Lavavetri arroganti, mendicanti storpi che storpi non sono,
zingari ladri e truffaldini, donne con la mano tesa con
bambini volutamente scalzi e nudi e naturalmente presi in
prestito. Tappeti sparsi dappertutto con ogni tipo di merce
che passano inosservati agli occhi dei vigili. Tolleranza,
buonismo e tanta ipocrisia. Le mosse politiche del
Sindaco e del Cioni non interessano ai cittadini. Di fumo
negli occhi ne siamo pieni. La gente è stufa ed è
l'ora di fare sul serio. Chi lavora, chi rispetta
le nostre leggi, chi intende davvero integrarsi, rimane. Il
resto via! Ma via subito. E per finire con i lavavetri,
2 novembre 2007 0:00 - Andrea Fornari
Devo confermare che il divieto di lavare i vetri è
particolarmente campato in aria nella nostra città nella
quale non siamo ASSEDIATI da chi offre questo servizio ed è
stato ordinato con la consueta arroganza sanzionatoria a cui
purtroppo assistiamo da anni impotenti da parte
dell'amministrazione comunale.
I
PROVVEDIMENTI DA SCERIFFI L'uso di provvedimenti
restrittivi per niente commisurati ad un problema
determinato e circoscritto purtroppo non è nuovo nella
nostra città.
Che ricordi il provvedimento
peggiore in assoluto è quello che contiene il divieto di
bivaccare sulle scale degli Uffizi. Questo
provvedimento è stato emanato perché più volte è
accaduto che qualcuno sporcasse le scale della Galleria
degli Uffizi e recasse disturbo interagendo con la fila di
turisti in coda per entrare nella Galleria.
Il
provvedimento restrittivo riguardante gli Uffizi funziona
così: nel "piazzale degli uffizi" ovvero
fra Piazza della Signoria e il Lungarno Acciaioli - in zona
pedonale - ci sono sempre una o due automobili delle
autorità (al momento non ricordo se della Polizia di Stato
o dei Carabinieri) col motore acceso che vanno avanti e
indietro.
Le autorità sono lì a controllare che
chi si siede sulle scale degli Uffizi non vi
"bivacchi". Spiego meglio: il Comune non è
riuscito a imporre il divieto di SEDERSI sulle scale, ma
solo il divieto di "bivaccare".
Anche
se nutro dei dubbi sul significato legale del
"bivaccare", in termini pratici è inteso come
mangiare un panino, suonare uno strumento, giocare in un
qualunque modo, chiedere l'elemosina o semplicemente
sostare "troppo tempo" seduti sulle scale.
Anche se si sta a parlare per molto tempo sulle scale accade
che le autorità ti osservino (forse per capire se incorri
nel divieto o meno).
Spero si evinca dalla
semplice descrizione l'assurdità del provvedimento e
spero parimenti si evinca la discrepanza fra l'entità
dei problema di ordine pubblico citato e la foga
sanzionatoria e di controllo che mostra regolarmente il
nostro comune.
Ci sarebbero da citare altre
situazioni assurde, come il balletto di rincorsa fra la
Polizia Municipale e i venditori ambulanti sprovvisti di
licenza di venditore ambulante, ma spero sia un altro
Fiorentino a parlarne.
Fare l'elenco di
tutte le situazioni di questo tipo che vanno a colpire la
gente comune o gli immigrati produrrebbe un commento per
sfortuna eccessivamente lungo.
1 novembre 2007 0:00 - filippo carraro
Le tensioni e i disagi che le continue richieste di offerte
ai semafori ed ovunque ti vengano poste da persone spesso
minorenni, conscie (o mandati da persone conscie) di poter
guadagnare in una giornata talvolta piu' di quanto non
potrebbero guadagnare con un lavoro regolare (ad esempio
lavorando per una impresa di pulizie), conducono a
condividere le motivazioni del provvedimento del Comune di
Firenze. Ritengo perciò che chi voglia aiutare queste
persone salvaguardando i loro diritti devono operarsi per
permettere loro un lavoro regolare e professionalmente
gratificante, anche se inizialmente forse meno redditizio,
puttosto che cavalcare battaglie che, nonostante siano
impregnate di condivisibili principi civili, non saranno
sicuramente d'aiuto ai lavavetri.