La S.I.A.E. è una società alquanto disinvolta!
Dal 2006, a mezzo lettere raccomandate con avviso di
ricevimento, denuncio la totale violazione del diritto
d'autore su larga scala.
Vista la "voluta" inefficienza delle sede di Milano ho
scritto, a mezzo posta certificata, alla sede di Roma
indirizzando una precisa e dettagliata denuncia, ai vertici
della stessa SIAE: sono da due anni in attesa di
risposta.
Circa otto mesi fa ho chiesto a [email protected] di comunicarmi
un indirizzo valido al quale poter denunciare quanto già
fatto ai vertici di Milano e Roma ma, siamo al terzo
sollecito, nessuno risponde!
Non è ipotizzabile il reato di omissione di atti d'ufficio?
1 maggio 2010 10:37 - super
Io non lo trovo giusto, anche perchè i diritti d'autore
dovrebbero andare agli eredi, se ci sono ancora e non alla
Sanzogno e meno che meno alla Siae. Mi fermo qui.
28 aprile 2010 22:08 - v.martini
A volte l'ingordigia fa fare dei bei autogol...
Era ora si incominciasse a parlasse un po' anche della
siae... Se arrivano a speculare anche sull'InnoNazionale,
parla da solo.
28 aprile 2010 18:16 - lucillafiaccola1796
Anche Standard & Poor's e come se fosse una casa editrice
[è della McGraw Hill] eppure ARROGANTEMENTE si ARROGA il
diritto di rovinare per schiavizzarne gli abitanti, non i
pladroni, di Grecia e PIIGS vari... solo perché glielo
lasciate fare... JONIES....!
Mettessero pure i diritti d'autore su fratelli di taglia...
chissenestropiccia...!
28 aprile 2010 16:17 - pfui!
Siamo alla frutta.
28 aprile 2010 15:52 - Annapaola Laldi
Bene, Donatella. Aggiungo una considerazione: trattandosi
dell'inno nazionale ritengo che la sua esecuzione, sempre
auspicabile, dovrebbe comunque essere esente da qualunque
tassa o balzello, anche se l'autore fosse vivo e vegeto.
Richiedere il pagamento della tassa Siae mi sembra più che
altro una mossa da Banda Bossotti, che quell'inno ce l'ha
come il fumo negli occhi. O no?