Quanto asserito in questo articolo fa acaponnare la pelle,
di un tale riduzionismo biologico da renderlo socialmente
pericoloso. Un esempio: se prendessimo un neonato, lo
tenessimo in una stanza per 2 o 3 anni al quale venisse
alimentato dalla madre e l'interazione si concludesse solo
ed esclusivamente in questo atto, il bambino, dopo i 2 o 3
anni, non sarebbe in grado di fare nulla. Non sarebbe in
grado di pensare ed orientarsi, non possederebbe nessuna
cognizione e non sarebbe in grado di riconoscersi e
riconoscere. In sintesi sarebbe un vegetale e avrebbe
sviluppato danni cognitivi irreparabili e irreversibili. La
tanto "memoria" di cui il "romanziere" ha descritto,
cadrebbe nella "smemoratezza". La plasmazione epigenetica
del cervello deve avvenire in un tempo determinato legato
allo sviluppo. Il cervello è uno strumento su cui lo
spirito può agire, ma l'agire va imparato. Le dotazioni su
cui la nostra personalità e carattere si sviluppa
attraverso la cultura di riferimento. Scriver e che la
religione si inscrive nell'epigenetica e rimane intatta nei
secoli è,.oltre che aberrante, chiaramente a-scientifico.
Permettere di scrivere un articolo di tale portata carica di
falsità è pericoloso. È all'apprendimento, cioè la
risonanza- l'intersoggettività neurocognitiva -che si
mettono in connessione i neuroni attraverso collegamenti
sinaptici: essi "imparano" E si iscrivono nell'epigenetica
ma quest'ultima disimpara se non praticata. Vi invito
calorosamente a rettificare i contenuti di questo articolo i
quali si fondano su falsità mostruose
13 ottobre 2011 17:03 - Giuseppe Parisi
Grazie Mechano , ottima segnalazione, lo conoscevo avendolo
preso in visione, grazie ancora.
A Radius dico che sono addolorato che Lei abbia potuto
pensare, che il sottoscritto possa aver voluto parlare di
razze umane.
Ho probabilmente gestito male la comunicazione, Lei faccia
una cosa, sostituisca la “razza” con la “specie”.
Le razze o specie umane non esistono che nella fantasia di
chi nel passato, esperiamo non nel futuro, le usava per
obbiettivi politici.
L’uomo e’ un animale specie umana.
Grazie per il suo intervento.
G.Parisi
12 ottobre 2011 10:27 - Mechano
A tal proposito vorrei consigliare i libri e congressi in
video di uno dei padri dell'Epigenetica, Bruce H. Lipton.
"La biologia delle credenze" è la sua opera più
importante, che si trova in libro, dvd ed anche su Youtube
con un pizzico di impegno c'è il Vienna Congress 2007
completo in italiano.
10 ottobre 2011 11:21 - Radius
Scusate, ma la scienza ha dimostrato che la razza umana è
una ed una soltanto e, da ateo convinto, per fare chiarezza
ed evitare che si continui ad equivocare, mi permetto di
copiare un articolo ripreso dal sito torinoscienza.it:
Inizio””””
Non esistono razze umane
La differenza genetica all’interno della specie umana è
decisamente inferiore a quella che si osserva nelle scimmie,
dove è facile stabilire l’esistenza delle razze. Inoltre,
le caratteristiche genetiche che determinano i caratteri
utilizzati per distinguere le razze umane non mostrano una
particolare ricorrenza all’interno delle etnie.
L’analisi dei diversi blocchi ha dimostrato come questi
siano più diversi tra persone appartenenti alla stessa
etnia, rispetto a quello che si osserva confrontando etnie
diverse. Geneticamente parlando sono più diversi due
italiani che un italiano e un africano presi a caso: si può
affermare quindi senza ombra di dubbio che nella specie
umana non esistono razze dal punto di vista genetico.
Su questo fronte, si fa sempre più strada l’idea che la
visione corretta non sia quella di dividere la popolazione
umana in razze od etnia, ma di considerare ogni singolo
individuo come un contenitore di variabilità genetica a sé
stante, che gli deriva dalla storia della propria evoluzione
e migrazione e dall’origine comune con tutti gli altri
membri della comunità umana.
La ricerca in questo settore procede identificando e
studiando i gene che si sono affermati nell’evoluzione
umana rendendoli diversi dalle scimmie, cioè per arrivare
ad ipotizzare cosa ha causato dal punto di vista genetico la
divergenza dal cosiddetto anello mancante.
“””””Fine
L’autore dell’articolo dovrebbe considerare le
risultanze scientifiche, alle quali pare tenere molto, e
rimodulare la definizione “i puri tratti geno-fenotipici
di razza“.