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17 settembre 2008 0:00 - Lucio Musto
Io ho solo la mia personale esperienza, e quella di un mio genero.
Io fumavo 40 "stop senza filtro" al giorno, lui trenta Marlboro.

Quando mi accorse di averne abbastanza dissi: "Da adesso non fumo più" e spensi il mio ultimo mozzicone.
Lui aggiunse: "Ed per darti forza non fumo più nemmeno io" e schiacciò il suo.

Sono ormai passati tredici anni e né lui, né io abbiamo più fumato.
Personalmente devo dire senza nessun ripensamento né alcun contraccolpo fisico o segnale che potesse riferirsi a malessere da astinenza.
16 settembre 2008 0:00 - prof. Bruno Dore
URGE RETTIFICA!

unisco l'ultima comunicazione al Messaggero, con la relativa risposta;
Potrebbe essere interessante quanto riportato, ma è basato su una notizia "costrutita" ad arte a partire da un lancio di Agenzia
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=30460&sez=HOME_SC IENZA&ctc=0#commenti

Sarebbe interessante sapere "modificato" per conto di ....(cui prodest?)?



l'autore smentisce le affermazioni come riportate
Ho ottenuto una cortese e sollecita risposta del prof. Palmantier, interpellato in relazione alle notizie riportare dalla testata:

"I would never deny that nicotine is responsible for tobacco dependence. It seems a few of my statements were taken out of context, as I expected they would be, or there may be something lost in translation. We do find that the more potent effect of nicotine is to enhance the valence of other rewards, rather than to be rewarding/reinforcing on its own."

http://www.k-state.edu/media/newsreleases/sept08/nicotine904 08.html

Il link riportato permette di accedere all'intervista rilasciata dal prof. e dalla quale sono artatamente estrapolate le frasi, successivamente montate con abilità, per dare la notizia che non è la nicotina a dare dipendenza, ma che fumare predispone al buonumore e facilita le relazioni sociali.

Se si smonta l'articolo, si intuisce chiaramente come questo possa essere creato alternando frasi estrapolate, tacendo accuratamente fatti fondamentali, inserendo considerazioni (di fantasia) dell'articolista.

Vengono taciuti fatti fondamentali ma viene riportato, dando evidentemente l'impressione di maggior obiettività, il finanziamento delle ricerche da parte di "National Institute on Drug Abuse" ma si tace che la ricerca è fatta per conoscere meglio il fenomeno della dipendenza dal tabacco.

Mi sembra che il minimo che possa essere fatto sia la pubblicazione, in evidenza, della smentita dell'articolo da parte de "il Messaggero".saluti

prof. Bruno Dore

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L'articolo nasce d un lancio dell'agenzia Ansa, ed è poi stato modificato

La redazione
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