Buffo ...si è proprio fermato e formato mentalmente al
ventennio.
Energie rinnovabili? Si', grazie .... spazi di manovra per
puntare sulle energie rinnovabili ci sono, occorre
perseguirle.
Chiaro, no ?
13 luglio 2011 18:52 - ennio4531
Quando cepu scrive con toni da liberale:
'Il trend è chiaro: chi si ostina a NON utilizzare le fonti
rinnovabili, deve pagare il conto a quanti hanno creduto
nelle rinnovabili, hanno pagato di tasca propria gli
impianti e i collegamenti necessari, e ora producono
energia.'
mi ricorda Ugo Tognazzi nel film Il Federale che cercava da
puro, ma sprovveduto fascista di convincere con maniere
anche spiccie il professor Bonafé della bontà
dell'ideologia mussoliniana.
E la frase finale di cepu
'Quando la maggior parte di grandi o piccoli utenti avranno
il proprio impianto, l'Italia sarà libera dalla schiavitù
dei combustibili.'
ha molto a che vedere con l'autarchia tanto cara alla
propaganda di regime del ventennio.
Faccio notare che se domani, con una bacchetta magica,
dovesse avvenire che la maggior parte di noi avesse un
proprio impianto, il valore di mercato dell'energia prodotta
non servirebbe nemmeno a coprire i costi di esercizio .
Tant'è che i produttori di energia da
solari/eoliche pretendono forti incentivi ed è bastata la
minaccia di una riduzione degli stessi per prospettare la
chiusura dell'attività.
13 luglio 2011 15:21 - Cepu
Il trend è chiaro: chi si ostina a NON utilizzare le fonti
rinnovabili, deve pagare il conto a quanti hanno creduto
nelle rinnovabili, hanno pagato di tasca propria gli
impianti e i collegamenti necessari, e ora producono
energia.
Vi aiuto nella meditazione: si costruiscano altri impianti
di rinnovabili, o si comprino quote di impianti in
esercizio.
Quando la maggior parte di grandi o piccoli utenti avranno
il proprio impianto, l'Italia sarà libera dalla schiavitù
dei combustibili.
13 luglio 2011 11:20 - ennio4531
Altroconsumo , rivista notoriamente a favore delle energie
rinnovabili, così scrive sul suo sito un pò
sconsolatamente dopo l’ennesimo aumento del costo
dell’energia elettrica :
‘ Analogamente a quanto successo nel trimestre precedente,
buona parte dell’incremento del prezzo finale della
bolletta elettrica è dovuto alla necessità di aumentare la
voce della tariffa che finanzia gli incentivi alle fonti
rinnovabili, in particolare il fotovoltaico.
Una voce che ha ormai un peso notevole sul totale della
bolletta pagata in un anno dai consumatori.’
12 luglio 2011 16:43 - Cepu
Povero ennio, lasciamolo giocare con il suo pallottoliere,
ma numerosi cittadini la pensano diversamente, e hanno
deciso di muoversi verso le rinnovabili, sia perchè
eticamente rappresentano il futuro sostenibile, sia per i
numerosi vantaggi, molto più vicini: economici e
politici.
Per l'italia, il governo deve smettere di fare i capricci:
il popolo italiano ha deciso di fare a meno del nucleare,
quindi sveglia e preparare il quadro normativo necessario.
11 luglio 2011 11:41 - ennio4531
Il povero Cepu, che ignora o fa finta di ignorare le
dimensioni del problema, ogni tanto gioca quello che
dovrebbe essere un asso ( baltic 1) , ma che, una volta
fatti alcuni semplici conteggi , è solo uno … scartino
.
L’energia nucleare in Germania nel 2010 ha coperto circa
il 27% della produzione fornendo un totale di
133.000.000.000 kwh ( fonte World in progress nr. 8 ).
Il baltic 1, con le sue 21 pale eoliche off-shore, quanti
Kwh annue fornirà ?
Forse… Kwh 175.000.000 ( 50.000 famiglie x 3500 kwh ) e
cioè lo 0,132% ( .. ripeto lo 0,132%) dell’energia da
nucleare prodotta in Germania.
Domanda: quanti parchi eolici tipo Baltic 1 sarebbe
necessario installare in Germania per sostituire
l’energia da nucleare ?
Almeno… 760 ( kwh da nucleare 133.000.000.000.000 :
175.000.000.000 da Baltic 1 )
Dal momento che Baltic 1 ( posto a 16 km dalla costa e con
pale dotate di un rotore del diametro di 93 metri) ha
richiesto per l’installazione ben 3 anni di lavoro, ce la
farà la Germania a coprire in tempo il buco derivante dal
no al nucleare ?
Alcuni dati curiosi …
Quante pale eoliche sarebbero richieste :15.960 ( 21 x 760
)
Quanta superficie marina sarebbe necessario occupare ?
Almeno 5.320 kmq ( kmq 7 x 760) pari a 14 volte la
superficie del lago di Garda .
L’effetto visivo ? Lunare….
Sicurezza dei mari ? Assai ridotta ..
Riguardo i motivi di fondo del cambio improvviso della
politica energetica della Germania, .. alla prossima
puntata..
9 luglio 2011 8:59 - Cepu
Stendiamo un velo pietoso sugli argomenti sterilmente
polemici di ennio, ma teniamo in considerazione questo fatto
nel valutare i relativi post.
Torniamo con serenità a valutare l'importanza delle
tecnologie rinnovabili, incentivate ormai da tutte le
nazioni mondiali che sulla base di studi approfonditi e di
pressione popolare hanno deciso di intraprendere questa
strada, per un futuro sostenibile.
Oggi anche la camera alta tedesca ha approvato il piano
predisposto dal governo per la chiusura di 17 centrali
nucleari.
Attualmente, il 23% dell'energia tedesca proviene dalle
centrali atomiche, il 17% dalle 'rinnovabilì, il 24% dalla
lignite, il 18% dal carbone, il 13% dal gas naturale e il
rimanente 5% da altre forme alternative di alimentazione.
Il nuovo programma si propone di accelerare l'espansione
delle rinnovabili in modo da raggiungere, al più tardi
entro il 2020, una produzione che soddisfi il 35% del
fabbisogno nazionale, per passare al 50% entro il 2030 e
all'80% entro il 2050. Per raggiungere questi obiettivi, la
cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha deciso di puntare
soprattutto sull'eolico. In questa ottica, la stessa leader
conservatrice ha inaugurato all'inizio di maggio il primo
parco eolico del paese nel Mar Baltico, davanti alle coste
del Meclemburgo-Pomerania anteriore (nordest).
Si tratta del 'Baltic 1', un parco con 21 turbine vicino
alla penisola di Fischland-Darss-Zingst in grado di generare
circa 50 megawatt di energia. A questo progetto se ne
aggiungeranno presto altri sia nel Mare del Nord, sia nello
stesso Mar Baltico.
7 luglio 2011 19:12 - ennio4531
Le maggioranze hanno sempre ragione ?
Per cepu pare di sì.
Per cui se fosse vissuto al tempo del fascismo avrebbe
tifato per Mussolini, se fosse stato tedesco avrebbe
applaudito Hitler e se fosse stato russo avrebbe votato per
Lenin .....
Bravo ....
7 luglio 2011 7:44 - Cepu
Il patetico ennio polemizza inutilmente, ma non ci importa
perchè in fin dei conti il nucleare in italia è
definitivamente tramontato e le rinnovabili continuano il
decollo.
Questo grazie ai 25 milioni di cittadini che si sono
disturbati per esprimere la propria convinzione.
6 luglio 2011 20:04 - ennio4531
Il povero cepu,quando scrive ' cosa c'entro io con le
decisioni spagnole in merito alla sicurezza delle proprie
centrali nucleari ?', attribuendo a me domande che non gli
ho posto e si nasconde dietro al pensiero delle autorità,
dimostra quale livello abbia la sua capacità critica.
E quando scrive che il no al nucleare ' non è certo per
considerazioni emotive' , per cortesia... fammi il piacere
!!!
5 luglio 2011 0:00 - Cepu
Sempre patetico il nostro ennio... cosa c'entro io con le
decisioni spagnole in merito alla sicurezza delle proprie
centrali nucleari ?
Sono certo che ogni paese ha a cuore la sicurezza dei propri
cittadini, e fa tutto il possibile per salvaguardarli.
Evidentemente le autorità incaricate ritengono che una
diga non sia un bersaglio terroristico. O che non sia
importante stabilire la resistenza a un incendio. Saranno
state fatte altre considerazioni, studi biologici o sismici,
eccetera.
E quando paesi come la svizzera o la germania (o l'italia)
decidono di porre termine alla fase nucleare e optare per le
rinnovabili, non è certo per considerazioni emotive, bensì
politiche ed economiche.
4 luglio 2011 19:15 - ennio4531
Se a cepu stesse veramente a cuore la sicurezza del
prossimo, si chiederebbe perchè sia richiesto il test di
resitenza, a fronte della caduta di un aereo di linea, solo
nei riguardi delle centrali nucleari e non anche per esempio
nei riguardi delle dighe.
E' noto che il maggior numero di morti nel mondo è avvenuto
a seguito della massa d'acqua provenienti da dighe e non dal
nucleare.
Ricordo il Vaiont in Italia e il crollo di una diga nella
prefettura di Fukushima, a seguito del tsunami, che ha
spazzato via un'intera città .
Ma per cepu sappiamo che i morti si distinguono in due
categorie: quelli da nucleare, per i quali dobbiamo
piangere, mentre per gli altri, come ha scritto, ... pace
all'anima loro...
4 luglio 2011 13:41 - Cepu
Sempre in argomento nucleare spagnolo, apprendiamo che il 30
giugno 2011 il Consejo de Seguridad Nuclear (CSN) ha
approvato la seconda fase dei test di resistenza.
Entro il 31/12/2011, dovranno essere presentati i progetti
di adeguamenti di tutte le centrali. Successivamente le
misure dovranno essere adottate entro fine 2012.
Tra le misure, notiamo:
. Mitigazione degli eventi al di là delle basi di
progettazione, per esempio, l'impatto di un aereo di linea
. mitigazione di incendi e esplosioni di grandi dimensioni e
di lunga durata (+48 h)
Alla conferenza stampa, Martínez Dieci, ha sottolineato che
i test di resistenza approvato dal CSN è di là di quelli
previsti dal regolatori nucleari dell'Europa occidentale
(Associazione WENRA) e quelle adottate dal Gruppo per la
sicurezza europea dei regolatori nucleari (ENSREG ), e
complementari a quelle emesse dal CSN il 25 maggio.
Forza nuclearisti, al lavoro: il tempo stringe.
4 luglio 2011 9:56 - Cepu
Devo convenire che su questo problema governo e parlamento
spagnoli non stanno facendo bella figura.
Il classico favore all'azienda elettrica Nuclenor, che a
fronte di investimenti massicci per l'ammodernamento della
centrale aveva chiesto licenza fino al 2019. Invece ha
ottenuto che il ferrovecchio continui a bollire solo fino al
2013. Nuclenor non ne uscirà spezzata, ma sicuramente non
farà grossi guadagni e temo che smetterà di fare eventuali
manutenzioni straordinarie. Speriamo che non succeda niente
!
Intento la spagna continua spendere per migliorare
l'efficienza della rete trasmissiva, e adattarne le
caratteristiche alla generazione rinnovabile.
1 luglio 2011 17:17 - ennio4531
Il nucleare e la Spagna.
Nonostante gli sviluppi epocali delle rinnovabili e i
relatvi colossali investimenti ( il fotovoltaio incide per
il 2,7% sul consumo anno 2010), la Spagna ha deciso di
continuare con il nucleare .
Ad inizio febbraio 2011 il parlamento spagnolo ha ratificato
con voto quasi unanime la legge che abroga la precedente
disposizione per la chiusura dei reattori al compimento dei
40 anni di vita.
La proroga delle centrali, sarà stabilita da ora in poi dal
Consejo de Seguridad Nuclear, sulla base di controlli e
requisiti tecnici, indipendentemente dall'età
dell'impianto...
Intanto la chiusura della centrale di Garoña, dopo 42 anni
di funzionamento, è stata posticipata al 2013.
Della serie... teniamoci stretti i ferri ...anche i più
vecchi.
30 giugno 2011 19:54 - Cepu
Manovra: Il comma dell'articolo 33 della manovra, che
prevedeva, dal 1 gennaio 2012, il taglio del 30% degli
incentivi a tutte le fonti energetiche rinnovabili - secondo
quanto si apprende - sarebbe stato stralciato. A chiederne
l'abolizione con particolare forza - sempre secondo le
medesime fonti - sarebbe stato il ministro dello Sviluppo
Economico Paolo Romani.
29 giugno 2011 20:05 - Cepu
Secondo dati pubblicati dal quotidiano 'El Pais', la Spagna
nel 2010 ha raggiunto il traguardo del 35% della domanda di
energia elettrica nazionale da fonti rinnovabili, sei volte
in più rispetto allo scorso anno, avvicinandosi così
all'obiettivo europeo del 40% da raggiungere per il 2020.
"Un successo che ha trasformato la Spagna da importatore di
energia nucleare dalla Francia a suo fornitore di energia
elettrica da rinnovabile. E le previsioni sono ancora più
ottimistiche: secondo i dati, infatti, l'eolico che già
copre il 16% del fabbisogno elettrico nel giro di 2- 3 anni
supererà il contributo del nucleare. Non sono da meno
l'energia idraulica che copre il 14% del fabbisogno
elettrico nazionale e il fotovoltaico aumentato del 3%
nell'ultimo anno e destinato ad aumentare con l'entrata in
vigore delle centrali solari nel 2011".
29 giugno 2011 20:03 - Cepu
Guardiamo il dito o la luna ? La Spagna ha come obiettivo la
generazione di almeno il 30% dell’elettricità da fonti
rinnovabili entro il 2010, con metà di tale quota da
raggiungere tramite l’energia eolica. Nel 2006 il 20%
della domanda energetica era già soddisfatto da fonti di
energia rinnovabile.
Alcune comunità autonome sono in testa all’Europa per
quanto riguarda l’uso di tecnologie di energie rinnovabili
e progettano di raggiungere il 100% di generazione elettrica
da fonti rinnovabili. Castiglia e León e la Galizia sono
vicine allo scopo, producendo (al 2006) il 70% della loro
totale domanda energetica con fonti rinnovabili.
29 giugno 2011 18:13 - ennio4531
Che cosa ci dobbiamo aspettare dalle fonti rinnovabili ?
Vogliamo parlare di un caso concreto come il fotovoltaico
della Spagna che ci ha preceduto di qualche anno ?
In Spagna le tariffe incentivanti, troppo generose, hanno
finito col drogare il mercato, facendo crescere il settore
del fotovoltaico e il costo pubblico degli incentivi a ritmi
non sostenibili, tanto che il governo, nel 2009, è dovuto
correre ai ripari.
«Le tariffe sono state abbassate con effetto retroattivo
– ha spiegato l'esperto spagnolo David Perez, di Eclareon,
al convegno ‘Governare la crescita del fotovoltaico’,
organizzato dal Kyoto Club – e sono stati introdotti dei
tetti alla potenza incentivabile».
L'effetto sul mercato è stato quello di un vero e proprio
blocco, tanto che il giro d'affari del fotovoltaico spagnolo
è passato dai 18 miliardi di euro del 2008 ad appena 650
milioni nel 2010, con la perdita di un terzo dei posti di
lavoro del settore.
Una vera e propria ecatombe, di cui si è avuto un assaggio
in Italia quando, dopo l'approvazione del decreto Romani
che bloccava gli incentivi al 31 maggio c.a., 2000 persone
del settore delle rinnovabili, riunitesi al teatro Quirino
a Roma, denunciavano la chiusura dei cantieri e il ritiro
dei finanziamenti da parte delle banche.
L'intero settore delle fonti alternative è un mercato
drogato dagli incentivi sui quali gruppi di ' pescicani ' si
sono buttati a capofitto per realizzare altissimi guadagni a
nostre spese.
Faccio notare che in Spagna è bastato l'annuncio di una
riduzione, non azzeramento, degli incentivi per far ...
chiudere bottega al fotovoltaico.
29 giugno 2011 0:42 - Cepu
...si sarebbero resi certamente ridicoli, come succede
purtroppo a te, ennio.
Invece, di necessità virtù. Anche gli industriali hanno
iniziato a capire che le rinnovabili sono il futuro e stanno
cercando di recuperare il tempo perduto.
Certo, c'e' quel fastidioso accenno al gas, che non è
eterno, ma sicuramente stanno pensando alla cogenerazione.
Energia autoprodotta con impianti moderni e molto efficenti.
28 giugno 2011 19:10 - ennio4531
... dopo aver segato il nucleare e messo all'indice petrolio
e carbone come inquinatori, che cosa ci dovevamo aspettare
dai grandi consumatori di energia elettrica cioè le
fabbriche : di negare il referendum, di scendere in piazza
reclasmando il nucleare e più carbone e petrolio per
produrre energia ?
I rappresentanti degli industriali si sono dovuti 'adeguare'
e firmare le solite convenzioni ... della serie : facite
ammuina .....
28 giugno 2011 14:15 - Cepu
Non facciamoci prendere per i fondelli da politici alla
canna del gas:
Dal sito confindustrti, e sole24 ore del 22/6
Gas, fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Su questo
mix dovrà puntare l'Italia dopo lo stop al nucleare,
secondo il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
«Dopo il referendum - ha sottolineato Emma Marcegaglia -
che ha sancito l'uscita dal nucleare e con il rafforzamento
delle richieste dell'Ue di tagliare le emissioni di gas
serra, dobbiamo guardare avanti. Siamo convinti che al
nostro paese serva un mix diversificato di fonti che includa
il gas, che diventerà sempre più strategico, le
rinnovabili e l'efficienza energetica».
Firmato accordo con l'Enea
Proprio oggi viale dell'Astronomia ha firmato un accordo di
collaborazione con il commissario dell'Enea, Giovanni Lelli,
su efficienza energetica e rinnovabili. Per individuare le
opportunità di crescita e sostenibilità ambientale, e
supportare le imprese nella ricerca tecnologica riducendo le
emissioni e migliorando l'efficienza energetica.
27 giugno 2011 19:17 - ennio4531
Che cosa ne pensano le industrie ad elevato consumo
energetico, del settore fotovoltaico ?
Dopo aver documentato a chi giovano le energie alternative e
i maggiori costi da sostenersi per allacciare alla rete una
miriade di piccoli produttori, fornisco la risposta
all'interrogativo da me precedentemente posto ' Che cosa ne
pensano le industrie ad elevato consumo energetico, del
settore fotovoltaico ?
La risposta l’abbiamo sul Il Sole -24 ore del 9 aprile
c.a. con l’annuncio che occupava l'intera pagina 38 :
‘ I settori ad elevata intensità energetica che
rappresentano il 47% del consumo di energia elettrica del
Paese, ….. condividono la necessità , evidenziata dal
ministro Romani , di rivedere il regime di incentivazione al
settore fotovoltaico , che ha garantito fino ad oggi
incentivi sproporzionati ed ingiustificati a danno dei
cittadini e delle imprese di grandi, piccole e medie
dimensioni …..
No alle rendite eccessive pagate in bolletta dai consumatori
italiani e in particolare da piccole e medie imprese … No
ad incentivi eccessivi che attraggono comportamenti
speculativi .....
27 giugno 2011 13:11 - Cepu
Bisogna sbrigarsi: l’incremento della produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile rappresenta una delle
PRIORITA' della politica energetica definita a livello
comunitario; la direttiva europea 2001/77/CE riconosce
nello sviluppo delle fonti alternative una misura necessaria
per poter garantire il conseguimento più rapido degli
obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto ed in grado di
favorire la sicurezza degli approvvigionamenti e la
diversificazione delle fonti di produzione al fine di
garantire l’aumento nell’UE della percentuale di
produzione di energia da fonte rinnovabile fino al 12% entro
il 2010.
Come indicato nel Libro Bianco della Commissione europea la
direttiva 2001/77/CE stabiliva che gli Stati Membri
dovessero adottare “misure appropriate atte a promuovere
l'aumento del consumo di elettricità prodotta da fonti
energetiche rinnovabili perseguendo gli obiettivi indicativi
nazionali”
Questo obiettivo è stato rivisto e reso ancora più
ambizioso nella presentazione, nel gennaio 2008, del
pacchetto di misure della Commissione Europea in tema di
energia e cambiamenti climatici che prevede il
raggiungimento del 20% di energia rinnovabile entro il
2020.
Il 17 dicembre del 2008 il Parlamento europeo ha approvato
la Direttiva PE-CONS 3736/08 (ora Direttiva 2009/08/EC)
sulla promozione dell’uso dell’energia rinnovabile, con
la quale ogni Stato membro si impegna a raggiungere una
quota minima di energia da fonti rinnovabili sul consumo
energetico finale compatibile con l’obiettivo della
Comunità.
L’Italia in particolare ha un obiettivo del 17% di energia
rinnovabile sul consumo energetico lordo e, rispetto al
livello del 5,2% del 2005,
dovrà raggiungere dei target di incremento intermedi minimi
nel periodo 2009-2020. Verrà infatti richiesto, a tutti gli
Stati membri, che
la differenza tra la situazione del 2005 e l’obiettivo
finale al 2020 venga colmata per il 20% entro il biennio
2011-2012, per il 30% entro
il biennio 2013-2014, per il 45% entro il biennio 2015-2016
e per il 65% entro il biennio 2017-2018.
27 giugno 2011 11:07 - ennio4531
… la cuccagna, per pochi, delle energie alternative specie
per il fotovoltaico !
Da Il Sole 24 Ore del 1 maggio 2010
‘ Sono state depositate a Terna e all’Enel 45mila
domande fotocopia per 152mila MW pari a tre volte la
richiesta massima nell’ora di punta dell’intera
Italia…”
A chi piacciono le fonti rinnovabili di energia ?
“ Piacciono a chi , con l’investimento di un po’ di
contatti giusti sulla rubrica del telefonino, riesce a
piazzare a caro prezzo i fogli di carta con i timbri del
comune o la domanda di allacciamento presentata e Terna…
Sono soldi facili. Quei pezzi banali di carta possono essere
rivenduti sul mercato secondario a circa 100.000 euro per
megawatt”
Antonio Costato, vice presidente della Confindustria con
delega all’energia:
“ Non va spezzato il giocattolo per la troppa ingordigia
… La corsa smodata alle rinnovabili ha già costretto il
governo tedesco ad intervenire . Noi dobbiamo disciplinare
in modo ordinato la materia prima che sia tardi”
E’ economico per la collettività avere tanti piccoli
produttori di energie alternative come afferma cepu ?
Secondo Terna .. proprio no !
“ Tutte le connessioni più semplici sono state prenotate
e ai progetti seri bisogna proporre soluzioni di
allacciamento sempre più remote e complesse”
Tante richieste di allacciamento impongono lavori
impegnativi alla rete elettrica . L’anno scorso Terna ha
dovuto realizzare 900 km di linee con una spesa di 500
milioni e presto dovrà impegnarne altri 1,1 miliardi.
Chi paga ? Gli utenti ... è ovvio .
Che cosa ne pensano le industrie, grandi utilizzatrici di
energia elettrica, di questo andazzo ?
Che cosa è avvenuto in Spagna, che ci ha preceduto di
qualche anno, del fotovoltaico ?
… alle prossime puntate
27 giugno 2011 9:14 - Cepu
Bisogna sbrigarsi: l’incremento della produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile rappresenta una delle
priorità della politica energetica de?nita a livello
comunitario; la direttiva europea 2001/77/CE riconosce
nello sviluppo delle fonti alternative una misura necessaria
per poter garantire il conseguimento più rapido degli
obiettivi ?ssati dal Protocollo di Kyoto ed in grado di
favorire la sicurezza degli approvvigionamenti e la
diversi?cazione delle fonti di produzione
. Al ?ne di garantire l’aumento nell’UE della
percentuale di produzione di energia da fonte rinnovabile
?no al 12% entro il 2010. Come indicato nel Libro Bianco
della Commissione europea la direttiva 2001/77/CE stabiliva
che gli Stati Membri dovessero adottare “misure
appropriate atte a promuovere l'aumento del consumo di
elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili
perseguendo gli obiettivi indicativi nazionali”
Questo obiettivo è stato rivisto e reso ancora più
ambizioso nella presentazione, nel gennaio 2008, del
pacchetto di misure della Commissione Europea in tema di
energia e cambiamenti climatici che prevede il
raggiungimento del 20% di energia rinnovabile entro il
2020.
Il 17 dicembre del 2008 il Parlamento europeo ha approvato
la Direttiva PE-CONS 3736/08 (ora Direttiva 2009/08/EC)
sulla promozione dell’uso dell’energia rinnovabile, con
la quale ogni Stato membro si impegna a raggiungere una
quota minima di energia da fonti rinnovabili sul consumo
energetico ?nale compatibile con l’obiettivo della
Comunità.
L’Italia in particolare ha un obiettivo del 17% di energia
rinnovabile sul consumo energetico lordo e, rispetto al
livello del 5,2% del 2005,
dovrà raggiungere dei target di incremento intermedi minimi
nel periodo 2009-2020. Verrà infatti richiesto, a tutti gli
Stati membri, che
la differenza tra la situazione del 2005 e l’obiettivo ?
nale al 2020 venga colmata per il 20% entro il biennio
2011-2012, per il 30% entro
il biennio 2013-2014, per il 45% entro il biennio 2015-2016
e per il 65% entro il biennio 2017-2018.
26 giugno 2011 20:26 - Cepu
Certo, le rinnovabili creano lavoro e affari non solo
energia: nella prima parte del 2011, il settore delle
energie rinnovabili ha registrato 51 operazioni di fusione e
acquisizione, per un valore complessivo di 10.6 miliardi di
euro.
Tra i deal principali, l'offerta di Iberdrola per rilevare
il 20% di Renovables SA Iberdrola, con un valore stimato di
2.6 miliardi di euro, e l'offerta di circa 1.5 miliardi di
euro da France SA Electricite per il controllo del 50% di
EDF Energies Nouvelles SA.
Ruolo di primo piano per l'Europa data la varietà delle
risorse disponibili nella regione. Eolico nei paesi nordici,
solare in Italia, Spagna e Grecia, e geotermico e biomasse
in Europa continentale.
Gli appoggi governativi saranno un driver esterno
importantissimo e presente per lo sviluppo delle attività
di M&A nell'ambito delle energie rinnovabili per il prossimo
anno. Con buona pace di chi non le apprezza.
26 giugno 2011 10:13 - ennio4531
… la cuccagna, per pochi, delle energie alternative
specie per il fotovoltaico !
Da Il Sole 24 Ore del 1 maggio 2010
‘ Sono state depositate a Terna e all’Enel 45mila
domande fotocopia per 152mila MW pari a tre volte la
richiesta massima nell’ora di punta dell’intera
Italia…”
A chi piacciono le fonti rinnovabili di energia ?
“ Piacciono a chi , con l’investimento di un po’ di
contatti giusti sulla rubrica del telefonino, riesce a
piazzare a caro prezzo i fogli di carta con i timbri del
comune o la domanda di allacciamento presentata e Terna…
Sono soldi facili. Quei pezzi banali di carta possono essere
rivenduti sul mercato secondario a circa 100.000 euro per
megawatt”
Antonio Costato, vice presidente della Confindustria con
delega all’energia:
“ Non va spezzato il giocattolo per la troppa ingordigia
… La corsa smodata alle rinnovabili ha già costretto il
governo tedesco ad intervenire . Noi dobbiamo disciplinare
in modo ordinato la materia prima che sia tardi”
E’ economico per la collettività avere tanti piccoli
produttori di energie alternative come afferma cepu ?
Secondo Terna .. proprio no !
“ Tutte le connessioni più semplici sono state prenotate
e ai progetti seri bisogna proporre soluzioni di
allacciamento sempre più remote e complesse”
Tante richieste di allacciamento impongono lavori
impegnativi alla rete elettrica . L’anno scorso Terna ha
dovuto realizzare 900 km di linee con una spesa di 500
milioni e presto dovrà impegnarne altri 1,1 miliardi.
Chi paga ? Gli utenti ... è ovvio .
Che cosa ne pensano le industrie, grandi utilizzatrici di
energia elettrica, di questo andazzo ?
Che cosa è avvenuto in Spagna, che ci ha preceduto di
qualche anno, del fotovoltaico ?
… alle prossime puntate
25 giugno 2011 0:00 - Cepu
Ma è evidente che su un post su ADUC non ci sta tutto. Un
post è discorsivo, non ci sta tutto il progetto delle
rinnovabili per l'italia.
Vai sui siti che ho linkato, li ci sono i dati, in forma
adatta, con tabelle riferimenti e didascalie.
24 giugno 2011 15:58 - pfui!
Ma come si fa a ragionare così?
L'Italia ha centinaia di chilometri di coste,
Cifre, please.
Quanti km di coste sono sfruttabili?
Quanti € necessari per l'investimento?
E quanti € di gestione ordinaria?
Con quale impatto?
molti fiumi, alcuni a carattere torrenziale che
potrebbero essere messi a profitto da serie di
dighe e sistemi di pompaggio.
Cifre, please.
Quanti fiumi?
Quanti Kwh?
Quanti € di investimento?
Quale impatto ambientale?
Milioni di metri quadri di terreni improduttivi
e desertificati.
Cifre, please.
Quanti mq di "improduttivo" sono in realtà boschi?
E comunque, quanti € di investimento occorrono?
E quanti € di gestione ordinaria?
E per produrre quanto?
Venti forti e regolari.
Cifre, please.
Forti e regolari per produrre quanta elettricità?
Con quanti € di investimento?
E quanti € di gestione ordinaria?
Ha abbastanza energia potenziale da poter pensare
all'esportazione, altro che importare !!!
Cifre, please.
Quanta energia producibile?
Quanta esportabile?