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1 novembre 2008 0:00 - raffaella
Faccio parte della "casta" delle maestre precarie e se questo è il bello di appartenere a una casta, allora siamo fritti!!!
Diplomata anno 1984, non ho potuto partecipare al concorso 1984 perchè minorenne (per un mese): Anno 1987 partecipo concorso sc elem e infanzia, supero quello scuola infanzia (1a abilitazione da concorso ordinario). Anno 1990 partecipo ancora entrambi concorsi e supero quello scuola primaria (2a abiltazione conc ordinario). Iscritta in graduatorie-casta ma MAI fatto un solo giorno di supplenza (città Napoli). Anno 1995, lascio la mia città natale e accetto supplenza presso ospedale toscano, come ausiliaria, fino a dicembre 1996. Da marzo 1996 a gennaio 2001 operaia industria tessile a contratto. Nota bene: Anno 1995 supero altro concorso in toscana per la scuola primaria (3a abilitazione da concorso ordinario). Anno 1999 (mentre lavoravo in fabbrica su turni estenuanti) supero ultimo concorso ordinario scuola infanzia (4a abilitazione conc ordinario). Ovviamente ancora nessuna supplenza dalla città natale.
Anno 2000 iscrizione graduatorie provinciali in Toscana, gennaio 2001 primo incarico annuale su scuola primaria (anni 34 compiuti ) e da allora sono al 9° incarico annuale su posto vacante.
Non ho mai avuto la possibilità economica di partecipare ad un master o corso vario, ho solo i punteggi del mio sudore, ho 42 anni e rischio di essere disoccupata dal prossimo anno (come il mio compagno disabile, che vive grazie al mio ricco stipendio da precaria €1200 e col quale paghiamo l'affitto)e questo solo perchè appartengo ad una CASTA!!!!!
...la casta dei morti di fame!!!!
Sono solo una piccola parte i precari che entrano in graduatoria grazie a corsi abilitanti a pagamento e meno male che sono pochi, perchè altrimenti sarebbe peggio per i VERI e Tanti precari storici come me. Ogni anni questi nuovi abilitati a pagamento ci passano avanti, senza sapere neppure cosa vuol dire passare un concorso, soprattutto se non hai i soldi per pagarti un tutor e neppure il tempo per studiare (la notte e il weekend).
Precari e pure additati, che società questa italiana!! Additare i precari, solo perchè insegnanti. Signori essere precari, vuol dire vivere una vita da precari, non è un privilegio.
Pensateci.
R

24 settembre 2008 0:00 - Davide Arcidiacono
Non credo sia proprio come si dice in questo articolo...secondo me i corsi di perfezionamento e master sono altamente formativi e di eccellente qualità, sono particolarmente funzionali al buon esito del proprio servizio scolastico...
15 settembre 2008 0:00 - x
è uno schifo lo stato dovrebbe obbligare i baroni a scendere dal piedistallo e giustificare le loro assenze che fanno per futili motivi lo stipendio che prendono è giustificabile solo se fanno il loro lavoro come tutti .non dovrebbe ( lo stato )permettere lo sfruttamento degli studenti o precari che per avere qualche miserevole punto sono costraetti ad indebitarsi per qualcosa che non specializza in nessun modo il loro operato
9 ottobre 2007 0:00 - patrizia
Le cose stanno così e quello che mi inquieta più di tutto è il fatto che noi, docenti precari, non facciamo altro che alimentare la casta dei baroni, e mantenere chi all'università punta sulla nostra necessità di avere un punto o due in più. ma se nessuno li facesse più? Non cadrebbe il castello? E se invece che lotta fra poveri fosse alleanza fra poveri? Troppo utopico?
5 ottobre 2007 0:00 - zeno
L'incastro e' compiuto. Il cane si morde la coda. Ecc.. La difficolta' di smuovere la situazione italiana e': le corporazioni/caste hanno generato un intruglio di leggi e leggine che ormai non tutelano neppure i loro interessi. Non siamo piu' una societa' corporativa, semplicemente demente.
4 ottobre 2007 0:00 - patti
per fortuna qualcuno si accorge del vile meccanismo che domina nella casta dei precari. La realtà è che Scienze della formazione da tempo non ha molti iscritti e l'unico modo per giustificare tanti docenti universitari è quello di fare corsi a punti, su testi scritti dagli stessi docenti che così aumentano il numero di libri venduti e mantengono le loro cattedre...ovviamente giocano sporco perchè noi che accettiamo incarichi ovunque nella provincia, accettiamo altresi di pagare i corsi..illudendoci che sia un investimento per il futuro..poveri scemi!!!arrivederci
2 ottobre 2007 0:00 - Pierino
Aveva ragione la Moratti di mandarli a casa tutti quei docenti,ma la casta è troppo forte da sconfiggerla.
2 ottobre 2007 0:00 - rosario vesco
Proporrei, per conferma, un sondaggio esteso a coloro che hanno partecipato ai corsi SISS, giusto per sapere cosa ne pensano sulla ... utilità del corso sostenuto, la durata (enorme), i sacrifici fatti visto che normalmente per permetterseli molti hanno nel frattempo lavorato, magari non a tempo pieno.
E soprattutto per conoscere più in dettaglio i costi, che me sono stati riportai ben più alti di quanto indicato nell'articolo che apre il post.

2 ottobre 2007 0:00 - Giovanni Salerno
02 ottobre 2007

Ma non è stato sempre così?
"Striscia la notizia" ha dennciato - più volte - la casta "baronale" dell'Università ... ma non è cambiato nulla!
Cordialmente
Giovanni Salerno
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