NB aduc. il link all'elenco delle società che hanno
ottemperato alla descrizione dei costi di disattivazione NON
è PIù ATTIVO.
18 settembre 2013 17:54 - lucyy
A me vodafone chiede 300 euro di penale. Lecito?
18 maggio 2013 15:03 - Malinva86
A questo punto se ho interpretato bene quanto scritto qui
sopra i vari gestori di telefonia mobile non hanno diritto
di chiedere centinaia di euro come penali in fase di
portabilità, a prescindere da quanto scritto nel contratto?
22 gennaio 2012 17:23 - marklin49
DISDETTA TELETU e ADDEBITO COSTI DI DISATTIVAZIONE:
A settembre 2011 e dopo 45 giorni di impossibilità di
utilizzare la connessione ADSL per un guasto che non hanno
saputo rimediare, ho disdettato il servizio a Teletu (dopo 4
e più anni di rapporto) con raccomandata AR ecc. Ho pagato
l'ultima fattura in mio possesso detraendo il periodo
addebitato per la conncesione ADSL non funzionante e sono
passato a Vodafone. Dopo poco tempo mi è arrivata
l'ultimissima bolletta Teletu relativa al servizio voce
fornito fino alla disconnessione vera e propria, con
addebito dei costi di disconnessione. Alla mia telefonata di
richiesta di spiegazioni, mi è stato risposto che avrei
dovuto pagare perchè sul retro della bolletta luglio 2011
era espressa la clausola che in mancanza di disdetta entro i
30 gg seguenti, il costo di una eventuale futura
disattivazione sarebbe stato addebitato. Cosa che infatti si
è puntualmente verificata. In pratica la mia mancata
didetta mi ha precluso il diritto di interrompere il
rapporto senza questa "penale". Tutto ciò rientra nella
"legge Bersani" o conviene che mi faccia vessare questi
ulteriori 40 euro e buonanotte ? Francamente sono
imbufalito perchè il servizio Teletu è stato a dir poco
insoddisfacente.
9 gennaio 2012 12:31 - sandro_barbanera
Buongiorno, a gennaio 2011 mia madre aveva stipulato con
Telecom un contratto di fornitura del servizio ADSL, che
prevedeva una penale di 40 euro in caso di recesso durante
il primo anno dall'attivazione.
Mia madre e' deceduta a settembre 2011 e io ho provveduto,
in quanto figlio ed erede, a inviare a Telecom la disdetta
della linea voce e del servizio ADSL ad essa associato.
Ho inviato per fax la disdetta, il certificato di morte e la
richiesta di non applicare la suddetta penale in quanto si
tratta di un recesso causato da decesso del titolare. Dopo
pochi giorni hanno effettivamente disattivato la linea
telefonica.
Hanno inviato la fattura finale addebitando la penale di 40
euro; ho fatto reclamo, ma non lo hanno accolto. Vorrei
sapere se ci sono gli estremi per azioni ulteriori. Ho
cercato su web
ma non ho trovato casi simili in cui ci sia una disdetta a
causa del decesso del titolare. Grazie per le informazioni
che vorrete darmi. Sandro Barbanera
30 dicembre 2011 7:45 - Cepu
Certamente, francesco1. Raccomandata A/R con la richiesta di
disdetta, diffidando di applicare costi per operazioni
accessorie che non abbiano prova documentale.
Per prudenza, è bene disattivare immediatamente la
modalità di pagamento in corso (addebito automatico in
conto corrente o su carta di credito).
29 dicembre 2011 16:28 - francesco1
Dal settembre 2007 ho un contratto con Teleunit (ogg OK
Com). Ho chiesto di poter disdire il contratto, ma all call
center mi rispondono che devo pagare una somma di € 104
per spesse di disattivazione. Ho chiesto una copia del
contratto ma non ho ricevuto alcuna risposta: Posso fare la
disdetta, sia della linea telefonica che dell'ADSL, prima
della scadenza del contratto, cioè al 18/09/2012 senza
pagare eventuali penali? o è necessario interpella re tutti
quei signori politici che giornalmente si sciacquano la
bocca dicendo che agiscono per ilbene del cittadino?
Gradirei una risposta e dei cinsigli su come comportarmi:
grazie.
26 novembre 2011 10:59 - bastarocco
Premessa: vivo all'estero ed ogni tanto vengo in Italia dove
abita mia madre.
Ho un problema con sky con cui ho un abbonamento, a nome di
mai madre, dal 2003. A Marzo del 2011 mi sono fatto
convincere, non tanto difficile, a passare da un abbonamento
di Euro 54 mensile a uno di Euro 39 con piu canali ed un
nuovo decoder HD, per un anno: poi si vedra'. Il venditore
SKY al'Euromercato di Paderno Dugnano mi confermava che
potevo ususfruire della legge Bersani e pertanto non dovevo
pagare nessuna penale.
Volendo fare una cosa gradita a mia madre ho dato i miei
dati e pagato con CC ( a cui sarebbero state addebitate le
fatture mensile
Dopo la mia partenza il tecnico Sy e' andato a casa di mia :
ha tolto il vecchio decoder, staccando la vecchia scheda, e
installato il nuovo decode con la nuova scheda. Tutto bene
con eccezione dei pagamenti:
Da Marzo mi hanno addebitato mensilmente le fatture, che
appaiono mensilmente sul conto internet di Sky; i soldi
vengono presi il 12 di ogni mese ed al 15 del mese, senza
colpo ferire non si vedono ancora i dettagli. Va bene ho
scritto ma mi mandano la solita risposta di scuse che non
hanno ancora messo i dati sul sistema ( ma come fanno ad
addebitare se non hanno i dati; e se hanno i dati perche no
li mettono sul sito: un mistero.
Il problema: da marzo ad luglio 2011, quando mia madre ha
ricevuto l'estratto conto dalla banca (una volta ogni sei
messi) m'informava che SKY continuava a toglier i 54 Euro
dal suo conto. Ho chiesto immediatamente a mia madre di
andare un banca e fermare i pagamenti a SKy.
Risultato: 2 vote allal settimana una telefonata di sky che
contnua chiedere di saldare almeno il conto di Agosto,
quando loro hanno staccato il segnale ( non capisco come
potessero mandare due segnali quando una scheda non era piu'
collegata). Io avevo mandat una email chiedendo il rimborso
dei pagamenti fatti dalla Banca da Marzo a Luglio poiche mia
madre e' una pensionata e non cedo che fosse giusto che gli
togliessero dei soldi.
Ad oggi, novembre 2011 continuano a chiamare minacciando
azioni legali contro mia madre.
Cosa si puo' fare. Grazie
25 luglio 2011 11:55 - dario279
Volevo segnalare uno dei tanti escamotage dei gestori di
telefonia mobile per aggirare il decreto Bersani.
Sono utente business H3G ormai da più di due anni e mezzo
ed il mio vincolo per il cellulare ricevuto in comodato è
ormai scaduto da tempo. Il mio contratto era in effetti
molto vantaggioso, si tratta del B900 mail col quale
dispongo di 900 minuti al mese di telefonate, 5 gb di
traffico dati, un pacchetto di traffico dati in roaming, 200
sms e 100 mms, oltre al terminale con la full casko ed un
abbuono della concessione governativa fino al 2020. Al
termine del vincolo ho provato a chiedere la sostituzione
del terminale ma mi è stata negata, l'unica mia alternativa
era cambiare piano tariffario. Ho allora pensato di
acquistare un nuovo cellulare per conto mio e sottoscrivere
un piano senza il vincolo di durata connesso all'acquisto
del terminale a rate.Per la precisione ho richiesto il
passaggio a PowerC 1600 pro, che con 40 euro mensili mi
darebbe 1.600 minuti di traffico voce oltre agli sms e 2 gb
di traffico dati. Il modulo di passaggio che mi è stato
inviato prevede la penale per recesso anticipato in quanto
il gestore fa riferimento ad un contratto a prezzo pieno
pari a 65 euro mensili (tariffa applicata in caso di piano
con terminale) e tariffa scontata a 40 euro mensili nel caso
della sottoscrizione del sopraindicato piano che io avevo
scelto. Avrei la tentazione di sottoscrivere ugualmente il
piano telefonico che avevo scelto e qualora sentissi
l'esigenza di migrare non riconoscere le penali, ma
purtroppo non ho tempo per litigare per 150 euro e poi,
prima loro se li prendono e poi io devo chiederli indietro.
Che fare?
17 febbraio 2011 18:06 - alessandro1184
SALVE uho un problema con SKY,ho sottoscritto il 30 marzo
2005 contratto con SKY,il 28 aprile 2010 ho richiesto
l'annullamento,ma SKY ha continuato a prelevare con cadenza
mensile la somma, nonostante le chiamate al call center SKY,
a settembre 2010 finivano i pagamenti ,ma ad ottobre 2010
contattato da SKY mi proponevano 2mesi SKY gratis
-novembre.dicembre 2010 senza impegno, in data 7 novembre
segnalavo a SKY la mia intenzione di non aderire,ma il 28
dicembre 2010 mi veniva richiesta e prelevata la somma di
€ 28,16 per pacchetto SKY,domando
la legge bersani sui contratti che fine ha fatto? perche non
è stata considerata?
la promozione 2mesi SKY non era gratis e senza impegno?u
13 ottobre 2010 12:18 - rosfe
Vodafone ci sta chiedendo per disdire 2 linee business con
scadenza agosto 2011 la bellezza di:
Euro 100 x linea
Euro 150 x per telefono
Euro 50 x schedina internet
Insomma una bella botta.
Che si può fare?
AIUTO!
11 ottobre 2010 23:13 - COMICIN
SALVE,VORREI RESCINDERE DAL CONTRATTO TELEFONIA FISSA
TELE2,MA MI DICONO CHE POSSO RESCINDERE ANCHE SENZA
ASPETTARE LA SCADENZA DELL'ANNO PERCHE' TANTO,ANCHE DOPO,MI
CHIEDERANNO LO STESSO LA PENALE DI(MISEMBRA)EURO 50,00.E'
REGOLARE?VORREI CHIUDERE IN QUANTO PER LO PROBLEMI
TECNICI,SONO DA 5GG SENZA LINEA TELEFONICA,E MI HANNO DETTO
CHE HANNO TEMPO PER SISTEMARE 5GG MA LAVORATIVI.QUINDI ALTRI
2GG SENZA TEL E SI PARLA DEL TEL DI UNA ATTIVITA'
LAVORATIVA.QUESTO E' IL MOTIVO PER CUI VORREI LASCIARE
TELE2.E' GIUSTO CHIEDERE SEMPRE E CMQ LA PENALE(MAGARI
CHIAMANDOLA IN ALTRO MODO)?COME DEVO COMPORTARMI?FARE LA
RICHIESTA TRAMITE UNA ASSOCIAZIONE CONSUMATORI,PER RACCTA O
COS'ALTRO?RINGRAZIO
20 settembre 2010 19:27 - max7504
Questo è quanto a noi accaduto con un famoso gestore
telefonico alternativo a Telecom Italia (il cui nome non
cito per non dare loro la soddisfazione di poter scatenare
contro di noi il loro ufficio legale, ma che molti avranno
già intuito viste le numerose lamentele qui espresse dai
suoi ex-clienti e tutte le multe da esso già ricevute dalle
Authority per condotte commerciali scorrette). Vi basti
sapere che è stata acquisita da uno dei maggiori gestori di
telefonia mobile (ve ne sono almeno due che rispondono a
tale descrizione; a voi il compito di intuire - del resto,
in un Paese come l'Italia ove il Diritto è un'arma ad uso e
consumo dei più forti come l'Italia, non vi è altro mezzo
sicuro per denunciare i torti subiti da tali imprese).
Dal 2002 al 2010 abbiamo usufruito della preselezione
automatica 10xx (su linea Telecom Italia). Successivamente
siamo passati ad un piano che prevedeva un numero di
chiamate illimitato verso rete fissa, dietro corresponsione
di un canone mensile di 10 euro. Dopo neanche un anno, esso
ci viene unilateralmente portato ad oltre 14 euro. Anche
alla luce di ciò, e stufi di pagare due bollette, decidiamo
per semplicità di tornare ad effettuare tutte le telefonate
con Telecom Italia, mantenendo quindi un rapporto con un
unico gestore.
Inviamo quindi una lettera di disdetta, per posta ordinaria,
a tale gestore alternativo, ove viene specificato che si
desidera che la cessazione del servizio avvenga alla
scadenza naturale del contratto.
Dopo un mese, per maggior sicurezza, decidiamo di telefonare
al loro call center e con nostra sorpresa scopriamo che la
nostra lettera è stata bellamente ignorata. Chiediamo se
sia necessario inviare una raccomandata, ma ci viene detto
che non è necessario, e che è possibile richiedere la
disconnessione telefonicamente. La mia compagna,
intestataria della linea, ingenuamente cade nel tranello.
Ed ecco che il servizio viene immediatamente disattivato da
un giorno all'altro, ma sulla nostra linea rimane ugualmente
attiva la preselezione 10xx! Risulta quindi impossibile
effettuare chiamate direttamente, e siamo costretti ad
anteporre il codice 1033 prima di ogni telefonata per poter
continuare ad effettuare telefonate con l'operatore Telecom
Italia.
Richiediamo quindi che venga riattivata la preselezione 1033
sulla nostra linea, e come richiesto provvediamo ad inviare
un fax di richiesta a Telecom Italia. Dopo pochi giorni
riceviamo una sconsolata lettera da parte di Telecom Italia
che ci informa che, purtroppo, non è possibile procedere a
causa delle norme sulla concorrenza, poiché il contratto
con il vecchio operatore era in atto da tempo troppo breve
(il che non era assolutamente vero, poiché si trattava di
un'utenza attiva da molti anni). Di questo ovviamente
Telecom Italia non aveva colpa alcuna, era il vecchio
operatore che, in un ultimo gesto di ripicca, aveva
deliberatamente comunicato il falso nell'evidente intenzione
di creare il maggior disagio possibile.
Contattiamo nuovamente il servizio clienti di Telecom Italia
segnalando il problema e dopo qualche giorno viene
finalmente ripristinata la preselezione 1033.
Come se non bastasse, dopo due mesi arriva la bolletta del
vecchio operatore "tradito" e - udite udite - ci hanno
addebitato ben 25 euro + IVA (30 euro) come "costi di
disattivazione".
Il decreto Bersani stabilisce teoricamente che non possono
essere previste penali per il recesso da un contratto di
telefonia. Tuttavia esso è stato formulato in maniera da
essere facilmente aggirabile dalle compagnie, ove specifica
che il recesso debba avvenire "senza spese non giustificate
da costi dell'operatore" - il che lascia praticamente aperta
la strada ad ogni genere di abusi. Se vivessimo in un Paese
autenticamente democratico, leggi di questo tipo potrebbero
essere stilate e varate solo con voto popolare e quindi
emendate e blindate alla luce dell'esperienza e del buon
senso dei cittadini, ma siamo ancora lontani da questo visto
il livello di coscienza civica diffuso.
Volendo essere pignoli, avremmo forse dovuto inviare una
raccomandata con ricevuta di ritorno, ma sarebbe forse
davvero servito a qualcosa? Non è del resto possibile
provare il contenuto di una raccomandata cartacea con i
mezzi attuali, ciò è tecnicamente possibile solo con la
posta certificata, la quale è ancora assai lontana
dall'essere impiegata come mezzo preferenziale per
comunicazioni aventi carattere "legale".
E anche se avessimo avuto tale ricevuta in mano, a chi
sarebbe spettato l'onere di portarla come prova? La
richiesta di pagamento dei 30 euro da parte loro sarebbe
comunque pervenuta, e la pratica sarebbe stata comunque
passata al loro ufficio di recupero crediti. Come già
spiegato, la possibilità di far valere efficacamente le
proprie ragioni per vie legali resta in Italia prevalente
appannaggio dei soggetti più forti, visto che in Italia la
"class action" è ancora fantascienza, per cui avrebbero
comunque avuto la meglio.
Se avessimo un'Autorità più attenta, tale richiesta di
pagamento di "costi di disattivazione" non avrebbe dovuto
avere alcun valore ai fini di legge, ed ogni ulteriore
indebita richiesta avrebbe dovuto essere impugnabile con
semplice email al garante, senza costringere l'utente a
rivolgersi privatamente ad un legale! Senza contare che il
fatto stesso di aver costretto l'utente ad impiegare il
proprio tempo per segnalare l'accaduto al garante, e aver
costretto il garante a prendersi carico della segnalazione,
avrebbe dovuto essere di per sé sanzionabile con una somma
almeno pari a quanto richiesto.
Non me la sento quindi di raccomandare a nessuno di
rivolgersi a tale "gestore alternativo" e lasciare Telecom
Italia per quanto se ne dica...evitate di cadere dalla
padella alla brace nell'illusione di risparmiare pochi soldi
che tanto vi verranno sottratti comunque per altre vie.
Senza parlare del servizio ADSL offerto da tale operatore
alternativo, caratterizzato da pesanti filtri e velocità
anche dieci volte inferiori rispetto alla media, del quale,
come molti altri utenti possono testimoniare, è anche assai
arduo disfarsi, obbligando a trafile di mesi.
Questa non vuole costituire pubblicità gratuita per il
gestore Telecom Italia, ma solo un'ennesima constatazione di
come molte sbandierate "libertà" del cittadino, come quella
di poter scegliere liberamente i propri fornitori in regime
di concorrenza, siano solo propaganda di facciata in un
contesto ove non è comunque possibile per aziende oneste ed
indipendenti e realmente "alternative" emergere per motivi
fin troppo noti, ed i monopoli vengono rimpiazzati da
oligopoli e cartelli i quali sortiscono effetti forse ancora
peggiori.
7 giugno 2010 19:15 - alaricov
anch'io stessa situazione con tele2. ho pagato l'ultima
bolletta detraendo 60 euro (50+10 d'iva) dalla somma totale.
Risultato : oggi mi è arrivata una lettera dall'Opitel
S.P.A. (incaricata da tele2) con all'oggetto la COSTITUZIONE
IN MORA intimandomi il versamento entro 7 giorni di euro
78,38 (compresi 14,40 euro di oneri per ritardato
pagamento).Come mi comporto?
21 maggio 2010 14:29 - AC70
Ciao a tutti...
Da poco più di 2 anni avevo un contratto per telefono e
ADSL con Tele2.
Io e mia moglie abbiamo deciso di recedere dal contratto
della fornitura del servizio ADSL, mantenendo cmq inalterato
il contratto per la telefonia fissa.
Pochi giorni fa ho ricevuto la bolletta con i consumi fino
al giorno del distacco, le quote relative alle telefonate e
tanto di penale per il recesso ADSL (€ 50,00 + iva).
Ero a conoscenza dell'illegalità della richiesta della
penale e quindi oggi sono andato all'ufficio postale, ho
chiesto un bollettino in bianco, l'ho compilato con i dati
della bolletta di Tele2, ma ho defalcato dall'importo i 60
Euro (50,00 + iva al 20%) ed ho pagato.
Ora vedremo come andrà a finire....
vi terrò aggiornati.
Un saluto a tutti,
Antonio.
24 febbraio 2010 16:24 - griefolo
Ciao a tutti. Ho anch'io un problema purtroppo comune con 3
Italia e l'abbonamento Internet Time Large (non potevano
dare nome migliore....viste le scarse prestazioni).
Questa la mail che ho inviato al Servizio Clienti:
Spettabile Servizio Clienti 3,sono un vostro cliente
abbonato dal 20 giugno 2009 al Piano tariffario Internet Tre
Time Large. Ho intenzione di recedere anticipatamente dal
contratto in oggetto ma devo segnalare la presenza di una
clausola non rispondente a quanto previsto dalla legge 40/07
che prevede, tra l'altro, l'abolizione delle penali in caso
di recesso anticipato.Segnalo, per correttezza, che con la
sottoscrizione del contratto questa clausola, presenza di
penali per recesso anticipato, mi è stata comunicata e al
momento da me, anche se a malincuore, accettata in quanto
non ero a conoscenza di quanto previsto della legge 40/07.Ho
consultato anche le interpretazioni elaborate dall'Autorità
per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) che non
prevedono, in ogni caso, a carico dell'utente il versamento
di alcuna "penale" a fronte dell'esercizio della facoltà di
recesso (per maggiori informazioni:
http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/tlc+legge+bersani+dur
ata+dei+contratti+stato+dell_13961.php). Segnalo invece che
il contratto da me sottoscritto, punto 6 (Conseguenze
dell'inadempimento: Decadenze e penali) al comma c, prevede
salatissime penali lesive, a mio avviso e a quello della
giurisprudenza, del mio diritto di cambiare fornitore del
servizio tramite recesso dal contratto ora in essere. Visto
quanto sopra vi richiedo cortesemente di indicarmi la
modalità da seguire per recedere dal contratto in oggetto
senza il pagamento di penali e quelle da seguire per la
restituzione della chiavetta facente parte della vostra
offerta.I migliori saluti.
A tutt'oggi non ho ancora risolto il problema ma non
mollerò e vi terrò informati. Grazie per qualsiasi
contributo e/o suggerimento
17 gennaio 2010 14:21 - pinomaio
Salve, a novembre ho sottoscritto con rid bancario un
abbonamento easy-pay con mediaset premium, pacchetto solo
calcio a 18€ al mese (credo sia il prezzo di listino
standard), se decidessi di disdire a febbraio (dopo 3-4 mesi
di contratto), a quali spese andrei incontro? A circa 8-9€
per recesso anticipato? e poi considerato l'atteggiamento
"scorretto" di Mediaset Premium rispetto alla legge Bersani,
pur inviando la raccomandata potrei ricevere una richiesta
di rimborso molto superiore? Mi conviene bloccare il rid
appena mi si disattiva la tessera? Qual'è in effetti il
modo migliore per agire nel caso specifico, Vi ringrazio
anticipatamente, Pino.
6 novembre 2009 19:30 - AlessandroG
Nell'agosto 2008 ho sottoscritto un abbonamento business con
3 per 2 SIM. Non ho preso i telefoni in quanto il venditore
mi aveva assicurato che non prendendoli il vincolo sarebbe
stato di soli 12 mesi.
Volendo spostare una SIM presso altro operatore, ho chiamato
per conferma e mi sono sentito chiedere diverse centinaia di
euro per penali.
Qualcuno sa indicarmi dove trovare info su come muovermi?
Ringrazio fin d'ora
3 novembre 2009 10:52 - sprikkio
Salve a tutti vorrei porvi questo problema.Siamo un CAF e
abbiamo sottoscritto nell'aprile del 2007 un contratto con
la wind di avere 3 telefoni cellulari più 3 schede con
relativo abbonamento.Abbiamo chiamato la wind per disdire il
contratto poichè non possiamo più usare queste sim per
svariati motivi e la risposta è stata "Per ogni scheda deve
pagare € 200 per l'abbonamento,€ 100 per il telefonino e
in più pagare le restanti rate che le mancano", cioè noi
per disdire questo contratto ci tocca pagare più di 1000
euro.E' possibile ciò?come possiamo fare?grazie a tutti e
grazie ADUC
5 agosto 2009 0:00 - domenico
Dal 19 giugno 2009 sono esclusivamente un cliente
Wind-Infostrada per la reete fissa e ADSL con assicurazione
da parte del mio nuovo gestore telefonico che in futuro,
praticamente da luglio, dovrò pagare solo la sua bolletta,
senza più alcun costo Telecom. Ora, invece, la stessa
Telecom mi manda una bolletta con cui , oltre a quanto
dovuto per il periodo passato, mi impone di pagare anche
26,80 € per la linea dell'abitazione per i mesi di
luglio ed agosto affermando che la disdetta non è stata
data secondo le modalità contrattuali (io ho un semplice
contratto, che non so dov'è vecchio di 30 anni).Wind
sostiene di non pagare perchè è una truffa essendo tutto
in regola. A chi devo credere? capisco che la cifra è
modesta, ma perchè dovrei pagare per questi due mesi ad
entrambi i gestori? sinceramebnte mi sembra un furto.
Domenico
21 luglio 2009 0:00 - IVAN
Per Elena & Enrico Natalino:
-----------------------------
Bisogna partire dal
presupposto che i Gestori provano SEMPRE a raggirare
l'utente, leggi o non leggi.
Infatti a
loro non costa NULLA giocare sull'ignoranza degli utenti
in materia di normative di tutela: male che vada, avranno
fatto solo una pessima figura di fronte ad un insignificante
(numericamente parlando) cliente.
Per mia
esperienza, posso dire che se l'utente truffato si
oppone per principio e segue la trafila fino in fondo...LA
VINCE.
Purtroppo l'iter di reclamo è
talmente stressante e dispendioso (tempo, energia e costi di
corrispondenza) da indurre il 90 % degli utenti a darla
vinta IN PARTENZA ai gestori disonesti, anche in caso di
torti SOLARI. E ovviamente questo fatto incoraggia i
gestori a trasformare questi sporchi giochetti in una PRASSI
SISTEMATICA - pur sapendo BENISSIMO di essere in torto.
Il mio consiglio è di impuntarsi SEMPRE, perchè
se si cede una volta, si finisce nei loro tabulati alla
voce "utenti remissivi", creando così i
presupposti per finire vittime - la prossima volta - di
raggiri più grandi.
21 luglio 2009 0:00 - IVAN
(da Domenico Murrone:)
«L'alternativa è proporre istanza all'Agcom, e
mi sembrerebbe strano che decida in modo difforme dalle
linee guida che essa stessa ha emanato.»
Purtroppo questo è vero soltanto IN TEORIA, poichè NELLA
PRATICA troppo spesso l'AGCOM si limita a compilare
statistiche dei reclami senza prendere alcun provvedimento
contro i gestori che infrangono le delibere...da essa stessa
promulgate. (www.aduc.it/dyn/dilatua/di
la_mostra.php?id=266302)
Inoltre va
ammesso che il potere dell'AGCOM è relativo; basti
pensare alla sentenza del TAR del Lazio che ha bloccato la
sua delibera di disabilitare in default i numeri a
valore aggiunto (899 ecc).
In breve, anche in
caso di condanne dell'AGCOM contro un gestore,
potrebbero passare ANNI prima che l'utente raggirato
ottenga un EFFETTIVO riconoscimento del suo reclamo.
E il temporeggiare va tutto a vantaggio del gestore
per prendere l'utente per sfinimento.
20 luglio 2009 0:00 - guglielmo
x Elena
Nel mio caso, li hanno chiamati
"costi di disattivazione" e non li ho pagati. Si
vede che ora hanno cambiato tattica. Però devi stare
molto attenta; questi i passi da seguire se vuoi
lottare: 1) togliere l'addebito automatica delle
fatture; 2) raccomandata A/R di diffida con termine, ad
emettere nuova fattura con lo storno di 40 euro contestando
con motivazione l'importo indebito; 3) pagamento
della fattura con altro bollettino defalcando i 40 euro.
Tutto questo per essere in regola. Se paghi
l'addebito sul conto, per riaverlo indietro dovrai
affrontare una vera guerra burocratica, così come non ti
lasceranno facilmente in pace (dicasi recupero crediti) se
non riescono a derubarti dei 40 euro. Loro si fidano di
tutto ciò per scoraggiarti a sfidarli. Purtroppo
finora in Italia nessuno si oppone a questa delinquenza e le
istituzioni stanno a guardare, o sono complici. Sta a te
decidere.
20 luglio 2009 0:00 - elena
ho disdetto il contratto telefonico che avevo con wind
infostrada, anzi ho completamente cambiato numero,mi
chiedono nell'ultima fattura una spesa di 40,00 euro per
spese di gestione. Vorrei sapere se sono obbligata a
pagarle?
17 giugno 2009 0:00 - lorenzo
Vorrei sapere se devo pagare una penale per un contratto di
telefonia fissa e internet che ho attivato(e gia' pagato
per l attivazione della linea) qualche mese fa e che ora
voglio disattivare. Wind-Infostrada mi ha parlato di 40
euro,e premetto che nn possiedo nessun apparecchio loro.
Grazie mille.
24 aprile 2009 0:00 - enrico natalino belluno
Rif. Risposta da: d.murrone data: 7 Aprile 2009
Sono perfettamente d’accordo che in sede di tentativo
obbligatorio di conciliazione presso il Co. Re. Com.
regionale, non si decide nulla se non si trova un accordo
tra le parti. Il fatto rilevante è che, come evidenziato
dalla risposta del Co.Re. Com. Veneto, non esiste
attualmente una linea precisa in ordine alla interpretazione
dei soggetti destinatari della legge in esame; in tali
condizioni, ed è il caso di dire che questa è una
situazione rilevante, i singoli soggetti a fronte di una non
chiarezza normativa, sono costretti singolarmente a farsi
carico di oneri significativi (di tempo, denaro, stress)
contro soggetti potenti, le compagnie telefoniche che hanno
tutto il tempo e gli strumenti necessari per fronteggiare
qualsiasi iniziativa del singolo. Perché tutto ciò? Sono
trascorsi quasi 2 anni dall’entrata in vigore della legge,
possibile che non si sia trovato il tempo di definire gli
ambiti di applicazione in modo ESATTO? Circa
l’intervento della dr.ssa Elisa Fontanelli, che trovo
molto preciso e dettagliato, è evidente che la “ratio
legis” della normativa in esame(e volontà del
legislatore) è quella di sottrarre “l’indifeso
utente” allo strapotere contrattuale delle compagnie
telefoniche, come è già avvenuto per le compagnie
assicurative ( in cui ad esempio anche con un semplice fax.
è possibile comunicare la disdetta del contratto pochi
giorni prima della scadenza e passare ad altra
compagnia); ma perchè l’utente deve ancora essere
nelle condizioni di dover farsi carico di ricorrere a vari
livelli, senza essere certo di ottenere un esito favorevole
alla propria iniziativa? Personalmente riferisco che ho
deciso di disdire il contratto anzitempo, in quanto dopo
aver letto vari forum ed interventi in merito avevo tratto
convinzione che il vincolo della durata fosse stato
ampiamente e chiaramente superato, e che l’eventuale
disdetta non avrebbe comportato l’applicazione di penali
od altro onere; di diverso avviso la compagnia telefonica
(con interpretazione a lei favorevole) per la quale la
previsione di legge “non si applica ad utenze soggetti
iva”, con le conseguenze che derivano; dico solo che se
tornassi indietro valuterei tutto con maggiore attenzione,
anche solo per il tempo dedicato a studiare la materia.
Mi rivolgo ai lettori e chiedo, sulla scorta di quanto
esposto, di conoscere se qualche persona (soggetto iva o
persona giuridica) sia riuscita ad ottenere risultati
favorevoli nei ricorsi proposti presso le varie sedi
previste dalla normativa (co.re.com, a.g.com., giudice di
pace, A.g.); se esiste, e può fornire un riferimento sui
fatti, penso che l’intera comunità possa trarne prezioso
beneficio e riferimento per future iniziative. Grazie a
tutti per la collaborazione. Enrico Natalino –
Belluno.
7 aprile 2009 0:00 - d.murrone
X ENRICO NATALINO - BELLUNO E invece non bisogna
pagare. Il corecom non decide nulla, e' solo un
tentativo di conciliazione (per ora). La fase successiva
"l'appello" e' davanti al giudice di pace
(e su come la vedano non si possono fare ne' previsioni,
ne' ipotizzare statistiche). L'alternativa, invece,
e' proprio proporre istanza all'Agcom e mi
sembrerebbe strano che decida in modo difforme dalle linee
guida che essa stessa ha emanato:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.p
hp?Scheda=252166
7 aprile 2009 0:00 - ENRICO NATALINO - BELLUNO
Desideravo segnalare una situazione che come al solito
evidenzia lo "stato di marasma giuridico" in cui
versa il sistema Italia. Legge Bersani bis. Dovendo
personalmente ricorre al Co.re.com. regionale per una
situazione di penali applicate per recesso anticipato,
leggete cosa è mi è stato risposto; il disordine che
questa situazione di aspettativa di tutela ha creato nelle
persone supera ogni limite di accettabilità; tutte queste
persone, io compreso pensavamo che la questione fosse stata
risolta in modo chiaro dall'entrata in vigore della
Legge, fantasie, tutto è andato a finire all"italian
style", una situazione veramente disgustosa. allego la
email ottenuta: CO.RE.COM. "Purtroppo non esiste ancora
un orientamento giurisprudenziale univoco.
Gli
operatori dicono che la legge bersani parla di
"consumatore" e perciò si rivolge esclusivamente
alle persone fisiche; le persone giuridiche dicono che
la legge bersani parla anche di "contraente"
e perciò si rivolge anche a loro.
La presa di
posizione dell'authority, purtroppo, rappresenta
solo delle linee guida e non un indirizzo normativo,
perciò non è vincolante.
Saluti
corecom"
MORALE DELLA FAVOLA..... SI DEVE
PAGARE!!!!
-----Messaggio originale----- Da:
xxxxxxxxx] Inviato: martedì 7 aprile 2009 8.46 A:
corecom conciliazione Oggetto: PENALI WIND TELEFONIA
MOBILE PRECISAZIONI Priorità: Alta
Spett.
Co.re.com. Comitato Regionale per le Comunicazioni del
Veneto.
Quesito URGENTE: sono un titolare di
partita I.V.A. ho firmato con la soc. WIND
TELECOMUNICAZIONI spa, per mezzo di un loro venditore,
un contratto per (o di) adesione PER TELEFONIA
MOBILE. Il modulo di adesione, molto sintetico,
non riportava alcuna indicazione di penali per recesso
né in fase di adesione mi è stata data alcuna
indicazione. Senza dilungarmi su altri aspetti relativi
alla correttezza giuridica del contratto (clausola
vessatoria etc.) e della formula di proposta,
fondamentalmente chiedo mi venga chiarito un punto:
RELATIVAMENTE ALLA APPLICAZIONE DI PENALI DI
RECESSO Gli effetti della Legge n.40/2007 che ha
convertito con modifiche il testo del D.L. n.07/2007
(Decreto Bersani bis) (e considerate le successive
precisazioni dell'Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni, la quale ha indicato che " in
ogni caso, l'utente non deve versare alcuna
"penale", comunque denominata, a fronte
dell'esercizio della facoltà di recesso o di
trasferimento delle utenze ...etc." ) sono
applicabili a tutti i soggetti, intesi come privati e
titolari di partita I.V.A. (professionisti, ditte e soc.)
o vi sono di soggetti esclusi ? Se vi è un criterio di
distinzione, QUAL' E'?
Poiché
è vs. competenza trattare le situazioni rappresentata
ed immagino abbiate ampia casistica, chiedo di
conoscere l'orientamento o una precisazione
alla presente richiesta, per non perdere altro tempo e
prima di intraprendere iniziative.
Distinti
saluti
I MIEI RIFERIMENTI:
xxxxxxxxxxxxxxx
4 aprile 2009 0:00 - zeno
x Sara D. Zorzan. il divieto di penali vige anche per
le piccole imprese. 3 itali aracconta balle. leggi
attentamente la scheda di Fontanelli.
3 aprile 2009 0:00 - Sara D. Zorzan
buonasera, mi è stato detto dall'operatore
telefonico di 3 Italia, che la L. 40/2007 non tutela i
clienti business, ma solo quelli privati, pertanto le penali
per disdetta contratto devono essere corrisposte; nel mio
caso si parla di €600,00 per una chiavetta
internet.... Vorrei sapere se quanto comunicatomi
corrisponde a verità. In caso contrario, Vi sarei
grata se mi diceste come procedere per disdire e pagare poco
o nulla..