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3 settembre 2007 0:00 - emanuele
Non sono del tutto d'accordo con voi: la liberalizzazione di tanti settori prima gestiti a tariffe "controllate" dallo Stato (vd. ad esempio, INNANZITUTTO il settore dell'assicurazione auto, ma anche quello dei carburanti, della telefonia, per non parlare di quando il costo del pane, come quello del latte, era "calmierato") ha di fatto provocato l'effetto diametralmente opposto a quanto probabilmente sperato da chi all'epoca aveva voluto la liberalizzazione dei prezzi (e dico "probabilmente" perchè in tutta sincerità non credo alla totale buona fede di tutti coloro che all'epoca cui mi riferisco avevano chiesto la liberalizzazione dei prezzi: allora già esistevano infatti tutti gli strumenti e le conoscenze adeguate per capire che tale liberalizzazione, se non seguita da precise norme, per così dire, "di controllo", non avrebbe mai portato alcun vantaggio al consumatore. In conseguenza di ciò siamo infatti finiti oggi dalla padella alla brace: basti pensare (due esempi per tutti) che da quando vennero introdotte le liberalizzazioni delle tariffe della RCauto e dei costi di carburante, non solo abbiamo avuto SEMPRE E SOLO aumenti delle relative tariffe (quasi mai effettivamente giustificate da reali aumenti dei costi d'acquisto di materie prime o similari), ma addirittura le compagnie di assicurazioni e quelle petrolifere si sono organizzate in CARTELLI dai quali noi singoli cittadini non possiamo/riusciamo a difenderci, E VOI ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI NON SIETE CAPACI NE' CI DATE GLI STRUMENTI ADATTI PER AIUTARVI A CONTRASTARE QUESTI FENOMENI.
In realtà dunque non basta liberalizzare il mercato "sic et simpliciter", ma occorre imprescindibilmente da questo, anche un'azione diretta da parte dello Stato....ma ne parleremo ancora.....GRAZIE PER L'OSPITALITA'....
PS: ma veramente pensate che lo "sciopero della spesa" sia una reazione da persone "normali"? A me francamente fa solo ridere...per non dire che mi fa solo rodere il fegato....ARRIVEDERCI
3 settembre 2007 0:00 - BERSANOTTO
BASTA CON QUESTE LIBERALIZZAZIONI !

Ma chi volete prendere in giro ? Da quando tutta questa fiducia acritica nel "dio mercato" come la soluzione di tutti i problemi ? Le liberalizzazioni servono solo a far scendere la qualità dei prodotti e dei servizi e a prendere in giro i cittadini, scagliandoli contro alcune categorie messe all'angolo come i "nemici del paese".

BUFFONI
3 settembre 2007 0:00 - soleil
Buongiorno, e intanto stamattina ho comprato il mio solito pezzo di pane, proprio come quello di sabato, solo che due giorni fa l'ho pagato 2 euro e stamattina 4 EURO!!!! Son passata in salumeria per la mozzarella , i prezzi RADDOPPIATI!!!! cosa si può fare??? gli aumenti delle materie prime non possono comportare gli aumenti effettuati dagli esercenti!!!.......sono stanca di vivere in questo paese!!!
3 settembre 2007 0:00 - Antonio di Gennaro
Io, in verità, nella mia zona (Napoli, quartiere Vomero) di punti vendita per il pane ne vedo fin troppi e mi domando quanto effettivo bisogno ce ne sia. Si vende il pane nei supermercati, nelle tradizionali panetterie trasformatesi in vere e proprie boutique del pane ove se ne trova in ogni formato e taglio fino all'eccesso, nelle normali salumerie o negozi di generi alimentari. Non sono affatto d'accordo con voi che ancora credete al fatto che "liberalizzare" porti abbassamento dei prezzi. Il commerciante, come ogni impresa, deve e vuole fare profitto per andare avanti ed il profitto lo stabilisce solo lui stesso in base alle sue necessità e voglia di arricchimento. Il fatto è che il pane, la pasta, il latte, la carne, dovrebbero essere genereri di prima necessità, anzi lo sono considerati fino a prova contraria, e si dovrebbero istituire negozi "pubblici" sul tipo delle Farmacie Comunali ( che poi a Napoli mancano del tutto)con prezzi regolati e calmieranti per il mercato.....Ma mi rendo conto che in questo momento tutto ciò è fuori moda....
2 settembre 2007 0:00 - Disilluso
Il primo effetto delle libralizzazioni solitamente è quello di una diminuzione della qualità dei prodotti/servizi; poi, in un secondo tempo, forse, quella di calmierare i prezzi.
1 settembre 2007 0:00 - alex
Italiani popolo di pecorelle in fila a prenderselo in quel posticino...a quando una Rivoluzione alla "francese" dove finalmente tutto sia ripulito nel sangue di un sacco di stronzi speculatori, di mangia pane a tradimendo (buona parte di chi porta una divisa lo è); di politici e politancanti, di sindacati e avvocati (questi ultimi dichiarano redditi da morti di fame eppure il più barbone ha "la barchetta e un paio di ville"); la GdF dal canto suo vigila su chi non ha fatto lo scontrino e fa le multe anche ai ragazzini con una mela regalata da un verduraio (fatto accaduto realmente); poi ci sono pure i preti di cui una buona parte (90%)predica bene e razzola male.. a quando una chiesa simile in tutto e per tutto al Cristo che vanno predicando da oltre 2000 anni. Che dire poi della classe politica che da oltre 50 ci ha rovinati...

1 settembre 2007 0:00 - Topesio
A parte lo sciocco che se la prende con l'ufficio comunale (!!!) il discorso sulla "concorrenza" è la minchiata del Terzo millennio, buttata lì ogni volta ci sia bisogno di tirarlo in culo al prossimo.
Mi spiace dirlo, ma l'ADUC, di cui ho in generale stima, non perde occasione per correr diettro a simili chimere...
1 settembre 2007 0:00 - salvo
A che serve dire la propria opinione, tanto in Italia fanno sempre tutto loro,non tengono conto delle opinioni della gente, sti fannulloni di Ministri che stanno al governo(lo scrivo in minuscolo,perche' cosi si merita)
1 settembre 2007 0:00 - Romano
"è la stamna bambina e tu non puoi farci niente"!
Così, avrebbe detto Glark Gable".
Io, dico: è la lobby dei grandi accaparratori, e noi non ci possiamo fare niente!
Solo un'abbondanza di "Briosh come nel 1789, risolverebbe, e solo in parte qualcosa".
1 settembre 2007 0:00 - Umberto
Fin tanto che in questo paese di veline e calciatori, dove basta apparire in un Tg per essere stati sorpresi a tirare coca o fare la prostituta per diventare famosi e incassare migliaia di euro,ci si limita a "CIARLARE" senza fare nulla di Attivo, non cambierà nulla.Come può esserci concorrenza in un paese dove io, con i miei soldi, apro una attività, ci butto tutto me stesso facendo sacrifici e poi, un inutile, dannoso e nocivo ufficio comunale gestito da persone che in vita loro non hanno mai lavorato,mi ORDINA quali devono essere i miei orari di apertura e chiusura?
Qualcuno si è mai chiesto perchè un chilo di pane costa dai 3 ai 7 euro ed un panettone dello sesso peso solo ! euro?
1 settembre 2007 0:00 - Paolo 1
Era di questi giorni in thread "Il prezzo del pane", in cui si faceva notare che nei discount la farina era passata da 0,25 a 0,29 a 0,35 euro il chilo in due mesi.
Anch'io ho notato, e in parte segnalato in questo Forum, di questi aumenti.
Ne cito altri: al Pennymarket di Parma la Cola passata da 0,35 a 0,39 e poi a 0,45; un chilo di pasta da 0,39 a 0,59 (e non limitatevi a dire che si tratta di pochi centesimi, guardate quali sono gli aumenti percentuali, altro che lo 1,6% annuo di inflazione secondo l'Istat); le scatole di sgombri circa +30% in un anno.
E l'ADUC la smetta di illudersi sulla concorrenza, e' solo una frottola, a Manhattan i prezzi dei terreni sono aumentati di piu' di sei miliardi di volte da quando gli Olandesi acquistarono l'isola per pochi dollari dagli Indiani.
Ed anche nelle telecomunicazioni i prezzi da anni non stanno affatto calando, c'era stato solo il solito momentaneo calo dei prezzi che si ha sempre quando si passa da una produzione di elite a una produzione di massa.
Concorrenza! Bella fiaba! Di recente a Parma Pennymarket e Esselunga hanno apportato pressoche' contemporaneamente il medesimo aumento al prezzo del latte, quello intero da 0,65 a 0,75 e quello PS da 0,59 (e poi 0,65) a 0,69. Cos'e' questa, concorenza? O cartello? ADUC verifichi pure e poi faccia piovere multe.
La cosa piu' grave di questi aumenti e' pero' che avvengono in Discount o ipermercati frequentati da gente con poco denaro, qui si rischia davvero di fare la fame o ammalarsi e morire di fame!
L'unica cosa seria da fare sarebbe buttare a mare le strampalate teorie sulla libera concorrenza, che ciascuno avra' ormai constatato del tutto false e illusorie, e tornare ai prezzi amministrati dallo Stato.
Paolo
1 settembre 2007 0:00 - black arrow
Le liberalizzazioni dal mio punto di vista non porteranno mai a nulla di buono per l'utente, anzi! accettarle come queste fossero la luce porterà l'utenza a prodotti di ridotto valore, chi non si è accorto che con la grande distribuzione i prodotti specie di banco non hanno più quella qualità che avevano dentro il negozio sotto casa, è vero, parmigiano e grana costano di più, ma è pur vero che ne guadagnano di sapore, le forme non sono frezzate (hanno crepe interne che il supermercato copre col sottovuoto) ne occhiate (hanno quei buchini createsi da una cattiva fermentazione in fase di stagionatura) prodotti questi che non vedevi al negozio sotto casa perchè aperte le forme queste venivano rese (lo so essendo stato parte in causa, avendo lavorato nel settore ed avendo avuto un banco di alimentari mio) la grande distribuzione sta facendo scomparire i prodotti di prima scelta a discapito di prodotti di minor qualità, tutto questo creerà nel tempo una qualità alimentare sempre più scarsa sulle tavole. Gli aumenti invece sono dovuti alle speculazioni bancarie, che ora stanno puntando ai beni primari alimentari, infatti anche i beni di maggior consumo come la farina, che ieri costava poco o nulla, oggi si innalsano di prezzo grazie anche alla globalizzazione, che vuole che ogni paese abbia un suo specifico ed infatti il Canada che è per ora uno dei paesi a cui è stato delegato la produzione del grano, oggi alza la voce aumentandone il prezzo, certo del fatto che gli altri paesi da loro dovranno andarlo a comprare, così le banche che hanno il capitale comprano per prime e lo rivendono avendo capito bene come si fanno soldi senza sforzo alcuno speculando sulle materie prime, che prima o poi tutti dovranno comprare. Non facciamoci incantare dal pifferaio se non vogliamo poi fare la fine dei topi...
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