Sulla persecuzione del drogato e dello spacciatore, termini
che abrogherei, consiglio il libro di Thomas Szasz, Il mito
della droga. Lo potete trovare in biblioteca oppure copiarlo
dal mio sito: è in formato Word.
Basta digitare taoagi su google e il sito si trova
facilmente oppure ecco il link
http://digilander.libero.it/taoagi
11 maggio 2010 11:21 - hunter_
alla fine stanno messi come in Nepal...non c'è lavoro,e
hanno la CULTURA di fare hashish e marijuana.
penso che se avessero un concreto guadagno a coltivare altro
lo farebbero.
allo stesso tempo credo che se la cannabis venisse
riconosciuta/tollerata avrebbero anche loro(paesi poveri che
hanno la cultura del cultivo di cannabis etc)una fonte
economica per riacchiapparsi un'attimino.
e perchè no?...ci sono milioni di persone nel mondo che
consumano cannabis,è risaputo che fà meno male dell'alcool
e il tabacco,potrebbero addirittura offrire ai malati di
varie patologie che si curano con la cannabis di offrire
un'alternativa all'erba "medica".invece di continuare a
discriminare.
11 maggio 2010 11:10 - pettine
"Il corteo e' stato bloccato da un'associazione locale, di
ispirazione islamica, che da anni si occupa del recupero dei
tossicodipendenti, il Maarufu"
da che mondo e modo le organizzazioni religiose
rappresentano l'ignoranza e difendono gli interessi della
criminalità (quindi i loro interessi).