Caro Corrado senior, Ho fatto l'analisi
finanziaria di Alitalia sul bilancio in chiusura del
2006. Gli oneri di gestione, di lavoro e quelli
finanziari superano il fatturato. Per una visione
piu' dettagliata guarda il mio sito
www.studiolegalecoticoni.com dove compare l'analisi
in dettaglio.
E questi vorrebbero farci credere
che ci sia gente disposta a comperarla? Se si'
allora che cosa c'e' sotto? Dovrebbero trovare
attuazione i principi posti dagli art 2446 e 244 del c.c. se
non vado errato. Se dovesse fallire scatterebbero i
reati fallimentari. E' forse questa la ragione per cui
cointiuamo a pagare le perdite provocate da questi
malfattori? Vi prego date pubblicità alla cosa.
Sperando di non prenderci l'ennesima fregatura Con
affetto Avv.to PC
16 maggio 2008 0:00 - Avvocato pietro Coticoni
Caro Corrado senior,
Purtroppo le mie previsioni
sulla mancanza di risposta istituzionale alla mutazione
sociale si sono avverate per causa della staticità
dell'ordinamento di fronte alla preoccupante crisi
internazionale.
Mi permetto di segnalare i mie
studi in proposito immessi nel mio sito.
www.studiolegalecoticoni.com
Cara Aduc, continua
nell'opera meritoria, fai sapere che l'uomo non è
soltanto una componente di un equazione econometrica, ma
qualcosa di piu'. Soprattutto per noi toscani,
Padri del rinascimento che ha posto l'uomo come canone
universale. E qui ci sta a modino un "bojade"
come si dice nella natia paterna Livorno
Affettuose cordialità avvocato P. Coticni.
(PS: forza continuate a diffondere il verbo, sono con
voi!)
4 gennaio 2008 0:00 - AVVOCATO PIETRO COTICONI
caro Corrado senior, Continua la storia infinita.
Ho letto i bilanci dell'Alitalia. nel 2005 ha perso ben
418 milioni di euri.A fine 2006 siamo a ben 645 milioni di
euri circa. I derivati sottoscritti sono per 80 milioni di
euri. La struttura economico finanziaria della società è
fallimentare. Quindi sono incuriosito. Ma c'e'
veramente qualcuno che la vuole acquistare? pagando vaini,
come si dice a Livorno o che alftra fuffignata c'e'
sotto? Se si fosse trattato di un'impresa normale
sarebbe già fallita e amministratori sindaci etc sarebbero
in galera.Non sarebbe meglio farla fallire? cosi'
vediamo quel che c'e' veramente sotto? Mi sa
che "qualcuni" come si dice dalle mie parti vole
ridocciare de! Ocche ci andrebbe l'avvoato Cencetti che
difese ir Palandri che ammatti' pr la ciu'a'?
Ommaremmaberva de Con affetto
17 novembre 2007 0:00 - avvocato pietro coticoni
ULTIME NOTIZIE DAL PAESE DEGLI ACCHIAPPACITRULLI! Il
CICR con delibera del 2000 ha stabilito che l'anatocismo
bancario deve avvenire anche quando i saldi dei conti
debitori vanno a credito del Cliente. Cioè quasi mai,
perche' chi ha bisogno di un prestito non manda il
proprio conto in nero finche' non l'ha estinto.
QUINDI TUTTO COME PRIMA! I nostri politici sono
maestri, oltre che spacciare le palle per verità anche a
battere la grancassa dopo che hanno contribuito a vuotare di
contenuto certi principi (unitamente alle casse dello
Stato) DATE COMUNICAZIONE DI QUESTA ENNESIMA PORCHERIA.
GRAZIE
16 ottobre 2007 0:00 - Avv.to Pietro Coticoni
Caro Corrado senior, come si era previsto l'affare
degli swaps era molto piu' grave di quello che sembrava
a prima vista. Ora chiedo chi è stato l'inventore di
questa "finanza creativa" augurandogli che le
banche gli abbiano mangiato tutti i suoi risparmi.
Darei un consiglio a quei giudici che han dato ragione alle
banche e adesso non sanno piu' dove rigirarsi dalla
vergogna. Prima di giudicare, come si dice dalle mie
parti, ridocciatevi un grondino sinno' v'intopate
bojade. E abbadate l'acqua fa male soprattutto
quando ir tempo fa culaja de. Spero che questi
contratti siano dichiarati nulli d'Ufficio e che quei
banchieri che li han messi sul mercato finiscano, come è
giusto, in galera. O forse ci finiamo noi come
Pinocchio nir paese de li Acchiappacitrulli? Con
affetto cara Aduc, sempre presente nelle mie battaglie per
la Giustizia grazie Avv.to Pietro Coticoni
PS: Muovete tutti i risparmiatori a far causa alle banche
per questa che non esito a definire enorme porcheria.
Grazie.
19 settembre 2007 0:00 - avv.pietro coticoni
Caro Corrado senior, una buona notizia per
l'anatocismo seguo il mio post del 16/07/07 Le
Corti d'Appello hanno stabilito, finalmente
l'inapplicabilita' dell'art. 1194 cc,
esattamente come auspicato. Tra le varie motivazioni le
Corti dicono.in sintesi, che basta solo guardare ai
risultati (aberranti soggiongo io) ai quali si perviene con
questo conteggio. E a quei signori che hanno introdotto
questo indirizzo strampalato nessuno dice nulla? Quindi
dobbiamo capire che, dopo aver rovinato gli innocenti, non
succede nulla? Nella natia paterna toscana si dice:
ridocciano, vedi ir Palandri che ammatti' per la
ciu'a, bojade! Con affetto cara Aduc
Avv.Pietro Coticoni Ah dimenticavo è esploso lo
scandalo degli swap unicredit. Seguitelo e pubblicizzatelo
per corretta informativa agli utenti.
26 luglio 2007 0:00 - Avv.to Pietro Coticoni
Caro Corrado senior! Anzitutto ringrazio l'Aduc per la
meritoria opera che svolge,auspicando che le class actions,
come ormai avviene in tutto il mondo,rinvengano ampi ed
incisivi spazi anche in Italia. Ritorno con
un'altra novita' giudiziale sull'anatocismo.
Devo premettere che mi riferisco alle cosiddette aperture
di credito rotative in conto corrente. Il meccanismo
per il calcolo dell'interesse viene detto "metodo
scalare" all'amburghese o con staffa. In sostanza
consiste in cio': il conto corrente, sul quale
confluiscono i prelievi e le rimesse del cliente debitore
viene fittiziamente "chiuso" trimestralmente.
Cio' significa che alla prima chiusura si conteggia il
capitale (generalmente a debito) e si forma il cosiddetto
"montante", vale a dire la somma algebrica del
capitale e degli interessi formatisi nel trimestre. La
formazione degli interessi avviene tramite i c.d. numeri
(rossi o neri a seconda che si sia effettuato un addebito o
un accredito). Esempio: se io verso mille in un certo
giorno moltiplicherò detti numero per il numero dei giorni
che residuano per arrivare a fine anno(p. es. 25o) e
cosi' avro' il numero (nero) 250 mila. Se, per
converso ritiro duemila e applichero' il numero 15 (
cioe' il numero dei giorni mancanti alla chiusura
fittizia del conto) otterro' il numero 30 mila ( numero
rosso). E cosi' di seguito. Alla fine del trimestre la
somam algebrica di detti numeri (in estrema sintesi) divisa
per un numero detto divisore fisso, mi dara' la
quantita' di interessi maturati a mio debito. Questi
interessi sommati al capitale residuo ( nell'esempio
+1000-2000=-1000), costituiranno il c.d. montante.che
all'inizio del trimestre successivo verra'
moltiplicato per novanta (cioe' i giorni del trimestre).
Specifico ancora che per le rimesse vige il c.d. tasso
creditore (inferiore) mentre per agli addebiti si applica il
tasso per l'imprestito, cioe' maggiore. E'
ovvio che tale meccanismo è stato dichiarato illecito e
nullo dalla ormai arcinota sentenza delle Sezioni Unite
della Cassazione. Non solo l'Abi nel 2002 ha emesso
un "editto" dove si dichiarava che non si
applicava piu' l'anatocismo. Ma questo
"editto" nella buona sostanza, non lo ha abolito
affatto. Infatti anziche' calcolare le rimesse con
interesse annuale ha consentito l'applicazione dei
numeri conteggiati sulle stesse rimesse (cioe' i denari
versati dal debitore sul c/c/), con i giorni mancanti alla
fine del trimestre, a differenza di quanto avveniva prima
(cioe' alla chiusura annuale) Premessa questa
doverosa e sommaria esplicazione ora devo dire che un certo
indirizzo sostiene che gli interessi si formano "giorno
per giorno", equiparando senza alcuna motivazione
logica, un capitale concesso a mutuo con un'apertura di
credito rotativa i cui interessi si formano nel modo che ho
descritto. Col risultato, dovuto all'applicazione - a
dire di questi soloni - dell'art. 1194 cc anche a questa
figura di configurare, alla fine della fiera una cifra di
interesse superiore del triplo a quello percetto
illecitamente dalla banca con il vietato anatocismo.
Non solo: Con l'applicazione del sistema
anatocistico, come applicato per anni. A nessuno è venuto
in mente che questi oneri finanziari provocavano uno
squilibrio illiquido che si sarebeb dovuto considerare
rilevante nel caso di fallimento. Per molto meno i giudici
penali hanno sanzionato la creazione di squilibrio illiquido
di un'impresa cona la bancarotta fraudolenta. E
nessuno, giudici periti d'Ufficio Pm etc se ne è mai
accorto? Mi pare invero un po' grossina. Nella
natia paterna ed amata Toscana certi personaggi vengono
detti "fuffigni" e certi altri piuttosto ingenui
"sgalembati" Uimmena! Ma ci sara' ancora
qualche onesto che li fara' finire in galera? O dobbiamo
dire di essere nel paese degli Acchiappacitrulli. Cara
ADUC, con affetto immutato Avv.to Pietro Coticoni
PS. Quando ho sostenuto cio' che esposi, come
riportato persino nei manuali di ragioneria per gli studenti
delle superiori, mi diedero del fascista. Ricordo che il mio
compianto illustre genitore Prof Ing E. Coticoni ha
progettato l'Ossario Partigiano in Val Sangone a Forno
Alpi Cozie
16 luglio 2007 0:00 - avvocato pietro coticoni
Chiedo scusa per errore è stato indicato nel post odierno
l'art. 1193 del cc anziche' l'art. 1194 cc.
16 luglio 2007 0:00 - Avvocato Pietro Coticoni
Caro Corrado Senior, Intervengo ancora per porre alcune
riflessioni in merito ad un certo indirizzo assunto da
qualche Giudice, in tema di anatocismo bancario. Il
caso è questo: Le banche sostengono che le rimesse
effettuate dal titolare di un fido in conto corrente hanno
carattere solutorio (cioè sono dei pagamenti progressivi
del fido ex art. 1193 c.c.) e di conseguenza ogni rimessa va
imputata a scomputo degli interessi prima e del capitale
poi. Cosi' ad esempio se il titolare ha un debito di
mille che ha prodotto cinquanta di interesse, se versa
duecento verra' ridotto prima l'interesse poi il
capitale, vale a dire che il capitale residuo, nel caso 850,
produrra' gli ulteriori interessi. Con questo
metodo di calcolo che cosa succede in pratica? La
recente sentenza delle SU della Cassazione, che ha
finalmente chiarito l'illiceita'
dell'anatocismo, ha comportato nella pratica un
ricalcolo dell'interesse che le banche avrebbero dovuto
restituire che registrava somme rilevanti a credito dei
titolari del fido regolato in conto corrente di fronte ad
interessi illecitamente percepiti. Seguendo questo
principio le banche furono condanante, su base peritale, a
restituire le somme illecitamente percette. Seguendo, per
converso, il principio secondo il quale le rimesse dei
titolari del conto abbiano carattere solutorio, la banca si
ritrova (addirittura) creditrice di somme superiori a quelle
degli interessi illecitamente percepiti con il sistema
dell'anatocismo. Ora osservo: nella passata
giurisprudenza vi furono accesi dibattiti in sede
fallimentare in ordine a tale questione, nel senso che, ove
si fosse accettata la soluzione che le rimesse in conto
corrente avessero natura di pagamento, come risulta
dall'art. 1193 cc che prevede appunto la figura del
pagamento dei debiti, dette rimesse avrebbero dovuto subire
la falcidia della revocatoria fallimentare prevista
dall'art. 67 di detta legge. In sostanza la
Cassazione stabili' che le rimesse in conto corrente non
avevano natura solutoria (salvo pochi casi che qui non è il
caso di nominare) e pertanto non erano soggette a detta
falcidia. La nuova legge fallimentare all'art 67
(v. ivi) prevede espressamente che le rimesse in conto
corrente non sono soggette alla revocatoria salvo pochi
casi. Ora qualcuno dovrebbe spiegarci questa alchimia
giuridica. Se si tratta di revocare le rimesse a favore
della massa fallimentare, ebbene, queste non sono atti
solutori ( cioe' pagamenti) mentre se si tratta di
richiedere indietro i denari relativi agli interessi
illecitamente percepiti, salta fuori un'interpretazione
a tutto favore delle banche. In altre parole
l'anatocismo è illecito ma in sostanza non è mai stato
applicato perche' una norma - adire di certi giudici - e
cioe' l'art. 1193 consente l'applicazione di
interessi in misura maggiore. oltre a tutto.
l'applicazione delle direttive Cee in materia bancaria
che ci stanno a fare? come diceva Don Ferrante delle stelle:
come capocchie di spilli nel portaspilli? Non solo!
Altro argomento: la prescrizione decennale in tema di
interessi anatocizzati. ora il meccanismo
dell'anatocismo funziona, detto in parole semplicissime,
in questo modo: il conto viene chiuso ogni tre mesi e alla
chiusura si sommano il saldo del capitale e gli interessi a
debito ( tralasciamo le complicate spiegazioni sui diversi
metodi di calcolo quali lo scalare etc). Detta somma
costituita dalla somma (negativa) degli interessi piu'
il capitale. produrra' nuovi interessi che al trimestre
successivo diventera' il nuovo montante come ora
descritto, e cosi' via. E' intuitivo dire subito che
il tasso pattuito con questo sistema si moltiplica nel tempo
diventando sempre maggiore. Il ragionamento da farsi, a
mio sommesso avviso, è il seguente: Se è vero che il
meccanismo dell'anatocismo è illecito saranno
conseguense dell'illecito ( che comporta la nullita'
assoluta, nella specie, come stabili' la Cassazione)
tutti i succssivi montanti saranno anch'essi formati in
modo illecito e quindi ci si trovera' innanzi la figura
dell'illecito permanente, alla quale, finche' dura
la permanenza dell'illecito, non sara' applicabile
la prescrizione essendo ilelciti sia i montanti sia la
formazione degli interessi successivi. Riassumendo: la
prescrizione quinquiennale in tema di interessi non trova
applicazione in giurisprudenza, quella decennale non
dovrebbe trovarla per le ragioni ora esposte. Infine
l'ultima osservazione: gli oligopoli bancari e queste
concentrazioni sono davvero in linea con la normativa CEE e
, in modo piu' concreto, con la nuova economia? La
giurispredenza passata ha sempre favorito, spesso contra
legem, un sistema bancario statalizzato con un'economia
che tendeva alla collettivizzazione e alla
burocratizzazione. Di questi fattori oggi ne paghiamo il
fio. Come vede caro Corrado, anche la Giustizia ha la
propria parte di responsabilita' nella situazione, che
non esito a definire preoccupante, in cui ci troviamo
oggi.
Spero che qualche Giudice onesto e di
chiara fama intervenga con il dovuto rigore e cjhe la
questione sia diffusa tra i risparmiatori, spesso spaventati
dallo strapotere delle banche. Cordialita'
affettuose P.Coticoni
11 luglio 2007 0:00 - stancodellecaste
Gli avvocati sono solo una manica di disperati imbroglioni.
Meno potere hanno e meglio è.
11 luglio 2007 0:00 - Pietro Coticoni
Caro Corrado senior, segnalo il seguente caso. Una
banca, ora confluita nel gruppo Unicredit, propone alla
clientela, imprenditoriale e non, la sottoscrizione di un
contratto detto swap. In sostanza tralasciando i difficili
termini tecnici, detto contratto (una vera e propria
scommessa prevista ex lege dal TUF) garantisce il cliente
che ha un fido dai maggiori oneri che potrebbero derivare
dall'aumento dei tassi. Se, per converso, i tassi
diminuiscono, allora il cliente dovra' pagare alla banca
una somma determinata secondo indici prestabiliti.
Nella pratica il rischio dell'oscillazione -nel caso di
aumento dei tassi di interesse - viene chiamato
"capitale di riferimento". E' chiaro, quindi
che la copertura del rischio di cui ora si disse è riferita
ad una somma costituita dal maggior aumento degli interessi.
Per esempio: se il fido ammonta a centomila e gli interessi
a diecimila annui e l'oscillazione che puo'
ipotizzarsi nel contratto numericamente viene indicata in
duemila(al massimo) il capitale di riferimento sara'
costituito da questa maggior cifra annuale. Gia'
cosi' impostato si vede la debolezza di questo contratto
e le lacune che presenta, in quanto non prevede l'esatto
ammontare negli anni della somma da ricevere o da
versare. Nel caso affidato al mio Studio il cliente
aveva un fido di circa 400 milioni di lire. Il valore dello
swap è stato fissato in duemiliardi di lire.
Poiche' i tassi, anziche' salire, nel periodo
immediatamente successivo alla stipula del contratto sono
scesi, ora la banca richede un pagamento di circa €
200mila oltre alla segnalazione alla Centrale rischi.
Le banche hanno effettuato molte operazioni di questo
genere. Nessun procedimento penale è iniziato. Molte cause
civili sono state perse dai clienti. Solo ora qualche (raro)
giudice civile ha dato ragione ai risparmiatori. E
questo sarebbe un sistema bancario? (domanda meramente
retorica) Che aspettano la UE i Garanti authority etc
a dargli la legnata che da anni meritano?
Cordialita' Avv.Pietro Coticoni
17 giugno 2007 0:00 - Avvocato Pietro Coticoni
Caro Corrado senior. E' vero che ho esposto casi
risibili, pero' creda che ve ne sono altri e molti, che
fanno piangere. E' vero che molti fanno il loro dovere,
ma è anche vero che non ci meritiamo una simile giustizia.
Le cause per difendere i poveri risparmiatori e le amarezze
che dovettero subire,finite come si puo' immaginare,
lasciano poco spazio all'immaginazione. Sotto
altro profilo, si parla tanto di liberalizzazione, potrebbe
dirci cortesemente in che modo puo' essere realizzata e
in che cosa consiste. Dimenticavo: La Corte
d'Appello ha accolto la domanda sull'anatocismo.
gradisca le piu' vive cordialita'
3 aprile 2007 0:00 - Giancarlo Marroni
Sono pienamente favorevole...all' autodifesa.
Sicuramente...al momento...non facile da realizzare...ma gli
inizia sono sempre difficili. Sta allo Stato
poi...oltreche' alla modifica della
Costituzione...contribuire all' arricchimento culturale
del cittadino.
2 aprile 2007 0:00 - Corrado Senior
Tra gli eccelsi avvocati vi è certamente anche qualche
emerito Azzeccagarbugli, come, fra tanti giudici non può
mancare qualche testa... originale! Posso assicurare
il chiarissimo avvocato cassazionista ex got, che con certe
amenità di suoi neo-colleghi, si potrebbero facilmente
pubblicare riviste umoristiche quotidiane! Dalle richieste
più fantasiose alle eccezioni più originali! Non si
può parlare di un fenomeno estrapolando solo qualche evento
eccezionale, ma bisogna guardare alla sostanza ed alla
quotidianità. Uno Stato che si rispetti deve
garantire la Giustizia tra i cittadini eliminando tutta la
possibile burocrazia e tutti i balzelli che ne rendono
inaccessibile ... l'accesso! I balzelli, i pesi e
le corporazioni medioevali ...hanno fatto il loro tempo!
Occorre liberalizzare anche e soprattutto le professioni:
L'avvocato ed il notaio non deve essere imposto come una
Tassa, ma liberamente richiesto quando se ne sente la
necessità!
2 aprile 2007 0:00 - Corrado Senior
La Giustizia, intanto è tale, in quanto non è
condizionata dal censo. Oggi, purtroppo, ha ragione
non chi si comporta rettamente, ma, molto spesso, da chi,
avendone le possbilità economiche, si può permettere
avvocati .... diciamo più bravi tecnicamente. Ora,
quando la lotta è tra titani, si dilettino pure nei
cavilli, ma quando si tratta di tutela dei diritti attinenti
alla vita quotidiana, perchè non lasciar liberi i cittadini
di avvalersi o meno di un costoso "tecnico del
diritto"? All'obiezione circa
l'esistenza dell'avvocato della Mutua, pardon, del
Gratuito Patrocinio, esso ha dato luogo a grosse
speculazioni a carico dello Stato (pardon, di Pantalone!)
generando un lucroso filone di controversie pretestuose.
Non mi dilungo, esprimo sinteticamente la mia opinione in
questi scarni termini. L'avvocato nelle piccole
controversie: -più che tutelare i cittadini, dissesta la
marcia della Giustizia trasformando una cosetta risolvibile
in mezz'ora, in un brontosauro di kafkiana
immaginazione; -aiuta la parte a far apparire ciò che
spesso non è; -fa trionfare la forma sulla sostanza;
-rende antieconomico il ricorso alla giustizia nel senso
che, chi vince non percepisce niente, e chi perde si rovina
con le parcelle da pagare; -è un balzello medioevale pari
a quello del notaio nelle autenticazioni delle scritture
(quest'ultimo, addirittura, si deve pagare secondo il
valore dell'atto e non secondo il lavoro di esso
notaio); è...in conclusione.... una odiosa tassa sulla
Giustizia! Lo scrivano non si può imporre a chi sa
scrivere, ma è naturalmente richiesto
dall'analfabeta. Conclusione: Liberalizziamo la
Giustizia almeno per le piccole controversie, liberalizziamo
il 90% delle attuali prestazioni inutilmente salate dei
Notai!
2 aprile 2007 0:00 - marco
Giustizia e la Riforma dell’Ordinamento Giudiziario:
Il disegno di legge per la riforma dell’Ordinamento
Giudiziario e’ indecente!
Sono Avvocato Cassazionista e fui Got sino a qualche anno
fa. Il problema della giustizia, a mio modo di
vedere,è di difficile soluzione. I Giudici sono scelti da
anni con un concorso sul quale ogni commento guasterebbe. La
competenza, parliamo in materia civile e dei grandi affari,
è poca. Per cio' che riguarda i Giudici di pace, che
costituiscono un costo notevole, diro' solo che certe
sentenze di costoro, dovrebbero esssere pubblicate sui
giornali umoristici. Il male è questo: l'impreparazione
nel nostro Paese è massima in ogni campo. Alcuni esempi: Un
Giudice ha deciso, relativamente ad una contesa per un
laghetto di pesca sportiva alla trota, chequesta
attivita' era di competenza delle sezioni agrarie. Dopo
il regolamento di competenza in Cassazione, costui venen
trasferito d'urgenza. Dopo alcuni anni ritorno'
Presidente di una sezione civile. Vi fu, a causa delle sue
stramberie, una rivolta tra gli avvocati e la cosa fini'
male. Un altro esempio. Un noto giudice (noto per le sue
stravaganze) In una causa contro le banche in merito
all'anatocismo, trovo' un marchingegno per cuila
banca anziché pagare i 60 mila euro che aveva illecitamente
lucrato, si ritrovo' creditrice di seimila euro. Se
Interessa invio il provvedimento. Naturalmente ho impugnato
per Cassazione. Dicono nella natia paterna Toscana:
Uimmena, siam del gatto! Cordialita' Avv.to
Pietro Coticoni Torino
2 aprile 2007 0:00 - Quisque de populo
L'avv. Moretti ritiene che la professionalita'
dell'avvocato potra' "esplicarsi con le
consulenze stragiudiziali anche precedenti ad una
causa" e che "altrettanto potranno fare le
associazioni che si sentono qualificate". Gli
avvocati, cioè, non saranno sostituiti dai diretti
interessati, ma dalle associazioni di consumatori, cioè
dagli avvocati ammanicati con queste associazioni.
Succederà che questi monopolizzeranno alcune controversie,
esattamente come avviene per le cause di lavoro e
previdenziali, per le quali la rappresentanza in giudizio è
diventata una esclusiva degli avvocati agganciati ai
sindacati ed ai patronati. Che la considerazione del
lavoro degli avvocati sia penosamente diminuita nel giudizio
della gente è evidente; che buona parte di ciò sia dovuto
al comportamento degli avvocati è indubitabile.
Qualcuno mi spieghi, però, perché io, con due lauree, per
certificare il mio reddito ai fini della determinazione
dell'importo delle tasse universitarie di mio figlio mi
sono dovuto avvalere obbligatoriamente dell'assistenza
di un CAF, che ha materialmente provveduto con una persona
che ha la terza media. Mi spieghi pure per quale
ragione, pur avendo le medesime conoscenze giuridiche, mi
devo servire dell'opera del notaio per una compravendita
immobiliare. Ogni avvocato o commercialista potrebbe
tranquillamente farlo (e spesso il notaio si limita a
trascrivere gli atti che questi predispongono, come avviene
per la costituzione di società). Il problema è
certamente molto più ampio. Portiamo allora il
discorso fino in fondo e diciamo che bisogna abolire in ogni
caso la difesa tecnica, anche in materia penale, che è
obbligatoria anche per chi è avvocato. Diciamo pure
che si può delegare tutta la giustizia ai tanto osannati
giudici di pace, i quali giudicheranno col buon senso e
senza nessuna regola codificata, magari con una strizzatina
d'occhio a chi è più simpatico. L'avvocato
Claudia Moretti si qualifica come "legale ADUC".
Ma come? Questa associazione di consumatori tanto esperta di
diritto si serve dell'opera di un legale? Come è
diventata "legale ADUC" l'avv. Moretti? Sarà
sorella/cugina/nipote dell'altro Moretti che spesso
leggiamo in questi forum? Perché non dice quante cause ha
patrocinato grazie all'ADUC di persone che avrebbero
tranquillamente ignorato la sua esistenza se non fosse stata
"consulente ADUC"?