Salve avrei un problemino da sottoporvi... A fine
settembre 2008 nel mio condominio viene indetta assemblea,
alla stessa si raggiunge la maggioranza e, si deliberano
svariate cose ( l'amministratore si impegna ad indire 4
assemblee annue, entro gennaio 2009 assemblea con nomina
caposcala, sottolettori corrente per la zona box, e varie
altre cose. Dopo 9 mesi sino oggi, lo stesso amministatore
non ha fatto fare nulla di quanto deliberato ( nulla di
nulla ), circa 1 mese fa gli ho inviato fax chiedendo
delucidazioni in merito la sua assenza e
l'inottemperanza da parte sua sul verbale
d'assemblea, ad oggi non ho ricevuto alcuna
comunicazione. Mi chiedevo e vi chiedevo, se vista la
situazione vi erano gli estremi per revocare da singolo
condomino l'amministratore stesso. Dimenticavo a partire
da questo mese ho deciso di non pagare piu' nulla (
ordinario o straordinario ) come forma di protesta....
Sinceramente non so piu' cosa fare!!!! Grazie
14 febbraio 2009 0:00 - emilio
In asseblea condominiale la delega puo non essere valida d
fronte ad argomenti riguardante la gestione del
condominio. Mi spiego meglio,tutte le volte che si
convoca un'assemblea l'amministratore ha con se
diverse deleghe da parte di condomini che non abitano nel
palazzo o che non importa nulla sulla gestione. Esempio
se si deve discutere della richiesta di dimissioni ben
fondate,o di accusare l'amministratore di inerzia
gestionale,lui con le deleghe in mano non fa passare tali
richieste.Cosa si puo fare,esiste una legge che il delegante
deve sottoscrivere le decisioni da prendere da parte del
delegato? grazie
6 febbraio 2009 0:00 - laura
sto cercando disperaamente una risposta a questa domanda:
ho saputo che l'assemblea straordinaria di condominio ,
secondo la Cassazione, non devono essere retribuite a parte,
perchè già comprese nell'onorario
dell'amministratore . Perchè nessuno mi conferma che
questo è vero? c'è forse anche una legge che conferma
la "parola" dellaa Cassazione?
24 ottobre 2008 0:00 - Laura
Buongiorno. Vorrei sapere quale regola consente
all'Amministratore di farsi pagare 100 euro per
l'assemblea straordinaria convocata per deliberare un
intervento di messa a sicurezza condominiale. Grazie
14 settembre 2008 0:00 - Vito
Sono conduttore di un ufficio situato all'ultimo piano
di un edificio. Ho chesto e ottenuto l'autorizzazione
dal proprietario (che detiene la maggioranza delle quote
millesimali), per la installazione e l'esercizio di un
impianto ibrido Fotovoltaico e micro eolico ad asse
verticale per la produzione di energia da fonte rinnovabile.
L'intervento interessa un'area di proprietà
esclusiva del proprietario e sarà ad esclusivo uso del
conduttore, così come tutte le spese e le attività di
conduzione e gestione. A tale proposito, mediante
raccomandata a mano, ho presentato all'amministratore la
richiesta di indire una assemblea straordinaria al fine di
richiedere ed ottenere l'autorizzazione assembleare per
l'installazione e la gestione dell'impianto sopra
descritto. Premetto che tale richiesta di indire la
convocazione di assemblea straordinaria e stata sottoscritta
dal conduttore e dal proprietario. L'amministratore, si
è rifiutato di accettare la raccomandata a mano esclamando
con frase assurda "l'amministratore non è il servo
del condominio" pretendendo prima della richiesta
formale di essere interpellato preventivamente. Ritengo tale
comportamento inaccettabile e non professionale. A tale
proposito mi chiedo: 1) L'amministratore si può
rifiutare di indire un assemblea straordinaria richiesta dal
conduttore e avallata dal proprietario? 2) Il
conduttore che paga regolarmente il canone di condominio nei
cui costi sono compresi gli oneri per l'amministratore
che deve rappresentare tutti coloro che albergano in esso,
in che modo è tutelato davanti ad un rifiuto simile?
3) Quali sono le misure di messa in mora
dell'amministrazione che assume un atteggiamento
ostile? Come posso gestire questa situazione per
raggiungere il mio obiettivo (assemblea condominiale) nel
più breve tempo possibile?
Ringrazio
anticipatamente per il Vs. cortese riscontro.
4 agosto 2008 0:00 - rudy
mi chiedo se le delibere di una assemblea condominiale non
possano essere considerate nulle per il fatto che la stessa
assemblea ed il relativo ordine del giorno erano convocati e
predisposti dal colui che solo successivamente sarebbe stato
nominato amministratore di un nuovo condominio.
inoltre mi sembra illogico potere nominare presidente una
persona che non essendo ancora proprietario dell'
appartamento non era un condomino a tutti gli effetti.
Interzo luogo mi chiedevo se era legittima la delibera
effettuata in evidente conflitto di interessi del
costruttore allora proprietario della maggioranza degli
alloggi
2 agosto 2008 0:00 - Avv. Alessandro Gallucci
Gentile Margherita, nell'articolo si dice,
l'assemblea " puo' essere richiesta da almeno
due condomini che rappresentino un sesto del valore
dell'edificio. In questo secondo caso, solo se sono
trascorsi dieci giorni dalla richiesta e
l'amministratore non abbia provveduto, e' concesso
ai condomini di autoconvocarsi, naturalmente con il rispetto
dei termini di legge sopraccitati e con l'invito anche
all'amministratore." Ciò significa che se
l'amministratore non convoca l'assemblea richiesta,
possono provvedere i condomini. E' indifferente il
motivo per cui l'amministratore non la convochi.
Avv. Alessandro Gallucci, Network Legale Aduc, Lecce
1 agosto 2008 0:00 - Margherita
Ho letto nell'articolo che l'assemblea oltre che
dall'amministratore puo' essere convocata da 2
condomini che rappresentino 1/6 del valore
dell'immobile. Sempre a questo proposito
su"parladosparlando" sul medesimo argomento viene
detto che solo se l'amministratore si rifiuta di
convocare l'assemblea questa puo' essere convocata
come sopra. Sembrerebbe quindi che un singolo condomino
possa chiedere all'amministratore di convocare
un'assemblea se debba sottoporre ai condomini un
argomento importante. Grata per un chiarimento porgo
distinti saluti.