Dopo che vari governi, sull'onda emotiva degli effetti
miracolistici da attribuirsi alle fonti rinnovabili, hanno
costituito una nuova casta, data dai produttori di energie
rinnovabili, impinguandola garantendo loro per almeno 20
anni prezzi da nababbi fuori da ogni logica di libero
mercato, adesso si cerca di ridurre il carico sugli utenti (
solo per il fotovoltaico gli incentivi superano gli 8
miliardi di euro l'anno ) obbligando di fatto i produttori
ad accontentarsi di prezzi inferiori allungando di altri 7
anni il periodo incentivato.
Era scontato che la casta non sarebbe stata con le mani in
mano nel vedersi ridurre ciò che per legge spettava e
quindi assisteremo, per l'ennesima volta , a lunghissime e
costose liti legali.
In entrambi i casi a perderci sarà la collettività nel suo
complesso perchè se lo Stato nella lite soccomberà dovrà
risarcire i danni alla controparte scaricando l'importo
sulla tassazione . Se lo Stato ne uscirà vincitore, parte
del sistema economico sarà ancora economicamente più
inaffidabile dovendo accontentarsi di introiti più bassi
rispetto a quelli prima garantiti e ai consumatori ben pochi
vantaggi ne deriveranno in quanto le eventuali riduzioni del
carico si prolungheranno comunque per altri sette anni oltre
ai 20 previsti.
In dettaglio ...
" 11/12/2014 - Era ormai nell'aria da tempo, adesso è
ufficiale: assoRinnovabili ha depositato in questi giorni il
ricorso al TAR contro il D.L. n. 91/2014, ormai noto a tutti
come Spalma Incentivi, che ha stabilito alcune novità che
non hanno fatto piacere (per utilizzare un eufemismo) a chi
ha deciso di investire nella tecnologia fotovoltaica.
Ricordiamo, infatti, che lo Spalma Incentivi ha previsto la
rimodulazione delle tariffe incentivanti per la produzione
di energia da impianti fotovoltaici di potenza nominale
superiore a 200 kW. Ma, come fa sapere assoRinnovabili, lo
Spalma Incentivi non è solo fotovoltaico. Ora ad essere in
pericolo sono anche le aziende green non fotovoltaiche che
beneficiano di incentivi sotto forma di certificati verdi,
tariffe onnicomprensive o tariffe premio il cui periodo
incentivante termini dopo il 31 dicembre 2014".
E' utile ricordare che, nonostante la norma parli di scelta
"volontaria" del nuovo regime di rimodulazione, non aderire
comporta l'impossibilità per 10 anni, a partire dal termine
del periodo di incentivazione, di accedere a possibili
sistemi di sostegno futuri.
"In altre parole - sintetizza Agostino Re Rebaudengo,
Presidente di assoRinnovabili - si tratta, come nello Spalma
Incentivi obbligatorio, di una norma retroattiva che cambia
significativamente le "regole del gioco", introducendo
gravissime penalizzazioni. Non si comprende come possa
essere definita una disposizione volontaria!"
Così come per lo Spalma Incentivi fotovoltaico,
assoRinnovabili coordinerà una nuova azione giurisdizionale
collettiva per richiedere l'annullamento della misura.
19 ottobre 2014 18:08 - ennio4531
L'alto costo delle energia elettrica in Italia, da
attribuirsi anche agli alti incentivi percepiti dai
produttori di energie rinnovabili il cui prezzo di vendita
per kwh è superiore di almeno 5 volte a quello praticato
dagli altri produttori, ha costretto l'attuale governo a
porre mano agi incentivi per ridurli al presente prolungando
il periodo del beneficio.
In sostanza ha imposto alle aziende di ridurre gli incentivi
assicurando però loro un periodo più lungo di godimento
per rifarsi delle minori entrate che realizzeranno negli
anni inizialmente previsti ( .. 20 anni ) .
Tutto questo andrà a beneficio solo delle piccole e medie
imprese, le più tartassate assieme ai privati, per
consentire loro di meglio reggere sul mercato riducendo i
costi energetici.
La situazione creatasi sarà comunque ... fluida in quanto
i produttori di energie rinnovabili hanno già minacciato di
impugnare i decreti governativi per dichiararli nulli.
Ci troviamo di fronte ad uno Stato che prima per legge
assicura dei benefici per almeno 20 anni e poi si rimangia
la parola con altre legge che minano questi benefici.
A quanto ammonteranno la riduzione dei benefici ?
Asserisce il ministro dello Sviluppo economico ..
«Ci si attende una riduzione degli oneri di incentivazione
dell'energia elettrica da fotovoltaico e da altre fonti
rinnovabili compresi in 500-700 milioni di euro l'anno».
Rimangono a carico, in gran parte degli utenti privati, gli
altri circa 7 miliardi di euro annui di incentivi a favore
della casta dei produttori di energie rinnovabili.
10 settembre 2014 10:50 - ennio4531
Il pompaggio idroelettrico, lo dice l'espressione stessa,
riguarda i bacini idrici ed è una tecnica 'matura' vale a
dire già consolidata e diffusa nel mondo per accumulare
energia quando la stessa non viene richiesta dal
mercato.
Intendiamoci il risultato netto dal punto di vista
energetico è in perdita ( per ogni 10 kWh spesi per il
pompaggio si ricavano 7 kWh nella fase di generazione) , ma
economicamente valido in quanto si accumula nelle ore di
basso ricavo e si cede in quelle a ricavo più alto.
Nulla ha a che vedere però con le altre energie rinnovabili
, eolico/solari, la cui accumulazione comporterebbe un
doppio costo per l'utente: i prezzi altissimi garantiti a
dette fonti maggiorati dei costi di accumulo.
Ogni Kwh distribuito ci costerebbe come ...l'oro ...
9 settembre 2014 13:10 - Cepu
E' abbastanza strano notare che nelle statistiche la
produzione da pompaggio idroelettrico non sia compresa tra
le fonti rinnovabili.
Tecnicamente, una centrale a pompaggio utilizza
l’elettricità prodotta in eccesso (di notte o nei momenti
di minore domanda) per riempire un invaso idroelettrico, in
grado di generare elettricità quando richiesto. Il
rendimento medio è di circa il 70% o di poco superiore,
cioè per ogni 10 kWh spesi per il pompaggio si ricavano 7
kWh nella fase di generazione.
Si tratta di impianti importanti per la gestione della rete
elettrica, perché sono in grado di entrare in servizio in
tempi rapidissimi per far fronte alle variazioni di carico
sulla rete, sono molto affidabili e sono anche svincolati
dall’idrologia, poiché lavorano in gran parte a ciclo
chiuso.
La convenienza di questa tecnologia è stata confermata da
una recente ricerca condotta dalla Stanford University, che
prende il ritorno economico di diverse tecnologie di
stoccaggio dell’energia.
Tra queste, il pompaggio idroelettrico si è dimostrato uno
dei più efficienti: nel corso della sua vita, infatti, un
impianto è in grado di accumulare 210 volte tanta energia
quanto è servito a costruirlo.
9 settembre 2014 12:54 - ennio4531
La follia del 'politicamente corretto' ha portato l'Italia
nell'ambito energetico ad aggravare ancora di più la
propria situazione che da anni presenta fattori di declino
culturale, economico e demografico tra i peggiori del
dopoguerra.
Si è voluto circa 7 anni fa correre dietro alle sirene
delle energie rinnovabili favorendone l'installazione
garantendo ad esse altissime tariffe per 20 anni e il ritiro
di quanto prodotto pur in presenza di un mercato che già
soffriva di sovracapacità produttiva.
È stato come erigere un 'albero della cuccagna ' che ha
comportato investimenti per almeno 40 miliardi di euro (
quasi tutti di importazione) e prezzi alle stelle in
bolletta dell'energia elettrica per strapagare le energie
rinnovabili .
Ecco cosa scriveva Il Sole 24 Ore del 1 maggio 2010 :
‘ Sono state depositate a Terna e all’Enel 45mila
domande fotocopia per 152mila MW pari a tre volte la
richiesta massima nell’ora di punta dell’intera
Italia…”
A chi piacciono le fonti rinnovabili di energia ?
“ Piacciono a chi , con l’investimento di un po’ di
contatti giusti sulla rubrica del telefonino, riesce a
piazzare a caro prezzo i fogli di carta con i timbri del
comune o la domanda di allacciamento presentata e Terna…
Sono soldi facili. Quei pezzi banali di carta possono essere
rivenduti sul mercato secondario a circa 100.000 euro per
megawatt”
Antonio Costato, vice presidente della Confindustria con
delega all’energia:
“ Non va spezzato il giocattolo per la troppa ingordigia
… La corsa smodata alle rinnovabili ha già costretto il
governo tedesco ad intervenire . Noi dobbiamo disciplinare
in modo ordinato la materia prima che sia tardi”
Oggi che cosa ci rimane .
Un parco produttivo di fonti rinnovabili ( eolico/solari )
al quale paghiamo ogni Kwh prodotto almeno 5 volte il prezzo
di mercato, l'obbligo di corrispondere tali esose tariffe
per altri15/20 anni, la certezza che tra 15/20 anni tutti
gli investimenti nelle rinnovabili dovranno essere portati
al macero, la crisi dei produttori tradizionali su cui grava
per intero il calo dei consumi con quindi costi unitari di
produzione sempre più alti e la fuga di molte aziende
energivore a causa degli alti prezzi dell'energia.
... gli Italiani sono come i Veneziani .... gran signori !
Sì, per quanto ?
8 settembre 2014 17:20 - Cepu
Dal rapporto di Terna Agosto 2014:
Nel mese di agosto 2014 l’energia elettrica richiesta dal
Paese ha raggiunto i 24.136 GWh, in diminuzione del 4,0%
rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
In sensibile aumento la produzione eolica
(+22,3%) ed idroelettrica (+23,8%).
In netto segno meno il saldo di energia con l’estero
(-21,9%).
1 settembre 2014 11:00 - ennio4531
La riduzione dei prezzi energetici non riguarda affatto le
fonti di energia rinnovabili in quanto è noto, ma purtroppo
non a tutti, che i prezzi astronomici che paghiamo per
ottenere energia elettrica dalle fonti rinnovabili (
eolico/solari ) sono fissati d'autorità e sono validi per
almeno 20 anni.
Se a dette fonti dovessimo applicare i prezzi di mercato,
il risparmio sarebbe ammontato per il solo anno 2013 a circa
8 miliardi di euro .
Poi c'è chi come cepu che ha interesse ad alzare fumo per
sviare l'attenzione....
31 agosto 2014 23:36 - Cepu
Abbiamo registrato per la prima volta dal '59 una flessione
dell'indicatore dei prezzi al consumo dello 0,1% rispetto
all'anno precedente. Ma al netto dei prodotti energetici la
variazione dei prezzi in agosto è positiva: l'inflazione è
dello 0,4%, in aumento rispetto al più 0,3% del mese
precedente. Dunque, l'elemento nuovo della dinamica in
discesa dei prezzi al consumo è interamente spiegato dalla
riduzione dei prezzi energetici.
La core inflation che esclude nel calcolo energia e prodotti
alimentari non lavorati, come la frutta e gli ortaggi, è
positiva. Inoltre, se si considerano le dodici divisioni di
spesa che compongono il paniere, solo tre di esse registrano
nell'ultimo anno una riduzione dei prezzi: i beni
alimentari, le spese per l'abitazione e i servizi di
comunicazione. Con una classificazione più dettagliata
cioè con seicento indici di prodotto, abbiamo il 27% degli
indicatori che registrano prezzi in diminuzione. Questa
quota, pari a circa un quarto dei beni considerati, nel 2013
era del 15% e si è innalzata in tutto il 2014.
Se l'Italia producesse energia elettrica solo da
rinnovabili, il cui prezzo è almeno 5 volte superiore ai
prezzi di mercato a causa di tariffe d'oro imposte per
legge, il costo della bolletta salirebbe alle stelle.
Solo dei masochisti potrebbero accettare tale stato di cose
utile solo per la casta dei produttori di energie
rinnovabili di cui cepu ne fa parte.
29 agosto 2014 18:05 - Cepu
Consumatori, preferite sempre contratti che privilegiano in
esclusiva i produttori rinnovabili, eliminiamo gli atomici
con le nostre decisioni di acquisto.
Perchè, se il prezzo di borsa dell'energia elettrica
diminuisce, di tale diminuzione all'utente finale non arriva
nulla ?
Per il semplice fatto che il prezzo delle energie
rinnovabili eolico/solari del prezzo di borsa se ne fa un
baffo in quanto le tariffe che paghiamo ai produttori
eolico/solari sono fissate d'autorità ( conti energia )
.
E dette tariffe, rispetto a quelle di mercato, sono almeno 5
volte superiori !
L'Italia, da anni in declino, si è dovuta porsi a carico
un'altra casta , quella dei produttori di energie
rinnovabili, che nel 2013 ha pesato sulle bollette per
almeno 8 miliardi di euro di incentivi !
Cepu, che fa parte di tale casta, s'attacca all'atomo per
alzare fumo.
In tempi normali questa genìa di persone sarebbe
incarcerata come minimo per truffa.
28 agosto 2014 20:27 - Cepu
Dalla newsletter mercato elettrico:
https://www.mercatoelettrico.org/Newsletter/20140808newslett
er.pdf
Il prezzo al energia al mercato nazionale è sceso dai 66,86
euro/megawattora di luglio 2013 agli attuali 46,42 !!!
Senza contare i maxisconti per le energivore, che pesano
sulle bollette di chi NON E' energivoro.
28 agosto 2014 20:17 - Cepu
Atomo ?
No grazie, ormai se ne fa ottimamente a meno.
27 agosto 2014 21:13 - ennio4531
I dati riepilogativi dei primi sette mesi di consumi di
energia elettrica in Italia, nell'ultimo rapporto pubblicato
da Terna a pag. 16, ci dicono che le fonti di
approvvigionamento sono :
Nell'ambito delle energie rinnovabili la fotovoltaica copre
circa
l'8% costando in bolletta, a motivo degli incentivi pari a
circa 8 miliardi di euro , ben il 16% .
Cepu, non sapendo nemmeno far di conto, scrive che le green
energy hanno coperto il 38,9% quando , invece, il dato
esatto è 35,1% .
Di questo 35,1% , il 20,1% è relativo all'idroelettrico
che per il 99% è dato da vecchi impianti aventi più di 30
anni .
Intanto, mentre il gas diminuisce di prezzo , questo non
può avvenire per l'energia elettrica in quanto il peso
degli incentivi lo impedisce.
P.s. Alcoa annuncia la chiusura definitiva di Portovesme.
Uno dei motivi è dato dall'alto costo dell'energia
elettrica in Italia. Altri 500/600 persone a spasso ovvero a
carico di tutti noi come pure la casta dei produttori di
energia eolico/ voltaica...
26 agosto 2014 11:46 - Cepu
Da notare che circa il 40% dell’energia prodotta da
generazione distribuita viene autoconsumata, senza incassare
incentivi, mentre il rimanente viene immesso in rete.
n questi giorni Terna ha pubblicato l’ultimo “Rapporto
Mensile sul Sistema Elettrico”, il documento in cui
riporta i trend di domanda e consumo elettrici degli
italiani.
La relazione, oltre ad evidenziare gli effetti diretti del
brutto tempo che ha caratterizzato questo luglio – ovvero
una flessione della domanda del 3,8% rispetto allo scorso
anno, un lieve calo nella produzione fotovoltaica e un
aumento di oltre il 78% in quella eolica – fornisce i dati
relativi al contributo delle energie rinnovabili dal primo
gennaio 2014 alla fine dello scorso mese.
Si scopre così che in questi sette mesi le green energy
nostrane sono state in grado di soddisfare il 38,9% della
domanda elettrica e ben il 44,9% della produzione netta
nazionale.
19 agosto 2014 23:13 - ennio4531
'"...l'incontrastata volontà di un'ampia fetta della
popolazione di investire in prima persona nella svolta
energetica" è , per il 99% dei casi , legato al contributo
che si riceve pari ad un terzo del costo .
Garantite un altro prezzo alla cacca e troverete migliaia di
persone disposte a produrla ...
19 agosto 2014 11:39 - Cepu
18/8/14 BERNA - Nonostante i contributi costantemente in
calo, a Swissgrid è pervenuta in questi giorni la
cinquantamillesima richiesta di rimunerazione per
l'immissione di energia a copertura dei costi (RIC). La
società inizierà pertanto con il pagamento della
rimunerazione deliberata in primavera dal Parlamento per gli
impianti solari più piccoli.
Swissgrid, tramite un comunicato odierno, sottolinea che le
numerose richieste dimostrano "l'incontrastata volontà di
un'ampia fetta della popolazione di investire in prima
persona nella svolta energetica".
Da maggio 2011 ogni mese in media 1000 persone private o
società decidono di costruire un impianto per la produzione
di energia rinnovabile. Il numero delle notifiche mensili
oscilla tra le 800 e le 1'200 ed è rimasto
sorprendentemente costante nel corso degli anni passati,
anche se gli importi versati si riducono in continuazione
conformemente ai minori costi. Al 4 agosto, 9'965 progetti
hanno ricevuto un responso positivo, 38'487 si trovano
invece in lista d'attesa.
Per ridurre questa lista di attesa, la scorsa primavera è
stata introdotta la cosiddetta rimunerazione unica (RU), che
permette di assegnare un'incentivazione con pagamento unico
agli impianti fotovoltaici con potenza fino a 30 kilowatt
(kW), ricoprendo così circa un terzo dei costi di
costruzione.
La RIC complessivamente incentiva la produzione di energia
mediante impianti fotovoltaici, piccole centrali
idroelettriche, generatori eolici, geotermia e biomassa.
L'Ufficio federale dell'energia prevede per gli anni 2014 e
2015 circa 270 milioni di franchi.
18 agosto 2014 20:59 - ennio4531
Il mercato elettrico ha in sè qualcosa di ... risibile.
Esso vale per i produttori convenzionali, mentre per i
produttori di energie rinnovabili rappresenta solo una
vetrina in quanto le tariffe di remunerazione sono fissate
per legge infischiandosene dei prezzi fatti alla borsa merci
.
Altra presa per i ... fondelli ...
17 agosto 2014 13:59 - Cepu
Da segnalare, un'altra grandissima "fonte" di energia, a
basso prezzo:
http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/
17 agosto 2014 12:55 - Cepu
Per una bella spiegazione abbastanza circostanziata ma
sintetica dei meccanismi di mercato elettrico, un utile
link:
Perchè il costo del gas in bolletta tende a diminuire ( il
16% in un anno e mezzo ), mentre quello dell'elettricità
rimane stabile ?
La risposta la fornisce l'Autorità per l'energia elettrica
e il gas come riportato sul Sole-24Ore del 28 giugno c.a.
pag. 8.
In sostanza si può riassumere che mentre per il gas non
esistono incentivi , per l'elettricità i costi esorbitanti
degli incentivi a favore delle energie rinnovabili ( nel
2013 8 miliardi di euro ) e i maggiori costi per mettere in
sicurezza la rete, a fronte della discontinuità di
fornitura da fonti rinnovabili, impediscono qualsiasi
riduzione anche in presenza del calo della materia prima
all'ingrosso ( -7,1%).
' Quanto all'invarianza della bolletta elettrica, il calo
della materia prima all'ingrosso (-7,1%) - che costituisce
il 50% della bolletta - è stato in parte compensato dalle
coperture assicurative contro il rischio di rialzo dei
prezzi dei contratti di approvvigionamento dell'Acquirente
Unico.
Sono poi aumentati, chiarisce ancora l'Authority, i costi di
dispacciamento (+5,8%) e, in lieve misura, anche gli oneri
derivanti dai meccanismi di perequazione della vendita e la
necessità di gettito per gli incentivi alle fonti
rinnovabili e assimilate (la componente A3 della bolletta).
Sulla crescita del dispacciamento sono intervenuti i
maggiori acquisti di energia elettrica "di riserva" per
garantire la sicurezza del sistema a fronte della crescente
produzione da fonti verdi non programmabili ....' .
9 agosto 2014 18:06 - ennio4531
Cepu copia/incolla tutto ciò che gli capita sotto tiro ( ..
di cui scommetto non capisce nulla ) per alzare fumogeni si
di un fatto incontestabile :
i produttori di energie rinnovabili vogliono essere
credibili quando ci raccontano che vogliono salvare il mondo
dal CO2 ?
Rinuncino alle tariffe d'oro fissate solo per loro, che ci
costano
la bellezza di almeno 8 miliardi l'anno , e si misurino sul
libero mercato .
Dal momento che queste tariffe consentono loro di realizzare
un prezzo superiore a quello di mercato di ben 5 volte,
pensate che faranno questo gesto così altruistico ?
Allo stato attuale stanno difendendo a spada tratta
qualsiasi misura che minacci la loro rendita.
Ecchesonofessi.......
8 agosto 2014 9:55 - Cepu
A marzo 2013, il Parlamento ha approvato la Tabella di
marcia per l'energia per il 2050[5] e ha invitato la
Commissione a presentare quanto prima un quadro politico per
il periodo fino al 2030 comprensivo di tappe e obiettivi in
materia di emissioni di gas a effetto serra, energie
rinnovabili ed efficienza energetica. La sua risoluzione ha
evidenziato, in particolare, l'importanza di un quadro
normativo stabile per stimolare gli investimenti nelle
energie rinnovabili, la necessità di un approccio più
europeo alla politica in materia di energie rinnovabili che
sfrutti pienamente gli accordi di cooperazione esistenti, e
il ruolo specifico della generazione decentrata e della
micro generazione. Il Parlamento ha invitato la Commissione
a presentare un'analisi e proposte su come utilizzare le
fonti di energia rinnovabili in maniera sostenibile e più
efficace nell’UE.
Sempre a marzo 2013, ha approvato gli orientamenti per le
infrastrutture energetiche transeuropee proposti dalla
Commissione nell'ambito del pacchetto Infrastrutture
energetiche[6]. Il Parlamento ha ricordato in particolare
l'importanza degli impianti di stoccaggio di energia e la
necessità di garantire la stabilità delle reti elettriche
europee grazie all'integrazione delle fonti di energia
rinnovabili.
A maggio 2013, il Parlamento ha adottato una risoluzione[7]
sulla comunicazione della Commissione del 6 giugno 2012 dal
titolo «Energie rinnovabili: un ruolo di primo piano nel
mercato energetico europeo» (COM(2012) 0271). Essa
raccomanda la fissazione di tappe e obiettivi per il periodo
fino al 2050 per garantire che le fonti energetiche
rinnovabili abbiano un futuro credibile in Europa, e un
obiettivo almeno del 30% di energie rinnovabili nel mix
energetico dell'UE entro il 2030. Ha inoltre sottolineato la
necessità di una strategia integrata a lungo termine volta
a promuovere le energie rinnovabili a livello dell'UE.
Nella sua risoluzione del 12 settembre 2013 relativa alla
microgenerazione-generazione su piccola scala di energia
elettrica e termica[8], il Parlamento ha sottolineato
l'enorme potenziale che la produzione della propria energia
rappresenta per i cittadini e la necessità di incentivi per
stimolare la produzione di energia su piccola scala. Ha
anche invitato la Commissione a presentare proposte in
questo settore.
Per quanto riguarda le emissioni indirette derivanti dal
cambiamento di destinazione dei terreni collegate ai
biocarburanti, a settembre 2013, il Parlamento ha chiesto
che i biocarburanti tradizionali di prima generazione
fossero limitati al 6% dei consumi di energia nel settore
dei trasporti entro il 2020[9], invece dell’attuale
obiettivo del 10% stabilito dalla normativa vigente. La
Commissione aveva inizialmente proposto un limite del 5%. Il
Parlamento ha sottolineato l'importanza di un passaggio
rapido ai nuovi biocarburanti prodotti da fonti alternative,
come alghe e rifiuti, che dovrebbe rappresentare almeno il
2,5% del consumo di energia nel settore dei trasporti entro
il 2020. Tuttavia, il Parlamento non è riuscito a
concordare un mandato negoziale al fine di concludere
l'adozione del testo legislativo congiuntamente al
Consiglio.
5 agosto 2014 11:03 - ennio4531
Cepu copia/incolla concetti ( .. di cui scommetto non
capisce nulla ) che adombrano chissà quale complotto esista
contro le energie rinnovabili.
La questione principale è che quest'ultime godono di
tariffe statalizzate , che del prezzo di mercato nulla
importa, che ci costringono a pagare ogni kwh fornitoci
almeno 5 volte il prezzo di mercato con un salasso annuale
pari almeno a 8 miliardi di euro che gravano sulle nostre
bollette.
I produttori di energie rinnovabili vogliono essere
credibili quando ci raccontano che vogliono salvare il mondo
dal CO2 ?
Rinuncino alle tariffe d'oro fissate solo per loro e si
misurino sul libero mercato .
Non lo faranno .... non lo faranno !!!
4 agosto 2014 14:28 - Cepu
"Ci sarebbe però una strada molto più semplice per evitare
molti costi di sbilanciamento: ridurre l’anticipo con cui
dobbiamo comunicare l’ultima stima di produzione, dalle
attuali 24 ore a poco prima dell’immissione in rete
Se imitassimo l'inghilterra (1 ora), la previsione dalle
centrali a fonti non programmabili diverrebbe estremamente
precisa e gli sbilanciamenti che Terna dovrebbe compensare
molto minori, facendo risparmiare centinaia di milioni di
euro a tutti.
Sono tre anni che AEEG sta “riflettendo” su questa
modifica, ma finora non se n’è saputo nulla, e mi chiedo
perché.
A chi giova mantenere la situazione in questo stato,
pretendendo previsioni impossibili dagli operatori delle
fonti non programmabili, gonfiando il mercato dello
sbilanciamento e finendo poi per scaricare i costi di
inefficienze ed errori sulla bolletta elettrica che paghiamo
tutti?"
4 agosto 2014 14:22 - Cepu
Atomo ?
No grazie !
4 agosto 2014 13:55 - ennio4531
Sì ... con l'atomico potrebbe succedere di tutto , mentre
con le energie rinnovabili, così come sono state
propagandate, è già successo di tutto: costituzione di una
nuova casta che per mantenerla spendiamo almeno 8 miliardi
di euro all'anno per pagare a peso d'oro l'energia prodotta,
interessi mafiosi , frodi , il tutto condito con retoriche
da salvatori del mondo.
In tempi normali costoro sarebbero associati alle patrie
galere come minimo per truffa !
4 agosto 2014 13:18 - Cepu
Atomico ?
Alla larga, potrebbe succedere di tutto !!
3 agosto 2014 20:54 - ennio4531
Dietro le rinnovabili non solo vi è casta legalmente
costituita che ci succhia almeno 8 miliardi di euro annui
per costringerci a pagare un kwh di energia elettrica più
di 5 volte il suo prezzo di mercato, ma dobbiamo anche
sorbirci frodi e ... interessi mafiosi specie nei parchi
eolici nel sud.
Allegria !!!
3 agosto 2014 18:10 - Cepu
Frode da 37 milioni: 3 arresti. “Pannelli cinesi spacciati
per europei”
Al centro dell'inchiesta della procura di Milano sta
l'azienda russo-svizzera Avelar. In manette sono finiti il
presidente Igor Akhmerov e due dirigenti della società: le
accuse sono associazione a delinquere finalizzata
all'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e
falso ideologico in atto pubblico.