COMMENTI
|<   <- (Da 2011 a 2040 di 2098) ->   >|
13 luglio 2011 21:30 - Cepu
Buffo ...si è proprio fermato e formato mentalmente al ventennio.

Energie rinnovabili? Si', grazie .... spazi di manovra per puntare sulle energie rinnovabili ci sono, occorre perseguirle.

Chiaro, no ?
13 luglio 2011 18:52 - ennio4531
Quando cepu scrive con toni da liberale:
'Il trend è chiaro: chi si ostina a NON utilizzare le fonti rinnovabili, deve pagare il conto a quanti hanno creduto nelle rinnovabili, hanno pagato di tasca propria gli impianti e i collegamenti necessari, e ora producono energia.'

mi ricorda Ugo Tognazzi nel film Il Federale che cercava da puro, ma sprovveduto fascista di convincere con maniere anche spiccie il professor Bonafé della bontà dell'ideologia mussoliniana.

E la frase finale di cepu
'Quando la maggior parte di grandi o piccoli utenti avranno il proprio impianto, l'Italia sarà libera dalla schiavitù dei combustibili.'

ha molto a che vedere con l'autarchia tanto cara alla propaganda di regime del ventennio.

Faccio notare che se domani, con una bacchetta magica, dovesse avvenire che la maggior parte di noi avesse un proprio impianto, il valore di mercato dell'energia prodotta non servirebbe nemmeno a coprire i costi di esercizio .

Tant'è che i produttori di energia da
solari/eoliche pretendono forti incentivi ed è bastata la minaccia di una riduzione degli stessi per prospettare la chiusura dell'attività.
13 luglio 2011 15:21 - Cepu
Il trend è chiaro: chi si ostina a NON utilizzare le fonti rinnovabili, deve pagare il conto a quanti hanno creduto nelle rinnovabili, hanno pagato di tasca propria gli impianti e i collegamenti necessari, e ora producono energia.

Vi aiuto nella meditazione: si costruiscano altri impianti di rinnovabili, o si comprino quote di impianti in esercizio.

Quando la maggior parte di grandi o piccoli utenti avranno il proprio impianto, l'Italia sarà libera dalla schiavitù dei combustibili.
13 luglio 2011 11:20 - ennio4531
Altroconsumo , rivista notoriamente a favore delle energie rinnovabili, così scrive sul suo sito un pò sconsolatamente dopo l’ennesimo aumento del costo dell’energia elettrica :

‘ Analogamente a quanto successo nel trimestre precedente, buona parte dell’incremento del prezzo finale della bolletta elettrica è dovuto alla necessità di aumentare la voce della tariffa che finanzia gli incentivi alle fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico.

Una voce che ha ormai un peso notevole sul totale della bolletta pagata in un anno dai consumatori.’
12 luglio 2011 16:43 - Cepu
Povero ennio, lasciamolo giocare con il suo pallottoliere, ma numerosi cittadini la pensano diversamente, e hanno deciso di muoversi verso le rinnovabili, sia perchè eticamente rappresentano il futuro sostenibile, sia per i numerosi vantaggi, molto più vicini: economici e politici.

Per l'italia, il governo deve smettere di fare i capricci: il popolo italiano ha deciso di fare a meno del nucleare, quindi sveglia e preparare il quadro normativo necessario.
11 luglio 2011 11:41 - ennio4531
Il povero Cepu, che ignora o fa finta di ignorare le dimensioni del problema, ogni tanto gioca quello che dovrebbe essere un asso ( baltic 1) , ma che, una volta fatti alcuni semplici conteggi , è solo uno … scartino .

L’energia nucleare in Germania nel 2010 ha coperto circa il 27% della produzione fornendo un totale di 133.000.000.000 kwh ( fonte World in progress nr. 8 ).

Il baltic 1, con le sue 21 pale eoliche off-shore, quanti Kwh annue fornirà ?

Forse… Kwh 175.000.000 ( 50.000 famiglie x 3500 kwh ) e cioè lo 0,132% ( .. ripeto lo 0,132%) dell’energia da nucleare prodotta in Germania.

Domanda: quanti parchi eolici tipo Baltic 1 sarebbe necessario installare in Germania per sostituire l’energia da nucleare ?

Almeno… 760 ( kwh da nucleare 133.000.000.000.000 : 175.000.000.000 da Baltic 1 )

Dal momento che Baltic 1 ( posto a 16 km dalla costa e con pale dotate di un rotore del diametro di 93 metri) ha richiesto per l’installazione ben 3 anni di lavoro, ce la farà la Germania a coprire in tempo il buco derivante dal no al nucleare ?

Alcuni dati curiosi …

Quante pale eoliche sarebbero richieste :15.960 ( 21 x 760 )

Quanta superficie marina sarebbe necessario occupare ? Almeno 5.320 kmq ( kmq 7 x 760) pari a 14 volte la superficie del lago di Garda .

L’effetto visivo ? Lunare….

Sicurezza dei mari ? Assai ridotta ..

Riguardo i motivi di fondo del cambio improvviso della politica energetica della Germania, .. alla prossima puntata..
9 luglio 2011 8:59 - Cepu
Stendiamo un velo pietoso sugli argomenti sterilmente polemici di ennio, ma teniamo in considerazione questo fatto nel valutare i relativi post.

Torniamo con serenità a valutare l'importanza delle tecnologie rinnovabili, incentivate ormai da tutte le nazioni mondiali che sulla base di studi approfonditi e di pressione popolare hanno deciso di intraprendere questa strada, per un futuro sostenibile.

Oggi anche la camera alta tedesca ha approvato il piano predisposto dal governo per la chiusura di 17 centrali nucleari.

Attualmente, il 23% dell'energia tedesca proviene dalle centrali atomiche, il 17% dalle 'rinnovabilì, il 24% dalla lignite, il 18% dal carbone, il 13% dal gas naturale e il rimanente 5% da altre forme alternative di alimentazione.

Il nuovo programma si propone di accelerare l'espansione delle rinnovabili in modo da raggiungere, al più tardi entro il 2020, una produzione che soddisfi il 35% del fabbisogno nazionale, per passare al 50% entro il 2030 e all'80% entro il 2050. Per raggiungere questi obiettivi, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha deciso di puntare soprattutto sull'eolico. In questa ottica, la stessa leader conservatrice ha inaugurato all'inizio di maggio il primo parco eolico del paese nel Mar Baltico, davanti alle coste del Meclemburgo-Pomerania anteriore (nordest).

Si tratta del 'Baltic 1', un parco con 21 turbine vicino alla penisola di Fischland-Darss-Zingst in grado di generare circa 50 megawatt di energia. A questo progetto se ne aggiungeranno presto altri sia nel Mare del Nord, sia nello stesso Mar Baltico.
7 luglio 2011 19:12 - ennio4531
Le maggioranze hanno sempre ragione ?

Per cepu pare di sì.

Per cui se fosse vissuto al tempo del fascismo avrebbe tifato per Mussolini, se fosse stato tedesco avrebbe applaudito Hitler e se fosse stato russo avrebbe votato per Lenin .....

Bravo ....
7 luglio 2011 7:44 - Cepu
Il patetico ennio polemizza inutilmente, ma non ci importa perchè in fin dei conti il nucleare in italia è definitivamente tramontato e le rinnovabili continuano il decollo.

Questo grazie ai 25 milioni di cittadini che si sono disturbati per esprimere la propria convinzione.
6 luglio 2011 20:04 - ennio4531
Il povero cepu,quando scrive ' cosa c'entro io con le decisioni spagnole in merito alla sicurezza delle proprie centrali nucleari ?', attribuendo a me domande che non gli ho posto e si nasconde dietro al pensiero delle autorità, dimostra quale livello abbia la sua capacità critica.

E quando scrive che il no al nucleare ' non è certo per considerazioni emotive' , per cortesia... fammi il piacere !!!
5 luglio 2011 0:00 - Cepu
Sempre patetico il nostro ennio... cosa c'entro io con le decisioni spagnole in merito alla sicurezza delle proprie centrali nucleari ?

Sono certo che ogni paese ha a cuore la sicurezza dei propri cittadini, e fa tutto il possibile per salvaguardarli.

Evidentemente le autorità incaricate ritengono che una diga non sia un bersaglio terroristico. O che non sia importante stabilire la resistenza a un incendio. Saranno state fatte altre considerazioni, studi biologici o sismici, eccetera.

E quando paesi come la svizzera o la germania (o l'italia) decidono di porre termine alla fase nucleare e optare per le rinnovabili, non è certo per considerazioni emotive, bensì politiche ed economiche.
4 luglio 2011 19:15 - ennio4531
Se a cepu stesse veramente a cuore la sicurezza del prossimo, si chiederebbe perchè sia richiesto il test di resitenza, a fronte della caduta di un aereo di linea, solo nei riguardi delle centrali nucleari e non anche per esempio nei riguardi delle dighe.

E' noto che il maggior numero di morti nel mondo è avvenuto a seguito della massa d'acqua provenienti da dighe e non dal nucleare.

Ricordo il Vaiont in Italia e il crollo di una diga nella prefettura di Fukushima, a seguito del tsunami, che ha spazzato via un'intera città .

Ma per cepu sappiamo che i morti si distinguono in due categorie: quelli da nucleare, per i quali dobbiamo piangere, mentre per gli altri, come ha scritto, ... pace all'anima loro...
4 luglio 2011 13:41 - Cepu
Sempre in argomento nucleare spagnolo, apprendiamo che il 30 giugno 2011 il Consejo de Seguridad Nuclear (CSN) ha approvato la seconda fase dei test di resistenza.

Entro il 31/12/2011, dovranno essere presentati i progetti di adeguamenti di tutte le centrali. Successivamente le misure dovranno essere adottate entro fine 2012.

Tra le misure, notiamo:
. Mitigazione degli eventi al di là delle basi di progettazione, per esempio, l'impatto di un aereo di linea
. mitigazione di incendi e esplosioni di grandi dimensioni e di lunga durata (+48 h)

Alla conferenza stampa, Martínez Dieci, ha sottolineato che i test di resistenza approvato dal CSN è di là di quelli previsti dal regolatori nucleari dell'Europa occidentale (Associazione WENRA) e quelle adottate dal Gruppo per la sicurezza europea dei regolatori nucleari (ENSREG ), e complementari a quelle emesse dal CSN il 25 maggio.

Forza nuclearisti, al lavoro: il tempo stringe.
4 luglio 2011 9:56 - Cepu
Devo convenire che su questo problema governo e parlamento spagnoli non stanno facendo bella figura.

Il classico favore all'azienda elettrica Nuclenor, che a fronte di investimenti massicci per l'ammodernamento della centrale aveva chiesto licenza fino al 2019. Invece ha ottenuto che il ferrovecchio continui a bollire solo fino al 2013. Nuclenor non ne uscirà spezzata, ma sicuramente non farà grossi guadagni e temo che smetterà di fare eventuali manutenzioni straordinarie. Speriamo che non succeda niente !

Intento la spagna continua spendere per migliorare l'efficienza della rete trasmissiva, e adattarne le caratteristiche alla generazione rinnovabile.
1 luglio 2011 17:17 - ennio4531
Il nucleare e la Spagna.

Nonostante gli sviluppi epocali delle rinnovabili e i relatvi colossali investimenti ( il fotovoltaio incide per il 2,7% sul consumo anno 2010), la Spagna ha deciso di continuare con il nucleare .

Ad inizio febbraio 2011 il parlamento spagnolo ha ratificato con voto quasi unanime la legge che abroga la precedente disposizione per la chiusura dei reattori al compimento dei 40 anni di vita.

La proroga delle centrali, sarà stabilita da ora in poi dal Consejo de Seguridad Nuclear, sulla base di controlli e requisiti tecnici, indipendentemente dall'età dell'impianto...

Intanto la chiusura della centrale di Garoña, dopo 42 anni di funzionamento, è stata posticipata al 2013.

Della serie... teniamoci stretti i ferri ...anche i più vecchi.
30 giugno 2011 19:54 - Cepu
Manovra: Il comma dell'articolo 33 della manovra, che prevedeva, dal 1 gennaio 2012, il taglio del 30% degli incentivi a tutte le fonti energetiche rinnovabili - secondo quanto si apprende - sarebbe stato stralciato. A chiederne l'abolizione con particolare forza - sempre secondo le medesime fonti - sarebbe stato il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani.
29 giugno 2011 20:05 - Cepu
Secondo dati pubblicati dal quotidiano 'El Pais', la Spagna nel 2010 ha raggiunto il traguardo del 35% della domanda di energia elettrica nazionale da fonti rinnovabili, sei volte in più rispetto allo scorso anno, avvicinandosi così all'obiettivo europeo del 40% da raggiungere per il 2020.
"Un successo che ha trasformato la Spagna da importatore di energia nucleare dalla Francia a suo fornitore di energia elettrica da rinnovabile. E le previsioni sono ancora più ottimistiche: secondo i dati, infatti, l'eolico che già copre il 16% del fabbisogno elettrico nel giro di 2- 3 anni supererà il contributo del nucleare. Non sono da meno l'energia idraulica che copre il 14% del fabbisogno elettrico nazionale e il fotovoltaico aumentato del 3% nell'ultimo anno e destinato ad aumentare con l'entrata in vigore delle centrali solari nel 2011".
29 giugno 2011 20:03 - Cepu
Guardiamo il dito o la luna ? La Spagna ha come obiettivo la generazione di almeno il 30% dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2010, con metà di tale quota da raggiungere tramite l’energia eolica. Nel 2006 il 20% della domanda energetica era già soddisfatto da fonti di energia rinnovabile.

Alcune comunità autonome sono in testa all’Europa per quanto riguarda l’uso di tecnologie di energie rinnovabili e progettano di raggiungere il 100% di generazione elettrica da fonti rinnovabili. Castiglia e León e la Galizia sono vicine allo scopo, producendo (al 2006) il 70% della loro totale domanda energetica con fonti rinnovabili.
29 giugno 2011 18:13 - ennio4531
Che cosa ci dobbiamo aspettare dalle fonti rinnovabili ?

Vogliamo parlare di un caso concreto come il fotovoltaico della Spagna che ci ha preceduto di qualche anno ?

In Spagna le tariffe incentivanti, troppo generose, hanno finito col drogare il mercato, facendo crescere il settore del fotovoltaico e il costo pubblico degli incentivi a ritmi non sostenibili, tanto che il governo, nel 2009, è dovuto correre ai ripari.

«Le tariffe sono state abbassate con effetto retroattivo – ha spiegato l'esperto spagnolo David Perez, di Eclareon, al convegno ‘Governare la crescita del fotovoltaico’, organizzato dal Kyoto Club – e sono stati introdotti dei tetti alla potenza incentivabile».

L'effetto sul mercato è stato quello di un vero e proprio blocco, tanto che il giro d'affari del fotovoltaico spagnolo è passato dai 18 miliardi di euro del 2008 ad appena 650 milioni nel 2010, con la perdita di un terzo dei posti di lavoro del settore.

Una vera e propria ecatombe, di cui si è avuto un assaggio in Italia quando, dopo l'approvazione del decreto Romani che bloccava gli incentivi al 31 maggio c.a., 2000 persone del settore delle rinnovabili, riunitesi al teatro Quirino a Roma, denunciavano la chiusura dei cantieri e il ritiro dei finanziamenti da parte delle banche.

L'intero settore delle fonti alternative è un mercato drogato dagli incentivi sui quali gruppi di ' pescicani ' si sono buttati a capofitto per realizzare altissimi guadagni a nostre spese.

Faccio notare che in Spagna è bastato l'annuncio di una riduzione, non azzeramento, degli incentivi per far ... chiudere bottega al fotovoltaico.
29 giugno 2011 0:42 - Cepu
...si sarebbero resi certamente ridicoli, come succede purtroppo a te, ennio.

Invece, di necessità virtù. Anche gli industriali hanno iniziato a capire che le rinnovabili sono il futuro e stanno cercando di recuperare il tempo perduto.

Certo, c'e' quel fastidioso accenno al gas, che non è eterno, ma sicuramente stanno pensando alla cogenerazione. Energia autoprodotta con impianti moderni e molto efficenti.
28 giugno 2011 19:10 - ennio4531
... dopo aver segato il nucleare e messo all'indice petrolio e carbone come inquinatori, che cosa ci dovevamo aspettare dai grandi consumatori di energia elettrica cioè le fabbriche : di negare il referendum, di scendere in piazza reclasmando il nucleare e più carbone e petrolio per produrre energia ?

I rappresentanti degli industriali si sono dovuti 'adeguare' e firmare le solite convenzioni ... della serie : facite ammuina .....
28 giugno 2011 14:15 - Cepu
Non facciamoci prendere per i fondelli da politici alla canna del gas:

Dal sito confindustrti, e sole24 ore del 22/6

Gas, fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Su questo mix dovrà puntare l'Italia dopo lo stop al nucleare, secondo il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. «Dopo il referendum - ha sottolineato Emma Marcegaglia - che ha sancito l'uscita dal nucleare e con il rafforzamento delle richieste dell'Ue di tagliare le emissioni di gas serra, dobbiamo guardare avanti. Siamo convinti che al nostro paese serva un mix diversificato di fonti che includa il gas, che diventerà sempre più strategico, le rinnovabili e l'efficienza energetica».

Firmato accordo con l'Enea
Proprio oggi viale dell'Astronomia ha firmato un accordo di collaborazione con il commissario dell'Enea, Giovanni Lelli, su efficienza energetica e rinnovabili. Per individuare le opportunità di crescita e sostenibilità ambientale, e supportare le imprese nella ricerca tecnologica riducendo le emissioni e migliorando l'efficienza energetica.
27 giugno 2011 19:17 - ennio4531
Che cosa ne pensano le industrie ad elevato consumo energetico, del settore fotovoltaico ?

Dopo aver documentato a chi giovano le energie alternative e i maggiori costi da sostenersi per allacciare alla rete una miriade di piccoli produttori, fornisco la risposta all'interrogativo da me precedentemente posto ' Che cosa ne pensano le industrie ad elevato consumo energetico, del settore fotovoltaico ?

La risposta l’abbiamo sul Il Sole -24 ore del 9 aprile c.a. con l’annuncio che occupava l'intera pagina 38 :

‘ I settori ad elevata intensità energetica che rappresentano il 47% del consumo di energia elettrica del Paese, ….. condividono la necessità , evidenziata dal ministro Romani , di rivedere il regime di incentivazione al settore fotovoltaico , che ha garantito fino ad oggi incentivi sproporzionati ed ingiustificati a danno dei cittadini e delle imprese di grandi, piccole e medie dimensioni …..

No alle rendite eccessive pagate in bolletta dai consumatori italiani e in particolare da piccole e medie imprese … No ad incentivi eccessivi che attraggono comportamenti speculativi .....
27 giugno 2011 13:11 - Cepu
Bisogna sbrigarsi: l’incremento della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile rappresenta una delle PRIORITA' della politica energetica definita a livello comunitario; la direttiva europea 2001/77/CE riconosce
nello sviluppo delle fonti alternative una misura necessaria per poter garantire il conseguimento più rapido degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto ed in grado di favorire la sicurezza degli approvvigionamenti e la diversificazione delle fonti di produzione al fine di garantire l’aumento nell’UE della percentuale di produzione di energia da fonte rinnovabile fino al 12% entro il 2010.

Come indicato nel Libro Bianco della Commissione europea la direttiva 2001/77/CE stabiliva che gli Stati Membri dovessero adottare “misure appropriate atte a promuovere l'aumento del consumo di elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili perseguendo gli obiettivi indicativi nazionali”

Questo obiettivo è stato rivisto e reso ancora più ambizioso nella presentazione, nel gennaio 2008, del pacchetto di misure della Commissione Europea in tema di energia e cambiamenti climatici che prevede il raggiungimento del 20% di energia rinnovabile entro il 2020.

Il 17 dicembre del 2008 il Parlamento europeo ha approvato la Direttiva PE-CONS 3736/08 (ora Direttiva 2009/08/EC) sulla promozione dell’uso dell’energia rinnovabile, con la quale ogni Stato membro si impegna a raggiungere una quota minima di energia da fonti rinnovabili sul consumo energetico finale compatibile con l’obiettivo della Comunità.

L’Italia in particolare ha un obiettivo del 17% di energia rinnovabile sul consumo energetico lordo e, rispetto al livello del 5,2% del 2005,
dovrà raggiungere dei target di incremento intermedi minimi nel periodo 2009-2020. Verrà infatti richiesto, a tutti gli Stati membri, che
la differenza tra la situazione del 2005 e l’obiettivo finale al 2020 venga colmata per il 20% entro il biennio 2011-2012, per il 30% entro
il biennio 2013-2014, per il 45% entro il biennio 2015-2016 e per il 65% entro il biennio 2017-2018.
27 giugno 2011 11:07 - ennio4531
… la cuccagna, per pochi, delle energie alternative specie per il fotovoltaico !

Da Il Sole 24 Ore del 1 maggio 2010

‘ Sono state depositate a Terna e all’Enel 45mila domande fotocopia per 152mila MW pari a tre volte la richiesta massima nell’ora di punta dell’intera Italia…”

A chi piacciono le fonti rinnovabili di energia ?

“ Piacciono a chi , con l’investimento di un po’ di contatti giusti sulla rubrica del telefonino, riesce a piazzare a caro prezzo i fogli di carta con i timbri del comune o la domanda di allacciamento presentata e Terna… Sono soldi facili. Quei pezzi banali di carta possono essere rivenduti sul mercato secondario a circa 100.000 euro per megawatt”

Antonio Costato, vice presidente della Confindustria con delega all’energia:
“ Non va spezzato il giocattolo per la troppa ingordigia … La corsa smodata alle rinnovabili ha già costretto il governo tedesco ad intervenire . Noi dobbiamo disciplinare in modo ordinato la materia prima che sia tardi”

E’ economico per la collettività avere tanti piccoli produttori di energie alternative come afferma cepu ?

Secondo Terna .. proprio no !

“ Tutte le connessioni più semplici sono state prenotate e ai progetti seri bisogna proporre soluzioni di allacciamento sempre più remote e complesse”

Tante richieste di allacciamento impongono lavori impegnativi alla rete elettrica . L’anno scorso Terna ha dovuto realizzare 900 km di linee con una spesa di 500 milioni e presto dovrà impegnarne altri 1,1 miliardi.

Chi paga ? Gli utenti ... è ovvio .

Che cosa ne pensano le industrie, grandi utilizzatrici di energia elettrica, di questo andazzo ?

Che cosa è avvenuto in Spagna, che ci ha preceduto di qualche anno, del fotovoltaico ?

… alle prossime puntate
27 giugno 2011 9:14 - Cepu
Bisogna sbrigarsi: l’incremento della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile rappresenta una delle priorità della politica energetica de?nita a livello comunitario; la direttiva europea 2001/77/CE riconosce
nello sviluppo delle fonti alternative una misura necessaria per poter garantire il conseguimento più rapido degli obiettivi ?ssati dal Protocollo di Kyoto ed in grado di favorire la sicurezza degli approvvigionamenti e la diversi?cazione delle fonti di produzione

. Al ?ne di garantire l’aumento nell’UE della
percentuale di produzione di energia da fonte rinnovabile ?no al 12% entro il 2010. Come indicato nel Libro Bianco della Commissione europea la direttiva 2001/77/CE stabiliva che gli Stati Membri dovessero adottare “misure appropriate atte a promuovere l'aumento del consumo di elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili perseguendo gli obiettivi indicativi nazionali”

Questo obiettivo è stato rivisto e reso ancora più ambizioso nella presentazione, nel gennaio 2008, del pacchetto di misure della Commissione Europea in tema di energia e cambiamenti climatici che prevede il raggiungimento del 20% di energia rinnovabile entro il 2020.

Il 17 dicembre del 2008 il Parlamento europeo ha approvato la Direttiva PE-CONS 3736/08 (ora Direttiva 2009/08/EC) sulla promozione dell’uso dell’energia rinnovabile, con la quale ogni Stato membro si impegna a raggiungere una quota minima di energia da fonti rinnovabili sul consumo energetico ?nale compatibile con l’obiettivo della Comunità.

L’Italia in particolare ha un obiettivo del 17% di energia rinnovabile sul consumo energetico lordo e, rispetto al livello del 5,2% del 2005,
dovrà raggiungere dei target di incremento intermedi minimi nel periodo 2009-2020. Verrà infatti richiesto, a tutti gli Stati membri, che
la differenza tra la situazione del 2005 e l’obiettivo ? nale al 2020 venga colmata per il 20% entro il biennio 2011-2012, per il 30% entro
il biennio 2013-2014, per il 45% entro il biennio 2015-2016 e per il 65% entro il biennio 2017-2018.
26 giugno 2011 20:26 - Cepu
Certo, le rinnovabili creano lavoro e affari non solo energia: nella prima parte del 2011, il settore delle energie rinnovabili ha registrato 51 operazioni di fusione e acquisizione, per un valore complessivo di 10.6 miliardi di euro.

Tra i deal principali, l'offerta di Iberdrola per rilevare il 20% di Renovables SA Iberdrola, con un valore stimato di 2.6 miliardi di euro, e l'offerta di circa 1.5 miliardi di euro da France SA Electricite per il controllo del 50% di EDF Energies Nouvelles SA.

Ruolo di primo piano per l'Europa data la varietà delle risorse disponibili nella regione. Eolico nei paesi nordici, solare in Italia, Spagna e Grecia, e geotermico e biomasse in Europa continentale.

Gli appoggi governativi saranno un driver esterno importantissimo e presente per lo sviluppo delle attività di M&A nell'ambito delle energie rinnovabili per il prossimo anno. Con buona pace di chi non le apprezza.
26 giugno 2011 10:13 - ennio4531
… la cuccagna, per pochi, delle energie alternative specie per il fotovoltaico !

Da Il Sole 24 Ore del 1 maggio 2010

‘ Sono state depositate a Terna e all’Enel 45mila domande fotocopia per 152mila MW pari a tre volte la richiesta massima nell’ora di punta dell’intera Italia…”

A chi piacciono le fonti rinnovabili di energia ?

“ Piacciono a chi , con l’investimento di un po’ di contatti giusti sulla rubrica del telefonino, riesce a piazzare a caro prezzo i fogli di carta con i timbri del comune o la domanda di allacciamento presentata e Terna… Sono soldi facili. Quei pezzi banali di carta possono essere rivenduti sul mercato secondario a circa 100.000 euro per megawatt”

Antonio Costato, vice presidente della Confindustria con delega all’energia:
“ Non va spezzato il giocattolo per la troppa ingordigia … La corsa smodata alle rinnovabili ha già costretto il governo tedesco ad intervenire . Noi dobbiamo disciplinare in modo ordinato la materia prima che sia tardi”

E’ economico per la collettività avere tanti piccoli produttori di energie alternative come afferma cepu ?

Secondo Terna .. proprio no !

“ Tutte le connessioni più semplici sono state prenotate e ai progetti seri bisogna proporre soluzioni di allacciamento sempre più remote e complesse”

Tante richieste di allacciamento impongono lavori impegnativi alla rete elettrica . L’anno scorso Terna ha dovuto realizzare 900 km di linee con una spesa di 500 milioni e presto dovrà impegnarne altri 1,1 miliardi.

Chi paga ? Gli utenti ... è ovvio .

Che cosa ne pensano le industrie, grandi utilizzatrici di energia elettrica, di questo andazzo ?

Che cosa è avvenuto in Spagna, che ci ha preceduto di qualche anno, del fotovoltaico ?

… alle prossime puntate
25 giugno 2011 0:00 - Cepu
Ma è evidente che su un post su ADUC non ci sta tutto. Un post è discorsivo, non ci sta tutto il progetto delle rinnovabili per l'italia.

Vai sui siti che ho linkato, li ci sono i dati, in forma adatta, con tabelle riferimenti e didascalie.
24 giugno 2011 15:58 - pfui!
Ma come si fa a ragionare così?

L'Italia ha centinaia di chilometri di coste,

Cifre, please.
Quanti km di coste sono sfruttabili?
Quanti € necessari per l'investimento?
E quanti € di gestione ordinaria?
Con quale impatto?

molti fiumi, alcuni a carattere torrenziale che
potrebbero essere messi a profitto da serie di
dighe e sistemi di pompaggio.

Cifre, please.
Quanti fiumi?
Quanti Kwh?
Quanti € di investimento?
Quale impatto ambientale?

Milioni di metri quadri di terreni improduttivi
e desertificati.

Cifre, please.
Quanti mq di "improduttivo" sono in realtà boschi?
E comunque, quanti € di investimento occorrono?
E quanti € di gestione ordinaria?
E per produrre quanto?

Venti forti e regolari.

Cifre, please.
Forti e regolari per produrre quanta elettricità?
Con quanti € di investimento?
E quanti € di gestione ordinaria?

Ha abbastanza energia potenziale da poter pensare
all'esportazione, altro che importare !!!

Cifre, please.
Quanta energia producibile?
Quanta esportabile?
  COMMENTI
|<   <- (Da 2011 a 2040 di 2098) ->   >|