La notizia riportata che la Francia nei mesi invernali
potrebbe avere necessità di importare energia elettrica in
caso di black-out per guasti o imprevedibili eccessi di
consumo causati da freddo anomalo, non è una notizia
straordinaria.
Detta notizia potrebbe valere per qualunque altra nazione,
compresa l'Italia, in caso di gravi eventi imprevisti o
imprevedibili.
Ciò è dovuto al fatto che l'energia elettrica non si può
accumulare e stockare, ma va immessa in rete, trasportata e
consumata subito.
Se la domanda di potenza elettrica da parte degli utenti
sale istantaneamente e rapidamente al di sopra della
quantità immessa in rete, la rete salta e si ha il
black-out, e questo anche se in Francia, per esempio, ci
fossero, non 58, ma 100 centrali nucleari di uguale
potenza.
Lo stesso vale per l'Italia, che non ha centrali nucleari ma
che dipende dal gas, ed è sufficiente che la Russia, per
una ragione qualunque imprevista ci tagli le forniture e noi
andiamo in black-out in circa 30 giorni. Con la differenza
che, anzichè essere un black-out improvviso, abbiamo un
margine di una trentina di giorni, che è il tempo di scorta
e stockaggio del gas importato, in mancanza di altro gas
alternativo.
Utilizzare un fluido termico stockabile per produrre energia
elettrica, anzichè energia elettrica immessa immediatamente
in rete da centrali nucleari, potrebbe essere un vantaggio
in caso di forniture al limite della domanda. Però ci sono
altri grandi svantaggi, ben noti, compresa la incapacità di
produrre energia in proprio, la dipendenza assoluta dal buon
cuore degli altri,la contaminazione ambientale, i danni alla
salute delle popolazioni, l'inquinamento atmosferico ed i
mutamenti climatici.
Quindi non è vera la deduzione riportata dalla notizia che
siano le numerose fermate delle centrali nucleari la causa
della presunta carenza attuale dell'energia elettrica in
Francia. Le fermate precedenti non comportano nulla, se le
altre centrali in funzione producono potenza sufficiente e
di poco superiore per alimentare la rete e soddisfare la
domanda in qualsiasi momento. Produrne di più non serve
proprio a niente e costringe a fermare non una centrale
nucleare, che è una cosa complessa, ma una normale centrale
a gas o carbone o a ciclo combinato o a energie
rinnovabili.
Il fatto che su 58 reattori una quindicina siano fermi è
del tutto normale, e non causa alcun black-out o carenza di
energia elettrica in rete. I reattori (che sono impianti
discontinui) vengono fermati per un mese circa ogni 12-18
mesi per scaricare il combustibile esaurito e ricaricarne di
nuovo (quindi almeno 5 reattori sono sempre fermi
alternativamente per questa operazione). Altri 5-10 reattori
possono essere fermi per manutenzione, riparazioni,
sostituzione di parti usurate, guasti e imprevisti, anche
perchè la maggior parte dei reattori francesi sono vecchi,
obsoleti e taluni alquanto sgangherati, e dovrebbero essere
definitivamente dismessi. Ne hanno uno nuovo di III
generazione EPR in costruzione a Flamanville da 1600 MWe, ma
è pieno di problemi tecnici e di sicurezze, come d'altra
parte l'EPR francese a Olkiluoto in Finlandia, e nessuno è
in grado di prevedere quando saranno terminati ed efficienti
(forse uno nel 2013-14 e l'altro nel 2020).
Si può dire che il nucleare francese, per quanto imponente
anche se vecchio e obsoleto, non risolve affato il problema
energetico francese e deve essere tassativamente integrato
con enormi quantità di energie rinnovabili (eolico,
fotovoltaico, solare termodinamico, idroelettrico,
geotermico, da biomasse, da biocarburanti, da Idrogeno, da
celle a combustibile, da grandi accumulatori al Litio,
etc.).
Lo stesso vale a maggior ragione per l'Italia, che un
nucleare avanzato lo vedrà solo alle Calende Greche, anche
se chi ci governa sta brancolando nel buio più assoluto e
non sa assolutamente da che parte cominciare e che pesci
pigliare per intrinseca ignoranza e incompetenza. Ci vorrà
forse ancora una generazione prima che chi ci governa
cominci a capire qualche cosa e prenda le giuste decisioni
in merito.
Vito Enzo Salatino
2 novembre 2009 11:35 - savpg8801
Comperiamo energia elettrica dalla Francia? Era facile,
anche avere a ovest decine di centrali che il vento ci può
aiutare a sentirne l"odore" e adesso? Ci dovremo sdebitare
se la Francia va in tilt. Faremo noi supplementi di energia
a carbone,petrolio, gas, legna, vecchia plastica e rifiuti,
magari bruciando i vecchi mobili o le vechie macchine
rottamate, o faremo centrali nucleari anche per gli altri,
già che nessuno(escluso pochi) le vuole?
Il vero problema sta nel volere sempre crescita a tutti i
costi. Se tutti ci si accontentasse con tenori di vita non o
meno superflui non si arriverebbe a tanto.