cari amici ho letto un pò di sentenze riguardo le rsa,ma
navigando nei siti delle rsa milanesi mi sono accorto che
hanno in modo arrogante,preso le contromisure .
il pio albergo trivulzio cita l'art.433 del c.c.e non
contento ti fa stipulare un contratto di solvenza.
altri istituti religiosi e non chiedono addiritura la
fidejussone bancaria .avremo scampo? saluti danilo
15 giugno 2009 0:00 - Rita
PER VACCARO CARLO
Come è andata a finire?
Grazie per la risposta, ho un problema simile
15 giugno 2009 0:00 - RITA
Ma è mai possibile che non si riesca a far modificare
questa assurda "legge"? Non sarebbe
estremamente semplice, far concorrere tutti in base al
proprio reddito ISEE (senza fasce o scaglioni di sorta che
confondono le idee e sono errati ed ingiusti) e lasciare la
cifra pari all'assegno sociale o circa (facciamo 300,00
euro?) al ricoverato, per le varie esigenze extra.
TUTTI TRATTATI NELLA STESSA MISURA in base ai propri averi,
FACILISSIMO MI PARE. PERCHE' NON SI PROPONE UNA
COSA TANTO SEMPLICE? ED I COMUNI O CHI AL POSTO LORO, non
dovrebbero fare tante storie, se son loro tenuti a
partecipare, che partecipino o facciano loro richieste di
modifica a chi gliela ha imposta, questa partecipazione.
COSA DOBBIAMO FARE PER FARCI ASCOLTARE?
2 marzo 2008 0:00 - Antonio De Sandoli
Di recente, due importantissime sentenze del TAR Lombardia
pongono una pietra miliare sulla questione della
compartecipazione alle rette di degenza in istituti gestiti
ai fini dell'assistenza sociale che potete trovare sul
sito www.informahandicap.it Mi sembra doveroso darne la
massima pubblicità per quanti in difficoltà, oltre ad
essere mal'assistiti devono farsi carico di oneri che
competono allo stato.
www.informahandicap.it/_allegati/documenti/TAR%20MILANO%2029
1-2008.pdf
www.informahandicap.it/_allegati/documenti/Tar%20MILANO%2030
3-2008.pdf
23 gennaio 2008 0:00 - VACCARO CARLO
Ho letto della vittoria avanti al TAR della Toscana in
relazione alla richiesta di quel Comune del pagamento da
parte dei familiari della diaria dell'assistito. Io
mi trovo in analoga situazione, Mia suocera è ospite da
alcuni anni presso una RSA. Dopo la delibera della
Regione Lazio 98/2007, il Comune di Trevignano Romano, dove
mia suocera è residente, pretendeva, stante il fatto che
ella ha un ISEE di poco più di 5000 euro, anche l'ISEE
dei figli.Dopo un lungo scambio sia verbale che epistolare,
finalmente si attenevano alla delibera Regionale e quindi
accettavano il solo ISEE di mia suocera contribuendo,
quindi, al pagamento della diaria. Questo fino a
qualche giorno fa, quando mia moglie ha ricevuto una lettera
raccomandata con la quale si chiedeva, dal momento che i
fondi della Regione Lazio non erano sufficienti a coprire i
costi, di presentare entro dieci giorni l'ISEE dei
figli, in assenza avrebbero applicato il contributo
massimo. Questo a fronte della delibera Comunale
dell'11/9/2007 n°30 con la quale si applicava
l'art. 433 del CC obbligo degli alimenti. Ora Vi
chiedo di poter sentire un legale che possa darmi una
consulenza e se si ravvisano gli estremi un ricorso al TAR
del Lazio. Nell'attesa della Vostra risposta, porgo
cordiali saluti. Carlo Vaccaro tel cell.
3200327516 abit. 0641227743 ore pasti
14 novembre 2007 0:00 - marisa
brave,siete due avvocati in gamba,poichè ho capito,pur
essendo ignorante in materia,tutto ciò che avete scritto.In
bocca al lupo