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6 agosto 2015 14:42 - laura6418
NB aduc. il link all'elenco delle società che hanno ottemperato alla descrizione dei costi di disattivazione NON è PIù ATTIVO.
18 settembre 2013 17:54 - lucyy
A me vodafone chiede 300 euro di penale. Lecito?
18 maggio 2013 15:03 - Malinva86
A questo punto se ho interpretato bene quanto scritto qui sopra i vari gestori di telefonia mobile non hanno diritto di chiedere centinaia di euro come penali in fase di portabilità, a prescindere da quanto scritto nel contratto?
22 gennaio 2012 17:23 - marklin49
DISDETTA TELETU e ADDEBITO COSTI DI DISATTIVAZIONE:

A settembre 2011 e dopo 45 giorni di impossibilità di utilizzare la connessione ADSL per un guasto che non hanno saputo rimediare, ho disdettato il servizio a Teletu (dopo 4 e più anni di rapporto) con raccomandata AR ecc. Ho pagato l'ultima fattura in mio possesso detraendo il periodo addebitato per la conncesione ADSL non funzionante e sono passato a Vodafone. Dopo poco tempo mi è arrivata l'ultimissima bolletta Teletu relativa al servizio voce fornito fino alla disconnessione vera e propria, con addebito dei costi di disconnessione. Alla mia telefonata di richiesta di spiegazioni, mi è stato risposto che avrei dovuto pagare perchè sul retro della bolletta luglio 2011 era espressa la clausola che in mancanza di disdetta entro i 30 gg seguenti, il costo di una eventuale futura disattivazione sarebbe stato addebitato. Cosa che infatti si è puntualmente verificata. In pratica la mia mancata didetta mi ha precluso il diritto di interrompere il rapporto senza questa "penale". Tutto ciò rientra nella "legge Bersani" o conviene che mi faccia vessare questi ulteriori 40 euro e buonanotte ? Francamente sono imbufalito perchè il servizio Teletu è stato a dir poco insoddisfacente.
9 gennaio 2012 12:31 - sandro_barbanera
Buongiorno, a gennaio 2011 mia madre aveva stipulato con Telecom un contratto di fornitura del servizio ADSL, che prevedeva una penale di 40 euro in caso di recesso durante il primo anno dall'attivazione.
Mia madre e' deceduta a settembre 2011 e io ho provveduto, in quanto figlio ed erede, a inviare a Telecom la disdetta della linea voce e del servizio ADSL ad essa associato.
Ho inviato per fax la disdetta, il certificato di morte e la richiesta di non applicare la suddetta penale in quanto si tratta di un recesso causato da decesso del titolare. Dopo pochi giorni hanno effettivamente disattivato la linea telefonica.
Hanno inviato la fattura finale addebitando la penale di 40 euro; ho fatto reclamo, ma non lo hanno accolto. Vorrei sapere se ci sono gli estremi per azioni ulteriori. Ho cercato su web
ma non ho trovato casi simili in cui ci sia una disdetta a causa del decesso del titolare. Grazie per le informazioni che vorrete darmi. Sandro Barbanera
30 dicembre 2011 7:45 - Cepu
Certamente, francesco1. Raccomandata A/R con la richiesta di disdetta, diffidando di applicare costi per operazioni accessorie che non abbiano prova documentale.

Per prudenza, è bene disattivare immediatamente la modalità di pagamento in corso (addebito automatico in conto corrente o su carta di credito).
29 dicembre 2011 16:28 - francesco1
Dal settembre 2007 ho un contratto con Teleunit (ogg OK Com). Ho chiesto di poter disdire il contratto, ma all call center mi rispondono che devo pagare una somma di € 104 per spesse di disattivazione. Ho chiesto una copia del contratto ma non ho ricevuto alcuna risposta: Posso fare la disdetta, sia della linea telefonica che dell'ADSL, prima della scadenza del contratto, cioè al 18/09/2012 senza pagare eventuali penali? o è necessario interpella re tutti quei signori politici che giornalmente si sciacquano la bocca dicendo che agiscono per ilbene del cittadino? Gradirei una risposta e dei cinsigli su come comportarmi: grazie.
26 novembre 2011 10:59 - bastarocco
Premessa: vivo all'estero ed ogni tanto vengo in Italia dove abita mia madre.
Ho un problema con sky con cui ho un abbonamento, a nome di mai madre, dal 2003. A Marzo del 2011 mi sono fatto convincere, non tanto difficile, a passare da un abbonamento di Euro 54 mensile a uno di Euro 39 con piu canali ed un nuovo decoder HD, per un anno: poi si vedra'. Il venditore SKY al'Euromercato di Paderno Dugnano mi confermava che potevo ususfruire della legge Bersani e pertanto non dovevo pagare nessuna penale.

Volendo fare una cosa gradita a mia madre ho dato i miei dati e pagato con CC ( a cui sarebbero state addebitate le fatture mensile
Dopo la mia partenza il tecnico Sy e' andato a casa di mia : ha tolto il vecchio decoder, staccando la vecchia scheda, e installato il nuovo decode con la nuova scheda. Tutto bene con eccezione dei pagamenti:
Da Marzo mi hanno addebitato mensilmente le fatture, che appaiono mensilmente sul conto internet di Sky; i soldi vengono presi il 12 di ogni mese ed al 15 del mese, senza colpo ferire non si vedono ancora i dettagli. Va bene ho scritto ma mi mandano la solita risposta di scuse che non hanno ancora messo i dati sul sistema ( ma come fanno ad addebitare se non hanno i dati; e se hanno i dati perche no li mettono sul sito: un mistero.

Il problema: da marzo ad luglio 2011, quando mia madre ha ricevuto l'estratto conto dalla banca (una volta ogni sei messi) m'informava che SKY continuava a toglier i 54 Euro dal suo conto. Ho chiesto immediatamente a mia madre di andare un banca e fermare i pagamenti a SKy.

Risultato: 2 vote allal settimana una telefonata di sky che contnua chiedere di saldare almeno il conto di Agosto, quando loro hanno staccato il segnale ( non capisco come potessero mandare due segnali quando una scheda non era piu' collegata). Io avevo mandat una email chiedendo il rimborso dei pagamenti fatti dalla Banca da Marzo a Luglio poiche mia madre e' una pensionata e non cedo che fosse giusto che gli togliessero dei soldi.

Ad oggi, novembre 2011 continuano a chiamare minacciando azioni legali contro mia madre.

Cosa si puo' fare. Grazie
25 luglio 2011 11:55 - dario279
Volevo segnalare uno dei tanti escamotage dei gestori di telefonia mobile per aggirare il decreto Bersani.
Sono utente business H3G ormai da più di due anni e mezzo ed il mio vincolo per il cellulare ricevuto in comodato è ormai scaduto da tempo. Il mio contratto era in effetti molto vantaggioso, si tratta del B900 mail col quale dispongo di 900 minuti al mese di telefonate, 5 gb di traffico dati, un pacchetto di traffico dati in roaming, 200 sms e 100 mms, oltre al terminale con la full casko ed un abbuono della concessione governativa fino al 2020. Al termine del vincolo ho provato a chiedere la sostituzione del terminale ma mi è stata negata, l'unica mia alternativa era cambiare piano tariffario. Ho allora pensato di acquistare un nuovo cellulare per conto mio e sottoscrivere un piano senza il vincolo di durata connesso all'acquisto del terminale a rate.Per la precisione ho richiesto il passaggio a PowerC 1600 pro, che con 40 euro mensili mi darebbe 1.600 minuti di traffico voce oltre agli sms e 2 gb di traffico dati. Il modulo di passaggio che mi è stato inviato prevede la penale per recesso anticipato in quanto il gestore fa riferimento ad un contratto a prezzo pieno pari a 65 euro mensili (tariffa applicata in caso di piano con terminale) e tariffa scontata a 40 euro mensili nel caso della sottoscrizione del sopraindicato piano che io avevo scelto. Avrei la tentazione di sottoscrivere ugualmente il piano telefonico che avevo scelto e qualora sentissi l'esigenza di migrare non riconoscere le penali, ma purtroppo non ho tempo per litigare per 150 euro e poi, prima loro se li prendono e poi io devo chiederli indietro. Che fare?
17 febbraio 2011 18:06 - alessandro1184
SALVE uho un problema con SKY,ho sottoscritto il 30 marzo 2005 contratto con SKY,il 28 aprile 2010 ho richiesto l'annullamento,ma SKY ha continuato a prelevare con cadenza mensile la somma, nonostante le chiamate al call center SKY, a settembre 2010 finivano i pagamenti ,ma ad ottobre 2010 contattato da SKY mi proponevano 2mesi SKY gratis -novembre.dicembre 2010 senza impegno, in data 7 novembre segnalavo a SKY la mia intenzione di non aderire,ma il 28 dicembre 2010 mi veniva richiesta e prelevata la somma di € 28,16 per pacchetto SKY,domando
la legge bersani sui contratti che fine ha fatto? perche non è stata considerata?
la promozione 2mesi SKY non era gratis e senza impegno?u
13 ottobre 2010 12:18 - rosfe
Vodafone ci sta chiedendo per disdire 2 linee business con scadenza agosto 2011 la bellezza di:

Euro 100 x linea
Euro 150 x per telefono
Euro 50 x schedina internet

Insomma una bella botta.
Che si può fare?

AIUTO!
11 ottobre 2010 23:13 - COMICIN
SALVE,VORREI RESCINDERE DAL CONTRATTO TELEFONIA FISSA TELE2,MA MI DICONO CHE POSSO RESCINDERE ANCHE SENZA ASPETTARE LA SCADENZA DELL'ANNO PERCHE' TANTO,ANCHE DOPO,MI CHIEDERANNO LO STESSO LA PENALE DI(MISEMBRA)EURO 50,00.E' REGOLARE?VORREI CHIUDERE IN QUANTO PER LO PROBLEMI TECNICI,SONO DA 5GG SENZA LINEA TELEFONICA,E MI HANNO DETTO CHE HANNO TEMPO PER SISTEMARE 5GG MA LAVORATIVI.QUINDI ALTRI 2GG SENZA TEL E SI PARLA DEL TEL DI UNA ATTIVITA' LAVORATIVA.QUESTO E' IL MOTIVO PER CUI VORREI LASCIARE TELE2.E' GIUSTO CHIEDERE SEMPRE E CMQ LA PENALE(MAGARI CHIAMANDOLA IN ALTRO MODO)?COME DEVO COMPORTARMI?FARE LA RICHIESTA TRAMITE UNA ASSOCIAZIONE CONSUMATORI,PER RACCTA O COS'ALTRO?RINGRAZIO
20 settembre 2010 19:27 - max7504
Questo è quanto a noi accaduto con un famoso gestore telefonico alternativo a Telecom Italia (il cui nome non cito per non dare loro la soddisfazione di poter scatenare contro di noi il loro ufficio legale, ma che molti avranno già intuito viste le numerose lamentele qui espresse dai suoi ex-clienti e tutte le multe da esso già ricevute dalle Authority per condotte commerciali scorrette). Vi basti sapere che è stata acquisita da uno dei maggiori gestori di telefonia mobile (ve ne sono almeno due che rispondono a tale descrizione; a voi il compito di intuire - del resto, in un Paese come l'Italia ove il Diritto è un'arma ad uso e consumo dei più forti come l'Italia, non vi è altro mezzo sicuro per denunciare i torti subiti da tali imprese).

Dal 2002 al 2010 abbiamo usufruito della preselezione automatica 10xx (su linea Telecom Italia). Successivamente siamo passati ad un piano che prevedeva un numero di chiamate illimitato verso rete fissa, dietro corresponsione di un canone mensile di 10 euro. Dopo neanche un anno, esso ci viene unilateralmente portato ad oltre 14 euro. Anche alla luce di ciò, e stufi di pagare due bollette, decidiamo per semplicità di tornare ad effettuare tutte le telefonate con Telecom Italia, mantenendo quindi un rapporto con un unico gestore.
Inviamo quindi una lettera di disdetta, per posta ordinaria, a tale gestore alternativo, ove viene specificato che si desidera che la cessazione del servizio avvenga alla scadenza naturale del contratto.
Dopo un mese, per maggior sicurezza, decidiamo di telefonare al loro call center e con nostra sorpresa scopriamo che la nostra lettera è stata bellamente ignorata. Chiediamo se sia necessario inviare una raccomandata, ma ci viene detto che non è necessario, e che è possibile richiedere la disconnessione telefonicamente. La mia compagna, intestataria della linea, ingenuamente cade nel tranello.
Ed ecco che il servizio viene immediatamente disattivato da un giorno all'altro, ma sulla nostra linea rimane ugualmente attiva la preselezione 10xx! Risulta quindi impossibile effettuare chiamate direttamente, e siamo costretti ad anteporre il codice 1033 prima di ogni telefonata per poter continuare ad effettuare telefonate con l'operatore Telecom Italia.
Richiediamo quindi che venga riattivata la preselezione 1033 sulla nostra linea, e come richiesto provvediamo ad inviare un fax di richiesta a Telecom Italia. Dopo pochi giorni riceviamo una sconsolata lettera da parte di Telecom Italia che ci informa che, purtroppo, non è possibile procedere a causa delle norme sulla concorrenza, poiché il contratto con il vecchio operatore era in atto da tempo troppo breve (il che non era assolutamente vero, poiché si trattava di un'utenza attiva da molti anni). Di questo ovviamente Telecom Italia non aveva colpa alcuna, era il vecchio operatore che, in un ultimo gesto di ripicca, aveva deliberatamente comunicato il falso nell'evidente intenzione di creare il maggior disagio possibile.
Contattiamo nuovamente il servizio clienti di Telecom Italia segnalando il problema e dopo qualche giorno viene finalmente ripristinata la preselezione 1033.

Come se non bastasse, dopo due mesi arriva la bolletta del vecchio operatore "tradito" e - udite udite - ci hanno addebitato ben 25 euro + IVA (30 euro) come "costi di disattivazione".
Il decreto Bersani stabilisce teoricamente che non possono essere previste penali per il recesso da un contratto di telefonia. Tuttavia esso è stato formulato in maniera da essere facilmente aggirabile dalle compagnie, ove specifica che il recesso debba avvenire "senza spese non giustificate da costi dell'operatore" - il che lascia praticamente aperta la strada ad ogni genere di abusi. Se vivessimo in un Paese autenticamente democratico, leggi di questo tipo potrebbero essere stilate e varate solo con voto popolare e quindi emendate e blindate alla luce dell'esperienza e del buon senso dei cittadini, ma siamo ancora lontani da questo visto il livello di coscienza civica diffuso.
Volendo essere pignoli, avremmo forse dovuto inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, ma sarebbe forse davvero servito a qualcosa? Non è del resto possibile provare il contenuto di una raccomandata cartacea con i mezzi attuali, ciò è tecnicamente possibile solo con la posta certificata, la quale è ancora assai lontana dall'essere impiegata come mezzo preferenziale per comunicazioni aventi carattere "legale".
E anche se avessimo avuto tale ricevuta in mano, a chi sarebbe spettato l'onere di portarla come prova? La richiesta di pagamento dei 30 euro da parte loro sarebbe comunque pervenuta, e la pratica sarebbe stata comunque passata al loro ufficio di recupero crediti. Come già spiegato, la possibilità di far valere efficacamente le proprie ragioni per vie legali resta in Italia prevalente appannaggio dei soggetti più forti, visto che in Italia la "class action" è ancora fantascienza, per cui avrebbero comunque avuto la meglio.
Se avessimo un'Autorità più attenta, tale richiesta di pagamento di "costi di disattivazione" non avrebbe dovuto avere alcun valore ai fini di legge, ed ogni ulteriore indebita richiesta avrebbe dovuto essere impugnabile con semplice email al garante, senza costringere l'utente a rivolgersi privatamente ad un legale! Senza contare che il fatto stesso di aver costretto l'utente ad impiegare il proprio tempo per segnalare l'accaduto al garante, e aver costretto il garante a prendersi carico della segnalazione, avrebbe dovuto essere di per sé sanzionabile con una somma almeno pari a quanto richiesto.

Non me la sento quindi di raccomandare a nessuno di rivolgersi a tale "gestore alternativo" e lasciare Telecom Italia per quanto se ne dica...evitate di cadere dalla padella alla brace nell'illusione di risparmiare pochi soldi che tanto vi verranno sottratti comunque per altre vie. Senza parlare del servizio ADSL offerto da tale operatore alternativo, caratterizzato da pesanti filtri e velocità anche dieci volte inferiori rispetto alla media, del quale, come molti altri utenti possono testimoniare, è anche assai arduo disfarsi, obbligando a trafile di mesi.

Questa non vuole costituire pubblicità gratuita per il gestore Telecom Italia, ma solo un'ennesima constatazione di come molte sbandierate "libertà" del cittadino, come quella di poter scegliere liberamente i propri fornitori in regime di concorrenza, siano solo propaganda di facciata in un contesto ove non è comunque possibile per aziende oneste ed indipendenti e realmente "alternative" emergere per motivi fin troppo noti, ed i monopoli vengono rimpiazzati da oligopoli e cartelli i quali sortiscono effetti forse ancora peggiori.
7 giugno 2010 19:15 - alaricov
anch'io stessa situazione con tele2. ho pagato l'ultima bolletta detraendo 60 euro (50+10 d'iva) dalla somma totale. Risultato : oggi mi è arrivata una lettera dall'Opitel S.P.A. (incaricata da tele2) con all'oggetto la COSTITUZIONE IN MORA intimandomi il versamento entro 7 giorni di euro 78,38 (compresi 14,40 euro di oneri per ritardato pagamento).Come mi comporto?
21 maggio 2010 14:29 - AC70
Ciao a tutti...
Da poco più di 2 anni avevo un contratto per telefono e ADSL con Tele2.
Io e mia moglie abbiamo deciso di recedere dal contratto della fornitura del servizio ADSL, mantenendo cmq inalterato il contratto per la telefonia fissa.
Pochi giorni fa ho ricevuto la bolletta con i consumi fino al giorno del distacco, le quote relative alle telefonate e tanto di penale per il recesso ADSL (€ 50,00 + iva).
Ero a conoscenza dell'illegalità della richiesta della penale e quindi oggi sono andato all'ufficio postale, ho chiesto un bollettino in bianco, l'ho compilato con i dati della bolletta di Tele2, ma ho defalcato dall'importo i 60 Euro (50,00 + iva al 20%) ed ho pagato.
Ora vedremo come andrà a finire....
vi terrò aggiornati.
Un saluto a tutti,
Antonio.
24 febbraio 2010 16:24 - griefolo
Ciao a tutti. Ho anch'io un problema purtroppo comune con 3 Italia e l'abbonamento Internet Time Large (non potevano dare nome migliore....viste le scarse prestazioni).
Questa la mail che ho inviato al Servizio Clienti:

Spettabile Servizio Clienti 3,sono un vostro cliente abbonato dal 20 giugno 2009 al Piano tariffario Internet Tre Time Large. Ho intenzione di recedere anticipatamente dal contratto in oggetto ma devo segnalare la presenza di una clausola non rispondente a quanto previsto dalla legge 40/07 che prevede, tra l'altro, l'abolizione delle penali in caso di recesso anticipato.Segnalo, per correttezza, che con la sottoscrizione del contratto questa clausola, presenza di penali per recesso anticipato, mi è stata comunicata e al momento da me, anche se a malincuore, accettata in quanto non ero a conoscenza di quanto previsto della legge 40/07.Ho consultato anche le interpretazioni elaborate dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) che non prevedono, in ogni caso, a carico dell'utente il versamento di alcuna "penale" a fronte dell'esercizio della facoltà di recesso (per maggiori informazioni: http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/tlc+legge+bersani+dur ata+dei+contratti+stato+dell_13961.php). Segnalo invece che il contratto da me sottoscritto, punto 6 (Conseguenze dell'inadempimento: Decadenze e penali) al comma c, prevede salatissime penali lesive, a mio avviso e a quello della giurisprudenza, del mio diritto di cambiare fornitore del servizio tramite recesso dal contratto ora in essere. Visto quanto sopra vi richiedo cortesemente di indicarmi la modalità da seguire per recedere dal contratto in oggetto senza il pagamento di penali e quelle da seguire per la restituzione della chiavetta facente parte della vostra offerta.I migliori saluti.
A tutt'oggi non ho ancora risolto il problema ma non mollerò e vi terrò informati. Grazie per qualsiasi contributo e/o suggerimento
17 gennaio 2010 14:21 - pinomaio
Salve, a novembre ho sottoscritto con rid bancario un abbonamento easy-pay con mediaset premium, pacchetto solo calcio a 18€ al mese (credo sia il prezzo di listino standard), se decidessi di disdire a febbraio (dopo 3-4 mesi di contratto), a quali spese andrei incontro? A circa 8-9€ per recesso anticipato? e poi considerato l'atteggiamento "scorretto" di Mediaset Premium rispetto alla legge Bersani, pur inviando la raccomandata potrei ricevere una richiesta di rimborso molto superiore? Mi conviene bloccare il rid appena mi si disattiva la tessera? Qual'è in effetti il modo migliore per agire nel caso specifico, Vi ringrazio anticipatamente, Pino.
6 novembre 2009 19:30 - AlessandroG
Nell'agosto 2008 ho sottoscritto un abbonamento business con 3 per 2 SIM. Non ho preso i telefoni in quanto il venditore mi aveva assicurato che non prendendoli il vincolo sarebbe stato di soli 12 mesi.
Volendo spostare una SIM presso altro operatore, ho chiamato per conferma e mi sono sentito chiedere diverse centinaia di euro per penali.
Qualcuno sa indicarmi dove trovare info su come muovermi?
Ringrazio fin d'ora
3 novembre 2009 10:52 - sprikkio
Salve a tutti vorrei porvi questo problema.Siamo un CAF e abbiamo sottoscritto nell'aprile del 2007 un contratto con la wind di avere 3 telefoni cellulari più 3 schede con relativo abbonamento.Abbiamo chiamato la wind per disdire il contratto poichè non possiamo più usare queste sim per svariati motivi e la risposta è stata "Per ogni scheda deve pagare € 200 per l'abbonamento,€ 100 per il telefonino e in più pagare le restanti rate che le mancano", cioè noi per disdire questo contratto ci tocca pagare più di 1000 euro.E' possibile ciò?come possiamo fare?grazie a tutti e grazie ADUC
5 agosto 2009 0:00 - domenico
Dal 19 giugno 2009 sono esclusivamente un cliente Wind-Infostrada per la reete fissa e ADSL con assicurazione da parte del mio nuovo gestore telefonico che in futuro, praticamente da luglio, dovrò pagare solo la sua bolletta, senza più alcun costo Telecom. Ora, invece, la stessa Telecom mi manda una bolletta con cui , oltre a quanto dovuto per il periodo passato, mi impone di pagare anche 26,80 € per la linea dell'abitazione per i mesi di luglio ed agosto affermando che la disdetta non è stata data secondo le modalità contrattuali (io ho un semplice contratto, che non so dov'è vecchio di 30 anni).Wind sostiene di non pagare perchè è una truffa essendo tutto in regola. A chi devo credere? capisco che la cifra è modesta, ma perchè dovrei pagare per questi due mesi ad entrambi i gestori? sinceramebnte mi sembra un furto.
Domenico
21 luglio 2009 0:00 - IVAN


Per Elena & Enrico Natalino:
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Bisogna partire dal presupposto che i Gestori provano SEMPRE a raggirare l'utente, leggi o non leggi.

Infatti a loro non costa NULLA giocare sull'ignoranza degli utenti in materia di normative di tutela: male che vada, avranno fatto solo una pessima figura di fronte ad un insignificante (numericamente parlando) cliente.

Per mia esperienza, posso dire che se l'utente truffato si oppone per principio e segue la trafila fino in fondo...LA VINCE.

Purtroppo l'iter di reclamo è talmente stressante e dispendioso (tempo, energia e costi di corrispondenza) da indurre il 90 % degli utenti a darla vinta IN PARTENZA ai gestori disonesti, anche in caso di torti SOLARI.
E ovviamente questo fatto incoraggia i gestori a trasformare questi sporchi giochetti in una PRASSI SISTEMATICA - pur sapendo BENISSIMO di essere in torto.

Il mio consiglio è di impuntarsi SEMPRE, perchè se si cede una volta, si finisce nei loro tabulati alla voce "utenti remissivi", creando così i presupposti per finire vittime - la prossima volta - di raggiri più grandi.

21 luglio 2009 0:00 - IVAN


(da Domenico Murrone:)
«L'alternativa è proporre istanza all'Agcom, e mi sembrerebbe strano che decida in modo difforme dalle linee guida che essa stessa ha emanato.»


Purtroppo questo è vero soltanto IN TEORIA, poichè NELLA PRATICA troppo spesso l'AGCOM si limita a compilare statistiche dei reclami senza prendere alcun provvedimento contro i gestori che infrangono le delibere...da essa stessa promulgate.
(www.aduc.it/dyn/dilatua/di la_mostra.php?id=266302)

Inoltre va ammesso che il potere dell'AGCOM è relativo; basti pensare alla sentenza del TAR del Lazio che ha bloccato la sua delibera di disabilitare in default i numeri a valore aggiunto (899 ecc).

In breve, anche in caso di condanne dell'AGCOM contro un gestore, potrebbero passare ANNI prima che l'utente raggirato ottenga un EFFETTIVO riconoscimento del suo reclamo.
E il temporeggiare va tutto a vantaggio del gestore per prendere l'utente per sfinimento.

20 luglio 2009 0:00 - guglielmo
x Elena

Nel mio caso, li hanno chiamati "costi di disattivazione" e non li ho pagati. Si vede che ora hanno cambiato tattica.
Però devi stare molto attenta; questi i passi da seguire se vuoi lottare:
1) togliere l'addebito automatica delle fatture;
2) raccomandata A/R di diffida con termine, ad emettere nuova fattura con lo storno di 40 euro contestando con motivazione l'importo indebito;
3) pagamento della fattura con altro bollettino defalcando i 40 euro.
Tutto questo per essere in regola.
Se paghi l'addebito sul conto, per riaverlo indietro dovrai affrontare una vera guerra burocratica, così come non ti lasceranno facilmente in pace (dicasi recupero crediti) se non riescono a derubarti dei 40 euro.
Loro si fidano di tutto ciò per scoraggiarti a sfidarli.
Purtroppo finora in Italia nessuno si oppone a questa delinquenza e le istituzioni stanno a guardare, o sono complici. Sta a te decidere.
20 luglio 2009 0:00 - elena
ho disdetto il contratto telefonico che avevo con wind infostrada, anzi ho completamente cambiato numero,mi chiedono nell'ultima fattura una spesa di 40,00 euro per spese di gestione. Vorrei sapere se sono obbligata a pagarle?
17 giugno 2009 0:00 - lorenzo
Vorrei sapere se devo pagare una penale per un contratto di telefonia fissa e internet che ho attivato(e gia' pagato per l attivazione della linea) qualche mese fa e che ora voglio disattivare.
Wind-Infostrada mi ha parlato di 40 euro,e premetto che nn possiedo nessun apparecchio loro.
Grazie mille.
24 aprile 2009 0:00 - enrico natalino belluno
Rif. Risposta da: d.murrone
data: 7 Aprile 2009
Sono perfettamente d’accordo che in sede di tentativo obbligatorio di conciliazione presso il Co. Re. Com. regionale, non si decide nulla se non si trova un accordo tra le parti. Il fatto rilevante è che, come evidenziato dalla risposta del Co.Re. Com. Veneto, non esiste attualmente una linea precisa in ordine alla interpretazione dei soggetti destinatari della legge in esame; in tali condizioni, ed è il caso di dire che questa è una situazione rilevante, i singoli soggetti a fronte di una non chiarezza normativa, sono costretti singolarmente a farsi carico di oneri significativi (di tempo, denaro, stress) contro soggetti potenti, le compagnie telefoniche che hanno tutto il tempo e gli strumenti necessari per fronteggiare qualsiasi iniziativa del singolo. Perché tutto ciò? Sono trascorsi quasi 2 anni dall’entrata in vigore della legge, possibile che non si sia trovato il tempo di definire gli ambiti di applicazione in modo ESATTO?
Circa l’intervento della dr.ssa Elisa Fontanelli, che trovo molto preciso e dettagliato, è evidente che la “ratio legis” della normativa in esame(e volontà del legislatore) è quella di sottrarre “l’indifeso utente” allo strapotere contrattuale delle compagnie telefoniche, come è già avvenuto per le compagnie assicurative ( in cui ad esempio anche con un semplice fax. è possibile comunicare la disdetta del contratto pochi giorni prima della scadenza e passare ad altra compagnia);
ma perchè l’utente deve ancora essere nelle condizioni di dover farsi carico di ricorrere a vari livelli, senza essere certo di ottenere un esito favorevole alla propria iniziativa?
Personalmente riferisco che ho deciso di disdire il contratto anzitempo, in quanto dopo aver letto vari forum ed interventi in merito avevo tratto convinzione che il vincolo della durata fosse stato ampiamente e chiaramente superato, e che l’eventuale disdetta non avrebbe comportato l’applicazione di penali od altro onere; di diverso avviso la compagnia telefonica (con interpretazione a lei favorevole) per la quale la previsione di legge “non si applica ad utenze soggetti iva”, con le conseguenze che derivano; dico solo che se tornassi indietro valuterei tutto con maggiore attenzione, anche solo per il tempo dedicato a studiare la materia.
Mi rivolgo ai lettori e chiedo, sulla scorta di quanto esposto, di conoscere se qualche persona (soggetto iva o persona giuridica) sia riuscita ad ottenere risultati favorevoli nei ricorsi proposti presso le varie sedi previste dalla normativa (co.re.com, a.g.com., giudice di pace, A.g.); se esiste, e può fornire un riferimento sui fatti, penso che l’intera comunità possa trarne prezioso beneficio e riferimento per future iniziative. Grazie a tutti per la collaborazione. Enrico Natalino – Belluno.
7 aprile 2009 0:00 - d.murrone
X ENRICO NATALINO - BELLUNO
E invece non bisogna pagare. Il corecom non decide nulla, e' solo un tentativo di conciliazione (per ora). La fase successiva "l'appello" e' davanti al giudice di pace (e su come la vedano non si possono fare ne' previsioni, ne' ipotizzare statistiche). L'alternativa, invece, e' proprio proporre istanza all'Agcom e mi sembrerebbe strano che decida in modo difforme dalle linee guida che essa stessa ha emanato:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.p hp?Scheda=252166
7 aprile 2009 0:00 - ENRICO NATALINO - BELLUNO
Desideravo segnalare una situazione che come al solito evidenzia lo "stato di marasma giuridico" in cui versa il sistema Italia. Legge Bersani bis. Dovendo personalmente ricorre al Co.re.com. regionale per una situazione di penali applicate per recesso anticipato, leggete cosa è mi è stato risposto; il disordine che questa situazione di aspettativa di tutela ha creato nelle persone supera ogni limite di accettabilità; tutte queste persone, io compreso pensavamo che la questione fosse stata risolta in modo chiaro dall'entrata in vigore della Legge, fantasie, tutto è andato a finire all"italian style", una situazione veramente disgustosa. allego la email ottenuta: CO.RE.COM. "Purtroppo non esiste ancora un orientamento giurisprudenziale univoco.

Gli operatori dicono che la legge bersani parla di
"consumatore" e perciò si rivolge esclusivamente alle
persone fisiche; le persone giuridiche dicono che la legge bersani
parla anche di "contraente" e perciò si rivolge anche a loro.

La presa di posizione dell'authority, purtroppo, rappresenta solo
delle linee guida e non un indirizzo normativo, perciò non è
vincolante.

Saluti
corecom"

MORALE DELLA FAVOLA..... SI DEVE PAGARE!!!!

-----Messaggio originale-----
Da: xxxxxxxxx]
Inviato: martedì 7 aprile 2009 8.46
A: corecom conciliazione
Oggetto: PENALI WIND TELEFONIA MOBILE PRECISAZIONI
Priorità: Alta

Spett. Co.re.com. Comitato Regionale per le Comunicazioni del Veneto.

Quesito URGENTE:
sono un titolare di partita I.V.A. ho firmato con la
soc. WIND TELECOMUNICAZIONI spa, per mezzo di un loro venditore, un
contratto per (o di) adesione PER TELEFONIA MOBILE.
Il modulo di
adesione, molto sintetico, non riportava alcuna indicazione di penali
per recesso né in fase di adesione mi è stata data alcuna indicazione.
Senza dilungarmi su altri aspetti relativi alla correttezza giuridica
del contratto (clausola vessatoria etc.) e della formula di proposta,
fondamentalmente chiedo mi venga chiarito un punto:

RELATIVAMENTE ALLA
APPLICAZIONE DI PENALI DI RECESSO
Gli effetti della Legge n.40/2007 che
ha convertito con modifiche il testo del D.L. n.07/2007 (Decreto
Bersani bis) (e considerate le successive precisazioni dell'Autorità
per le Garanzie nelle Comunicazioni, la quale ha indicato che " in
ogni
caso, l'utente non deve versare alcuna "penale", comunque
denominata, a
fronte dell'esercizio della facoltà di recesso o di trasferimento
delle
utenze ...etc." ) sono applicabili a tutti i soggetti, intesi come
privati e titolari di partita I.V.A. (professionisti, ditte e soc.) o
vi sono di soggetti esclusi ? Se vi è un criterio di distinzione,
QUAL'
E'?

Poiché è vs. competenza trattare le situazioni rappresentata ed
immagino abbiate ampia casistica, chiedo di conoscere
l'orientamento o
una precisazione alla presente richiesta, per non perdere altro tempo e
prima di intraprendere iniziative.

Distinti saluti


I MIEI
RIFERIMENTI:
xxxxxxxxxxxxxxx
4 aprile 2009 0:00 - zeno
x Sara D. Zorzan.
il divieto di penali vige anche per le piccole imprese. 3 itali aracconta balle. leggi attentamente la scheda di Fontanelli.
3 aprile 2009 0:00 - Sara D. Zorzan
buonasera,
mi è stato detto dall'operatore telefonico di 3 Italia, che la L. 40/2007 non tutela i clienti business, ma solo quelli privati, pertanto le penali per disdetta contratto devono essere corrisposte; nel mio caso si parla di €600,00 per una chiavetta internet....
Vorrei sapere se quanto comunicatomi corrisponde a verità.
In caso contrario, Vi sarei grata se mi diceste come procedere per disdire e pagare poco o nulla..

anticipatamente ringrazio

arch. Sara D. Zorzan
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