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14 luglio 2009 0:00 - Annapaola Laldi
Oggi, 13 luglio 2009, leggo sulle pagine fiorentine di "La Repubblica" (p. VIII) un articolo che si riferisce alla stazione di Santa Maria Novella e che si intitola: "'Quell'ascensore è una latrina'- dal parcheggio ai binari col puzzo". Constato che quanto paventavo e denunciavo l'anno scorso in queste mie osservazioni sull'inciviltà delle cosiddette "grandi stazioni.
In pratica, gli ascensori che collegano la stazione col parcheggio sottostante sono stati trasformati dalla varia umanità che bivacca in stazione anche di notte in veri e propri gabinetti. Per esplicita ammissione degli addetti alle pulizie della stazione, il fenomeno è iniziato quando sono stati chiusi in stazione i gabinetti gratuiti. Da diversi anni, ormai, gli unici gabinetti (e per di più pochi) sono quelli al binario 5 chesono a pagamento e che adesso costano 1 euro! Con quale coraggio, poi, si chiede una cifra del genere, proprio non so. Ho avuto la (s)ventura di entrarci la settimana scorsa e li ho trovati totalmente abbandonati a se stessi, veri, autentici cessi: il pavimento che sembrava ovunque bisognoso di urgente pulizia, le tazze dei WC o sporche o con le seggette quasi o del tutto divelte. Ho dovuto scegliere il meno peggio, come ha fatto una signora prima di me. Non vi era la minima traccia di un respnsabile; un carrello con l'occorrente per le pulizie era abbandonato in un angolo e l'uomo che, in cima a una scala, stava pulendo una delle vetrate, mi ha detto che non era lui il responsabile della baracca. Come la signora citata nell'articolo su "Repubblica" ho cercato invano a chi rivolgermi per denunciare la situazione di totale incuria, ma l'unica informazione che ho ottenuto dai ferrovieri addetti all'assistenza disabili è stata quella di rivolgermi alla direzione di Grandi Stazioni (dove? come? con quali tempi di risposta?).
Riprendo e ripropongo quanto ipotizzato l'anno scorso; e cioè una richiesta al Sindaco di Firenze (che, tra l'altro, vuole fare una politica della bellezza") che, almeno in nome dell'igiene pubblica,cerchi il modo di intervenire a rimediare a tutto questo schifo. "Grandi stazioni" deve riaprire i gabinetti gratuiti e tenerli puliti; secondo me, inoltre, deve abbassare il prezzo di quelli a pagamento (1 euro è comunque un prezzo iniquo, considerando che i viaggiatori già pagano un biglietto ferroviario sempre molto caro) e garantirvi il massimo livello di pulizia e di accoglienza dell'ambiente. Non si chiede la luna; si chiede rispetto della gente e rispetto delle regole correnti dell'igiene.
17 dicembre 2008 0:00 - Annapaola Laldi
Sorprendente, grandioso, commovente. Le fontanelle della Stazione di Firenze Santa Maria Novella sono tornate a buttare acqua. Basta premere col il pulsante posto alla loro base ed ecco che escono due zampilli di acqua nella parte superiore. Anche se non si può avere il getto d'acqua principale, a cui potrebbero abbeverarsi gli animali, trovo comunque che sia un buon passo avanti nella ricivilizzazione della stazione. Comprendo inoltre che così c'è meno spreco di acqua.
Qualcuno può dire come stanno le cose nelle altre stazioni?
26 settembre 2008 0:00 - Giacomo Trovato
Condivido pienamente quanto scritto da Annapaola Laldi a proposito delle fontanelle pubbliche (ma io allargherei l'ambito di discussione anche a tutti i luoghi pubblici molto frequentati) e dei servizi igienici sui treni e nelle stazioni. Ciò sia perché molto igienici troppo spesso non sono, sia per l'inaudita odiosa gabella di 60 cent. che mi sono visto estorcere recentemente nella stazione di Salerno per poter usufruire della toilette, e come me molti altri viaggiatori che avevano già pagato un costoso biglietto di viaggio.
Costringere i cittadini utenti a pagare 1€ per mezzo litro d'acqua al bar o 60 cent. per una pipì, più che un atto barbarico, io lo interpreto più simile ad un atto di estorsione di tipo similcamorristico, una specie di pizzo, a cui difficilmente gli utenti possono sottrarsi... altro che civiltà! altro che mission di tipo socio-umanitaria della Grandi Stazioni"!
4 settembre 2008 0:00 - Annapaola Laldi
Grazie al signor Borrello. Sono andata all'indirizzo indicato da lui (http://www.acqualibera.net/fontanelle/) e ho scoperto questo sito
http://www.acqualibera.net che ho trovato piuttosto interessante.
Incollo qui la presentazione così chi vuole la può leggere e valutare se vale la pena andare a curiosare direttamente sul sito. Spero di non fare niente di sconveniente.

"Chi Siamo e Cosa Facciamo

Siamo due ingegneri ambientali, Francesco Borrello e Carlo Detassis, appassionati per l’acqua: dalla sua bontà quando esce fresca dal rubinetto e dall’odore che emana dopo una pioggia, dalla sua importanza sotto il sole nel deserto e dalla forza quand’è torrente in piena.

Oltre a passare un pò di tempo dedicandoci ad acqualibera.net,

lavoriamo tra il Trentino e la Puglia:

-progettando impianti di fitodepurazione per la depurazione delle acque nere di abitazioni private e piccole comunità non facilmente collegabili alla rete fognaria, o con costi elevati.

-fornendo dispositivi per il risparmio dell’acqua: dai più semplici aeratori e regolatori di flusso per rubinetti e per doccia ai soffioni doccia a basso consumo, WC-Stop, compost-toilet e orinatoi senz’acqua o a basso consumo.

-realizzando percorsi di educazione ambientale nelle scuole per la formazione e sensibilizzazione ad un uso consapevole delle risorse idriche.

Per qualsiasi necessità, richiesta d’informazione, consiglio, scrivici a:

[email protected]".
2 settembre 2008 0:00 - Francesco Borrello
Ho letto il suo articolo/appello e sono completamente daccordo.
Le segnalo un'altra iniziativa a favore delle fontanelle nelle stazioni su :
http://www.acqualibera.net/fontanelle/
Cordiali saluti
Francesco Borrello
31 luglio 2008 0:00 - Claudia
Sono veramente d'accordo, credo che nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo la civiltà sia di gran lunga maggiore.
Negli scorsi due anni ho avuto modo di conoscere l'alta qualità e convenienza dei servizi Trenitalia,viaggiando spesso su una delle linee più affollate ed importanti, la Milano-Lecce. Ne ho viste veramente di tutti i colori, e ogni volta pensavo che non c'è davvero mai fine. Per fortuna, la mia innata schifiltosità mi ha suggerito sin da subito di non usufruire mai di una "toilette" su un treno (più che toilette sono degli infami buchi... un immondezzaio è 100 volte più pulito), per cui tralasciamo la questione dei bagni in stazione. Anzi, segnalo che a Pescara Centrale l'accesso costa 50 centesimi e, per essere bagni gestiti da Trenitalia, sono abbastanza decenti. I più schifosi ed inutilizzabili sono i "bagni alla turca" della stazione di Bergamo: a parte il fatto che questi danno direttamente sull'esterno e che le porte sono sempre aperte, esponendo i "servizi igienici" a tutte le schifezze possibili, mi chiedo come si possa davvero pensare che un viaggiatore debba fare acrobazie degne di un artista di circo per fare pipì (se si tratta di pupù non oso davvero contemplarlo. Non ho visto sedili escretori in giro). Pensavo, da donna abruzzese, che al leggendario Nord ci fosse più civiltà in tutti i sensi, ma per quanto riguarda i bagni pubblici almeno, sono pochi i locali che abbiano bagni convenzionali.
E non sono solo le grandi stazioni a cambiare volto. Pescara Centrale, che è una stazione bellissima e senza barriere architettoniche, da quei tre o quattro negozietti che c'erano una ventina d'anni fa si è passati a banche, varie edicole, una libreria che, per quanto carina, trovo occupi uno spazio che forse poteva essere messo a disposizione dei viaggiatori (si trova proprio al centro del pianterreno, una volta c'erano le panchine per l'attesa), le scale mobili che conducono ai binari 2 e 3 sono per la sola salita, per la discesa sono previste delle normali rampe di scale strette e ripide... l'ideale per scendere con bagagli voluminosi). Cmq le fontanelle a Pescara non ne ho mai viste, ma in compenso ora c'è la raccolta differenziata.
Milano Centrale, nella sua faraonica architettura, sta assumendo perlomeno un'aria più dignitosa col restauro, ma è talmente ingombra di chioschi e chioschetti che agli occhi di chiunque non sia abituato allo spettacolo dev'essere sicuramente una volgarità. Le biglietterie automatiche non le avrei mai disseminate in tutte le sale, ma in uno spazio apposito, magari al piano dei binari, così non si sarebbero sprecate ore, sudore, pazienza, dignità e treni persi alla ricerca di una macchinetta libera dove poter fare il biglietto. Scale mobili ai sottopassaggi (specie quando si tratta di doversi trascinare 3 valigioni e spostarsi dal binario 14 al 22), per invogliare i viaggiatori ad abbreviare le distanze e non costringerli a farsi il giro turistico dell'intera stazione, e magari mettere più carrelli in vari punti del marciapiedi e non solo al centro, in modo da darne la disponibilità anche ai viaggiatori in coda al treno. Le fontanelle, almeno queste, per fortuna ci sono.
Claudia
13 luglio 2008 0:00 - Gaspare
E' vero, è uno SCHIFO.

Lo sapete poi cosa succede? Per esempio a Roma-Termini. Da che mondo è mondo i passeggeri di un treno tendono ad arrivare in ritardo. E se ti salta una coincidenza? vai a dormire in albergo! Ma se non c'hai soldi o non li vuoi spendere? Beh, c'é solo da piangere. La stazione chiude dall'una alle 4.30 e in teoria devi andartene da là. E' così da 23 anni. Ma non è tutto. Se resti in stazione, sappi che la sala d'aspetto è CHIUSA dalle 0.00 alle 6. Ergo, proprio quando si tratta di pernottare.. almeno a Napoli c'é o c'era una stazione con la sala d'aspetto aperta tutta la notte. Invece a Roma ti capita di ritrovarti tra 50 persone che, e spesso no sono barboni ma viaggiatori, gli tocca di stare stesi per terra come cani, senza nemmeno abbastanza panchine per riposare. E anzi, che sennò dovrebbero essere cacciati dalla stazione per 3 ore e mezzo, magari alla mercè dei balordi al di fuori.

E le ferrovie? Se ne fregano. Ti fanno pagare fior di soldi per questo schifo. Almeno a Termini ci sono le fontanelle, ma i servizi igienici dovrebbero essere più diffusi in una stazione colossale come quella. Ma piuttosto, Termini è diventata un immenso supermarket con centinaia di negozi. Ehy, non trovi un treno che un treno poco dopo mezzanotte, con tutta la stazione che 'dorme' totalmente per 4-5 ore. Ma in compenso hai dozzine di negozi che hanno letteralmente occupato tutti gli spazi. Ecco quel che propongono quei buffoni: treni di mexda, e centrali ferroviarie trasformate in megastore di ogni sorta d'abbigliamento e prodotti superflui. Sale d'aspetto notturne chiuse, poche panchine per sedersi, e pochi bagni pure. Che schifo e che vergogna che il treno, forse il mezzo di locomozione più bello e più adatto per girare l'Italietta, sia così oppresso dalle speculazioni e dalle sotto capitalizzazioni (sai, c'hanno da costruire la TAV, mica hanno tempo per rispettare i pendolari dei treni regionali), da diventare via via sempre più inservibile. E' così che si fa quando coi servizi si vogliono fare solo soldi, e si vuole 'premere' per vendere automobili (da noi, che già ne abbiamo 40 milioni e passa).
7 luglio 2008 0:00 - salvatore
mi associo totalmente al grande disagio descritto
se nel coso scappa vabbe ti turi il naso e cerci di soddisfare il bisogno Ma se nel coso ti vien mal di pancia e allora sono guai per cercare un bagno decente e che cazzo spendiamo fior di soldi e ci ritroviamo senza un cesso (P.S.)nel 2008
puzzolenti saluti achi di dovere
7 luglio 2008 0:00 - franco
Mi sembra che l'accesso ai servizi sia garantito per legge.
Alcuni anni or sono a Vienna per correre la maratona, la guida mi suggeri' di entrare in un albergo, per i miei bisogni.
Alle mie obiezioni affermo' che le attivita' aperte al pubblico, sono obbligate mettere a disposizione i loro servizi igienici a chiunque, non solo ai loro clienti.
Se vogliamo questo, oltre a essere un segno di civilta', e' anche un aspetto di competitivita' per l'industria turistica dei diversi paesi.
4 luglio 2008 0:00 - Paolo 1
A proposito di Grandi Stazioni, uno dei motivi per cui le ferrovie hanno aumentato tanto le tariffe e fatto tante porcate e' il progetto Centostazioni, mirante a ristruttuirare molte stazioni ferroviarie, coi relativi costi. A Parma hano fatto qualche lavoretto spero non molto costoso, come mettere le porte ad apertura automatica nelle sale d'attesa, oltre a togliere le fontanelle. Ma non e' finita perche' il Comune vuol fare un sottopassaggio sotto la stazione, per valorizzare la zona a nord della stazione (dove comunque si arriva da sempre in due minuti con due sottopassi a est e a ovest della stazione, non sanno proprio dove buttare i soldi). A Trieste invece la stazione centrale l'hanno rifatta almeno due volte, non si sa perche', con disagi e costi presumibilmente alti.
Fare e rifare e' tutto un lavorare, si dice.
Paolo
2 luglio 2008 0:00 - Lorena Nicardi
Condivido pienamente tutti i rilievi fatti in questo articolo veramente esauriente ed equilibrato.
Per dare maggiore impatto a questa sacrosanta richiesta sarebbe utile, piuttosto che chiedere al pubblico di scrivere individualmente, di far partire una PETIZIONE che potrebbe molto facilmente essere firmata on line da una grande moltitudine di persone, ben al di là dei lettori del sito aduc, se questi lo fanno circolare tra amici e conoscenti. Non c'è viaggiatore in Italia che non sia nauseato da questo obbrobrio.
Grazie per la segnalazione e per l'eventuale petizione.
Lorena Nicardi
2 luglio 2008 0:00 - alfonso scala lombardo
Ben detto...ma chi ci ascolta? E si trattasse solo delle fontanelle! Vi pare che i nostri soldi siano falsi e ciò che acquistiamo (il biglietto ferroviario) sia oro zecchino, per quanto, nel costo, fra poco ci giungeremo?
2 luglio 2008 0:00 - Alex
Ma perchè questi architetti che progettano
citta, stazioni non tengono in considerazione quelle bellissime fontanelle che una volta si trovavano dapertutto, ma anzi vengono eliminate. forse uno spreco di acqua?
2 luglio 2008 0:00 - Elio Pasquale Balsamo
Concordo del tutto. Segno di grande barbarie l'assenza di toilette (a portata di mano) nella stazione Termini di Roma. Spesso ascolto le proteste di persone anziane che, per raggiungere l'area servizi sulla testa della stazione (piazza dei Cinquecento) dal Teminal Laziali, impiegano tra andata e ritorno circa 20 minuti. Con ciò consumando gran parte del tempo di autonomia che alla loro età è concesso tra una necessità di minzione e la successiva. Sui treni locali utilizzati per i percorsi urbani (ottima soluzione che promuove l'uso del mezzo pubblico) le toilette sono tenute ben chiuse. Che dire su chi amministra queste scelte? Quali aggettivi per qualificarli? E come reagire quando poi si apprende che sono personaggi da centinaia di milioni di euro l'anno?
Raccolgo l'invito ad intervenire presso la società Grandi Stazioni spa. L'ADUC promuova comunque l'azione di protesta.
Cordiali saluti.
2 luglio 2008 0:00 - michela
le dò pienamente ragione! tutto questo progresso, questo benessere ci sta catapultando all'indietro e come diceva mio nonno, detenuto in un campo di prigionia tedesco.....si stava meglio quando si stava peggio....e detto da una persona che ha vissuto un'esperienza così dura......deve fare pensare.
la saluto.
2 luglio 2008 0:00 - Giorgio1946
sullo stesso problema circa 3 mesi fa ho scritto due lunghe lettere, una al sindaco di Rimini e una alle grandi ferrovie... in quella indirizzata al Sindaco segnalavo la necessità di un severo controllo nei locali adibiti alla ristorazione all'interno della stazione... La legge impone (per il rilascio della licenza sanitaria) il rispetto di alcune regole e l'obligo di adeguati requisiti... tipo l'obligo di un servizio igienico a disposizione del pubblico accessibile senza limitazioni di sorta... pena il non rilascio della autorizzazione sanitaria.
Nella lettera diretta alle grandi stazioni mettevo in evidenza che alla stazione di Rinini si commetteva un abuso perchè dei "cessi" venivano fatti passare per bagni, l'addetto non aveva soldi per il resto e mi ha costretto a girare tutta la stazione per il cambio, non esistendo emettitrici automatiche di scontrino o pass di controllo alla mia richiesta di ricevuta venivo aggredito con maleparole, purtroppo il mio treno era sul binario e non ho potuto far valere i miei diritti (avrei dovuto chiamare la guardia di finanza.
Bne... le gandi ferrovie mi hanno risposto però hanno preso in esempio la stazione di Roma Termini.. quando ho specificato che era quella di Rimini.... silenzio assoluto, ma.. prima o poi a Rimini ci tornerò!!!
Il Sindaco di Rimini? non so se' intervenuto dopo la mia segnalazione... Io non ho ricevuto nessun riscontro... eppure il mio indirizzo era nella lettera!!!!
Giorgio
1 luglio 2008 0:00 - anna maria
Godibile e realistico questo commento sull'assenza delle fontanelle e la carenza di servizi igienici gratuiti.
La stazione ferroviaria di Verona, ristrutturata di recente, risulta molto accogliente e facilmente fruibile di tutti i servizi. Il servizio igienico può essere usato con il pedaggio di 0.70 euro.
Chi arriva trafelato fra un treno e l'altro, con bagagli e fretta abbinati...si trova senza monete, i negozi sono chiusi, dove va: dimenticavo ha pagato il biglietto
1 luglio 2008 0:00 - Sophia
C'è un bellissimo paragrafo al capitolo 10 del libro di Lester R. Brown (presidente dell’Earth Policy Institute)che parla proprio di come "PROGETTARE CITTA' A MISURA D'UOMO" (10.2 Riprogettare i trasporti urbani e 10.3 il risparmio idrico in città)

http://www.grilliromani.it/planb30/index.php?option=com_cont ent&task=view&id=217&Itemid=62
1 luglio 2008 0:00 - Paolo 1
Parecchie delle cose riferite da A.L. erano gia' nel mio "Ferrovie: sempre peggio", quindi non posso che essere d'accordo.
Paolo
1 luglio 2008 0:00 - franco2000snlp
Mi sembra che l'accesso ai servizi sia garantito per legge.
Alcuni anni or sono a Vienna, la guida mi suggeri' di entrare in un albergo, per i miei bisogni.
Alle mie obiezioni affermo' che i locali aperti al pubblico, sono obbligati mettere a disposizione i loro servizi igienici a chiunque, non solo ai loro clienti.
Se vogliamo questo e' un aspetto di competitivita' per il turismo nei diversi paesi.
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