Signor Er metico, mi riesce difficile seguirLa in tutti
questi slalom che va facendo. A quello che mi pare
d'aver capito Lei scambia il confronto (se vuole anche
il conflitto) con la guerra e con l'identificazione di
un nemico da battere, e, se del caso, da eliminare (anche
fisicamente?). Non è così, non solo per me, ma per molte
altre persone. Respingo fermamente i Suoi processi alle
intenzioni che sono un semplice tentativo di screditarmi
perché non intendo essere omologata. Screditando ciò che
Le dico sul mio modo di fare e sul perché lo faccio, Lei
non mi prende sul serio, mentre io continuo a prenderLa sul
serio e mi rapporto con Lei da pari a pari, senza farLe
lezioni di vita e di morale. Mi sembra che Lei, invece, non
faccia altro che riproporre il Suo pensiero come pensiero
unico. Aggiungo semplicemente una chiosa alla Sua
affermazione seguente: "In quanto al fatto
ch'io giudichi scemi tutti gli altri… be', mi
faccia il favore". E' un esempio di come Lei
manipola le parole dell'altra persona. Non sono io che
ho parlato di "scemo", me ne guarderei bene, ma
non per convenienza, ma proprio perché non ritengo
"scemo" nessuno. Io invece avevo affermato quanto
segue: "Continuo a stupirmi per l'ingenuo modo
in cui dà per scontato che i Suoi interlocutori non
siano, come dire, alla sua altezza e non parlino anche
loro dall'interno. Almeno un piccolo dubbio che il Suo
modo di essere non solo cristiano ma anche cattolico sia
l'unico sulla terra non potrebbe lasciarselo
insinuare?". E con questa medesima domanda chiudo
perché, sinceramente, ho altre cose più interessanti e
importanti da fare che continuare questa che è diventata
un'inutile diatriba.
11 giugno 2008 0:00 - er metico
Gentile Laldi, personalmente credo che un cristiano
non debba confrontarsi col comportamento degli altri
cristiani, per adeguarvisi e non sfigurare tra la
moltitudine. Il metro di confronto è dato, è unico ed è
conosciuto: esso è Cristo e attraverso la Sua conoscenza e
fede (che è metodo di conoscenza) si misura l'entità
del male. Al di fuori della morale ontologica e
dell'etica cristiana tutto diventa relativo così che
tutto si arriva assurdamente a sopportare in nome di una
tolleranza che non oltrepassi il proprio ego (cosa
impossibile da sostenere) fatto è che è di norma non tanto
il dire la verità quanto il comportarsi in modo da non
turbare l'altrui stare in pace, credendo che sia il
giusto modo di andare d'accordo. Personalmente non
riesco ad essere così quiescente avanti al reale ed essendo
piuttosto critico credo che aver idee chiare sia
tutt'altro che un peccato. Se tale mia
caratteristica le è poi duopo per evidenziare in contrasto
la sua mirabile quiescenza, faccia pure, sapendo che
probabilmente piacerà ancor più a coloro assuefatti
all'ipocrisia di un etica dalla morale vuota. Non
posso tuttavia applicarle questa vacuità, perché ho ben
notato il suo animo e la sua sensibilità ed ancor meno,
perciò, posso stimarla nella sua posizione in una cosa che
lei non giudica guerra, ma che ne ha invece tutte le
sembianze senza un motivo sensato.
Le ragioni ci
sono e non parlo a vanvera. Con ciò abbia chiaro che non
l'ho con la sua persona, ma col suo fare e con il modo
in cui vuol che esso appaia sincero amore di verità; e
questo perché si odia la malattia e non il malato. Per
questo, consideri a sua coscienza.
In quanto al
fatto ch'io giudichi scemi tutti gli altri… be',
mi faccia il favore. Sono fallibilmente abbastanza snob
che se così fosse non mi sarei nemmeno affacciato a questa
finestra…
Per qualche questione tecnica, la
rimando all'altra pagina al riguardo, così ché le
tiriamo su ancora per un po'. Saluti sinceri.
10 giugno 2008 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
La ringrazio, Er metico, per questa Sua dichiarazione. Mi
conforta nell'intuizione che avevo avuto leggendo con
attenzione i Suoi interventi così gratuitamente violenti.
Veda, Er metico, fra me e Lei c'è un abisso. Lei
si considera alla guerra, io non mi sento mai in guerra con
nessuno. E, Le dirò, ad esempio, non mi piace neppure la
parola "sfida". Le preferisco il termine
"invito". Dall'atteggiamento per me
presuntuoso che la Chiesa cattolica dimostra in un caso
come questo io mi sento invitata ad approfondire le diverse
questioni cercando sempre di agire con giustizia. La
giustizia, l'uguaglianza delle persone di fronte allo
Stato mi sta sommamente a cuore. Qualunque privilegio,
seppur spiegabile storicamente e ideologicamente, non mi
piace e lo metto in evidenza senza guardare in faccia a
nessuno, ma sempre con molto rispetto per le singole
persone. Se Lei legge senza gli occhiali del soldato o del
campanilista i miei pezzi vedrà che non tocco mai le
persone, non le attacco, non mi permetto di fare la minima
ironia, che riservo, bonariamente, a me stessa. E mi farebbe
piacere che mi avvertisse se dovesse riscontrare il
contrario, anche una sola volta. La ringrazio
dell'attenzione. Tutto sommato, ogni volta che attacca
me e quello che dico fa schizzare il "post" in
cima alla lista, attirando così forse l'attenzione di
altre persone, che poi, se leggono il mio pezzo,
giudicheranno da sole se le informazioni fornite sono
valide o no. Informazioni, caro Er metico, non opinioni.
P.S. Continuo a stupirmi per l'ingenuo modo in cui
dà per scontato che i Suoi interlocutori non siano, come
dire, alla sua altezza e non parlino anche loro
dall'interno. Almeno un piccolo dubbio che il Suo modo
di essere non solo cristiano ma anche cattolico sia
l'unico sulla terra non potrebbe lasciarselo insinuare?
9 giugno 2008 0:00 - er metico
Laldi cara, le ho già risposto in breve sull'altra sua
pagina di forum e non ho avuto molto di particolare da
esporre. Il mio apriorismo, piuttosto, consiste
nell'impegno molto semplice e coerente con il mio
trascorso di cristiano cresimato (perché i sacramenti per
noi cattolici hanno un significato ben preciso) che è
quello di difendere la temporalità della Chiesa (noti che
per il resto sono io che son difeso da Essa) come un soldato
fa con la propria patria, anche se in Italia, grazie a
qualche moda recente, si è perso anche il semplice senso
del patriottismo (ma, nota, non quello del
campanilismo!) Non è con lei, quindi, che l'ho
personalmente, cerchi di capire, ma come si dice, "à
la guerre comme à la guerre"... Saluti sinceri.
8 giugno 2008 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Che dirLe, er metico? Che la Sua aggressività aprioristica
Le faccia buon pro!
8 giugno 2008 0:00 - er metico
E brava la Laldi, che come ogni anno avviene al momento
giusto, ci ragguaglia sulle maleroutines della Chiesa
cattolica! Interessante l'abnegazione con la quale ci
rimette anche un po' la faccia avanti a chi fosse
veramente e storicamente informato sulle cose, perché quel
che afferma è una crosta esterna di numeri che prendono il
loro significato solo in relazione ai motivi ed alle
specifiche di tali spese… ma ella non può saperlo,
perché vive evidentemente ben lontano, al contrario di chi
scrive, dalle "mura" cattoliche di quella Chiesa
che è ben più che un semplice edificio di mattoni. Ella si
rivolge a chi non ha interesse per l'azione della Chiesa
e a chi è disposto a far trascinare sé stesso alla ricerca
di un colpevole per le fin troppe ingiustizie di ogni genere
che ammorbano il mondo.
Le fonti vi sono, e la
volontà di muoversi pure e visto, perciò, che ci si muove
per altro, se interessa veramente sapere come si muove la
Chiesa nelle sue spese lo faccia in modo adeguato e
soprattutto "giusto" e che non si intenda, questo
"giusto", come "opportuno" ma come
"dignitoso", ovvero, senza pregiudizio alcuno.
Stronza, ad es., l'affermazione della moderatrice
Valdese, a proposito dei preferiti della Laldi, che
criticando la Chiesa cattolica afferma che "se essa non
vive per le offerte significa che il buon Dio la vuole
eliminare", affermazione che riflette lo stile
dell'interpretazione soggettiva del protestantesimo e di
colui che vivendo un cristianesimo fai date (molto
individualista, a mio misero giudizio), fatalizzando
irragionevolmente, riconduce le scelte di Dio alla propria
dimensione personale ed alla propria etica.
Tra
l'altro, sembra si voglia ignorare che la Chiesa
percepisce quanto riguarda l'OPM in sostituzione di
qualcos'altro dopo la rilettura del concordato
nell'84 e che anche quanto prima di allora aveva
percepito riguardava un famoso indennizzo che ha a che fare
con l'Unità di Italia e che la Chiesa, nel senso
economico istituzionale del temine maturamente
digerì…
Poi, all'ultimo, sembra elogiare
coloro (movimenti religiosi al di fuori dei cattolici) che
non chiedono l'OPM, oppure si intende giustificare il
diritto di questo agli stessi: ma se lo Stato accorda
l'OPM a costoro per gratificare un loro impegno
cristiano e comunque sociale non avendo obblighi
particolari, al contrario di quanto ne ha nei confronti
della Chiesa, di cosa dovremmo in particolare ringraziare
questi signori?
Oltre tutto non so da voi tutti
com'è la situazione, ma dove abito io troppe ve ne sono
di proprietà della Chiesa su cui essa nulla percepisce e
che sono in mano dei Comuni che, da antichi conventi che
erano, hanno trasformato in scuole poi dismesse, in centri
museali poi dismessi per diventare centri di convegni poi
dismessi per diventare circoli ARCI e non so cos'altro
in futuro. Che ne pensate di restituirli alla Chiesa, che ci
faccia così degli alberghi ove guadagnarsi da sola,
finalmente quanto gli vogliamo negare con l'8xmille?
Sapete quanti sono quelli che protestano e si lagno
delle ingiustizio del mondo e delle ruberie ma poi
sperperano vigliaccamente con le puttane? Un esame di
coscienza avanti a sé stessi, se non avanti a Dio, non può
che giovare. Saluti cari a tutti.
7 giugno 2008 0:00 - Giuliano Baragli
Indegno, indecente, assurdo comportamento dello Stato!
L'ingiustizia sollecitata da "quella" che
predica l'onestà agli altri e che Voltaire chiamava
"l'infame" è concessa alla faccia dei
paralitici, ai quali non concediamo l'accompagnamento.
La chiesa cattolica spende per sé, per "spese di
culto" l'80% di quel che incassa. Ieri il nostro
ricostruito Berlusconi (dai denti ai capelli) è andato a
regalare al Papa altri quattrini per le scuole cattoliche, a
scapito di quelle di Stato che versano in condizioni
pietose. Vergogna!
5 giugno 2008 0:00 - Antonella B:
E' ora che questi dati vengano resi pubblici, non solo
da associazioni tipo UAAR (Unione Atei e Agnostici
Razionalisti), che vengono considerate composte da persone
"cattive" solo perché non fanno parte di alcuna
religione e in particolare della chiesa cattolica. Il
nostro è uno stato laico solo sulla carta, di fatto le
nostre autorità non muovono un passo senza la preventiva
autorizzazione del Vaticano. Per l'otto per mille
cittadino dovrebbe poter scegliere, secondo me, anche tra
ricerca, sanità e istruzione. Naturalmente per queste
ultime si dovrebbe stabilire qualcosa di concreto, cosa
tutt'altro che facile. Personalmente l'ho
sempre devoluto ai Valdesi, gli unici che con le somme
incassate portano aiuti concreti e materiali e soprattutto
documentati.