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22 maggio 2008 0:00 - daniela



Chi ci tutela dalle false accuse?



Nella qualità di delegata di un’associazione di pazienti omeopatici, mi chiedo: “Perché nel caso della ragazza di Firenze alla quale è stata tolta l’insulina e in tanti altri casi laddove c’è un abuso della professione medica o una malpractice della Medicina – soprattutto omeopatica - ad intervenire sui giornali sono sempre le stesse “autorevoli” persone appartenenti alla Medicina classica? Perché non vengono pubblicati articoli di “altrettanto” autorevoli personaggi, ma esperti nella Medicina in quel caso incriminata, più idonei, quindi, a spiegare l’accaduto perché con maggior cognizione di causa”? Un medico praticante la Medicina integrata sa bene che non è mai possibile togliere l’insulina ad un paziente; può, al limite, integrarla con un rimedio omeopatico.



Del resto il paziente omeopatico, quando il suo medico gli prescrive globuletti di lattosio “umettati” dall’estratto diluito e dinamizzato della belladonna, del veleno di serpente, o del mercurio, o quando il medico agopuntore usa un ago per curare una sciatica o un’artrosi cervicale, è ben consapevole del fatto che egli possiede uno strumento “in più” per curare i suoi malanni; non è necessario scomodare sempre la Medicina classica con i suoi utilissimi salva-vita - quando necessario, ma anche con i noti effetti collaterali.



È per questa ragione che l’APO Italia ha accolto con grande soddisfazione la presentazione del progetto sanitario della Regione Toscana che prevede, nell’Ospedale di Pitigliano (Grosseto) di prossima apertura, l’ampliamento delle offerte sanitarie con l’inserimento nell’organico di medici esperti in Omeopatia, Agopuntura, Fitoterapia e Medicina cinese.



L’APO Italia – Associazione Pazienti Omeopatici - opera in campo nazionale dal 1991 e da quell’epoca combatte per la regolamentazione e l’integrazione della Medicina omeopatica nel S.S.N. da parte delle Istituzioni .

Il 5 Dicembre 2007, (in allegato) presso la Sala Gigli del Consiglio regionale della Toscana, ha avuto luogo la costituzione della CoNMI, (Consulta Nazionale per la Medicina Integrata) formata da rappresentanti di Ordini dei Medici, Farmacisti, Medici Veterinari regionali e nazionali; rappresentanti di Assessorati alla Salute, accademici di varie Università italiane, Presidenti di Società scientifiche; di Associazioni di agopuntura e Medicina tradizionale cinese, fitoterapia, omeopatia ed omotossicologia; rappresentanti dell’Associazione Pazienti Omeopatici, nonché esponenti politici. Tale Consulta è nata allo scopo di definire i punti qualificanti di un Progetto normativo sulle Medicine complementari.



Desidero concludere questo ulteriore attacco all’Omeopatia, con un forte appello rivolto allo Stato italiano affinché il Parlamento legiferi colmando questo inaccettabile vuoto; è improcrastinabile una legge di riconoscimento della Medicina omeopatica, della MTC (Medicina Tradizionale Cinese), della Fitoterapia, come terapia medica praticata sempre ed esclusivamente da un medico, in alleanza terapeutica con la Medicina classica. Soprattutto è necessaria l’istituzione di Albi presso i relativi Ordini dei Medici, acciocché un paziente possa informarsi se quel medico sia davvero un medico omeopatico oppure un improvvisatore o un ciarlatano.





Daniela Salvucci

Delegata APO Italia delle Marche

www.apoitalia.it

e-mail: [email protected]

19 maggio 2008 0:00 - Daniele
L'omeopatia è una scienza? E lei sarebbe un medico?
16 maggio 2008 0:00 - pinetree
Giuseppe Parisi, bel discorso e giusta precisazione.
Non sono d'accordo che L'omeopatia e' una scienza, si avvicina più ad una religione, ma questo è un mia opinione, e non è qui il luogo per discutterne.
16 maggio 2008 0:00 - Annapaola Laldi
Mi sembra il posto giusto per rendere noto il Comunicato stampa del 14.5.2008 della Rete Toscana di Medicina Integrata.
Voglio solo sottolineare la disinformazione che una parte almeno della stampa sta attuando, quando chiama "omeopata" la guaritrice a cui si sono affidati i genitori della povera ragazza.
Mi domando se vi sia un'associazione di omeopati che intenda far causa a quanti, come il "Corriere della sera" nell'edizione fiorentina, hanno usato sprezzantemente il termine "omeopata" sulla "civetta" del giornale.



Rete Toscana di Medicina Integrata


COMUNICATO STAMPA del 14 maggio 2008 (h. 14.30)

La Rete Toscana di Medicina Integrata (RTMI), organismo che coordina i servizi pubblici di Medicina Complementare perseguendo l’obiettivo di garantire sul territorio toscano la qualità delle prestazioni a tutela dei cittadini, esprime il più profondo cordoglio alla famiglia della giovane deceduta per coma diabetico a seguito di una scelta terapeutica che, se confermata, giudichiamo inaccettabile e totalmente ingiustificata perché al di fuori dei più elementari criteri di sicurezza e scientificità: la terapia insulinica non è sostituibile con nessun altro medicinale complementare o integratore “naturale”.

Per quanto ci è dato sapere al momento, la terapia sarebbe stata prescritta da persona, non laureata in medicina e chirurgia, pertanto non abilitata alla professione medica, e la prescrizione consisterebbe esclusivamente in massicce dosi di vitamine, in particolare di vitamina C ed E, in sostituzione delle dosi di insulina. Si esclude quindi che la terapia praticata fosse di tipo “non convenzionale” o di tipo omeopatico, come invece si legge su parte della stampa.

La RTMI, a seguito di quanto accaduto ieri all'Ospedale Meyer di Firenze, intende ribadire la validità di una scelta, operata da molti anni, volta all’integrazione e all’utilizzo non alternativo di terapie che, non a caso, vengono oggi definite “complementari”.

Questo gravissimo episodio comunque pone con forza, una volta di più, la necessità di approvare al più presto una normativa nazionale che definisca i criteri di formazione dei medici che operano nel campo delle Medicine Complementari, a tutela in primo luogo dei cittadini che, sempre più numerosi, ricorrono a queste terapie.

Bene ha fatto la Toscana - ad oggi, l’unica Regione in Italia che ha affrontato il problema del controllo pubblico sulla qualità delle prestazioni di Medicina Complementare - a lavorare in questi anni per l’integrazione nel sistema sanitario pubblico di questo mondo così articolato e complesso, per affermare il pieno diritto alla libertà di scelta terapeutica per utenti e di cura per operatori, ispirandosi ai principi di appropriatezza basata sulle prove di efficacia, di umanizzazione delle cure e uguaglianza nell’accesso ai trattamenti, ma anche di garanzia della qualità delle prestazioni e massima sicurezza dell’utenza.

Infatti, in assenza di una legge nazionale, è stata approvata la legge regionale n. 9/2007 e, recentemente, il relativo protocollo d’intesa, sottoscritto dagli Ordini dei medici e odontoiatri, veterinari e farmacisti, che definisce gli standard formativi dei professionisti e garantisce l’utenza rispetto a chi si autodefinisce “medico alternativo” e a ogni forma di abusivismo nell’esercizio di professioni sanitarie.

Chiediamo a tutti i giornalisti di esercitare la massima attenzione nella divulgazione di notizie e informazioni riguardanti questa materia. Informazioni che, se non corrette e verificate, rischiano di lanciare allarmi ingiustificati che possono gettare nel panico milioni di utenti e ostacolare il lavoro serio e onesto di migliaia di sanitari e professionisti che, con scienza e coscienza, operano in questo settore.


Rete Toscana Medicina Integrata – Centri regionali di riferimento delle Medicine Complementari
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