L'ANALISI / Dalla Rai a Mediaset: così un caso diventa
"fantasma" Nelle edizioni di sabato una vera
pietra tombale seppellisce l'inchiesta di Bari
Silenzi, omissioni, mezze notizie il Patrizia-gate
cancellato dai tg Il Tg1 di Minzolini ha evitato di
collegare Berlusconi alla D'Addario Solo
"feste a Palazzo Grazioli", aggiungendo:
"Potrebbe trattarsi di millanterie"
di
SEBASTIANO MESSINA
Il
direttore del Tg1 Augusto Minzolini È davvero
possibile insabbiare uno scandalo che domina le prime pagine
dei quotidiani nazionali, è al centro di un'inchiesta
giudiziaria ed è finito immediatamente nei titoli della
stampa internazionale? Sì, è possibile. In questa Italia
dove il presidente del Consiglio ha anche l'ultima
parola sulle nomine dei direttori di cinque dei sei maggiori
telegiornali, ormai non c'è più bisogno di contestare
i fatti, i sospetti e le accuse: basta nasconderli, e oplà,
la notizia non c'è più.
Quei quindici
milioni di italiani che ogni sera si affidano ai
telegiornali per sapere quello che è successo in Italia e
nel mondo, quell'80 per cento di telespettatori che non
leggono i giornali - dunque non leggeranno neanche questo
articolo - e hanno la tv come unica fonte
d'informazione, non hanno la più pallida idea di quello
che è successo la settimana scorsa.
Già,
cos'è successo? Proviamo a mettere in ordine i fatti, e
confrontiamoli con quello che il Tg1 e il Tg5 hanno riferito
ai loro fiduciosi telespettatori. Mercoledì 17. Il
"Corriere della Sera" pubblica in prima pagina
un'intervista a una signora di Bari, Patrizia
D'Addario, che racconta di essere stata pagata 2000 euro
per partecipare a due feste a Palazzo Grazioli (residenza
romana di Silvio Berlusconi), e dichiara di avere le prove
di aver passato una notte in compagnia del presidente del
Consiglio. E poiché chi l'ha pagata è un imprenditore
della sanità, oggetto a Bari di un'inchiesta per
presunte tangenti, il magistrato ipotizza un reato preciso:
"induzione alla prostituzione". Su Berlusconi,
dunque, aleggia il bruciante sospetto di essersi
intrattenuto con una donna pagata per fare sesso con lui.
All'ora di pranzo, accendiamo il televisore.
Il Tg5 delle 13, riferendo di "presunte irregolarità
negli appalti della sanità privata", dà la notizia
con queste parole: "Uno degli imprenditori si vantava
di essere stato invitato a partecipare con delle ragazze a
feste a Palazzo Grazioli". E vabbè, pensa il
telespettatore, che male c'è a vantarsene? Dopodiché
il cronista riferisce di "indagini per induzione alla
prostituzione", ma evita accuratamente di dire chi
avrebbe indotto chi, e soprattutto con chi la donna sarebbe
stata indotta a prostituirsi. Mezz'ora dopo, il Tg1
entra in argomento con le parole di Berlusconi, che un
conduttore compunto scandisce con tono severo: "Ancora
una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di
falsità". E mentre uno si domanda di cosa stia
parlando, il conduttore precisa: "Si parla di feste con
la partecipazione di alcune ragazze". Tutto qui? Sì,
tutto qui.
Il telespettatore non capisce come
mai Berlusconi sia così infuriato, ma aspetta l'ora di
cena per saperne di più. Attesa vana, perché i due
telegiornali ripetono le formule criptiche dell'ora di
pranzo: "Si parla di feste...". Il Tg1,
preoccupato di aver detto già troppo, aggiunge premuroso:
"Tutto da verificare: potrebbe trattarsi di millanterie
o altro". Dopodiché entrambi i tg rivelano che la
faccenda ha un risvolto politico. Che non riguarda però il
premier, ma D'Alema: colpevole di aver ipotizzato
"una scossa" capace di destabilizzare il governo.
Invece di spiegarci il nuovo "caso Berlusconi",
dunque, entrambi apparecchiano un inesistente "caso
D'Alema" sul quale concentrano la dose quotidiana
di dichiarazioni in politichese stretto.
Giovedì 18 i magistrati di Bari interrogano cinque ragazze,
i giornali inglesi titolano sulle "donne pagate alle
feste di Berlusconi", ma il Tg1 delle 20 riesce a
confondere ancora di più le idee al suo pubblico, spiegando
che si indaga "sul presunto ingaggio di ragazze per
avvicinare i potenti". Quali ragazze, e soprattutto
quali potenti, non si sa. Il Tg5 della sera, invece, fa
finalmente il nome di Patrizia D'Addario, e anche quello
dell'imprenditore coinvolto, Gianpaolo Tarantini,
spiegando che quest'ultimo potrebbe aver "tentato
di ingraziarsi persone influenti". Il telespettatore
immagina che queste "persone influenti" siano gli
stessi "potenti" evocati dal Tg1, ma non gli viene
dato neanche un indizio per capire chi siano.
Venerdì 19 Gianpaolo Tarantini - l'imprenditore
indagato per "induzione alla prostituzione" - dà
all'Ansa la sua versione dei fatti, l'opposizione
chiede al premier di riferire in Parlamento e il quotidiano
dei vescovi, "Avvenire", lo invita apertamente a
discolparsi: "Occorre un chiarimento con l'opinione
pubblica". Le notizie non mancano, ma il Tg1 di
Minzolini comincia con un Berlusconi furioso: "Le trame
giudiziarie e gli attacchi mediatici non mi butteranno
giù!". Il nostro telespettatore è sempre più curioso
di capire cosa diavolo stia succedendo, ma deve
accontentarsi di quello che gli passa il convento di Mimun,
ovvero il Tg5 delle 20: "Il premier ha commentato così
le voci che per vari rivoli sono emerse in questi
giorni". Quali voci? E dove sono emerse? Certo non al
Tg5 (e neppure al Tg1).
Sabato 20 una delle
ragazze coinvolte, Barbara Montereale, racconta a
"Repubblica" cosa accadeva nelle feste di Palazzo
Grazioli ("Tutte lo chiamavano papi"), mentre si
apprende che dalle registrazioni consegnate da Patrizia
D'Addario ai magistrati si sentirebbe la voce di
Berlusconi che dice: "Vai ad aspettarmi nel letto
grande". Con questi tasselli il puzzle è quasi
completo, e infatti l'indomani i giornali stranieri
racconteranno la storia con dovizia di particolari. Per il
Tg1 e il Tg5, invece, il caso è chiuso. Non un titolo, non
un servizio, non una parola. Una pietra tombale ha
seppellito l'inchiesta di Bari, i sospetti dei
magistrati, l'imbarazzo del premier e le domande
dell'opposizione.
Cosa sia successo nelle
misteriosissime feste di Palazzo Grazioli, il telespettatore
italiano non è riuscito a saperlo. E forse non lo saprà
mai, se aspetterà che glielo rivelino i tg di Berlusconia.
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15 giugno 2009 0:00 - Ameglio Ernest
Infatti, les elezioni erano per l'Europa erano una bella
occasione, che soprattuto gli Italiani a causa della loro
fobia antiberlusconiana, hanno perso. In fondo,
Berluscono è solo un avveduto succhione.Dovrà pur finire
in pensione<; meglio sarebbe pensare al futuro dei figli,
alcuni con tintarella naturale, che bene educati saranno
veri Italiani;