Considerando che in Svezia (così come in altri 6 Paesi
europei) le coppie gay possono sposarsi, e che in altri 10
Stati europei possono accedere alle unioni civili, mi sembra
evidente che fare riferimento alle famiglie "alternative"
sia del tutto normale per una multinazionale che opera in
tutti questi paesi con grande successo.
Meno normale mi sembra, invece, che i "politici" italiani
siano sempre pronti a puntare il dito su realtà che non
conoscono e che non vogliono conoscere, quando potrebbero
benissimo limitarsi a tacere (magari per sempre!!!!).
27 aprile 2011 16:41 - antonio4555
Giovanardi, questa te la potevi risparmiare. Hai già fatto
la tua bella figura sul caso Cucchi, ti pregherei di fare
qualche gargarismo prima di parlare di famiglia e di
Costituzione. In Italia, abbiamo davvero tanti altri
problemi.
26 aprile 2011 19:06 - Annapaola Laldi
Penso che abbia ragione Pfui. Del resto, non è più una
rarità vedere nei negozi che tengono le liste di nozze
anche la dizione: "liste di convivenza".
23 aprile 2011 17:44 - pfui!
Giovanardi, prima di citare la nostra Costituzione,
sciacquati bene la bocca e togliti dalla lingua gli
eventuali peli residui!
E soprattutto LEGGILA, la Costituzione: sia mai detto che
impari qualcosa di importante sulla libertà di espressione
e di pensiero!
(Presumo che a Ikea interessi relativamente il dibattito
sulle coppie gay, e tanto meno questa ca%%ata di Giovanardi.
Più probabilmente ha interesse a commissionare campagne
pubblicitarie per intercettare i potenziali clienti, e forse
gli ideatori di quei manifesti vedono come "target" quelle
giovani coppie, non necessariamente gay, con una visione
piuttosto "aperta" e "non tradizionale" della famiglia:
tutto qui.)