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19 febbraio 2009 0:00 - alfonso scala lombardo
Mi piace soprattutto la chiosa finale laddove il nostro cattolicissimo legislatore rende esente la DAT da registrazione e bolli; unica graziosa concessione, il resto è solo divieto totale e assoluto: questo puoi (niente o quasi) questo devi! Il preambolo, te lo raccomando,è tutto orientato in una unica direzione, mentre antiteticamente fa riferimento a un non meglio precisato "autentico liberalismo" che interpreterebbe "un'idea della laicità comune a credenti e non credenti" Ma chi giel'ha detto? Mi pare che non esistano Leggi che appoggino la propria necessità d'essere a simili moralistici preamboli giustificativi, anzi mi pare che preamboli giustificativi del genere non esistano proprio nella formulazione e emanazione di nessuna Legge)Nel Preambolo il legislatore presume di poterè, sulla base di una personale superiore visione del mondo, determinare che cosa sia meglio per un soggetto divenuto incapace,e comunque già sottoscrittore di DAT,disattenderne il diritto di autodeterminazione, perché potreebbe rivelarsi "costrizione tirannica" contraria agli interessi del soggetto stesso. Insomma per poco il legislatore cattolicissimo non ha deciso della nascita in poi di un soggetto, al fine di determinare che cosa gli convenga di acquistare o di vendere,quale scuola frequentare o meno, eccetera. Insomma vuole esser lui a decidere per un altro, anche dell'ultimo giorno della sua esistenza: puoi morire così, il giorno tot, ma non cosà, come stabilisci tu. Bello poi il ripetuto riferimento alla pretesa alleanza medico-paziente (ma di quale alleanza se in essa sempre uniidiretta prevale una unica volontà estranea?). Quella "alleanza" inoltre orienterebbe il paziente in "un contesto di fatto e psicologico a lui ignoto" ma due domande si fronteggiano: e se si trattasse di un medico-paziente al quale psicologicamente e di fatto, nella stesura del suo testamento quel contesto non sarebbe poi estraneo?; il cittadino comune è sempre e in ogni caso un minore, incapace di volere e intendere, anche quando sia ancora capace di autodeterminarsi? Tutela della vita e della salute? "Ma mi facci il piacere"! esclamava un ceto principe De Curtis. Sarà necessario immediatamente, all'atto dell'infausta promulgazione, sottoporre quel testo all'attenzione di esperti laici per esaminarne le contraddizioni che a mio avviso si individuan anche se bellamente mascherate nel testo visionato. Certo il Vaticano non avrebbe saputo far di meglio, né chiedere di meglio. Ritengo che ci siano più motivi ricorrenti di incostituzionalità e di illegittimità non solo di contraddittorietà, soprattutto nella assoluta diminuzione (a conti fatti annullamento) della volontà del soggetto del testamento biologico che continuo a chiamare con il nome che gli compete. Illegittimità che intravedo,qualora si faccia riferimento, in analogia, al testamento olografo /art.602 CC; L.218/95 art. 47). Per quel che mi riguarda aggiornerò, data dopo data, il mio testamento di tanto in tanto, senza recarmi dal notaio. Accadrà con fattispecie simili (e perché no con la mia in primo luogo) che verranno aperte innumerevoli procedimenti e ricorsi e si vedrà quale tenuta, in termini di diritto positivo, avranno quelle norme minuziosamente dettate al fine di coartare le decisioni dei soggetti interessati. In ultima analisi nel mio testamento, a salvaguardia delle mie decisioni, ho inserito una postilla. Con essa invito i miei a trasferirmi, se il caso, "per ottenere cure migliori" oltreconfine, consigliando a voce i luoghi dove mi sarà possibile essere aiutato a finire in pace.
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