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6 maggio 2011 21:17 - angelo6410
Considerando che in Svezia (così come in altri 6 Paesi europei) le coppie gay possono sposarsi, e che in altri 10 Stati europei possono accedere alle unioni civili, mi sembra evidente che fare riferimento alle famiglie "alternative" sia del tutto normale per una multinazionale che opera in tutti questi paesi con grande successo.
Meno normale mi sembra, invece, che i "politici" italiani siano sempre pronti a puntare il dito su realtà che non conoscono e che non vogliono conoscere, quando potrebbero benissimo limitarsi a tacere (magari per sempre!!!!).
27 aprile 2011 16:41 - antonio4555
Giovanardi, questa te la potevi risparmiare. Hai già fatto la tua bella figura sul caso Cucchi, ti pregherei di fare qualche gargarismo prima di parlare di famiglia e di Costituzione. In Italia, abbiamo davvero tanti altri problemi.
26 aprile 2011 19:06 - Annapaola Laldi
Penso che abbia ragione Pfui. Del resto, non è più una rarità vedere nei negozi che tengono le liste di nozze anche la dizione: "liste di convivenza".
23 aprile 2011 17:44 - pfui!
Giovanardi, prima di citare la nostra Costituzione, sciacquati bene la bocca e togliti dalla lingua gli eventuali peli residui!
E soprattutto LEGGILA, la Costituzione: sia mai detto che impari qualcosa di importante sulla libertà di espressione e di pensiero!

(Presumo che a Ikea interessi relativamente il dibattito sulle coppie gay, e tanto meno questa ca%%ata di Giovanardi. Più probabilmente ha interesse a commissionare campagne pubblicitarie per intercettare i potenziali clienti, e forse gli ideatori di quei manifesti vedono come "target" quelle giovani coppie, non necessariamente gay, con una visione piuttosto "aperta" e "non tradizionale" della famiglia: tutto qui.)
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