Sto per diventare mamma )tra due mesi, se tutto va bene) eppure non riesco ancora a capire come posso o non posso fare per conservare le cellule staminali cordonali poer mio figlio. Ho chiamato al centro trapianti che mi ha rigirato al ministero: nessuno sapeva nulla di quanto è stato approvato con il milleproroghe e delle possibilità che mi venivano offerte. Non cambierò la mia scelta: farò una conservazione autologa. L'intervento dell'ex ministro va esattamente nella direzione opposta a quanto il governo attuale dice di voler sostenere. Parlare di egosimo o altruismo in queste situazioni è una questione di pura facciata. La libertà individuale viene sempre messa al secondo posto. E se non condivisa, viene accusata. Perchè questo accanimento? Perchè non si spiegano bene come stanne le cose e si fa in modo che le persone possano scegliere? Nella conservazione delle cellule cordonali ho letto di chi sostiene a spada tratta la donazione e condanna la conservazione autologa mettendo sul piatto esattamente gli stessi elementi scientifici. Perchè la prima sì e l'altra no? Le stesse informazioni che Sirchia chiama "truffaldine". Due pesi e due misure. Se si vuole fare chiarezza, si approvi una legge ad hoc e si regolamenti il tutto aprendo al privato e normandolo.
Il pubblico non è sempre la soluzione migliore. Se si vuole credere nel pubblico si faccia di tutto per sostenerlo e potenziarlo; in questo caso di pongano le condizioni per una conservazione autologa solidale. Altrimenti si lasci perdere. C'è anche chi ne fa una questione economica: il guadagno delle banche estere. Secondo me, il problema dovrebbe essere diverso: quanto viene pagata una sacca con queste cellule data a fini di ricerca? E' il pubblico che ci vuole guadagnare. Senza alcun diritto però.
Come ho ritenuto giusta la decisione di Sirchia di vietare il fumo nei locali pubblici per il rispetto dei non fumatori, così ritengo che l'ex ministro non ha tenuto in debita considerazione il rispetto del libero arbitrio.
Io mi rivolgerò ad una banca svizzera.