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26 giugno 2009 0:00 - angela paternico'
Mio figlio ha 17 anni quattro anni fa' ha avuto un incidente e il nervo ottico e' stato danneggiato, ma non reciso,ovviamente ha perso la vista dell'occhio sinistro.
Subito dopo l'incidente ci siamo recati presso l'ospedale San Raffaele di Milano, e ci hanno detto che solo attraverso le cellule staminali avrebbe potuto riacquistare la vista, ma ancora i tempi di ricerca erano lontani.
Come ogni madre, vivo di speranza e spero di scoprire un giorno che sperare ne e' valsa la pena.Per quel po' che ho capito il nervo ottico trasmette degli impulsi nervosi, e'veramente possibile che attraverso le cellule staminali che mio figlio possa riacquistare la vista?
20 maggio 2008 0:00 - anita
Mi sento di intervenire in quanto i miei genitori si sono ammalati di malattie degenerativa mio padre parkinson e alzheimer e mia madre di alzheimer. Quando mia madre è morta ho fatto una raccolta in denaro da devolvere alla ricerca scientifica per le malattie degenerative e nonostante la mia determinazione ci sono voluti due mesi di telefonate, lettere ed e-mail per avere il nome e dove fare il versamento per la donazione e sono approdata alla Fondazione EBRI e per informazione di tutti inoltro i dati che ho trovato con tanta fatica.

Versamento Bancario:
intestato a Fondazione EBRI
c/c n. 18743
Banca Nazionale del Lavoro Ag. 24
Via Cristoforo Colombo 279
00147 ROMA
IBAN: IT44Z0100503224000000018743

Versamento Postale:
ccp n. 000088085014 intestato a Fondazione EBRI




Presso i nostri Uffici:
(dal Lunedì al venerdi ore 9:00/12:00)
via del Fosso di Fiorano 64 - 00143 Roma
e-mail [email protected]

Cordialita Anita
11 maggio 2008 0:00 - Willy
Leggo che gli scienziati affermano come sia necessario ancora del tempo prima che possano essere utilizzate tecniche con cellule staminali per la cura sull'uomo di malattie neurodegenerative, quali il Parkinson. Non mi é chiaro se questa attesa sia da attribuirsi agli inevitabili tempi che la ricerca scientifica richiede, o invece agli esiti di coloro che intendono impegnarsi per la salvezza dell'anima, ostacolando la resurrezione del corpo. Eppure, almeno una volta, il Caposcuola di questa corrente pare aver dato concreto esempio del Suo divino pensiero in merito. Senza parlare poi di quell'umana propensione al compromesso allorché Pio dodicesimo ebbe a dire : " tra scoperte scientifiche e verità di fede non esiste contraddizione ".
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