COMMENTI
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24 giugno 2011 15:54 - Cepu
AHAHAHA, ecologisti chic, mi mancava !!! Il governo svizzero, quello tedesco, l'enea, fior di ingegneri specializzati in rinnovabili .. tutti nello stesso mazzo.

Trovi migliaia di numeri su www.energoclub.it

Personalmente, io adoro il progetto italianissimo Kitegen. Il vento è energia solare già trasformata in energia cinetica. Prego verificare il costo per magawatt nella tabella finale del dossier informatico che trovi in italiano sul sito www.kitegen.com.
24 giugno 2011 15:45 - pfui!
Caro Cepu, il "vincolo paesaggistico" non è una "nostra scelta" di "sfruttare i turisti".

E' una realtà, decisa dal Ministero dei Beni Culturali tramite le proprie Soprintendenze, che riguarda buona parte del territorio nazionale.

Nel mio caso (Toscana), puoi avere un'idea dei vincoli guardando il database regionale:

http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Cont enuti/link/banchedatinascoste/visualizza_asset.html_10147871 05.html

Allora, visto che una parte non trascurabile del territorio urbanizzato è vincolato (e il paesaggio gode della tutela della Costituzione, art. 9), in queste zone per mettere i pannelli fotovoltaici restano due possibilità:
- sottrarre terreno all'agricoltura
- tagliare i boschi.

Visto che ancora non sono riuscito a trovare uno straccio di dati (ca%%o, ma i numeri vi fanno proprio così schifo? Piacciono solo ai nuclearisti???) sui mq. di pannelli necessari e sugli € da investire, mi volete gentilmente spiegare come si fa a valutare se l'energia verde e pulita può essere determinante per il fabbisogno nazionale, oppure solo una alternativa elitaria per ecologisti chic?
24 giugno 2011 13:02 - Cepu
Approfitto del post aperto per evidenziarvi una enorme possibilità di efficientamento energetico, ovvero la possibilità di RAFFREDDARE grandi edifici utilizzando direttamente il CALORE del sole, senza utilizzare elettricità salvo per l'elettronica di controllo.

Si tratta di utilizzare impianti frigoriferi ad assorbimento, invece che i soliti a compressione, gli stessi che vengono utilizzati nelle centrali di trigenerazione. Dettagli su google e wikipedia.

Le rinnovabili sono un mondo .. in ebollizione !
23 giugno 2011 19:21 - Cepu
Devo fare ammenda per quanto dichiarato sul mio post del 22, in cui recriminavo che i comuni sono sempre ad elemosinare al governone e non si danno da fare sulle rinnovabili.

E' in costruzione a SOMMARIVA PERNO (cn) un impianto Kite Gen da 3Mw.

Onore ai lungimiranti politici della lista civica, e i geniali italiani progettisti del sistema KiteGen.
23 giugno 2011 18:56 - ennio4531
Quando cepu scrive che vuol fare dell'umorismo... in realtà, non sapendo più a quale santo votarsi, si dispiega, come al solito, in ragionamenti, riflessioni, richiami a link e ultime scoperte apparentemente con fare schizzofrenico, ma con l'unico scopo di alzare ... fumo.

Non solo... ma dal numero delle risposte, ritengo che pensi di utilizzare questa tecnica per mandare in coda e quindi nascondere le mie risposte.

Invito pfui a leggere il mio commento delle 12,49 del 23 giugno.
23 giugno 2011 14:08 - Cepu
Un'ultima considerazione umoristica.

Io sono Enel(detto ennio), faccio energia a questi costi perchè compro il gas, e tu me li paghi. Compro centrali atomiche all'est per tenere viva la faccenda e mandare energia in italia, e tu continui a pagare. Metto centrali idroelettriche con dighe alte centinaia di metri su monti franosi, e tu paghi.

Ma .... come ? C'e' un concorrente ? Ci sono migliaia di concorrenti, definiti in ossequio a una legge europea ? C'e' gente che si fa energia in casa, e magari la vende al vicino ? Svizzeri che comprano impianti eolici italiani e ci guadagnano pure ? E lo stato si mette a dare soldi a loro invece che a me ?

DISASTRO, maledetta Europa !! SONO ROVINATO !! Gente che vende energia a prezzi bassi, perchè non compra il gas ma sfrutta il sole e il vento ? Ma io avevo garantito un tot di acquisti all'amico Putin, all'amico Gheddafi !! Andavo avanti così almeno altri 10 anni, prima che venivano pronte le nucleari italiane campa cavallo.

Qui bisogna fare AUMENTARE i consumi, non diminuirli con il risparmio energetico, se no i nostri utili vanno a farsi friggere !!

Speriamo almeno che d'inverno la gente passi al consumo di elettricità per riscaldamento, perchè se prende piede pure la cogenerazione sono fritto, FRITTO !!
23 giugno 2011 13:20 - Cepu
Un enne...simo lancio di idee sulle rinnovabili, secondo me interessante: gli aquiloni !

La tecnologia Kite Gen, costituisce una evoluzione, o meglio un superamento, del modo attuale di sfruttamento dell’energia eolica. Si tratta di un progetto radicalmente innovativo, che potrà dimostrarsi in grado di battere, qualitativamente e quantitativamente, le prestazioni ottenibili dalle altre fonti rinnovabili, rendendo queste ultime competitive e concretamente sufficienti a risolvere la crisi energetica mondiale.

Kite Gen Research è impegnata dal 2006 nello sviluppo di una nuova tecnologia per la trasformazione dell’energia del vento di alta quota in energia elettrica.
23 giugno 2011 13:10 - Cepu
L'Italia ha centinaia di chilometri di coste, molti fiumi, alcuni a carattere torrenziale che potrebbero essere messi a profitto da serie di dighe e sistemi di pompaggio. Milioni di metri quadri di terreni improduttivi e desertificati. Venti forti e regolari.

Ha abbastanza energia potenziale da poter pensare all'esportazione, altro che importare !!!

Ed è ovvio che chi vuole energia, o se la fa da solo, o la deve pagare a chi la produce.
23 giugno 2011 13:00 - Cepu
Pfui!, tralasciando il tuo caso, dove hai un vincolo paesaggistico e quindi dalle tue parti avete scelto di non sfruttare le rinnovabili ma ... i turisti, non sto a incollare la valutazione pubblicata qui da un ingegnere esperto del ramo.

http://www.energoclub.it/doceboCms/news/3_476/420/Clamoroso_ errore_nelle_previsioni_di_sviluppo_del_FV_nel_2011.html

tutto il sito è abbastanza interessante e divulgativo, non è da addetti ai lavori come il sito GME, consigliatissimo.
23 giugno 2011 12:49 - ennio4531
I dati dell’importazione di energia elettrica in Italia nel 2009 sono tratti da Wikipedia
‘La rimanente parte per coprire il fabbisogno nazionale lordo (337.601 GWh) è importata dall'estero nella percentuale già citata del 13,3%.’
http://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_di_energia_elettrica _in_Italia

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Alla mia domanda, riguardo la copertura produttiva necessaria per azzerare l’importazione di energia dall’estero, cosa risponde adesso cepu?

Cepu: la domanda è mal posta. Con le rinnovabili, cambia tutto: la produzione diventa puntiforme, con impianti che hanno produzione discontinua in funzione della rinnovabile scelta. Addirittura molti utilizzatori generano elettricità per conto proprio, evitando le perdite di trasporto e dispacciamento e mantenendo la rete nazionale come soccorso.

Commento: facciamo il punto …. se si decide di rinunciare all’importazione di energia elettrica da nucleare e vogliamo sostituirla con energia rinnovabile, qualcuno dovrà investire in questi benedetti impianti e che questi impianti siano numerosi e piccoli oppure pochi ma grandi, sempre soldi dovremmo cacciare.

Il fatto che in Italia ci sia una potenza installata non utilizzata è dovuta semplicemente al fatto che trattasi di impianti in riparazione, obsoleti o antieconomici nel produrre energia e comunque utilizzanti idrocarburi di cui non si vuol più sentir parlare .

Ergo: questi nuovi impianti di energie alternative quanto costano e quanta superficie occuperanno ?

Da cepu non potremo avere risposte, ma solo rimandi , indirizzi, ricerche e progetti come Desertec ( … altra cortina fumogena … ne riparleremo ) all’unico scopo di non rispondere e depistare …. in quanto il costo finanziario e la superficie richiesti sono così elevati da gelare l’entusiasmo verso il rinnovabile .

A chi soprattutto giovano le rinnovabili ? E' economico per la collettività avere tanti piccoli produttori ?

... seguirà altra puntata
23 giugno 2011 7:26 - pfui!
Cepu, ho capito la produzione puntiforme, ecc.
Ma di questi pannelli, quanti ne dobbiamo mettere?

Perché a parole mi garberebbe tanto "una casa, un tetto fotovoltaico" (e mi sa che non basterebbe), ma dalle mie parti non ti fanno mettere nemmeno un pannellino solare termico (c'è il vincolo paesaggistico)...

Insomma: si può fare una stima, anche a spanne? Quanti pannelli? Quanti metri quadri? Quanta spesa iniziale (divisa tra investitore e Stato)?

Solo per capire se si parla di aria fritta o di ciccia col grasso che cola...
22 giugno 2011 21:48 - Cepu
Doveroso anche un accenno alla rete: Attualmente la rete elettrica di trasmissione può supportare una potenza del 20% di fonti intermittenti in quanto deve essere mantenuta stabile la frequenza, soddisfare la potenza richiesta nelle ore di picco massimo dei consumi e non essere sovraccaricata nelle ore di minor richiesta.

Per permettere una maggiore possibilità di supportare l'allacciamento di fonti intermittenti devono essere predisposti interventi mirati alla gestione dei sistemi di generazione intermittenti.

Gli interventi possono essere di tipo strategico (allargamento della rete internazionale e intercontinentale), di tipo logistico ( Wide Area sia di analisi WAMS e sia di intervento WAPS), di tipo tecnologico (sistemi di accumulo UPS, genset e sistemi di accumulo stagionale) e di gestione integrata locale-internazionale ( nodi locali ed inteconnessione globale) anche con il supporto di componenti elettronici utili a individuare automaticamente i carichi interrompibili o rinviabili.

Particolarmente indicato per l'italia è l'accumulo tramite il notevole potenziale idroelettrico, ad oggi miglior sistema grazie ai sistemi reversibili di pompaggio/generazione.
22 giugno 2011 17:24 - Cepu
Suggerisco a tutti un approfondimento sul sito del GME www.mercatoelettrico.org.

Il decreto Bersani o più propriamente il decreto legislativo n° 79 emanato il 16 marzo 1999, recepimento della direttiva comunitaria 96/92/CE del Parlamento e del Consiglio Europeo del 19 dicembre 1996, è il decreto che di fatto ha introdotto in Italia la liberalizzazione del settore elettrico. Tale decreto è noto agli operatori con il nome dell'allora ministro che lo propose, Pier Luigi Bersani. Gli effetti di questo decreto furono quelli di aprire un mercato elettrico che fin dalla nazionalizzazione del 1962 era di fatto monopolistico (i.e. con il solo operatore nazionale l'ENEL che poteva produrre e vendere energia elettrica agli utenti) ad altri operatori che diventano così concorrenti.
22 giugno 2011 17:07 - Cepu
Caro pfui! ennio è un polemico di prima classe e non ci perdo più tempo. Ma tu meriti un chiarimento.

La domanda è mal posta. Con le rinnovabili, cambia tutto: la produzione diventa puntiforme, con impianti che hanno produzione discontinua in funzione della rinnovabile scelta. Addirittura molti utilizzatori generano elettricità per conto proprio, evitando le perdite di trasporto e dispacciamento e mantenendo la rete nazionale come soccorso.

I produttori che si affacciano sul mercato elettrico nazionale diventeranno moltissimi, e ognuno offre e acquista energia al prezzo che ritiene più conveniente.

Per esempio in sicilia hanno moltissimo sole, e la produzione diurna è assicurata, ma per la notte possono trigenerare oppure utilizzare altre rinnovabili (eolico, idrico).

Purtroppo l'impianto legislativo è ancora approssimativo, e lo stato è latitante sia come utilizzatore, che come produttore.

Ora che l'italia ha detto un secco no al nucleare, al concetto di gestione centralizzata e semi monopolistica dell'energia, difendendo le scelte dei governi che hanno timidamente incentivato le rinnovabili e la libera concorrenza, si spera che qualcosa cambi.
22 giugno 2011 16:11 - pfui!
Così, tanto per capire meglio il vostro (interessante) canto a due voci (salvo comparse sullo sfondo):

la domanda di ennio4532

"tenuto conto che nel 2009 sono state importate Kwh 33.760.100.000, quanti euro in investimenti sarebbero necessari in impianti termodinamici o altro e quanto territorio sarebbe necessario occupare per produrle?"

è una domanda basata su dati corretti?

Se sì, perché Cepu non risponde?
Se no, perché Cepu non confuta i dati con opportune citazioni?

Ripeto: tanto per capire... soprattutto per capire se dietro all'energia alternativa c'è un rastrellamento di risorse dal solito Pantalone a beneficio di qualche furbetto di turno, oppure se effettivamente ci sono i numeri per pianificare un futuro energetico "pulito".
22 giugno 2011 15:28 - Cepu
La tecnologia delle rinnovabili consente a molte aziende di produrre energia sui propri bisogni, con qualche preoccupazione degli operatori elettrici monopolisti, in quanto non possono più maltrattare i propri utenti a piacere.

GIà erano infastiditi dalla trasparenza del mercato elettrico: http://www.mercatoelettrico.org/it/MenuBiblioteca/Documenti/ 20110620mgpreportsettimanale24.pdf

E ora, per esempio anche Telecom Italia ha deciso di non stare a guardare: http://www.telecomitalia.com/content/dam/telecomitalia/docum ents/Sostenibilita/it/Stakeholder/ambiente-1/fonti%20energet iche%20non%20tradizionali.pdf
22 giugno 2011 15:03 - Cepu
Se quacluno vuole approfondire, l'acquirente di Falk è HFV.

HFV nasce nel 2009 da una collaborazione tra F2i, il più grande fondo operante in Italia e tra i maggiori fondi infrastrutturali dedicati a un solo Paese (partecipato dalla Cassa Depositi e Prestiti , dalle principali banche italiane - Unicredit, Intesa S.Paolo, BPM, da importanti banche straniere - Merril Lynch , Credit Agricole- oltre a varie fondazioni bancarie, casse previdenziali, assicurazioni e fondi pensione) e NovEnergia (fondo di investimento partecipato da primarie istituzioni finanziarie portoghesi, specializzato nelle energie rinnovabili). Soci di minoranza sono Tisol e Nei, società operative nel settore delle energie rinnovabili.

L’obiettivo di HFV è diventare un primario operatore indipendente dell’energia solare in Italia, attraverso la realizzazione e la gestione di oltre 100 MW di impianti fotovltaici. HFV persegue una strategia di crescita a forte vocazione industriale, grazie all’orizzonte di lungo periodo dei propri investitori e al forte know-how tecnico e finanziario della struttura manageriale.

Quando c'e' da guadagnare, insomma, lo stato NON C'E' MAI !!!
22 giugno 2011 13:32 - Cepu
nel nostro paese, a fronte di consumi che non superano i 50 GW di picco, abbiamo una potenza complessiva installata di oltre 100 GW. Anche se molte centrali risultano ferme a lungo termine, la potenzialità è tale da poter coprire, ampiamente, qualunque oscillazione legata alle condizioni meteoclimatiche.

Se è vero che basta una nuvola per far crollare la produzione di un dato impianto fotovoltaico è anche vero che per far crollare quella di una intera regione ci vorrà un bel fronte nuvoloso, che si formerà/passerà in un arco temporale di alcune ore, dando ampio margine per mettere in produzione qualche centrale in stand-by.

In seguito, il progetto Desertec e le reti europee ci metteranno in grado di poter fare fronte alle nostre necessità anche senza ricorrere alle centrali convenzionali. Ne avremo ancora, probabilmente, ma saranno residuali ed usate per garantire una produzione di base e per funzionare come riserve di emergenza per casi eccezionali.

Vada come vada, a patto di fare i dovuti investimenti nell’aggiornamento della rete, ancora per diversi anni potremo gestire con una certa tranquillità la naturale ma non del tutto imprevedibile intermittenza delle rinnovabili.
22 giugno 2011 12:38 - ennio4531
Apprendere che esista una lobby che si arrichisce piazzando una merce triplicando il prezzo di mercato grazie ad incentivi che il consumatore/contribuente è obbligato coattivamente a pagare , e di questo cepu ne goda, rappresenta il massimo del masochismo !

Ribadire che l'Italia sia ricca di fonti alternative quando l'Italia non vanta nè un deserto nè i venti oceanici, ma bensì tanta.. nebbia, denota ignoranza o faziosità.

Affermare che le energie alternative non implicano smaltimenti inquinanti e si vuol ignorare che i pannelli solari contengono cadmio, nocivo e radioattivo, tant'è che l'EU ne ha vietato l'impiego ad eccezione dei pannelli , questo significa ... colpevole disinformazione ...
22 giugno 2011 11:54 - Cepu
Notizia interessante: la svizzera BKW, attraverso la propria controllata BKW Italia Spa, incrementa la propria partecipazione negli impianti operativi di Buglia (20 MW) e Ripacandida (42 MW), già detenuti al 33% attraverso la partecipazione in Fortore Wind Srl, società di diritto italiano costituita nel 2009 come joint venture tra il Gruppo Fortore e BKW.

L'operazione, che ha già ottenuto l'autorizzazione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana ed il consenso da parte degli Enti Finanziatori, sancisce la conclusione della partnership di BKW con il Gruppo Fortore, in accordo con la nuova strategia di sviluppo del Gruppo nel settore eolico.

La svizzera BKW, con i suoi 6 impianti eolici in esercizio in Puglia, per un totale di 144 MW, si posiziona oggi tra i primi 8 produttori di energia da fonte eolica in Italia.

Gli italiani, invece di inserirsi nel mercato, stanno inebetiti a guardare e pagare. Non sarebbe forse meglio incassarli, i contributi statali ?

Un comune in difficoltà economiche, perchè non si istalla un impianto di rinnovabili, invece che accattonare al governo ? Ah, questi politici, che fanno sempre il bene loro e mai quello dei loro cittadini....
22 giugno 2011 11:40 - Cepu
Tutti sanno che l'italia è povera di combustibili ma ricca di rinnovabili, e ha deciso di fare a meno del nucleare.

Ora, abbiamo Falk Renewables che cede un impianto a un compratore, che non è un fesso e ha fatto i suoi conti a 27,5 mln.

Sono 27,5 milioni spesi bene: il compratore conta di rimetterseli in tasca con un lauto guadagno, vendendo energia all'Italia, che a lui costa zero in combustibili e smaltimento inquinanti.

A sua volta, Falk ha iniziato l'esercizio di un parco eolico da 138 MW in sardegna, dove ancora una volta per ogni giro di elica del vento generoso si vende energia elettrica.

Problemi ? Poteva essere forse lo stato o una municipalizzata a commissionare o comperare l'impianto e guadagnare ? Ma perchè no ?
21 giugno 2011 11:12 - ennio4531
E' necessario sottolineare che gli impianti di rinnovabili esistono per il solo fatto che sono lautamente incentivati e che vanno rapidamente a reddito ( .. solo quelli domestici, in quanto quelli più impegnantivi come i termodinamici i tempi di costruzione sono di due anni) solo a favore di chi li realizza godendo di incentivi che innalzano il prezzo di vendita del 300% a carico degli utenti.

Non è un caso che le società più 'brave' ad ottenere autorizzazioni, allacciamenti e premi abbiano già posto in vendita i loro asset fotovoltaici con profitti da capogiro.

Sul Sole-24ore di sabato 18 giugno - pag. 33 -, si dà notizia che la Falk renewables abbia ceduto fotovoltaico incentivato dal costo di € 12,5 a € 27,5 milioni ....

Della serie... e noi paghiamo !!

Ricordo che l'Autorità per l'energia ha stimato l'entità di questi premi pari a 5 miliardi di € annui che per 20 anni fanno 100 miliardi di €.

Le banche credono in simili impianti solo in presenza della garanzia degli incentivi ventennali.

Prima degli incentivi, nessuna banca finanziava detti impianti salvo garanzie prestate da terzi.

Investiremo somme pazzesche per produrre energia discontinua e a caro prezzo invece di destinare i pochi capitali che abbiamo in settori per produrre beni e servizi.
21 giugno 2011 10:28 - Cepu
E' necessario sottolineare che a differenza per esempio di opere come la il traforo TAV in valsusa (costi tremendi di impianto, realizzazione in 10 anni se va bene e fonte di passività eterna come il suo omologo Eurotunnel), gli impianti di rinnovabili vanno rapidamente a reddito, ripagando investimenti e costi di manutenzione.

Gli impianti di rinnovabili sono adatti sia alla piccola che alla grande impresa di produzione. E' ragionevole mettersi in cooperativa o fare aziende individuali. Non c'e' gestione combustibili e nessun inquinante. Anche le banche ci credono, e molti istituti mettono a disposizione soldi e competenze per le attivazioni.

L'Italia non deve assolutamente perdere questa ricca fonte di reddito, e opportunità di lavoro imprenditoriale costante.

Bisogna darsi da fare, predisporre leggi che garantiscano lo sfruttamento energetico di terreni inutilizzati e marginali, e impediscano impianti in zone pregiate per il turismo, altra grandissima fonte di reddito italiana !!

Invece ... in parlamento le priorità sono altre, prima tra tutte, ingrassare la casta. Ma va laaaaààà !!!
20 giugno 2011 19:16 - ennio4531
... a me pare che questa risposta debba essere data... al fine di evitare che, fra qualche anno, ci sia un cepu che scrive ' ah... se lo sapevo ... avrei fatto una scelta diversa?"

per esempio ..

se qualche sostenitore del nuovo futuro energetico si prendesse la responsabilità di affermare che per produrre l'energia importata, pari al 10% del nostro fabbisogno (2009), sarebbe necessario investire € 66,66 miliardi, dati da 215 impianti solari termodinamici tipo Andasol 1 ( della durata 25/30 anni) raccomandati dal premio Nobel Rubbia, occupando una superficie pari a 1,5 il lago Maggiore e con un costo dell'energia elettrica triplicato rispetto a quello attuale, non avremmo dato una informazione trasparente al pubblico ?

Oppure, questi dati sono così impressionanti per cui non vanno divulgati ?
20 giugno 2011 18:22 - ennio4531
.. giusto ..basta lagne ...occorre essere propositivi...e quindi, tra le altre cose, conoscere i vari aspetti di questo nuovo futuro energetico.

Per cui, ad esempio, se la Svizzera non ci potrà fornire energia elettrica da nucleare, in quanto dismessa,, dovremmo fabbricarcela in casa con energie alternative.

E allora ripropongo la domanda ..

tenuto conto che nel 2009 sono state importate Kwh 33.760.100.000, quanti euro in investimenti sarebbero necessari in impianti termodinamici o altro e quanto territorio sarebbe necessario occupare per produrle ?
20 giugno 2011 13:07 - Cepu
Germania e Italia hanno scelto entrambe di rinunciare all’energia nucleare: se questo sia un bene o un male oggi non conta più. È venuto il momento di mettersi alle spalle i rammarichi e le recriminazioni perché oggi conta un’altra cosa.

TEMPO DI PROGRAMMARE IL FUTURO ENERGETICO

Come quel partito d’opposizione che, magari a sorpresa, sconfigge il partito di governo alle elezioni politiche o come quel candidato outsider che sconfigge quello in carica alle elezioni presidenziali, quando il giorno dopo la vittoria si dicono “e ora bisogna governare”, così oggi l’Italia – come ieri la Germania – deve dirsi “e ora bisogna programmare”. Bisogna programmare il futuro energetico del paese, ora che la strada è nel bene e nel male tracciata.
19 giugno 2011 10:39 - ennio4531
Cepu non ha capito che il lancio da me fatto sulla fusione fredda aveva lo scopo di mettere in risalto che , ogni giorno, un qualche laboratorio afferma di aver scoperto o inventato ' la pietra filosofale' .

Peccato che, una volta approfondita la notizia, ci si accorga che l'innovazione richieda ulteriori investimenti, prove e verifiche sul campo e che molte di queste scoperte non siano neppure pubblicate sulle riviste specializzate in quanto bocciate dai comitati scientifici.

Purtroppo, ci sono furbetti anche tra ricercatori che lanciano queste notizie sperando in ulteriori finanziamenti.
18 giugno 2011 19:09 - lucillafiaccola1796
ennio4531
ci vuole con i suoi repetita NON juvant PIU' che dovremmo imbarcari nella distruzione della Terra, adottando, per motivi di papponaggio deli ortaggi loro, tramite le centrali nucleari perché $sionu$a continui ad avere energia per ammazzare viventi a destra e a manca ed anche a nord ed a sud...ce l'abbiamo la centrale nucleare... è il Sole... ma spende per Tutti e quindi non si può privatizzare...liberomercato siete alla frutta....pitalismo bollito fallito...
amche se vi stampate i soldi falsi, gli armaioli vogliono ricchezze reali e quindi cominciate a scoreggiar forse qualcuno morirà... ma solo per la puzza! ah ah ah ah!
18 giugno 2011 18:09 - Cepu
Sono lanci dello stesso tipo di quelli postati da ennio sulla fusione fredda, che stiamo aspettando con fiducia per toglierci dalle scatole i terribili bollitori a fissione.

Purtroppo oggi Tokyo Electric Power (Tepco), gestore dell'impianto nucleare di Fukushima, ha riferito di aver sospeso le operazioni di decontaminazione delle acque radioattive a causa di un rapido innalzamento dei livelli di radioattività.

Gli effluenti radioattivi impediscono ai tecnici di entrare negli impianti per riattivare i circuiti di raffreddamento del combustibile nucleare. Il sistema di decontaminazione aveva cominciato a funzionare ieri alle 20 (alle 12 ora italiana) ed è stato bloccato cinque ore più tardi, secondo le stesse fonti.

Dopo il sisma-tsunami dell'11 marzo circa 100mila tonnellate di acqua altamente radioattiva si sono accumulate nelle strutture dei reattori e delle turbine di Fukushima Daiichi (il numero 1).
18 giugno 2011 16:10 - ennio4531
Nuove rilancio con il copia/incolla da parte di cepu che, incapace di dare risposte, non trova di meglio che raccogliere studi e ricerche che di definitivo non hanno nulla ... come è avvenuto con l'idrogeno ...

Ripropongo i miei quesiti...

.. senti cepu ... tenuto conto che nel 2009 sono state importate Kwh 33.760.100.000, quanti euro in investimenti sarebbero necessari in impianti termodinamici o altro e quanto territorio sarebbe necessario occupare ?

E quali sarebbero costi e ricavi ?
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