Sarà meglio che Gesù, essendo Palestinese, non si rechi in
israele... adesso lì altro che croce... prima lo
sbatterebbero al "muro" e poi se lo cuocerebbero al fosforo
bianco!
Avvisatelo di farsi i .... suoi!
13 gennaio 2010 9:25 - ernesto4566
Ho letto molti commenti sulla religione e la laicità. A
tutti coloro che conn il loro scritti lasciano intendere di
conoscere beneil temapropongo: A quale vi rifette. Io
conosco quello dei vangeli: Non andate ai Gentili, non
entrate in nessuna città de' Samatitani. Io non sono
mandato se non alle pecore perdute della Casa d'Israele.
(Capire che cosa significhi per casa DiIsraele) La dobba
1 gennaio 2010 20:00 - lucillafiaccola1796
A proposito di Laicismo... Ho trovato questo...
SPIRITUALITÀ LAICA – Taoismo, una religione senza Dio…
Poems and Reflections Paolo D'Arpini 29 dicembre 2009 La
Spiritualità Laica non è un termine “inventato” (come
qualche suo detrattore afferma). In verità la Spiritualità
Laica è la prima forma di riconoscimento spirituale
nell’uomo, che affonda le sue radici nello psichismo
naturalistico, nell’intuizione analogica, nelle
espressioni sacre della coscienza prima dell’avvento di
ogni religione.
Naturalmente è possibile individuare in alcune pseudo
religioni del passato questa “spiritualità naturale”
priva di dogmi, di libri sacri e di preghiere. Il padre
riconosciuto di questa “filosofia di vita” fu Lao Tse.
Cominciamo con il dire che nel pensiero di Lao Tse troviamo
quella condanna dell’orgoglio
[IL SAGGIO NON COMPETE DICE IL NOSTRO MAESTRO PERCHÉ
NESSUNO PUÒ COMPETERE CO LUI[NON ...ACCETTA LA
COMPETIZIONE] NOTA AGGIUNTA DI LF e del raggiungimento,
fondamentale in ogni spiritualità laica. Sullo stesso
filone si pone anche il pensiero di Nisargadatta Maharaj,
saggio laico advaita... Anche nel proto-cristianesimo si
può avvertire un tale intendere, ad esempio nelle parole
riferite a Gesù: “Tutto ciò che è eccelso fra gli
uomini è abominazione dinanzi a Dio”. L’orgoglio,
questa follia di grandezza ascritta all’individuo, è
semplicemente un’illusione dell’uomo… poiché di
fronte al Tao ogni grandezza umana è da considerarsi
nient’altro che vana. E qui si comprende anche la causa
sottile della differenza ideologica tra Confucianesimo e
Taoismo, ma di questo argomento magari parleremo in una
prossima occasione. Nei detti di Lao Tse spesso e spesso
ritroviamo la disapprovazione dell’orgoglio e del criterio
di raggiungimento personale e ciò in virtù della legge di
concatenazione dei contrari, l’alternanza dello Yang e
dello Yin che è la manifestazione cinetica del Tao. Infatti
allorché la forza Yang, attiva, trova il suo culmine
automaticamente è sospinta verso il suo contrario Yin,
passivo.
La punizione per l’orgoglio è quindi in Lao Tse una sorta
di legge naturale.
“Un gran vento -egli dice- non può durare più dello
spazio di un mattino. Una bufera cessa col giorno.
L’armata gloriosa non vincerà in eterno. L’albero
elevato sarà abbattuto”
Egli spiega nel Tao Te King come l’orgoglio stesso sia il
presagio della caduta: “Colui che si alza sulla punta dei
piedi non sta ritto. Colui che marcia a passi gloriosi non
farà un lungo cammino.
Colui che si esibisce non brilla. Colui che si esalta è
senza onore. Colui che si prevale del suo talento è senza
merito. Colui che fa pompa dei suoi successi non vi si
mantiene.
Questi sono per il Tao eccessi di nutrimento e umori
superflui. Tutto ciò che è sotto il Cielo ne prende
nausea. E l’uomo del Tao non rivolge loro nemmeno uno
sguardo!” Questa legge fondamentale non impedisce però a
Lao Tse di mantenere un atteggiamento equanime e corretto
nei confronti delle cosiddette “vie del mondo”. “La
via del Cielo –egli dice- toglie all’eccedente per
compensare il mancante ma la via degli uomini meschini
toglie all’indigente per aumentare il ricco”.
La via del Cielo, dirà successivamente Lie Tseu (un altro
taoista), è la via dell’umiltà e la via degli uomini
meschini è quella dell’arroganza. Simile concetto viene
espresso nel Libro dei Proverbi, annunciando la caduta di
Babilonia: “L’arroganza precede la rovina e l’orgoglio
precede la caduta”.
Ma la disistima per l’orgoglio e la considerazione per
l’umiltà non esauriscono la “dottrina” taoista.
Lao Tse considera il Tao una sorta di Madre che genera,
nutre e protegge tutti gli esseri dell’universo. Ma è
difficile affermare se il Tao “è” o “non è”.
Nella metafisica del Tao la kenosi originaria è priva di
ogni sostanziale processo, forma o sostanza. Ne consegue
che agli occhi del nostro pensiero determinista la
“pienezza” del Tao appare simile al “vuoto”. Il Tao
è visto come un abisso senza fondo e ciò non dimeno esso
dà origine a tutte le cose, un vortice caotico da cui sorge
ogni armonia. Quindi se il vero Tao al nostro percepire
determinista appare come un nulla, che per noi
corrisponde alla corsa verso il vuoto del sé, esso
contemporaneamente segna il ritorno beato nella matrice
silenziosa, che attira e proietta l’esperienza del
pensiero empirico e poi lo riassorbe nel nulla da cui
proviene. Questa kenosi del Tao procede per sua propria
natura e non presuppone alcuna volontà creatrice o
distruttrice.
E da qui si comprende la non valutazione taoista per un
D’io personale.
10 dicembre 2009 19:53 - lucillafiaccola1796
Si sa per certo che LAICO vuol dire NON PRETE... Che centra
l'ateismo?
Uno Stato non prega... quindi.... mai visto la Nazione
Francia a messa? Mai visto la Turchia Nazione nella Moschea?
Ci sono stati teocratici come gli israele1 e usa\israele2
che sono appunto teocratici: stato ebraico si definiscono i
primi! In god we trust hanno scritto i secondo sui
dollarucci.ucci.ucci.
10 novembre 2009 20:18 - IVAN.
.
Qualcuno contesta che l'ADUC dia spazio a commenti
"acrimonici".
Bene, allora vorrei ricordare che la questione non è
"rimuovere o no il Crocefisso", bensì abrogare una legge
che lo IMPONE IN DEFAULT.
Chi ha capito qualcosa di differente deve essersi bevuto
SENZA RIFLETTERE le distorsioni dei media;
allora, invece di mettersi a criticare l'ospitalità di un
forum dove si danno informazioni CORRETTE, dovrebbe
prendersi prima il disturbo di chiedersi PERCHÈ sui media
nazionali vengono riportate disinvoltamente distorsioni
tendenziose dei fatti - e senza che NESSUNO se ne assuma la
responsabilità.
Così la prossima volta eviterà di fare figuracce da
IPOCRITA, quando scrive «...evidenziando la stupidità di
chi parla senza conoscere il senso delle cose».
.
10 novembre 2009 14:35 - sergio2
Qualche commento sui diversi… commenti.
A Gianni, Pine_tree, Lucilla rispondo che a me basta che sia
eliminata l’imposizione.
Il crocifisso ci può anche stare, ma se solo uno chiede che
sia rimosso deve essere rimosso.
Lucilla, lo Stato non può essere ateo, posizione che
appartiene solo all’individuo, lo Stato è (o dovrebbe
essere) “laico” nel senso di equidistante da ogni
religione.
A Ester, una sommessa riflessione. Poiché nessuno si è
curato, in tutti questi anni, di qualificare la presenza del
crocifisso con motivazioni che non fossero di attenzione per
la fede della maggioranza della popolazione, non è che in
gioco c’è, come sempre, un uso strumentale dell’evento
per ingraziarsi le gerarchie cattoliche?
A Puccio3569
Sì, l’esercizio di un diritto individuale non risponde
alle logiche maggioritarie. Questo per la nostra
Costituzione e le numerose sentenze in proposito.
"L’atteggiamento dello Stato non può che essere di
equidistanza e imparzialità" nei confronti di ogni fede,
"senza che assumano rilevanza alcuna il dato quantitativo
dell’adesione più o meno diffusa a questa o a quella
confessione religiosa (sentenze nn. 925 del 1988, 440 del
1995 e 329 del 1997)" (così Corte cost., 20 novembre 2000,
n. 508).
Ancora:
“(allo Stato) spetta soltanto il compito di garantire le
condizioni che favoriscano l’espansione della libertà di
tutti e, in questo ambito, della libertà di religione"
(Corte cost., 8 ottobre 1996, n. 334); mentre "valutazioni
ed apprezzamenti legislativi differenziati e
differenziatori" tra le diverse fedi, con diverse intensità
di tutela, verrebbero ad incidere sulla pari dignità della
persona e si porrebbero "in contrasto col principio
costituzionale della laicità o non-confessionalità dello
Stato" (Corte cost., 14 novembre 1997, n. 329).
A Lino5471, giusto.
Infatti, a essere censurata è l’imposizione del
crocifisso e non la sua presenza.
A Faucau, faccio notare che quanto affermi non corrisponde
al vero: l’imposizione del crocifisso, per norma
regolamentare, non è bilanciata dal diritto individuale a
esporre al fianco del crocefisso altri simboli religiosi. Le
sentenze italiane che hanno confermato la presenza del
crocifisso giungono a questa conferma perché affermano che
nella scuola il crocifisso diventa un simbolo dei valori
della laicità repubblicana. Giungono a questa attribuzione
di significato attraverso ragionamenti culturali e
filosofici, rispettabili ma confutabili e contestabili, in
ogni caso ragionamenti senza fondamento giuridico.
Strasburgo afferma che non è desumibile dalle norme che il
crocifisso sia pacificamente percepito come un simbolo della
laicità e poiché è percepito anche solo come simbolo
confessionale la sua presenza imposta è in contrasto con i
diritti individuali.
Riguardo all’esercito di bigotti… stai dimostrando di
esserne un fiero rappresentante. Scalpiti per giungere a
posizioni di comando? Nel caso, auguri.
A Roberto2829 e a Rafone, ricordo che la Corte di
Strasburgo, come qualsiasi Corte, interviene sulle domande
poste dal ricorrente.
Non ha la facoltà di decidere di quali casi occuparsi e
quali no.
Al massimo può decidere sull’inammissibilità di un
ricorso, motivando la decisione.
Se di questa faccenda si sono occupati anche i Tribunali
italiani mi sembra evidente che qualche ragione di
ammissibilità doveva pur esistere. Non credete?
A Giacob, mancherebbe, con rispetto per le tagliatelle.
La corsa a ingraziarsi le gerarchie ecclesiastiche credo sia
la molla che sta facendo scattare tanti politici che si
esibiscono in dichiarazioni ridicole e basate sul nulla o
sulla distorsione dei fatti. Con largo aiuto dei media che
ogni giorno propongono commenti fatti con aria fritta.
5 novembre 2009 19:14 - lucillafiaccola1796
Una volta c'era il detto "libera chiesa in libero stato"
Ora ci si inventa che lo stato non può essere ateo!
Lo stato dovremmo essere NOI e NOI siamo tutti diversi!
Se volete una stato non ateo trasferitevi in massa al Vatic
Ano...
la Terra d'Italia, ovviamente la lasciate QUI!
I nostri AVI l'hanno pagata con la vita, le lotte e le
sofferenze!
FUORI DALLE SCATOLE!
Ed il Crocefisso usatelo Voi... sostituiteVi a gesu cristo,
almeno gli offrite una vacanza... che se la merita!!!!
5 novembre 2009 8:35 - faucau
c'è un esercito di bigotti della religione atea, Bonino in
testa, che confonde continuamente e cocciutamente la
laicità con l'ateismo.
Lo stato italiano è laico, non ateo.
La libertà di insegnamento dei genitori non si garantisce
impedendo agli altri genitori ... libertà di insegnamento.
Chi vuole esporre propri simboli ha diritto di farlo. SE gli
altri hanno differenti credi, incluso, l'ateismo, chiedanmo
di esporre anche i loro simboli. Smettano l'intolleranza
pretendendo di sopprimere i simboli degli altri.
L'Itaia è un paese libero e laico, non a confessione atea.
Fausto Carratu'
4 novembre 2009 23:23 - pine_tree
Roberto2829,
19 anni all'estero, é 29 in Italia, entrambi i genitori
sono Italiani.
Per la lingua Italiano ammetto, colpevole non ho fatto molto
per perfezionarla, un po perché lavoro intensamente in
lingua inglese.
Quindi non ho capito dové ho sbagliato interpretazione, ma
probabilmente non ha molto importante, avendo risposto in
reazione alla sola tua frase "occuparsi di problemi
concreti", non ho dato alcun peso al resto del messaggio.
Solo questo mi ha innervosito, sicuramente la mia reazione
era eccessiva, dopo avere lette decine di messaggi in rete
che cercavano di dire con linguaggio colorito che il
crocefisso non da fastidio a nessuno, è un simbolo di xxx
yyyy, che sono cretinate, ci sono cose più importanti,
praticamente erano gli altri chi spiegava agli atei come
dovevamo sentirsi.
Se dobbiamo vedere il crocefisso come se fosse la scelta del
colore di una parete, allora perché si scaldano tanto se
voglio un colore neutro ?, non è una cosa importante,
perché non permettere ad un ebrei di portare il suo simbolo
?.
Mi è comunque piacuto i commenti di molti preti che ho
trovato in rete, mi sembrano i più raggionevoli,
probabilmente perché sono la manovalanza della chiesa in
contatto con la gente, e non guardano l'aspetto business.
Conosci la storia del giudice Tosti ?
4 novembre 2009 21:03 - roberto2829
Caro pine_tree
credo che dovrebbe leggere con più attenzione quanto da me
esternato in precedenza. Ma tant'è , capisco che lei ha una
conoscenza della lingua italiana poco adeguata.
Probabilmente non ha capito il senso del mio intervento.
Tengo a precisare una cosa , e anche qui cerchi di capire,
... amo molto il Cristo "cristico" ma non quello "paolino".
C'è una notevole differenza!
Cordialmente
4 novembre 2009 19:21 - giacob
con tutto il rispetto per le tagliatelle...
4 novembre 2009 19:19 - giacob
Esemplare il commento di "Don Bersani" che non ha fatto
nemmeno in tempo ad insediarsi come nuovo segretario del PD
che già vuole dimostrare tutto il suo afflato e la sua
devozione al Vaticano:
"Penso che un'antica tradizione come quella del crocifisso
non possa essere offensiva per nessuno... in questo delicato
campo il buon senso finisce per essere vittima del
diritto".
Esatto, proprio il buon senso basterebbe e non i furbeschi
sofismi paraclericali, per capire che nessun simbolo
religioso (tantomeno uno così brutale, atroce e
diseducativo) deve essere presente nei luoghi pubblici. Ma
per Bersani prima viene il suo personalissimo “buon senso
delle tagliatelle” e poi il “diritto” della Corte
Europea.
4 novembre 2009 19:01 - pine_tree
Cavolo deve usare il correttore!!!
4 novembre 2009 18:59 - pine_tree
roberto2829 dice:
“Ma vorrei vedere un giorno la corte Eu , occuparsi di
problemi concreti per i propri cittadini.”
Signore roberto, questa frase la trovo molto stupido ed
offensiva, ma sono felice che lei ha la libertà di poterla
esprimere, tante ne abuso anch'io di questa libertà.
Questa corte non ha il compito di occuparsi di problemi
concreti, si occupa di qualunque cause che li viene
sottoposto, anche se si tratta di un problema personale di
un contadino che vuole salvare la sua mucca preferita come
animale domestico, che magari il un ente veterinario
italiano ha ordinato di abbattere.
Quindi il problema non è concreto ?
Un problema che riguarda almeno 10 milioni di Italiani.
10 milioni di italiani sono sciocchi perché non riuscono a
vedere la bellezza e l'amore che rappresenta un pezzo di
legno con un uomo morto.
Potrebbe anche non essere un problema fin qui, cavoli loro,
andranno all'inferno,
ma questi 10 milioni di Italiani devono averlo essere
esposto obbligatoriamente per legge in ogni aula di ogni
scuola per la gloria di ogni loro figli, in ogni luoghi
statali,
perché se sono poveri ignoranti, genitori indegni, non
capace di capire l'alto valore morale, c'è sempre l'amata
chiesa che porge la mano e viene in nostra salvezza.
Se è una cosa da poco, niente di concreto, come scegliere
il colore delle parete, perché vi scaldate tanto ?
La religione o la fede, non è una scelta di caffè, un
autore preferito, una partito politico, la squadra di
calcio, tutte cose che possiamo cambiare in un attimo senza
problemi alcuna.
Più andata avanti in questo modo, è più persone
passeranno dal ateismo al anti-teismo.
4 novembre 2009 18:25 - Rafone
Mi sento in leggera sintonia con quanto scritto da Roberto
2829. La problematica ha senz'altro un suo rilievo, ma
l'attenzione che ad essa viene dedicata mi pare senz'altro
eccessiva. Oggi almeno un quotidiano di enorme rilevanza
nazionale le dedicava grossi titoloni in prima pagina. Credo
che anch'io non avrei portato la questione all'attenzione
della Corte Europea. Ritengo che siano altri gli argomenti
che in questo momento meritino maggiore evidenza
4 novembre 2009 17:52 - lucillafiaccola1796
Ale prossime elezioni voto direttamente per il Pastore
Tedesco alla faccia di tutti i Parlamengnaccia taliani col
in testa il loro degno Reuccio Sciabolotta dal pennacchio
finto!
4 novembre 2009 17:42 - roberto2829
Mi sorge un dubbio: perchè si persegue una causa fino alla
corte europea per una cosa del genere? Quanto sarà costato
alla gentile signora finlandese? Perchè a me, misero
mortale, l'avvocato mi ha scoraggiato in tutti i modi di
portare fino alla corte europea la RAI , novello tribunale
dell'inquisizione; responsabile di una persecuzione continua
e reiterata contro un povero cittadino che ha la sola colpa
di non volere il tv dentro la propria casa? C'è qualche
cosa che non quadra, mi dispiace per i vari atei, non
credenti, miscredenti, ecc.Ma vorrei vedere un giorno la
corte Eu , occuparsi di problemi concreti per i propri
cittadini.
4 novembre 2009 15:44 - pine_tree
faucau,
Non c'è alcuna libertà di esporre i propri simboli, su
quale pianeta vivi?
Tosti un giudice Italiano e stato preso a calci su questo
argomento, e nessuno si è sentito il dovere di chiedere
scusa.
La parola Laica, ha troppe sfumature, ma quello che lo stato
italiano (noi tutti) ha voluto è ben chiaro, perché lo
ribadisce in altre articoli di legge, purtroppo ci sono
alcuni contraddittoria (il concordato).
Ma lo stato non può essere ateo, per il semplice fatto che
l'Ateimo definisce una sola questione, il non credere
nell'esistenza in un dio.
La questione di libertà di espressione politica e religiosa
non può essere giocata in modo cosi sporca con i nostri
bambini, dove un legge impone di sbattere i crocefisso in
faccia a tutti e spacciarla come:
######
Il crocifisso non va rimosso dalle aule scolastiche - ha
sottolineato l' alta corte amministrativa - perché ha "una
funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla
religione professata dagli alunni"; non è, dunque, né una
"suppellettile", né solo "un oggetto di culto", ma un
simbolo "idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori
civili" - tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione
della persona, affermazione dei suoi diritti, riguardo alla
sua libertà, autonomia della coscienza morale nei confronti
dell" autorità, solidarietà umana, rifiuto di ogni
discriminazione - che hanno un'origine religiosa, ma "che
sono poi i valori che delineano la laicità nell'attuale
ordinamento dello Stato".
######
Qualcuno mi può spiegare come questo possa essere un
simbolo altamente educativa a prescindere dalla religione
professata dagli alunni ?
Considerando che come minimo li deve spiegare qualcosa
altrimenti risulta solo un uomo morto su una croce, ed
averla sotto gli occhi tutti i giorni a fianco della lavagna
non mi sembra educativo.
Nel limite del vocabolario di un bambino, cosa capirà alla
fine ?
E cosa vorresti spiegare ad un ateo o un musulmano italiano
?
Dei stranieri non me ne frega niente in questo momento, sono
stanco di vedere ogni piccola battaglia finire su una
questione “se non ti piace le “nostre” usanze torna a
casa tua”
4 novembre 2009 13:01 - faucau
c'è un esercito di bigotti, Bonino in testa, che confonde
continuamente e cocciutamente la laicità con l'ateismo.
Lo stato italiano è laico, non ateo.
La libertà di insegnamento dei genitori non si garantisce
impedendo agli altri genitori ... libertà di insegnamento.
Chi vuole esporre propri simboli ha diritto di farlo. Non ha
diritto di sopprimere i simboli degli altri.
L'Itaia è un paese libero e laico. Non è una parrocchia
sopravvissuta della defunta Urss.
Fausto Carratu'
4 novembre 2009 10:44 - lino5471
Premesso che lo stato italiano, pur avendo al pari di altri
una forte connotazione di stampo cristiano cattolico è
comunque lo stato di tutti gli italiani, atei compres e non
una colonia del vaticano, farei notare quanto segue:
Ogni persona ha diritto di usare i propri simboli
identificativi di appartenenza, siano essi religiosi,
culturali o che dir si voglia, è però rilevante che lo
faccia nelle apposite sedi.
Cosa penseremmo se vedessimo un simbolo qualunque in un
posto qualunque? Che disarmonica sensazione avremmo nel
vedere una bandiera di una squadra di calcio o di un partito
politico sventolare in una chiesa...Quindi...un pò più di
calma e serenità nel mettere ordine tra gli oggetti
dell'anima non può far che bene.
4 novembre 2009 7:36 - Vincenzo
x puccio3569
l'Aduc ospita anche il suo commento e non e' certo
l'associazione che sceglie se inserire o meno un commento.
Non giustifichi la sua bramosia di emarginazione dell'altro
e la sua necessita' di adorazione religiosa con la liberta'
di opinione e di espressione. E si vergogni per questa
fesseria che ha scritto e che ovviamente e' puntualmente
riportata nei commenti.
4 novembre 2009 1:17 - puccio3569
Leggendo i commenti pervenuti ,mi complimento con Aduc per
aver ospitato e valorizzato l'acrimonia di pochi elementi,
dediti all'offesa ed all'insulto di molti italiani e
credenti .Giustificando così divisioni ed avversioni che
non eliminano il conflitto ,ma lo aumentano.Ed evidenziando
la stupidità di chi parla di altri senza conoscere il senso
delle cose.Rilevo nella notizia che la "italianità" della
signora finlandese sia considerazione ridicola nella
sostanza ;che la libertà di due alunni soverchia la
libertà degli altri alunni (certo più di due );che il
risarcimento per danni morali rinnega la dignità e
moralità degli altri ; che il giudizio della Corte europea
dimostra ancora una volta l'anima burocratica e non popolare
di simile istituzione .
3 novembre 2009 21:10 - Ester
Trovo questo attaccamento all'oggetto, perché di un oggetto
si tratta, quasi blasfemo.
Non credo che sia solo per danaro, sicuramente è per non
allentare la presa sul potere.
Gesù Cristo era un ebreo e mai avrebbe accettato la
raffigurazione materiale di Dio. Anche i primi cristiani, se
non sbaglio, rifiutavano ogni rappresentazione visibile del
divino scatenando una lotta iconoclasta, madre di tutte le
guerre religiose.
Che paura hanno questi cosiddetti cristiani? Che la gente,
materialista e primitiva, se non vede, non tocca, non crede
(e non si sotomette)? Gente di poca (o niente) fede! E'
così scarsa la loro fiducia nel messaggio cristiano?
3 novembre 2009 19:39 - Gianni
Vorrei che la sentenza fosse messa in pratica, ma non solo
nelle scuole, ma da tutti quei luoghi che non siano dedicati
al culto, comprese le cime dei monti deturpate dall'orrido
simbolo.
Chi vuole adorare il feticcio vada in chiesa o ne acquisti
qualche decina da sparpagliare negli ambienti di casa.
Gianni
3 novembre 2009 18:22 - lucillafiaccola1796
Questi vorrebbero imporre la loro religione sado masochista
a tutti!
Se lo mettessero loro il cilicio sul genitale!
Fra l'altro è una cosa vergognosa vedere una persona morta
dopo essere stata torturata infilzata perennemente su una
croce. se gesu cristo non è mai esistito, a persone vere di
carne vera è stato riservato un simile trattamento.
E questi che si dichiarano buoni, altruisti, ecc... tengono
il loro d'io morto su una croce? Loro dicono0 che è
risorto. La sua ultima condizione quindi è da risorto, non
da morto!
ùChiediamoci allora perché mantengono il loro d'io in
questo stato?
Per far soldi!
3 novembre 2009 14:59 - pine_tree
Sarei felicissimo di vedere sparire il crocefisso dalle
scuole.
Sono rimasto scioccato da moltissime risposte dai credenti.
http://notizie.virgilio.it/cronaca/strasburgo_no_ai_crocefis
si.html
Si cerca di convertire il discorso in un conflitto tra
stranieri (islamici) ed Cattolici Italiani, dimenticando che
in Italia ci saranno oltre 10 milioni di Italiani non
credenti o di altra fede.
Si vuole convertire il crocefisso in un simbolo di
tradizione, eppure non si fa veramente niente per mantenere
alcun tradizione, per quale motivo il crocefisso dovrebbe
avere il privileggio.