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26 agosto 2009 0:00 - quartocavagliere
secondo me io invalido con un lavoro di neanche 500 euro che tiro a campare onestamente e miseramente
inizio a odiare la """mia""" patria perche tutti pensano agli immigrati senza preoccuparsi piu degli italiani
se in ognuno di noi esistesse l'anticristo be sto diventando tale non credo piu a nulla gli assistenti sociali per protesta verso le leggi riguardanti limmigrazione accoltella senza pieta i propi connazionali i sindacati nelle aziende iniziano ad essere gestite da extracomunitari che hanno anche il coraggio di chiedermi i soldi della tessera se no..... be una megamaledizione colga questi antiitaliani che si definiscono tali i sindacati pensano solo i soldi e si sa l'italiano inizia a non pagare piu la tessera
chi contesta queste mie parole e prende piu soldi di me stia zitto e non continui a fare l'ipocrita cieco
4 luglio 2009 0:00 - De Pravato
Sarei stato molto interessato alla lettura della scheda tanto lodata dalla signora Laldi, ma ho desistito al primo grassetto.

"Clandestino non è sinonimo di delinquente"

Dice l'autrice, e naturalmente è vero, ma io aggiungo che da lei, che è laureata in giurisprudenza questa affermazione non me la sarei aspettata, un piccolo giochetto di parole!

Infatti: il clandestino "è" un delinquente , e tanto basta e avanza!

Ma non perché così recita il dizionario, ma perché infrange effettivamente le leggi dello Stato Italiano, e delinquente vuol dire proprio questo: venir meno al proprio dovere, infrangere la legge.

Orbene, dottoressa Bertucci, se lo lasci dire.
E' proprio il caso di ribadire che l'immigrato, qualora sia "clandestino" delinquente lo è, eccome!

Almeno (come Lei ci insegna) fino a quando il Parlamento non avrà promulgato leggi diverse e queste siano state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale (mi corregga se sbaglio)

Conseguentemente la sua brillante scheda, viziata da premesse errate, non serve essere letta per intero !
4 luglio 2009 0:00 - De Pravato
Sarei stato molto interessato alla lettura della scheda tanto lodata dalla signora Laldi, ma ho desistito al primo grassetto.

"Clandestino non è sinonimo di delinquente"

Dice l'autrice, e naturalmente è vero, ma io aggiungo che da lei, che è laureata in giurisprudenza questa affermazione non me la sarei aspettata, un piccolo giochetto di parole!

Infatti: il clandestino "è" un delinquente , e tanto basta e avanza!

Ma non perché così recita il dizionario, ma perché infrange effettivamente le leggi dello Stato Italiano, e delinquente vuol dire proprio questo: venir meno al proprio dovere, infrangere la legge.

Orbene, dottoressa Bertucci, se lo lasci dire.
E' proprio il caso di ribadire che l'immigrato, qualora sia "clandestino" delinquente lo è, eccome!

Almeno (come Lei ci insegna) fino a quando il Parlamento non avrà promulgato leggi diverse e queste siano state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale (mi corregga se sbaglio)

Conseguentemente la sua brillante scheda, viziata da premesse errate, non serve essere letta per intero !
3 luglio 2009 0:00 - IO
ma questo stefano del giudice è proprio un genio! le leggi della costituzione italiana si applicano anche ai non italiani, dato che sono uomini!!! Quegli immigrati che si sbattono per ottenere la cittadinanza allora sono proprio dei gonzi...non sanno che sarebbe uguale! Infatti tutti gli uomini, 6,7 miliardi di individui HANNO TUTTI GLI STESSI DIRITTI, ovvero quelli italiani. Mi raccomando: studiate il diritto!
3 luglio 2009 0:00 - moreno
ci sono poi cittadini italiani che avendo reddito bassissimo e all assistenza sociale gli si dice che deve aspettare molto molto molto tempo prima di essere assistito e si vede la fatica le rinunce di 28 anni per comprare un piccolo monolocale sfumare pezzo per pezzo senza aver la possibilita e laiuto di nessuno ad iniziare a delinquere per sopravvivere soprattutto se poi e' anche una categoria protetta
sicuramente verro preso in fragrante perche sono una persona onesta e comunque il mio infortunio non mi permette di scappare veloce
27 maggio 2008 0:00 - Paolo 1
Gli immigrati in regola sono "negativi" in quanto ogni posto di lavoro dato a loro dagli imprenditori e' uno in meno per me e quelli come me che, come riconosci tu stesso, oltre ad essere disoccupati sarebbero anche disposti a lavorare, e non rifiutano dei lavori, specie se regolari.
Quanto al Terzo Mondo, se volessero che mettiamo insieme sia risorse (oro, petrolio, grano, etc) e problemi (poveri, disadattati, etc) mi potrebbe star bene, se invece vogliono tenersi le loro risorse e scaricare su di noi i loro problemi, no, che si tengano anche quelli allora.
Paolo
24 maggio 2008 0:00 - stefano del giudice
Paolo, te lo dico francamente : c'è un altro motivo per cui ti ritengo intellettualmente disonesto e precisamente il fatto che tu citi solo le norme della Costituzione che ti fanno comodo e poi dici che gli altri sono male informati.Ad esempio....perchè cominci a citare la Costituzione dall'art.2 anzichè dall'art. 3 ?? Ti rinfresco la memoria, anche se non credo ce ne sia bisogno : art 2. " La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità , e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica , economica e sociale ".
Capito????? Si parla di "uomini" , non di " cittadini" e basta saper leggere per rendersene conto. Questo significa che l'immigrato è comunque un uomo e non deve essere trattato da criminale solo perchè immigrato. Egli , anzi, deve essere giudicato per i suoi atti ,poichè solo i suoi atti possono legittimare ed anzi imporre l'azione dello Stato nei modi e nei termini previsti dalla legge.
E bada bene: queste non sono strane farneticazioni sull'uguaglianza ,ma l'ABC dello Stato di diritto , ammesso che tu sappia di cosa si stia parlando !!!!!
Dall'art.2 ,tuttavia, si desume anche un'altra cosa, ossia che non è affatto vero che per la nostra Costituzione i non cittadini ( o "gli altri" , come dici tu) neppure esistono : essi ,anzi, esistono in quanto "uomini" e pertanto tutto quanto di inalienabile e di insopprimibile nel concetto di uomo è riconosciuto e legittimato , con un chiaro riferimento ad un concetto di solidarietà politica , economica e sociale che non è ovviamente un mera " carità" ma è piuttosto disponibilità ad accogliere a determinate condizioni,ossia il sacrosanto rispetto delle leggi vigenti.
Ma c'è dell'altro.Sono proprio curioso di chiederti in che mondo vivi , perchè le cose che ho scritto in merito al rifiuto di certi italioti di fare determinati lavori è purtroppo vero ( ripeto:certi italioti , il che significa che può benissimo NON essere il tuo caso, ma stiamo parlando di grandi numeri e non di singoli). Ti consiglio di fare un giro per le fabbriche pratesi (settore tessile ) , a Pistoia (settore vivaistico) o nei mobilifici veneti ( ma gli esempi sono innumerevoli) :io queste cose le scrivo perchè le ho verificate con i miei occhi , oltre che a leggerle sui giornali, e sfido chiunque a dimostrare che questi lavoratori immigrati ,con paghe conformi ai contratti collettivi , regolare busta paga e pertanto in regola anche con il nostro fisco , siano un elemento negativo per il nostro sistema economico...Anzi,molti datori di lavoro sono contenti di loro ,perchè anche fra gli immigrati ci sono persone serie ed oneste .Il fabbisogno di lavoratori è un dato reale , non un'invenzione , e non basta semplicemente dire che il problema non esiste.
C'è però dell'altro,che vorrei ti fosse chiaro una volta per tutte: dire, come fai tu , che ha senso aiutare solo i nostri poveri ed i nostri disoccupati ( perchè gli altri NON ESISTONO NEPPURE ) è sinceramente aberrante...la fame e la sofferenza degradano l'uomo,sia egli straniero o cittadino. E non pensare che vivere di crimine sia una prerogativa dell'immigrato , perchè se uno spacciatore guadagna più di un metalmeccanico è anche grazie alla rete di narcotraffico costruita negli anni da italianissime organizzazioni chiamate mafia,camorra e 'ndrangheta. Mai sentite nominare? O forse sono un'invenzione di chi vuole far subire a te ed a quelli che la pensano come te l'ennesima irruzione di extracomunitari più o meno integrati che spacciano , stuprano e poi fregano il lavoro agli italiani ????????


23 maggio 2008 0:00 - Paolo 1
Stefano sostiene che io sarei un disonesto perche' secondo lui considerei disonesti coloro che non la pensano come me, chiunque abbia letto il mio messaggio si sara' reso conto che non e' vero, dare un titolo a un messaggio e poi parlare d'altro non e' un modo onesto di procedere, un po' come quando si scrive su una scatola "computer" e dentro ci si mette dei rottami.
Poi Stefano continua con le solite frottole sugli italiani che rifiuterebbero certi lavori, e, per mostrare quanto sia preparato in materia di immigrazione, e quanto siano attendibili quelli che vogliono a tutti i costi farci ingoiare altri immigrati, fa strane affermazioni sull'uguaglianza che non dovrebbe dipendere da alcuna differenza o quasi. Riporto gli articoli 3 e 4 della Costituzione, il 3 sull'uguaglianza e il 4 sul diritto al lavoro.
"Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."
Entrambi si riferiscono solo ai cittadini, gli altri nemmeno esistono.
Paolo

23 maggio 2008 0:00 - stefano del giudice
C'è una forma di disonestà che forse viene troppo spesso sottovalutata: è quella di chi , come Paolo1 , dà del disonesto a qualcun altro solo perchè ha un'opinione diversa dalla sua. Parto da qui perchè è anche a causa di posizioni di questo tipo che la nostra società civile non è riuscita a sviluppare un dibattito serio sul problema degli immigrati ed a sviluppare le potenziali risposte.
Vorrei partire da due dati di fatto: la nostra Costituzione non vincola il principio di uguaglianza alla razza ,alla religione oppure allo status di cittadino o di semplice residente.Un uomo è un uomo e ciò che conta sono le sue azioni: per questo lo Stato ha il dovere di permettere a tutti coloro che vogliono vivere onestamente di realizzare questo loro Intento. Un uomo che ha fame e chiede di lavorare e poter godere di un'esistenza libera e dignitosa ha il diritto di avere nelle Istituzioni un alleato e non un nemico,tenuto conto che la società civile ha sempre più bisogno di persone che hanno voglia di portare un contributo positivo nel quadro di un sistema imperniato su reciproci e correlati diritti e doveri.
Il secondo punto da affrontare è poi il seguente: la disoccupazione italiana non può e non deve trovare un capro espiatorio negli immigrati e sarebbe bene che questo punto venisse chiarito una volta per tutte. Ai demagoghi da strapazzo vorrei far notare i seguenti fenomeni :
1.molte fabbriche ( ad es. venete ) sono piene di africani perchè spesso gli italiani non vogliono sottostare a quel genere di lavoro. senza questi immigrati ,che lavorano e pagano le tasse , i macchinari resterebbero fermi .
2.le istituzioni italiane non riescono a dare ai nostri lavoratori programmi adeguati di formazione che li rendano competitivi sul mercato del lavoro , come viceversa avviene in altri Paesi europei..ne vogliamo dare colpa agli immigrati ?
3. la nostra società si è completamente dimenticata del concetto di merito,per cui si va avanti e si fa carriera solo su raccomandazione di tipo politico e non solo ...la conseguenza è che la scuola non serve più e non è vista come momento formativo fondamentale....siamo sicuri che anche questo sia per colpa degli immigrati????
In sostanza, un immigrato non è necessariamente un delinquente ,ma di certo se molti delinquenti comunitari e non preferiscono accamparsi in Italia è anche perchè si antepone ipocritamente la demagogia ed il finto rigorismo alle ragioni della legge e dello Stato di Diritto.Speriamo solo che non criminalizzare a priori non divenga esso stesso reato....altrimenti non ci resterà che autodenunciarci .
21 maggio 2008 0:00 - Paolo1
La disonesta' di coloro che, come la Bertucci, pretenderebbero di farci subire senza reagire ulteriori dosi di immigrati, riaulta evidente gia' nel titolo del suo messaggio, nel titolo si parla, in modo fuorviante, di stranieri, mentre nel messaggio si tratta di immigrati. Un po' come come quando dei protestanti mettono in piedi delle organizzazioni per aiutare i migranti, e, poiche' migranti sono sia gli immigrati che gli emigrati (nostri...) o quelli di noi che vorrebbero lasciare questo paese svhifoso e emigrare altrove dove gli stipendi sono piu' alti e le leggi vengono rispettate un po' di piu', qualcuno potrebbe rivolgersi loro per chiedere aiuto per emigrare in America o in Germania, ma si sentirebbe rispondere, ammesso che rispondano, che queste organizzazioni funzionano a senso unico, per portarci qui altri immigrati inutili e dannosi, gente che quando non delinque fa dei lavori che noi disoccupati locali siamo disposti a fare, e rubandoci il lavoro generano miseria.
Non quindi stranieri buoni o cattivi. Gli stranieri, fin che restano a casa loro, possono essere tanto buoni o cattivi, che la cosa ci lascia indifferenti. Fin che a Bagdad sciiti e sunniti si scannano tra loro, come usavano gia' 1200 anni orsono, sono fatti loro, basta che non vengano a qui a esportare la loro "civilta'".
Quanto agli immigrati, e' sbagliato e fuorviante fare una distinzione tra immigrati buoni e cattivi, tra quelli che lavorano e pagano le imposte e quelli piu' o meno clandestini che delinquono, come e' sbagliato pensare che il problema della sicurezza si risolva togliendo posti di lavoro agli italiani in modo che non abbiano bisogno di delinquere, in parte perche' uno spacciatore di droga
guadagna piu' di un metalmeccanico, e quindi difficilmente accetterebbe di redimersi, in parte perche' ogni posto di lavoro dato a immigrati e' un posto di lavoro tolto a un italiano che, una volta finiti i risparmi (se non glieli ha gia' rubati Callisto Tanzi della Parmalat), o muore di fame, o si uccide, o gli tocca andare a rubare e farle lui le rapine.
Anni orsono a Padova un poveraccio si autoaccuso' di una rapina che non aveva commesso, sperando di trovare un tetto e del cibo in prigione, ma venne smascherato. Adesso c'e' gente che rapina non gioiellerie, ma discount alimentari per 50 euro (questo accade a Parma, capitale della Food Valley e sede diCibus). Ma cosa accadra' quando chi giunto a 60-65 senza il minimo di 20 anni di contributi per avere una pensione da fame, per non morire di fame ammazzera' qualcuno, scelto a caso, tanto per guadagnarsi un ergastolo e poter morire di vecchiaia, al caldo e con lo stomaco pieno? Potrebbe essere colpito chiunque. E per tale ragione sarebbe interesse di tutti aiutare i nostri poveri e i nostri disoccupati, perche' i loro problemi potrebbero ricadere su tutti noi. Il barbone che non ha un luogo dove lavarsi la sua puzza la fa sentire a tutti, ma se vivendo all'aperto si e' preso la tubercolosi, e non ha i soldi per curarsi, potra' contagiare migliaia di persone. E' assurdo fornire assistenza sanitaria gratuita a immigrati, per paura che ci contagino (il che accade comunque ...) e negarla ai nostri, come se non valesse lo stesso principio. Dell'altro giorno la notizia che un altro disoccupato italiano si e' suicidato,
un certo Riccardo La Mantia, di 20 anni a Torino, si e' dato fuoco,
come aveva fatto suo padre nel 1997 di fronte al sindaco di
Caltagirone.
Intorno al 23/11/2007 si era impiccato nel garage di casa Manca Paolo,
un "operatore ecologico" di 48 anni rimasto disoccupato.
Intorno al 12/03/2008 si uccise Rocca giorgio, 39 anni, disoccupato,
ex lavoratore interinale presso un'azienda del gruppo Thyssen (quelli
che alla fine della seconda guerra mondiale erano nella lista nera dei
criminali di guerra, ma grazie ai loro amici in campo angloamericano
riuscirono a farla franca, come i Krupp).
E questo solo per citarne alcuni.
Da queste parti non accade quasi mai che chi resta disoccupato si
ripresenti in azienda e faccia una bella strage (e se accade vuol dire
che non e' vero che li' sia tanto facile trovare un altro lavoro,
altrimenti non la prenderebbero tanto sul tragico ...)(e non avrebbero
le citta' piene di barboni e delinquenti). In Germania qualche anno fa
un ingegnere disoccupato, un certo Bruener, uccise il direttore del
locale ufficio di collocamento. In Italia quasi nulla.
Invece i disoccupati del Sud Africa ammazzano gli immigrati che gli
rubano il lavoro, altro che star ad ascoltare le ciarle del Papa ...
Paolo
20 maggio 2008 0:00 - Passante
Il problema grosso è che chi delinque poi esce subito per decorrenza dei termini, cavilli, premi, permessi, indulti, ecc ecc. Finchè non c'è certezza della pena possiamo pure buttare nel cesso il codice penale, è solo una presa in giro.

Non vedo perchè entrare in un paese abusivamente non debba essere reato. Il motivo è il solito buonismo?
19 maggio 2008 0:00 - Annapaola Laldi
Complimenti, Emmanuela. Ho letto la scheda con molto interesse e attenzione e mi sembra che sia ben strutturata e molto chiara. E' importante, in effetti, mettere in evidenza che diverse norme esistono già (in questo come in molti altri campi) ma non vengono applicate seriamente perché, in sostanza, sul territorio non esiste una presenza costante di chi deve farle rispettare. Presenza costante, visibile e attenta, che da sola sarebbe già una buona prevenzione di molti reati di strada.
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