Vescovi italiani «complici» di Berlusconi e del
«berlusconismo». È l’accusa rivolta al presidente
della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, da un sacerdote
genovese, don Paolo Farinella, teologo e biblista.
L’accusa è contenuta in una lettera aperta al cardinale
Bagnasco, pubblicata anche su internet.
Per don
Farinella, i vescovi italiani, nella prolusione e nella
conferenza stampa della 59/ma Assemblea Generale della Cei
che si è svolta a fine maggio, avrebbero trattato con
troppa «delicatezza la questione morale che investe il
nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del
Consiglio». «Lei e il segretario della Cei - scrive don
Farinella rivolgendosi al card. Bagnasco - avete stemperato
le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle
novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le
fonti certe». «Né lei né i vescovi - prosegue il testo -
avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del
governo, che ha portato il nostro popolo al livello più
basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di
seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale».
Secondo il sacerdote genovese «la Cei ha mutato la
profezia in diplomazia e la verità in servilismo». Per don
Farinella, tra i motivi del silenzio dei vescovi la promessa
dei finanziamenti alle scuole private. Però, continua il
sacerdote genovese nella lettera aperta indirizzata al card.
Bagnasco, «molti cominciano a lasciare la Chiesa e a
devolvere l’8 per mille ad altre confessioni religiose».
Come conseguenza, ha scritto ancora don Farinella, «il
popolo credente e diversamente credente si divide in due
categorie: i disorientati e i rassegnati». «I primi - ha
spiegato - non capiscono perché non avete lesinato
bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, prof.
Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di
Berlusconi». I secondi «stanno ancora peggio perché
concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il
berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra
all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale con harem
incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla
bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti
i costi».
«Agli occhi della nostra
gente, voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e
complici, sia che taciate sia che, ancora più grave,
tentiate di sminuire la portata delle responsabilità
personali» ha affermato ancora il sacerdote genovese che ha
aggiunto «io e molti altri credenti pensiamo che lei e i
vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato
il vostro magistero perché agite per interesse e non per
verità. Per opportunismo, non per vangelo». D on
Farinella, ha poi parlato della «questione educativa»,
tema centrale per il prossimo decennio per la Chiesa
italiana, affermando che «le tv non nascono sotto l’arco
di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e
nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità,
economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei
giovani». Nella sua lettera aperta, don Farinella ha poi
chiesto al card. Bagnasco: «in nome di quel Dio che lei
dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un
sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e
di credibilita»` • La lettera del teologo e biblista
8 giugno 2009 0:00 - Italia di oggi: la strage di informazion
Noemi Letizia NAPOLI - Noemi Letizia vota,
accompagnata dal padre e dalla madre e al seggio, a Portici
(Napoli) scoppia una polemica sulle procedure adottate.
Noemi è la ragazza al centro del caso scoppiato per
l'amicizia con il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi, dopo che il premier aveva partecipato alla sua
festa di 18 anni, lo scorso aprile. La giovane doveva votare
alla sezione 62 del quarto Circolo didattico di Portici, da
sabato assediato dalla stampa. BAGARRE - Quando è
arrivata le porte sono state chiuse, per il tempo del voto,
e si sono registrati momenti di tensione, con forti proteste
dei giornalisti, anche a causa della decisione di accogliere
la richiesta della giovane di farsi accompagnare fino
all'urna dal padre, Benedetto Letizia, estraneo al
seggio perché iscritto in altra sezione. Noemi Letizia per
il suo esordio quale elettrice si è presentata con occhiali
scuri, capelli sciolti, abito nero elegante ed alla fine,
scortata da alcuni agenti della polizia municipale, è
andata via su una Mercedes, senza dire una parola.
«Vergogna, scortate un cittadino!»: ha gridato un gruppo
di persone che si trovavano all'esterno del seggio di
Portici.
di Furio Colombo Perché non
possiamo non dirci antiberlusconiani, qualunque sia il
risultato elettorale (che speriamo largamente democratico,
nel senso politico, nel senso di antifascista, nel senso che
Marco Pannella ha ridato alla abusata parola)? La ragione si
esprime in pochi punti.
1. L’ideologia, ovvero
il patrimonio di idee e di visioni che Berlusconi ha trovato
abbandonati sul terreno quando è “ sceso in campo”, non
c’entra. Questo non è un governo di destra. Non c’è il
decoro e il senso delle istituzioni della Destra di
Gianfranco Fini, né la concitazione aggressiva e xenofoba
della Lega Nord che - in tante diverse incarnazioni -
avvelena il clima morale e politico di mezza Europa.
Berlusconi non è né Fini né Bossi. È solo se stesso. Un
signore ricco, furbo, non intelligente ma svelto, svincolato
dal peso della buona reputazione e ricoperto dal manto -
tutto teatrale però efficace - del successo populista. Non
c’è nulla prima di Berlusconi, nulla che gli assomigli.
Non ci sarà nulla dopo di lui (certo non il devoto Bondi).
Abbiamo a che fare con un caso unico in Europa e raro nella
storia. Non è raro il leader squilibrato. È rara una così
vasta sottomissione delle cosiddette classi dirigenti.
2. È vero (cito ancora Marco Pannella) che malgoverno
e malaffare hanno a lungo lavorato insieme in Italia ben
prima dell’uomo di Arcore. Ma sono confortato dal grido di
allarme del leader radicale che, invece di scusarsi per
l’antiberlusconismo dichiara, col consueto coraggio, che
c’è un vero e imminente pericolo di fascismo e che la
persecuzione delle persone segue, non precede, la strage di
notizie. Questa strage è già in atto se pensate ai molti
grandi giornali che non hanno osato pubblicare le immagini
di comportamento indecente del premier alla parata del 2
giugno. Più ancora, se si ricorda a che punto estremo di
manifestazione e di denuncia i nonviolenti Pannella e Bonino
sono dovuti arrivare per rompere il silenzio.
3.
Chiunque può avere, per un periodo, un ministro inutile
come Brunetta; un capo dell’Economia impegnato a scrutare
un altro orizzonte, non quello vero, come Tremonti; un finto
ministro dell’Istruzione come la Gelmini (memorabile
l’invenzione del 6 rosso) di cui si ricorderanno solo il
tailleur alla Mary Poppins, gli occhiali e i tagli poderosi
alla scuola pubblica. Ma nessuno ha avuto e continua ad
avere per quindici anni un uomo troppo ricco, non nel pieno
controllo del suo comportamento pubblico (la vivacità
eccessiva certe volte lo aiuta, certe volte lo sputtana) e
preoccupato solo di se stesso, immagine, donne (nei limiti e
con la pena dell’età), e finti progetti, uno o due al
giorno, annunciati e poi buttati, in un delirio di applausi
che - ci siano o non ci siano gli oppositori - ad un certo
punto cesserà di colpo.
4. Berlusconi siede sul
groviglio dell’immondizia, del terremoto, della crisi
economica senza governare. Tutte le sue leggi sono
ritorsioni, punizioni, vendette, volute e votate per
interesse aziendale o personale o tributo a un partito
feudatario, come il disumano e incivile «pacchetto
sicurezza», vero best seller di condanne nel mondo civile
laico e religioso. In particolare non si registra una legge
o misura o azione o strategia anticrisi che non sia una
esortazione all’ottimismo e al consumo. La parola
d’ordine del non-governo Berlusconi è «lavorare di
più», ammonimento diretto non si sa a chi, date le cifre
continuamente in crescita della disoccupazione. Lo dice
mentre lo affianca la neoministro del Turismo Brambilla, di
cui non si sa nulla, eccetto il colore vistoso dei capelli,
e che non può far nulla in un Paese che affoga
nell’immondizia e nel cemento. Infatti, nel frattempo,
incombe sulla Toscana l’immensa colata di cemento detta
«Spaccamaremma», l’inutile autostrada destinata a
isolare la regione italiana più celebre al mondo dal suo
mare (la colata di asfalto e cemento corre lungo le
spiagge). E incombe su tutto il Paese il «piano casa». È
un singolare condono preventivo che autorizza ciascuno al
peggio, senza autorizzazioni, senza controlli, senza regole.
Ma questo è il cuore del discorso. Berlusconi, da solo,
siede sul Paese. Come se non bastasse lancia una frase
squilibrata al giorno. L’ultima è “troppi negri a
Milano”, nell’anno, nel giorno, nell’ora dello
straordinario discorso al Cairo di Barack Obama, primo
Presidente afro-americano degli Stati Uniti. Sua moglie -
che deve averci pensato molto - ci dice che non sta bene.
Alcuni italiani lo ammirano perché è ricco e sono sicuri
che non usa aerei di Stato per ballerine di flamenco e
chitarristi personali. Altri - come Pannella - vedono e
dicono chiaro il pericolo. In Italia manca l’ossigeno
delle notizie vere. Il piede sul tubo è quello di
Berlusconi. 07 giugno 2009
Vi volevo
segnalare che qui in Olanda, dove vivo da 4 anni, sono
comparsi alcuni poster elettorali di Protesta col faccione
di Berlusconi invece di quello del candidato del CDA. Come a
dire: voti CDA = voti Berlusconi. Ecco il link con le
foto e un cortissimo articolo: L'articolo recita
piu' o meno cosi': Poster del CDA (Alleanza
Cristiano Democratica, ndt) con la faccia di Berlusconi
AMSTERDAM – Un voto per il CDA e' un voto per Silvio
Berlusconi, pare che i creatori del poster abbiano voluto
direche se voti tale partito voti Berlusconi....
poster, comparsi negli appositi spazi per la campagna
elettorale vicino alla stazione centrale di L'Aia, sono
una copia degli originali del CDA ma al posto di Wim van de
Camp appare Silvio Berlusconi. I poster di protesta
prendono le mosse dalla cooperazione tra il CDA e il PDL
(del premier italiano) nel parlamento europeo. Gli
autori del poster rimangono ignoti. Probabilmente
Berlusconi e’ piu’ conosciuto all’estero che in
Italia, Paese che non lo conosce ancora tanto bene…..
Saluti dall’Olanda
7 giugno 2009 0:00 - Io voto lista Bonino-Pannella,ecco perch
dato che l'informazione in questo paese è in mano al
Regime partitocratico inviarvi una email è l'unico
modo che ho per aiutare il partito che ho scelto di
votare. Vi chiedo soltanto la pazienza di leggere
queste mie considerazioni prima di scegliere chi votare
alle Europee (le amministrative sono altra cosa,
ovviamente). Come me hanno fatto la stessa
scelta...loro.
http://www.youtube.com/watch?v=YM1QsaHwE14
Ecco i
motivi per cui ho fatto questa scelta:
1) Mandare
in Europa chi ci va DAVVERO. Le presenze dei parlamentari
degli altri partiti sono mediamente molto inferiori a
quelle dei Radicali ma sopratutto le ATTIVITA'
svolte - diverse da premere il pulsantino in
conformità alle direttive del gruppo di riferimento - sono
non paragonabili. Basti pensare che Cappato qualche
anno fa grazie al suo attivismo fu eletto Europeo
dell'anno (lo so, in Italia non è stato reso noto
dai media...).
2) Votare un partito coerente
col proprio europeismo e che in Europa farà battaglie
laiche e per i diritti come ha sempre fatto: senza i
deputati europei radicali non avremmo avuto nè il
tribunale penale internazionale nè la moratoria ONU
sulla pena di morte.
3) Dare un segnale ai
partiti più grandi: così non va! La politica italiana
sta sbandando tra la vecchia partitocrazia (sul piano
locale) ed il nuovo monopartitismo imperfetto (sul
piano nazionale, dove PDL e PDmenoL purtroppo fanno
comunque solo e soltanto gli interessi delle grandi
corporazioni di origine fascista, come confindustria).
E' un andazzo molto, molto deprimente.
4) Un voto per la Lista Bonino/Pannella può essere molto
importante, può essere decisivo per aiutare la lista a
superare lo scoglio del 4% (nell'ultima settimana
per fortuna i sondaggi sono più confortanti in tal
senso). Un voto a PD, PDL, Di Pietro o che altro peserebbe
molto meno sugli esiti finali del voto...
5)
Il voto alla Lista Bonino/Pannella è anche un segnale
forte, molto forte, da parte di chi crede nella
laicità dello stato. I radicali sono ormai gli unici
in parlamento a porsi in modo intransigentemente laico, sono
stati loro a bloccare l'infame legge sul testamento
biologico che si è discussa nei mesi passati. Votarli
alle Europee è anche in questo caso dare un
avvertimento ai dirigenti degli altri partiti: ci siamo
anche noi laici, e siamo in tanti, e ci girano anche le
scatole.
6) Credo che molti di voi abbiano
condiviso almeno alcune delle lotte radicali, pur
magari votando altri partiti perchè su altri argomenti
non condividete la "linea" radicale. Questa
è forse l'occasione più giusta per ringraziare i
radicali per quello che hanno fatto e stanno facendo nel
campo dei diritti (si pensi alle battaglie per i malati
o per i carcerati che stanno conducendo anche in questi
mesi, nonostante il silenzio mediatico).
6 giugno 2009 0:00 - Sprecare e sprecare
Sprechi Italiani, e sempre sulla nostra pelle: 1. si
sposa Galan, governatore del Veneto, testimone Papi Silvio,
imponente blindatura di Carabinieri e Polizia, ma, chi
paga? Non poteva sposarsi all’estero a sue spese?
Poi dicono che la Polizia e’ panciona e non lavora…..
2. Europee Giuseppe Pizza, ne fa una, stampa simboli
della Democrazia Cristiana, l’UDC fa ricorso, e, adesso
devono ristampare oltre 3 milioni di schede elettorali,
ulteriore spese , chi paga?
4 giugno 2009 0:00 - Rieccolo!...
Il solito Dott. Parisi, a farci la predica con il gioco
delle tre carte!
Trent'anni fa ti trovavi i
radicali all'università che in crocchi sproloquivano al
megafono sulle povere "multipare" (sic!...)
frutto dell'aborrita cultura contadino- cattolica, ora
ci vengono a prendere in giro accusando il Vaticano della
"crescita zero"!... Ma a quale specie di
dementi si rivolgeranno mai i nostri "progressisti
d.o.c." per attingere il loro lauto sostentamento?...
Su preservativi e AIDS, il Lancet ha la memoria
corta:
http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/03/su-
preservativi-e-aids-il- lancet-ha-la.html
Alla
larga dai cattivi maestri (ma l'industria del
preservativo ringrazia sentitamente)!...
P.S. -
Ricordiamo al Dott. Parisi che il poverissimo et
"defraudato" popolo italiota trova modo di
spendere quasi 50 miliardi di euro l'anno solo in giochi
d'azzardo (cioè 12 volte quelli che a suo dire il
Vaticano farebbe "sparire" dal nostro beneamato
Paese), e non è dato sapere quanti altri nel mantenimento
di animali più o meno domestici (cani, gatti, ratti,
pennuti, tigri, pitoni, ragni e scorpioni...): tutto
naturalmente... ad maiorem mercatorum gloriam...
P.P.S. - A proposito, dov'è finita tutta la retorica
antimilitarista dei bei tempi? !...
4 giugno 2009 0:00 - Il Padre politico di Sua Santita' Ratzin
Con la sua iniziativa voleva sondare la disponibilità dei
ragazzi a lezioni alternative Questionario sulla
religione, prof sospeso Cesena, Cobas e atei si
mobilitano in difesa di un docente di matematica punito
dall'ufficio scolastico provinciale MILANO - Lo
hanno sospeso per due mesi per avere distribuito tra i suoi
studenti un questionario sull'ora di religione. Ma
contro un atto che viene definito «ingiustificato e
gravissimo» è stato promosso per mercoledì a mezzogiorno
un sit-in di protesta davanti all'istituto in cui
l'insegnante lavora, il liceo scientifico di «Righi»
di Cesena. Destinatario del provvedimento - che prevede
anche il dimezzamento dello stipendio - è Aberto Marani,
docente di matematica e fisica ed esponente dei Cobas, che
sarebbe stato punito per la decisione di condurre
un'indagine nelle proprie classi per rilevare quale
insegnamento lo studente avrebbe scelto fra Religione
cattolica, Storia delle religioni e Diritti umani.
«ATTACCO CLERICALE» - Nel corso della manifestazione
verrà chiesto il ritiro del provvedimento disciplinare,
definito dai promotori della mobilitazione «ingiustificato
e gravissimo» anche perché ritenuto lesivo «della
dignità professionale di un professore ingiustamente
colpito». «Ancora un attacco clericale alla laicità della
scuola», ha commentato il portavoce nazionale dei Cobas,
Piero Bernocchi. Che torna anche sul questionario
contestato: «Solo l'11% degli studenti, da quanto è
emerso, sceglierebbe Religione cattolica - ha spiegato il
leader dei comitati di base - e il Collegio docenti aveva
recepito le proposte di Marani, deliberando la necessità di
offrire agli studenti la materia alternativa. La cosa ha
fatto infuriare gli insegnanti di religione e i cattolici
integralisti nel liceo, che si sono rivolti all'Ufficio
scolastico regionale sostenendo che il docente avrebbe
offeso, con quel questionario, il collega di religione. È
scattata così la sanzione, inaudita e pesantissima.
Difenderemo Marani con tutti gli strumenti a disposizione:
giuridici, sindacali e politici».
LA VICENDA IN
RETE - La vicenda sta prendendo piede anche in rete,
rilanciata da diversi siti e blog. E anche su Facebook il
gruppo Atei&Agnostici italiani ha avviato una discussione
promuovendo nel contempo una raccolta firme e invitando i
simpatizzanti e coloro che credono nella laicità dello
Stato ad inviare lettere di protesta al dirigente
dell'istituto e all'ufficio scolastico provinciale
di Forlì-Cesena. Lo stesso Marani è intervenuto sul blog
nochiesa.blogspot.com per spiegare che il questionario era
stato da lui distribuito «al solo scopo di avere elementi
indicativi per dimostrare che la richiesta di materia
alternativa era molto molto più elevata di quello che
risultava dalle scelte operate in sede di iscrizione» visto
che «l’anno scorso solo 2 alunni su 1300 l’hanno
chiesta, quando in realtà oltre l’80% la vorrebbero».
Forse non è piaciuto il fatto che tutto sia nato da
un'iniziativa personale del docente e che questo sia
avvenuto in orario di lezione. «Per la compilazione -
precisa però il diretto interessato - ho utilizzato 5
minuti di lezione a inizio anno scolastico».
IL
COLLEGIO DEI DOCENTI - La proposta di programmare la materia
alternativa era stata poi avanzata dallo stesso insegnante
al collegio docenti e quest'ultimo lo scorso novembre
aveva stabilito che la materia alternativa dovesse essere
programmata e inserita nel Piano dell'offerta formativa.
«Nessuno dei 130 docenti del Collegio ha avuto da ridire
sul questionario - fa ora notare Marani -, nè la Dirigente,
nè lo stesso don Pasolini (l'insegnante di religione,
ndr), presente al Collegio. Solo due mesi dopo, nel gennaio
2009, con l’arrivo di una ispettrice, si è saputo che don
Pasolini aveva protestato presso l’Ufficio scolastico
regionale, con una lettera inviata segretamente, mai resa
nota a me nè ad alcuno del liceo». Nelle settimane scorse,
a seguito di un'ispezione, l'ufficio scolastico
provinciale di Forlì-Cesena ha deciso di varare la sanzione
contro cui Cobas e movimenti per la laicità sono ora
intenzionati a dare battaglia.