Sarebbe interessante analizzare il rapporto, se esistente e
di che natura, tra il fenomeno studiato dal suo sondaggio ed
il sistema economico dove esso ha luogo: Paese occidentale
(differenza del fenomeno all'interno di quei Paesi più
indicativi) e non (paesi arabi, sistemi non strettamente
capitalistici ecc.)
Altra valutazione è quella di approfondire il legame
esistente tra l'incremento delle vendite a fronte di una
libera possibilità di download; e si scoprirebbe che il
dowload libero non fa altro che essere d'impulso alla
diffusione commerciale di un prodotto.
Infine una considerazione sul caso particolare dell'essere
l'Italia all'ultimo posto nella lettura di quotidiani e
nella facile possibilità di poterne disporre gratuitamente
on line. Mi domando se a renderli disponibili non siano gli
stessi editori di quotidiani!
20 ottobre 2012 12:22 - losfastidios
Non ho mai visto Bill Gates piangere.... :D
17 ottobre 2012 12:30 - serrelina
Sarebbe giusto regolamentare il download. E distinguere gli
usi speculativi da quelli prettamente privati. Certo che è
difficile, ma se funzionassero davvero i controlli non
sarebbe un'impresa così ardua. In ogni caso il download
gratuito di altrui proprietà su internet è paragonabile
all'utilizzo di testi interamente copiati da alcuni
autori/cabarettisti/scrittori/poeti che non hanno raggiunto
la popolarità mediatica e non possono rivalersi sui loro
sciacalli che sono diventati famosi grazie a farina di altri
sacchi. E le società di tutela lo sanno benissimo. Il
problema di fondo è che l'artista non sarà mai tutelato
finché si penserà che è lecito diffondere un pensiero
senza citarne la fonte.
17 ottobre 2012 10:16 - claudio8633
come al solito la gente quando e' in torto cerca di
autogiustificarsi.
Nulla di nuovo sotto il sole,no?