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21 ottobre 2011 15:00 - Cepu
Tornando alle scorie atomiche, qualche notizia ?

No, vero ?
Ridicoli.....
21 ottobre 2011 14:58 - Cepu
I pannelli, tocca ripeterlo in eterno, sono riciclabili al 100%.

E la ricchezza spesa per costruire impianti di produzione da rinnovabile, ritornerà in energia per secoli.
14 ottobre 2011 16:29 - ennio4531
I 90 miliardi di euro di incentivi che dovremo pagare anche ai cepu per coprire lo 0,5% del fabbisogno elettrico nazionale sono cifre attestate anche da Altroconsumo, noto mensile pro energie rinnovabili.

E' pietoso il cepu, quando per ridurre la portata degli incentivi, cita solo il IV conto energia e gli incentive degli altri tre conti a chi li addebitiamo ?

Per quanto attiene la discarica delle centinaia di migliaia di pannelli al cadmio , tossico e nocivo,che fra 20 anni ci sovrasteranno, cepu , che ci inonda della sua etica, ci può dire dove abita ?
14 ottobre 2011 16:08 - ennio4531
Che si fa per le scorie... quello che da decenni e decenni fanno la Francia, Germania, Spagna ecc. ecc. senza che si siano verificate pestilenze o stragi:

basta copiare !
14 ottobre 2011 13:38 - Cepu
La Sogin, società statale che si occupa dello smaltimento delle scorie nucleari, afferma di aver già individuato 50 località in cui risulterebbe possibile impiantare questi speciali “luoghi di contenimento“.

Il nome di queste aree non è stato reso noto, mentre è stato fatto sapere che di queste soltanto una verrà alla fine scelta come luogo designato.

"CASA DI ENNIO" :D
14 ottobre 2011 12:58 - Cepu
Da notare: l'argomento del post è lo smaltimento delle scorie nucleari italiane rimasto orfano politicamente, e complice il tempestivo allontanamento del "brillante" Veronesi, che ormai non ci sta più.

Il funambolico ennio spara una cortina fumogena, e tenta di spostare l'attenzione sul fotovoltaico.

Le risposte sulle fonti rinnovabili le ha avute. Torniamo in tema: che si fa per le scorie ?

Governo, se ci sei batti un colpo ...
14 ottobre 2011 12:26 - Cepu
le solite barzellette che ormai non fanno più ridere. I nove miliardi sono certi, i 90 sono delle tue ipotesi future basate su fotovoltaico, in netto contrasto con quanto dispone il quarto conto energia, che limita gli incentivi al 2017.

Le centinaia di pannelli di cui parli, saranno acquistati dai privati che decideranno di produrre. Non certo dai consumatori o dallo stato.

L'EU ha definito il cadmio nocivo e inquinate, sempre meno del plutonio delle terrificanti centrali atomiche, ma ha permesso la produzione di pannelli fotovoltaici in quanto li ha ritenuti sicuri tanto quanto quelli al silicio.

La straordinaria espansione degli impianti fotovoltaici nel nostro paese ha condotto l'Italia ai vertici della classica europea dei produttori di energia da questa fonte rinnovabile.

Il numero degli impianti sta crescendo in maniera esponenziale e dunque tra qualche anno sarà neccesario affrontare il problema di un corretto recupero dei pannelli fotovoltaici che vengono dismessi perché hanno terminato il loro ciclo produttivo.

Il problema non è di poco conto se si considera che all'interno dei pannelli sono presenti materiali altamente inquinanti se rilasciati liberi nell'ambiente.

E' importante perciò segnalare l'iniziativa messa in campo in questi giorni dal Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo (Cobat) e il Comitato IFI-Industrie Fotovoltaiche Italiane che hanno deciso di dare vita ad un consorzio per il recupero e riciclo della tecnologia solare.

L'accordo di programma prevede anche la realizzazione di un vero e proprio sistema di mappatura di tutti gli impianti presenti sul territorio nazionale ed un meccanismo di tracciabilità in grado di “seguire” i moduli fotovoltaici esausti dal momento della raccolta sino all'impianto di destinazione finale
14 ottobre 2011 11:25 - ennio4531
Se l'uscita dal nucleare ci costerà 9 miliardi di euro, che dire dei 90 miliardi di euro che dovremo pagare nei prossimi 20 anni solo in incentivi per ottenere lo 0,5% di energia da fotovoltaico ?

Quanto ci costeranno le centinaia di migliaia di pannelli solari al cadmio, che l'EU ha definito nocivo e inquinante, per smaltirli quando fra 20 anni dovremo buttarle nel pattume ?

E se i gestori di impianti fotovoltaici, finiti gli incentivi, chiudessero per fallimento, a chi spetterà bonificare i pannelli inquinanti ?
13 ottobre 2011 9:38 - Cepu
SOGIN è ancora bloccata tra rimpalli di agenzie e latitanza del governo, che non entra più sul tema.

Tuttavia i consumatori continuano a pagare circa tre euro per ogni bolletta.

Nel primo semestre 2011, Sogin ha realizzato attività di decommissioning pari a 22,1 milioni di euro, con un incremento del 50% rispetto alla media del periodo 2007-2010.

Complessivamente dal 2001 al 2020 l’uscita dal nucleare e la messa in sicurezza delle scorie costerà 9 miliardi di euro.

Nei prossimi quattro anni verranno anticipate le demolizioni delle parti convenzionali degli impianti in decommissioning. Nel primo semestre 2011 sono state contrattualizzate attività per 82,8 milioni di euro, rispetto ai 25,9 milioni dello stesso periodo del 2010 con un incremento di oltre tre volte. Questi importi sono stati assegnati per il 76% (63 milioni) attraverso procedure di gara, rispetto al 42% (10,8 milioni) assegnati nel primo semestre 2010. Il ribasso delle gare ha prodotto risparmi per 12 milioni di euro. «Il nuovo piano industriale intende migliorare l’efficienza e l’efficacia delle nostre attività con l’obiettivo di ottimizzare tempi e costi, per concludere la bonifica degli impianti nucleari, portarli a prato verde e restituirli ai cittadini e al territorio, consapevoli che Sogin è allineata alle migliori esperienze internazionali- spiega Giuseppe Nucci, AD della società – Sogin è chiamata a realizzare la più importante bonifica ambientale nella storia di questo Paese: tutti i giorni i nostri dipendenti operano per garantire la sicurezza dei cittadini italiani».
16 marzo 2011 18:32 - lucillafiaccola1796
facce di gnokke e facce di prostate!
16 marzo 2011 17:33 - Cepu
Vorrei far presente ai nuclearisti calcolatori che il solare non è solo elettrovoltaico, ma soprattutto termodinamico. Nel 2005, Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, lasciò la presidenza dell'ENEA, in un periodo di contrasti con quanti non erano disposti a finanziare il solare termodinamico a concentrazione. L'uso di sali fusi come fluido di scambio termico compare anche nel progetto di nuovi sistemi che condividono la necessità di liquidi di conduzione ad alta temperatura come i reattori a fissione di IV Generazione ed i reattori nucleari a fusione. Vedasi anche progetto DESERTEC.

http://it.wikipedia.org/wiki/Impianto_solare_termodinamico
16 marzo 2011 17:06 - Cepu
@alivelore: SOGIN è una SPA, quindi privata, anche se le azioni sono al 100% proprietà del tesoro. In questa forma (SPA non ENTE), risponde dei propri guai limitatamente al proprio capitale, il minimo indispensabile. Se fallisse in una causa, niente capitale niente rimborsi. Altrimenti, chiediti, perchè fare una SPA ?
16 marzo 2011 11:41 - antonio4555
Sì, la prima ad Arcore, la seconda a Villa Certosa...
16 marzo 2011 11:39 - prozaq
tanto il nucleare è sicuro, cominciamo a fare la prima centrale ad Arcore
16 marzo 2011 10:46 - antonio4555
I costi collaterali. Ecco un altro aspetto che non si era considerato, come si continua a non considerare - perchè non fa comodo - lo smaltimento delle scorie: nessuno sa come si potrà risolvere il problema. Quindi, per riepilogare i vantaggi della scelta nucleare: costi di impianto e di produzione altissimi; smaltimento delle scorie impossibile; costi collaterali elevatissimi e non quantificabili; danni incalcolabili all'ambiente. Energie rinnovabili: costi di impianto altissimi, costi di produzione e collaterali ridotti ai minimi termini, ambiente salvaguardato. Certo non sono belle da vedere le pale eoliche e gli impianti fotovoltaici, sono forse belle le ciminiere del nucleare? Ultimissima considerazione: i leghisti (che fanno parte del governo del fare) non le vogliono nei LORO territori (forse le vorrebbero al sud; i Berlusconiani dicono che è impensabile tornare indietro: ma dove le mettono?
16 marzo 2011 9:10 - Zanna
@ennio che dimostra sempre di più di essere poco informato, ti ricordo che il Cip6 non va (purtroppo) alle rinnovabili, ma in gran parte alle "assimilate" ossia gli inceneritori della Marcegaglia e la Saras di Moratti... se non se li intascassero loro non ci sarebbe bisogno di chiedere altri soldi ai cittadini per ripianare gli incentivi.
Sui costi delle bollette ha già detto tutto molto chiaramente sergio e non c'è bisogno che ripeta io, ma un'altra cosa è importante dirla: nei costi di un'attività (che si tratti di produzione di energia elettrica o altro) non si considerano MAI i costi collaterali derivati dai danni ambientali e dai costi della sanità per curare quelli che si ammalano (che sono sempre a carico delle tasche dei cittadini). Quanto costeranno adesso le centrali nucleari ai giapponesi (oltre i soldi già spesi)? Se al posto di una centrale nucleare ci fosse stata una solare o eolica avrebbero avuto gli stessi danni e gli stessi costi per ripararli?
15 marzo 2011 23:58 - ennio4531
energie rinnovabili e i loro costi .. salati.

Dalla «Relazione sullo stato del mercato nazionale dell’elettricità e del gas» , consegnata quest'anno al Parlamento dall'Autorità per l'energia, apprendiamo che il
primo e più urgente di tutti è il provvedimento sugli incentivi alle energie rinnovabili, che rischiano di rivelarsi un boomerang per i consumatori per effetto di un «sistema di incentivi, fra i più profittevoli al mondo» con un impatto crescente in bolletta.

Dai 2,5 miliardi di euro del 2009 si è passati infatti ai 3,4 del 2010 e ora, tra il sistema di sostegno alle fonti rinnovabili e assimilate, il cosidetto Cip6 (già costato 23 miliardi dal 2001 ad oggi), la «crescita esponenziale» degli incentivi al fotovoltaico e i «certificati verdi», il sostegno alle fonti alternative potrebbe tradursi in una stangata da 5,7 miliardi nel 2011 da addebitare in bolletta a carico degli utenti .

Il tutto per coprire il 0,6 % del nostro fabbisogno elettrico.

Alla faccia !!
15 marzo 2011 23:58 - ennio4531
energie rinnovabili e i loro costi .. salati.

Dalla «Relazione sullo stato del mercato nazionale dell’elettricità e del gas» , consegnata quest'anno al Parlamento dall'Autorità per l'energia, apprendiamo che il
primo e più urgente di tutti è il provvedimento sugli incentivi alle energie rinnovabili, che rischiano di rivelarsi un boomerang per i consumatori per effetto di un «sistema di incentivi, fra i più profittevoli al mondo» con un impatto crescente in bolletta.

Dai 2,5 miliardi di euro del 2009 si è passati infatti ai 3,4 del 2010 e ora, tra il sistema di sostegno alle fonti rinnovabili e assimilate, il cosidetto Cip6 (già costato 23 miliardi dal 2001 ad oggi), la «crescita esponenziale» degli incentivi al fotovoltaico e i «certificati verdi», il sostegno alle fonti alternative potrebbe tradursi in una stangata da 5,7 miliardi nel 2011 da addebitare in bolletta a carico degli utenti .

Il tutto per coprire il 0,6 % del nostro fabbisogno elettrico.

Alla faccia !!
15 marzo 2011 18:51 - lucillafiaccola1796
Questo avviene per ragioni di convenienza economica (SEMPRE per furfanteria e cialtronaggine)
sergio2 troppo buono io che sono * Gattiva, mi sono permessa di variare la tua frase
interessante sarebbe sapere il nome dei beneficiari della rovina della nostra vita e soprattutto di quella dei piccoli che mettiamo al "mondo" senza esigere una terra meno inquinata
"dall'u-mano bruto"! e vai!
15 marzo 2011 16:18 - sergio2
...

Quanto citato da Ennio non è per nulla in contraddizione con quanto da me affermato.

In breve, affermo che la nostra classe politica è così poco credibile che riesce a lucrare su ogni cosa e ogni appalto.

Infatti, persino con le energie pulite… ci siamo sporcati le mani con la criminalità organizzata.

Permettete che è più tranquillizzante sapere che ci sia qualcuno che ha incassato tangenti per concedere il permesso per piantare qualche pala eolica piuttosto che scoprire che una centrale nucleare è stata costruita per intascare tangenti?

In questo Paese si arriva a mobilitare l’esercito per gestire un ordinario problema d’immondizia urbana, trasformata ad arte in emergenza per lucrare da anni molti miliardi… e dovrei fidarmi di questa politica?
Attenzione, non ne faccio una questione di fazione politica: tutta la nostra classe politica, con pochissime eccezioni, è priva di affidabilità.

Quanto ai referendum e alla mazzata sui piedi di cui scrive il nostro evidentemente non informato Ennio, tranquilli: rinunciarono al nucleare per il lucroso mercato del gas.

I referendum non comportavano la chiusura delle centrali che, infatti, furono tutte fermate ben prima dei referendum, che si svolsero in data 8 novembre 1987.

La centrale di Borgo Sabotino (LT) fu fermata il 26 novembre 1986 in attesa di decisioni governative e chiusa definitivamente con delibera CIPE il 23 dicembre 1987.

Le altre due centrali funzionanti in Italia, Caorso e Trino, furono fermate per la ricarica (la prima il 25/10/1986, la seconda il 21/3/1987) e non riavviate in attesa di una decisione del Governo, che, con delibera CIPE del 26/7/1990, dispose la chiusura definitiva di entrambe le centrali.

Tutte le centrali furono fermate ben prima dei referendum.

Le delibere CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) arrivarono subito per Latina mentre per le altre due centrali arrivarono soltanto nel 1990: proprio perché i referendum non comportavano la chiusura delle centrali (basta andarsi a rileggere i quesiti per rendersene conto).

I governi dell’epoca ratificarono a fine 1987 e nel 1990 quanto avevano deciso già prima dei referendum spegnendo le centrali.

Infatti, il Parlamento, all’indomani dei referendum, con la mozione del 18 dicembre 1987, deliberò semplicemente “una moratoria per le nuove costruzioni nucleari di cinque anni”.

E non ci fu nemmeno una partecipazione straordinaria: appena il 65% circa degli aventi diritto mentre due anni prima sul costo del lavoro partecipò il 78% e nel 1989 sul Conferimento del mandato costituente al Parlamento Europeo partecipò l’81%!
Dov'è allora questa spinta emotiva?

Quanto ai costi dell’elettricità, la necessità di una valutazione del fabbisogno energetico nazionale è indispensabile per fare delle scelte logiche ed efficienti.
La realtà vera è che in questo Paese non esiste da molti decenni alcuna politica energetica.

Se non importassimo energia elettrica, il risparmio sarebbe semplicemente il differenziale di costo tra prezzo d’importazione e prezzo di produzione. E non l’intero prezzo. Chiro, no?

Ben poca cosa quindi giacché preferiamo importare piuttosto che produrre.
Basta leggere i dati del GSE per appurare che preferiamo produrre meno energia di quanta ne potremmo produrre perché ci costa meno importarla.

Non c’è un problema di disponibilità di energia elettrica poiché i nostri vicini (francesi, svizzeri, austriaci…) ne producono in eccesso e in particolare i francesi la devono svendere.

Abbiamo quindi tutto il tempo che serve per attendere e puntare su sistemi di produzione più sicuri e meno dispendiosi delle attuali centrali nucleari.

Quella della bolletta energetica è quindi un’altra bufala colossale, poiché sul conto elettrico che tutti paghiamo ci sono anche gli incentivi dati ai comuni che hanno i siti nucleari e i costi per lo smantellamento delle centrali e per la gestione delle scorie.

Se poi vogliamo confrontare la nostra bolletta con quella francese, sarebbe opportuna depurare i costi della componente fiscale: la differenza scende molto rispetto a quel ridicolo 40% evocato da chi, disinformato, non ama i dati.

La centrale del Garigliano fu chiusa nell’agosto 1978, per l’esecuzione di rilevanti interventi di adeguamento, che però, a seguito di valutazioni economiche, fu deciso di non effettuare. Con delibera CIPE del 4/3/1982 fu pertanto disposta la sua chiusura definitiva e furono avviate le operazioni per porre l’impianto in “custodia protettiva passiva”.
Dal 1978 a oggi, e sarà così per tutto questo decennio con alta probabilità, quella centrale continua a costare e il suo costo è nelle nostre bollette elettriche…

Se devo scegliere, preferisco che ci sia un costo per incentivare un po’ di pannelli solari piuttosto che pagare per incentivare produzione di energia nucleare, stante la totale mancanza di credibilità e capacità di questa classe politica.
Stante la totale mancanza di trasparenza nei processi decisionali.
15 marzo 2011 14:24 - IVAN.
.



NUCLEARE? FORSE.
IRRESPONSABILI? NO, GRAZIE.
*****

(da Sergio:) «Il fatto che una centrale nucleare si spenga automaticamente, è l'inizo dei problemi e non la soluzione dei problemi.»
____________________________


...Sic et simpliciter.


Alle teste di rapa dico: il disastro del Vajont si è verificato perchè i responsabili della diga si erano puliti il sedere con le norme di sicurezza, malgrado i ripetuti rischi di crollo che gli erano stati segnalati persino IL GIORNO PRIMA che il Toc franasse.


Ai chiacchieroni continua a sfuggire il punto centrale dell'INTERA questione sul "Nucleare":
qui non si tratta di determinare se in cosiddetto "Nucleare" sia conveniente o meno, sicuro o meno, sorpassato o meno;
si tratta di determinare con quale SENSO DI RESPONSABILITÀ gli appositi Incaricati intendono portare avanti un dato progetto.

E purtroppo i loro comportamenti parlano chiaro: questi "incaricati" (dalla patetica Prestigiacomo al pateticissimo Scajola) non dimostrano assolutamente la coscienziosità necessaria per gestire un progetto di tale portata.


Io non sono contrario a priori al Nucleare, ma ad "incaricati" del genere non darei l'avallo di far installare nemmeno una pila Duracell. Figuriamoci quindi una centrale atomica.




.
15 marzo 2011 14:05 - antonio4555
Mi pare che si stia facendo tanta confusione. La realtà mi pare più semplice, proprio per non andare a sciorinare tanti dati. In Italia la corruzione non ha freno e, di solito, più si è corrotti/corruttori più è possibile manipolare anche l'opinione pubblica, dal momento che si dispone anche del controllo dei mezzi d'informazione. Ci sono vittime da incidenti col gas, dal crollo di una diga; ma anche, più semplicemente, da un viaggio in automobile o andando a pieni. Mi sembra, però, che il paragone non regga: una fuga di materiale radioattivo non è in alcun modo controllabile, nè in temini di spazio nè di tempo. Perchè dovrei fidarmi della Prestigiacomo che dice che le centrali nucleari in Italia saranno più sicure che in Giappone? E' una barzelleta che, se la raccontasse Berlusconi, farebbe ridere tanti. In Italia la sicurezza NON ESISTE nè sulle strade, nè nelle fabbriche, TANTOMENO ESISTERA' nel nucleare perchè ci saranno tanti di quegli interessi con appalti, sub-appalti e sub.sub.appalti che ci mangerranno tutti e noi moriremo di radiazioni. Eppoi, le scorie? Nessune ce ne parla. Le energie rinnovabili sono l'unica alternativa se vogliamo ancora salvare il pianeta, facciamocene una ragione (Spagna e Germania stanno riflettendo...).
15 marzo 2011 12:19 - ennio4531
..Sergio ...sei forte..

Prima adombri interessi tangentari da parte dei politici per costruire centrali atomiche, poi ci racconti che il blocco delle centrali atomiche a seguito del referendum non fu volontà di popolo, ma una decisione dei politici (... evidentemente, abolendo il nucleare, si tirarono la zappa sui piedi rinunciando anche alle tangenti... ).

Poi, sbrodolando una serie di dati degli anni '50 , invochi 'un nuovo e aggiornato piano nazionale energetico, per valutare esigenze e fabbisogno' ( ... ritorniamo ai famosi piani quinquennali di sovietica memoria ?): piano che darà la stura a discussioni così difformi e antitetiche da non approdare a nessuna decisione condivisibile .

E, intanto, che si fà ?

Continueremo a usare per l'80% e più gas, petrolio, carbone e energia elettrica da nucleare importata, in attesa delle mitiche fonti rinnovabili dal costo altissimo e dalla resa discontinua ?

Continueremo a pagare l'energia elettrica almeno il 40% in più dei francesi che producono con il nucleare ?

Quante industrie sono scappate all'estero anche per gli alti costi energetici ?

Quanti miliardi di euro ci sono costate in bolletta nel 2010 gli aiuti alle fonti rinnovabili e quanto ci costeranno nel 2011 ?

Con tutti questi miliardi, di quanto abbiamo coperto i nostri fabbisogni elettrici: 0,3% ?

Perchè non parli di questi costi stratosferici che poco lavoro assicurano all'industria nazionale tant'è che gran parte dei pannelli sono fabbricati in Cina ?

Se nel nucleare ci furono tangenti, che cosa dire sulle energie alternative che hanno dato il via alla più colossale corsa di domande ( .. autentiche bolle speculative !!!) per trafficare sui certificati verdi e sui contributi tanto da interessare anche la mafia ?

Se non possiamo fidarci dei politici, perchè dovremmo crederti quando esponi i problemi in maniera così parziale ?

Per quanto riguarda le immondizie, quanta responsabilità hanno le politiche terroristiche dei verdi per essersi opposti agli inceneritori che da anni nei paesi europei funzionano egregiamente ?

infine, vorrei ricordare che le nuovi centrali nucleari, se saranno costruite, a differenza di quelle precedenti realizzate in regime di monopolio dall'Enel ovvero Stato, saranno interamente a carico dei privati richiedenti.
15 marzo 2011 0:40 - sergio2
...

Le osservazioni di Ennio sembrano ispirate da buon senso, ma proviamo a svolgere qualche riflessione.

Ogni tecnologia ha rischi intrinseci, anche di portata notevole (Seveso e Vajont bastano come esempi?), ma è la “politica”, e gli interessi che essa muove, a determinare spesso l’aumento esponenziale dei rischi, la sottovalutazione di ogni aspetto a carico della collettività, lo scavalcamento dell’interesse generale, lo sperpero di denaro...

Non si discute, quindi, in astratto se il nucleare è una buona o cattiva tecnologia – ragionamento intrinsecamente cretino come discutere se il terremoto sia una cosa bella o brutta, giusta o cattiva e quindi futile e dozzinale è il comportamento di chi riduce tutto a un banale essere favorevole o contrario – ma dell’opportunità di avvalersi di questa tecnologia oggi, con le nostre attuali conoscenze, in Italia, in questo specifico momento.

Gli incidenti industriali non nucleari non hanno certo effetti trascurabili (penso al Vajont o a Bhopal in India) ma il nucleare non esaurisce i suoi rischi nel presente: coinvolge e condiziona le future generazioni.

Necessaria una consapevolezza generale, una classe politica responsabile, organismi di controllo efficienti e dotati di ampi poteri (mentre in Italia dal Vajont a Seveso sappiamo come sono sempre andate le cose).

Dopo quanto avvenuto in Italia con la passata avventura nucleare, come si può rilanciare il nucleare senza affrontare e risolvere prima i problemi che in passato fecero nascere un forte movimento di opposizione e diffidenza non tanto verso il nucleare in sé ma verso la politica che scelse e poi abbandonò quella tecnologia?
Non dimentichiamoci che l’Italia fu il Paese d’Europa con il primo più potente impianto nucleare.

Come si può dimenticare che nessuna opera pubblica è costata una cifra vicina o paragonabile con quanto preventivato?

Come si può dimenticare che le leggi che regolano i lavori pubblici sono quelle che resero possibile il sistema pianificato delle tangenti?

Come si può ignorare che da decenni non sono rispettate dalle autorità italiane le leggi sulla sicurezza e i piani di emergenza previsti per legge in materia di radiazioni e di esposizione alle radiazioni?
(Decreto Legislativo n° 230 del 17 marzo 1995, modificato ed integrato dal D.Lgs 241/2000, in attuazione delle Direttive 89/618/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti)

Come possiamo dimenticare che non è stato realizzato e nemmeno individuato il sito nazionale per lo stoccaggio delle scorie?

Come possiamo ignorare i politici che mentono quando affermano che dal nucleare l’Italia è uscita sulla spinta emotiva dei referendum e del disastro di Chernobyl quando furono i politici stessi a decidere di fermare le centrali ben prima dei referendum che non comportavano affatto la chiusura delle centrali esistenti? Perché non difesero la loro scelta nucleare? Perché abbandonarono il nucleare fingendo di rispettare la volontà popolare della quale da sempre se ne fottono altamente?
Perché mentono spudoratamente?

Come possiamo ignorare che l’ultimo piano di rilancio nucleare, dopo le prime centrali avviate negli anni ’50, si basarono su previsioni di fabbisogno sbagliate e su numeri in libertà dati da autorità compiacenti o colluse col potere affaristico-politico?

D’altra parte, la storia dell'Enel è costellata di mastodontici piani di investimento e madornali fiaschi.
Nel 1967 il direttore generale dell'ente pronostica che entro il 1980 l'Enel avrebbe avuto una potenza nucleare installata pari a 6.500 megawatt. Nel 1975 si prevede la costruzione di 20.000 megawatt nucleari da realizzarsi entro il 1985.
Il primo Piano energetico nazionale (Pen), sempre nel 1975, prevede addirittura, entro il 1990, l'entrata in funzione tra 46.000 e 62.000 megawatt nucleari. Il secondo Pen, nel 1977, prevede "solo" 12.000 megawatt nucleari entro il 1985. Nel 1979, i piani dell'Enel prevedono la costruzione di quattordici impianti a carbone da 640 megawatt ciascuno. Il Pen del 1981, approva la scelta nucleare più carbone, con la trasformazione a carbone di centrali termoelettriche per 3.700 megawatt e la costruzione ex novo di impianti a carbone per 17.000 megawatt. Il Pen del 1985 conferma i 12.000 megawatt nucleari e riduce a 12.000 megawatt gli impianti a carbone.
Che ci sia stata un po’ di confusione?
Mentre l’ultimo PEN risale al 1988.

Non sarebbe il caso di varare un nuovo e aggiornato piano nazionale energetico, per valutare esigenze e fabbisogno, prima di gettarsi a costruire centrali nucleari?

Che credibilità hanno coloro che rilanciano il nucleare?
Non riescono a gestire nemmeno le scorie e le immondizie e dovremmo fidarci della loro capacità di gestire il nucleare?

Perché dovremmo fidarci?
E di chi dovremmo fidarci?
14 marzo 2011 18:55 - ennio4531
Dopo il disastro del Vajont e il crollo della diga di Fukushima che ha spazzato via la città , chi ci garantisce che gli invasi d'acqua con i quali produciamo l'energia verde siano a prova di terremoti e comunque sicuri al 100% ?

E il gas 'naturale' ? Quanti morti da esalazioni e scoppi ha prodotto ? Chi ci garantirà che in futuro ciò non accadrà più ?

Propongo di svuotare gli invasi e proibire l'uso del gas .

A meno che non si decida che i morti a causa dell'energia nucleare siano uno scandalo, mentre quelli annegati o asfissiati siano solo ... sfigati .

Propongo un altro referendum per far esprimere agli elettori l'ardua sentenza.
14 marzo 2011 16:35 - alivelore
@Cepu: La SOGIN è dello Stato... (più specificatamente del Ministero dell' economia): http://it.wikipedia.org/wiki/SOGIN .
14 marzo 2011 13:25 - Cepu
Loro fanno in fretta, passano tutto a un privato. Sogin SPA è responsabile delle quattro centrali nucleari italiane, di quattro impianti di ricerca sul ciclo del combustibile nucleare (due nel centro della Casaccia) e dell’impianto di fabbricazione del combustibile di Bosco Marengo (AL). Se poi fallisce, o non è assicurato ... spallucce !!!
14 marzo 2011 11:12 - sergio2
...

"Chiediamo alla ministra Prestigiacomo di spiegarci come puo' un governo optare per una scelta energetica, in questo caso il nucleare, quando non riesce a porre le condizioni affinche' tale opzione possa attuarsi nelle condizioni di massima garanzia per i cittadini."
...

Che pretesa che avete!

Quel che conta è mettere in moto un bel giro d'affari!

Se le cose stessero in termini differenti non sarebbe stato rilanciato il nucleare senza risolvere gli antichi problemi che furono la causa prima del fallimento del nucleare in Italia.
Principale problema: la mancanza di credibilità della politica italiana.

I politici vollero il nucleare e i politici decisero di uscrine.
Raccontano che furono i referendum e l'emotività a determinare l'uscita dal nucleare ma è una balla che solo degli ignoranti possono accogliere per vera.

Allora come adesso dei problemi di sicurezza, delle scorie ecc. ecc. non gliene frega nulla.
Infatti, violano le leggi sulla sicurezza che pur esistono.
Perché l'Italia ha un problema di sicurezza nucleare anche se non ha centrali attive. Ma tutti fingono che il problema non esista.

D'altra parte cosa possiamo attenderci da sciacalli dome il ministro Prestiebasta e il fedele Testa da Checchina?
Qualcuno vuole spiegare alla Testa da Checchina che il fatto che una centrale nucleare si spenga automaticamente è l'inizo dei problemi e non la soluzione dei problemi?

Testa da Checchina evidentemente abituato a razzolare nel suo forum per polli pensa che una centrale nucleare sia come un pentolino pieno di latte posto su un fornello a gas.

Se il latte fuoriesce e si spegne la fiamma, il sistema di sicurezza arresterà l'erogazione di gas e il problema è risolto.

Con una centrale che si ferma per motivi di sicurezza, siamo invece all'inizio dei problemi.
E se non sapete il perché chiedetelo al Testa da Checchina...
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