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7 novembre 2007 0:00 - ROBERTA
Lavavetri arroganti, mendicanti storpi che storpi non sono, zingari ladri e truffaldini, donne con la mano tesa con bambini volutamente scalzi e nudi e naturalmente presi in prestito. Tappeti sparsi dappertutto con ogni tipo di merce che passano inosservati agli occhi dei vigili. Tolleranza, buonismo e tanta ipocrisia.
Le mosse politiche del Sindaco e del Cioni non interessano ai cittadini. Di fumo negli occhi ne siamo pieni. La gente è stufa ed è l'ora di fare sul serio.
Chi lavora, chi rispetta le nostre leggi, chi intende davvero integrarsi, rimane. Il resto via! Ma via subito.
E per finire con i lavavetri,
2 novembre 2007 0:00 - Andrea Fornari
Devo confermare che il divieto di lavare i vetri è particolarmente campato in aria nella nostra città nella quale non siamo ASSEDIATI da chi offre questo servizio ed è stato ordinato con la consueta arroganza sanzionatoria a cui purtroppo assistiamo da anni impotenti da parte dell'amministrazione comunale.

I PROVVEDIMENTI DA SCERIFFI
L'uso di provvedimenti restrittivi per niente commisurati ad un problema determinato e circoscritto purtroppo non è nuovo nella nostra città.

Che ricordi il provvedimento peggiore in assoluto è quello che contiene il divieto di bivaccare sulle scale degli Uffizi.
Questo provvedimento è stato emanato perché più volte è accaduto che qualcuno sporcasse le scale della Galleria degli Uffizi e recasse disturbo interagendo con la fila di turisti in coda per entrare nella Galleria.

Il provvedimento restrittivo riguardante gli Uffizi funziona così:
nel "piazzale degli uffizi" ovvero fra Piazza della Signoria e il Lungarno Acciaioli - in zona pedonale - ci sono sempre una o due automobili delle autorità (al momento non ricordo se della Polizia di Stato o dei Carabinieri) col motore acceso che vanno avanti e indietro.

Le autorità sono lì a controllare che chi si siede sulle scale degli Uffizi non vi "bivacchi".
Spiego meglio: il Comune non è riuscito a imporre il divieto di SEDERSI sulle scale, ma solo il divieto di "bivaccare".

Anche se nutro dei dubbi sul significato legale del "bivaccare", in termini pratici è inteso come mangiare un panino, suonare uno strumento, giocare in un qualunque modo, chiedere l'elemosina o semplicemente sostare "troppo tempo" seduti sulle scale.
Anche se si sta a parlare per molto tempo sulle scale accade che le autorità ti osservino (forse per capire se incorri nel divieto o meno).

Spero si evinca dalla semplice descrizione l'assurdità del provvedimento e spero parimenti si evinca la discrepanza fra l'entità dei problema di ordine pubblico citato e la foga sanzionatoria e di controllo che mostra regolarmente il nostro comune.

Ci sarebbero da citare altre situazioni assurde, come il balletto di rincorsa fra la Polizia Municipale e i venditori ambulanti sprovvisti di licenza di venditore ambulante, ma spero sia un altro Fiorentino a parlarne.

Fare l'elenco di tutte le situazioni di questo tipo che vanno a colpire la gente comune o gli immigrati produrrebbe un commento per sfortuna eccessivamente lungo.
1 novembre 2007 0:00 - filippo carraro
Le tensioni e i disagi che le continue richieste di offerte ai semafori ed ovunque ti vengano poste da persone spesso minorenni, conscie (o mandati da persone conscie) di poter guadagnare in una giornata talvolta piu' di quanto non potrebbero guadagnare con un lavoro regolare (ad esempio lavorando per una impresa di pulizie), conducono a condividere le motivazioni del provvedimento del Comune di Firenze. Ritengo perciò che chi voglia aiutare queste persone salvaguardando i loro diritti devono operarsi per permettere loro un lavoro regolare e professionalmente gratificante, anche se inizialmente forse meno redditizio, puttosto che cavalcare battaglie che, nonostante siano impregnate di condivisibili principi civili, non saranno sicuramente d'aiuto ai lavavetri.
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