Concordo, spesso la maggioranza parla con i genitali -maschi
e femmine- perché hanno il cervello in default ed è
inutile parlare con chi ha il cervello marcio. Questo è il
quadro e si deve fare i conti con la realtà.
Il pentolone del malaffare era scoperto -senza coperchio- da
decenni ma nessuno ha mai manifestato l'intenzione di
volerlo spegnere, hanno messo a tacere certe questioni
gravi, hanno lasciato il pentolone in ebollizione per rubare
piu soldi possibile in mezzo al caos e aspettando la fine
cioè il default economico finanziario. Opera di criminali
di stato.
20 ottobre 2009 16:29 - Salatino Vito Enzo
Cara Lucillafiaccola,
tu dichiari che la maggior parte degli esseri umani comunica
con un(i) genitale(i), e fin lì potrei anche darti
ragione.
Che gli esseri umani facciano finta di ragionare sempre con
il(i) genitale(i), sono disposto a farti passare anche
questa.
Ma che adesso gli esseri umani discutano pure con i
genitali, dal momento che discutere presuppone (a differenza
dei due casi precedenti) l'uso della parola, mi sembra
veramente troppo.
Per lo meno, io personalmente non sono ancora riuscito a
tanto, e tu ?
Per favore, per essere un pò più pratici, non potresti
fare qualche esempio di uso proprio o improprio dei genitali
in riferimento agli argomenti toccati in questa discussione
?
Salatino
P.S:
Per favore, non puoi rispondere qualcosa anche su quanto ti
ho chiesto, in riferimento all'uso del cervello (o dei
genitali) nei confronti della RAI e di Mediaset ?
17 ottobre 2009 18:00 - lucillafiaccola1796
Purtroppo il cervello non si accende a comando, sempre che
si abbia la percezione di volerlo accendere.... la maggior
parte delgli animali u.mani [la famosa maggioranza de.mente]
non sa neanche di possedere un cervello ma solo un genitale
col quale comunica e discute e fa finta di
ragionare...magari ha anche delle risposte del caxxo...! La
maggioranza [[non 50% + 1...molti molti di più facciamo il
666 per mille [numero del cavolo secondo i religiosi...]]il
cervello lo tiene dormiente.... perché non dia fastigio al
suo spirito vassallo valvassore valvassino! Quindi lasciamo
ogni speranza oh noi che siamo...qui!!! A meno che....
17 ottobre 2009 10:37 - Lusnam
A distanza di 1 settimana dal disastro di Messina, ecco che
arriva il "buon Governo",
Repubblica 17 Ottobre 2009
Sardegna, torna il cemento sulle coste
Il consiglio regionale annulla i vincoli: si potrà
edificare a meno di
300 metri dal mare
Gli aumenti di cubature potranno riguardare i fabbricati a
uso residenziale
PIERGIORGIO PINNA CAGLIARI - Via libera a nuove colate di
cemento sui litorali sardi.
Sotto attacco la fascia di 300 metri dal mare. Almeno per
possibili
ampliamenti di alberghi, residence e strutture turistiche
(sino al 25%
delle volumetrie esistenti). Secondo il centrosinistra e
gli
ambientalisti, l'inversione di tendenza rappresenta un
primo, durissimo
colpo alla legge salvacoste varata nel 2004 dall'ex
governatore Renato
Soru. A dare il disco verde è stato il consiglio regionale.
Il testo
sull'edilizia, che in qualche misura comincia ad attuare il
piano casa
nazionale su scala isolana, è stato approvato ieri mattina:
39 i
favorevoli, 20 i contrari, 1 astenuto. Ha votato sì
l'intero
schieramento di centrodestra che sostiene il presidente,
Ugo
Cappellacci, a suo tempo fortemente voluto da Silvio
Berlusconi come
candidato alla guida della giunta sarda.
L'iter del provvedimento è stato contrassegnato da un forte
scontro in
aula tra maggioranza e opposizione. La minoranza ha
presentato oltre 400
emendamenti contro quello che ha più volte chiamato
"Progetto cemento".
Il centrosinistra, che nella scorsa legislatura approvò il
Piano
paesaggistico sardo e confermò il vincolo
dell'inedificabilità nei 300
metri dal mare, ha criticato pesantemente le deroghe. Gli
aumenti di
cubatura potranno riguardare solo fabbricati a uso
residenziale. Ma
senza sopraelevazioni. E a condizione che gli ampliamenti
migliorino la
qualità architettonica dell'immobile, secondo quanto
vagliato da una
Commissione regionale ad hoc istituita con l'articolo 7 del
provvedimento.
Sul patrimonio delle costruzioni in aree urbane gli indici
massimi di
edificabilità potranno essere superati fino al 20%. Ma
solamente nel
caso di fabbricati per uso residenziale uni-bifamiliare. Con
una
premialità fino al 30% di fronte a miglioramenti per il
risparmio
energetico. Gli incrementi potranno interessare anche le
zone agricole.
Per i centri storici dell'isola saranno invece subordinati a
delibera da
parte dei consigli comunali. Previsto infine il recupero a
fini
abitativi di sottotetti e seminterrati, tranne in aree a
rischio
idrogeologico.
"Profonda soddisfazione" viene espressa dal capogruppo del
Pdl, Mario
Diana. Mentre secondo Ance e Confindustria sarde è
"un'opportunità per
la ripresa dell'economia dell'isola". "è iniziata
l'operazione verità:
che la nostra legge sia un Piano cemento è una menzogna,
semmai i
cementificatori erano gli esponenti della precedente
giunta": così Ugo
Cappellacci, che ieri sera ha rimandato al mittente le
accuse di
"deregulation selvaggia". "è una legge semplicemente
vergognosa - ha
invece commentato senza mezzi termini l'ecologista Stefano
Deliperi,
presidente sardo del Gruppo d'intervento giuridico - Riapre
le coste al
cemento selvaggio. Minaccia l'ambiente. Crea pericoli in
zone dove già
si sono verificate calamità "innaturali". Come a Capoterra,
vicino a
Cagliari, quando sono morte sei persone e ci sono stati
danni per decine
di milioni. Presenteremo perciò ricorso: le nuove
disposizioni hanno
profili d'incostituzionalità perchè violano il codice del
paesaggio".
15 ottobre 2009 21:14 - Salatino Vito Enzo
Cetraro: rimuovere il relitto della nave a 500 mt di
profondità con relative scorie radioattive.
Mi sembra che, ancorchè i sindaci calabresi in linea di
principio abbiano ragione di chiedere la rimozione della
nave con annessi e connesi sommersa a 500 mt di profondità,
in realtà chiedano al governo di fare un miracolo che
sicuramente non è capace di fare, in alcun modo, per
insipienza, incompetenza, incapacità cronica e mancanza di
mezzi, strumenti e tecnici adeguati alla necessità. Forse
l'unica capace di un simile miracolo probabilmente è la
ndrangheta, visto che è stata così capace, solerte,
organizzata, silenziosa, invisibile, inafferrabile, dotata
di tutti i mezzi che la tecnologia navale dispone e che è
riuscita a seppellire in fondo la mare non una a 500 mt ma,
pare, ben tre navi di cui due addirittura 4000 mt di
profondità in fosse oceaniche calabresi sconosciute a
tutti, ma note agli scienziati esperti in oceanografia della
ndrangheta ! Anzi, si potrebbe proporre di attivare tutti
gli adepti noti della ndrangheta e sottoporli ad un corso
accelerato di sommozzatori subacquei, e allora sì, dato il
numero rilevantissimo di futuri sub ex-mafiosi resistenti a
50 ate di pressione, piazzandone uno ogni 50 cm del
perimetro della nave sommersa, coordinando gli sforzi,
riuscirebbero a portare in superficie il relitto con
relative scorie radioattive e cadaveri contenuti.
Secondo me, cara grazia se la magistratura comincerà
seriamente ad affrontare il problema, che il governo non è
in alcun modo in grado di risolvere, e studiare, coordinare,
trovare i mezzi e gli esperti e imporre una soluzione
tecnica adeguata alle necessità e realtà delle cose, (e
nel contempo pescare i mafiosi responsabili e costrigerli ad
immergersi sul fondo per fare misure e rilievi opportuni,
adeguatamente coordinati da chi di dovere, e senza tutela di
forze dell'ordine !)
Salatino
14 ottobre 2009 17:11 - Lusnam
La tutela della Salute del Governo....
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/203116
NAVE VELENI: SINDACI TIRRENO COSENTINO DIFFIDANO GOVERNO A
RIMUOVERE RELITTO
Cosenza, 14 ott. - (Adnkronos) - I sindaci del Tirreno
cosentino diffidano il Governo a rimuovere il relitto al
largo di Cetraro. Lo hanno scritto in un documento al
termine di una riunione che ha deciso la data di martedi' 20
ottobre per una manifestazione alle 14 in Piazza Colonna a
Roma. ''Saremo presenti con le fasce tricolori''
annunciano.
''I cittadini di questo territorio non possono aspettare
oltre; non possono tollerare ulteriori ritardi o ambiguita'
dalle istituzioni governative; non possono, come avvenuto in
passato, essere abbandonati al proprio destino. E'
necessario che il Governo intervenga con la massima urgenza,
cosi' come e' intervenuto in situazioni analoghe, affinche'
quella della 'nave dei veleni' diventi una priorita'
nazionale, una vicenda non solo calabrese ma che riguarda i
cittadini italiani tutti'' scrivono i sindaci che hanno
istituito un comitato permanente.
La lettera e' stata inviata anche ai deputati e senatori
calabresi di tutti gli schieramenti affinche' un loro
''intervento tempestivo, unitario e deciso'' possa spingere
il Governo a dichiarare lo stato d'emergenza e ''attuare le
necessarie azioni a tutela della salute pubblica e
dell'economia''.
14 ottobre 2009 11:14 - fausto3260
Mi spiace, avevo votato sul referendum per il nucleare, ma
continuate ad affermare fatti non veri. Andate a rileggervi
i quesiti su cui si era votato. Erano solo quesiti di natura
amministrativa, nessuna domanda nucleare si o nucleare no.
Gli effetti di tale consultazione sono scaduti (dopo 5 anni)
quindi fate riferimento a qualcosa che non più nessun
valore giuridico. Tutta da dimostrare l'affermazione che se
si rivotasse oggi ( con un questito chiaro : nucleare si o
no...) vincerebbero i no. Tutte le grandi nazioni che ci
circondano Francia, germania, spagna, ...svizzera hanno
centrali nucleari...siamo intelligenti solo noi..o forse no?
14 ottobre 2009 3:15 - Lusnam
Il Nucleare Francese.... figuriamoci quello Italiano....
13 ottobre 2009 ] Energia | Rifiuti e bonifiche
Altro scandalo del nucleare francese: scorie nucleari
scaricate all’aperto in Siberia
LIVORNO. In Francia è scoppiato l'ennesimo scandalo
nucleare. Oggi il segretario di Stato all'ecologia francese,
Chantale Jouanno, si è detta favorevole all'apertura di
un'inchiesta interna del colosso energetico Electricité de
France (Edf) sullo stoccaggio di scorie nucleari francesi in
Siberia, però «si rifiuta di trarre conclusioni
affrettate». Poi ha aggiunto: «Ma a partire dal momento
nel quale ci sarà un dubbio, è normale che l'opinione
pubblica possa essere informata» e ,quasi a scaricare la
patata bollente, ha ricordato che la questione nucleare
riguarda il ministro dell'ecologia e dell'energia Jean-Louis
Borloo, cioè il suo collega e "capo" nel governo
francese.
Un modo molto imbarazzato ed imbarazzante di affrontare la
nuova tegola caduta sul nucleare "sicuro" francese dopo che
l'inchiesta - "Déchets: le cauchemar du nucléaire" ,
apparsa sulla rete televisiva Arte e poi ripresa con grande
rilievo ieri dal quotidiano Liberation la quale ha svelato
che il 13% delle scorie radioattive francesi sarebbero
attualmente stoccate nel complesso atomico russo di Tomsk-7,
in Siberia e che ogni anno 108 tonnellate di uranio
impoverito provenienti dalle centrali atomiche francesi
verrebbero spedite in Russia e scaricate a cielo aperto.
Fortissimo l'imbarazzo di Edf che ha affermato che «I
rifiuti radioattivi prodotti dal trattamento dei
combustibili restano in Francia dove sono custoditi in
depositi in tutta sicurezza nel sito di La Hague». Eppure
le immagini dell'inchiesta condotta dai giornalisti di
Liberation Eric Guéret e Laure Noualhat mostrano in maniera
inequivocabile e dettagliata contenitori con combustibile
nucleare usato stoccati accanto ad una ferrovia in Siberia
senza nessuna precauzione.
Infatti, alle assicurazioni del colosso nucleare in Francia
non crede quasi nessuno, ad iniziare Réseau "Sortir du
nucléaire": «Mentre il ministro dell'ecologia Chantal
Jouanno si contenta di chiedere "un'inchiesta", con
l'obiettivo evidente di guadagnare tempo perché l'affaire
sparisca dall'attualità - dicono gli ambientalisti -
Réseau "Sortir du nucléaire" chiede il ritorno in Francia
delle scorie radioattive francesi abbandonate da Edf in
Russia. In effetti, è ingiustificabile che l'industria
nucleare francese si sbarazzi all'estero dei suoi rifiuti
radioattivi. L'argomentazione ingannevole di Edf che
pretende che non si tratti di scorie ma di "materiabile
valorizzabile", non può essere posta: non è proprio più
giustificabile lasciare in Russia sia "materiali
valorizzabili" che rifiuti. Bisogna che la Francia nucleare
si assuma le conseguenze delle sue attività e ne renda
finalmente conto davanti all'opinione pubblica. I cittadini
francesi devono in questa occasione prendere coscienza
dell'accumulazione drammatica di diverse categorie di
rifiuti e residui radioattivi prodotti dall'industria
nucleare e dell'assenza di soluzioni per queste scorie. Il
rimpatrio in Francia delle scorie radioattive spedite in
Russia obbligherà le autorità francesi a tentare di
trovare un sito di stoccaggio... sapendo che è più
difficile trovare un sito del genere in Francia che in fondo
alla Siberia. Questo permetterà di ricordare che, malgrado
le manovre indegne, lo Stato francese no riesce, da molti
mesi, ad imporre la realizzazione di un sito di interramento
delle scorie radioattive: i tentativi fatti nell'Aube
all'inizio del 2009 sono stati respinti dalle popolazioni
locali e dalle associazioni antinucleari».
Gli ambientalisti francesi fanno la lista di altre scorie
che la Francia ha nascosto in altri Paesi come gli
"sterili", vere montagne di residui dell'estrazione di
uranio abbandonati a cielo aperto in Niger da Areva. La
scoperta della discarica nucleare francese in Russia mette
fortemente in dubbio quel che Edf ed Areva propagandano con
una massiccia campagna sui media: «Il 96% delle scorie
nucleari francesi sono riciclate», per "Sortir du
nucléaire" «Si tratta chiaramente di una campagna di
disinformazione che gli conviene rettificare».
mmz
12 ottobre 2009 19:22 - Vincenzo
grazie dell'annotazione. La fretta di pubblicare stamane
(eravamo in ritardo) ci ha fatto perdere un po' di qualita'
che, ora, crediamo di aver recuperato. Grazie di nuovo
V.Donvito
12 ottobre 2009 17:13 - Salatino Vito Enzo
Per chi pubblica testi e commenti.
Il contenuto dell'articolo è assolutamente condivisibile.
La forma italiana lascia invece molto a desiderare, in
particolare la confusione evidente tra il congiuntivo e il
condizionale, che è un errore che dà molto fastidio a chi
legge e che gli fa venire la voglia di smettere subito.
Ma chi pubblica l'articolo non può dargli una lettura
preliminare e correggere le sviste, che possono capitare
alle volte per fretta o disattenzione ?
Saluti,
senza offesa per nessuno, perchè errare è umano e non è
una colpa, se si rimedia alla occasione successiva.