Tempo fa c'era una parodia... non la ricordo bene...
porcelli di talia... li talia è inkazzata... nell'elmo di
scipio ci fa la frittata... dov'è la vittoria? staffà la
cicoria, ché fan dell'aroma frapp'Io la inciuciò...il
resto non rimembro!
16 giugno 2010 20:32 - Sharman*
Oltre a cio' che scrive Vincenzo, con cui concordo, c'è da
dire che l'inno nazionale non l'ha scelto nessuno!
chi ha detto che quello sia l'inno nazionale?
Non è neanche nella Costituzione come il tricolore.
Ci è stato imposto dalle cricche massoniche che hanno fatto
l'Italia.
Mameli frequentava e ammirava gli ambienti massonici,
Mazzini, Garibaldi. I "Fratelli d'Italia" sono probabilmente
i fratelli della Massoneria.
Neanche si ha la certezza che il testo l'abbia scritto il
Mameli, che comunque quando lo scrisse era minorenne o
quasi... E' morto giovanissimo.
Almeno almeno cambiare il testo si potrebbe benissimo senza
dovere piu' cantare stupidaggini come "dov'è la vittoria
che schiava di Roma Iddio la creo'" o "l'elmo di
Scipio".
E che cosa vogliamo fare? invadere l'Africa?
Dai che ci si riprova con la quarta sponda, cosi' magari
rifacciamo la figura dei cioccolattai che pensava ai datteri
quando c'era il petrolio....
16 giugno 2010 18:34 - lucillafiaccola1796
Bada bene, Nevio, che il tri.colore in cui ti vorresti
avvolgere, non sia stato usato, prima di te, dal boss dei
boss o dalla Trota, Suo Figlio...
16 giugno 2010 9:15 - Nevio
Qual'è la persona che afferma dei princìpi e trova il
consenso unanime? Qual'è la cosa che viene giudicata bella
e buona da tutti indistintamente? Nessuna, presumo. Ci sono
però cose e persone che diventano istituzioni, simboli,
piaccia o no. I genitori, l'inno nazionale, per citarne
alcune. Quando si è ragazzi si viene sollecitati a
comportarsi in un certo modo e poi, fuori dalla porta, si fa
tutto il contrario. Quando viene suonato l'inno si storpiano
le parole guardando furtivamente il vicino per sincerarsi
che rida di gusto. I genitori sono retrogadi e rompiscatole,
l'inno è brutto e ridicolo. Salvo trovarsi in situazioni di
pericolo e di difficoltà per correre a chiedere aiuto
proprio ai genitori. Oppure vedere piovere bombe sulla
propria città e i suoi simboli o addirittura sulla propria
casa per cercare lo Stato al fianco del quale schierarsi e
nel quale identificarsi, magari cantando l'inno
nazionale.
E in quei momenti, forse con un tricolore attorno alle
spalle, si prenderebbe a schiaffi colui che ne storpia le
parole. Ci sono cose che si chiamano valori, dalle quali
molti stanno sempre più prendendo le distanze. Ecco allora
che i genitori vengono sollecitati con arroganza ad aiutare
i figli perchè è loro dovere (li hanno messi al mondo e
nessuno glielo ha chiesto!) e l'inno lo si canta a
squarciagola, più o meno correttamente, se l'Italia vince i
mondiali, altrimenti ... Ho fatto il militare tanti anni fa
e non volentieri, come quasi tutti. Tutte le mattine l'inno
accompagnava l'alzabandiera e la sera suonava “il
silenzio” mentre veniva ammainata. Poi sentivo le canzoni
dei Beatles e dei Rolling Stones, di Gianni Morandi e di Bob
Dylan. Oggi, quando sento queste ultime mi diverto e mi
tornanno alla mente tanti momenti del passato ma solo quando
sento l'inno di Mameli mi viene spontaneo alzarmi in piedi.
Chissà perché… comunque non me ne vergogno.