Salve, ho un figlio naturale di 5 anni e il padre del minore
(non siamo sposati) vive altrove con la sua famiglia. Io ho
l'affidamento esclusivo e il giudice stabilì 200 euro
mensili di assegno di mantenimento, che includono spese
scolastiche, vestiario, vitto e alloggio, e da suddividire
al 50% le spese straordinarie, concordate.
Io ho dovuto mandare mio figlio al doposcuola, perchè
lavoro e non posso guardarlo io nel pomeriggio...quindi lo
mando al doposcuola per 4 ore al giorno per un totale di €
150 al mese...io ho riferito al padre, ma non è del tutto
concorde e non vuole pagare la sua metà...può farlo?? Se
non è concorde, può non pagare?? Spero mi rispondiate,
grazie anticipatamente.
7 febbraio 2008 0:00 - carmen
si parla di affido condiviso, ma il padre viene sempre dopo
la madre. ci sono padri che sono meglio delle madri. Potrei
sapere cosa fare visto che un bimbo di 2 anni e mezzo vuole
senpre stare con il papà e non cerca mai la madre? è madre
per averlo partorito, ma la madre vera è suo padre.Mi dite
perchè il piccolo deve essere costretto a tornare dalla
madre nonostante le sue urla e pianti disperati perchè non
vuole lasciare il padre? Perchè un bimbo di questa età
rifiuta la madre dicendo che è brutta e che gli fa la bibi
alla testa (gli fa del male alla testa dice il bimbo)? Certo
le parole di un bimbo di 2 anni e mezzo non contano niente,
sono solo capricci, si si proprio così dice la madre.
Possibile che si parla di tutela dei minori e poi per
tutelarli bisogna sempre aspettare che succeda loro qualcosa
di brutto? Perchè la tutela è sempre per le madri anche se
tali non sono? Signori che fate le leggi o che giudicate
solo da ciò che appare, perchè non date più valore a quei
papà che piangono nel vedere il proprio figlio piangere al
momento del distacco,quei papà che piangono senza i loro
bimbi che adorano.Se le madri non si comportano come tali,
perchè lasciargli questo privilegio così grande ed
esclusivo? Chi scrive è una nonna disgustata da tutto
questo, una nonna che vede piangere suo figlio e suo nipote,
una nonna disgustata da questo sistema che lascia andare
alla deriva psicologica ed economica tutti quei papà che
darebbero la vita per i loro figli. Ricordatevi che queste
situazioni sono più di quante si possa pensare. Avrei molto
da dire ancora, ma non so neanche se questo mio sfogo verrà
riportato in questo forum, quindi mi fermo qui. ringrazio
molto se lo vedrò pubblicato
1 novembre 2007 0:00 - carla
sono due anni che tra una udienza e l'altra mia figlia
e' all'universita' mantenuta da me e fra un
po' anche gli altri due.SE CE LA FARO'1 E intant il
padre la tira quanto piu' puo' questa causa fino a
che i ragazzi finiranno gli studi ed io mi saro'
esaurita GRAZIE ANCHE ALLA LENTEZZA GIUDIZIARIA nonostante
ci sia stata anche una prima risultanza a mio favore
4 ottobre 2007 0:00 - lilli
sono una mamma separata da 5 anni. il mio ex marito, pur
avendo una sentenza di addebito di separazione per mancata
assistenza passata in giudicato, avendo saputo che dopo
tento tempo ho un compagno (lui convive con un'altra da
quando nostra figlia aveva 1 mese..), ha presentato in basa
alla nuova legge un ricorso di modifica condendolo con le
ingiurie piu' terribili verso di me, con rapporti
investigativi su du lui e chiedendo affido condiviso,
riduzione assegno e casa. siamo nel mezzo di una ctudove si
sta affermando il principio che il passato non conta e che
e' oramai prassi dare il condiviso.Ma in questi 5 anni
lui non ha mai fatto il padre, neanche ha rispettato il
minimo fissato dalla sentenza. Viva i padri che si
occupano dei figli e sosteniamoli, ma questi??? CHE
SENSO HA??
30 settembre 2007 0:00 - Lucio Musto
Il Vaticano Comodo
Già perché c’è anche
questo. L’esempio è nella dolorosa vicenda
dell’agente del SISMI colpito a morte sul campo.
Si era scelto un lavoro pericoloso, ma di questo era
cosciente.
E’ andato in zona calda, volontario
o comandato non so, ma comunque in un posto di sua
competenza.
E’ stato sfortunato. Non a tutti
va male, fortunatamente, ma ad alcuni purtoppo si.
La sua Patria lo piange, e questo è giusto e doveroso.
Aveva una compagna, e tre figli. Una buonissima
cosa.
Non si era sposato. Non sappiamo perché
ma non vogliamo saperlo. E’ una sua decisione
privata.
Ora che è fuori coscienza, ed in coma
irreversibile, vengono celebrate le nozze “IN ARTICULO
MORTIS” come dice il romanorum del codice canonico della
Chiesa Cattolica.
“Perché lo desiderava tanto,
e non ha mai potuto farlo”, ci riferisce il solerte
giornalista televisivo, e poi ingenuamente aggiunge:
“così questo matrimonio avrà anche effetti civili, e la
vedova potrà percepire la pensione di guerra.”
Non ho giudizi da esprimere. I fatti sono questi. Queste
le leggi, questa la realtà italiana.
Ma mi
viene da pensare: “fortunatamente che qualcuno ha
inventato il latino!... sennò la Patria condannava questi
ragazzi a chiedere l’elemosina!”
Lucio
Musto 30 settembre 2007
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30 settembre 2007 0:00 - DE pravato
te invece che eri profondamente matura, te lo sei sposato
vero?... perché ci aveva un cazzo bello come il mio o
qualche quattrino il banca o un buon lavoro e miravi agli
alimenti?...
Beh... hai sbagliato. E ora
paga!
O a pagare devono essere sempre solo gli
altri?
Facciamola una bella legge: chi ha voglia
di fottere, fotte, paga il dovuto e chi si è visto si è
visto!... Finito e punto!
E ai figli il cognome
glielo facciamo mettere dal PRA Esempio: PC-002-CN
(PeCorina CazzoNegro alla seconda botta)
30 settembre 2007 0:00 - S.T.
Salve, sono separata giudizialmente da due mesi, ho due
figlie e l'affidamento è stato sancito secondo le
"nuove" norme. Non sono una accanita sostenitrice
dell'affido esclusivo, però devo amaramente constatare
sulla mia (e delle mie bimbe) pelle che nonostante le buone
intenzioni del legislatore la realtà implica un effettiva
complicazione anche delle vita dei minori, con maggiore
esposizione a ricatti e stress da spostamenti, e non solo.
La mia opinione è quindi che non si possa oggettivamente
porre a priori una norma e basarsi solo su quella, ma che
ogni caso è a sé stante e che va valutato, esaminato e
trattato da questa prospettiva. Come nel mio caso, in cui il
padre he dimostrato di essere un soggetto profondamente
immaturo, quindi non sufficientemente responsabile e perciò
non in grado di prendere decisioni adeguatamente ponderate,
come pensare di applicare una legge che funzionerebbe,
secondo me, solo nei casi di bassa conflittualità e grande
maturità?
20 agosto 2007 0:00 - Eleonora
non avevo ben chiaro che cosa significasse nella vita di un
padre separato il proprio figlio , anche perchè il padre
separato di mio figlio non mi sembrava così assiduo e
voglioso di avere con sè il figlio , pur essendo
l'affido super condiviso; purtroppo ora che mio
figlio ha ventotto anni ed ha avuto la disgrazia di
innamorarsi di una donna che non vuole fargli nemmeno
riconoscere la figlia appena avuta da lui, ora capisco
la profonda ingiustizia che sta dietro a questa legge che
prevede che a una madre venga riconosciuto tutto in
virtù del fatto che partorisce il figlio e che al padre
venga negato un riconoscimento secondo me legittimo e
doveroso sia nei suoi che nei confronti della figlia: prima
diopinare su certe questioni bisognerebbe aver provato la
sofferenza che sta dietro a queste ingiustizie perchè
le teste sono tante e bisogna obbligarle a ragionare!!!
2 agosto 2007 0:00 - matteo
Bernalda - Appello disperato di un papà: «Fatemi
rivedere la mia bambina» È un'attesa che sembra
protrarsi all'infinito, sono un papà che non vede da
più di 8 mesi la mia bambina di sette anni, questa mia non
voluta assenza era già avvenuta in passato, precisamente
nel luglio 2004 fino a Luglio 2005.
Lo
stabile dove risiedevo costruito esclusivamente da me, con i
miei sacrifici di una vita, è così composto: al piano
terra abitano i miei ex suoceri, al 1° piano la mia ex
moglie, al 2° piano l’ex cognato, è proprio questa
l’assurdità, pur abitando nello stesso palazzo non sono
riuscito a vedere mia figlia per 1 anno intero. Non è
bastata la forza pubblica e nemmeno l'intervento degli
assistenti sociali, per non parlare del parroco del paese
che, pur vedendomi disperato e con le lacrime agli occhi,
l’unica parola di conforto che mi ha saputo dire è stata
“Purtroppo non posso fare niente, perchè contro il male
non ci sono rimedi” questo è tutto quello che mi sono
sentito dire di conforto da un rappresentante della chiesa
di DIO. La situazione tra me e la mia ex moglie giorno dopo
giorno si è fatta sempre più intricata, coinvolgendo anche
la scuola, i medici, le rispettive famiglie oltre al
tribunale dei minori. «Non so più a che santo rivolgermi
sono sconsolato, mia figlia è sottoposta a subire una serie
di plagi, causati in primis dalla madre, e poi da tutta la
famiglia materna, che non le consentono di riallacciare
alcuna relazione affettiva con me. Questo mi preoccupa
ancora maggiormente. Ho tutti i diritti di sapere e di poter
intervenire per il suo bene». I regali di Natale che mi
aveva chiesto mia figlia con la letterina scritta di suo
pugno, sono ancora incartati, come tutti i vestiti che le ho
comprato, il tempo per me si è fermato al 4 dicembre. Da
allora una sensazione di tristezza aleggia tra le vecchie
mura della casa della mia anziana madre, dove ora risiedo,
un'antica dimora ubicata nel centro storico di un
piccolo paese del Salernitano, dopo essere stato
letteralmente minacciato, denunciato e calunniato da tutta
la famiglia della mia ex moglie, alla fine ho preferito per
salvaguardare la salute psichica della bambina, che era
costretta a vedere scene di insulti e minacce orribili
rivoltemi, di lasciare il lavoro e la mia piccola casa,
assegnatami dal giudice. È ora, lancio l'ennesimo
appello alla madre: «Chiedo solamente e concludo che si
rispetti la decisione del tribunale dei minori di Potenza e
che le determinazioni dei giudici vengano accettate con
serenità e con distensione. I figli hanno bisogno di
entrambi i genitori e i genitori hanno l'obbligo morale,
giuridico, civile e non soltanto affettivo di comportarsi
nell'interesse esclusivo dei figli, soprattutto quando
c'è di mezzo la disgregazione del nucleo familiare».
La mia separazione è avvenuta in modo consensuale
all’inizio del 2003, trasformandosi in giudiziale poco
dopo, ma, affermo, «bisogna voltare pagina e ognuno si
prenda le proprie responsabilità e chiudere con i conflitti
personali e ricreare per il bene della bambina un clima
collaborativo e protetto al fine di ripristinare una
corretta relazione educativa».¬ ti sarei grato se
potessi divulgare questo mio msg ai tuoi amici, basta anche
1, non sai che aiuto mi potresti dare. Grazie ancora
Matteo. M. La mia rincresciosa e umiliante vicenda a
veramente dell’inverosimile, sarei felice di raccontarti
una parte della mia storia, ma so che potrei essere noioso,
non capisco perché ho deciso di inviare questi msg,
all’inizio è stato solo uno sfogo, un piccolo segno di
protesta, oggi stò riscontrando un notevole interesse
dell’opinione pubblica, ed è proprio quello che mi sono
prefisso, non so dove arriverò, posso solo dire che sono
pochi giorni che ho divulgato questo msg di dolore e di
ingiustizia, e già ci sono centinaia di persone, che
vogliono essere messi al corrente degli eventuali sviluppi,
molti mi sono vicino, dandomi un significativo sostegno
morale, credo che questa sfida alla fine, forse tra
anni, la vincerò, soprattutto per dare un senso a questa
mia vita. Devo vincerla questa sfida, anch’io ho
bisogno di trasmettere un pò di amore a mia figlia, anche
se ormai sto perdendo tutta la sua adolescenza
spero che il tempo mi dia ragione. Vorrei tanto
poter raccontarti la mia storia, sarei molto felice di poter
avere un tuo punto di vista, un tuo suggerimento Ma
soprattutto sarei felice di gridare il mio dolore a tutti.
Spero che questa mia storia possa servire a qualcosa, o
forse nn servirà a niente, ma sicuramente potrà far
riflettere qualcuno a non commettere gli stessi errori o a
subire gli stessi abusi quelli che ho subito io, pur di
avere la possibilità di fare il padre. Il compito che
mi sono preposto potrebbe essere banale, ma e quello di
entrare nel cuore delle donne, le madri di domani, a non
commettere gli stessi errori della maggior parte delle mamme
di oggi, che strumentalizzano i propri figli, pur di
arrivare ai propri subdoli scopi. Questo e chiedere
soltanto giustizia e uguaglianza. indirizzo msn
[email protected], qui troverai anche il mio blog
grazie ancora Matteo
24 giugno 2007 0:00 - OVVIO!
Attenti a parlare di diritti e doveri!... o peggio
ancora solo di diritti, o solo di doveri!
Perché
dietro ogni diritto c'è un dovere, e dietro ogni soldo
che si spende, c'è uno che lo sborsa!... E mica è
sempre chiaro chi siano i "qualcuno"!... a volte
si prendono brutte sgradevoli inculate!...
Si,
si, sgradevoli anche per i culatoni e i segaioli!...
Ovvio, no?
24 giugno 2007 0:00 - Pierino
Io sono del parere che sono i figli ad avere il massimo
DIRITTO ad avere i genitori e non i genitori ad avere
i figli Come dice il trattato europeo sui "diritti
dei bambini" I genitori devono avere solo DOVERI
al riguardo.
23 giugno 2007 0:00 - Dario de Judicibus
Credo sarebbe correto far presente come l'essere
arrivari alla legge 54/2006 è il risultato dell'impegno
di molte associazioni e non solo di quelle nominate
nell'articolo, come la Federazione Nazionale per la
Bigenitorialità (Fe.N.Bi.) che riunisce varie sigle
storiche come Ex o Padri ad Ore, le varie associazioni di
padri Separati, la Gesef, Figli Negati e molte altre ancora.
La legge stessa in termini di contenuti è il risultato del
lavoro preparatorio di molti presidenti e membri delle
associazioni in oggetto. Inoltre è importante evidenziare
come in alcune cittò, come ad esempio Roma, i giudici si
rifiutano di applicare la legge.
20 giugno 2007 0:00 - francesca
condivido pienamente l'intervento di
MG.l'affidamento condiviso è quanto di più normale
dovrebbe accadere. tra coniugi separati/divorziati in
grado di avere rapporti civili per amore dei figli. ma
nella maggior parte dei casi non è così. il padre dei
mie figli è inesistente per qualsiasi tipo di
responsabilità e li vede un giorno alla settimana quando
capita. la nuova normativa, a livello pratico, come
tutela queste situazioni ? a chi mi devo rivolgere
? la mia impressione, dopo 3 anni di separazione e
innumerevoli problemi, è che non esiste una tutela
effettiva / veloce / pratica per i minori coinvolti in casi
di separazioni "difficili". ogni
suggerimento è ben gradito
2 giugno 2007 0:00 - OVVIO!
Il fatto è che il diritto di famiglia è la classica
coperta troppo piccola che ognuno tira dalla sua parte,
secondo interessi propri o idee posticce del suo gruppo di
appartenenza, senza che nessuno abbia il coraggio di farne
una nuova e buttare la vecchia.
Ed è normale!...
nemmeno si fa più cosa sia una famiglia!
E
tirando tirando, la coperta s'è stracciata nel mezzo ed
è diventata un cencio.
2 giugno 2007 0:00 - Anna D
Mi potete aiutare a scoprire le cifre esatte dei minori
attualmente in fase di adozione, o istituzionalizzati??!dopo
la costituzione delle cosiddette case-famiglia, non altro
che un supplente della vecchia istituzionalizzazione del
minore, non si sà più niente...non esiste oggigiorno una
cifra esatta di quanti minori ospitati in qs case, quanti
adottabili e dove...com'è possibile?!?Sono una delle
tante mamme idonea all'adozione ma senza figlio...siamo
un esercito, aiutateci a scoprire la verità. grazie per lo
spazio!
1 giugno 2007 0:00 - MG
Illuminante il percorso diriforma tracciato dalla
Dott.ssaMoretti, ma le perplessità circa la bontà
innovativa dell'affido condiviso restano e sono
parecchie. Di fatto l'affido condiviso è applicato solo
sulla carta, nella realtà i figli sono di mammà, e il
papà..... quello è e resta un opzional nella vita dei
figli. Il senso di responsabilità dei padri non si accresce
con una legge, bisognerebbe che la legge prevedesse anche
delle forme di tutela e di verifica dell'applicazione
del principio. Il padre dei miei figli ad esempio
"vede" i figli solo chiamandoli al cellulare: è
questo affido condiviso? Ci voleva una legge per
riconoscere questo diritto?