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9 giugno 2009 0:00 - Rieccolo!...
Mine vaganti. In Africa il preservativo, in Brasile l'aborto

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1337637
9 giugno 2009 0:00 - Giuseppe Parisi
Vescovi italiani «complici» di Berlusconi e del «berlusconismo».
È l’accusa rivolta al presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, da un sacerdote genovese, don Paolo Farinella, teologo e biblista. L’accusa è contenuta in una lettera aperta al cardinale Bagnasco, pubblicata anche su internet.

Per don Farinella, i vescovi italiani, nella prolusione e nella conferenza stampa della 59/ma Assemblea Generale della Cei che si è svolta a fine maggio, avrebbero trattato con troppa «delicatezza la questione morale che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del Consiglio». «Lei e il segretario della Cei - scrive don Farinella rivolgendosi al card. Bagnasco - avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe». «Né lei né i vescovi - prosegue il testo - avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale».
Secondo il sacerdote genovese «la Cei ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo». Per don Farinella, tra i motivi del silenzio dei vescovi la promessa dei finanziamenti alle scuole private. Però, continua il sacerdote genovese nella lettera aperta indirizzata al card. Bagnasco, «molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l’8 per mille ad altre confessioni religiose». Come conseguenza, ha scritto ancora don Farinella, «il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati». «I primi - ha spiegato - non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi». I secondi «stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi».


«Agli occhi della nostra gente, voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che taciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali» ha affermato ancora il sacerdote genovese che ha aggiunto «io e molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo». D
on Farinella, ha poi parlato della «questione educativa», tema centrale per il prossimo decennio per la Chiesa italiana, affermando che «le tv non nascono sotto l’arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani». Nella sua lettera aperta, don Farinella ha poi chiesto al card. Bagnasco: «in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilita»`
• La lettera del teologo e biblista


http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=21 82
8 giugno 2009 0:00 - Italia di oggi: la strage di informazion
Noemi Letizia
NAPOLI - Noemi Letizia vota, accompagnata dal padre e dalla madre e al seggio, a Portici (Napoli) scoppia una polemica sulle procedure adottate. Noemi è la ragazza al centro del caso scoppiato per l'amicizia con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo che il premier aveva partecipato alla sua festa di 18 anni, lo scorso aprile. La giovane doveva votare alla sezione 62 del quarto Circolo didattico di Portici, da sabato assediato dalla stampa.
BAGARRE - Quando è arrivata le porte sono state chiuse, per il tempo del voto, e si sono registrati momenti di tensione, con forti proteste dei giornalisti, anche a causa della decisione di accogliere la richiesta della giovane di farsi accompagnare fino all'urna dal padre, Benedetto Letizia, estraneo al seggio perché iscritto in altra sezione. Noemi Letizia per il suo esordio quale elettrice si è presentata con occhiali scuri, capelli sciolti, abito nero elegante ed alla fine, scortata da alcuni agenti della polizia municipale, è andata via su una Mercedes, senza dire una parola. «Vergogna, scortate un cittadino!»: ha gridato un gruppo di persone che si trovavano all'esterno del seggio di Portici.

di Furio Colombo
Perché non possiamo non dirci antiberlusconiani, qualunque sia il risultato elettorale (che speriamo largamente democratico, nel senso politico, nel senso di antifascista, nel senso che Marco Pannella ha ridato alla abusata parola)? La ragione si esprime in pochi punti.

1. L’ideologia, ovvero il patrimonio di idee e di visioni che Berlusconi ha trovato abbandonati sul terreno quando è “ sceso in campo”, non c’entra. Questo non è un governo di destra. Non c’è il decoro e il senso delle istituzioni della Destra di Gianfranco Fini, né la concitazione aggressiva e xenofoba della Lega Nord che - in tante diverse incarnazioni - avvelena il clima morale e politico di mezza Europa. Berlusconi non è né Fini né Bossi. È solo se stesso. Un signore ricco, furbo, non intelligente ma svelto, svincolato dal peso della buona reputazione e ricoperto dal manto - tutto teatrale però efficace - del successo populista. Non c’è nulla prima di Berlusconi, nulla che gli assomigli. Non ci sarà nulla dopo di lui (certo non il devoto Bondi). Abbiamo a che fare con un caso unico in Europa e raro nella storia. Non è raro il leader squilibrato. È rara una così vasta sottomissione delle cosiddette classi dirigenti.

2. È vero (cito ancora Marco Pannella) che malgoverno e malaffare hanno a lungo lavorato insieme in Italia ben prima dell’uomo di Arcore. Ma sono confortato dal grido di allarme del leader radicale che, invece di scusarsi per l’antiberlusconismo dichiara, col consueto coraggio, che c’è un vero e imminente pericolo di fascismo e che la persecuzione delle persone segue, non precede, la strage di notizie. Questa strage è già in atto se pensate ai molti grandi giornali che non hanno osato pubblicare le immagini di comportamento indecente del premier alla parata del 2 giugno. Più ancora, se si ricorda a che punto estremo di manifestazione e di denuncia i nonviolenti Pannella e Bonino sono dovuti arrivare per rompere il silenzio.

3. Chiunque può avere, per un periodo, un ministro inutile come Brunetta; un capo dell’Economia impegnato a scrutare un altro orizzonte, non quello vero, come Tremonti; un finto ministro dell’Istruzione come la Gelmini (memorabile l’invenzione del 6 rosso) di cui si ricorderanno solo il tailleur alla Mary Poppins, gli occhiali e i tagli poderosi alla scuola pubblica. Ma nessuno ha avuto e continua ad avere per quindici anni un uomo troppo ricco, non nel pieno controllo del suo comportamento pubblico (la vivacità eccessiva certe volte lo aiuta, certe volte lo sputtana) e preoccupato solo di se stesso, immagine, donne (nei limiti e con la pena dell’età), e finti progetti, uno o due al giorno, annunciati e poi buttati, in un delirio di applausi che - ci siano o non ci siano gli oppositori - ad un certo punto cesserà di colpo.

4. Berlusconi siede sul groviglio dell’immondizia, del terremoto, della crisi economica senza governare. Tutte le sue leggi sono ritorsioni, punizioni, vendette, volute e votate per interesse aziendale o personale o tributo a un partito feudatario, come il disumano e incivile «pacchetto sicurezza», vero best seller di condanne nel mondo civile laico e religioso. In particolare non si registra una legge o misura o azione o strategia anticrisi che non sia una esortazione all’ottimismo e al consumo. La parola d’ordine del non-governo Berlusconi è «lavorare di più», ammonimento diretto non si sa a chi, date le cifre continuamente in crescita della disoccupazione. Lo dice mentre lo affianca la neoministro del Turismo Brambilla, di cui non si sa nulla, eccetto il colore vistoso dei capelli, e che non può far nulla in un Paese che affoga nell’immondizia e nel cemento. Infatti, nel frattempo, incombe sulla Toscana l’immensa colata di cemento detta «Spaccamaremma», l’inutile autostrada destinata a isolare la regione italiana più celebre al mondo dal suo mare (la colata di asfalto e cemento corre lungo le spiagge). E incombe su tutto il Paese il «piano casa». È un singolare condono preventivo che autorizza ciascuno al peggio, senza autorizzazioni, senza controlli, senza regole. Ma questo è il cuore del discorso. Berlusconi, da solo, siede sul Paese. Come se non bastasse lancia una frase squilibrata al giorno. L’ultima è “troppi negri a Milano”, nell’anno, nel giorno, nell’ora dello straordinario discorso al Cairo di Barack Obama, primo Presidente afro-americano degli Stati Uniti. Sua moglie - che deve averci pensato molto - ci dice che non sta bene. Alcuni italiani lo ammirano perché è ricco e sono sicuri che non usa aerei di Stato per ballerine di flamenco e chitarristi personali. Altri - come Pannella - vedono e dicono chiaro il pericolo. In Italia manca l’ossigeno delle notizie vere. Il piede sul tubo è quello di Berlusconi.
07 giugno 2009

07 giugno 2009

7 giugno 2009 0:00 - Marco Faustini
http://www.nu.nl/verkiezingen-eu---nieuws/1972913/cda-poster s-met-hoofd-berlusconi.html


Vi volevo segnalare che qui in Olanda, dove vivo da 4 anni, sono comparsi alcuni poster elettorali di Protesta col faccione di Berlusconi invece di quello del candidato del CDA. Come a dire: voti CDA = voti Berlusconi.
Ecco il link con le foto e un cortissimo articolo:
L'articolo recita piu' o meno cosi':
Poster del CDA (Alleanza Cristiano Democratica, ndt) con la faccia di Berlusconi
AMSTERDAM – Un voto per il CDA e' un voto per Silvio Berlusconi, pare che i creatori del poster abbiano voluto direche se voti tale partito voti Berlusconi....
poster, comparsi negli appositi spazi per la campagna elettorale vicino alla stazione centrale di L'Aia, sono una copia degli originali del CDA ma al posto di Wim van de Camp appare Silvio Berlusconi.
I poster di protesta prendono le mosse dalla cooperazione tra il CDA e il PDL (del premier italiano) nel parlamento europeo.
Gli autori del poster rimangono ignoti.
Probabilmente Berlusconi e’ piu’ conosciuto all’estero che in Italia, Paese che non lo conosce ancora tanto bene…..
Saluti dall’Olanda






7 giugno 2009 0:00 - Io voto lista Bonino-Pannella,ecco perch
dato che l'informazione in questo paese è in mano al Regime partitocratico
inviarvi una email è l'unico modo che ho per aiutare il partito che ho
scelto di votare.
Vi chiedo soltanto la pazienza di leggere queste mie considerazioni prima di
scegliere chi votare alle Europee (le amministrative sono altra cosa,
ovviamente).
Come me hanno fatto la stessa scelta...loro.
http://www.youtube.com/watch?v=YM1QsaHwE14

Ecco i motivi per cui ho fatto questa scelta:

1) Mandare in Europa chi ci va DAVVERO. Le presenze dei parlamentari degli
altri partiti sono mediamente molto inferiori a quelle dei Radicali ma
sopratutto le ATTIVITA' svolte - diverse da premere il pulsantino in
conformità alle direttive del gruppo di riferimento - sono non paragonabili.
Basti pensare che Cappato qualche anno fa grazie al suo attivismo fu eletto
Europeo dell'anno (lo so, in Italia non è stato reso noto dai
media...).

2) Votare un partito coerente col proprio europeismo e che in Europa farà
battaglie laiche e per i diritti come ha sempre fatto: senza i deputati
europei radicali non avremmo avuto nè il tribunale penale internazionale nè
la moratoria ONU sulla pena di morte.

3) Dare un segnale ai partiti più grandi: così non va! La politica italiana
sta sbandando tra la vecchia partitocrazia (sul piano locale) ed il nuovo
monopartitismo imperfetto (sul piano nazionale, dove PDL e PDmenoL purtroppo
fanno comunque solo e soltanto gli interessi delle grandi corporazioni di
origine fascista, come confindustria). E' un andazzo molto, molto
deprimente.

4) Un voto per la Lista Bonino/Pannella può essere molto importante, può
essere decisivo per aiutare la lista a superare lo scoglio del 4%
(nell'ultima settimana per fortuna i sondaggi sono più confortanti in tal
senso). Un voto a PD, PDL, Di Pietro o che altro peserebbe molto meno sugli
esiti finali del voto...

5) Il voto alla Lista Bonino/Pannella è anche un segnale forte, molto forte,
da parte di chi crede nella laicità dello stato. I radicali sono ormai gli
unici in parlamento a porsi in modo intransigentemente laico, sono stati
loro a bloccare l'infame legge sul testamento biologico che si è discussa
nei mesi passati. Votarli alle Europee è anche in questo caso dare un
avvertimento ai dirigenti degli altri partiti: ci siamo anche noi laici, e
siamo in tanti, e ci girano anche le scatole.

6) Credo che molti di voi abbiano condiviso almeno alcune delle lotte
radicali, pur magari votando altri partiti perchè su altri argomenti non
condividete la "linea" radicale. Questa è forse l'occasione più giusta per
ringraziare i radicali per quello che hanno fatto e stanno facendo nel campo
dei diritti (si pensi alle battaglie per i malati o per i carcerati che
stanno conducendo anche in questi mesi, nonostante il silenzio mediatico).
6 giugno 2009 0:00 - Sprecare e sprecare
Sprechi Italiani, e sempre sulla nostra pelle:
1. si sposa Galan, governatore del Veneto, testimone Papi Silvio, imponente blindatura di Carabinieri e Polizia, ma, chi paga?
Non poteva sposarsi all’estero a sue spese?
Poi dicono che la Polizia e’ panciona e non lavora…..
2. Europee Giuseppe Pizza, ne fa una, stampa simboli della Democrazia Cristiana, l’UDC fa ricorso, e, adesso devono ristampare oltre 3 milioni di schede elettorali, ulteriore spese , chi paga?

4 giugno 2009 0:00 - Rieccolo!...
Il solito Dott. Parisi, a farci la predica con il gioco delle tre carte!

Trent'anni fa ti trovavi i radicali all'università che in crocchi sproloquivano al megafono sulle povere "multipare" (sic!...) frutto dell'aborrita cultura contadino- cattolica, ora ci vengono a prendere in giro accusando il Vaticano della "crescita zero"!...
Ma a quale specie di dementi si rivolgeranno mai i nostri "progressisti d.o.c." per attingere il loro lauto sostentamento?...

Su preservativi e AIDS, il Lancet ha la memoria corta:
http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/03/su- preservativi-e-aids-il- lancet-ha-la.html

Alla larga dai cattivi maestri (ma l'industria del preservativo ringrazia sentitamente)!...

P.S. - Ricordiamo al Dott. Parisi che il poverissimo et "defraudato" popolo italiota trova modo di spendere quasi 50 miliardi di euro l'anno solo in giochi d'azzardo (cioè 12 volte quelli che a suo dire il Vaticano farebbe "sparire" dal nostro beneamato Paese), e non è dato sapere quanti altri nel mantenimento di animali più o meno domestici (cani, gatti, ratti, pennuti, tigri, pitoni, ragni e scorpioni...): tutto naturalmente... ad maiorem mercatorum gloriam...

P.P.S. - A proposito, dov'è finita tutta la retorica antimilitarista dei bei tempi? !...

4 giugno 2009 0:00 - Il Padre politico di Sua Santita' Ratzin
http://it.wikipedia.org/wiki/Michael_von_Faulhaber
2 giugno 2009 0:00 - Italia Laica
Con la sua iniziativa voleva sondare la disponibilità dei ragazzi a lezioni alternative
Questionario sulla religione, prof sospeso
Cesena, Cobas e atei si mobilitano in difesa di un docente di matematica punito dall'ufficio scolastico provinciale
MILANO - Lo hanno sospeso per due mesi per avere distribuito tra i suoi studenti un questionario sull'ora di religione. Ma contro un atto che viene definito «ingiustificato e gravissimo» è stato promosso per mercoledì a mezzogiorno un sit-in di protesta davanti all'istituto in cui l'insegnante lavora, il liceo scientifico di «Righi» di Cesena. Destinatario del provvedimento - che prevede anche il dimezzamento dello stipendio - è Aberto Marani, docente di matematica e fisica ed esponente dei Cobas, che sarebbe stato punito per la decisione di condurre un'indagine nelle proprie classi per rilevare quale insegnamento lo studente avrebbe scelto fra Religione cattolica, Storia delle religioni e Diritti umani.

«ATTACCO CLERICALE» - Nel corso della manifestazione verrà chiesto il ritiro del provvedimento disciplinare, definito dai promotori della mobilitazione «ingiustificato e gravissimo» anche perché ritenuto lesivo «della dignità professionale di un professore ingiustamente colpito». «Ancora un attacco clericale alla laicità della scuola», ha commentato il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi. Che torna anche sul questionario contestato: «Solo l'11% degli studenti, da quanto è emerso, sceglierebbe Religione cattolica - ha spiegato il leader dei comitati di base - e il Collegio docenti aveva recepito le proposte di Marani, deliberando la necessità di offrire agli studenti la materia alternativa. La cosa ha fatto infuriare gli insegnanti di religione e i cattolici integralisti nel liceo, che si sono rivolti all'Ufficio scolastico regionale sostenendo che il docente avrebbe offeso, con quel questionario, il collega di religione. È scattata così la sanzione, inaudita e pesantissima. Difenderemo Marani con tutti gli strumenti a disposizione: giuridici, sindacali e politici».

LA VICENDA IN RETE - La vicenda sta prendendo piede anche in rete, rilanciata da diversi siti e blog. E anche su Facebook il gruppo Atei&Agnostici italiani ha avviato una discussione promuovendo nel contempo una raccolta firme e invitando i simpatizzanti e coloro che credono nella laicità dello Stato ad inviare lettere di protesta al dirigente dell'istituto e all'ufficio scolastico provinciale di Forlì-Cesena. Lo stesso Marani è intervenuto sul blog nochiesa.blogspot.com per spiegare che il questionario era stato da lui distribuito «al solo scopo di avere elementi indicativi per dimostrare che la richiesta di materia alternativa era molto molto più elevata di quello che risultava dalle scelte operate in sede di iscrizione» visto che «l’anno scorso solo 2 alunni su 1300 l’hanno chiesta, quando in realtà oltre l’80% la vorrebbero». Forse non è piaciuto il fatto che tutto sia nato da un'iniziativa personale del docente e che questo sia avvenuto in orario di lezione. «Per la compilazione - precisa però il diretto interessato - ho utilizzato 5 minuti di lezione a inizio anno scolastico».

IL COLLEGIO DEI DOCENTI - La proposta di programmare la materia alternativa era stata poi avanzata dallo stesso insegnante al collegio docenti e quest'ultimo lo scorso novembre aveva stabilito che la materia alternativa dovesse essere programmata e inserita nel Piano dell'offerta formativa. «Nessuno dei 130 docenti del Collegio ha avuto da ridire sul questionario - fa ora notare Marani -, nè la Dirigente, nè lo stesso don Pasolini (l'insegnante di religione, ndr), presente al Collegio. Solo due mesi dopo, nel gennaio 2009, con l’arrivo di una ispettrice, si è saputo che don Pasolini aveva protestato presso l’Ufficio scolastico regionale, con una lettera inviata segretamente, mai resa nota a me nè ad alcuno del liceo». Nelle settimane scorse, a seguito di un'ispezione, l'ufficio scolastico provinciale di Forlì-Cesena ha deciso di varare la sanzione contro cui Cobas e movimenti per la laicità sono ora intenzionati a dare battaglia.


02 giugno 2009


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