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2 novembre 2009 18:27 - Salatino Vito Enzo
Le centrali nucleari francesi.

La notizia riportata che la Francia nei mesi invernali potrebbe avere necessità di importare energia elettrica in caso di black-out per guasti o imprevedibili eccessi di consumo causati da freddo anomalo, non è una notizia straordinaria.
Detta notizia potrebbe valere per qualunque altra nazione, compresa l'Italia, in caso di gravi eventi imprevisti o imprevedibili.
Ciò è dovuto al fatto che l'energia elettrica non si può accumulare e stockare, ma va immessa in rete, trasportata e consumata subito.
Se la domanda di potenza elettrica da parte degli utenti sale istantaneamente e rapidamente al di sopra della quantità immessa in rete, la rete salta e si ha il black-out, e questo anche se in Francia, per esempio, ci fossero, non 58, ma 100 centrali nucleari di uguale potenza.
Lo stesso vale per l'Italia, che non ha centrali nucleari ma che dipende dal gas, ed è sufficiente che la Russia, per una ragione qualunque imprevista ci tagli le forniture e noi andiamo in black-out in circa 30 giorni. Con la differenza che, anzichè essere un black-out improvviso, abbiamo un margine di una trentina di giorni, che è il tempo di scorta e stockaggio del gas importato, in mancanza di altro gas alternativo.
Utilizzare un fluido termico stockabile per produrre energia elettrica, anzichè energia elettrica immessa immediatamente in rete da centrali nucleari, potrebbe essere un vantaggio in caso di forniture al limite della domanda. Però ci sono altri grandi svantaggi, ben noti, compresa la incapacità di produrre energia in proprio, la dipendenza assoluta dal buon cuore degli altri,la contaminazione ambientale, i danni alla salute delle popolazioni, l'inquinamento atmosferico ed i mutamenti climatici.
Quindi non è vera la deduzione riportata dalla notizia che siano le numerose fermate delle centrali nucleari la causa della presunta carenza attuale dell'energia elettrica in Francia. Le fermate precedenti non comportano nulla, se le altre centrali in funzione producono potenza sufficiente e di poco superiore per alimentare la rete e soddisfare la domanda in qualsiasi momento. Produrne di più non serve proprio a niente e costringe a fermare non una centrale nucleare, che è una cosa complessa, ma una normale centrale a gas o carbone o a ciclo combinato o a energie rinnovabili.
Il fatto che su 58 reattori una quindicina siano fermi è del tutto normale, e non causa alcun black-out o carenza di energia elettrica in rete. I reattori (che sono impianti discontinui) vengono fermati per un mese circa ogni 12-18 mesi per scaricare il combustibile esaurito e ricaricarne di nuovo (quindi almeno 5 reattori sono sempre fermi alternativamente per questa operazione). Altri 5-10 reattori possono essere fermi per manutenzione, riparazioni, sostituzione di parti usurate, guasti e imprevisti, anche perchè la maggior parte dei reattori francesi sono vecchi, obsoleti e taluni alquanto sgangherati, e dovrebbero essere definitivamente dismessi. Ne hanno uno nuovo di III generazione EPR in costruzione a Flamanville da 1600 MWe, ma è pieno di problemi tecnici e di sicurezze, come d'altra parte l'EPR francese a Olkiluoto in Finlandia, e nessuno è in grado di prevedere quando saranno terminati ed efficienti (forse uno nel 2013-14 e l'altro nel 2020).
Si può dire che il nucleare francese, per quanto imponente anche se vecchio e obsoleto, non risolve affato il problema energetico francese e deve essere tassativamente integrato con enormi quantità di energie rinnovabili (eolico, fotovoltaico, solare termodinamico, idroelettrico, geotermico, da biomasse, da biocarburanti, da Idrogeno, da celle a combustibile, da grandi accumulatori al Litio, etc.).
Lo stesso vale a maggior ragione per l'Italia, che un nucleare avanzato lo vedrà solo alle Calende Greche, anche se chi ci governa sta brancolando nel buio più assoluto e non sa assolutamente da che parte cominciare e che pesci pigliare per intrinseca ignoranza e incompetenza. Ci vorrà forse ancora una generazione prima che chi ci governa cominci a capire qualche cosa e prenda le giuste decisioni in merito.

Vito Enzo Salatino
2 novembre 2009 11:35 - savpg8801
Comperiamo energia elettrica dalla Francia? Era facile, anche avere a ovest decine di centrali che il vento ci può aiutare a sentirne l"odore" e adesso? Ci dovremo sdebitare se la Francia va in tilt. Faremo noi supplementi di energia a carbone,petrolio, gas, legna, vecchia plastica e rifiuti, magari bruciando i vecchi mobili o le vechie macchine rottamate, o faremo centrali nucleari anche per gli altri, già che nessuno(escluso pochi) le vuole?
Il vero problema sta nel volere sempre crescita a tutti i costi. Se tutti ci si accontentasse con tenori di vita non o meno superflui non si arriverebbe a tanto.
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