COMMENTI
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11 novembre 2010 10:21 - Clarus
Ciao,
ho tralasciato l'aspetto più importante, l'impatto delle riforme previdenziali sulle generazioni future, che non hanno la consapevolezza di quello che accadrà, per la loro (nostra) ingenuità data, dalla "lontananza degli accadimenti".
Coloro che hanno un'età tra i 18 e 35 anni è stanno entrando o sono nel mondo del lavoro percepiranno(a secondo delle categorie)da un minimo del 40% a un massimo del 50% circa della loro ultima retribuzione..... .
Un'altro aspetto che ci rende vulnerabili è l'onere che ci ha demandato lo stato di decidere dove e come investire i nostri soldi per costruire il secondo pilastro, costringendo operai colf impiegati a diventare o :
1.dei economisti muniti di calcolatrice e una buona base di mat. finanziaria, e un'ottima preparazione sui mercati finanziari ecc..;

2.aggrapparsi alla buona sorte e al super enalotto;

3.affidarsi alle banche e fondi pensione aperti o di categoria....

AUGURI.... (anche a me stesso)


Dario
11 novembre 2010 10:01 - Clarus
Buongiorno a tutti,
vorrei solo fare un commento tecnico per quanto sia possibile, visto che parliamo del nostro futuro.
In primo luogo il debito pensionistico per tecnicismo di bilancio pubblico di uno stato, non è un debito definito e certo e quindi non è inserito nel bilancio dello stesso, questo ci costringe a poter fare (giustamente) solo delle proiezioni e di poter parlare solo di sostenibilità del sistema pensionistico.
Un altro dato importante da valutare, è il peso del nostro sistema pensionistico rapportato al PIL, e la non corretta imputazione in essere della spesa assistenziale che dovrebbe essere imputata nella spesa dello stato (come avviene in tutti gli stati europei) e quindi pagata dalla fiscalità generale e non imputata a carico dell'INPS.
Se questo avvenisse il peso del costo del nostro sistema p. rapportato al PIL, sarebbe certamente più sostenibile e in media con l'Europa.
Nelle condizioni attuali, l'Italia può sostenere il S.P. e la sua naturale crescita crescita
solo se il PIL cresce del 1,8% anno, cosa che è avvenuto se ricordo bene, solo due volte negli ultimi 15 anni.......

Ciao Dario
8 novembre 2010 20:06 - ugo3025
PRODUCI CONSUMA CREPA
Non capisco perché ogni volta che si parla di pensioni i tecnocrati cercano di mettere in conflitto padri e figli, ma peggio è che siano in molti a crederci.
Queste persone ci hanno anche detto e ci dicono che il progresso e la tecnologia ci avrebbero fatto lavorare di meno e meglio.
4 novembre 2010 12:12 - tassofisso
non lo spiegano perchè altrimenti la gente si caga addosso veramente e allora sì che si rischia che tutti si inkazzino di brutto sul serio: la pensione è l'unica cosa che la gente ancora ritiene più o meno "sicura" e infatti tutti dicono: vabbè andrò in pensione tardi, prenderò poco, ma almeno sono sicuro che la prenderò...

invece non è proprio così, tra l'altro nessuno sa bene come andrà a finire con i fondi pensione, penso a tutti quei precari che lavorano 6 mesi poi stanno a casa altri 6 mesi e non versano niente, poi lavorano altri 3 mesi magari da un'altra parte eccetera, tutto il casino di questi fondi, il rischio è che i lavoratori giovani di oggi si ritroveranno senza un cacchio, ma non andiamo a dirglielo oggi altrimenti è un casino, stiamo zitti poi al massimo quando sarà ora lo scopriranno ma tanto ormai saranno troppo vecchi...

che merda...
3 novembre 2010 20:03 - lucillafiaccola1796
L'argomento ha una valenza cosi'forte che andrebbe spiegato DA forze politiche e sindacali

io sostituirei quel DA con A

politici e sindacalisti da sempre occupati a magnà [a uffa] mica sanno lavorà!

chi non sia vegano se li potrebbe solo mangiare almeno non andrebbero sprecati!
3 novembre 2010 14:45 - lucki
Scusate,avete divagato un po troppo l'articolo mette in relazione l'indebitamento di diversi paesi europei,con la sostenibilità futura dei singoli paesi.
A mio avviso la soluzione non può che passare attraverso una riduzione delle erogazioni,in presenza di un trend demografico che farà peggiorare il rapporto fra pensionati e lavoratori e che l'immigrazione potrà solo alleviare.
Non si parla dell'Italia,per il nostro paese la situazione ad oggi è ancora peggiore perchè la spesa per pensioni arriva al 14% del pil ed aumenterà ancora fino ad arrivare alla gobba prevista per il 2015.
Nel frattempo il nuovo sistema contributivo perfezionato da Dini nel '95 andrà gradualmente a sostituire il vecchio generoso sistema retributivo"generoso sopratutto con chi ha pagato
pochi contributi"e se fate una previsione pensionistica ad un quarantenne vi accorgerete subito che c'è poco da stare allegri.
L'argomento ha una valenza cosi'forte che andrebbe spiegato da forze politiche e sindacali e diffuso su rai educational,su tutti i media,magari al posto dei soliti teatrini che la tv ci propina.
24 ottobre 2010 19:31 - lucillafiaccola1796
fino all'altro giorno tutti gli Istat a spergiurare che l'inps ha i conti in super attivo, malgrado le casse integrazioni, le frodi, e gli accolli debiti INPDAI istituto nazionale previdenza dirigenti aziende industriali [dirigenti che LIPOSAM si beccano un sacco di soldoni alla faccia dei contribuenti inps. se voi "piccoli di spirito" preferite stare con i pladroni, siate certi che non avranno riguardo per i lecchettini! RIP!
24 ottobre 2010 16:30 - Toio68
Esatto, tassofisso. Aggiungo che per tantissimo tempo la previdenza aveva funzionato proprio così. Le antiche casse mutue raccoglievano soldi dei lavoratori iscritti e li investivano per pagare coi proventi le pensioni ai più anziani. Poi Bismark ebbe l'idea di sfruttare il differenziale demografico per pagare le pensioni e creò il sistema a trasferimento. Fu un successone, perché permetteva buone pensioni a fronte di bassi oneri sociali. Questo espandeva la domanda (perché i pensionati avevano soldi da spendere) mantenendo basso il costo del lavoro. Tutti i paesi copiarono il sistema tedesco, e se ne avvantaggiarono durante lo sviluppo industriale. Ma nessuno aveva previsto che il maggiore benessere avrebbe diminuito e non aumentato la crescita demografica, e che la vita media si sarebbe allungata tanto e così velocemente. Di fatto questa "leva demografica" si rivelò simile alla leva finanziaria: una bomba finché le cose andarono bene, un boomerang quando il vento cambiò direzione. Oggi dobbiamo scegliere se attendere orgogliosamente (perché abbiamo guadagnato le nostre pensioni!) che il boomerang ci torni dritto nei denti, o accettare che il sistema non funziona più e tornare ad un sistema simile alle casse mutue. E, per inciso, l'INPS non ha mai pagato le pensioni con gli affitti dei propri immobili, né ha mai fatto nulla che gli somigli.
22 ottobre 2010 12:30 - tassofisso
tuo padre se l'è guadagnata, come se la sono guadagnata tutti quelli che hanno versato contributi per una vita di lavoro, non è questo il punto, come sempre ti fermi alla prima frase e non vai mai oltre al senso : il punto è che è il MECCANISMO che è sbagliato, in quanto, i contributi che ha versato tuo padre non sono andati a finire in un fondo a nome suo e che quando è andato in pensione lui dopo la pensione la prende da quel fondo in cui ha versato... i contributi che ha versato lui sono serviti per pagare la pensione a quelli che erano in pensione mentre lui lavorava , e oggi quelli che lavorano versano contributi che vanno direttamente a pagare le pensioni di quelli che sono in pensione... capisci? ecco perchè oggi, essendoci pochi giovani (e che poi non trovano neanche lavoro) ci sono MENO contributi versati e quindi ci sono poche entrate rispetto alle uscite che sono fisse ogni mese per pagare le pensioni attuali...

se ognuno versasse i suoi contributi e questi servissero per pagare la propria pensione, sarebbe perfetto, il sistema si reggerebbe da solo, ma non è così...

ecco perchè chi lavora paga chi sta a casa e siccome chi sta a casa è di più di chi lavora, il meccanismo sta collassando...

non c'entra che uno se la sia meritata o no, non c'entra niente, non si stava parlando di quello..
21 ottobre 2010 19:21 - lucillafiaccola1796
una volta l'inps [istituto nazionale previdenza sociale] non pagava alla fiat e kameraten la cassa integrazione... cioè non era costretta a fare beneficenza o beneficienza agli "impresari" a scapito dei contribuenti, nè ripianava i debiti della previdenza dei dirigenti...
i soldi che venivano pagati dai lavoratori direttamente ed indirettamente [la parte versata dall'impresario faceva e fa parte della retribuzione] veniva investita in immobili anche di pregio che venivano affittati e si guadagnava bene... poi tutto è u-manamente de-gene-ratto!
se state sempre a frignare lekkandoilk ai demepezzenti falliti bollettarcapitalisti, non andrete lontano!!!! non è che voi mantenete il mio papà.. il mio papà la pensione se l'è guadagnata. se voi siete incapaci di pensare ed agire liberamente imparando il concetto organizzativo "il massimo utile col minimo sforzo"... la colpa è solo vostra...
21 ottobre 2010 11:04 - tassofisso
Toio68 sono d'accordo con te al 100%
il nostro sistema pensionistico non si regge più in piedi...

i contributi che paghiamo noi ogni mese sotto forma di tasse, versamenti o trattenute in busta paga, non servono certo a mettere da parte soldi per noi quando andremo in pensione, ma servono a pagare la pensione a quelli che sono oggi in fila all'ufficio postale...

quando toccherà a noi, con questo sistema, chi ce la pagherà? dato che si fanno sempre meno figli (per forza, fare figli è diventato un lusso, per noi, per gli immigrati no perchè il comune gli paga tutto ma è un altro discorso) e dato che la vita media si allunga, non ce la pagherà nessuno...

e tra l'altro nessuno si è accorto della riforma sul TFR che è stata fatta qualche anno fa: prima andavi in pensione e ti veniva liquidato il tuo TFR che aveva accantonato l'azienda e avevi un piccolo gruzzoletto, ora no, ci sono i "fondi pensione" (che hanno dentro una componente di rischio, essendo fondi comuni, non hanno garanzia di rendimento come invece il TFR una volta che era indicizzzato all'inflazione), in questo modo nessuno se ne accorgerà ora, ma quando andremo in pensione andremo a vedere cosa sarà rimasto in questi fondi pensione e sarà già tanto se troveremo quello che avremo versato, forse... senza contare che non potremo prendere fuori tutto ma solo una parte, il resto come "rendita vitalizia" che te lo spalmano dandoti un pò ogni anno, poi se crepi prima di aver finito di prendere la tua parte, kazzi tuoi...

tutti a 90°
21 ottobre 2010 7:08 - arcasa1634
E' bello vedere qui della gente informata e che dice cose sensate, altri che non vogliono sentir ragioni e coninuano a blaterare...
Tranquilli: è caduto l'impero romano, può cadere anche la civiltà occidentale, il sitema pensioni potrebbe esserne la causa.
13 ottobre 2010 17:27 - Toio68
Il sistema pensionistico pubblico è nato in Germania alla fine dell'Ottocento, e si basava sul fatto che c'erano molti giovani lavoratori e pochi vecchi pensionati. Così i primi potevano senza fatica pagare le pensioni ai secondi. Oggi si fanno meno figli e si vive più a lungo, così la proporzione tra giovani lavoratori e vecchi pensionati diventa sempre più svantaggiosa. Per questo motivo, e non perché lo dice Caio o Tizio, il sistema pensionistico tradizionale non può più funzionare. Prendersela con chi lo fa notare è come mettere la testa sotto la sabbia per non vedere la tigre che ti sta per sbranare. Dobbiamo tutti abituarci all'idea di mettere da parte i soldi per la vecchiaia. E a pensare alla pensione pubblica non come alla fonte della serenità, ma al massimo come ad un salvagente.
12 ottobre 2010 18:52 - lucillafiaccola1796
ma chi scazzo sono questi pezzenti dementi sterminatori di popoli e natura? degli economisti? no dei dro cani dim... e bastaaaaaaaaa! Diamo loro una "chance" o al Muro o in Miniera! A scelta!
12 ottobre 2010 18:00 - riccardo1146
Questi signori di "strane" agenzie potrebbero fare meglio se guardassero in casa loro. Invece di rompere le scatoline in europa , analizzassero meglio i fattacci loro dato che il gran casino lo hanno fatto le loro banche.Non si può andare in pensione a 70 anni!!! Forse non conoscono il detto ..dopo la cinquantina un dolore ogni mattina..! Nel mio luogo di lavoro dove ci sono molti sessantenni è una continua malattia. Dalla prostata alla menopausa per non dire di peggio. Ma finitela una buona volta con sta storia che bisogna lavorare fin sul letto di morte. Basta prendere lezioni da questi parassiti che poi c'è il brunetta di turno che ci crede.
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