Come, non volete aiutare questi poveri artisti che ogni
giorno grondano di sudore per farci trascorrere una serata
spensierata? E poi, vogliamo far morire di fame tutti
l'altri addetti e "pensatori" che si
scervellano per trovare il meglio per divertici? Non sia
mai! E' OBBLIGATORIO PAGARE per confunuare ad avere
questi servizi, ciao a tutti!!! cenzo
3 giugno 2007 0:00 - Antonio Ancis
Sarebbe curioso sapere perchè non si fa nulla o quasi per
far pagare l'abbonamento a tutti i possessori di
televisori, perchè ormai è risaputo che non esiste nessuna
abitazione priva di questo apparecchio.Per farlo pagare a
tutti basterebbe aggiungere all'irpef una piccolissima
tassa, perchè tutti posseggono un televisore o un
apparecchio similare.E invece pagano solo i soliti
polli.Distinti saluti
2 giugno 2007 0:00 - Domenico Falconieri
Invito tutti, Vincenzo Donvito per primo, a leggere il
seguente, raccapricciante articolo, tratto dal sito
www.disinformazione.it. Questa è l'attuale democrazia,
nella quale siamo convinti di vivere: a voi il commento!
La notizia emersa durante una riunione
dell’Autorità nazionale per la sicurezza Rai:
scoperta una struttura a difesa del “Segreto di Stato”
Marco Marsili - tratto da La Voce -
www.voceditalia.it:80/index.asp?T=&R=cro&ART=9814
Ne farebbero parte 50 giornalisti con potere di
censura Roma, 22 mag. – La notizia è clamorosa:
secondo quanto appreso da fonti dell’intelligence
militare, in Rai sarebbe attivo un “organo esecutivo
sicurezza” (Oes), alle dirette dipendenze del ministero
delle Comunicazioni, con il compito di “vagliare” le
notizie da diffondere. Stando a quanto scoperto dalla Voce,
farebbero parte di questa struttura segreta circa 50
giornalisti – tra cui alcuni caporedattori – che
avrebbero il potere di autorizzare il “Nulla osta di
sicurezza” (Nos) sulla divulgazione di notizie sulle reti
della tv pubblica. La rivelazione dell’esistenza di un
organo preposto alla tutela del segreto di Stato in Rai,
sarebbe stata fatta la settimana scorsa, durante una
riunione dell’Autorità nazionale per la sicurezza (Ans),
da parte del rappresentante del dicastero delle
Comunicazioni - attualmente guidato da Paolo Gentiloni della
Margherita -, dal cui Organo centrale di sicurezza (Ocs)
dipenderebbe la struttura di viale Mazzini.
L’Ans è alle dirette dipendenze del Presidente del
Consiglio dei ministri, al quale, secondo la legge n. 801
del 24 ottobre 1977 sull’Istituzione ed ordinamento dei
servizi per l’informazione e la sicurezza e disciplina del
segreto di Stato, è demandato il potere di decidere la
secretazione delle informazioni. La materia è stata poi
ulteriormente regolata dal decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri 3 febbraio 2006 contenente le
“Norme unificate per la protezione e la tutela delle
informazioni classificate” (Berlusconi lo aveva usato per
“coprire” l’abuso edilizio di villa Certosa in
Sardegna). Tuttavia, il regolamento attuativo emanato da
Palazzo Chigi è stato classificato come
“riservatissimo”, e, quindi, occultato all’opinione
pubblica. La scoperta ha lasciato stupefatti anche gli
uomini del reparto Informazione e sicurezza del Centro
intelligence interforze dello Stato maggiore della Difesa,
che partecipavano all’incontro: persino i militari ne
erano all’oscuro.
La Voce ha riscontrato in
ambienti governativi che le indiscrezioni sull’esistenza
di questo “filtro” sulle notizie circolano da tempo
nella Capitale. Lo stesso ex ministro delle Comunicazioni
del governo Berlusconi, Maurizio Gasparri, si sarebbe tenuto
costantemente in contatto con l’organo esecutivo di
sicurezza della Rai. Il rilascio del nulla osta di sicurezza
consente alla pubblica amministrazione, all’ente, o
all’organismo, già legittimati alla trattazione di
informazioni classificate, di poter impiegare una persona in
attività che comportano la necessità di trattare
informazioni classificate “segretissimo”, “segreto”,
“riservatissimo” (le classifiche di segretezza sono
quattro – alle tre citate bisogna aggiungere
“riservato” - e variano in funzione dell’entità del
danno che sarebbe arrecato all’integrità dello Stato in
caso di rivelazione non autorizzata).
Il
possesso del Nos non implica tuttavia l’accesso automatico
alle informazioni classificate, in quanto tale qualifica è
subordinata all’effettiva “necessità di conoscere”.
La normativa in vigore sul segreto di Stato stabilisce che
sono coperti “gli atti, i documenti, le notizie, le
attività ed ogni altra cosa la cui diffusione sia idonea a
recar danno all’integrità dello Stato democratico, anche
in relazione ad accordi internazionali, alla difesa delle
istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento, al
libero esercizio delle funzioni degli organi costituzionali,
all’indipendenza dello Stato rispetto agli altri Stati e
alle relazioni con essi, alla preparazione e alla difesa
militare dello Stato”.
Secondo questa
definizione, potrebbe rientrare qualsiasi tipo di notizia,
comprese quelle “politiche” (prima della riforma, il
Regio decreto 11 luglio 1941, n. 1161 sulle Norme relative
al segreto militare si riferiva infatti al “segreto
politico o militare”). L’articolo 7 della legge sul
segreto di Stato specifica che “è tenuto
all'osservanza delle norme ed è responsabile di ogni
infrazione alle stesse, chiunque, per ragione della sua
carica, impiego, professione o servizio, ovvero in occasione
dell'esercizio di essi, venga a conoscenza di notizie di
carattere segreto o riservato”. L’articolo 262 del
Codice penale stabilisce che “chiunque rivela notizie,
delle quali l'Autorità competente ha vietato la
divulgazione, è punito con la reclusione non inferiore a
tre anni.”, e che “le pene si applicano anche a chi
ottiene la notizia”. L’articolo 256 sul Procacciamento
di notizie concernenti la sicurezza dello Stato punisce
inoltre “chiunque si procura notizie che,
nell'interesse della sicurezza dello Stato o, comunque,
nell’interesse politico, interno o internazionale, dello
Stato, debbono rimanere segrete con la reclusione da tre a
dieci anni”. L’articolo 261 sulla Rivelazione di segreti
di Stato stabilisce inoltre che “chiunque rivela taluna
delle notizie di carattere segreto indicate nell'art.
256 è punito con la reclusione non inferiore a cinque
anni”.
La Voce ha tentato inutilmente di
ottenere un commento da parte del ministro delle
Comunicazioni e dal presidente della Commissione
parlamentare di vigilanza Rai, l’ex ministro Mario
Landolfi, mentre alla Rai “non risulterebbe” una simile
struttura. La scoperta di un centro preposto alla
“censura” delle notizie da parte dell’emittente
pubblica – se confermata - apre scenari inquietanti,
soprattutto se si pensa ai legami con il ministero
vigilante, il governo, ed il potere politico in generale, in
spregio alla par condicio, al diritto di cronaca che i
giornalisti dovrebbero garantire, ed al diritto dei
cittadini ad essere informati. Si spiegherebbe così il
meccanismo denunciato ieri da Pippo Baudo “contro ogni
censura preventiva” in Rai in seguito alla polemica
sollevata per la richiesta di Michele Santoro di acquistare
della Bbc il documentario su alcuni casi di preti pedofili
per la sua trasmissione Annozero. Evidentemente la
richiesta di Santoro era temporaneamente “sfuggita” al
controllo dell’organo esecutivo di sicurezza di viale
Mazzini, obbligando le istituzioni preposte ad un tardivo,
quanto goffo, intervento, per cercare di bloccarne la messa
in onda. Vedremo che impatto avrà questa clamorosa scoperta
sulle proposte di legge del governo sulla riforma della Rai
e dei servizi segreti. E se la Rai si trasformerà
definitivamente da “servizio pubblico” a “servizio
segreto”.
Marco Marsili
www.disinformazione.it
2 giugno 2007 0:00 - graziella ratti
Aspettavo proprio di trovare dove poter dire che è uno
schifo!!!!!quale diminuzione delle tasse, qui si deve pagare
una tassa anche per qualcosa che non si consuma o si uan (è
anche il casa dell'acqua bene
dell'"UMANITA'" per la quale si deve
pagare un consumo minimo anche se non è stato fatto).
Tornando alla Rai, e se io, per ipotesi, ho una residenza
anagrafica diversa dal mio solito domicilio, mi spiego ho la
residenza in una casa nella quale non vado mai...mai
"NON VADO MAI" capito?, per il solo motivo di
avere la residenza devo pagare una Rai che sta rimbecillendo
la gente con trasmissioni del cavolo o peggio...e sperpera
fior di danari per delle inutili e diseducative trasmissioni
e per pagare fior di quattrini degli degli incapaci. Ma
sarò o non sarò libera di avere, vedere, o non avere e non
vedere un apparecchio televisivo. Ma quale servizio, certi
servizi sarebbe meglio non averli e poi è ora di finirla
con tutte queste intimidazioni come quella fatta ieri sera
(venerdì 1^giugno") Ma una persona sarà o non sarà
libera di non avere il televisore? Se siamo in
"DEMOCRAZIA" DOVREBBE ESSERE POSSIBILE. Ma siamo
in democrazia o siamo in mano a...chi? Graziella Ratti
2 giugno 2007 0:00 - Francesco
Sono stanco di pagare il canone per non vedere un
c...trasmettono solo spazzatura,se potessi non
pagherei?.Domanda Ma com'è che quando il
centrosinistra va al governo la RAI va in deficit?
1 giugno 2007 0:00 - luigi
Li avete visti questa sera , le facce di "BRONZO"
in azione su raitre. Nessuno che ha parlato di tassa .Solo
quello dell'agenzia delle entrate ha parlato di tributo.
E il direttore di Altroconsumo che ha detto? nulla
praticamente nulla. Si vergogni a fare il direttore di
Altroconsumo!
1 giugno 2007 0:00 - Giovanni Salerno
Perché la Magistratura non indaga???
1 giugno 2007 0:00 - Che
Quando è stata l'ultima volta che abbiamo, sottolineo
abbiamo, pagato tutti i debiti della RAI? Sbaglio o era
durante il primo governo Prodi? Perché non lasciamo
fallire la RAI con tutti i suoi giornalisti del cazzo?
1 giugno 2007 0:00 - Antonio
dovreste adoperarvi x la privatizzazione RAI e
l'abolizione del canone , invitando ad attivarsi in tal
senso un maggior numero di utenti. Io sono disponibile
... D.S.
1 giugno 2007 0:00 - Silvano
La RAI, fin dai tempi dell'EIAR è un luogo dove vengono
scaricati i quasi sempre mediocri raccomandati dei vari
partiti. Nessun dirigente è mai stato responsabile dei
danni che ha fatto ...
1 giugno 2007 0:00 - antonio
Io pago due volte il canone perche' pago anche sky. Si
parla di abolire la tassa e questi la mettono anche su
oggetti che in nessun modo possono farti vedere la
televisione. Ed io dovrei pagare.