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11 giugno 2008 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Signor Er metico, mi riesce difficile seguirLa in tutti questi slalom che va facendo. A quello che mi pare d'aver capito Lei scambia il confronto (se vuole anche il conflitto) con la guerra e con l'identificazione di un nemico da battere, e, se del caso, da eliminare (anche fisicamente?). Non è così, non solo per me, ma per molte altre persone. Respingo fermamente i Suoi processi alle intenzioni che sono un semplice tentativo di screditarmi perché non intendo essere omologata. Screditando ciò che Le dico sul mio modo di fare e sul perché lo faccio, Lei non mi prende sul serio, mentre io continuo a prenderLa sul serio e mi rapporto con Lei da pari a pari, senza farLe lezioni di vita e di morale. Mi sembra che Lei, invece, non faccia altro che riproporre il Suo pensiero come pensiero unico.
Aggiungo semplicemente una chiosa alla Sua affermazione seguente:
"In quanto al fatto ch'io giudichi scemi tutti gli altri… be', mi faccia il favore".
E' un esempio di come Lei manipola le parole dell'altra persona. Non sono io che ho parlato di "scemo", me ne guarderei bene, ma non per convenienza, ma proprio perché non ritengo "scemo" nessuno. Io invece avevo affermato quanto segue:
"Continuo a stupirmi per l'ingenuo modo in cui dà per scontato che i Suoi interlocutori non siano, come dire, alla sua altezza e non parlino anche loro dall'interno. Almeno un piccolo dubbio che il Suo modo di essere non solo cristiano ma anche cattolico sia l'unico sulla terra non potrebbe lasciarselo insinuare?". E con questa medesima domanda chiudo perché, sinceramente, ho altre cose più interessanti e importanti da fare che continuare questa che è diventata un'inutile diatriba.
11 giugno 2008 0:00 - er metico
Gentile Laldi,
personalmente credo che un cristiano non debba confrontarsi col comportamento degli altri cristiani, per adeguarvisi e non sfigurare tra la moltitudine. Il metro di confronto è dato, è unico ed è conosciuto: esso è Cristo e attraverso la Sua conoscenza e fede (che è metodo di conoscenza) si misura l'entità del male.
Al di fuori della morale ontologica e dell'etica cristiana tutto diventa relativo così che tutto si arriva assurdamente a sopportare in nome di una tolleranza che non oltrepassi il proprio ego (cosa impossibile da sostenere) fatto è che è di norma non tanto il dire la verità quanto il comportarsi in modo da non turbare l'altrui stare in pace, credendo che sia il giusto modo di andare d'accordo.
Personalmente non riesco ad essere così quiescente avanti al reale ed essendo piuttosto critico credo che aver idee chiare sia tutt'altro che un peccato.
Se tale mia caratteristica le è poi duopo per evidenziare in contrasto la sua mirabile quiescenza, faccia pure, sapendo che probabilmente piacerà ancor più a coloro assuefatti all'ipocrisia di un etica dalla morale vuota.
Non posso tuttavia applicarle questa vacuità, perché ho ben notato il suo animo e la sua sensibilità ed ancor meno, perciò, posso stimarla nella sua posizione in una cosa che lei non giudica guerra, ma che ne ha invece tutte le sembianze senza un motivo sensato.

Le ragioni ci sono e non parlo a vanvera. Con ciò abbia chiaro che non l'ho con la sua persona, ma col suo fare e con il modo in cui vuol che esso appaia sincero amore di verità; e questo perché si odia la malattia e non il malato. Per questo, consideri a sua coscienza.

In quanto al fatto ch'io giudichi scemi tutti gli altri… be', mi faccia il favore.
Sono fallibilmente abbastanza snob che se così fosse non mi sarei nemmeno affacciato a questa finestra…

Per qualche questione tecnica, la rimando all'altra pagina al riguardo, così ché le tiriamo su ancora per un po'.
Saluti sinceri.
10 giugno 2008 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
La ringrazio, Er metico, per questa Sua dichiarazione. Mi conforta nell'intuizione che avevo avuto leggendo con attenzione i Suoi interventi così gratuitamente violenti.
Veda, Er metico, fra me e Lei c'è un abisso. Lei si considera alla guerra, io non mi sento mai in guerra con nessuno. E, Le dirò, ad esempio, non mi piace neppure la parola "sfida". Le preferisco il termine "invito". Dall'atteggiamento per me presuntuoso che la Chiesa cattolica dimostra in un caso come questo io mi sento invitata ad approfondire le diverse questioni cercando sempre di agire con giustizia. La giustizia, l'uguaglianza delle persone di fronte allo Stato mi sta sommamente a cuore. Qualunque privilegio, seppur spiegabile storicamente e ideologicamente, non mi piace e lo metto in evidenza senza guardare in faccia a nessuno, ma sempre con molto rispetto per le singole persone. Se Lei legge senza gli occhiali del soldato o del campanilista i miei pezzi vedrà che non tocco mai le persone, non le attacco, non mi permetto di fare la minima ironia, che riservo, bonariamente, a me stessa. E mi farebbe piacere che mi avvertisse se dovesse riscontrare il contrario, anche una sola volta.
La ringrazio dell'attenzione. Tutto sommato, ogni volta che attacca me e quello che dico fa schizzare il "post" in cima alla lista, attirando così forse l'attenzione di altre persone, che poi, se leggono il mio pezzo, giudicheranno da sole se le informazioni fornite sono valide o no. Informazioni, caro Er metico, non opinioni.
P.S.
Continuo a stupirmi per l'ingenuo modo in cui dà per scontato che i Suoi interlocutori non siano, come dire, alla sua altezza e non parlino anche loro dall'interno. Almeno un piccolo dubbio che il Suo modo di essere non solo cristiano ma anche cattolico sia l'unico sulla terra non potrebbe lasciarselo insinuare?
9 giugno 2008 0:00 - er metico
Laldi cara, le ho già risposto in breve sull'altra sua pagina di forum e non ho avuto molto di particolare da esporre.
Il mio apriorismo, piuttosto, consiste nell'impegno molto semplice e coerente con il mio trascorso di cristiano cresimato (perché i sacramenti per noi cattolici hanno un significato ben preciso) che è quello di difendere la temporalità della Chiesa (noti che per il resto sono io che son difeso da Essa) come un soldato fa con la propria patria, anche se in Italia, grazie a qualche moda recente, si è perso anche il semplice senso del patriottismo (ma, nota, non quello del campanilismo!)
Non è con lei, quindi, che l'ho personalmente, cerchi di capire, ma come si dice, "à la guerre comme à la guerre"...
Saluti sinceri.
8 giugno 2008 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Che dirLe, er metico? Che la Sua aggressività aprioristica Le faccia buon pro!
8 giugno 2008 0:00 - er metico
E brava la Laldi, che come ogni anno avviene al momento giusto, ci ragguaglia sulle maleroutines della Chiesa cattolica! Interessante l'abnegazione con la quale ci rimette anche un po' la faccia avanti a chi fosse veramente e storicamente informato sulle cose, perché quel che afferma è una crosta esterna di numeri che prendono il loro significato solo in relazione ai motivi ed alle specifiche di tali spese… ma ella non può saperlo, perché vive evidentemente ben lontano, al contrario di chi scrive, dalle "mura" cattoliche di quella Chiesa che è ben più che un semplice edificio di mattoni. Ella si rivolge a chi non ha interesse per l'azione della Chiesa e a chi è disposto a far trascinare sé stesso alla ricerca di un colpevole per le fin troppe ingiustizie di ogni genere che ammorbano il mondo.

Le fonti vi sono, e la volontà di muoversi pure e visto, perciò, che ci si muove per altro, se interessa veramente sapere come si muove la Chiesa nelle sue spese lo faccia in modo adeguato e soprattutto "giusto" e che non si intenda, questo "giusto", come "opportuno" ma come "dignitoso", ovvero, senza pregiudizio alcuno.

Stronza, ad es., l'affermazione della moderatrice Valdese, a proposito dei preferiti della Laldi, che criticando la Chiesa cattolica afferma che "se essa non vive per le offerte significa che il buon Dio la vuole eliminare", affermazione che riflette lo stile dell'interpretazione soggettiva del protestantesimo e di colui che vivendo un cristianesimo fai date (molto individualista, a mio misero giudizio), fatalizzando irragionevolmente, riconduce le scelte di Dio alla propria dimensione personale ed alla propria etica.

Tra l'altro, sembra si voglia ignorare che la Chiesa percepisce quanto riguarda l'OPM in sostituzione di qualcos'altro dopo la rilettura del concordato nell'84 e che anche quanto prima di allora aveva percepito riguardava un famoso indennizzo che ha a che fare con l'Unità di Italia e che la Chiesa, nel senso economico istituzionale del temine maturamente digerì…

Poi, all'ultimo, sembra elogiare coloro (movimenti religiosi al di fuori dei cattolici) che non chiedono l'OPM, oppure si intende giustificare il diritto di questo agli stessi: ma se lo Stato accorda l'OPM a costoro per gratificare un loro impegno cristiano e comunque sociale non avendo obblighi particolari, al contrario di quanto ne ha nei confronti della Chiesa, di cosa dovremmo in particolare ringraziare questi signori?

Oltre tutto non so da voi tutti com'è la situazione, ma dove abito io troppe ve ne sono di proprietà della Chiesa su cui essa nulla percepisce e che sono in mano dei Comuni che, da antichi conventi che erano, hanno trasformato in scuole poi dismesse, in centri museali poi dismessi per diventare centri di convegni poi dismessi per diventare circoli ARCI e non so cos'altro in futuro. Che ne pensate di restituirli alla Chiesa, che ci faccia così degli alberghi ove guadagnarsi da sola, finalmente quanto gli vogliamo negare con l'8xmille?

Sapete quanti sono quelli che protestano e si lagno delle ingiustizio del mondo e delle ruberie ma poi sperperano vigliaccamente con le puttane? Un esame di coscienza avanti a sé stessi, se non avanti a Dio, non può che giovare.
Saluti cari a tutti.
7 giugno 2008 0:00 - Giuliano Baragli

Indegno, indecente, assurdo comportamento dello Stato! L'ingiustizia sollecitata da "quella" che predica l'onestà agli altri e che Voltaire chiamava "l'infame" è concessa alla faccia dei paralitici, ai quali non concediamo l'accompagnamento. La chiesa cattolica spende per sé, per "spese di culto" l'80% di quel che incassa. Ieri il nostro ricostruito Berlusconi (dai denti ai capelli) è andato a regalare al Papa altri quattrini per le scuole cattoliche, a scapito di quelle di Stato che versano in condizioni pietose. Vergogna!
5 giugno 2008 0:00 - Antonella B:
E' ora che questi dati vengano resi pubblici, non solo da associazioni tipo UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti), che vengono considerate composte da persone "cattive" solo perché non fanno parte di alcuna religione e in particolare della chiesa cattolica.
Il nostro è uno stato laico solo sulla carta, di fatto le nostre autorità non muovono un passo senza la preventiva autorizzazione del Vaticano.
Per l'otto per mille cittadino dovrebbe poter scegliere, secondo me, anche tra ricerca, sanità e istruzione. Naturalmente per queste ultime si dovrebbe stabilire qualcosa di concreto, cosa tutt'altro che facile.
Personalmente l'ho sempre devoluto ai Valdesi, gli unici che con le somme incassate portano aiuti concreti e materiali e soprattutto documentati.
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