Ciao,
ho tralasciato l'aspetto più importante, l'impatto delle
riforme previdenziali sulle generazioni future, che non
hanno la consapevolezza di quello che accadrà, per la loro
(nostra) ingenuità data, dalla "lontananza degli
accadimenti".
Coloro che hanno un'età tra i 18 e 35 anni è stanno
entrando o sono nel mondo del lavoro percepiranno(a secondo
delle categorie)da un minimo del 40% a un massimo del 50%
circa della loro ultima retribuzione..... .
Un'altro aspetto che ci rende vulnerabili è l'onere che ci
ha demandato lo stato di decidere dove e come investire i
nostri soldi per costruire il secondo pilastro, costringendo
operai colf impiegati a diventare o :
1.dei economisti muniti di calcolatrice e una buona base di
mat. finanziaria, e un'ottima preparazione sui mercati
finanziari ecc..;
2.aggrapparsi alla buona sorte e al super enalotto;
3.affidarsi alle banche e fondi pensione aperti o di
categoria....
AUGURI.... (anche a me stesso)
Dario
11 novembre 2010 10:01 - Clarus
Buongiorno a tutti,
vorrei solo fare un commento tecnico per quanto sia
possibile, visto che parliamo del nostro futuro.
In primo luogo il debito pensionistico per tecnicismo di
bilancio pubblico di uno stato, non è un debito definito e
certo e quindi non è inserito nel bilancio dello stesso,
questo ci costringe a poter fare (giustamente) solo delle
proiezioni e di poter parlare solo di sostenibilità del
sistema pensionistico.
Un altro dato importante da valutare, è il peso del nostro
sistema pensionistico rapportato al PIL, e la non corretta
imputazione in essere della spesa assistenziale che dovrebbe
essere imputata nella spesa dello stato (come avviene in
tutti gli stati europei) e quindi pagata dalla fiscalità
generale e non imputata a carico dell'INPS.
Se questo avvenisse il peso del costo del nostro sistema p.
rapportato al PIL, sarebbe certamente più sostenibile e in
media con l'Europa.
Nelle condizioni attuali, l'Italia può sostenere il S.P. e
la sua naturale crescita crescita
solo se il PIL cresce del 1,8% anno, cosa che è avvenuto se
ricordo bene, solo due volte negli ultimi 15 anni.......
Ciao Dario
8 novembre 2010 20:06 - ugo3025
PRODUCI CONSUMA CREPA
Non capisco perché ogni volta che si parla di pensioni i
tecnocrati cercano di mettere in conflitto padri e figli, ma
peggio è che siano in molti a crederci.
Queste persone ci hanno anche detto e ci dicono che il
progresso e la tecnologia ci avrebbero fatto lavorare di
meno e meglio.
4 novembre 2010 12:12 - tassofisso
non lo spiegano perchè altrimenti la gente si caga addosso
veramente e allora sì che si rischia che tutti si inkazzino
di brutto sul serio: la pensione è l'unica cosa che la
gente ancora ritiene più o meno "sicura" e infatti tutti
dicono: vabbè andrò in pensione tardi, prenderò poco, ma
almeno sono sicuro che la prenderò...
invece non è proprio così, tra l'altro nessuno sa bene
come andrà a finire con i fondi pensione, penso a tutti
quei precari che lavorano 6 mesi poi stanno a casa altri 6
mesi e non versano niente, poi lavorano altri 3 mesi magari
da un'altra parte eccetera, tutto il casino di questi fondi,
il rischio è che i lavoratori giovani di oggi si
ritroveranno senza un cacchio, ma non andiamo a dirglielo
oggi altrimenti è un casino, stiamo zitti poi al massimo
quando sarà ora lo scopriranno ma tanto ormai saranno
troppo vecchi...
che merda...
3 novembre 2010 20:03 - lucillafiaccola1796
L'argomento ha una valenza cosi'forte che andrebbe spiegato
DA forze politiche e sindacali
io sostituirei quel DA con A
politici e sindacalisti da sempre occupati a magnà [a uffa]
mica sanno lavorà!
chi non sia vegano se li potrebbe solo mangiare almeno non
andrebbero sprecati!
3 novembre 2010 14:45 - lucki
Scusate,avete divagato un po troppo l'articolo mette in
relazione l'indebitamento di diversi paesi europei,con la
sostenibilità futura dei singoli paesi.
A mio avviso la soluzione non può che passare attraverso
una riduzione delle erogazioni,in presenza di un trend
demografico che farà peggiorare il rapporto fra pensionati
e lavoratori e che l'immigrazione potrà solo alleviare.
Non si parla dell'Italia,per il nostro paese la situazione
ad oggi è ancora peggiore perchè la spesa per pensioni
arriva al 14% del pil ed aumenterà ancora fino ad arrivare
alla gobba prevista per il 2015.
Nel frattempo il nuovo sistema contributivo perfezionato da
Dini nel '95 andrà gradualmente a sostituire il vecchio
generoso sistema retributivo"generoso sopratutto con chi ha
pagato
pochi contributi"e se fate una previsione pensionistica ad
un quarantenne vi accorgerete subito che c'è poco da stare
allegri.
L'argomento ha una valenza cosi'forte che andrebbe spiegato
da forze politiche e sindacali e diffuso su rai
educational,su tutti i media,magari al posto dei soliti
teatrini che la tv ci propina.
24 ottobre 2010 19:31 - lucillafiaccola1796
fino all'altro giorno tutti gli Istat a spergiurare che
l'inps ha i conti in super attivo, malgrado le casse
integrazioni, le frodi, e gli accolli debiti INPDAI istituto
nazionale previdenza dirigenti aziende industriali
[dirigenti che LIPOSAM si beccano un sacco di soldoni alla
faccia dei contribuenti inps. se voi "piccoli di spirito"
preferite stare con i pladroni, siate certi che non avranno
riguardo per i lecchettini! RIP!
24 ottobre 2010 16:30 - Toio68
Esatto, tassofisso. Aggiungo che per tantissimo tempo la
previdenza aveva funzionato proprio così. Le antiche casse
mutue raccoglievano soldi dei lavoratori iscritti e li
investivano per pagare coi proventi le pensioni ai più
anziani. Poi Bismark ebbe l'idea di sfruttare il
differenziale demografico per pagare le pensioni e creò il
sistema a trasferimento. Fu un successone, perché
permetteva buone pensioni a fronte di bassi oneri sociali.
Questo espandeva la domanda (perché i pensionati avevano
soldi da spendere) mantenendo basso il costo del lavoro.
Tutti i paesi copiarono il sistema tedesco, e se ne
avvantaggiarono durante lo sviluppo industriale. Ma nessuno
aveva previsto che il maggiore benessere avrebbe diminuito e
non aumentato la crescita demografica, e che la vita media
si sarebbe allungata tanto e così velocemente. Di fatto
questa "leva demografica" si rivelò simile alla leva
finanziaria: una bomba finché le cose andarono bene, un
boomerang quando il vento cambiò direzione. Oggi dobbiamo
scegliere se attendere orgogliosamente (perché abbiamo
guadagnato le nostre pensioni!) che il boomerang ci torni
dritto nei denti, o accettare che il sistema non funziona
più e tornare ad un sistema simile alle casse mutue. E, per
inciso, l'INPS non ha mai pagato le pensioni con gli affitti
dei propri immobili, né ha mai fatto nulla che gli somigli.
22 ottobre 2010 12:30 - tassofisso
tuo padre se l'è guadagnata, come se la sono guadagnata
tutti quelli che hanno versato contributi per una vita di
lavoro, non è questo il punto, come sempre ti fermi alla
prima frase e non vai mai oltre al senso : il punto è che
è il MECCANISMO che è sbagliato, in quanto, i contributi
che ha versato tuo padre non sono andati a finire in un
fondo a nome suo e che quando è andato in pensione lui dopo
la pensione la prende da quel fondo in cui ha versato... i
contributi che ha versato lui sono serviti per pagare la
pensione a quelli che erano in pensione mentre lui lavorava
, e oggi quelli che lavorano versano contributi che vanno
direttamente a pagare le pensioni di quelli che sono in
pensione... capisci? ecco perchè oggi, essendoci pochi
giovani (e che poi non trovano neanche lavoro) ci sono MENO
contributi versati e quindi ci sono poche entrate rispetto
alle uscite che sono fisse ogni mese per pagare le pensioni
attuali...
se ognuno versasse i suoi contributi e questi servissero per
pagare la propria pensione, sarebbe perfetto, il sistema si
reggerebbe da solo, ma non è così...
ecco perchè chi lavora paga chi sta a casa e siccome chi
sta a casa è di più di chi lavora, il meccanismo sta
collassando...
non c'entra che uno se la sia meritata o no, non c'entra
niente, non si stava parlando di quello..
21 ottobre 2010 19:21 - lucillafiaccola1796
una volta l'inps [istituto nazionale previdenza sociale] non
pagava alla fiat e kameraten la cassa integrazione... cioè
non era costretta a fare beneficenza o beneficienza agli
"impresari" a scapito dei contribuenti, nè ripianava i
debiti della previdenza dei dirigenti...
i soldi che venivano pagati dai lavoratori direttamente ed
indirettamente [la parte versata dall'impresario faceva e fa
parte della retribuzione] veniva investita in immobili anche
di pregio che venivano affittati e si guadagnava bene... poi
tutto è u-manamente de-gene-ratto!
se state sempre a frignare lekkandoilk ai demepezzenti
falliti bollettarcapitalisti, non andrete lontano!!!! non è
che voi mantenete il mio papà.. il mio papà la pensione se
l'è guadagnata. se voi siete incapaci di pensare ed agire
liberamente imparando il concetto organizzativo "il massimo
utile col minimo sforzo"... la colpa è solo vostra...
21 ottobre 2010 11:04 - tassofisso
Toio68 sono d'accordo con te al 100%
il nostro sistema pensionistico non si regge più in
piedi...
i contributi che paghiamo noi ogni mese sotto forma di
tasse, versamenti o trattenute in busta paga, non servono
certo a mettere da parte soldi per noi quando andremo in
pensione, ma servono a pagare la pensione a quelli che sono
oggi in fila all'ufficio postale...
quando toccherà a noi, con questo sistema, chi ce la
pagherà? dato che si fanno sempre meno figli (per forza,
fare figli è diventato un lusso, per noi, per gli immigrati
no perchè il comune gli paga tutto ma è un altro discorso)
e dato che la vita media si allunga, non ce la pagherà
nessuno...
e tra l'altro nessuno si è accorto della riforma sul TFR
che è stata fatta qualche anno fa: prima andavi in pensione
e ti veniva liquidato il tuo TFR che aveva accantonato
l'azienda e avevi un piccolo gruzzoletto, ora no, ci sono i
"fondi pensione" (che hanno dentro una componente di
rischio, essendo fondi comuni, non hanno garanzia di
rendimento come invece il TFR una volta che era indicizzzato
all'inflazione), in questo modo nessuno se ne accorgerà
ora, ma quando andremo in pensione andremo a vedere cosa
sarà rimasto in questi fondi pensione e sarà già tanto se
troveremo quello che avremo versato, forse... senza contare
che non potremo prendere fuori tutto ma solo una parte, il
resto come "rendita vitalizia" che te lo spalmano dandoti un
pò ogni anno, poi se crepi prima di aver finito di prendere
la tua parte, kazzi tuoi...
tutti a 90°
21 ottobre 2010 7:08 - arcasa1634
E' bello vedere qui della gente informata e che dice cose
sensate, altri che non vogliono sentir ragioni e coninuano a
blaterare...
Tranquilli: è caduto l'impero romano, può cadere anche la
civiltà occidentale, il sitema pensioni potrebbe esserne la
causa.
13 ottobre 2010 17:27 - Toio68
Il sistema pensionistico pubblico è nato in Germania alla
fine dell'Ottocento, e si basava sul fatto che c'erano molti
giovani lavoratori e pochi vecchi pensionati. Così i primi
potevano senza fatica pagare le pensioni ai secondi. Oggi si
fanno meno figli e si vive più a lungo, così la
proporzione tra giovani lavoratori e vecchi pensionati
diventa sempre più svantaggiosa. Per questo motivo, e non
perché lo dice Caio o Tizio, il sistema pensionistico
tradizionale non può più funzionare. Prendersela con chi
lo fa notare è come mettere la testa sotto la sabbia per
non vedere la tigre che ti sta per sbranare. Dobbiamo tutti
abituarci all'idea di mettere da parte i soldi per la
vecchiaia. E a pensare alla pensione pubblica non come alla
fonte della serenità, ma al massimo come ad un salvagente.
12 ottobre 2010 18:52 - lucillafiaccola1796
ma chi scazzo sono questi pezzenti dementi sterminatori di
popoli e natura? degli economisti? no dei dro cani dim... e
bastaaaaaaaaa! Diamo loro una "chance" o al Muro o in
Miniera! A scelta!
12 ottobre 2010 18:00 - riccardo1146
Questi signori di "strane" agenzie potrebbero fare meglio se
guardassero in casa loro. Invece di rompere le scatoline in
europa , analizzassero meglio i fattacci loro dato che il
gran casino lo hanno fatto le loro banche.Non si può andare
in pensione a 70 anni!!! Forse non conoscono il detto ..dopo
la cinquantina un dolore ogni mattina..! Nel mio luogo di
lavoro dove ci sono molti sessantenni è una continua
malattia. Dalla prostata alla menopausa per non dire di
peggio. Ma finitela una buona volta con sta storia che
bisogna lavorare fin sul letto di morte. Basta prendere
lezioni da questi parassiti che poi c'è il brunetta di
turno che ci crede.