sovente mi accorgo che, la
vita che si sprigiona dal narrare del tuo “profondo ”,
si incrocia in un “crocevia dei venti” , dove molti di
Noi lettori, ci ritroviamo.
Cosi’, respiriamo
le emozioni che esprimi, avvertendole nostre.
Anche io come te, ricordo pochissimo dell’ultimo giorno di
scuola media , medesimamente il Liceo. Forse, perche’
proiettati nel futuro, l’essere “sente” che non e’
l’ultimo giorno, l’ultimo esame,l’ultimo istante, e’
la forza della gioventu’, e’ la forza della vita che
brucia dentro.
forse perche’ da ragazzi ci si
pensa poco a “vivere” ogni istante della propria
esistenza, che non torna mai piu’.
Tuttavia,
ricordo l’ultimo esame all’universita’, ma, anche
li, proiettato nel futuro, perche’ ormai “maturo” e
conscio che , in effetti nella vita, gli esami - come dice
un mio carissimo fraterno amico di nome Vincenzo – “
non finiscono mai” .
Ogni giorno, la vita ci
impone gli “esami”, sovente a superargli non con voti
bassi, figuriamoci se fossimo impreparati!.
La
vita non e’ di anni, e’ di istanti, e’ un film,
fotogramma dopo fotogramma, istante dopo istante, millesimo
dopo millesimo, fino quell’ultimo, alla quale arriviamo
tutti, sovente senza la memoria degli istanti trascorsi,
istanti di vita, dimenticati quasi tutti, questo e’ la
condizione umana, e ci differenza dalle macchine ( fortuna!
) , memorizziamo le espressioni delle nostre anime, che da
dentro si muovono, e, come te, si evolvono in un delinearsi
sonoro e vibrante, come tu poetessa sai fare.
Vibrante anche il tuo calarti nella dimensione storica, con
la viva speranza, che, parimenti al tuo grande maestro di
lettere, i docenti delle scuole di oggi, abbiano ad
apprezzarti, per migliorare il nostro prossimo.