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16 agosto 2009 0:00 - Vaticano S.P.A. in nome di Dio
http://www.chiarelettere.it/dettaglio/64896/vaticano_spa


Spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. La storia raccontata in questo libro è totalmente inedita. Parte da un archivio immenso, custodito in Svizzera e da oggi accessibile a tutti. Circa quattromila documenti. Lettere, relazioni riservate, bilanci, verbali, bonifici. La finanza del Vaticano come non è stata mai raccontata.

Tutto grazie all’archivio di monsignor Renato Dardozzi (1922-2003), tra le figure più importanti nella gestione dello Ior fino alla fine degli anni Novanta. Sembrava una storia conclusa con gli scandali degli anni Ottanta. Con Marcinkus, Sindona e Calvi. Invece tutto ritorna. Dopo la fuoriuscita di Marcinkus dalla Banca del Papa, parte un nuovo e sofisticatissimo sistema di conti cifrati nei quali transitano centinaia di miliardi di lire. L’artefice è monsignor Donato de Bonis. Conti intestati a banchieri, imprenditori, immobiliaristi, politici tuttora di primo piano, compreso Omissis, nome in codice che sta per Giulio Andreotti.

I soldi di Tangentopoli (la maxitangente Enimont) sono passati dalla Banca vaticana: titoli di Stato scambiati per riciclare denaro sporco. Depositi che raccolgono i soldi lasciati dai fedeli per le Sante messe trasferiti in conti personali, con le più abili alchimie finanziarie.

Lo Ior ha funzionato come una banca nella banca. Una vera e propria “lavanderia” nel centro di Roma, utilizzata anche dalla mafia e per spregiudicate avventure politiche. Un paradiso fiscale che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella dello Stato del Vaticano. Tutto in nome di Dio.

15 agosto 2009 0:00 - Alessandro
In merito allo specifico argomento della RU486, ormai da settimane se ne leggono e sentono da entrambi gli schieramenti; escludendo le posizioni integraliste del Vaticano e dei suoi accoliti, secondo me entrambe le posizioni hanno delle buone ragioni.

Tuttavia sono preoccupato che sui media principali non siano state pubblicate le considerazioni delle donne, le quali sono la parte maggiormente interessata alla questione.

Forse, le donne, con il loro atteggiamento stanno proprio dicendo che non c'é alcunché da dire.
15 agosto 2009 0:00 - Giuseppe Parisi
Gentile Sig. Pietro Cornelio
, grazie per Averci scritto.
Probabilmente, con un abilissima operazione chirurgica, Lei,riesce a scindere nel pensiero e, nell’anima, le due facce , quella pagana e quella spirituale, operazione che, a me non riesce affatto.
Non so, dove intuisce, come interpreta queste profezie, come quelle sulla bioetica.
Noi di Aduc, sappiamo , e molto bene, che in tale materia delicatissima e , mai lasciata alle coscienze dei diritti e dei diretti interessati,noi tutti cittadini, il Vaticano ( la parte pagana ? ) mette insidiosamente il naso, pretendendo di piegare le volonta’ sovente laiche e di pensiero libero, con risultati che sono dogmatici, e perfino pericolosi.
La pregherei di non essere troppo convinto sulle cose che io conosco o non conosco, la storia del Big Bang e dintorni, ecc.ecc, oltremodo , mi faccia sapere, quando,dove, e in che circostanza, io ho scritto che lo scienziato Galileo Galilei fu torturato o chissa’ cosa altro, anzi, ho sostenuto che, era talmente intelligente, che si seppe salvare a differenza di tanti altri, che non lo seppero fare.
Lei parla di Big- Bang, ma nelle scuole, ai bimbi, continuano a dire che, l’uomo e’ stato creato dal fango da Dio, ecc.ecc.
Lei mi cita, ospedali,orfanotrofi, ecc.ecc, la carita’ di organizzazioni verso i poveri ( sono i poveri che cinicamente servono alla continuita’ Vaticana ), niente puo scagionare il male che, la parte pagana, visto che mi obbliga a fare il chirurgo, nefandezze, crimini che questa parte ha cagionato e cagiona alla societa’.
Inoltre, sostenere come anacronistica e superata la teoria sessuofobica della chiesa, da la parvenza di avere la benda davanti agli occhi, o peggio, signor Cornelio , essere in una patente malafede, che ostenta il peculiare cinismo degli uomini di chiesa.
E si nasconde dietro il dito, facendomi sinceramente sorridere di gusto, quando sostiene che proprio lei, applica le teorie di verifica attenta delle cose, come le ha consegnate alla storia Galilei.
Chissa’ cosa le risponderebbe proprio lui, se potesse.
E’ sinceramente tragico ma anche comico, trovare qualcuno, che, mette la parola scienza in bocca, agli uomini di chiesa, visto che a bloccare il processo della scienza, ostaggiandolo fino ad interromperlo nei momenti piu’ bui, siete stati proprio voi, uomini di chiesa, la parte pagana signor Cornelio?
Cordialmente
Giuseppe Parisi




15 agosto 2009 0:00 - Pietro Cornelio
Egregio giornalista Parisi,
che la Chiesa Cattolica sembra avere 2 facce, una pagana/terrena attaccata al business e l'altra alla "Ragione", lo Spirito, la Carita', la Pace, la Scienza (quella a servizio dell'Uomo e del Creato) l'Amore, il Vangelo e' cosa nota anche ai bambini e per nulla oggetto di scandalo. Anche il Papa e i Vescovi dovranno dar conto a Dio non Le pare ? Intanto Misteriosamente e profeticamente la Chiesa (quella fondata da Cristo, non quella del Vaticano e dei sporchi affari dello IOR e di altri canali di business internazionale piu' o meno oscuri) e' la' Viva e Vegeta, stabile e rocciosa immersa nello scorrere del fiume dei secoli. Il semplice fatto che ancora una volta Lei citi il caso Galilei (strumentalizzandolo in modo sterile) denota semplicemente una Sua grande superficialita' storica. La invito pertanto a leggersi gli autentici archivi storici (guarda casa del poderoso archivio storico di quel Vaticano che Lei tanto detesta) dove vedra' e apprendera' che Galileo non e' stato mai torturato, osteggiato o quant'altro inventato negli anni dai nemici di Cristo e della Sua Chiesa. Proprio negli ultimi decenni la Chiesa si sta rivelando terribilmente profetica sia in materia di BioEtica (campo che non e' seconda a nessuno) che in materia di Scienza (Lei sa chi ha scoperto il Big-Bang, credo di no! Un Prete Cattolico, scienziato astronomo) quindi parlare di oscurantismo cattolico o di Chiesa sessuofoba (come asserivano le femministe del 68 e successivamente smentite dalla storia) e' anacronistico e anti-intellettuale e anti-culturale. Nessuno Cattolico autenticamente impegnato, non quelli a chiacchere, crede alle balle di Berlusconi o della sinistra che col sociale non ha nulla a che spartire. E' naturale che la Chiesa e il Vaticano sono facce della stessa medaglia: rispettivamente una spirituale e l'altra materiale. Ma di li' a criticare tutto e tutti dimenticandosi i grandi e luminosi progressi nella storia della Chiesa Cattolica : gli ospedali, le universita', l'Arte, gli orfanatrofi, la Carita' profusa verso i piu' deboli da tante organizzazioni cattoliche questo si' che ha il sapore di autentico e moderno oscurantismo. Eppure con sincerita' io non sono un bigotto che va tutte le domeniche a Messa, ma un'osservatore attento della storia e dei fatti applicando il metodo scientifico di indagine che il Cattolico Galileo Galilei invento' e consegno' alla storia. Un cordiale Saluto.
15 agosto 2009 0:00 - Giovanni Senzaterra.... la privacy seco
L'ultima edizione di "Chi", il settimanale trash diretto da Alfonso Signorini, è
stata un successo. Le foto segrete, scattate all'interno di un golf club,
dell'amore tra Elisabetta Canalis e George Clooney spopolano sulle spiagge. Nelle
casse della Mondadori, la casa editrice presieduta da Marina Berlusconi,
sono entrati alcuni milioni di euro. Le stesse immagini sono state rilanciate dalle
reti Mediaset che hanno così convinto molti telespettatori a correre
in edicola per acquistare il rotocalco.

Nonostante l'exploit editoriale, Marina e il suo papi, il Presidente del consiglio
Silvio Berlusconi, sono però di cattivo umore. A Villa La Certosa, durante
la cena per il compleanno della figlia, il premier è sbottato: «Ora basta, quello
del rispetto della privacy è un tema sempre più urgente che dobbiamo
risolvere». Tra i presenti pare che sia calato il gelo. Qualcuno ha immaginato un
licenziamento in tronco del fido Signorini, l'uomo che in pieno caso
D'Addario aveva osato intervistare il capo del governo ponendogli a muso duro una
serie di domande scomode. Roba del tipo: «Come convive il Berlusconi
nonno con il Berlusconi superman?»; «Bisogno di vacanze? Dove andrà questa estate?»;
«Qual'è il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi?»; «E il primo
pensiero della giornata?». Altri ospiti sono invece arrivati a ipotizzare una
chiusura di "Chi" e delle numerose trasmissioni di gossip in onda sui canali
del biscione, a partire da Studio Aperto, il tg diretto da Mario Giordano.

Poi, fortunatamente, Berlusconi ha chiarito il suo pensiero. Signorini e Giordano
possono stare tranquilli. Il premier non ce l'aveva con loro, ma con
quattro fotoreporter bloccati all'esterno della villa dai carabinieri. «Pensate,
tutti voi siete stati fotografati. È una cosa intollerabile. Dobbiamo
difendere la privacy delle persone, dovunque, soprattutto a casa loro», ha spiegato
Berlusconi ad amici e parenti.

Resta però da chiarire chi siano le «persone» che avranno garantita la privacy
(peraltro già oggi tutelata da una serie di severissime norme). Tutti i
cittadini o solo alcuni di essi? La domanda non è provocatoria. Nel 2003, nei mesi
delle polemiche sulle leggi ad personam, Berlusconi aveva detto: «In
una democrazia liberale chi governa per volontà sovrana degli elettori è giudicato,
quando è in carica e dirige gli affari di Stato, solo dai suoi pari,
gli eletti dal popolo». Un concetto estratto in fotocopia dalla Magna Charta di
Giovanni Senzaterra che all'articolo 21 recita: «I conti e i baroni non
siano multati se non dai loro pari». Era il 1215. Le macchine fotografiche non erano
state ancora inventate. Altrimenti Giovanni Senzaterra avrebbe certamente
pensato anche a quelle.
15 agosto 2009 0:00 - Non avete fatto lavorare in
[ 13 agosto 2009 ] Economia ecologica


Germania e Francia (con un po' di green) fuori dalla crisi. L'Italia arranca


LIVORNO. Si potrà brindare oggi in Francia e in Germania per l'annunciata fine della fase di recessione economica. In Germania anche perché sembra ormai definitivo l'accordo per l'acquisizione di Opel da parte della neozelandese Magna. Il Pil tedesco e quello francese sono cresciuti dello 0,3% nel secondo trimestre rispetto ai primi tre mesi dell'anno, mettendo fine alla più grave recessione del paese dalla seconda guerra mondiale. In anticipo rispetto alle previsioni più rosee della maggior parte degli analisti che vedevano possibile una svolta al 2010 e di quelle che stimavano nei due paesi una contrazione trimestrale dello 0,3%.

La Germania nel primo trimestre dell'anno aveva registrato una contrazione del 3,5% a chiudere quattro trimestri di calo, mentre l'economia francese aveva subìto una contrazione dell'1,3%. «Il dato è molto sorprendente - ha dichiarato il ministro dell'Economia francese Christine Lagarde, lei stessa incredula. - Dopo quattro trimestri negativi la Francia alla fine sta venendo fuori dal rosso».

La situazione sembra meno plumbea anche nel resto dell'eurozona dove il Pil è sceso solo dello 0,1% nel secondo trimestre (dopo un calo del 2,5% nel primo) e dello 0,3% nell'Ue a ventisette (era del -2,4% nel trimestre precedente).

Dati che mostrano, secondo il portavoce della Commissione Thon Van Lierop , una «situazione molto migliore di quanto previsto in primavera». «Il Pil continua a scendere» ha sottolineato il portavoce aggiungendo tuttavia che «la fase di contrazione netta sembra essere alle nostre spalle» e dimostra che «le ambiziose azioni intraprese dall'Unione europea per contrastare la crisi hanno avuto effetto».

Ma che dimostra anche che i paesi che maggiormente hanno investito per uscire dalla crisi e lo hanno fatto con misure in attacco anziché in difesa, come appunto Francia e Germania, sono le prime a vedere la svolta. E a parte loro, e a parte Grecia e Portogallo, anch'essi in ripresa, altri paesi dell'area continuano a registrare dati negativi. Nel secondo trimestre l'economia italiana ha visto una contrazione dello 0,5%, Austria e Belgio dello 0,4%, l'Olanda dello 0,9%.

L'Italia arranca quindi, e accresce il proprio divario con paesi quali Francia e Germania, nonostante i moniti all'ottimismo da parte del premier e i tentativi di minimizzare del ministro Tremonti, per celare una realtà che forse solo loro non vogliono ammettere, dato che il paese l'avverte eccome.

Segno di quanto molti analisti economici evidenziano da ormai un anno, ovvero la totale assenza di vere misure anticrisi e dell'avvio di politiche anticicliche che sapessero cogliere l'opportunità della crisi per avviare una politica economica e industriale in direzione opposta a quella sino ad ora seguita. Sia Francia che Germania, i cui governi hanno impegnato risorse ben superiori a quanto fatto dall'Italia e che soprattutto hanno cominciato ad orientare questi incentivi verso uno sviluppo che se non è ancora la strada della green economy è quanto di più somigliante sia stato fatto sino ad ora, vedono la luce alla fine del tunnel. Noi ci siamo ancora dentro in pieno.


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