Mi piace soprattutto la chiosa finale laddove il nostro
cattolicissimo legislatore rende esente la DAT da
registrazione e bolli; unica graziosa concessione, il resto
è solo divieto totale e assoluto: questo puoi (niente o
quasi) questo devi! Il preambolo, te lo raccomando,è tutto
orientato in una unica direzione, mentre antiteticamente fa
riferimento a un non meglio precisato "autentico
liberalismo" che interpreterebbe "un'idea
della laicità comune a credenti e non credenti" Ma chi
giel'ha detto? Mi pare che non esistano Leggi che
appoggino la propria necessità d'essere a simili
moralistici preamboli giustificativi, anzi mi pare che
preamboli giustificativi del genere non esistano proprio
nella formulazione e emanazione di nessuna Legge)Nel
Preambolo il legislatore presume di poterè, sulla base di
una personale superiore visione del mondo, determinare che
cosa sia meglio per un soggetto divenuto incapace,e comunque
già sottoscrittore di DAT,disattenderne il diritto di
autodeterminazione, perché potreebbe rivelarsi
"costrizione tirannica" contraria agli interessi
del soggetto stesso. Insomma per poco il legislatore
cattolicissimo non ha deciso della nascita in poi di un
soggetto, al fine di determinare che cosa gli convenga di
acquistare o di vendere,quale scuola frequentare o meno,
eccetera. Insomma vuole esser lui a decidere per un altro,
anche dell'ultimo giorno della sua esistenza: puoi
morire così, il giorno tot, ma non cosà, come stabilisci
tu. Bello poi il ripetuto riferimento alla pretesa alleanza
medico-paziente (ma di quale alleanza se in essa sempre
uniidiretta prevale una unica volontà estranea?). Quella
"alleanza" inoltre orienterebbe il paziente in
"un contesto di fatto e psicologico a lui ignoto"
ma due domande si fronteggiano: e se si trattasse di un
medico-paziente al quale psicologicamente e di fatto, nella
stesura del suo testamento quel contesto non sarebbe poi
estraneo?; il cittadino comune è sempre e in ogni caso un
minore, incapace di volere e intendere, anche quando sia
ancora capace di autodeterminarsi? Tutela della vita e della
salute? "Ma mi facci il piacere"! esclamava un
ceto principe De Curtis. Sarà necessario immediatamente,
all'atto dell'infausta promulgazione, sottoporre
quel testo all'attenzione di esperti laici per
esaminarne le contraddizioni che a mio avviso si individuan
anche se bellamente mascherate nel testo visionato. Certo il
Vaticano non avrebbe saputo far di meglio, né chiedere di
meglio. Ritengo che ci siano più motivi ricorrenti di
incostituzionalità e di illegittimità non solo di
contraddittorietà, soprattutto nella assoluta diminuzione
(a conti fatti annullamento) della volontà del soggetto del
testamento biologico che continuo a chiamare con il nome che
gli compete. Illegittimità che intravedo,qualora si faccia
riferimento, in analogia, al testamento olografo /art.602
CC; L.218/95 art. 47). Per quel che mi riguarda aggiornerò,
data dopo data, il mio testamento di tanto in tanto, senza
recarmi dal notaio. Accadrà con fattispecie simili (e
perché no con la mia in primo luogo) che verranno aperte
innumerevoli procedimenti e ricorsi e si vedrà quale
tenuta, in termini di diritto positivo, avranno quelle norme
minuziosamente dettate al fine di coartare le decisioni dei
soggetti interessati. In ultima analisi nel mio testamento,
a salvaguardia delle mie decisioni, ho inserito una
postilla. Con essa invito i miei a trasferirmi, se il caso,
"per ottenere cure migliori" oltreconfine,
consigliando a voce i luoghi dove mi sarà possibile essere
aiutato a finire in pace.