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21 ottobre 2018 22:49 - enius4531
Purtroppo cari amici, devo con un po di rammarico, ammettere di non avere mai capito un cazzo, mi rimangio le tonnellate di cazzate che ho scritto fin'ora e la ganja sarà il mio verbo, la mia lotta il mio credo. la mia vita sarà unicamente votata alla lotta per la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo.
Chi vuole vedere unicamente un tipo di cosa fa di tutto per vedere solo quella. Io porto dati che dimostrano l'insensatezza della proibizione della cannabis, in quanto sostanza non completamente innocua (pare sia meglio non utilizzarla prima dei 17 anni: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29682999/) ma comunque meno pericolosa di buona parte delle sostanze illegali e legali e per tutta risposta mi viene ricitato uno studio (di tutto rispetto, pure negli studi linkati da me c'era un riferimento a Hall) che, come esplicitamente espresso, 'si concentra solo sugli effetti negativi'. Mi chiedo se chi cita di continuo questi studi abbia mai letto anche le statistiche dopo la legalizzazione in vari stati, gli studi che dimostrano invece gli effetti positivi o, perlomeno, gli effetti che altre sostanze, legali e non, provocano al cervello (tanto per citarne uno sul tabacco: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29682999/, N.B. questo non significa che l'utente MarioRossiDiTurno sia contro il tabacco, essendo un usufruitore occasionale di tale sostanza ed antiproibizionista convinto). Lo studio citato nel terzultimo post inoltre usa il condizionale: 'può causare dipendenza'. Per fare un confronto fra la dipendenza da cannabis e quella da altre sostanze andare qui:https://www.drugscience.org/dl/dl_comparison.html. Secondo la logica dell'avere a cuore la salute dei cittadini se una cosa è psicoattiva o può causare dipendenza bisognerebbe vietarla. Questo significa che bisognerebbe vietare buona parte della tecnologia di uso comune (videogiochi ed internet solo per fare un esempio) oltre che a bevande che fanno parte della nostra cultura e sono parte integrante anche della nostra economia (vino soprattutto ma anche birra,grappa ed il nostro amatissimo caffè, come faremmo al lavoro senza il nostro espresso? Con cosa faremmo il brindisi di capodanno senza spumante? ) oltre che a piante coltivate nella nostra nazione e in buona parte del mondo (il nostro amato pomodoro, così come tutto il resto delle Solanacee, che contengono nicotina, sostanza che causa elevata dipendenza e che pare possa uccidere se assunta oltre i 1000mg, contro i 21kg di cannabis all'1% di THC, che andrebbero consumati nel giro di pochi minuti per uccidere, ed è una stima non empirica ma teorica, in quanto nessuna quantità arbitraria assunta da un umano ha mai ucciso finora). Inoltre viene scritto che citare altri stati che hanno legalizzato è ridicolo. Ok, la California ha la pena di morte ancora in vigore, così come il Colorado, l'Oregon, Washington ed il Nevada. Errore mio, cito ora tutti gli altri stati nel mondo ad aver legalizzato, chi più e chi meno, la cannabis per uso ricreativo che non hanno la pena di morte: Vermont, Alaska, Distretto di Columbia, Massachussets, Maine, Uruguay, Canada, Georgia (ex URSS), Sud Africa, Spagna, Olanda ed anche nei cantoni di Zurigo e Lucerna. Può darsi che questi posti siano composti maggiormente da persone sprovvedute, stupide e senza saggezza. Infatti è da saggi e lungimiranti continuare a spendere una modesta quantità di denaro pubblico e non (2,5 miliardi di euro all'anno solo in italia, contro i 20 miliardi guadagnati da chi la commercia in larga scala) per la repressione di una pianta, in maniera totalmente infruttuosa, dato che i consumatori e la produzione sono in aumento in tutto il mondo, dove più e dove meno.
18 ottobre 2018 20:37 - ennius1
Per spiegare le problematiche racchiuse nel post precedente, utili possono risultare gli esiti delle ricerche specialistiche come questa.

Da Aduc

Cannabis e schizofrenia.

24 ottobre 2017 10:58

Pericolo per i giovani predisposti Il consumo di Cannabis in adolescenza nei soggetti predisposti anticipa l'insorgenza dei sintomi di schizofrenia anche di dieci anni.

Lo afferma uno studio presentato al World Psychiatric Association's World Congress di Berlino, secondo cui l''anticipo' è proporzionale alla quantità di sostanza consumata. I ricercatori del Max Planck Institute of Experimental Medicine hanno studiato 1200 persone con una diagnosi di schizofrenia, analizzando diversi fattori di rischio, genetici e ambientali, per la malattia.

Il risultato è stato che chi ha consumato Cannabis prima dei 18 anni sviluppa la malattia approssimativamente dieci anni prima degli altri, con una maggiore frequenza d'uso che è associata a una minore età di insorgenza, mentre il consumo di alcol non sembra avere effetto. "L'uso di Cannabis durante la pubertà - concloude Hannelore Ehrenreich, l'autrice principale, al sito di Scientific American - è uno dei fattori di rischio principali per la schizofrenia". ....
18 ottobre 2018 16:39 - enius4531
callonitontu,

augh!

incredibile, le medesime cazzate da

una

vita


ma

basta povero


malato



vai in canada



a redimere loro



in grotta,

forever
17 ottobre 2018 12:26 - ennius1
Per spiegare le problematiche neuronali racchiuse nel post precedente, utili possono risultare gli esiti delle ricerche specialistiche come questa.

Da Aduc

Cannabis e schizofrenia
24 ottobre 2017 10:58

Pericolo per i giovani predisposti Il consumo di Cannabis in adolescenza nei soggetti predisposti anticipa l'insorgenza dei sintomi di schizofrenia anche di dieci anni.

Lo afferma uno studio presentato al World Psychiatric Association's World Congress di Berlino, secondo cui l''anticipo' è proporzionale alla quantità di sostanza consumata. I ricercatori del Max Planck Institute of Experimental Medicine hanno studiato 1200 persone con una diagnosi di schizofrenia, analizzando diversi fattori di rischio, genetici e ambientali, per la malattia.

Il risultato è stato che chi ha consumato Cannabis prima dei 18 anni sviluppa la malattia approssimativamente dieci anni prima degli altri, con una maggiore frequenza d'uso che è associata a una minore età di insorgenza, mentre il consumo di alcol non sembra avere effetto. "L'uso di Cannabis durante la pubertà - concloude Hannelore Ehrenreich, l'autrice principale, al sito di Scientific American - è uno dei fattori di rischio principali per la schizofrenia". ...
16 ottobre 2018 17:42 - enius4531
Caffè: la bevanda del Diavolo”
Al suo primo apparire in Italia il caffè trovò molti osteggiatori. La Chiesa combattè soprattutto l’uso di andare alle “botteghe del caffè” perché vissute come luogo di perdizione. Si tentò di proibire l’abitudine, ma l’allora Pontefice Clemente VII volle provare la “Bevanda del Diavolo” prima di condannarla. Gli piacque così tanto che impartì una immediata benedizione battezzandola “Bevanda Cristiana".

Prima o poi, qualcuno si sveglierà e capirà la cazzata immensa che è stata perpetrata per decenni senza motivo col proibizionismo e l'assimilazione della stessa come "droga" .
E i nostri nipoti si chiederanno come potevamo essere stati cosi idioti e deficienti?
colpa di tutti gli gneggnno gnovagnardi del mondo.
persone ignoranti che pur di non vedere si cavavano gli occhi da soli.
callonitontu è l'aggettivo principe che li contraddistingue.
6 ottobre 2018 0:16 - ennius1
Marijuana, l'unica scelta saggia è la proibizione
Agire diversamente non è un modo per contrastare il mercato criminale, ma per favorirlo

Davide Giacalone -

Se fumare gli spinelli fosse un diritto civile e un'espressione di libertà, occorrerebbe liberalizzarli. Non legalizzarli, che serve a nulla ed è un'ingannevole ipocrisia.
Resto alla lezione appresa in anni di amicizia e collaborazione con Vincenzo Muccioli: proibire è un atto di responsabilità. Agire diversamente non è un modo per contrastare il mercato criminale, ma per favorirlo. Andiamo con ordine.

1. L'uso terapeutico, ove riconosciuto tale, è cosa diversa e non c'entra nulla. Le farmacie sono piene di roba nociva, che può creare dipendenza e assuefazione, compromettendo la lucidità. La si usa, se serve, sotto controllo medico e per un beneficio. Non è di questo che stiamo parlando.

2. Se lo scopo del libero spinello consiste nel debellare il mercato illegale, allora si deve cancellare la proibizione e rendere libera la produzione e il commercio. Se si vuole tenersi a metà, se si mantengono proibizioni relative all'età e alle quantità, si otterranno solo due risultati: aumenterà il consumo consentito e resterà il mercato illegale per ciò che resta proibito.

3. Supporre che il consumo esiste proprio perché proibito, quindi profittevole per i criminali, non è solo illogico, ma ignorante della storia: quando si cancellò il proibizionismo dell'alcol, negli Usa, gli alcolizzati aumentarono. Per quale mai motivo ciò che è difficile e illecito dovrebbe essere più diffuso di quel che è facile e lecito? In Italia, poi, il consumo personale è già più che tollerato. Il concetto di «dose personale» ha, di fatto, depenalizzato lo spaccio, tanto che ogni giorno se ne arrestano a manate e ogni giorno li si libera. La lotta alla droga fallisce perché non la si combatte. Con la riforma all'attenzione del Parlamento ciascuno potrebbe coltivare 5 piante, ben di più se in associazione con altri, detenere 15 grammi e portarne in giro 5. Risultato: gli spacciatori non avranno con sé più di 5 grammi e sosterranno di averli coltivati in cooperativa. Facendo marameo alle forze dell'ordine.

4. È originale assai l'idea che per combattere le mafie del commercio e dello spaccio si debba arrendersi e fare il loro mestiere. Senza contare che si parla di spinello come fosse un oggetto di sicura identità: una cosa è l'erba, altra la resina, altra ancora l'olio. La concentrazione del principio attivo (Thc) varia a seconda del prodotto ed è oggi assai più alta di un tempo. Curioso che nel mondo che ha voluto proibire le sigarette più pesanti, di tabacco, imponendone il ritiro dal commercio o la trasformazione, si pensi sia saggio immettervi roba più dura. La sorte dei consumatori vale il presunto contrasto alle mafie?

5. Di che stiamo parlando? Nelle comunità, arrivano ragazzini pieni di pasticche da discoteca, che magari non hanno mai neanche fumato. A quelle droghe si riaccompagna l'eroina, quale sedativo delle angosce. Non è mai tramontata la cocaina. Occorre essere vecchi assai, d'età, di luogocomunismo e di conoscenze, per supporre che lo spinello legalizzato nuoccia di un friccico al mercato illegale.

6. Si dice: sono legali tabacco e alcol, perché mai non gli spinelli? Argomento illogico: avere dei mali non giustifica il cercarsene altri. E non fondato, perché il tema non è solo la nocività (altrimenti poi arriviamo alle bibite dolci e gasate), ma la capacità di sviluppare dipendenza e assuefazione: tabacco e alcol (nocivi e talora micidiali) richiedono dosi e tempi assai più alti.

7. Riconosco ai miei anziani (coetanei) contraddittori la validità di un argomento: non si proibisce quel che ha a che vedere con le libertà individuali. Complesso, ma tosto. Il punto è che non esiste la libertà di rinunciare alla libertà. Le droghe non sono libertà, ma la sua fine.

8. Che stiamo facendo? Si sono garantiti i vecchi e lasciati al loro destino i giovani. Avrebbero bisogno di scuole e università meritocratiche, con cui scalzare i vecchi, invece si usa la scuola per assumere quelli che c'erano già, senza migliorarla di un piffero, e l'università per coltivare parentele e camarille. Invece di far vedere che chi si impegna va avanti si varano bonus da consegnare a quelli che hanno il grande merito di non essere crepati prima della maggiore età. Ma sì, anche qualche spinello ci sta bene. Le ragioni del declino non le si cerchi sempre altrove: sono queste.
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