COMMENTI
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23 dicembre 2011 7:59 - efraim
@Alessandro_Pedone,
concordo, per esperienza lavorativa, sulle persone anziane (e ricordo ancora una volta come proprio quelli spesso più cognitivamente disabili siano sovente i primi a sperimentare l'eliminazione del vecchio contante, essendo confinati in strutture dove esso è interamente sostituito da chiavette in tutto simili a quanto si propone, se non per il fatto di essere molto meno sicure, comode, facili da ricaricare e da tenere sotto controllo nei conti - bisogna inserirle in qualche "cassa" per conscerne il credito...).
Poi non dubito che fra gli anziani, forse anche più che fra i giovani e gli adulti più prevenuti, ci sia qualcuno attaccato al vecchio contante. Ma escluderei che ce ne siano molti così legati al vecchio formato da preferirlo mantenere se questo significa blocco della pensione, ICI/IMU, aumento dell'IVA, fallimento nazionale e via discorrendo, tutte cose inevitabili mantenendolo.

Se posso permettermi di intromettermi nel suo dialogo con il signor Radius, vorrei dire che l'elemento di maggior giustizia ritengo sia proprio l'impossibilità di evasione fiscale che consegue dall'evoluzione del contante. Con le manovre altamente intrusive nella vita privata elaborate dal governo in carica questo non avviene (si intercetta solo il parvenu, quello che ufficialmente non dispone di un patrimonio - non un reddito, perché basta aver ereditato somme ingenti per potersi permettere lo yacht e la Ferrari senza dover dichiarare alcun reddito - e chi non è abbastanza delinquente da voler eccedere tranquillamente le soglie di contanti, né ha i mezzi per esportarli comodamente con frequenza). Con la totale evoluzione del contante, invece, si elimina ogni possibilità di sommerso (facendo così crescere il PIL in rapporto al Deficit nella stessa misura in cui il sommerso supera quel 14% conteggiato dall'ISTAT - stime indipendenti lo danno al 54,5%, tutti sostengono superi il abbondantemente la terza parte del PIL - e facendo di conseguenza calare lo spread senza nemmeno bisogno di incassare i soldi dell'evasione, che possono essere anche tutti, o in gran parte, impiegati per la riduzione, plausibilmente anche il dimezzamento, delle tasse che devono pagare gli svantaggiati e dovranno pagare i furbi e per la spesa pubblica). Senz'altro la pressione fiscale è ingiusta, ma lo è proprio in virtù dell'elevata evasione che costringe ad alzarla su chi è costretto a pagare le tasse. Ma certamente è ingiusto che qualcuno abbia il privilegio di poterle evadere, se altri sono costretti a pagarle. Caratteristica intrinseca della giustizia è il suo dover essere prima di tutto uguale per tutti.
In quanto alla sicurezza poi, menzionerei prima di tutto l'impossibilità di furti e rapine in denaro (almeno per i portafogli dei possessori minimamente accorti)...
Per finire, è vero che non si colpiscono le operazioni estero su estero, così come l'elusione generata fuori dai confini. Ma è altrettanto vero che diventa impossibile importare i capitali così generati (il conto su cui sono allocati non figura al fisco come di proprietà del delinquente, dunque per acquisirlo in Italia non c'è modo di non farlo apparire un guadagno; anche trasformandolo in oro, quando lo si vuole adoperare, tocca venderlo e sulla vendita, anche in nuovi contanti, si debbono pagare le tasse).
22 dicembre 2011 15:13 - Radius
Sig. Pedone, nella sua piccata risposta Lei fa riferimento "al rispetto reciproco che dovrebbe contraddistinguere tutti i rapporti umani". Mi permetto di farLe notare che a fronte di certe argomentazioni, Lei non può pretendere che ci sia "benvolenza" nei suoi confronti e dovrebbe accettare la critica anche se aspra, sarcastica o, come la mia, certamente satirica, ma sicuramente mai irrispettosa come invece Lei sostiene. Per quanto riguarda il tono satirico, che Lei non ha, evidentemente, percepito me lo tengo e non so che farmene delle sue repliche se la sua suscettibilità è di tale dimensione.
Per finire, la sua battuta va benissimo, anche se, nella circostanza, era meglio dire "buon sangue non mente".
Saluti e auguroni..
22 dicembre 2011 13:15 - Alessandro_Pedone
@Radius
Se il suo obiettivo è quello di interloquire, lo faccio molto volentieri nel rispetto reciproco che dovrebbe contraddistinguere tutti i rapporti umani. Se il suo obbiettivo, come per altri utenti, è solo quello di affermare il suo punto di vista, la lascio volentieri nel suo più che legittimo punto di vista e quindi dopo questa risposta, nel caso il suo tono fosse lo stesso, non replicherò più.

Io ho scritto che quando tutto il denaro sarà esclusivamente elettronico questo contribuirà ad una società PIU' giusta e PIU' sicura.
Ciò non significa che non esisterà più in assoluto ingiustizia e criminalità.
Significa che ce ne sarà meno.
Ciò accadrà, ad esempio, perché sarà molto più difficile (ovviamente non impossibile) corrompere, estorcere denaro, ed in generale fare tutta quella attività criminale che oggi è basata sul denaro contante.
Ovvio che la grandissima criminalità che usa i pagamenti estero su estero e altre forme di criminalità non verrebbe toccata.
Una buona fetta di criminalità, però, sarebbe materialmente impossibilitata a compiersi (si pensi agli usurai, ai ricettatori, ecc.).
Per quanto concerne la giustizia, mi riferivo chiaramente all'evasione fiscale.

Mi consenta una battuta, così capisce che ci sono, non ci faccio: compimenti per suo nonno, si vede che il sangue non è acqua... :-)
22 dicembre 2011 13:02 - Radius
Non si capisce se il sig. Pedone ci fa oppure c'è?
Vorrei proprio che ci spiegasse come l'eliminazione del denaro contante dovrebbe rendere "la società più giusta e sicura". Vuol dire cforse che spariranno tutti i politici che ci stanno dissanguando e rendendo ridicola agli occhi del mondo questa Italia? Oppure cos'è
un automatismo creato dai tecnici del governo Monti? Certo che loro se ne intendono di automatismi per rendere "la società più giusta e sicura" e soprattutto più "equa". Basta vedere i recenti provvedimenti adottati per "salvare l'Italia". Se bastasse eliminare il contante, per avere giustizia e sicurezza, potremmo perfino fare a meno della magistratura e della polizia. Pensate che risparmio per le casse dello Stato.
Sig. Pedone, io ho un suocero che ha 100 anni ed è laureato a Oxford, guida una Ferrari testarossa, pratica il freee climbing ed ha una fidanzata di 22 anni che sembra una modella di Calvin Klein. Eppure odia le carte di credito, i bonifici online, i pagamenti elettronici e paga tutto in contanti. Allora come la mettiamo??
22 dicembre 2011 10:24 - Alessandro_Pedone
@efraim
Molto spesso le persone anziane sono considerate dei dementi.
Io ho una nonna analfabeta alla soglia dei 90 anni.
Usa il telefonino e guai a chi glielo tocca.
Ha una mente molto più aperta alle innovazioni di tanti 40enni che conosco.
Quest'idea del povero vecchietto a me suona molto di scusa.
Per carità, ci sarà sicuramente qualche persona anziana in difficoltà con qualunque cambiamento (anche quando si è passati dalla lira all'euro ci sono stati problemi da affrontare), ma si tratta di cose perfettamente risolvibili con un po' di pazienza.
22 dicembre 2011 8:22 - Radius
Sig. Pedone al suo titolo: "Eliminare il denaro contante: la strada ineluttabile per una società più giusta e più sicura"; rispondo con un altro titolo: "Balle!!!".
22 dicembre 2011 7:21 - efraim
barbex, lietissimo di leggere il tuo intervento che riporta la discussione sul tema dell'articolo che ritengo di importanza determinante.
Riguardo alla tua osservazione - sempre sottolineando la differenza fra denaro elettronico e carte di credito - non dispererei affatto. Fra le molte persone anziane a cui ho spiegato la proposta ce n'è una con la stessa identica abitudine di tua nonna (a meno di considerare diverse le buste dai mucchietti) e, alla non tenerissima età di 87 anni, è stata la più entusiasta di tutte.
Anche perché - detto che lei non ha mai posseduto uno smartphone e il primo cellulare l'ha comprato attorno agli 85 anni (per poter telefonare dai ricoveri ospedalieri e avere una specie di "telesalvalavita" - ha capito bene che non dovrebbe necessariamente cambiare abitudini: se i portafogli elettronici saranno come quelli già disponibili, praticamente smartphone, anzi, anche tua nonna potrà avere sempre a portata di mano (e al sicuro da sguardi indiscreti tanto pubblici che privati) tutte le sue buste, o gruzzoli, con tanto di rappresentazione grafica dell'ammontare e indicatori numerici; ma per chi vuole, naturalmente, si possono provvedere rappresentazioni diverse, le migliori per ciascuno per tener d'occhio volendo anche tutti i suoi conti direttamente dal suo portafoglio nei modi che preferisce. Non c'è bisogno che giri sempre con tutti i soldi (anche se possono non essere rubabili se mette una parola d'ordine, magari con riconoscimento vocale, controllo facciale o dell'iride, quant'altro): il software può ricordare la sua distribuzione anche nel caso lo svuoti (i soldi magari appariranno grigi mentre del colore preferito una volta che li preleva e inserisce nel portafoglio negli scompartimenti che desidera). Per come la propongo, se non vuole metterli in banca o presso associazioni o enti di cui si fida né portarseli sempre dietro, non c'è problema: potrà metterseli nel cassetto, dentro un'altra specie di telefono - o magari un tablet - con l'unica caratteristica di non poter trasferire il denaro che al suo portafoglio.
Chiunque abbia visto i benefici che danno le tecnologie touchscreen alle persone anziane con problemi di vista o di tremolii, può capire come tutto ciò sia facile e promettente (senza paragoni con i vecchi telefonini e i normali computer); se poi si considera che c'è un vero e proprio mercato nel settore dedicato agli anziani (cfr. http://www.haisentito.it/articolo/grande-successo-per-gli-sm artphone-ed-i-tablet-per-anziani/47857/ ) direi che neanche questo problema si presenta affatto.
21 dicembre 2011 22:46 - JOKER
Concordo col Dr. Pedone...

Ma qui però non si sta effettivamente offendendo nessuno.

Semmai è il rispetto che comincia a mancare, soprattutto quando qualcuno (che poi interviene anche con un secondo post a mio avviso molto ben scritto e condivisibile dal sottoscritto - V. mio 10 dicembre ore 21:48) irrompe improvvisamente facendo uscite completamente fuori luogo col solo proposito di mettersi in mostra attaccando con argomenti inutili.

Idem quando si fa confusione e si attribuisce ad altri in modo deciso il risultato dei propri errori dovuti a distrazioni, fraintendimenti o mal comprensioni...sperando sia solo questo...

Poi, una punzecchatura tira l'altra e finisce che diventa una inutile gara a chi ce l'ha più lungo...

Alla fine, dopo aver dato sfoggio di saper inserire frasi sibilline tra una mezza spiegazione ed un'altra, condite con toni da persone superiori e depositari della verità assoluta, come al solito non manca qualcuno che cambia registro con una contorsionistica ma comprensibilissima inversione a "U" e si atteggia a saggio del villaggio.

Io dico invece che ci si poteva pensare prima; basta scrivere nelle regole di questo portale:

"Coloro che mettono in discussione l'operatività delle banche e dell'élite di potere e delle loro scelte imposte unilateralmente ed in modo infido, penalizzanti per l'intera collettività, è pregato di non intervenire qui altrimenti verrà ostacolato in modo deciso." Punto.
21 dicembre 2011 20:52 - lucillafiaccola1796
poveri cvelli di New World Dis....Order!!!!

non sanno più che pesci prendere!!!!
con la squama superiore dicono che vogliono abolire la moneta contante per sostituirla con quella con con unn clic non hai più un pazzo di euro sul tuo CC, con la squama inferiore foraggiano le banche di LIQUIDITA' che poi non presteranno né alle imprese disperate ché la pubblica amministrazione NON le paga, né aglia spiranti mutuanti!!!!!

hanno bisogno proprio di una "merdicina" che schiarisca loro il pene siero!!!!!!!!
21 dicembre 2011 15:59 - Alessandro_Pedone
Chiedo gentilmente a tutti di mantenere la discussione su toni civili senza inutili offese personali.
21 dicembre 2011 11:29 - JOKER
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Anche a te IVAN. - Buone Feste :-)))


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21 dicembre 2011 10:59 - IVAN.
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Vedo che hai capito bene tutto, Joker.
Inutile perdere altro tempo, quindi. Saluti.

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21 dicembre 2011 9:59 - JOKER
IVAAAAAANNNN, amico mio :-)

Cosa è successo? Forse è il Natale che si avvicina che ti ha indotto a venirmi a replicare?

Ma se hai aspettato tutto questo tempo almeno potevi uscirtene con un post più corretto...nel senso che almeno esprimevi le cose secondo la logica che mi ha fatto citare il thread.

Invece no; hai preferito evidenziare i giochini che facevo allora per divertirmi un po' (che ho imparato da te...caro IVANCENZO) prima della registrazione, piuttosto che i contenuti sostanziosi. Ed il bello è che per intervenire a cazzo come ora, sei dovuto entrare nel citato thread e cominciare a leggertelo dall'inizio, selezionare le frasi che ti facevano comodo, slavartele sul tuo editor, allestirti uno stupido intervento e postarlo qui, come al solito "incorniciandolo tra i 2 puntini" (IVAN, e poi sarei io l'egocentrico? :-D ).

Se gli utenti che hanno un'immagine da salvaguardare in questo portale, perché ne sono responsabili, perché si identificano con nome e cognome, perché scrivono comunicati ed articoli, si sono stancati di essere pizzicati nelle loro "distrazioni" ma però non si sono stancati di atteggiarsi in modo superbo con me, ne prendo atto...

Ma tanto valeva evitare di far postare commenti se poi, proprio qui, hanno capito ormai quasi tutti gli utenti "reali" che certi argomenti sono "sponsorizzati" (diciamo pure così) e pilotati.

Inoltre non mi pare che l'accoppiata Pedone/Harlock (per il momento loro) ed il gruppetto IVAN/V.Donvito/Sergio/Cappuccetto/Harakiri e tutti i nickname che ripescano all'improvviso thread di 5 anni fa e li commentano nuovamente tra amici come nulla fosse, sia da prendere troppo alla leggera.

Ma forse il problema è che chi comanda qui non gli piace essere pizzicato con le dita dentro il vasetto della marmellata.

Quindi che si fa? Si interviene solo per dare ragione a qualcuno? Oppure si deve intervenire trattando i problemi solo superficialmente?
Se è così qualcuno lo scriva nelle regole di questo portale.

Buon Natale Ivancenzo :-D


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p.s.
So che non te ne frega nulla, ma a parte le tue bischerate, la maggior parte delle cose che scrivi, per come le scrivi, lo sai che sono da me apprezzate. Un po' mi dispiace che la storia di Amnesty e della pena di morte dello scorso anno abbia dato il via alla nostra "nuova" contrapposizione...
Ma anche tu, però...mi scivoli su certe grossolane incoerenze... :-)

A proposito, salutami Adriana... :-)))
21 dicembre 2011 9:11 - IVAN.
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CHI CONTROLLA I CONTROLLORI?
*****


Alessandro, ho letto il topic, e personalmente trovo poco convincente la prospettiva della moneta elettronica.

Intendiamoci; in TEORIA (sic) potrebbe avere degli aspetti positivi...ma il difetto è nel manico: QUIS CUSTODIET IPSOS CUSTODES?

Mi spiego meglio:
Sempre in TEORIA, anche il concetto della moneta FISICA sarebbe già di per sè funzionale; lo è stato per molti secoli, e senza che si sentisse mai parlare di “crisi”, “inflazione”, “riciclaggio” ed “evasione” (non come questioni di rilevanza mondiale, almeno).
Se in epoche recenti sono apparse queste “anomalie monetarie”, è solo perchè gli incaricati di gestire il sistema monetario si sono fatti prendere dall'avidità di potersi arricchire creando capitali DAL NULLA, non controgarantiti da beni materiali. Pura aria gonfiata. (E a furia di gonfiare, il palloncino è scoppiato.)
Le regole di funzionamento del sistema monetario presentavano delle FALLE che permettevano di creare capitali solo “virtuali”, e loro ne hanno approfittato.



La moneta elettronica presenta lo stesso rischio di fondo: se a gestirne il funzionamento saranno gli STESSI speculatori che hanno gestito la moneta fisica, si otterrà soltanto una facilitazione della speculazione.

Tutto come ora, insomma: una ristretta élite si arricchirà, e tutti gli altri dovranno sputare sangue per pagare un “debito” che non hanno mai fatto NULLA per contrarre.
La sola differenza starà nella VELOCITÀ (infinitamente più elevata) con cui le ricchezze potranno travasare nelle tasche di questa élite.



Ripeto: la moneta elettronica presenta dei teorici vantaggi, ma prescindono dal fatto che - a monte - debbano essere riscritte le regole generali di gestione della moneta.
Quelle stesse regole che - allo stato attuale - hanno permesso a pochi “controllori-non-controllati” di sfaldare gli equilibri su cui si basava la moneta fisica (equilibri che, ripeto, sulla carta erano anch'essi più che funzionali).

In breve, la trasmutazione della moneta da fisica ad elettronica rappresenterebbe solo un cambio di STRUMENTO, ma finchè a gestirlo saranno gli stessi che hanno usato la moneta fisica per speculare a danno della popolazione, sarà solo il cambio di una CLAVA con un MARTELLO. Cambia poco, se chi lo impugna è lo stesso malintenzionato di prima.



E' una questione di concetto: se esiste il problema dei furti, la soluzione non deve essere «Potenziamo i sistemi di sicurezza», bensì «Diamo la caccia ai ladri». In quel caso, la questione di dover “potenziare i sistemi di sicurezza” non si porrebbe neppure. Sic et sempliciter.



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21 dicembre 2011 9:08 - IVAN.
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Ah sì, il fantastico thread “POLITICA, POTERE E PARADISI”...Quello che l'ineffabile mr. “Joker” ha portato avanti per mesi rispondendosi da solo con 6-7 nicknames differenti. Un'auto-incensata imbarazzante (“TNT, ti faccio i complimenti per come hai esposto determinati complicati concetti”, “TNT, avendoti conosciuto sul topic di Amway, non davi l'impressione di possedere tale preparazione”, “Leader e Doctor, avete fatto 2 belli interventi”, “Bravo TNT, gli hai tappato la bocca a quello”, e la perla: “Non immaginavo di ottenere tanto riscontro”...)

Eh, santo cielo, Joker...Quando la capirai che gli utenti NON sono tuoi giocattoli personali?
Se i partecipanti SERI si sono stancati da un pezzo di essere usati solo per appagare la tua egomania mediatica, è segno che non sei poi così bravo come credi a mascherarla.

(Tutto déjà vu, comunque, per cui temo di aver sprecato un altro post.)

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21 dicembre 2011 8:36 - barbex
Se va avanti così, meglio prelevare tutto dalle banche e tenerlo sotto il materasso è più sicuro del denaro elettronico.
Inoltre spiegate a mia nonna che con la carta di credito si può comperare qualsiasi cosa è pura follia.
Mia nonna è abituata a fare i mucchietti di soldi sulla tavola;
Tanto per la spesa
tanto per le bollette
tanto per la parrucchiera
tanto per l'affitto..ecc..
Chissà se avesse la carta di credito quanto le basterebbe la pensione !
21 dicembre 2011 6:33 - publied
eliminare il contante? fa parte del piano della massoneria per realizzare il quarto Reich, l'unione europea. perché vi prestate al gioco?
20 dicembre 2011 11:10 - JOKER
@ Dr. Pedone

Piccola precisazione da parte sua, doverosa...

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Il 100% degli utili secondo lei sarebbero il 100% degli incassi (IVA compresa)?
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In attesa di sua eventuale risposta saprà (presumo) che le leggi sono fatte anche per essere raggirate...così come fanno quasi tutti i contribuenti indipendenti (i più grossi TUTTI). I legislatori lasciano delle piccole aperture nelle normative...in TUTTE le normative!!! Le triangolazioni tra soggetti giuridici differenti, in giurisdizioni differenti ed al fine di ottenere notevoli riduzioni di imposte dirette (vicine allo zero) fanno parte del mio bagaglio di competenze. Poi, aggiungo, che se si vuole omettere di dichiarare l'IVA (o parte di essa) i vari e ricorrenti condoni permettono di sanare le relative posizioni con cifre irrisorie.
Mi trovi una motivazione valida, per la quale, se già con l'emissione di scontrini fiscali è possibile utilizzare la dichiarazione telematica, gli stessi scontrini fiscali sono sostituibili da scontrini NON fiscali. A quale sostanziale pro?

Se legge accuratamente sia quanto ho scritto in fondo alla copiatura dell'articolo qui, sia nei post indicati del thread POLITICA, POTERE & PARADISI...leggerà le mie precise considerazioni.

Per una persona come lei che deve salvaguardare la propria reputazione su questo portale (a differenza di un joker) la risposta che mi ha dato non è molto azzeccata...e neppure molto cordiale.

Probabilmente le converrà così; dal tono si comprende che determinati e lineari confronti la indispongono. Non capisco quindi l'utilità di far postare commenti ai suoi comunicati da vari utenti (vabbè che possono sempre...sparire magicamente).
20 dicembre 2011 10:32 - Alessandro_Pedone
@Joker
Facevo riferimento all'articolo che lei ha postato e che successivamente ha dichiarato di aver VERIFICATO.
L'articolo diceva che le multinazionali "trattengono il 100% degli utili". Successivamente lei ha cambiato versione.
Ha detto che la legge non consente di non pagare le tasse legalmente, ma che secondo lei è sarebbe facile da raggirare.
Secondo lei, nella sostanza, sarebbe la stessa cosa.
Per me la questione è chiusa.
In due occasioni mi ha dimostrato che interloquire con lei è una colossale perdita di tempo e quindi la saluto cordialmente.
19 dicembre 2011 22:22 - JOKER
Però però...

Dr. Pedone, dove avrei scritto io che la legge consente legalmente di non pagare l'IVA?

In buonafede e nella fretta non ho letto con la dovuta attenzione questa sua precisazione...precisazione errata perché non ritrovo quanto lei mi attribuisce come mia affermazione.

Mi vuol riportare quanto va scrivendo, precisandomi il post e copia-incollando la mia presunta frase? Grazie.
19 dicembre 2011 17:14 - JOKER
Dr. Pedone, ha ragione! L'articolo tirava subito determinate conclusioni...io invece prendendo buono spunto dall'articolo verificavo la possibilità di raggirare comodamente la legge ed arrivare furbescamente al (quasi) medesimo risultato.

Forse perché, nella sostanza, può essere la stessa cosa (nella sostanza).

Non avevo perfettamente compreso dove lei poneva l'accento. Ora sì!

Come può vedere, le rettifiche non mi costa nulla a farle.
19 dicembre 2011 15:31 - Alessandro_Pedone
@ Joker 18 dicembre 2011 15:11
Un conto è pensar male delle possibili applicazioni di una legge, altra cosa è dire che la legge consente LEGALMENTE di non pagare l'IVA. Sta rigirando le carte in tavola. Il testo che lei ha riportato dice che attraverso quella legge le multinazionali della GDO "trattengono per sè il 100% degli utili" (virgolettato).
Questo, lo ripeto, è semplicemente FALSO!
Per l'altra questione (quella di Bankitalia che sarebbe una spa con fine di lucro), ho tutta la pazienza del mondo.
Talvolta, però, basterebbe dire: "scusate, ho sbagliato".
Non è la fine del mondo.
19 dicembre 2011 15:30 - Alessandro_Pedone
@ savpg8801
Nessuna vanteria o discriminazione nei confronti di chi usa i nickname. Ognuno metta il nickname che vuole (abbiamo messo noi questa possibilità) ed è il benvenuto.
Riguardo al significato di ciò che ho scritto, ritengo che chi vuole capire possa farlo leggendolo con un po' di calma e un minimo di attenzione. Ritengo che non vi sia bisogno di aggiungere altro. Se non sono stato sufficientemente chiaro per lei, significa che ho limitate capacità espressive, mi scuso per questo.
18 dicembre 2011 19:16 - lucillafiaccola1796
È’ 1 filippa, ma spiega bene…. Da non dimenticare che siamo in Italia… il paese dei FURBISSIMI!!!!!

http://www.fiscooggi.it/attualita/articolo/esonero-scontrini -solo-con-piu-punti-vendita Manuela Norcia pubblicato Venerdì 24 Febbraio 2006

Esonero scontrini solo con più punti vendita Le imprese che optano per la trasmissione telematica dei corrispettivi non devono installare misuratori fiscali né tenere il registro da usare in caso di malfunzionamento degli apparecchi Con la circolare n. 8/E del 23 febbraio, l'Agenzia delle entrate fornisce chiarimenti e precisazioni in ordine alle norme introdotte dalla legge finanziaria per il 2005 per le imprese operanti nel settore della grande distribuzione, estese dalla legge n. 266/2005 (Finanziaria 2006) alle imprese di pari dimensioni da individuare con apposito decreto direttoriale. Come noto, il comma 429 dell'unico articolo che compone la legge finanziaria 2005 consente alle imprese della grande distribuzione di trasmettere telematicamente all'Agenzia delle entrate, distinti per ciascun punto vendita, l'ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi, esimendosi dall'obbligo di emettere lo scontrino o la ricevuta fiscale. Come precisato dal successivo comma 430, l'agevolazione riguarda sostanzialmente le aziende distributive che operano con esercizi commerciali dotati di strutture di vendita dalle dimensioni medie o grandi, ovvero le aziende in possesso di una superficie di vendita superiore a 150 metri quadri, nei comuni con popolazione residente inferiore a 10mila abitanti, o superiore a 250 metri quadri, nei comuni la cui popolazione residente supera le 10mila unità. Come sottolinea l'Agenzia nella circolare in esame, il tenore letterale della norma di cui all'articolo 1, comma 430, legge n. 311/2004, porta a concludere che per l'applicazione delle disposizioni agevolative è richiesto che l'azienda in possesso dei predetti limiti dimensionali appartenga alla grande distribuzione, ovvero a strutture che, operando con più punti vendita dislocati sul territorio, svolgono un'attività destinata a una platea di clienti di vaste proporzioni; il che implica che un'impresa con un unico punto vendita, ancorché in possesso di una superficie di vendita rientrante nei parametri dimensionali prima citati, non può fruire dell'agevolazione.
Non è, invece, richiesto, ai fini dell'applicazione delle disposizioni di favore, che tutti i punti vendita abbiano superfici superiori ai limiti previsti dalla norma; quelli che ne sono privi sono, infatti, obbligati - come, peraltro, previsto dal provvedimento 8/7/2005 del direttore dell'Agenzia delle entrate con cui sono stati definiti modalità e termini per la trasmissione dei corrispettivi giornalieri - alla regolare emissione di scontrino o ricevuta fiscale. Le aziende che, avendone facoltà, decidono di sottrarsi all'obbligo di certificazione dei corrispettivi - precisa ulteriormente l'Amministrazione nel documento di prassi - sono esonerati dal rispetto degli adempimenti strettamente connessi all'emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale; non sono, in particolare, tenuti all'installazione di apparecchi misuratori fiscali e alla relativa verifica periodica del corretto funzionamento, né alla tenuta del registro dei corrispettivi da utilizzare in caso di mal funzionamento degli apparecchi. Per i misuratori fiscali già in uso, è possibile fare richiesta di defiscalizzazione degli stessi, mantenendo così il diritto a utilizzarli per il rilascio di scontrini fiscalmente non rilevanti, che possono essere consegnati ai clienti purché questi ultimi vengano opportunamente informati della natura non fiscale del documento e possano, all'occorrenza, richiedere il rilascio di una fattura al fine di certificare l'acquisto attraverso un titolo fiscalmente valido. Ulteriore precisazione degna di nota è quella con la quale l'Agenzia precisa che la mancata emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale conseguente all'adesione alla procedura di trasmissione telematica dei corrispettivi non comporta il venir meno degli obblighi di registrazione, liquidazione e versamento periodico dell'imposta sul valore aggiunto. Specularmente, rimane inalterata la possibilità di fruire di gran parte delle semplificazioni contabili normalmente accordate ai soggetti che emettono scontrini o ricevute fiscali; tra di esse, l'esonero dalla tenuta del registro di prima nota previsto di regola nell'ipotesi in cui il registro dei corrispettivi sia tenuto in un luogo diverso da quello di svolgimento dell'attività, a condizione che nel punto vendita sia rilasciato lo scontrino fiscale o la ricevuta; o la possibilità di annotare sull'apposito registro i corrispettivi con cadenza mensile; o, ancora, la facoltà di registrare ai fini Iva le operazioni entro sessanta giorni dalla data di effettuazione delle stesse, laddove le annotazioni contabili e fiscali vengano effettuate mediante elaboratori elettronici o ci si avvalga di centri contabili gestiti da terzi. Non è, invece, possibile avvalersi della fatturazione differita, le cui regole di applicazione (articolo 21, comma 4, Dpr 633/72) ne prevedono il rilascio in relazione alle cessioni di beni risultanti da un documento di trasporto ovvero dallo scontrino o dalla ricevuta fiscale dai quali risultino i soggetti tra i quali è effettuata l'operazione. Con riferimento agli adempimenti di natura tecnica connessi alla trasmissione dei dati, la circolare, previo richiamo dei canali telematici attraverso i quali è possibile effettuare l'invio (nello specifico rappresentati da quelli - Entratel, Internet o mediante un intermediario abilitato - tipicamente adottati per la trasmissione delle dichiarazioni fiscali, da utilizzare seguendo le stesse regole previste per la trasmissione di queste ultime), si sofferma sulla tempistica di trasmissione dei dati. Sul punto, il provvedimento direttoriale dell'8 luglio 2005 ha stabilito che l'invio dei dati relativi a una settimana - da intendersi dal lunedì alla domenica - va eseguito entro il quinto giorno lavorativo successivo alla settimana di riferimento, con l'unica eccezione rappresentata dai dati relativi al periodo infrasettimanale al termine di ciascun anno solare. In sostanza, sottolinea con un esempio l'Agenzia, i corrispettivi relativi a lunedì 31 dicembre 2007 vanno trasmessi entro il successivo lunedì 7 gennaio 2008, mentre quelli relativi alla frazione settimanale martedì 1° gennaio - domenica 6 gennaio 2008 vanno trasmessi entro il quinto giorno successivo a tale periodo, ovvero entro venerdì 11 gennaio 2008. Quanto, infine, alle sanzioni previste nell'ipotesi di mancata o inesatta trasmissione dei dati entro i termini stabiliti, il comma 432 della legge n. 311/2004 ha previsto l'applicazione di quelle di cui agli articoli 6, comma 3, 11, comma 5, e 12, comma 3, del Dlgs n. 471/1997, rispettivamente rappresentate dalla sanzione relativa alla mancata emissione di scontrini o ricevute fiscali o all'emissione per importi inferiori al dovuto (pari al 100 per cento dell'imposta corrispondente all'importo non documentato), dalla sanzione prevista per l'omessa installazione di apparecchi misuratori fiscali (da 1.032 euro a 4.131 euro) e dalla sanzione accessoria prevista in caso di mancata installazione di misuratori fiscali, rappresentata dalla sospensione della licenza o dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività per un periodo da quindici giorni a due mesi (elevato da due a sei mesi in caso di recidiva).
18 dicembre 2011 15:11 - JOKER
@ Dr. Pedone

Poiché come ha detto lei qui saremmo OT, la invito a leggersi le mie opinioni personali sul thread del forum POLITICA, POTERE & PARADISI...

17.12.2011 ore 21:15 fino a 18.12.2011 ore 0:15

Là ho riportato alcuni passaggi della legge di riferimento ed ho indicato le mie considerazioni.

Ovvio che penso male su quella possibilità concessa (a pensar male è peccato ma spesso ci si prende) e di truffa non si può parlare visto che in caso di omissioni nelle dichiarazioni, al massimo si pagano delle sanzioni...

Poi bisogna vedere pure se, nel caso, le pagheranno, visto come è andata a finire la maxi evasione fiscale delle apparecchiature dei video-poker...

Riguardo l'altro articolo in cui non ho ancora risposto, non si preoccupi...chi mi conosce bene sa perfettamente che non lascio nulla in sospeso...

Abbi un attimino di pazienza...a volte sono mooolto più libero mentre altre volte no ed intervengo di rado con semplici copia-incolla e qualche commento semplice...

Di là, invece, lei mi ha più o meno chiesto di documentare bene, giusto? E' quello che farò...ed ogni tanto reperisco sempre più materiale nuovo...il problema è anche che ho l'imbarazzo della scelta :-)

Buona domenica...e non si preoccupi, non mi sono sentito offeso.
18 dicembre 2011 14:41 - savpg8801
Mi rivolgo a Alessandro Pedone.
Non mi è chiaro bene il significato e il messaggio che lancia con la sua frase....""""Io ho scritto senza mezzi termini che la notizia che lei aveva riportato era FALSA. Pensa forse che io mi esponga così, con nome e cognome (diversamente da lei) sul sito nel quale scrivo da anni, senza verificare la fonte? """""...
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In un luogo virtuale pubblico come un forum o come un sito dove si è invitati o indotti a lasciare commenti e dove dichiaratamente non si deve depositare una firma e un riconoscimento digitale o legale e neppure la fotografia con impronte digitali o iridologiche, ma semplicemente un riferimento identificativo anonimo per correntezza riconduttrice ad univocità di fonte delle opinioni, la specificazione della differenza che corre sulla santità o bestialità di dette opinioni, non mi pare per nulla(come non pare alla molteplicità universale dei partecipanti a detti colloqui) legata, ai fini dei contenuti qualitativi, a detta condizione.
In altre parole mettere un nome e cognome, peraltro di sconosciuta natura salvo che ai responsabili del sito, equivale a mettere un numero o un simbolo.
E non mi sembra corretto rivolgersi a chicchessia vantando che ci si è identificati o meno al fine di valorizzare il presunto "identificato" e squalificare l'inidentificato quando all'atto pratico è la stessa cosa.
Forse ha più patenti uno che scrive con un nome e cognome al posto di uno che si qualifica come "Bill" omettendo di dire anche "Clinton", magnificando, così, il significato e la valenza di ciò che ha spiegato?
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Quello che gli scriventi pubblicano è sempre da prendere con le molle, chiunque lo proferisca, cioè s.r.n.g.(senza responsabilità nè garanzia) e dice bene:
..Tutti i lettori che dedicano del tempo a commentare gli articoli su Aduc sono i benvenuti e li ringraziamo..... (n.d.s.-nota dello scrivente) :qualsiasi nick-name (da bravi anglosassoneggianti) è uguale di fronte alla regola e al buon senso.
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¶...Semplicemente odio la faciloneria con la quale su internet si scrivono stupidaggini di ogni genere.¶
Lo stesso Barack Obama(non è uno pseudonimo) ha ora vietato alle figlie di aprire F.B. in internet(bene o male, affari suoi) per le altissime deformazioni e cretinerie che vi sono divulgate, specie per chi non possiede abbastanza filtri.
e qui mi trovo perfettamente d'accordo(se serve a qualcosa), anche se il mio "pseudonimo" conta meno del mio nome reale(che potrebbe essere importantissimo.....o meno)...nel produrre giudizi.
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Beninteso che questo mio "pistolotto" non vuole in alcun modo produrre risentimenti o provocare idee di spalleggiamenti per chiunque, neppure per il sottoscritto e lungi da me qualsiasi moto di offesa.

Ad ognuno di noi partecipanti, quindi, eguaglianza e responsabilità di ciò che spara e va da sè, se conscio di poter commettere reati (non di opinione) di calunnia, di stalking di aggiotaggio se configurabile, o di offese se ricorrenti. Come indicano le regole del sito, spetta ai responsabili, eventualmente censurare o avvertire(nell'ambito della dichiarata non azione di precontrollo e censura) lo scrivente di atti non ammissibili.
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Con simpatia e grato di una sua precisazione oltre alla sua preparazione e disponibilità dimostrata nelle risposte anche nei confronti di chi (secondo lei) dice o riporta falsità.
18 dicembre 2011 8:21 - Alessandro_Pedone
@Joker
Aggiungo.
Sono andato adesso a vedere il link all'articolo che ha postato. Forse, se oltre a leggere le fonti originali - che evidentemente ha qualche difficoltà a comprendere - andava anche a leggere i commenti dell'articolo, poteva comprendere che c'era qualcosa che non quadrava.
Già nei commenti molti hanno subito specificato l'errore che le ho evidenziato io.
Uno riporta che è stato bannato da FB:
"mi sa che m hai fatto fare un enorme figura di niente...facendomi bannare anche da FB.......
Ho letto tutto l'allegato dimmi dove è la parte incriminata e perchè?
Speriamo che non abbia conseguenze.... dato che l'ho rigirato Ovunque"
Un altro scrive:
"Ha ragione gianfranca!
Attenti alle bufale: emettono scontrini non fiscali perchè inviano direttamente i corrispettivi on line all'Agenzia delle Entrate!"
Ovviamente quello che ha diffuso questa panzana si guarda bene dal rispondere ai commenti, dal tentare di chiarire o dal chiedere scusa, ci mancherebbe!
Come scrivevo sotto, tipico esempio di notizia priva di qualsiasi fondamento che gira ovunque su internet.
18 dicembre 2011 8:04 - Alessandro_Pedone
@Joker del 17 dicembre 2011 18:59
Lungi da me voler essere (o anche solo apparire) offensivo.
Tutti i lettori che dedicano del tempo a commentare gli articoli su Aduc sono i benvenuti e li ringraziamo.
Ci scrive:
"Fortunatamente, prima di riportare qualcosa, IO verifico le fonti originali (legge di riferimento) e tutte le modalità per rispettarla, o per aggirarla..."
Io ho scritto senza mezzi termini che la notizia che lei aveva riportato era FALSA. Pensa forse che io mi esponga così, con nome e cognome (diversamente da lei) sul sito nel quale scrivo da anni, senza verificare la fonte?
Se lei ha letto la legge di riferimento e la circolare dall'Agenzia delle Entrate probabilmente non l'ha compresa (senza nessuna offesa, purtroppo in Italia non è facile comprendere le leggi se non si è del settore).
Ho cercato sinteticamente di spiegarle che la falsità della notizia non sta nel fatto che la legge consenta di emettere scontrini non fiscali, ma il fatto che questo comporterebbe l'evasione fiscale (come è scritto nel testo che lei ha riportato).
Ciò è semplicemente FALSO.
Mi riporti, per cortesia, il passa della norma che lei ha letto e verificato che dice che sono esentati dal pagare l'IVA, oppure mi riporti il processo logico con il quale lei ha VERIFICATO dalla fonte principale che questo implichi non versare l'IVA.
Forse adesso si prenderà del tempo (come ha fatto commentando l'altro mio articolo sulla moneta decrementale e mi prometterà di rispondermi per non farlo dopo giorni e giorni adducendo che non ha tempo, ma nel frattempo il tempo per diffondere altre falsità lo trova...).
Mi scusi se la metto alle strette.
Non ho assolutamente niente di personale nei suoi confronti.
Semplicemente odio la faciloneria con la quale su internet si scrivono stupidaggini di ogni genere.
Nel mio piccolo dedico una parte importante della mia vita a studiare in continuazione e - anche così facendo - mi rendo conto spesso di sbagliare e dover approfondire.
Per questo sono particolarmente cauto quando scrivo.
Quando vedo persone che si ergono a fonti di sapienza rivelata (facendo fra l'altro spesso riferimento a poteri "perversi e cattivi" che non vogliono che tale sapienza venga diffusa) senza avere un minimo - non dico tanta - di competenza, francamente mi salta la mosca al naso.

Quindi, in sintesi: o mi dimostra (con citazione di legge o con processo logico-interpretativo della norma) che l'esenzione dall'emissione di scontrino fiscale consente - legalmente, senza organizzare una truffa, ovviamente! - di non pagare l'IVA (ed in quel caso mi cospargo la testa di cenere e chiedo scusa a lei, in primis, ed a tutti i lettori), oppure ammette pubblicamente di aver riportato - nela massima buona fede, ci mancherebbe - una notizia FALSA.
Tertium non datur.
17 dicembre 2011 20:45 - lucillafiaccola1796
avevo sviscerato per mia conoscenza la storia degi scontrini fiscali in quanto due bar mi avevano "sottratto" lo scontrino da sotto il naso ed ho voluto vederci chiaro. ora quando pago la consumazione ex tavolo, glielo faccio vedere da 20 entimetri lo scontrino e NON LO MOLLO

le informazioni che trovai:

http://www.gdf.it/GdF/it/Servizi_per_il_cittadino/Consigli_u tili/info-2066592569.html....

Sono tre i documenti fiscali che, in genere, devono essere emessi a fronte della cessione di beni o della prestazione di servizi:
•lo scontrino fiscale; •la ricevuta fiscale; •la fattura.
Scontrino/Ricevuta fiscale: La ricevuta e lo scontrino fiscale devono essere emessi dai commercianti al minuto ed assimilati (ad esempio artigiani) a fronte di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di utenti finali. Tali documenti sono rilasciati per mezzo di appositi apparati denominati "misuratori fiscali"; la ricevuta fiscale può essere emessa anche avvalendosi di stampati cartacei da compilare manualmente. È altresì consentita l'emissione di scontrini manuali o a tagli fissi, però solo agli esercenti l'attività in forma itinerante ed al ricorrere di specifiche condizioni. L'indicazione sullo scontrino o sulla ricevuta fiscale dell'esatta natura del prodotto acquistato è facoltativa. La ricevuta e lo scontrino costituiscono l'adempimento documentale più efficace, ancorché non decisivo, per contrastare l'occultamento dei corrispettivi. Una volta rilasciato il documento al cliente, l'operatore è indotto a registrare l'operazione, nella consapevolezza di non poterne nascondere le tracce. Nei casi di mancata emissione dello scontrino o della ricevuta è prevista una specifica sanzione solo per il commerciante e non in capo al cliente. La Guardia di Finanza, nel più ampio contesto della lotta all'evasione fiscale, si avvale dei poteri conferiti dalla legge per contrastare tutti quei comportamenti non conformi alle regole imposte dal legislatore (mancato rilascio, emissione irregolare, ecc.). Un importante ruolo però, può essere svolto anche dal cittadino il quale, oltre a richiedere il documento a fronte del pagamento effettuato, DOVREBBE CONTROLLARE ANCHE L'ESATTEZZA DEI DATI FISCALI RIPORTATI SU TALI DOCUMENTI.
IMPORTANTE È VERIFICARE CHE L'IMPORTO CORRISPOSTO SIA LO STESSO RIPORTATO SUL DOCUMENTO FISCALE. Il prezzo dei beni o servizi, se non diversamente specificato, deve intendersi sempre comprensivo di I.V.A.

VA POI SEGNALATA LA PRASSI DIFFUSA, SOPRATTUTTO NEI LOCALI APERTI AL PUBBLICO (QUALI BAR E RISTORANTI), DI UTILIZZARE, PER FINALITÀ GESTIONALI, SCONTRINI NON FISCALI.

Questa modalità è considerata legittima, ma gli scontrini devono presentare un colore differente dall'ordinario ed avere impressa la dicitura "non vale come scontrino fiscale".
IN TALI CIRCOSTANZE, ALL'ATTO DEL PAGAMENTO, DEVE SEMPRE ESSERE RILASCIATA APPOSITA DOCUMENTAZIONE FISCALE.

Qualora, viceversa, non venga emesso un regolare scontrino o ricevuta fiscale, il soggetto commette una violazione, sanzionata amministrativamente; al fine di evitare che questa pratica sia sfruttata per evadere le imposte, in caso di inadempienza da parte DELL'ESERCENTE È BUONA PRASSI CHE IL CLIENTE CHIEDA SEMPRE L'EMISSIONE DEL REGOLARE DOCUMENTO FISCALE.

QUALI SONO I DATI FISCALI DA VERIFICARE? Proviamo a leggere lo scontrino: tali documenti devono contenere alcuni elementi necessari, quali:
1.dati identificativi dell'esercente l'attività commerciale (denominazione, ditta o ragione sociale o cognome e nome);
2.numero di partita IVA e ubicazione dell'esercizio;
3.corrispettivo, data, ora di emissione e numero progressivo;
4.logotipo fiscale " MF ", seguito da una serie di lettere e numeri.
17 dicembre 2011 20:34 - savpg8801
Il giro delle forniture è più complesso di quanto si possa ipotizzare ed è difficile generalizzarlo.
Per il tema scontrini:

Intanto ho ritrovato alcuni scontrini: Per esempio "il discount DICO" ha Partita iva ed emette scontrino non fiscale a norma legge 311 ed è appellato Dico discount italiano(che non vorrà dire nulla, salvo vedere il Link http://www.dico.it/Apps/WebObjects/Dico.woa/wa/viewSection?n ame=azienda&lang=ita) ma bisogna vedere comunque (ma la storia sarebbe infinita) tutto ciò che ci sta dietro e cioè: Dico è una società di proprietà delle cooperative:
COOP ADRIATICA
COOP ESTENSE
COOP LIGURIA
COOP LOMBARDIA
COOP CONSUMATORI NORD EST
NOVA COOP
UNICOOP TIRRENO
...
Poi "Acqua & Sapone" con p.iva, emette scontrini non fiscali.
Notare che:
La società Acqua & Sapone S.r.l. - Società Consortile, con sede legale a Segrate (MI), Via Cassanese n. 224 - Centro Direzionale Milano Oltre (Palazzo Cimabue),ha P.IVA 03571100282 - C.F. 01337680688
Allora,
quando si norma che una società e i suoi punti vendita autorizzati (superficie ecc.) trasmettono i corrispettivi per via telematica con le regole del caso, possono esonerarsi dall'utilizzo di emettitori fiscalizzati- cioè emettere ricevute non fiscali. Ma comprenderai che la denuncia all'Ufficio fiscale va comunque effettuata, quindi nessuna evasione (a meno che non si commettano truffe, per esempio doppio emettitore, uno collegato con il fisco e l'altro con il telefono dell'amante del titolare)
Resta però la solita ipotesi che emettendo ricevuta fiscale, questa vale per ogni incombenza, e sostituisce la fattura per il cliente.
La ricevuta non fiscale presenta invece la possibilità di richiedere la fattura, ovviamente in quanto non c'è possibilità di doppione truffaldino.
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Ergo.... le società conosciute operanti e residenti in Italia, adottano spesso anch'esse le possibilità di queste norme in loro pieno diritto e non solo, ma anche quelle che operano in italia debbono fare la stessa cosa.
Ti pare che sia così semplice aggirare il fisco, anche considerando solo questa legge? Che peraltro è spesso utilizzata come sopra accennato da Italiani.
Altre grosse imprese o catene o cooperative, non l'adottano.
Probabilmente gli emettitori sono fiscalizzati.
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