Faccio parte della "casta" delle maestre precarie
e se questo è il bello di appartenere a una casta, allora
siamo fritti!!! Diplomata anno 1984, non ho potuto
partecipare al concorso 1984 perchè minorenne (per un
mese): Anno 1987 partecipo concorso sc elem e infanzia,
supero quello scuola infanzia (1a abilitazione da concorso
ordinario). Anno 1990 partecipo ancora entrambi concorsi e
supero quello scuola primaria (2a abiltazione conc
ordinario). Iscritta in graduatorie-casta ma MAI fatto un
solo giorno di supplenza (città Napoli). Anno 1995, lascio
la mia città natale e accetto supplenza presso ospedale
toscano, come ausiliaria, fino a dicembre 1996. Da marzo
1996 a gennaio 2001 operaia industria tessile a contratto.
Nota bene: Anno 1995 supero altro concorso in toscana per la
scuola primaria (3a abilitazione da concorso ordinario).
Anno 1999 (mentre lavoravo in fabbrica su turni estenuanti)
supero ultimo concorso ordinario scuola infanzia (4a
abilitazione conc ordinario). Ovviamente ancora nessuna
supplenza dalla città natale. Anno 2000 iscrizione
graduatorie provinciali in Toscana, gennaio 2001 primo
incarico annuale su scuola primaria (anni 34 compiuti ) e da
allora sono al 9° incarico annuale su posto vacante.
Non ho mai avuto la possibilità economica di partecipare ad
un master o corso vario, ho solo i punteggi del mio sudore,
ho 42 anni e rischio di essere disoccupata dal prossimo anno
(come il mio compagno disabile, che vive grazie al mio ricco
stipendio da precaria €1200 e col quale paghiamo
l'affitto)e questo solo perchè appartengo ad una
CASTA!!!!! ...la casta dei morti di fame!!!! Sono
solo una piccola parte i precari che entrano in graduatoria
grazie a corsi abilitanti a pagamento e meno male che sono
pochi, perchè altrimenti sarebbe peggio per i VERI e Tanti
precari storici come me. Ogni anni questi nuovi abilitati a
pagamento ci passano avanti, senza sapere neppure cosa vuol
dire passare un concorso, soprattutto se non hai i soldi per
pagarti un tutor e neppure il tempo per studiare (la notte e
il weekend). Precari e pure additati, che società
questa italiana!! Additare i precari, solo perchè
insegnanti. Signori essere precari, vuol dire vivere una
vita da precari, non è un privilegio. Pensateci.
R
24 settembre 2008 0:00 - Davide Arcidiacono
Non credo sia proprio come si dice in questo
articolo...secondo me i corsi di perfezionamento e master
sono altamente formativi e di eccellente qualità, sono
particolarmente funzionali al buon esito del proprio
servizio scolastico...
15 settembre 2008 0:00 - x
è uno schifo lo stato dovrebbe obbligare i baroni a
scendere dal piedistallo e giustificare le loro assenze che
fanno per futili motivi lo stipendio che prendono è
giustificabile solo se fanno il loro lavoro come tutti .non
dovrebbe ( lo stato )permettere lo sfruttamento degli
studenti o precari che per avere qualche miserevole punto
sono costraetti ad indebitarsi per qualcosa che non
specializza in nessun modo il loro operato
9 ottobre 2007 0:00 - patrizia
Le cose stanno così e quello che mi inquieta più di tutto
è il fatto che noi, docenti precari, non facciamo altro che
alimentare la casta dei baroni, e mantenere chi
all'università punta sulla nostra necessità di avere
un punto o due in più. ma se nessuno li facesse più? Non
cadrebbe il castello? E se invece che lotta fra poveri fosse
alleanza fra poveri? Troppo utopico?
5 ottobre 2007 0:00 - zeno
L'incastro e' compiuto. Il cane si morde la coda.
Ecc.. La difficolta' di smuovere la situazione italiana
e': le corporazioni/caste hanno generato un intruglio di
leggi e leggine che ormai non tutelano neppure i loro
interessi. Non siamo piu' una societa' corporativa,
semplicemente demente.
4 ottobre 2007 0:00 - patti
per fortuna qualcuno si accorge del vile meccanismo che
domina nella casta dei precari. La realtà è che Scienze
della formazione da tempo non ha molti iscritti e
l'unico modo per giustificare tanti docenti universitari
è quello di fare corsi a punti, su testi scritti dagli
stessi docenti che così aumentano il numero di libri
venduti e mantengono le loro cattedre...ovviamente giocano
sporco perchè noi che accettiamo incarichi ovunque nella
provincia, accettiamo altresi di pagare i corsi..illudendoci
che sia un investimento per il futuro..poveri
scemi!!!arrivederci
2 ottobre 2007 0:00 - Pierino
Aveva ragione la Moratti di mandarli a casa tutti quei
docenti,ma la casta è troppo forte da sconfiggerla.
2 ottobre 2007 0:00 - rosario vesco
Proporrei, per conferma, un sondaggio esteso a coloro che
hanno partecipato ai corsi SISS, giusto per sapere cosa ne
pensano sulla ... utilità del corso sostenuto, la durata
(enorme), i sacrifici fatti visto che normalmente per
permetterseli molti hanno nel frattempo lavorato, magari non
a tempo pieno. E soprattutto per conoscere più in
dettaglio i costi, che me sono stati riportai ben più alti
di quanto indicato nell'articolo che apre il post.
2 ottobre 2007 0:00 - Giovanni Salerno
02 ottobre 2007
Ma non è stato sempre così?
"Striscia la notizia" ha dennciato - più volte -
la casta "baronale" dell'Università ... ma
non è cambiato nulla! Cordialmente Giovanni
Salerno