarà un motivo.

Voglio quindi sottolineare una cosa : non è stato detto dei cristiani e dei loro rappresentanti niente che non sia stato detto di altre ideologie e dei loro rappresentanti.

La Legge continua ad essere uguale per tutti, oppure i Cristiani possono permettersi di dire, ad esempio, degli Atei, degli Agnostici o dei Panteisti quello che gli Atei, gli Agnostici o i Panteisti non possono dire dei Cristiani?

Dovrà fare un bel salto mortale il giudice (ma cazzo gliene frega, tanto mica lo eleggiamo, lui il posto ce l’ha a vita, speriamo abbia senso del pudore) che voglia condannare me per avere detto dei cristiani ciò che in precedenza questi avevano detto a me.
Forse io sono da meno di loro? Ma se uno mi insulta in mezzo ad una strada, posso rispondere o devo solo stare ad ascoltare? Oppure devo chiedere: scusi, lei (piccolo stronzo) e’ un cristiano? be’ potrebbe cambiare idea per cinque minuti? sa, vorrei rispondere ai suoi insulti...

E non sto parlando solo in generale bensì di persone singole ed individuabili. Non avrà nessuna rilevanza giuridica, visto che il cane che ha morso la mano di chi lo ha ospitato si è nascosto dietro le sottane nere del di noto, ma perchè non pubblicare quello che Useg con i suoi vari nicks ha postato? oppure questo Musto \ZaZaan, etc? ahahahaha, ci sarebbe da ridere, così, tanto per sputtanarli e far vedere ancora una volta di che merda grondi, e di che falsità, la cosiddetta ed inesistente “morale cristiana”.
Dai, non fate i seriosi.. è un caso eccezionale, facciamoci almeno due sane risate !

ps. Sapete che distanza c’è tra la Venezia e Catania?

pps. Gli unici posti che io conosca in cui ci sia un reato ridicolo come quello del vilipendio alla bandiera sono l’Italietta e la Turchia.
1 dicembre 2006 0:00 - PorcaMadonna
Ripassante:

"E' così, ogni società civile che si rispetti si deve autoimporre dei limiti alle libertà individuali per fare in modo che tutti ne possano godere un po' di quella libertà che tanto sbandierate."

Certo. L'importante che di quella libertà ne possano godere un po di più i cattolici rispetto al resto della società.

"Le leggi non saranno mai perfette in quanto scritte dagli uomini"

Specialmente quando sono scritte dai cattolici.

Ripassante, per caso te l'hanno ripassata anche in culo?
1 dicembre 2006 0:00 - Lucio Musto
X adry

Non posso che condividere in pieno ogni sua parola, e con me credo ogni altra persona del forum.

Solo un concetto, mi lascia qualche dubbio: siamo tutti concordi sul significato del "se ne può discutere"?
1 dicembre 2006 0:00 - ripassante
che differenza? la solita che c'è tra il "faccio quel cazzo che mi pare" e quella del "che cazzo, ma ci sono anche gli altri intorno a me"!
E' così, ogni società civile che si rispetti si deve autoimporre dei limiti alle libertà individuali per fare in modo che tutti ne possano godere un po' di quella libertà che tanto sbandierate.
Altrimenti per libertà di pensiero e d'azione facciamo passare anche i cazzotti dati per strada a chi non da la precedenza. Tutto legittimo, no? Libertà di espressione!

Le leggi non saranno mai perfette in quanto scritte dagli uomini ed in quanto devono mediare tra esigenze contrapposte.
1 dicembre 2006 0:00 - ZaZaan!
Art 21 della costituzione:

Poiché sono libero di pensare ed esprimere che tutti sono teste di cazzo, vado sul corso con la patta aperta e col mio diffuso uccello ben in vista, e nessuno mi deve fermare.

Ho capito bene i miei diritti costituzionali, signora Moretti?
1 dicembre 2006 0:00 - adry
Se... "Se fossimo in un paese libero" ha a che vedere col fatto che ognuno si possa esprimere liberamente: ma fondamentalmente la mia libertà è limitata dall'altro.
Premetto che non conosco nei dettagli della situazione.
L'esempio della bandiera: il vilipendio alla bandiera sussiste quando attraverso quel pezzo di stoffa si intende svilire o insultare una nazione attraverso un semplice simbolo identificativo (la bandiera per l'appunto).
Se brucio la bandiera svizzera penso proprio che si offendano gli svizzeri.
Interessante è l'articolo che si trova in http://www.uaar.it/laicita/vilipendio/
Non costituisce vilipendio la critica motivata e il fine di discutere.
Quindi se se ne può discutere...
Interessante è anche la pena che viene comminata, soprattutto se si pensa che ci sono specie di animali protetti che "costano" più che prendere a sberle un protestante!!!
Poi in uno stato democratico vale la maggioranza anche se a volte la stessa può ingannarsi (cfr. Aristotele, Metafisica).
1 dicembre 2006 0:00 - valsecchi isabella
Sono perfettamente d'accordo con il contenuto dell'articolo ed aggiungo che mi pesa molto la violazione della libertà personale perpetrata da chi, professando l'appartenenza ad una religione, pretende di imporre i suoi codici anche a chi non la pensa come lui. Questo stato (sempre meno laico grazie alle strategie comunicative messe in atto giornalmente) non è ancora in grado di garantire a tutti indistintamente la libertà di pensiero e di espressione.
Faccio un esempio banale: un politico durante una trasmissione del martedì ha ribadito che non vuole che entrino in casa sua attraverso la televisione programmi che offendono il papa (vedi Crozza italia ecc..) Io non mi debbo ribellare, dato che pago il canone, quando ogni giorno la notizia di apertura dei telegiornali delle tre reti rai riguarda il papa, di cui a me non importa assolutamente nulla e anzi avrei qualcosa da dire?
1 dicembre 2006 0:00 - Giorgio Ragazzini
Ho letto e molto apprezzato, anche se un po' all'ingrosso, visto che non sono un giurista. Premettendo che ho sul serio le idee poco chiare, facciamo allora un'ipotesi: vado in tv o scrivo su un giornale che la tal religione (per esempio l'Onorevole Culto del Grande Cocomero)"è un infame ammasso di lerci precetti sadici che puzza di liquami fognari". Sarebbe un'ingiuria anche se non specificamente diretta contro qualcuno o - come mi sembra di capire - sarebbe libera espressione del pensiero? Grazie, Giorgio Ragazzini - Firenze




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